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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 September 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 26 settembre 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Malati oncologici, l’importanza del rapporto medico-paziente
La medicina contemporanea non può essere ridotta al percorso tra diagnosi e terapia. La comunicazione e il rapporto medico-paziente sono fondamentali. Per questo motivo l’Università di Cagliari e l’Azienda ospedaliero universitaria hanno annunciato di voler avviare dei corsi di comunicazione destinati agli studenti, ai giovani medici e agli allievi dei corsi per diventare infermiere. L’annuncio è stato fatto ieri dal rettore, Maria Del Zompo, e dal commissario straordinario dell’Aou, Giorgio Sorrentino.
La novità è arrivata durante i lavori di Fattore K, convegno sulla comunicazione in oncologia organizzato da Sardegna medicina. Appuntamento cui hanno risposto in massa pazienti, medici, studenti e docenti universitari. Gli operatori sono consapevoli del bisogno di saper interagire con il paziente. Mario Scartozzi, professore di oncologia medica dell’Università di Cagliari, ha spiegato che già oggi vengono svolte delle simulazioni in cui gli studenti sono messi a contatto con le problematiche connesse alla gestione di un paziente affetto da neoplasia.
La comunicazione non riguarda poi solo la patologia e il singolo paziente: l’apporto delle famiglie resta imprescindibile.
Matteo Mascia
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 26 settembre 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
Festa de l’Unità al porto di Cagliari IL PROGRAMMA
Oggi sul palco il governatore parla di Sud con Pittella

È il giorno del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, alla Festa de l’Unità al porto di Cagliari. Questo pomeriggio alle 17.30 il governatore parteciperà al dibattito “Mettiamo in moto il sud”, insieme al presidente della Basilicata Marco Pittella, al sindaco di Catania Enzo Bianco e a Stefania Coviello, responsabile Sud Fondi europei Pd. L’incontro sarà moderato da Giuseppe Caporale. Sarà l’occasione per confrontarsi sulla situazione delle regioni del Mezzogiorno. Il primo appuntamento di questa mattina è alle 10.30 quando verrà presentato il Piano particolareggiato del centro storico di Cagliari. Al dibattito parteciperanno i consiglieri comunali Matteo Lecis Cocco Ortu, Andrea Scano e Guido Portoghese. Presente anche l’assessore comunale all’Urbanistica, Paolo Frau insieme al docente di architettura Antonello Sanna. La giornata politica si chiuderà con un dibattito sul lavoro in cui si confronteranno il segretario della Cgil, Michele Carrus, il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e il senatore Ignazio Angioni. Ci sarà anche una rappresentanza dei lavoratori di Ottana Polimeri. Finale musicale col concerto dei Guney Africa. (mat.s.)
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 26 settembre 2015 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
L’INTERVISTA. Parla il primario del centro di neuropsichiatria infantile Zuddas: «La violenza c’è sempre stata» «La violenza c’è sempre stata. Un tempo se ne parlava meno, oggi fa più storia».
Dove il buon senso non arriva interviene la medicina. Quanto accaduto a Villa San Pietro innesca una serie di interrogativi, c’è chi parla di crisi di valori, altri puntano il dito contro la società malata. Alessandro Zuddas, professore associato del dipartimento di Scienze biomediche all’Ateneo cagliaritano e primario del centro di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Microcitemico di Cagliari, ha la sua personale visione del caso. «Per esprimere giudizi servono una serie di informazioni, soggettive e oggettive. In generale posso dire che viviamo in una situazione instabile, per cui i controlli tendono a diminuire».
Non la scandalizza un tredicenne che accoltella un coetaneo?
«Certamente il fatto è grave. Come cittadino mi preoccupo, come clinico chiedo di avere altre informazioni prima di esprimere un parere».
Cosa può esserci dietro?
«Non si può generalizzare, ogni storia e a sé. I ragazzini a dodici anni si sono sempre pestati. Non si possono dare giudizi senza avere tutti gli elementi».
Neanche sul fatto che un bambino giri armato?
«Succede. In una situazione instabile anche i controlli tendono a diminuire».
Famiglia disastrata uguale adolescente violento: logica conseguenza?
«Certo, ma non tutti i ragazzini violenti o difficili provengono da una famiglia disastrata».
Possiamo scagionare le famiglie?
«No, come non si può scaricare su loro o sugli insegnanti tutta la colpa. Come nemmeno sul ragazzino. Ci sono una serie di ingredienti che cambiano in base al caso».
In molti videogiochi vince chi uccide.
«L’esposizione alla violenza è fisiologica, ed entro certi limiti è sana perché previene la violenza successiva. Il problema non è ciò che vede un bambino, ma cos’altro ha».
Social network?
«A volte fanno bene, altre male. In questi casi bisogna chiedersi dov’erano gli adulti».
Possiamo parlare di escalation di violenza tra i giovanissimi?
«Non voglio essere allarmista, ma nemmeno rassicurante. L’aggressività è un aspetto fisiologico della persona umana»
Quindi?
«I bambini a due anni si picchiano sempre, se avessero le armi saremmo tutti morti. A tre anni impariamo a controllare l’impulso aggressivo, a sei lo facciamo abbastanza bene. Per far questo bisogna crescere in un certo contesto in cui papà, mamma e la scuola aiutano».
Morale?
«Un bambino di tredici anni che arriva a un gesto così violento deve essere aiutato. Forse poteva essere aiutato prima».
Sara Marci
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di sabato 26 settembre 2015 / Politica Italiana (Pagina 9 - Edizione CA)
Più risorse alle aziende che tentano di innovare
Si scrive S3, si legge innovazione intelligente, ovvero Smart specialization strategy. È l’elemento su cui la Regione ha impostato programmazione dei fondi europei 2014-2020, ottenendo l’ok di Bruxelles. L’obiettivo della Giunta con la strategia S3 è spingere sui settori tradizionali (agroalimentare) e innovativi (come l’Ict) per fare della Sardegna uno dei protagonisti principali dei mercati internazionali.
Punto centrale del programma è l’impresa, sulla cui capacità di innovarsi la Giunta scommette 230 milioni solo per il 2015. «La Giunta punta moltissimo su innovazione e tecnologia in settori come energia, agroalimentare e Ict, che in Sardegna danno incoraggianti segni di vivacità», dice Raffaele Paci, assessore regionale al Bilancio: «Con la S3 diamo un sostegno concreto alle imprese innovative, su cui stiamo scommettendo». Il futuro dell’Europa e della Sardegna, conclude Paci, «sono destinati a passare dallo sviluppo di un’economia intelligente, sostenibile e solidale grazie a ricerca e innovazione». (ma. mad.)
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di sabato 26 settembre 2015 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
La Regione aderisce alla rete “Slow Medicine”. La spesa per le prestazioni è fuori controllo
QUEGLI ESAMI INUTILI, ANZI DANNOSI
Troppe lastre, risonanze, ecografie: ecco dove è corretto tagliare

Una donna incinta fa il doppio delle ecografie di quelle che realmente servirebbero per stare tranquilli sulla crescita del feto. Il numero di parti cesarei tra le sarde è fra i più alti del mondo. Oltre il 40% delle prestazioni radiologiche ambulatoriali si potrebbe evitare senza alcun danno al paziente. L’abuso di antibiotici è impressionante, anche per un mal di gola o un’influenza. Le prescrizioni di farmaci anticolesterolo sono in pieno boom. La quantità di apparecchiature per Rmn (Risonanza magnetica nucleare) in Italia è molto superiore alla media Ocse: 22,4 contro 12,5 per milione di abitanti. Molti dubbi suscita l’abbondanza (rispetto a territori simili per stili di vita) di impianti di tecnologie complesse in cardiologia. Nell’Isola, la sola spesa farmaceutica sfora di 126 milioni di euro gli standard previsti. Su esami e prestazioni stanno facendo i conti, ma nel complesso il disavanzo della voce Sanità ammonta a 380 milioni di euro.
Circola una simpatica vignetta - pensata dalla Società italiana di medicina generale - in cui una ragazza consulta il computer e chiede: come faccio a restare in salute? Risposte a raffica: fatti furba, fatti un check-up; hai un dolorino e non ti controlli?; prendi la pillola per non invecchiare; vieni da noi, tutti gli esami a prezzo scontato.
D’altro canto, ecco una sintesi - riportata sulla pagina Facebook dell’organizzazione no profit Rete Viola - degli effetti che potrà avere il decreto Lorenzin sulla inappropriatezza (la famigerata lista di 208 prescrizioni a rischio che nei giorni scorsi ha scatenato una guerra): se un medico prescriverà una Tac di troppo avrà la multa ministeriale. Se per evitare la multa non prescriverà una Tac e il paziente morirà, i familiari potranno fargli causa per omicidio colposo. Allora il medico dirà al paziente di andare a farsi una Tac a pagamento nella clinica di un suo amico. Risultato: contenti il medico, l’ipocondriaco, la sanità privata e pure lo Stato. E chi non può permettersi di pagare? Ci vogliono vedere morti?
Malati, cittadini, associazioni, medici, sindacati, contro altri cittadini, associazioni, medici. Certo, la Salute sopra ogni cosa e guai a pensare di risparmiare e non garantire a tutti parità di accesso alla prevenzione e alle cure, ma - come spiega Gianfranco Domenighetti, economista e consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità - «la maggior parte delle persone accede a un confuso buffet di test e trattamenti i cui meriti sono iper pubblicizzati da stravaganti messaggi e supporti promozionali mentre i danni sono minimizzati o sottaciuti». Insomma, il punto è - sostiene Slow Medicine , rete di cui fa parte anche la Regione Sardegna: bisogna incidere sulla qualità, «perché la spesa pro capite per la sanità in Italia è inferiore a quella media dei paesi sviluppati, e i cittadini devono già sostenere di tasca propria molte spese, in particolare per le persone anziane e i disabili».
Dunque, sì a una medicina «sobria, rispettosa e giusta», sì alla necessità di aumentare l’appropriatezza clinica e di ridurre l’eccessivo ricorso a molti esami e trattamenti, no invece all’imposizione per decreto di ciò che è giusto o sbagliato e alla criminalizzazione dei medici.
Slow Medicine , con società scientifiche, comitati e associazioni professionali di ogni specializzazione, tra i quali l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Cagliari, sta portando avanti da due anni un progetto che si chiama “Fare di più non significa fare meglio”, inserito nel movimento Choosing Wisely internazionale, che ha l’obiettivo di determinare una forte assunzione di responsabilità dei medici e degli altri professionisti chiamati a individuare, su basi rigorosamente scientifiche, esami diagnostici e trattamenti spesso non efficaci e pure dannosi, e a impegnarsi per ridurre l’utilizzo per migliorare la qualità delle cure e ridurre gli immensi sprechi della sanità pubblica.
Cristina Cossu
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di sabato 26 settembre 2015 / Cronaca di Nuoro (Pagina 43 - Edizione CA)
NUORO. Gran pienone alla Notte dei Ricercatori
All’ExMe la scienza è passione

Giovani, ma anche esperti con la passione per la scienza si sono dati appuntamento all’ExMe di piazza Mameli per vivere La Notte dei Ricercatori. Sull’esempio di Nuoro, ormai al quinto anno consecutivo, anche Cagliari, Sassari e Oristano hanno deciso di organizzare un evento simile. Quando la Scienza fa spettacolo è il sottotitolo della manifestazione, che anche quest’anno ha proposto laboratori, dimostrazioni, tavole rotonde, spettacoli scientifici e reading letterari. Merita un plauso l’attività di alfabetizzazione dei più piccoli all’uso dei software open source. Venti bambini scatenati hanno seguito al mattino un corso di due ore davanti ai computer di una classe simulata. Enorme interesse hanno suscitato le visite dei ricercatori agli istituti superiori nuoresi. Nel tardo pomeriggio, una serie di qualificate tavole rotonde hanno dato un timbro speciale alla manifestazione con esperti di fama internazionale a confronto sui diritti e la comunicazione dei mass media, sul fenomeno dell’immigrazione e l’innovazione. L’appuntamento si è concluso con un talk show con diversi collegamenti via skype con ricercatori e professionisti affermati sparsi nel mondo. La Notte dei Ricercatori è stata organizzata da Europe Direct del Comune di Nuoro in collaborazione con il Consorzio Universitario Nuorese. Un momento di crescita basato su competenze, merito e confronto. Elementi ancora capaci di fare la differenza nel mercato del lavoro. ( l. u. )
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 26 settembre 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 6
Università, studio del dipartimento di Scienze chirurgiche
SANITÀ, LA SCOPERTA: L’ASPIRINA COMBATTE IL CANCRO AL COLON
I pazienti rispondono meglio alla radioterapia
CAGLIARI L’aspirina è fondamentale non solo per la prevenzione ma anche per la cura del cancro al colon-retto. La scoperta del centro studio della patologia colo-rettale dell’università di Cagliari pubblicata dalla rivista scientifica «The British Journal of Cancer». I risultati ottenuti saranno presentati al Congresso Annuale delle Società Europea di Oncologia, nei prossimi giorni a Vienna. Lo studio - dal titolo: «Aspirin as a neoadjuvant agent during preoperative chemoradiation for rectal cancer» - ha dimostrato, su pazienti affetti da cancro del retto e sottoposti a radiochemioterapia preoperatoria, che la risposta al trattamento è stata significativamente migliore in coloro che assumevano anche l’aspirina a dosi cardiologiche. «Quando abbiamo deciso di iniziare questo studio erano già stati pubblicati alcuni lavori che proponevano un possibile rapporto tra aspirina e prevenzione del cancro del colon-retto - spiega Angelo Restivo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari e primo autore dell’articolo - Proprio a seguito delle crescenti evidenze, per la prima volta il Servizio di Prevenzione degli Stati Uniti ha deciso di raccomandare l’utilizzo quotidiano dell’aspirina negli ultra 50enni per prevenire le patologie cardio-vascolari e il cancro colo-rettale, così come riportato qualche giorno fa dal New York Times. «Il nostro studio - spiega Restivo - si è rivolto invece al possibile utilizzo dell’aspirina per aumentare le possibilità di cura nei pazienti che il cancro del retto lo hanno già. Quando ho analizzato i nostri dati e notato che i pazienti che assumevano "l’aspirinetta" rispondevano meglio degli altri alla radioterapia ho capito che eravamo davanti ad una scoperta importante, ma sinceramente non pensavo che avrebbe suscitato così tanto interesse. Sto ricevendo mail da altri ricercatori e fondazioni di ricerca contro il cancro interessate all’argomento. Grazie ad eventuali fondi di ricerca vorrei intraprendere uno studio su larga scala e dare la possibilità a tutti i nostri pazienti di giovarsi dei probabili effetti benefici del farmaco». «Il nostro Centro si è sempre caratterizzato per un buon livello di ricerca clinica - è il commento del professor Luigi Zorcolo, coordinatore del gruppo di ricerca - ma quest’ultima è senza dubbio la scoperta più originale. Il merito va soprattutto al dottor Restivo, che ha avuto l’intuizione e portato avanti lo studio, e ai colleghi Francesca Cocco e Francesco Cabras che si sono occupati della raccolta dei dati». Per svolgere ricerche di questo genere è necessario avere determinati volumi di pazienti e mantenere un adeguato standard di qualità nelle cure: «È per questo - conclude Zorcolo - che mi sento di dire che questo lavoro è il successo di un intero gruppo, quello della Chirurgia Colo-Rettale della azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari creato dal professor Giuseppe Casula e attualmente diretto dal professor Francesco Scintu»
 
 
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 26 settembre 2015 / Alghero - Pagina 31
SANTA CHIARA
Seminario su come R-innovare la tutela
Lunedì nei locali del Dipartimento di Architettura nel complesso di Santa Chiara, si terrà una giornata sultema R-innovare la tutela, seminario conclusivo delle azioni pilota di trasferimento tecnologico Landy e Madar, finanziate dalla Regione e dall’Università di Sassari nell’ambito del progetto Innova.re. Parteciperanno all’evento, oltre all’Università e alle imprese partner dei progetti, esperti di livello internazionale nel settore dellenuove tecnologie applicate alla tutela del patrimonio ambientale e culturale,e saranno presenti tra gli altri il rettore dell’università di Sassari MassimoCarpinelli e il Soprintendente per i Beni Archeologici Marco Edoardo Minoja. (g.o.)



9 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 26 settembre 2015 / Pagina 30 - Sassari
Da lunedì apre il primo cantiere del progetto di studentato diffuso e riprende anche il servizio di ristorazione
ERSU, RIAPRE LA MENSA. VIA AI LAVORI ALL’EX BRIGATA SASSARI
SASSARI Riprende a pieno ritmo il servizio ristorazione erogato dall’Ersu di Sassari. Dopo la riapertura della mensa di via Dei Mille da domani riprenderà l’attività anche la struttura di via Padre Manzella ll servizio verrà erogato dalle 12.30 alle ore 14, 30 dal lunedì al venerdì solo a pranzo. La Mensa di Via dei Mille ha inaugurato lo scorso 11 settembre la sua attività con un grande pranzo a base di piatti locali preparati dai cuochi Ersu per festeggiare la riapertura dei servizi agli studenti. Al pranzo hanno partecipato anche alcuni ragazzi del Maghreb appena arrivati a Sassari per iniziare il corso di studi universitari. Al pranzo era presente il gruppo folk Florinas che ha eseguito canti e balli della tradizione sarda. I punti di forza del servizio ristorazione dell’Ersu di Sassari sono rappresentati dall’alta qualità dei cibi proposti e dalla varietà dei menù che prevedono ricette tradizionali, piatti senza glutine e menù vegetariani e vegani. La mensa di via Padre Manzella dispone di 150 posti, mentre la più grande di via dei Mille può ospitare 440 persone. L’Ente fornisce, solo a Sassari, circa 190.000 pasti all’anno, per la maggior parte nella Ì fascia al costo di 2,10 euro. Grandi novità anche per i Servizi abitativi: Al via i lavori dell’Ex Fondazione Brigata Sassari Giunge ad una fase fondamentale il piano di potenziamento dei servizi abitativi attivato dall’Ersu. Sempre domani si firmerà il verbale di inizio lavori per il recupero funzionale e architettonico degli immobili della Ex fondazione Brigata Sassari inaugurando così il primo step del piano di studentato diffuso definito dalla recente delibera regionale. Lo scorso 23 luglio la commissione di gara presieduta dal direttore generale dell’Ersu Maria Assunta Serra ha concluso i lavori per la valutazione delle offerte pervenute alla gara d’appalto e L’Ente ha provveduto all’aggiudicazione dei lavori alla RTI (raggruppamento temporaneo di imprese) Mario Ticca srl di Sassari e Buccellato di Cagliari che hanno vinto la gara con un ribasso del 25% sul prezzo a base di gara di circa 5 milioni e mezzo. Con la realizzazione dell’intervento dell’Ex fondazione Brigata Sassari si risponderà all’esigenza della popolazione studentesca con 75 nuovi alloggi nella zona centrale della città. Secondo l’attuale studio di fattibilità i lavori dovranno essere ultimati entro due anni.


 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 26 settembre 2015 / Ogliastra - Pagina 28
Angela Sirigu lavora da anni nell’istituto di scienze cognitive del Cnrs di Lione
IL PREMIO NAVICELLA 2015 A UNA SCIENZIATA OGLIASTRINA
Cerimonia a Porto Rotondo: ricerche all’avanguardia e tanti riconoscimenti
di Lamberto Cugudda
TORTOLì C’è anche un’ogliastrina tra gli Oscar della Sardegna: Angela Sirigu, tortoliese doc e direttrice del gruppo di ricerca sulla neuropsicologia dell’azione nell’istituto di scienze cognitive del Cnrs, il Cnr francese, a Lione, è stata insignita del premio Navicella Sardegna nel corso di una cerimonia svoltasi a Porto Rotondo nella suggestiva cornice del Teatro Mario Ceroli.Giunto alla sua quattordicesima edizione, il premio rappresenta uno dei momenti più attesi dell’annata culturale sarda. In quasi tre lustri di storia sono state premiate oltre 100 personalità, sarde e non, che promuovono la Sardegna nel mondo grazie alla propria attività in tutti i campi del sapere: dalla scienza alla medicina, dalla musica al teatro, dal cinema alla tv, fino allo sport, all’economia e alla letteratura. Il riconoscimento ad Angela Sirigu, una navicella d’argento opera dell’orafo Bruno Busonera, premia il lavoro di una personalità scientifica di primo piano a livello mondiale, un’emigrata che ha imposto il suo straordinario talento e le sue preziose competenze in una nazione, come quella francese, all’avanguardia nello studio e nella ricerca in ambito neurologico. Grazie alle intuizioni ed alle scoperte di Angela Sirigu e della sua equipe, il centro di Lione da lei diretto rappresenta un’eccellenza internazionale e numerosi attestati di stima giungono in Francia dalla comunità scientifica mondiale, che segue con particolare attenzione le ricerche sul cervello promosse dalla scienziata ogliastrina. In attesa di segnali importanti dalla sua patria, Angela Sirigu porta a casa un altro prestigioso riconoscimento e prosegue il suo infaticabile lavoro in Francia, terra che da subito ha capito il grande valore di questa studiosa ogliastrina, ricercata e corteggiata in tutto il mondo dai più prestigiosi istituti di ricerca. La sua formazione, come il cuore della sua ricerca, verte nei campi della neuropsicologia e neuroscienze cognitive, studi intrapresi dopo aver lasciato l‘Ogliastra a 17 anni. Ha conseguito la laurea in medicina ed il dottorato in psicologia all’Università di Roma e successivamente ha portato avanti il primo post dottorato a Marsiglia, dove ha sviluppato una forte esperienza in neuropsicologia umana sotto la supervisione del professor Michel Poncet.

 
 
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 26 settembre 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 33
I caratteri ereditari spiegati dal genetista Francesco Cucca per “La notte dei ricercatori” a Sassari
CAPIRE IL DNA DEI SARDI PER GUARIRE
di Eugenia Tognotti
SASSARI Per il gene che favorisce la longevità – su cui si concentra l’eccitato interesse dei media nazionali e internazionali – occorrerà aspettare. Se siamo tanto fortunati da non avere varianti genetiche che predispongono a sviluppare alcune malattie e se osserviamo uno stile di vita sano e senza eccessi, potremo aspirare ad una lunga vita, senza dimenticare che la longevità è influenzata dai geni solo per il 30 per cento e dai fattori ambientali per il 70 per cento. La genetica dei sardi. La “specialità” genetica dei sardi - e non da oggi - rappresenta un campo di studio praticamente illimitato, che attira l’interesse dei genetisti di ogni angolo del mondo. Il fatto è che i fattori “negativi”, che hanno segnato la storia della Sardegna, e cioè l’antico isolamento, la posizione appartata della Sardegna nel Mediterraneo, l’origine dei popolatori – dal paleolitico al neolitico – la particolarità del territorio, la presenza plurimillenaria della malaria, confluiscono a determinare due caratteristiche che si impongono rispetto ad altre realtà territoriali: la distribuzione relativamente omogenea della variabilità genetica in diverse sub regioni – come l’Ogliastra – e la presenza di varianti genetiche peculiari che forniscono informazioni estremamente importanti sulla correlazione fra variazioni genetiche e tratti particolari dell’organismo. Le rare varianti isolane. Come l’altezza, che nei sardi è influenzata da una variante che la riduce di 2-4 centimetri: è questa la prima prova del cosiddetto effetto “isola” nella specie umana, a cui è legata la tendenza alla riduzione delle dimensioni dei mammiferi, nell’avvicendarsi delle generazioni vissute in ambiente insulare. Ma non si è parlato (solo) della statura dei sardi – responsabile dell’altissimo numero dei riformati alla leva nel periodo post unitario – e delle malattie su base genetica, particolarmente frequenti nella popolazione sarda, nell’affascinante conferenza “Cosa ci dicono i geni sulle nostre origini e sul nostro stato di salute” , tenuta nell’aula magna dell’università a Sassari, dal genetista Francesco Cucca. Lo studioso. Docente all’università di Sassari, direttore dell’Istituto di Genetica e Ricerca Biomedica del Consiglio delle Ricerche (Irgb-Cnr), è entrato nei meandri delle varianti e delle loro frequenze nella popolazione sarda, che pur compresa nell’ambito della variabilità europea, presenta una serie di caratteristiche di eccezionalità:rare o assenti in altre popolazioni, alcune varianti genetiche sono particolarmente frequenti in Sardegna, mentre altre comuni al di fuori dell’isola sono rare. Preceduto dall’eccellente reputazione costruita in anni di ricerca, e dalla fresca fama derivatagli da tre articoli sulla prestigiosa rivista Nature Genetic, Francesco Cucca ha aperto il sipario su una ricerca partita col Progenia/Sardinia sul Dna dei sardi, fondato nel 2001 dal genetista Giuseppe Pilia, prematuramente scomparso, e che si avvale di importanti collaborazioni internazionali. La più importante è quella del National Institutes of Health, finanziatore del progetto, in un quindicennio che ha visto un poderoso balzo tecnologico e l’accelerazione dell’analisi del materiale genetico. Avvalendosi di un approccio multidisciplinare e degli strumenti bioinformatici, lo studioso ha diretto il sequenziamento dell’intero genoma di circa 3500 sardi, identificando quasi 17 milioni di varianti genetiche, il grosso delle quali inoffensive, mentre una piccola parte influenza il livello di colesterolo LDL, i livelli ematici dei lipidi e altri fattori di rischio per malattie cardiovascolari, nonché la regolazione dell’emoglobina, che trasporta l’ossigeno nel sangue e la cui carenza è responsabile di alcune anemie ereditarie . I geni e la medicina. Sono dati del più grande interesse – generalizzabili a popolazioni diverse e più ampie- che potranno essere trasferiti nella pratica clinica a vantaggio della salute di tutti: tanto più si conosce il meccanismo con cui agiscono i geni, tanto più sarà facile, evidentemente, migliorare la diagnosi e la prognosi e mettere a punto trattamenti efficaci contro diverse patologie. Invidiato e al centro dell’ interesse della comunità scientifica per la possibilità di poter sequenziale gli individui di una popolazione che presenta caratteri vicini a quelli dei più lontani antenati – una particolarità quasi unica nel mondo – Cucca ha illustrato questa nuova, affascinante, frontiera della ricerca. Chiarendo il livello di complessità in cui sono racchiuse e organizzate le informazioni genetiche e illustrando anche le strade che si aprono per la ricostruzione delle tappe della storia evoluzionistica della popolazione sarda . Una lezione importante e significativa che ha dato conto della fatica e della passione per la ricerca , inaugurando il nutrito programma delle iniziative della “Notte dei ricercatori” a Sassari. La caccia ai germi e al Dna. Si è aperto un mondo nuovo, un ambito di ricerca che terrà impegnati gli scienziati per tutto questo secolo, così come è stata la seconda metà del XIX – se si vuole trovare un paragone– nell’era della batteriologia trionfante, quando nei laboratori di tutto il mondo, i “cacciatori di germi” – hunters of germs – centinaia di ricercatori lavoravano instancabilmente per identificare e isolare gli agenti patogeni di innumerevoli malattie. Cacciatori di germi e cacciatori di geni: c’è ancora molto da imparare da quei 3 milioni di nucleotidi differenti (tra 3.2 miliardi di basi del Dna) che contrassegnano ciascuno dei 7 miliardi di abitanti di questo pianeta.



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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