Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 August 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
«Rete ospedaliera da rivedere»
Il Forum sulla sanità del Partito Democratico
 
Il Pd sostiene questa Giunta e le decisioni sulla riorganizzazione della rete ospedaliera. Ma sia chiaro che la delibera in questione è provvisoria, quindi soggetta ad aggiustamenti o correzioni se le consultazioni dovessero prendere questa direzione.
Su questo concetto, al forum dem dedicato alla riforma degli ospedali sardi, hanno insistito molto il segretario regionale Renato Soru e il responsabile sanità del partito, Giuseppe Frau. Da parte sua, l'assessore alla Sanità, Luigi Arru, ha dimostrato di aver capito: «Siamo aperti al dialogo».
Soru, in particolare, ha detto di apprezzare «un lavoro portato avanti con la massima trasparenza e sulla base di dati reali». E, ha sottolineato, non c'è tempo da perdere, visto che «spendiamo circa 500 milioni per un sistema che non è neppure il migliore d'Italia». Frau ha ribadito «la volontà del Pd di essere intermediario tra istituzioni e cittadini, una sentinella che raccolga tutte le osservazioni. Che è quello che dovrebbe fare un grande partito in occasione di una delibera provvisoria. E questo forum sulla sanità che per primi abbiamo promosso serve proprio a questo».
Critico nei confronti della Giunta il presidente dell'Anci, Pier Sandro Scano: «La rete ospedaliera è solo un pezzo della riforma del sistema sanitario. Ancora mancano le proposte sulla rete territoriale e sul sistema delle emergenze. E le consultazioni hanno senso quando il disegno è completo, non prima».
Roberto Murgia
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Politica Italiana (Pagina 10 - Edizione CA)
Pubblica amministrazione: via libera alla riforma
SENATO. Tra le novità: dirigenti licenziabili
Renzi: «Un abbraccio ai gufi»
 
ROMA Il ddl di riforma della Pubblica amministrazione è legge. «Salvata» dalle opposizioni che hanno garantito il numero legale al Senato, di 150 voti. I sì infatti sono stati 145, 97 i no a consentire che il provvedimento venisse approvato. Se i contrari non avessero votato, infatti, la riforma ieri non sarebbe passata. Renzi in ogni caso porta a casa il risultato, dopo aver accelerato sui tempi. Non è un caso che pochi minuti dopo il voto dell'aula via Twitter il premier abbia voluto salutare così il sì alla riforma: «un abbraccio agli amici gufi». Questi i punti salienti della riforma.
DIRIGENTI I manager potranno essere mandati via dalla Pa dopo essere stati valutati negativamente. Per non essere licenziato il dirigente pubblico potrà chiedere di essere demansionato a funzionario.
LICENZIAMENTI Quando scatta un'azione disciplinare contro un dipendente della Pa non potranno più passare 100 giorni, e soprattutto non si potrà più concludere tutto con un nulla di fatto, altrimenti a rimetterci sarà il dirigente responsabile. Il procedimento dovrà essere portato avanti senza escludere il licenziamento.
CERTIFICATI MALATTIA Le visite fiscali dei dipendenti statali saranno affidate all'Inps (e non più alle Asl).
FORESTALE Il ddl pone le basi per l'accorpamento della Forestale in un'altra forza (probabilmente i carabinieri). Si tratterebbe di un trasferimento in blocco, anche se si concedono spazi a quanti preferiscono non essere militarizzati.
PARTECIPATE La delega parla esplicitamente di una loro riduzione e, per quelle che gestiscono servizi pubblici di interesse generale, di un numero massimo di esercizi in rosso dopo cui scatta la liquidazione. La parte variabile del compenso degli amministratori dipenderà dai risultati economici.
PREFETTURE Si va verso un taglio netto, quel che ne rimarrà andrà a finire nell'Ufficio territoriale dello Stato, punto di contatto unico tra Pa periferica e cittadini.
SILENZIO-ASSENSO In caso di contese tra amministrazioni centrali su nulla osta e altri concerti sarà il premier a decidere. È fissato anche un tetto per ottenere il sì: massimo 30 giorni, che diventano 90 in materia di ambiente, cultura e sanità.
BOLLETTE-SMS Bollette e multe potranno avvenire anche ricorrendo al credito telefonico purché si tratti di micro-somme (presumibilmente sotto 50euro). Il versamento potrà quindi essere eseguito con un semplice sms.
DATI PUBBLICI Tutti avranno il diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della Pa. Lo scopo è quello di aprire le porte degli archivi pubblici, così da rendere possibile un controllo a 360 gradi anche sull'utilizzo delle risorse pubbliche.
NUMERO- EMERGENZE Basterà chiamare il 112 per chiedere aiuto in ogni circostanza. Addio a tutti gli altri numeri, come 113, 115 e 118.
LIBRETTI-AUTO Si apre al trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall'Aci, alla Motorizzazione. Si va così verso un'unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 26 - Edizione CA)
Controlli dell'Università su terreni e falde
PORTOSCUSO. Via alla caratterizzazione del territorio comunale
 
Sarà l'Università di Cagliari a completare la caratterizzazione del territorio comunale, a Portoscuso, concentrandosi in particolare sulle falda acquifera esterna all'area industriale.
Il Comune ha incaricato il Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell'Università di ricercare le sorgenti di solfato, manganese e triclorometano negli strati della falda. «Una ricognizione che serve per completare il piano di caratterizzazione del nostro territorio comunale - dice Ignazio Atzori, vicesindaco ed assessore all'Ambiente - uno studio propedeutico ad alcune opere di risanamento ambientale». Insomma, prima di procedere con certe bonifiche (come il risanamento della laguna di Boe Cerbus), è necessario avere una fotografia precisa delle condizioni ambientali di partenza. Nell'incarico all'Università è compresa una campagna di campionamento e l'esecuzione dei carotaggi, all'insegna anche della collaborazione scientifica e finanziaria con l'Enel, già impegnata nella messa in sicurezza della falda acquifera. Lo studio sarà finanziato in parte con fondi del Comune (30 mila euro), in parte da Enel Produzione (50 mila euro) e per il resto da Enel Green Power (10 mila euro). Ad eseguire la campagna saranno gli esperti dell'Università.
Sono diversi gli interventi e gli studi avviati per caratterizzare il territorio comunale di Portosuso: carotaggi e monitoraggi vari indispensabili per programmare le bonifiche. D'altronde la cittadina industriale rientra nell'area Sin e le emergenze ambientali con cui fare i conti sono molto numerose e complesse, dopo 40 anni di attività industriale. (a. pa.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 31 - Edizione CA)
Università
I Giovani democratici:
fondazione indispensabile
 
Fondazione sì, Fondazione no. Lo strumento giuridico con il quale tenere in vita l'Università nuorese continua a tenere banco all'indomani della bocciatura da parte della Regione e la presa di posizione del sindaco Andrea Soddu che si dice favorevole per ora al mantenimento del Consorzio. Dopo Roberto Deriu, che della Fondazione fu l'ideatore, scende in campo Giovanni Catgiu, dei giovani democratici di Nuoro. «La presenza della Fondazione universitaria è indispensabile», scrive. «Costituisce una garanzia di finanziamento al polo nuorese. È una istituzione moderna nata per sopperire alle necessità emerse negli atenei tra gli anni '90 e 2000. Quando ha visto la luce con la finanziaria 2001 si è pensato a una struttura dotata di vantaggi economici, fiscalità privilegiata, in grado di abbattere costi amministrativi e alleggerire il peso della burocrazia. Non è una Università privata. È adatta a realtà locali piccole e medie che non riescono a essere autosufficienti».
Fr. Gu.
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Cagliari24Ore – pagina 9
Medicina
Summer school al policlinico
si parla di salute e ambiente
 
CAGLIARI È cominciata nell’aula magna Boscolo della cittadella di Monserrato con il Symposium di apertura dedicato al medico spagnolo Concha Colomer deceduta nel 2011 la Summer School dell’European Training Consortium in Public Health and Health Promotion. Per la sua 24° edizione, incentrata sull’environment health e sui contesti salutogenici, la Scuola ha accolto 90 partecipanti provenienti da diverse università e continenti confermando la sua vocazione internazionale e multidisciplinare. Dopo il saluto di benvenuto del professor Paolo Contu, presidente della facoltà di Medicina e Chirurgia, ha parlato l’assessore alla Politiche sociali e Salute Luigi Minerba: «Stiamo avviando un cambio di rotta importante – ha detto Minerba - parlare di salute e non solo di assistenza sociale significa costruire linee innovative di pensiero e azione sul territorio, rilevare i bisogni delle famiglie, costruire protocolli con gli altri assessorati, garantire una città in cui la salute parta dalla gestione di tutti gli aspetti di cura di cui ha bisogno il cittadino».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Riforme
Sardegna ricerche è diventata un’agenzia
 
CAGLIARI. Sardegna ricerche, come annunciato, ha cambiato pelle con un legge approvata dal Consiglio regionale. Da società consortile autonoma diventerà un’agenzia sotto il controllo della Regione, che la gestirà con un direttore generale. Non ci sarà più un consiglio d’amministrazione e con la riforma finisce anche la presidenza di Maria Paola Corona, nominata a suo tempo dalla giunta Cappellacci e riconfermata poi dal centrosinistra seppure fra molte polemiche. Il consiglio d’amministrazione rimarrà comunque in carica fino a quando la giunta Pigliaru non approverà lo statuto dell’Agenzia e dovrebbe essere nelle prossime settimane. Per l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, al suo assessorato farà riferimento Sardegna ricerche, «la legge è un altro passo verso la razionalizzazione di enti, agenzie e società partecipate dalla Regione e allo stesso tempo abbiamo dato una risposta concreta a quanto sollecitato più volte dalla Corte dei conti: la trasformazione indispensabile da società consortile a una nuova natura giuridica e sarà evidente anche il risparmio con l’azzeramento del consiglio d’ammministrazione». Con il prossimo statuto, sarà riorganizzata anche la missione di Sardegna ricerche e delle società collegate: Crs4, Porto Conte ricerche e Fondazione Centro Marino internazionale. «Razionalizzeremo le sue competenze – ha concluso Paci e daremo più efficienza a un settore fondamentale come quello della ricerca».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Attualità – pagina 12
La riforma della Pa è diventata legge
Renzi: «Approvato un altro tassello, abbraccio i gufi». Madia: «Meno sprechi e meno tasse». Bocciatura dai sindacati
di Gabriella Cerami
 
ROMA Pagella per i dirigenti della pubblica amministrazione e meno partecipate, riordino dell’Avvocatura dello Stato e un numero unico per le emergenze, fino ad arrivare all’abolizione del voto minimo di laurea per l’accesso ai concorsi. La riforma della Pa adesso è legge ma il governo ha rischiato che saltasse tutto e sono state le opposizioni a garantire il numero legale di 150 nell’Aula del Senato. I voti a favore sono stati 145, i contrari 97 e nessun astenuto. Via twitter il premier Matteo Renzi esulta così: «Un altro tassello. Approvata la riforma PA #lavoltabuona un abbraccio agli amici gufi». Si attendono ora i decreti attuativi delle oltre 15 deleghe contenute nel provvedimento. Replica Nicola Fratoianni, coordinatore di Sel: «Cadono un po’ le braccia... Consiglierei al premier di occuparsi meno dei gufi e più del Paese». Il ministro Marianna Madia difende il suo operato: «Risposte certe in tempi certi per avere un sì o un no da parte della Pubblica Amministrazione; via sprechi e inefficienze; servizi di migliore qualità e meno tasse per i cittadini». Il Movimento 5 Stelle accusa: «Ci troviamo davanti all’ennesima norma che contiene solo tagli e deleghe in bianco al governo». Per non parlare dei sindacati. I segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil dicono che «la Pa si cambia solo attraverso il coinvolgimento di chi ogni giorno ci lavora. Basta giochi di prestigio, bisogna riaprire la contrattazione». Nel dettaglio la riforma prevede l’accesso libero ai documenti e ai dati della pubblica amministrazione. Sulla digitalizzazione viene introdotta la “carta della cittadinanza digitale”. Le micro-bollette si potranno pagare anche con il credito telefonico. Altra novità, la licenziabilità dei vertici: viene infatti introdotto il criterio della valutazione. «Ai sindacati dico - afferma Madia - aiutateci a far sì che anche nella Pa si prendano i migliori e si premi il merito». È stato poi abolito il voto minimo di laurea per partecipare ai pubblici concorsi. Sulla lotta all’assenteismo passano dalle Asl all’Inps le funzioni di controllo sulle malattie. C’è poi l’ introduzione per i dipendenti della Pubblica amministrazione delle forme di telelavoro e co-working. Si prevede poi la fusione del Corpo forestale con un’altra forza dello Stato, come i carabinieri. Si prevede inoltre un riordino di tutte le forze. Madia, a questo proposito, fa presente che «passare da 5 a 4 corpi di polizia, significa sanare inefficienze e quindi avere più risorse per la tutela dell’ambiente». Sarà poi più facile il commissariamento delle partecipate e vi sarà una drastica riduzione delle camere di commercio.Stessa sorte per le Prefetture. Eliminazione anche degli uffici ridondanti tra ministeri e enti di controllo e garanzia. Saranno semplificate le pratiche burocratiche per i cantieri delle Grandi opere. Nasce il numero unico per le emergenze: è il 112 e varrà per tutti i tipi di problema o emergenza. Infine con il trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall’Aci, al ministero dei Trasporti, si punta alla creazione di unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Agosto il mese caldo della sanità
Dalla protesta dell’Ogliastra per la sala di emodinamica al riordino dei posti letto
 
CAGLIARI Agosto è un mese molto caldo per la Sanità. Ci sono i commissari delle Asl da confermare, oggi ci proverà in Consiglio il Pd con un emendamento, poi continua a far rumore la riorganizzazione della rete ospedaliera presentata dall’assessore alla Salute Luigi Arru. In più ci sono anche gli spinosi casi locali. Ad alzarela voce sono stati questa volta, sempre in Consiglio, i sindaci dell’Ogliastra guidati dal consigliere regionale Franco Sabatini del Pd. Somo scesi in massa a Cagliari, sostenuti dalle associazione dei pazienti cardiopatici, per denunciare lo scandalo della mancata apertura della sala di emodinamica nell’ospedale di Lanusei. «Nel 2010 – ha detto Sabatini – sono stati spesi 700 mila euro di fondi comunitari per realizzarla. Abbiamo aspettato, esiste già una convenzione con l’Azienda universitaria di Cagliari per metterla in funzione, ma è ancora chiusa e con il cellophane ancora sulle attrezzature». Dopo aver ricordato di aver presentato a suo tempo un esposto alla Corte dei conti, Sabatini ha aggiunto: «L’entrata in funzione della sala eviterebbe che i pazienti debbano essere trasferiti a Nuoro in ambulanza per l’intervento e riportati a Lanusei per la degenza post operatoria. C’è di peggio: la sala non è stata ancora inaugurata ma nel frattempo l’assessorato l’ha cancellata dalla rete ospedaliera». La protesta è stata così forte che dopo poche ore il comitato ha avuto un confronto con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore Arru. L’impegno è a che settembre dovrebbe esserci il primo sopralluogo per l’avvio della struttura. «Dobbiamo superare ancora qualche problema burocratico e tecnico – ha detto Arru – ma sia chiaro: l’apriremo solo se ci saranno solo i presupposti della sicura». Pigliaru ha chiesto ai sindaci di avere fiducia: «Abbiamo una nuova scadenza, se non la rispetteremo avrete ragione di protestare, ma noi siamo convinti che ci riusciremo». Della rete ospedaliera si è occupato, in questi giorni, anche la maggioranza di centrosinistra con un vertice. Ma per evitare troppi contraccolpi è stato deciso di rinviare il confronto interno a dopo la pausa estiva. A portarsi avanti col lavoro è stato il Forum Sanità del Pd, coordinato da Giuseppe Frau. Nel documento finale c’è scritto tra l’altro: «Dopo un ampio confronto con i Comuni, vogliamo garantire qualità e continuità delle cure in un contesto di integrazione costante fra gli ospedali e il territorio. Oltre alla razionalizzazione, la riorganizzazione della rete ospedaliera prevede oggi un’altra grande sfida, quella dell’integrazione socio-sanitaria».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Lettere e commenti – pagina 17
Tagli Rai, atto di arroganza contro la nostra specialità
Il diritto ad esistere in quello che sarebbe poi stato lo “spazio pubblico radiotelevisivo” l’isola se l’è conquistato sul campo
di Luciano Marroccu
 
Il diritto ad esistere in quello che sarebbe poi stato lo “spazio pubblico radiotelevisivo”, la Sardegna se l’è conquistato sul campo. Radio Sardegna iniziò le sue trasmissioni appena dopo l’8 settembre 1943. Lo fece da dentro una grotta, a Bortigali, e il 7 maggio 1945 fu Radio Sardegna ad annunciare in anteprima mondiale la fine della guerra in Europa (commuove ancora quel «La guerra è finita... la guerra è finita! A voi che ci ascoltate, la guerra è finita!»).
Tutto contribuì all’esplosione di vitalità di quegli anni, da “Conservet Deus su Re” le cui prime note precedevano le trasmissioni, a Fred Buscaglione che su Radio Sardegna cominciò a sperimentare i suoi ritmi americani, a don Paolo Carta che vi teneva appassionate “prediche dal pulpito”. Poi venne il progressivo diminuire delle risorse, sino alla fine di Radio Sardegna e alla nascita di Radio Cagliari nel 1952, senza che questo significasse perdita di vitalità e di autonomia. Almeno sino agli Settanta la sede Rai di Cagliari è stata, con le sue trasmissioni radio, tra le più incisive agenzie culturali operanti in Sardegna. Quella sicuramente che più di tutte è stata capace di raccogliere, elaborare, divulgare i temi di una cultura tanto radicata e popolare quanto aperta agli stimoli del mondo. Molti tra i protagonisti della cultura sarda della seconda metà del Novecento - da Antonio Pigliaru a Peppino Fiori, a Michelangelo Pira, a Manlio Brigaglia - furono anche ascoltate voci radiofoniche. Tutto questo per dire che è proprio qui la ferita. Ed è su questo terreno che è stata persa la battaglia decisiva.
Qui è possibile vedere tutta l’arroganza di Roma, l’arroganza della Rai nel non voler riconoscere risorse e autonomia - e, perché no, specialità - a una comunità che di quella autonomia e di quella specialità aveva bisogno per parlare prima di tutto a se stessa. Ci fosse oggi Radio Sardegna, una Radio Sardegna nelle condizioni di decidere per sé, ce le faremmo e basta le trasmissioni in sardo che vogliamo fare, che sappiamo fare. Non dovremmo chiedere ad altri riconoscimenti e attestati. Nè ci sarebbe bisogno di voler salire su un carro che non è il nostro.
Le esigenze, le urgenze, i diritti dei cittadini italiani di lingua tedesca e di lingua slovena sono diversi - non degni di maggiore attenzione, solo diversi - dal diritto dei sardi ad avere spazi adeguati a tutte le loro lingue. Magari sono io che non capisco, ma continuo a non vedere quale vantaggio, se non un modesto vantaggio economico, si possa trarre dall’essere considerati un minoranza linguistica. Sono convinto, inoltre, che non faccia bene al sardo - alla sua diffusione, alla sua valorizzazione, alla sue prospettive - il fungere da punta di lancia di un progetto politico, quello indipendentista, che, comunque lo si giudichi, è solo di una parte dei sardi. Mentre invece è di tutti l’emozione e l’orgoglio per un patrimonio - lingua e cultura sarde - che, più che di attestati e riconoscimenti, trarrebbe vantaggio dall’offrirsi all’Italia e all’Europa.
Giuste, quindi, persino doverose, le proteste dei politici sardi, prime fra tutte quelle del presidente Pigliaru e dell’assessore Firinu. Dai quali magari ci si aspetterebbe una presa di posizione ancora più decisa sulla gestione - questa sì arrogantemente centralistica - del servizio pubblico radiotelevisivo. E che inoltre fossero più pronti a utilizzare le risorse e gli strumenti su cui hanno potere. A proposito: che fine ha fatto la legge regionale 26 per la valorizzazione della lingua e della cultura sarde? Era una buona legge e ha funzionato a lungo egregiamente. A un certo punto ne è stata in parte delegata la gestione alle Provincie. Poi sono venute meno le Provincie e della legge 26 quasi si è persa traccia.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
L’Azienda ospedaliera replica al consigliere regionale di Fi
Difesa la scelta di Manzoni a responsabile anticorruzione
Aou contro Tedde «Nomine regolari»
 
SASSARI «La Azienda ospedaliero universitaria di Sassari non è mai stata priva del responsabile della Prevenzione della corruzione». E ancora: «La nomina a quella carica di Giancarlo Manzoni non viola in alcun modo la legge». Con queste due frasi la direzione aziendale della Aou sassarese replica in sintesi alle accuse mosse dal consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde in merito a presunte «reiterate violazioni» della norma in materia di prevenzione della corruzione. Ma la risposta dell’azienda è ovviamente ben più articolata. E prosegue così: «L’onorevole Tedde - si legge in una nota - non deve aver preso visione del riscontro che questa direzione ha già fornito alla sua precedente interrogazione relativamente alla presunta mancata nomina del responsabile della Prevenzione della corruzione, nella quale peraltro veniva spiegata l’inconsistenza delle sue preoccupazioni, e veniva motivata la nomina di Manzoni secondo le specifiche norme vigenti». L’Aou ribadisce innanzitutto che le dimissioni presentate dal precedente titolare in data 13 aprile 2015 sono divenute effettive solo al momento della loro accettazione, avvenuta contestualmente alla nomina di Giancarlo Manzoni, il 4 giugno scorso. Tutto regolare, secondo i vertici dell’Aou: «In nessun passaggio la normativa indica infatti che il responsabile della Prevenzione della corruzione debba essere esclusivamente un dirigente». Di più: «La legge 190/2012 che contiene le disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione - continuano dall’Aou - dice che, di norma, il responsabile della Prevenzione della corruzione è nominato tra i dirigenti, ma - come chiarisce la circolare 1 del 2013 della presidenza del Consiglio dei ministri - si tratta di un criterio di preferenza. La stessa circolare spiega che la norma consente assolutamente la scelta di motivate soluzioni gestionali differenziate, giustificate dalle specificità organizzative». L’Aou va anche oltre. «Al fine di fugare ogni dubbio su questa nomina, anche a chi non sia addentro alle norme in materia, si vuole evidenziare che la stessa è conseguente a un’attenta analisi del contesto aziendale, dalla quale si è rilevato che i dirigenti attualmente in servizio svolgono attività ricomprese tra quelle classificate come ad alto e medio rischio nel piano per la prevenzione della corruzione e non sarebbero stati per questo compatibili con l' incarico di responsabile per la Prevenzione della corruzione, appunto secondo le norme».
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 35
«Igers, la nuova frontiera della comunicazione on line»
Sul futuro dei media intervista con la social media strategist Alessandra Polo
Sassarese, ha curato la creazione del profilo Instagram della Nuova Sardegna
di Federico Spano
 
SASSARI Quando le chiedono che lavoro faccia, in tanti non hanno la benché minima idea del significato della sua risposta: social media strategist. Ma la sua specializzazione in un ramo così attuale come quello dei social network, che cambia e si rinnova quasi quotidianamente, la mette all’avanguardia di una cerchia ristrettissima di lavoratori. Alessandra Polo, quarantenne sassarese, si è laureata in Psicologia a Roma e si è specializzata in gestione dei processi formativi con un master a Bologna.
Da alcuni anni vive e lavora a Cagliari. Instagram, Facebook, Twitter, YouTube per lei sono il pane quotidiano e grazie alle sue consulenze e ai suoi consigli le aziende riescono a ottimizzare e a rendere proficua la loro presenza sui social media. Lei è una social media strategist, ma non tutti capiscono di cosa stiamo parlando...
«Lo so bene, provate un po' a parlare con mia madre... Scherzi a parte, in effetti è vero, qualcuno forse ancora fatica a capire il mio lavoro, ma con un po' di pazienza e con qualche esempio provo a far comprendere le potenzialità dei social network anche a chi ha poca dimestichezza con il web. Io opero quasi esclusivamente in ambito turistico, da quando nel 2012 mi occupai, come community manager, del lancio e della gestione di Visit Sardinia, i canali social dell'assessorato al Turismo della Regione Sardegna».
Che differenze ci sono tra Sassari e Cagliari per chi lavora nel suo campo?
«Cagliari è sicuramente una città che offre diverse opportunità. Più occasioni di confronto e scambio, anche per partecipare ad eventi legati al mondo del web. Io stessa, desiderosa di volermi aggiornare senza dover necessariamente prendere l'aereo per raggiungere "il continente", negli scorsi anni ho organizzato vari eventi formativi, portando alcuni tra i migliori esperti in Italia. Alcuni di questi eventi si sono tenuti all'Open Campus di Tiscali dove mi trovo fin dalla sua apertura nel 2013. Nato per offrire programmi di accelerazione per startup digitali, spazi di coworking per aziende e liberi professionisti, oggi propone anche un ricco calendario di eventi per tutti gli appassionati d’innovazione e creatività. Anche a Sassari però qualcosa da un po' inizia a muoversi, grazie all’incubatore di imprese dell’università».
Grazie anche ai suoi consigli, la Nuova Sardegna ha creato un account Instagram che sta riscuotendo un grande successo.
«È stato un piacere poter contribuire a quello che oggi può essere considerato un vero e proprio caso di successo. La scelta editoriale della Nuova Sardegna di rilanciare sia contenuti generati dagli utenti che usano l'hashtag #lanuovasardegna su foto che raccontano l'isola, sia #solobellenotizie per informare su notizie positive, è stata vincente, e lo dimostrano i numeri che avete raggiunto in così poco tempo. Una soddisfazione anche per me».
Perché le aziende dovrebbero investire su Instagram?
«Le aziende dovrebbero investire sui social in generale, scegliendo di essere presenti su quelli più adatti alla propria realtà. Un consulente può aiutarli in questo. Io personalmente consiglio per prima cosa di individuare una risorsa interna che possa essere formata ad hoc. Nel training on the job che io propongo si parte dall'analisi delle specifiche esigenze di quella azienda e si costruisce insieme un strategia di comunicazione e un piano editoriale che aiuterà a capire cosa, quando e dove pubblicare i contenuti che si vogliono veicolare ricordando sempre che sui social le persone non amano vedere o leggere messaggi esplicitamente pubblicitari ma contenuti utili, interessanti e adatti al proprio pubblico. Instagram è sicuramente adatto a molte aziende. Le foto e i video, se di buona qualità e accompagnati da un buon testo, possono essere di grande aiuto per farsi conoscere. Il resto lo fa il tempo dedicato alla propria community».
Lei è tra i fondatori di Instagramers Italia. Che ruolo hanno le community su Instagram?
«Gli Igers, per esteso Instagramers, compongono la community mondiale degli appassionati di Instagram. Quella italiana è sicuramente tra le più attive al mondo. Siamo presenti in oltre 60 città e promuoviamo iniziative sul web che si concretizzano spesso in passeggiate fotografiche, mostre, biciclettate, incontri culturali, happening e concorsi, puntando a integrare cultura, sport e social media e avvicinando le persone al territorio, attraverso la fotografia. Io ho aperto l'account @igers_sardegna (oggi la community con più follower in Italia) nell'aprile del 2012 e poi negli anni successivi sono nati @igers_cagliari, @igers_sassari, @igers_barbagia_ogliastra e @igersoristano. Dietro questi account ci sono ben sedici persone che con grande impegno e passione condividono quotidianamente il loro sguardo e conoscenze sulla nostra bellissima Sardegna. Al nostro racconto si unisce naturalmente anche quello prezioso di chi ci segue partecipando alle nostre rubriche, come #dafareinsardegna, contribuendo alla promozione del territorio».
Qual è stato l'ultimo appuntamento promosso dagli Instagramers della Sardegna?
«Un Instameet regionale a Nuoro. Abbiamo voluto rendere omaggio alla grande fotografa americana del '900 Vivian Maier, la cui mostra è stata inaugurata lo scorso 10 luglio al Museo Man, il primo museo italiano a dedicarle una mostra».
 

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