Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 August 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
SCUOLA ESTIVA. Forum Università
Vivere bene in città: ecco le strategie
 
Si apre lunedì alle 9.30, con un simposio scientifico sulla promozione della salute, nell'aula magna Boscolo della Cittadella universitaria di Monserrato, la scuola estiva dell'European Training Consortium in Public Health and Health Promotion, il Consorzio europeo che raggruppa 11 scuole di sanità pubblica e dal 1991 opera nel campo della formazione e della promozione della salute. Quest'anno l'iniziativa è coordinata dal professor Paolo Contu, presidente di Medicina.
Al centro dei lavori la necessità di creare contesti favorevoli al benessere delle persone nei luoghi pubblici: scuola, università, città e luoghi di lavoro. Per questo, dopo i saluti delle autorità, sono previsti gli interventi dell'assessore comunale alle Politiche sociali, Luigi Minerba, sulla salute in città, e del presidente del Ctm, Roberto Murru, sulla mobilità urbana.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 38 - Edizione CA)
Università, stop della Regione: «Fondazione senza requisiti» 
NUORO. Il sindaco Soddu liquida l'ente, ultimo atto della giunta Bianchi
 
Non possiede i requisiti giuridici: la Regione boccia la Fondazione universitaria nuorese che era stata varata dalla precedente amministrazione comunale. Lo fa sapere ieri il sindaco Andrea Soddu, che peraltro non ha mai fatto mistero della sua contrarietà alla Fondazione: già il 18 giugno aveva chiesto al governatore Francesco Pigliaru la sospensione di quello che era stato uno degli ultimi provvedimenti della giunta guidata da Alessandro Bianchi.
INCERTEZZA PATRIMONIALE «La Regione», spiega Soddu, «ci ha comunicato che la Fondazione così come è stata concepita non ha le caratteristiche perché possa essere riconosciuta pubblicamente». Il rilievo principale è l'impossibilità di verificare l'adeguatezza patrimoniale. Alla voce relativa alla dotazione finanziaria si parla, infatti, di un milione 600 mila 168 euro. Manca però la documentazione che comprovi l'effettiva e costante disponibilità del fondo di gestione. Nella relazione inviata dal Comune lo scorso 17 giugno (Soddu e i suoi erano stati già eletti ma non si erano ancora insediati) scrive Loredana Veramessa, direttore regionale del servizio rapporti istituzionali e segreteria di giunta: «i soci promotori hanno deliberato un contributo annuale pari a 25 mila euro per dieci anni». Senza però allegare - precisa ancora la dottoressa Veramessa - il documento che certifichi la disponibilità effettiva di tali risorse.
I COMPENSI Le sottolineature, però, non si fermano qui. Tra gli aspetti non chiari ci sarebbe il fatto che nell'atto costitutivo non è stato specificato se per il Consiglio di amministrazione e presidente fosse previsto un compenso.
MALUMORI Lo scorso aprile l'esecutivo Bianchi aveva nominato il comitato di indirizzo: presidente l'ex primo cittadino Mario Zidda, gli altri consiglieri erano Silvana Capelli, Francesco Pira, Diego Bagiella, Salvatore Buttu, Priamo Siotto, Marco Sedda, Tatiana Isoni e Severino Casula. La decisione non aveva mancato di suscitare malumori, facendo saltare sulla sedia l'allora segretario provinciale Pd Antonio Arghittu che aveva contestato il modus operandi .
LA PALLA AL CONSIGLIO La terza criticità evidenziata dalla Regione è il mancato invio di un report certificato relativo all'attività svolta dal Consorzio, modalità di gestione delle attività, personale dipendente e al procedimento di fusione per incorporazione. «Sulla questione si dovrà pronunciare il Consiglio - conclude Soddu - che sarà chiamato a decidere sullo scioglimento della Fondazione»
Francesca Gungui
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
Fondazione
Contributi triennali
per i beni d'archivio
 
Centocinquantamila euro per il patrimonio archivistico della Sardegna. È il contributo stanziato per il primo anno da Fondazione Banco di Sardegna e Soprintendenza Archivistica regionale. Il protocollo d'intesa, firmato dal presidente della Fondazione. Antonello Cabras, e quello dalla Soprintendente, Monica Grossi, avrà una durata triennale e si reggerà su quattro pilastri portanti: conservazione, progettazione, innovazione e promozione.
La priorità sarà data al recupero e la valorizzazione di tutti i beni archivistici presenti in Sardegna, a cui si affiancheranno progetti didattici e di fruizione pubblica.
Tra questi anche percorsi turistici e itinerari di visita che assicureranno al patrimonio "un ruolo importante nella costruzione di circuiti turistici culturali territoriali", assicurano dalla Fondazione.
Il progetto includerà anche i giovani: previste infatti attività formative e convenzioni con Università e scuole di ogni ordine e grado appartenenti al sistema nazionale di istruzione.
All'interno dell'intesa rientreranno anche le attività legate all'Archivio della Società Bonifiche Sarde conservato presso l'Archivio di Stato di Oristano, l'Archivio storico minerario di proprietà dell'Igea conservato a Monteponi e il progetto “Archivi sardi nella rete. Sviluppo del nodo territoriale Sardegna nel Sistema informativo unificato delle soprintendenze archivistiche”. ( l. m. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
SANITà Nella tempesta
Posti letto, ancora critiche
Asl, i commissari in bilico
 
CAGLIARI La sanità ha ormai due fronti aperti nello stesso momento: la discussione sulla rete ospedaliera presentata dalla Giunta e l’ormai prossima scadenza dei commissari delle Aziende sanitarie. La battaglia è doppia. Posti letto. Se da una parte l’assessore alla Salute Lugi Arru difende a spada tratta la bozza di riorganizzazione, oggi La Nuova pubblica un suo intervento, dall’altra c’è chi solleva dubbi e critiche. Dall’interno della stessa maggioranza di centrosinistra, si solleva ad esempio la voce del Pd del Sulcis-Iglesiente, che ha accolto con «preoccupazione l’ipotesi che il Cto di Iglesias sia declassato e il territorio penalizzato con un provvedimento calato dall’alto e senza alcun motivo». Per la minoranza di centrodestra è stato invece il consigliere regionale Marco Tedde (Forza Italia) a scrivere: «La proposta della Giunta rischia di uccidere in culla la sanità algherese , che invece ha forte la voglia e l’ambizione di crescere. È evidente che Forza Italia si batterà in Consiglio regionale per evitare che agli ospedali di Alghero sia affibbiato, come vuole la giunta Pigliaru, il titolo di cenerentola». Per i Riformatori, col capogruppo Attilio Dedoni, «È stato messo in piedi un incubo fino a trasformarlo in un assurdo disegno di legge». Commissari Asl. Il secondo mandato degli undici traghettatori scadrà alla fine di agosto. La maggioranza di centrosinistra ha presentato una proposta di legge per un’altra proroga fino a dicembre, ma non ci sono i tempi tecnici. Per evitare il blocco, è probabile che la scorciatoia possa essere un emendamento, dovrebbe essere presentato martedì in aula, alla manovra sulla Finanziaria proposta dall’assessore al Bilancio Raffaele Paci. Ma dal centrodestra sono cominciate ad arrivare le prime bordate contro il possibile escamotage: «Bastava essere un pochino meno presuntuosi nelle riforme – scrive Franco Meloni del Centro studi dei Riformatori – e non ci sarebbe oggi il rischio di un pericoloso vuoto amministrativo e sanitario nelle Aziende. Ai primi di luglio, avevano presentato una nostra provocatoria proposta per prorogare i commissari. Ma purtroppo la sanità è affidata a dei dilettanti e c’è il pericolo che fra non molto non possa essere neanche comprato il pane per i pazienti ricoverati negli ospedali». Per Ignazio Locci (Fi): «La Giunta deve ammettere di aver fallito e non può rimediare con le scorciatoie».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Lettere e commenti – pagina 17
L’obiettivo è quello di creare una sanità migliore
Vogliamo sperimentare forme di integrazione tra le cure ospedaliere e le cure primarie insieme ai medici di famiglia e alle professioni sanitarie
di Luigi Arru
 
La Giunta ha approvato martedì scorso la riorganizzazione della rete ospedaliera, con una delibera preliminare, cioè con un documento che dal momento della sua pubblicazione è disponibile per il “dibattito pubblico”, cioè per il processo di consultazione pubblica finalizzato al miglioramento del documento finale che disegnerà il modello di una delle “tre colonne” dell'organizzazione del Sistema Sanitario Sardo, assieme alla Rete Territoriale e alla Rete del Emergenza Urgenza.
Ho letto e ascoltato con molta attenzione i primi commenti dei cittadini, enti locali e professionisti tutti caratterizzati dalla paura di tagli lineari e di riduzione dei livelli di assistenza, da commenti in sostanza caratterizzati dalla paura del cambiamento in peggio. Pur essendo un convinto sostenitore della bontà del Sistema Sanitario pubblico non posso nascondere che la nostra proposta è frutto di un’analisi della rete ospedaliera che ha evidenziato numerose criticità e che mi spingono a domandare: l'attuale sistema organizzativo risponde in maniera adeguata alla domanda sanitaria dei cittadini sardi?
Io credo di no e cercherò di argomentare: 1)la Sardegna ha il primato di essere l'ultima regione italiana per quanto riguarda l'utilizzo appropriato dell'ospedale, cioè si utilizza l'ospedale per casi di media-bassa complessità e per tempi di ricovero più lunghi del necessario.
Questo significa che spesso non esistono nel territorio alternative all'uso dell'ospedale, non sono abbastanza forti quelle forme organizzate di cure primarie che permetterebbero la presa in carico efficace di molti cittadini per lo più anziani e portatori di malattie croniche.
2)Il Piano Nazionale esiti redatto dall'Agenas documenta che molto spesso negli ospedali si trattano casistiche con numero di ricoveri al di sotto della soglia di rischio, ciò vuol dire che minore è il numero di casi trattati maggiore è il rischio di un esito negativo.
3)L'Atlante Era della mortalità evitabile indica ancora che la Sardegna si trova nelle ultime posizioni, a significare che il modello organizzativo non riesce a dare una risposta corretta, in particolare nella prevenzione di gravi patologie.
Qual'e la proposta della Giunta? La Giunta, partendo dai dati su riportati, propone di aumentare la qualità e appropriatezza nell'uso dell'ospedale, a garanzia di tutti i cittadini della Sardegna, dando allo stesso tempo la possibilità di crescita professionale, e di crescita delle competenze dei medici ed infermieri sardi.
Il modello prevede una riduzione dei posti letto che attualmente è superiore agli standard previsti, ma soprattutto una trasformazione di posti letto per acuti con letti per post acuti, più utili per una popolazione sempre più anziana e colpita da patologie croniche che ha necessità di un tipo di cure e assistenza diverso rispetto all'ospedale per acuti.
La rete si caratterizza inoltre per due nodi principali, identificati per le dimensioni della popolazione servita, situati a Cagliari e a Sassari, in cui vi sarà la possibilità di trovare risposte per patologie che richiedono specialità meno diffuse e altamente specialistiche (come la cardiochirurgia).
Secondo il modello Hub and Spoke, oltre ai nodi delle rete sono stati identificati gli ospedali che hanno il compito di servire bacini di popolazione con minor numero di abitanti garantendo le principali specialità. Infine si è tenuto conto di zone della Sardegna situate in territorio disagiato dove saranno identificati gli Ospedali di Zona Disagiata.
Qui sperimenteremo le forme di integrazione tra le cure ospedaliere e le cure primarie, insieme ai medici di famiglia e a tutte le professioni sanitarie che vogliamo pienamente coinvolgere nella progettazione e nella realizzazione di forme innovative di continuità delle cure; sono fiducioso che come buoni innesti in piante sane, l'intero sistema sanitario regionale uscirà rafforzato.
*Assessore regionale alla Sanità
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 19
Cittadella sanitaria da 95 milioni di euro
Abbiamo chiesto di avere un progetto che non diventi l’ennesima incompiuta
di Vincenzo Garofalo
 
SASSARI Edifici a vetri, tutti collegati fra loro, una piazza e viale San Pietro trasformata in una sorta di parco urbano dove l’unico mezzo ammesso sarà Sirio, il trenino della metropolitana di superficie. Esteriormente apparirà così la cittadella sanitaria da 95 milioni di euro, 750 posti letto e standard di alta qualità che, nel 2020, sarà al servizio del nord Sardegna. Tutto in una nuova struttura ospedaliera che incorporerà le cliniche universitarie e il Santissima Annunziata ridisegnando il futuro della sanità isolana. Il progetto preliminare commissionato dalla “Aou” sassarese a un pool di professionisti che associa diversi studi di progettazione (Politecnica ingegneria e architettura di Modena, Metassociati srl di Macomer, i danesi della Møller, e lo Studio professionisti associati di Cagliari) è stato ultimato a tempo di record, ed è stato presentato alla commissione Urbanistica . La gara. Entro agosto l’azienda ospedaliero universitaria dovrebbe bandire la gara d’appalto da 95 milioni di euro e assegnare i lavori entro la fine dell’anno, pena la perdita del corposo finanziamento deliberato dal Cipe, quasi perso già una volta per scadenza dei termini e «riacciuffato per i cappelli il novembre scorso grazie alla giunta regionale», come ha spiegato il commissario straordinario della Aou, Giuseppe Pintor, alla commissione comunale presieduta da Marco Manca. I tempi. Se tuto procederà senza intoppi, secondo le previsioni dei progettisti la cittadella sanitaria dovrebbe essere completata in quattro, cinque anni di lavori. E il risultato, come illustrato giovedì dall’ingegner Gianni Mura, uno dei professionisti che hanno ideato e realizzato il progetto, sarà ai limiti della fantascienza per la sanità sassarese, da sempre relegata in angusti e vecchi edifici. Altri fondi. Soprattutto se l’Aou otterrà altri fondi per costruire anche una terza stecca a valle del palazzo Clemente: «Abbiamo già inoltrato una richiesta alla Regione», hanno spiegato il commissario Pintor e il responsabile del Servizio tecnico dell’Azienda ospedaliero universitaria, Roberto Manca, «Abbiamo stimato che sarebbero necessari circa 60 milioni di euro. Speriamo che si possa trovare un canale per ottenere il finanziamento, perché in questo modo si potrebbe realizzare una cittadella sanitaria davvero completa». Palazzo Clemente. L’idea è quella di trasferire nella terza stecca le due Medicine, per poter liberare il Palazzo Clemente e utilizzarlo per funzioni sanitarie non primarie. Per il momento si va avanti con il progetto già approvato e con i 95 milioni già disponibili. E bisogna fare in fretta per non rischiare di vedere sfilare via il vagone con i soldi del Cipe: «Chiediamo al consiglio comunale la massima collaborazione», ha detto il direttore sanitario dell’Aou, Antonella Virdis, «perché non possiamo permetterci di perdere un solo giorno. Ai progettisti abbiamo chiesto di darci un progetto che non diventi l’ennesima incompiuta». Le opere. Gli interventi prevedono la demolizione dell’attuale palazzo rosso all’angolo fra viale san Pietro e via De Nicola, già da tempo dichiarato irrecuperabile, e la costruzione nella stessa area di un edificio moderno che ospiterà il Materno infantile, con tanto di parcheggio interrato e piazza in superficie. Il Materno infantile sarà collegato con quello che sarà il nuovo ingresso principale dell’ospedale, proprio davanti all’attuale palazzo delle Malattie infettive. Il Palazzo Clemente sarà ristrutturato da cima a fondo e usato per le Medicine, saranno completate le due stecche bianche, con la realizzazione del nuovo Pronto soccorso, alle spalle delle stesse. I vecchi edifici delle cliniche universitarie saranno recuperati per essere utilizzati come uffici. Tutte le strutture saranno collegate fra loro con percorsi interni e tunnel. Saranno dismesse anche le vecchie ali del Santissima Annunziata, e per i locali lasciati liberi ci sono due prospettive: la demolizione o la ristrutturazione per ospitare servizi socio sanitari. Ma questo sarà un altro passo, e se ne parlerà dopo il 2020.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 19
università
Nuove proposte di tirocinio
per gli studenti stranieri
 
SASSARI Si arricchisce il ventaglio di opportunità di tirocinio che l'Università offre agli studenti stranieri nel Nord Sardegna: nei giorni scorsi, il Comune di Alghero ha siglato un accordo quadro di cooperazione con l'ateneo nell'ambito del programma "Erasmus Traineeship in Sardinia" (Ets). Dopo le adesioni iniziali del Comune di Sassari, della Provincia e della Camera di Commercio,i partner dell'Università turritana nell'Ets sono aumentati al punto che, oggi, sono ben 150 le proposte di tirocinio per studenti provenienti da università europee ed extraeuropee: oltre ai dipartimenti e agli uffici dell'Ateneo, alle amministrazioni locali, sono coinvolte associazioni, attività commerciali (consorzi, librerie, imprese cooperative), studi professionali, enti di ricerca come il Cnr Ibimet, il Centro di Documentazione europea, la Soprintendenza archeologica, la Procura della Repubblica del Tribunale dei Minorenni, il Parco di Porto Conte e così via. L'elenco delle sedi disponibili è sul sito dell'Università: www.uniss.it/erasmustraineeshipinsardinia.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
AOU
Paolo Tranquilli presidente
dei tre dipartimenti medici
 
SASSARI I delegati dei tre dipartimenti che costituiscono la Scuola di Medicina di Sassari (Dipartimento di Medicina Interna - Dipartimento delle Chirurgie Specialistiche - Dipartimento di Scienze Biomediche) affiancati dalla componente studentesca, hanno nominato il presidente della struttura di raccordo dei Dipartimenti ruolo, un tempo, assegnato al preside della Facoltà. Il docente eletto è il professor Paolo Tranquilli Leali ormai "sassarese" di adozione «che ha dimostrato doti professionali ed umane di notevole spessore ed è giunto a Sassari dal Policlinico Gemelli di Roma con una esperienza universitaria e clinica del massimo livello». Questo incarico è particolarmente importante dovendo raccordare le tre funzioni peculiari della Scuola di Medicina ovvero la didattica, la ricerca e l'assistenza. La Scuola di Medicina di Sassari è integrata nel contesto dell'Azienda Ospedaliero Universitaria (Aou) e come presidente della struttura di raccordo Il professor Tranquilli Leali rappresenterà le istanze dell'Università all'interno dell'organo di indirizzo della Aou dove si decidono le strategie aziendali d'intesa con la Direzione Generale della Aou e il rettore. Questa figura riveste poi una particolare importanza in questo momento specifico dell’accorpamento tra Asl e Aou.

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