Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 July 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Università
Nuovo cda: resterà in carica sino al 2018
 
Il nuovo Consiglio di amministrazione, che resterà in carica fino al 2018, è stato nominato all'unanimità dal Senato accademico che ha scelto i nuovi componenti all'interno della rosa di candidati presentati dal rettore. I quattro rappresentanti del personale docente di ruolo sono Giuseppe Mazzarella, docente ordinario di Ingegneria industriale e dell'informazione, Guido Mula, ricercatore di Fisica, Aldo Pavan, docente ordinario di Economia aziendale e Olivetta Schena, professore associato di Storia Medievale.
Sonia Melis, laureata in Economia e attualmente coordinatore didattico della facoltà di Scienze economiche e giuridiche, è la rappresentante del personale dell'Ateneo, mentre i due componenti esterni sono Valentina Argiolas, responsabile marketing della Argiolas spa e Maria Cristina Mancini, direttore generale del Comune di Cagliari. «Un cda che rappresenta tutte le anime dell'Ateneo, altamente qualificato e di alto livello professionale - è il commento del rettore, Maria Del Zompo - una scelta trasparente, con i curricula dei consiglieri pubblicati online».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
TURISMO
 
Venerdì alle 10 nell'Aula magna dell'ex Clinica Medica in via San Giorgio 12, il Crenos, Centro Ricerche, diretto da Emanuela Marrocu, nato nel 1993 per coordinare la ricerca degli economisti sardi nelle due Università di Cagliari e Sassari, presenta il volume “Destinazione Sardegna. Analisi della domanda turistica”.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
Si ritorna a scavare accanto a Su Nuraxi
Barumini, 60 anni dopo la scoperta fatta da Lilliu
 
Sono trascorsi sessant'anni dagli scavi con cui Giovanni Lilliu portò alla luce il nuraghe e il villaggio di Barumini. Dalla fine di agosto e per le prime tre settimane di settembre gli archeologi (fino a oggi impegnati nel sito soltanto per interventi di restauro) torneranno a indagare tra le capanne che sorgono attorno a Su Nuraxi. Lo faranno con metodologie nuove, cercando di dare risposte ai tanti interrogativi ancora aperti sulle vicende insediative e sull'assetto del territorio nell'età del Bronzo finale, un periodo - contemporaneo o di poco antecedente rispetto a quello in cui furono realizzati i Giganti di Mont'e Prama - in cui non si costruivano più le torri ciclopiche da cui prende il nome la civiltà preistorica.
La campagna, autorizzata dalla Soprintendenza e voluta da Comune e Fondazione Barumini Sistema Cultura, interesserà un settore del villaggio mai intaccato dal lavoro degli archeologi.
«L'area in cui si svolgerà l'indagine stratigrafica - spiega il direttore dello scavo Riccardo Cicilloni, ricercatore e docente all'Università di Cagliari - è stata individuata studiando la fototeca del cantiere, disponibile in Ateneo, di cui negli anni '50 fu responsabile Giovanni Lilliu». In un'ottica di continuità istituzionale (quando scavò Su Nuraxi il professore lavorava all'Università di Cagliari e in Soprintendenza), «proseguiremo laddove, com'è emerso osservando le immagini, furono sospese le indagini».
Tante le informazioni che potranno essere acquisite grazie alle metodologie di cui oggi gli archeologi dispongono e al coinvolgimento, per esempio, di archeobotanici e archeozoologi. «Giovanni Lilliu in maniera molto avveniristica - precisa a proposito Cicilloni - fece ricorso alla datazione attraverso l'esame del Carbonio 14, ma la tecnica allora disponibile non poteva assicurare risultati attendibili. Non ci sono inoltre dati di scavo scientificamente apprezzabili. L'unica stratigrafia pubblicata negli anni '50 è quella relativa alla Capanna 135».
Quanto sarà rilevato consentirà, dunque, di scrivere non soltanto la storia dell'insediamento che fiorì attorno al nuraghe di Barumini e di accertare (come intuito dall'archeologo Giacomo Paglietti che affiancherà Cicilloni durante lo scavo) la presenza di una linea antemurale non individuata da Lilliu. Permetterà di istituire utili raffronti con altri siti databili al Bronzo finale e di periodizzare meglio l'età nuragica che si fa di solito iniziare tra 1800 e 1600 a.C. Entro un'estensione temporale lunga mille anni, è infatti necessario comprendere la crisi di alcuni modelli, individuare differenti modalità insediative e capire quali fattori abbiano prodotto i più significativi mutamenti. Riccardo Cicilloni è in questi giorni impegnato insieme agli studenti di archeologia dell'Università di Cagliari nel sito di “Su Bruncu 'e S'omu” a Villaverde. Le indagini stanno interessando un villaggio molto esteso. «I dati di scavo - sottolinea - hanno rivelato l'abbandono dell'insediamento alla fine dell'età del Bronzo e non per effetto di un evento traumatico. È evidentemente intervenuta una riorganizzazione del sistema insediativo territoriale».
La campagna di scavo - a cui parteciperanno, accanto a studenti universitari e borsisti di Cagliari, anche alcuni dottorandi di ricerca dell'Università di Granada - sarà presentata a Barumini il 30 luglio. Oltre al rettore, al direttore e ai docenti del Dipartimento di Storia, beni e culturali dell'Ateneo cagliaritano, ci saranno anche l'assessore regionale alla Cultura e il Soprintendente ai beni archeologici della Sardegna.
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Sant'Efisio sbarca all'Expo per conquistare l'Unesco
COMUNE. Cultura e tradizioni in esposizione sino a ottobre a Milano
 
Il Sud Sardegna sbarca all'Expo di Milano con la carta che vuol essere vincente: la festa di Sant'Efisio. E lo fa con una scorta d'eccellenza: l'arciconfraternita e gli ex studenti salesiani. Con l'obiettivo di puntare alla candidatura della festa cagliaritana per l'inserimento nel patrimonio immateriale Unesco.
I TEMI Il capoluogo e altri importanti Comuni della parte meridionale dell'Isola, da Iglesias a Muravera, saranno in Lombardia per partecipare alla grande esposizione mondiale. «Abbiamo messo in piedi un calendario di appuntamenti sino a ottobre puntando su tre assetti: ambiente, cultura ed enogastronomia», hanno spiegato l'assessore comunale al Turismo del capoluogo Barbara Argiolas e il presidente della Commissione alle Attività produttive Emilio Montaldo. Per sconfiggere la crisi è necessario abbattere i campanilismi. Su questa linea punta l'intervento del sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo: «Cagliari è la porta del Sud Sardegna e fa da moltiplicatore alle iniziative culturali, soprattutto quelle legate al turismo minerario e religioso». A rafforzare il concetto ci pensa il vice sindaco della cittadina mineraria Simone Franceschi: «È un passo storico: Comuni di province diverse possono lavorare assieme, senza rivalità».
IL PROGRAMMA Si comincia il 23 luglio con alcune iniziative satelliti all'Expo. Ai chiostri di San Barnaba, dalle 20, è in programma una degustazione di vini e prodotti tipici del Cagliaritano al quale seguirà lo spettacolo di Romeo Scaccia al pianoforte. Il giorno successivo, sempre a San Barnaba, si potranno gustare la musica di Anna Tifu e l'esibizione del gruppo folk Pilar di Villamassargia. Il clou sarà la videoinstallazione sui mercati civici elaborata in collaborazione con l'Università.
SANT'EFISIO E DON BOSCO Il 24 luglio sbarcherà all'Expo il santo più amato della Sardegna. Alla Casa Don Bosco, l'Arciconfraternita e gli ex studenti salesiani racconteranno la trama che lega Sant'Efisio al mondo dei salesiani. «La Festa del Santo parte proprio da viale Fra Ignazio», hanno spiegato Andrea Pirastu e Francesco Cacciuto.
COLDIRETTI Il 27 luglio, al Padiglione della Società civile, verrà proposto il progetto di Cagliari e Visit south Sardinia sustainble destination. Dal 4 al 10 agosto, alla Cascina Triulza, è in programma l'iniziativa Il mercato delle eccellenze , in collaborazione con la Coldiretti. «Vogliamo promuovere le imprese del territorio rispettando l'obiettivo del chilometro zero», ha detto Vito Tizzano, della Coldiretti. Dal 5 all'11 ottobre presentazione dei progetti in materia di turismo sostenibile, Smart city e innovazione sociale.
Andrea Artizzu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 31 - Edizione CA)
Università
Mureddu commissario del Consorzio
 
Fabrizio Mureddu è il nuovo commissario del consorzio unviersitario nuorese. Per lui, che è docente universitario a Sassari, la nomina arriva ieri quando gli amministratori del Comune di Nuoro e della Provincia, enti a cui il consorzio fa capo, si riuniscono e decidono la sostituzione di Caterina Loi, commissario da anni, che lo scorso gennaio si dimette dall'incarico. La scelta cade su Fabrizio Mureddu. La notizia filtra nonostante il gran riserbo che accompagna la nomina del docente universitario.
L'università nuorese è tema seguito da vicino dal nuovo sindaco Andrea Soddu. Subito dopo la sua elezione del 14 giugno, dispone la sospensione delle nomine fatta dalla precedente amministrazione comunale, guidata da Alessandro Bianchi, ai vertici della Fondazione chiamata a sostituire il consorzio nuorese che si voleva dismettere.
Ora arriva un altro passaggio, ovvero la sostituzione di Caterina Loi, rimasta per anni al timone di un ente in crisi fino allo scorso gennaio quando si dimette ma resta in carica per portare avanti l'ordinaria amministrazione.
F. Le.
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 15
Pecorino, piani per rafforzare il rilancio
Il punto sulle prospettive si farà sabato a Banari in un convegno. Indagine della Coldiretti tra gli operatori del settore
di Pasquale Porcu
 
BANARI È andato oltre ogni ottimistica previsione l'andamento del prezzo del latte ovino in Sardegna negli ultimi due anni. A spingerlo verso l'alto è stata certamente la quotazione del pecorino romano, che ha sorpassato il prezzo del parmigiano reggiano e del grana padano. Ma quale spiegazione ha questo fenomeno e, soprattutto, quali previsioni si possono fare per i prossimi mesi? Se ne parlerà, sabato prossimo a Banari in un seminario organizzato dal Comune insieme alla Coldiretti. All'appuntamento, al quale è atteso anche il governatore della Regione, Francesco Pigliaru, sono previsti contributi di studiosi, economisti e una qualificata presenza del mondo del credito e delle associazioni agricole. In particolare hanno assicurato la loro presenza, il presidente della Fondazione Banco di Sardegna, Antonello Cabras, il direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese, il professor Pietro Pulina del dipartimento di Agraria dell'università di Sassari (svolgerà una relazione sull'andamento del prezzo del latte sui mercati mondiali). Ci saranno poi Antonio Tilocca, presidente della Sfirs, Giommaria Pinna, della azienda casearia Fratelli Pinna di Thiesi, e il rettore dell'università di Sassari, Massimo Carpinelli. Una delle relazioni più attese è quella affidata al direttore regionale di Coldiretti. Luca Saba: riferirà sugli esiti di un questionario con una serie di domande rivolte a 28 opinion leader (allevatori, trasformatori, rappresentanti delle categorie interessate, studiosi) sui motivi che, a loro parere, hanno determinato le quotazioni del latte ovino in Sardegna, negli ultimi mesi. Ma in che maniera l'epidemia di Blue tongue ha contribuito a far diminuire la quantità complessiva di latte ovino prodotto e a determinare quotazioni record del pecorino romano? Quanto hanno pesato le mutate condizioni del cambio euro/dollaro per far aumentare l'export del Romano negli Usa? Quali altri fattori hanno contribuito a creare una condizione di mercato così favorevole per i latte sardo e i suoi derivati? E soprattutto, come potrà evolvere in futuro questa situazione? I dati che esporrà Luca Saba sono stati elaborati anche dal professor Giuseppe Pulina, sempre del dipartimento di Agraria, e verranno commentati dal presidente di Coldiretti regionale, Battista Cualbu. La riflessione che deriva dall'analisi della situazione del comparto «non può non prendere in considerazione _ dice Luca Saba _ la necessità di una cabina di regia fra allevatori e trasformatori che, mantenendo le attuali produzioni di latte e le quote dello stesso destinato al pecorino romano, orienti la diversificazione verso le altre due Dop Fiore sardo e Pecorino sardo e metta a valore il programma sul benessere animale con una adeguata informazione verso i consumatori». I lavori si svolgeranno nella sala consiliare del Comune di Banari a partire dalle 10 e verranno aperti dal sindaco, Giampiero Cordedda, Nel pomeriggio, a partire dalle 18, è previsto un seminario sulla cipolla di Banari affidato ai ricercatori della Porto Conte Ricerche. L'obbiettivo è la conservazione e la trasformazione di questa eccellenza del paese. Seguirà la fiera della cipolla con la degustazione di piatti tipici.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Lettere e commenti – pagina 17
la classifica del sole 24 ore
POCHE ECCEZIONI NON SALVANO
I DUE ATENEI SARDI DALLA BOCCIATURA
Le nostre due università, dopo le geniali pensate della ministra Mariastella Gelmini, sono giocoforza poco aperti al resto del mondo
di Giacomo Mameli
 
Università sarde boccciate e immancabili recriminazioni, come sempre è avvenuto. Si tratti delle pagelle del Sole 24 Ore o di Repubblica. Mai ne è stata accettata una, perché la regola - qualunque metodologia si usi - piazza i nostri atenei in zona retrocessione. Nihil novi.
Anche nelle tesi che, talvolta a ragione, contestano i criteri utilizzati. I due nuovi rettori hanno commentato citando spighe rinsecchite di grano seminate e portate a maturazione da altri. Se le cose cambieranno occorrerà attendere anni: le metamorfosi didattiche non le firma Speedy Gonzales. È indiscutibile che se utilizzi il termometro chiamato “inserimento lavorativo”, non puoi competere né con Verona né con Trento, tantomeno con Milano o Torino.
Le aziende sarde chiudono i battenti dalla Nurra al Sulcis. È evidente allora che la calamita-laurea poco attragga. Dove vai a lavorare se imprese non ce ne sono? A che serve laurearsi a Nuoro in Scienze ambientali se la Regione ha cancellato la parola parco dai suoi programmi? L'offerta formativa sembra ancora pensata più per i docenti che per gli studenti.
Un esempio: è possibile - in qualunque ateneo - non occuparsi di Ict? Il dossier del Sole - certo perfettibile - radiografa voci più importanti: valuta la “competitività della ricerca”, la “qualità della produzione scientifica”, la “qualità dei dottorati”. Segni negativi legati a un'economia da gambero? No. Quelle bocciature - non piace dirlo - sono interne alle aule e ai laboratori universitari. Che certo si scontrano con gli abbandoni record e con la fragilità economica.
Ma i nostri due atenei - dopo le geniali pensate di Mariastella Gelmini - sono giocoforza poco aperti al resto del mondo, i docenti integrati con altri atenei sono l'eccezione non la regola. E hanno un vocabolario datato. Qualche sera fa a Cagliari, nei baretti della Mediateca, un gruppo di neolaureati rifletteva sul proprio percorso accademico. Una ragazza - polo umanistico - diceva: «Per la magistrale avevo sostanziamente gli stessi insegnanti della triennale, hanno proposto le stesse lezioni, hanno ripetuto le stesse cose. Ho sprecato due anni. In conoscenza non sono cresciuta un millimetro».
Regole ed eccezioni. Certo che sono sardissimi Giovanni Razzu da Sorso primattore fra Reading e Downing Street, Roberto Roccu da Benetutti fra King's College e schermi Bbc, Gigliola Sulis da Cagliari riverita Italianista a Leeds, Alessandro Cannas da Tertenia principe dei materiali compositi nelle società aeronautiche, Lia Palomba da Sassari oncologa a Pittsburgh, Graziano Pinna da Oristano neuropsichiatra a Chicago, per non dire dell'agronomo di Dorgali Angelo Loi leader in Australia.
Altri nomi si potrebbero elencare. E gioirne. Ma è la riedizione del trinomio “Sardegna delle eccezioni” con sardi che ottengono “laudes et honores” OltreTirreno e OltreManica. Il guaio è il contraltare della “Sardegna delle regole” che - dalla politica alle imprese, dai grandi gruppi sociali alle piccole organizzazioni - mostra i risultati delle università ultime in classifica. Perché? Perché la scuola italiana è governata da tagli non da investimenti.
Devi rinunciare a proporre scambi con nuovi docenti. I soldi non ci sono. E allora? Le nozze con i fichi secchi? Ma non è solo questione di vil moneta. Parliamo della scuola sarda in generale? Degli standard comunicativi dalle medie agli atenei? Della sintassi di alcune tesi di laurea? La “Sardegna delle regole” - con assessori che vengono soprattutto dall'università - parla di un deprimente “dimensionamento scolastico”. In queste ore la Sardegna - unica regione in Italia - si è accontentata degli organici esistenti mentre tutte hanno rivendicato nuovi posti con l'immissione in ruolo di insegnanti per il nuovo anno scolastico. La Regione, col gallurese Paolo Dettori (anni ’60 del secolo scorso) inventò il “diritto allo studio”. Adesso lo vieta. Corsi e ricorsi politici. Dai diritti concessi ai diritti negati. Con le università ultime in classifica anche per le borse di studio. Chi le ha tagliate? Telefonate, se vi rispondono, allo 070-6067000.
 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie