Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 August 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI



LA NUOVA SARDEGNA 
1 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 26 agosto 2015 / Sassari - Pagina 27
Dottorati, 40 le borse di studio
SASSARI  Sono aperte le iscrizioni ai Corsi di Dottorato di ricerca dell’Università per il 31° ciclo. C’è tempo fino al 14 settembre alle ore 13 per presentare domanda di partecipazione alle selezioni. Sono disponibili complessivamente 40 borse di studio suddivise tra 7 diversi corsi: Architettura e ambiente (in convenzione con l’università turca di Karabük), Life Sciences and Biotechnologies, Lingue, letterature e culture dell’età moderna e contemporanea, Scienze agrarie, Scienze biomediche, Scienze giuridiche, Scienze veterinarie. Le modalità di svolgimento delle prove di ammissione nonché la data, l’ora e il luogo in cui si terranno le selezioni, sono indicate nel bando di concorso pubblicato sul sito dell’Università di Sassari. La domanda di partecipazione al concorso di ammissione dovrà essere compilata on line all’indirizzo uniss.esse3.cineca.it improrogabilmente entro le ore 13.00 del 14 settembre. Successivamente, la domanda dovrà essere stampata, firmata e consegnata in busta chiusa o spedita all’Ufficio Protocollo dell’Università di Sassari, piazza Università 21, entro mezzogiorno del 18 settembre. Non farà fede il timbro postale ma la data di protocollo. La partecipazione alle prove di ammissione ai Corsi di Dottorato è gratuita. Tutti i dettagli sono illustrati all’interno del bando di concorso pubblicato sul sito www.uniss.it. Per informazioni, contattare l’Ufficio Alta formazione dell’Università di Sassari: 079/229992, 079/229962, rzallu@uniss.it, mtspano@uniss.it.
 
 

LA NUOVA SARDEGNA

2 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 26 agosto 2015 / Sassari - Pagina 27
Exmà, accordo tra Comune e Accademia
Il vecchio macello dovrà diventare un polo della creatività, anche con il supporto dell’ateneo
di Andrea Massidda
SASSARI Un’area di tremila metri quadrati e sette fabbricati che diventerà presto un gigantesco spazio urbano capace di ospitare laboratori artistici, sale cinematografiche e per spettacoli musicali, una biblioteca, un’aula multimediale e un teatro da 400 posti. Si fa sempre più concreta l’idea dell’amministrazione comunale di far nascere il “Villaggio della cultura e della scienza” all’interno dell’Ex Mattatoio. Tanto che nei giorni scorsi la giunta guidata dal sindaco Nicola Sanna ha approvato lo schema di accordo di cooperazione tra Palazzo Ducale e l’Accademia delle Belle Arti “Mario Sironi” finalizzata appunto alla realizzazione di un polo culturale nei ristrutturati edifici del vecchio macello cittadino, il complesso che occupa l’intero isolato tra le vie Zanfarino, Duca degli Abruzzi, Armando Diaz e Torino, ormai collegato alla prospicente piazza Monica Moretti (in prossimità del parcheggio di viale Dante). Tra le priorità della convenzione decennale che sarà siglata entro metà settembre c’è quella di individuare e catalogare i beni storico-artistici e architettonici di pregio di proprietà comunale e di catalogarli in vista di attività legate alla conservazione (ad esempio il restauro). Inoltre saranno promosse iniziative di educazione e gestione di progetti per tutta la durata dell’accordo, con percorsi di formazione per il restauro in particolare di manufatti lapidei naturali ed artificiali e nel campo della scenografia per la produzione teatrale. L’altra partnership con il Comune, manco a dirlo, sarà con l’ateneo. Così la collocazione dell’Exmà - proprio tra la facoltà di Lettere e Filosofia e l’Accademia delle Belle Arti - appare addirittura simbolica della sinergia tra i vari enti che contribuiranno alla realizzazione della cittadella. Si tratterà della conclusione di un progetto ambizioso degli architetti Sandro Roggio e Gigi Gavini che era stato avviato nel gennaio 2009, con un investimento di circa sei milioni di euro (il Comune ha messo il 10 per cento del totale). «L’ex mattatoio - annuncia il sindaco - sarà un vero e proprio villaggio della scienza, della cultura e della creatività, dove si ritroveranno l’Università di Sassari per alcune sue attività specifiche legate al vicino dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione, ma anche l’Accademia delle Belle arti per l’attivazione di corsi di restauro di opere medievali e, ancora, le associazioni culturali della città, con priorità per quelle che svolgono attività cinematografiche, di teatro, musica e astronomia». Con la delibera approvata nei giorni scorsi il Comune ha destinato i fondi che serviranno a completare la parte degli arredi. «Prima ancora che i lavori siano conclusi - continua Sanna - avvieremo un procedimento per la gestione unitaria degli spazi occupati da enti e associazioni. E la convenzione che sigleremo nei prossimi giorni con l’Accademia consente di portarci avanti con il lavoro, nel senso che una volta finite le opere non si debbano attendere ulteriori atti finalizzati alla gestione del sito, il quale sarà immediatamente operativo non appena riconsegnate al Comune le strutture». Soddisfazione evidente anche da parte dei vertici dell’Accademia. «L’accordo con il Comune - dice la presidente Simonetta Sanna - è davvero molto importante e anche lo spazio che avremo a disposizione all’interno dell’ex mattatoio ci consentirà di svolgere tutta una serie di attività di formazione , come ad esempio il corso di laurea in Restauro, anche in prospettiva di in una futura sinergia con la Sovrintendenza ai Beni culturali e il Centro regionale di restauro di Li Punti. In ogni caso - conclude - sia io che il direttore dell’Accademia Antonio Bisaccia siamo convinti che questa convenzione con Palazzo Ducale ci permetterà di valorizzare tutte le attività da noi svolte al servizio non solo di Sassari, ma dell’intera Sardegna».
 
 

LA NUOVA SARDEGNA

3 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 26 agosto 2015 / Ed.ne Naz.le - Pagina 2
GLI IBERNAUTI Speranze e certezze di una coppia che ha pagato 60mila euro per farsi congelare e risvegliarsi dopo la morte
«Rivivremo fra 200 anni» Fisioterapista sassarese e il marito firmano un contratto con società Usa

LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 26 agosto 2015 / Ed.ne Naz.le - Pagina 3
GIULIO ANGIONI: «È IL SEGNO DEI TEMPI»
SASSARI «Un sogno radicato da secoli, certo. Ma notizie come questa colpiscono per un altro aspetto: danno il segno dei tempi». Non è sorpreso più di tanto l’antropologo e scrittore Giulio Angioni. «Ma resto un po’ scosso dai nuovi meccanismi messi in moto da chi sfrutta la credulità altrui», ribadisce il docente dell’università di Cagliari. Perché parla di un’idea antica? «Beh, la convinzione di non morire mai nasce almeno duemila anni fa. Esattamente quando Qualcuno ha detto: “Se crederete in me, vivrete in eterno”. Concetti noti già con l’ebraismo. E ripresi da altre religioni salvifiche. Come il cristianesimo e l’islamismo. Ma qui mi pare affiori un evidente elemento di povertà». Che cosa intende? «In questo caso manca un fondamento. Si fa riferimento a un metodo e a un modello che vorrebbero essere scientifici. Ma a tutti gli effetti non si possono chiamare tali. E l’insieme alla fine si rivela dunque in tutta la sua miseria». Può spiegare meglio questa sua valutazione? «Da anni eravamo abituati a fare i conti con le bizzarrie di qualche miliardario americano. Non eravamo abituati a pensare che certe pratiche potessero venire intraprese anche da noi. Così oggi tutto questo, e in particolare la politica d’imprenditori che alimentano la speranza di una seconda vita, mi appare come un chiaro esempio di povertà sotto il profilo economico e sociale». In ultima analisi qual è il suo giudizio su questi specifici aspetti? «Lo ripeto: vicende del genere dimostrano tutta la miseria morale e intellettuale dei nostri tempi. E ci portano di conseguenza a essere pessimisti». Ma per quale ragione esattamente lei sostiene che scelte di questo tipo sono basate sul nulla? «Perché sono sì decisioni coerenti. Ma soltanto, e proprio, nel fondarsi sul niente. Da una parte, equivalgono a una petizione di certezza a pagamento. Dall’altra parte - dal punto di vista imprenditoriale voglio dire - assistiamo invece a uno sfruttamento commerciale determinato dalla speranza di rinascita. Quando? Fra 300 anni? Prima? Non si sa. Ecco io in un’idea del genere non investirei per niente. Punterei piuttosto sulla ricerca scientifica e sulla sua valorizzazione ad ampio raggio». In fondo, però, lei stesso ha appena spiegato che quella di una vita dopo la morte è un’attesa umana che affonda le radici nei millenni. Non è così? «Sicuramente. Anzi, questo fattore rappresenta uno degli elementi più originali del cristianesimo e ritorna in altre religioni ancora. Lo ritroviamo per esempio nell’Assunzione in Cielo di Maria Vergine. La stessa immagine del corpo che risorge è presente nel Giudizio Universale. E non direi che l’aver ammesso la cremazione e la donazione degli organi da parte della Chiesa ufficiale riduca questi passaggi a semplici simbolismi. Nelle credenze ufficiali cattoliche, anche in quelle più formali, la resurrezione dei corpi è sempre presente». E allora perché in quest’occasione prevale una valutazione del tutto differente? «Mah, la ragione mi pare molto evidente. Là c’è un mistero della fede dichiarato con forza e decisione. Qui, nell’opera commerciale svolta dagli imprenditori che si dedicano a certe attività, noto semplicemente una straordinaria capacità: riperpetuarsi sempre, fiutando l’affare nel momento per loro più opportuno». (pgp)


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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