Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 August 2015

RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO


 

 
L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 37 - Edizione CA)
«Università? Per il rilancio Fondazione da salvare» 
NUORO. Appello di Roberto Deriu al sindaco Andrea Soddu
 
Università nuorese: sulla Fondazione bocciata dalla Regione (e contestata senza indugi dal sindaco di Nuoro Andrea Soddu) scende in campo il consigliere regionale Roberto Deriu. Colui che di quell'organismo chiamato a subentrare al Consorzio universitario è il padre. Il progetto per salvare l'Università del capoluogo barbaricino partì infatti proprio da lui quando era presidente della Provincia. «Non buttate via il lavoro di anni, perché ne occorrerebbero altrettanti per costruire un'alternativa», è oggi il suo appello accorato all'indomani della novità annunciata dal sindaco, legata al no della Regione per mancanza di requisiti giuridici della Fondazione.
CATALIZZATORE DI RISORSE Deriu si rivolge direttamente a Soddu. «Lo invito ad agire pensando al bene della città», esorta, «liberandosi di ogni intento propagandistico o tattico. Nomini chi ritiene più adeguato alla guida della Fondazione. Questo riguarda il Comune del quale è il rappresentante eletto dai cittadini - continua Deriu - mediti con attenzione sullo strumento giuridico e sulle soluzioni operative. Ciò non solo è legittimo ma anche doveroso. L'idea di una Fondazione nacque per raccogliere parte del denaro che le banche ricevono dal Nuorese senza reinvestirlo».
STRUMENTO PRONTO Deriu sottolinea ancora che «lo strumento è quasi pronto» e sarebbe a suo dire un peccato che l'iter si bloccasse proprio adesso. «Comprendo diffidenze e difficoltà a capire fino in fondo l'insieme di una serie di procedimenti che durano da sette anni», premette il consigliere del Pd. «Ma non comprenderei, e combatterò, una politica della marcia indietro su una materia tanto delicata e importante. Proprio ora che l'Università ha ripreso a crescere e può puntare a raggiungere i mille studenti».
IL PRESIDENTE PIGLIARU Deriu conclude ricordando che anche il governatore sardo Francesco Pigliaru, «intervenendo in aula su mia sollecitazione, riconobbe la fondatezza e il suo personale favore per l'Università nel territorio. E ci invitò - sottolinea - a progettare insieme il rilancio dell'esperienza. Si parta da lì in modo solidale, responsabile. E trasparente». Come precisato l'altra mattina dallo stesso Soddu la questione della Fondazione sarà portata all'attenzione del Consiglio comunale. Spetta infatti all'assemblea decidere se dovrà essere sciolta o meno.
Francesca Gungui
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
CORSI DI ARCHEOLOGIA
 
Scade il 4 settembre il termine per presentare la domanda di ammissione alla Scuola di specializzazione in Beni archeologici, istituita nel dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio dell'Università. La Scuola dura due anni. Gli specializzandi devono partecipare a scavi archeologici e a laboratori pratici e fare un tirocinio di 250 ore.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Gallura (Pagina 41 - Edizione CA)
Olbia, università
Immatricolazioni
 
È già tempo di immatricolazioni all'Università. Da domani è possibile presentare domanda on line collegandosi al sito del polo universitario di Olbia per l'iscrizione al Corso di Economia e Management del Turismo. C'è tempo fino al 16 ottobre.(i.ch.)
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
alloggi per studenti
Campus, accordo vicino tra ateneo Ersu e Comune
A PAGINA 19
 
LA NUOVA SARDEGNA
Sassari – pagina 19
Alloggi universitari
A breve la firma dell’intesa tra Università Ersu e comune
Campus a Piandanna, il Tar respinge la richiesta di sospensiva presentata dai privati dopo che l’ente per il diritto allo studio non aveva aggiudicato la gara in via definitiva
 
SASSARI Campus a Piandanna, primo round all’Ersu nella causa intentata davanti al Tar dagli eredi Satta Branca e dalle famiglia Segni-Clemente. I giudici amiministrativi hanno respinto la richiesta di sospensiva, avanzati dai privati, della determina con la quale la direttrice generale dell’ente per il diritto allostudio universitario lo scorso 21 maggio aveva deciso di non aggiudicare il bando di gara ai propiretari dei terreni di via Piandanna, risultatiprimi nella graduatoria provvisoria. Il tribunale amministrativo ha preso la decisione nell’udienza del 29 luglio scorso e disposto che la causa prosegua nel merito. Prossimo appuntamento in aula, quindi, a novembre, il 25. In una nota l’Ersu afferma che, sentito il parere dei propri legali, nelle more della decisione di merito, «potrà legittimamente portare avanti e concludere la procedura già avviata». Il terreno di Piandanna offerto dai proprietari, per 10 milioni di euro, così come tutti le altre offerte presenti nella graduatoria provvisoria, ribadisce l’Ersu, risulta conveniente o idoena alla realizzazione del campus di 500 posti letto secondo i tempi del Cipe. L’area Segni-Clemente, poi, avrebbe i requisiti urbanistici solo con una variante che il Comune non vuole concedere. L’Ersu poi interviene sui successivi passaggi che hanno visto la stretta collaborazione con Comune e Università per alloggi universitari diffusi nel centro urbano. Nei prossimi giorni le tre istituzioni perfezioneranno l’intesa che «oltre all’area di San Lorenzo, di proprietà dell’ateneo e nella quale verranno realizzati 290 posti letto, stabilirà l’acquisizione da parte dell’Ersu anche dell’ex Brefotrofio di via delle Croci, e della caserma La Marmora di piazza Castello, non appena verranno reperite le risorse economiche da parte della Regione. La recente delibera della giunta regionale afferma infatti che “permane l’impegno, per completare l’originaria dotazione di 500 posti letto” di realizzare un altro studentato, utilizzando le risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2014-2020”. Intanto i primi lavori a partire saranno quelli all’ex fondazione Brigata Sassari, 75 posti letto. (p.f.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
Veterinari a 60 cent l’ora? Scoppia il caso
È un caso il bando per una borsa di studio nell’ospedale didattico veterinario. Le associazioni di categoria attaccano di dipartimento, ma il direttore smentisce e annuncia azioni legali.
NELLE CRONACHE
 
LA NUOVA SARDEGNA
«Veterinari sottopagati», nasce un caso nazionale
Fnovi e Anmvi: bando per borsisti nell’ospedale didattico a 60 cent l’ora
Il direttore di Dipartimento: «Attacco vergognoso, pronti ad azioni legali»
di Paoletta Farina
 
SASSARI Se l’ateneo sassarese non può tenere aperto l’ospedale didattico di Veterinaria lo chiuda, ma non può pagare i borsisti 60 centesimi all’ora. Sta scatenato un putiferio nazionale la pubblicazione di un bando di concorso per l’attribuzione di una borsa di studio semestrale per svolgere compiti di assistenza “a supporto” nell’ospedale didattico veterinario, per un importo totale lordo di 1800 euro. Furibonda la Fnovi (la Federazione nazionale degli Ordini Veterinari Italiani) che chiede al Dipartimento di Medicina veterinaria l’immediata revoca del bando. Segnalando il caso ai ministri della Sanità e dell’Istruzione affichè intervengano. Sulla stessa linea l’Anmvi, l’associazione dei professionisti, che cita altri casi di laureati sottopagati dai propri atenei, a Milano e Terano Ma l’Università non ci sta ad essere accusata di dare paghe miserevoli e sfruttare i suoi dipendenti e annuncia azioni legali. «Sessanta centesimi all’ora? È un’assurdità – ribatte il direttore del Dipartimento di medicina veterinaria, il professore Eraldo Sanna Passino –. Stupisce che Fnovi e Anmvi non si siano documentate, non abbiano chiesto a noi chiarimenti, perché già dal bando è chiaro che la retribuzione oraria al borsista sarà di dieci euro». Che prosegue: «L’ateneo ha dato mandato al proprio ufficio legale di verificare se ci siano gli estremi per una denuncia, a tutela dell’immagine dell’università». E aggiunge, Sanna Passino: «Contro di noi un attacco vergognoso che non vorrei nascondesse magari il disegno di far chiudere la nostra facoltà, un disegno che coinvolge altre facoltà di medie dimensioni». Nella nota inviata, il presidente Gaetano Penocchio fa presente che dalla documentazione pubblicata lo scorso 22 luglio «emerge nella sua cruda evidenza la circostanza che la borsa di studio avrà un importo complessivo lordo di 1800 euro per 90 turni di 24 ore». Quindi, ragiona il presidente Fnovi, ci sono da aggiungere «Iva ed Enpav che sono a carico del borsista». Senza contare che andranno detratti i costi «per la copertura assicurativa (15 euro al mese) per danni a terzi e la polizza infortuni». Fatti i calcoli, per la Fnovi il borsista sarà pagato 60 cent all’ora. «Non è così – replica Eraldo Sanna Passino –. La Fnovi lascia intendere turni massacranti a fronte di uno stipendio mortificante. In realtà il bando prevede due ore al giorno di lavoro, con un minimo di 8 chiamate fino a un massimo di 15 al mese. L’ospedale, è bene ricordarlo, svolge gratuitamente un lavoro non riconosciuto dal servizio sanitario nazionale. Nè abbiamo, come avviena altrove, contributi dalla Regione. E l’organico è insufficiente, di qui la necessità di un supporto da parte dei borsisti. Certo, anche 10 euro all’ora non è una cifra da capogiro». Per finire con una riflessione: «Il problema delle retribuzioni basse riguarda tutto il Paese. Ce ne siamo accorti?»
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
Sanità, Pigliaru difende la riforma
La Base attacca il piano e Arru. Il governatore: la direzione è giusta
 
CAGLIARI La Base attacca, Pigliaru risponde. Il governatore difende la riforma sanitaria «siamo sulla strada giusta» e l’assesore Luigi Arru. Le critiche dei tre consiglieri della Base Efisio Arbau, Michele Azara e Gaetano Ledda sono pesanti: «La rete ospedaliera e la gestione della sanità in Sardegna sono una cosa seria ma purtroppo chi guida l'assessorato è totalmente inadeguato. Il piano – aggiungono – è calato dall'alto frutto di un lavoro carbonaro fatto da quattro amici dell'assessore, senza alcuna logica e privo di quella condivisione del consiglio regionale, dei territori e degli operatori, unica vera condizione per raggiungere un minimo risultato». I tre entrano poi nel merito di alcune delle conseguenze del piano: «La riforma ha cancellato il terzo polo sanitario isolano, quello di Nuoro, ha degradato la sanità ogliastrina e ha marginalizzato presìdi vitali come quelli di Ozieri e Sorgono». «In Consiglio regionale – concludono – proveremo a trovare le soluzioni giuste per tagliare gli sprechi e contemporaneamente offrire un servizio migliore». Il governatore non ci sta: «Qualcuno sostiene che la riorganizzazione della rete sanitaria sia la pensata solitaria dell'assessore Luigi Arru. Si sbaglia di grosso. Si tratta invece di una proposta non solo serissima, elaborata dopo mesi di lavoro dal nostro assessorato, ma anche fatta propria dall'intera giunta e dal presidente più di tutti. È ora di riformare profondamente la nostra sanità pensando esclusivamente a migliorare il servizio offerto agli utenti, ovunque vivano nell'isola. I sardi non possono più aspettare, hanno diritto a servizi adeguati per la loro salute. Ci sono 60 giorni di tempo per discuterne e migliorare la nostra proposta, ma una cosa è certa: stiamo andando nella direzione giusta». A proposito della discussione, Giuseppe Frau (Pd) annuncia per domani il forum sanità, prima puntata di una serie di incontri pubblici sulla riforma. «Che – precisa il consigliere regionale – non è un prendere e lasciare ma deve essere oggetto di ampia consultazione con le parti sociali».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Nuoro – pagina 29
«L’università è la vera sfida del territorio»
Deriu: «Il sindaco rifletta bene sulla revoca della Fondazione. Questa non è una sua cosa privata»
 
NUORO «Basta con le polemiche, bisogna lavorare tutti insieme per rilanciare il Nuorese. E una delle carte sui cui puntare è proprio l’università, la sfida più importante. È da qui che si deve partire se si vuole dare una possibilità di riscatto al territorio».
Roberto Deriu, consigliere regionale del Pd, il primo a proporre la formula della Fondazione per rilanciare l’università nel lontano 2008 quando era presidente della Provincia, invita il sindaco di Nuoro Andrea Soddu a deporre le armi e a discutere, insieme, del futuro dell’università.
Un passo indietro. Finora l’ente che ha guidato l’università nuorese (800 gli studenti iscritti) è stato il Consorzio per gli studi universitari formato da Comune e Provincia. Uno dei primi atti della giunta guidata da Andrea Soddu (eletto il maggio scorso) è stato nominare un nuovo commissario liquidatore. Poco prima delle elezioni, però, in tutta fretta, la vecchia giunta guidata da Alessandro Bianchi aveva costituito la Fondazione per gli studi universitari, al cui vertice era stato nominato Mario Zidda, l’uomo del Pd che aveva governato la città nei primi anni Duemila.
«Un atto scorretto», lo ha definito qualche giorno fa Andrea Soddu, deciso a puntare sul Consorzio per rilanciare l’università. Duro anche il commento del vice sindaco Sebastian Cocco: «Basta, l’università non è un luogo di spartizione politica». Ora il consigliere regionale Deriu – dopo che la Regione due giorni fa ha sollevato molti dubbi sulla possibilità di riconoscere la personalità giuridica alla Fondazione – chiede al sindaco «di riflettere e di non sfasciare tutto quello che si è faticosamente costruito in sette anni».
«La Fondazione è lo strumento ideale per far crescere l’ateneo nuorese – spiega Deriu – Oltre ai soci fondatori, il Comune e la Provincia, potrebbe attirare gli investimenti dei privati e così dare una spinta al suo sviluppo. Bisogna fare uno sforzo per far crescere l’università: l’obiettivo ambizioso che ci eravamo posti con la Fondazione era quello di arrivare a mille iscritti, con un’offerta formativa di qualità, indispensabile per la crescita culturale di tutto il territorio».
Per Roberto Deriu «non bisogna condividere le nomine, ma le politiche. Sono sicuro che se Andrea Soddu chiedesse al presidente e ai consiglieri della Fondazione di fare un passo indietro non ci sarebbe alcun problema. La Fondazione, ripeto, è lo strumento ideale per rilanciare l’università. Per questo invito Soddu a riflettere bene prima di decidere di revocare la Fondazione. Anche perché l’università non è una sua cosa privata, ma riguarda tutto il territorio». Il consigliere regionale invita il Comune a fare «una valutazione aperta e trasparente, con tutte le forze del territorio. E non bisogna perdere altro tempo». Il rischio, paventa Deriu, è che «siccome come consigliere regionale devo procurare i finanziamenti pubblici per l’ateneo, se non si va nella direzione giusta sarà difficile per me continuare a sostenere la battaglia dell’università nuorese». (g.z.)
 

 

 

 

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