Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 August 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

 L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 25 agosto 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
UNIVERSITÁ, ULTIMI GIORNI
Scadono domani, alle 13, le iscrizioni all'Università. La procedura è completamente online: è sufficiente collegarsi al sito www.unica.it, entrare nell'apposita pagina e seguire le istruzioni, registrandosi e scegliendo il corso di laurea tra i 77 proposti.
 
 

L’UNIONE SARDA

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 25 agosto 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
L'oasi verde dell'Università chiusa sabato e domenica. La responsabile: non è colpa nostra
ORTO BOTANICO, MANCANO I SOLDI
Il rettore: tratteremo col Comune per poter aprire nei weekend
La protesta va in scena ogni estate. Basta che nel weekend qualcuno abbia in mente di fare un salto all'orto botanico e scoppia il finimondo. I turisti sono i primi ad accendere la miccia e a farsi sentire, come hanno fatto l'ultima volta, con bigliettini e insulti lasciati appesi al cancello sbarrato del giardino di viale Sant'Ignazio: è una vergogna. Uno scandalo che questo museo verde sia inaccessibile al pubblico il sabato e la domenica. È sempre stato così: il fine settimana nessuno può varcare la soglia.
IL NODO Perché? Per il solito e semplice motivo: non ci sono i soldi per pagare il personale e garantire l'apertura anche nei giorni festivi. Ed ecco che puntualmente si punta il dito contro il proprietario, l'Università, che nel 1855 acquistò i cinque ettari e mezzo dell'area verde cittadina. «Ci stiamo attivando per affrontare la questione con il rettore e il direttore generale dell'Ateneo - assicura la responsabile dell'orto botanico, Annalena Cogoni, docente di Botanica - da parte nostra c'è tutta la volontà di risolverla compatibilmente con le possibilità finanziarie. Siamo i primi ad avere interesse all'apertura nei weekend e ci fa piacere sapere che questa nostra istituzione attiri tanti turisti: le lamentele ci dispacciono ma non è colpa nostra». Una soluzione potrebbe essere quella di riattivare la convenzione ormai scaduta con il Comune e che garantiva la disponibilità di risorse per pagare lo straordinario ai lavoratori dell'orto botanico nei giorni festivi.
TRATTATIVA Ci penserà il rettore a trovare una soluzione? Maria Del Zompo dice «sì» confermando l'intenzione di riaprire il discorso con il sindaco Massimo Zedda. «Quello dell'orto botanico è stato uno dei temi della mia campagna elettorale e abbiamo iniziato ad occuparcene subito - spiega - per noi è una risorsa, sotto il profilo culturale e scientifico, importante per l'ateneo ma anche per la città. Perciò intendiamo valorizzare ancor più l'area, interagendo col Comune per far sì che, questo laboratorio preziosissimo per la sua attività di ricerca, possa restare aperto al pubblico anche nei fini settimana invernali ed estivi».
LA GESTIONE È personale universitario, pagato dall'Ateneo, quello che lavora all'orto botanico: una decina di giardinieri che si occupano della manutenzione del polmone verde e due dipendenti assunti per le visite guidate. Attualmente il giardino è aperto tutto l'anno dal lunedì al venerdì, con possibilità di prenotazioni allo 070-6753522 (nei giorni in cui l'Università è aperta) per scolaresche, gruppi e associazioni interessati alle visite guidate. La volontà di estendere l'apertura anche ai festivi c'è, il problema sono i fondi. «Non abbiamo le risorse per tenerlo aperto tutti i weekend e i festivi dell'anno - ammette Del Zompo - ma contiamo di trovare la giusta soluzione in sinergia con il Comune, in modo da ovviare alla scarsità dei fondi. Noi non vorremmo nemmeno far pagare il biglietto ai visitatori ma dobbiamo assicurarci le risorse per pagare gli stipendi dei lavoratori».
 I COSTI Gli introiti dei biglietti coprono solo le necessità legate alla manutenzione dell'orto. Esclusi gli over 65 e i bambini sino a 6 anni, che entrano gratis così come disabili e docenti che accompagnano gli studenti, tutti gli altri pagano un ticket di 4 euro (due euro in più se si richiede la visita guidata). Un biglietto che si paga con piacere considerato il patrimonio che si spalanca al pubblico che varca il cancello. Sull'orto botanico - che fa capo precisamente al Dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente - pesa un secolo e mezzo di storia, essendo stato inaugurato il 15 novembre 1866 dal botanico Patrizio Gennari. Un gioiello dentro la città: sarebbe un peccato non riuscire a visitarlo, soprattutto nei giorni di festa.
Carla Raggio
 
 

L’UNIONE SARDA

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 25 agosto 2015 / Cultura (Pagina 36 - Edizione CA)
I segreti della Reggia
Sono trascorsi quasi 60 anni dallo scavo sistematico con cui Giovanni Lilliu (1914-2012) completò la straordinaria scoperta di Su Nuraxi a Barumini. Era il 15 maggio 1956.
Da ieri gli archeologi sono di nuovo al lavoro nel sito più noto (l'unico riconosciuto dall'Unesco per la Sardegna) della civiltà nuragica. Guidati dal professor Riccardo Cicilloni, 7 studenti di archeologia dell'Università di Cagliari, una specializzanda dello stesso Ateneo, un allievo della Sapienza di Roma e una dottoranda sarda a Granada ricalcano le orme dell'équipe che portò alla luce il monumento descritto per la prima volta da Lilliu nel 1938. Al lavoro partecipano anche gli operatori della Soprintendenza di Cagliari e quelli della Fondazione Barumini.
Nella giornata d'avvio del cantiere – che durerà quattro settimane - il colpo d'occhio è apparso ben diverso rispetto a quello che restituiscono le foto in bianco e nero scattate negli anni '50. Allora c'erano operai che si affannavano su e giù per la collina. Con l'ausilio dei carri a buoi trainavano i blocchi di basalto caduti dalla sommità delle torri e diventati parte, insieme a cumuli di terra, del crollo che per secoli ha nascosto le architetture costruite a partire dal Bronzo Medio (XVI-XV sec.a.C) e andate in rovina intorno al IX sec. a.C. Oggi a disposizione dell'attività di ricerca ci sono tecniche e strumenti innovativi.
Ieri l'équipe si è incontrata alle 8 del mattino in Comune. Alle 9 e 30 si è spostata a Su Nuraxi. Qui si è recintata l'area d'indagine (una porzione di terreno poco lontana dalle capanne del villaggio), con una rete che, alta un metro e venti, consentirà ai visitatori di osservare l'attività del cantiere. Con la stazione totale, strumento usato per misurare le quote, si è disegnata la quadrettatura utile per lo scavo stratigrafico e si è quindi proceduto alla ripulitura della superficie dal fogliame e alla realizzazione di setacci ad acqua per il recupero dei reperti più piccoli.
«Nella sola mattina e prima ancora di andare avanti col diserbo – dice Riccardo Cicilloni – sono state riempite due buste con frammenti ceramici e ossei. Non sono tuttavia i materiali l'obiettivo primo dell'indagine. La finalità è quella di leggere la stratigrafia e raccontare, attraverso l'uso di metodologie non note negli anni ‘50, la storia dell'insediamento. Qualora si trovassero reperti organici in contesti integri, si potrebbe procedere con la datazione al Carbonio 14. Impiegata da Lilliu su una trave di ginepro trovata all'interno del nuraghe, appare oggi poco attendibile».
Il Comune segue da vicino i lavori. Il nuovo intervento di scavo potrà non solo fornire preziose conoscenze, ma ulteriori prospettive di sviluppo economico e culturale. Con l'apertura del cantiere archeologico è stata riattivata anche la scuola di restauro istituita nel 2006 per la musealizzazione di Casa Zapata. Ci lavorano due ceramisti e un disegnatore. Affiancati da un restauratore della Soprintendenza, saranno in grado di rendere subito fruibili reperti che andrebbero altrimenti nei magazzini.
«Il nostro paese - sottolinea il sindaco Emanuele Lilliu – vive quasi esclusivamente di turismo culturale. La Fondazione Barumini impiega 60 persone, 45 di loro a tempo indeterminato. Tra i nostri obiettivi c'è quello di aprire a regime la scuola di restauro e, d'intesa con l'Università di Cagliari, attivare una scuola di scavo archeologico che, associata con l'Unesco, consenta ai giovani di tutto il mondo di spendere qui i voucher formativi».
Che sia un investimento sul quale vale la pena di insistere è indicato dai numeri. Nel 2014 Su Nuraxi e il Museo Zapata hanno accolto 108.234 persone. Nel 2013 i visitatori sono stati 99.379. Le cifre del 2015 sono parziali: da gennaio a luglio sono stati staccati 61291 ticket.
Manuela Arca
 
 
 

L’UNIONE SARDA

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 25 agosto 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
BINAGHI. Il consigliere del Pd Comandini sollecita la Regione: disservizi insopportabili
«Oculistica, troppi disagi, intervenga l'assessore Arru»
«Sono ormai nove mesi che la sala operatoria dell'ospedale Binaghi è inagibile: a tutt'oggi non si è in grado di sapere quando l'attività potrà riprendere la normalità». È quanto scrive Piero Comandini, esponente del Pd in Consiglio regionale, in un'interrogazione all'assessore alla Sanità Luigi Arru.
«Ormai i pazienti vengono seguiti solo ambulatorialmente, i casi più gravi che necessitano di un urgente intervento chirurgico vengono dirottati presso gli altri ospedali del capoluogo, altri verso strutture della penisola - denuncia Comandini - ovviamente tutti i disagi, economici e patologici, sono a carico dei pazienti ai quali viene scippato il diritto di essere curati e seguiti nella propria città e dai medici sui quali hanno riposto la propria fiducia». Proprio nei giorni scorsi era stata una paziente, Vittoria Barge, in lista d'attesa per un intervento chirurgico agli occhi, a denunciare la sua situazione e i disagi patiti in conseguenza dei lavori di ristrutturazione nell'ospedale di via Is Guadazzonis. «Mi dovrò far operare a Monza. Avevo scelto il dottor De Casa, che mi ha sempre seguito, ma nel reparto nessuno sa dirmi quando la sala operatoria riaprirà».
A fronte dei disagi che i pazienti sono costretti a sopportare, compresi quelli economici derivanti dai costi della trasferta nella penisola, Comandini sollecita l'assessore alla Sanità «a mettere in atto tutte le strategie necessarie per porre rimedio a questa grave situazione, che genera disservizi per i pazienti e mortifica l'alto valore scientifico e professionale medico e infermieristico». L'esponente del Pd auspica la creazione di una rete di collaborazione tra le strutture ospedaliere del capoluogo che, lavorando in sinergia tra loro, possano far fronte, totalmente e non solo per le urgenze, alla momentanea inagibilità della sala operatoria, anche in considerazione del fatto che da recentissime indagini sia il San Giovanni di Dio che l'Azienda ospedaliero universitaria risultano tra le primissime posizioni a livello internazionale alla voce “chirurgia oculistica”.
 
 


LA NUOVA SARDEGNA

5 – LA NUOVA SARDEGNA di martedì 25 agosto 2015 / Sassari - Pagina 28
RIVOLUZIONE A DUE RUOTE » IL MAXI PROGETTO
di Giovanni Bua
PISTE CICLABILI, VIA AI LAVORI
CONSEGNA ENTRO DICEMBRE
Il circuito da 8 chilometri collegherà cliniche e università e costerà 1,5 milioni
Le imprese aggiudicatarie dovranno correre per non perdere i fondi Por
SASSARI Si alza sui pedali l’amministrazione comunale sulla strada che porta alla creazione delle piste ciclabili cittadine. E tenta l’impegnativa volata che deve portare alla consegna del maxi progetto entro il 31 dicembre, pena la perdita di 1 milione e mezzo di fondi Por in scadenza. Impresa non da poco, visto che da realizzare c’è un enorme circuito dedicato alle due ruote. Che passa per viale Italia, liberata dalle auto in sosta, scende in viale San Pietro e via delle Croci. O sale in via Rockfeller fino a via Deffenu, viale Dante, via Margherita di Savoia, e prende il nome di “Itinerari dell’università” Impresa ardua ma comunque fattibile: lo scorso 7 agosto nell’albo pretorio di Palazzo Ducale è apparso infatti l’avviso che informa che sono stati aggiudicati gli appalti per i tre lotti in cui è stata divisa la realizzazione degli otto chilometri di asfalto riservati alle bici, che si snodano e si intersecano in mezza città. Un progetto iniziato nella scorsa amministrazione, con cui si vuol mettere le mani su uno dei classici tabù sassaresi: le piste ciclabili e la possibilità o meno di inforcare le due ruote sui saliscendi cittadini. E lo si fa in grande stile, con un progetto finanziato con i fondi Por 2006-2013, illustrato a dicembre dello scorso anno nella sala convegni del Palazzo della Frumentaria in occasione della XII edizione del Premio nazionale per l’innovazione. E ora passato alla fase della ultra veloce realizzazione. A mettere in piedi gli 8,2 km di lunghezza nei quali i sassaresi potranno usare le loro bici che già abitualmente inforcano nelle loro vacanze in altri comuni del circondario (Alghero su tutti ma anche Porto Torres) saranno tre ditte continentali, che hanno sbancato facendo offerte con ribassi medi superiori al 23 per cento. Nel dettaglio il lotto 1 sarà realizzato dalla ditta Cfc, un consorzio fra costruttori di Reggio Emilia, con un importo di aggiudicazione di 337mila euro (23 per cento di ribasso), oltre a 28mila euro di oneri sulla sicurezza non soggetti a ribasso (tutti i prezzi sono Iva esclusa). Il lotto 2 sarà invece realizzato della ditta Maser di Casalnuovo (Napoli). In questo caso l’importo di aggiudicazione è di 362mila euro, gli oneri per la sicurezza 35mila e il ribasso del 24 per cento. Il terzo lotto infine è stato aggiudicato alla ditta Malacrida di Lesmo (Monza-Brianza) importo di aggiudicazione di 314mila euro, oneri di 33mila e ribasso del 24 per cento. Il progetto prevede un circuito che, partendo da piazza Università raggiunge il dipartimento di Botanica e le facoltà di Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia, Scienze, Agraria, Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Lingue e letteratura straniera, Medicina Veterinaria e Scienze Politiche. Con la pista ciclabile saranno raggiungibili il policlinico, le cliniche universitarie, l’ospedale civile, la stazione degli autobus, l’emiciclo Garibaldi, il Comando provinciale dei carabinieri, la sede dell’Inps, la casa dello studente di via Verona. Nella zona di viale Italia la pista ciclabile, così prevede il progetto, verrà realizzata su una corsia riservata che, sollevata dal livello stradale e all’altezza del marciapiede, occuperebbe lo spazio che attualmente è destinato ai parcheggi liberi. I parcheggi, una cinquantina in tutto, verrebbero recuperati nelle aree circostanti, nei parcheggi interrati e si pensa a una eventuale convenzione con la casa di cura privata Policlinico sassarese. Il progetto complessivo, di cui “Itinerari dell’università” è il primo passo, prevede la realizzazione di tre itinerari interconnessi: due in città (l’altro è “delle vallate e dei parchi” e uno, di valenza intercomunale denominato “itinerari turistici (Sassari-Platamona)” che collega la città al mare e ai comuni di Sorso e Porto Torres.
 




QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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