Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 July 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 32 - Edizione CA)
Mulas promossa
Nuoro, incarico regionale
 
Daniela Mulas è il nuovo direttore regionale del Servizio di sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare. Incarico affidato per la prima volta a una donna. Laureata in veterinaria all'università di Sassari e specialista in ispezione degli alimenti di origine animale, Mulas è dirigente della Asl di Nuoro, presidente provinciale dell'Ordine dei veterinari e consigliere nazionale dello stesso Ordine. La nomina arriva a seguito della riorganizzazione dell'assessorato della Sanità. «Abbiamo voluto creare un servizio specifico per la sanità veterinaria e la sicurezza alimentare - dice l'assessore Luigi Arru - riconoscendo il ruolo strategico che questo settore ha per la salute e l'economia nella nostra Regione».
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
Specializzazioni, niente borse
Dalla giunta comunicazione finale negativa ai due atenei
 
SASSARI Ora gli ultimi dubbi sono caduti. E in maniera definitiva. Non soltanto non c’è più il tempo “tecnico-procedurale” perché 250-300 neomedici sardi quest’anno possano concorrere a 24 borse di studio integrative della Regione bandite dal Miur, come in altre parti d’Italia. È stata la stessa amministrazione sarda, con un documento nei giorni scorsi trasmesso agli atenei di Sassari e Cagliari, a confermare nei termini più formali la necessità di mettere da parte ogni speranza. La nota ufficiale è stata persino protocollata nelle università: s’immagina con disappunto, dato che gli Ordini dei medici, le associazioni che tutelano i giovani laureati nelle professioni sanitarie e i due stessi rettori da metà giugno non avevano fatto che insistere per un’inversione di rotta. A ogni modo, adesso, la giunta Pigliaru “conferma e ribadisce” - fanno sapere negli ambienti accademici - che “a causa della mancanza di risorse” non potrà “procedere al finanziamento dei contratti di formazione specialistica e delle borse di studio relative alla frequenza nelle scuole di specializzazione in discipline mediche e non mediche”. Discorso chiuso, quindi. Che riguarda i neo professionisti freschi di laurea, i quali per concludere la preparazione dovranno sperare in uno dei circa 200 posti banditi su scala nazionale con riferimento ai due atenei. Ma la questione interessa anche molti altri laureati, a cominciare dagli ex studenti di Veterinaria, che attraverso borse integrative si attendevano di poter fare lo stesso percorso nelle discipline di loro competenza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Lettere e commenti – pagina 17
il caso olbia e bosa
Ripensare le città a rischio,
l’acqua nuova forma urbana
Per contenere i pericoli è il momento di riflettere sulla opportunità di riportare quei luoghi alla necessaria coerenza con il sistema ambientale
di Giovanni Maciocco
 
Come tutte le attività umane l'abitare è una realtà culturale in continua trasformazione, intimamente relazionata con la storia del suo tempo. Vi sono perciò ragioni storiche se nelle ultime decadi del secolo scorso il tema dell'abitare come necessità è stato in un certo senso inafferrabile. Con La société de consommation, del 1970, Jean Baudrillard ha rappresentato questa progressiva perdita propulsiva della necessità nella vita abitativa dei paesi cosiddetti sviluppati evidenziando che la produzione di beni destinati a coprire le necessità ha lasciato il passo alla produzione di desideri come forza motrice dell'economia. Ma la dimensione ambientale con i suoi potenti segni ci rimette davanti alla necessità, rammentandoci l'imperativo morale di prenderci cura della terra. Gli eventi ambientali mettono a dura prova le città e i territori e richiamano l'esigenza di un ripensamento complessivo delle relazioni tra gli insediamenti e i sistemi ambientali divenute sempre più incompatibili. Gli abitanti della nostra regione hanno purtroppo provato sulla propria esistenza la durezza di questo richiamo che ha avuto il culmine nell'alluvione che ha colpito il 18 novembre del 2013 Olbia e altre città e paesi dell'area nord-orientale dell'isola. L'acqua ha mostrato il volto minaccioso, e fino ad allora poco conosciuto in quei territori, di ciò che significa la pericolosità idraulica e ha determinato la necessità di risposte rapide ed efficaci sull'assetto idrogeologico. La Regione ha dato una forte priorità agli interventi necessari in questo campo dotandoli di risorse di dimensioni inedite. Le risposte non si sono fatte attendere e sono stati messi in campo progetti di riassetto idrogeologico e di mitigazione ambientale di questi fenomeni. Di fronte alle situazioni di crisi che sono le più varie, è venuto il momento di riflettere sulla necessità di conferire un significato generale di natura urbana agli interventi settoriali di contenimento del pericolo, nel senso specifico del contributo che più in generale possono dare per riportare la struttura delle città alla necessaria coerenza con il sistema ambientale. Questo, per non eludere la necessità di una consapevolezza collettiva che sia connessa a una responsabilità ambientale comune. Per fare un esempio, i problemi di deflusso causate anche dalle carcasse di auto abbandonate nei canali di Olbia non si possono risolvere con il solo incremento della sezione idraulica dei canali, che è un'azione necessaria, ma non sufficiente se l'acqua, nella molteplicità dei suoi usi e dei suoi significati, non entra a far parte del mondo affettivo e culturale degli abitanti come elemento essenziale della vita urbana. Per questo, in relazione all'acqua, ai suoi problemi e alle sue potenzialità, le città e i paesi dovranno riprogettarsi assumendo l'acqua stessa come elemento generatore di una nuova forma urbana. Bosa dovrà dare respiro al Temo, le nuove arginature di contenimento delle piene definiranno nuovi spazi pubblici ridando nel contempo dignità urbana all'espansione moderna della città e riducendo in un certo senso il divario con la magnificenza della città storica. Così come a Olbia i canali non potranno più continuare ad attraversare la città quasi a sua insaputa, ma dovranno diventare le nuove strutture direttrici che daranno ordine al caos delle periferie. E le sponde potranno configurarsi in modo da costruire nuovi spazi pubblici di relazione con la città, veri e propri parchi lineari che richiameranno i cittadini al rispetto dei luoghi dell'acqua e della terra. L'acqua ci spinge così a immaginare un nuovo paesaggio, che non è contemplativo perché non è soltanto un modo di vedere, ma è un modo di vedere in relazione alla nostra esperienza dell'abitare: un'esperienza che deve al tempo stesso diventare urbana e territoriale perché l'acqua afferma la presenza del territorio in città, l'unione inscindibile tra la città e il suo sistema ambientale, in definitiva il legame intimo tra natura e artificio che oggi chiamiamo il nostro mondo.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
Dottor Luca, la sfida alla disabilità
LAUREA IN SCIENZA DELLA COMUNICAZIONE
 
Luca Parodi, il ragazzo di Porto Torres affetto da una grave disabilità, si è lauretato ieri sera in Scienze della Comunicazione con una tesi dal titolo «Vivere la città: una lettura simmeliana». A 25 anni ha conseguito un nuovo straordinario traguardo
 

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