Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 June 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 

L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 giugno 2015 / Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
Omaggio a Vanna Gessa Kurotschka
Tecnologie e coscienza: filosofi, neuroscienziati a confronto domani  all'Ateneo di Cagliari
“L'umano dopo l'umano. Tecnologie e coscienza”: un tema attualissimo che richiede una ridefinizione dei compiti dell'etica. A parlarne, ad analizzare le visioni del futuro legate alle tecnologie emergenti, a indagare sugli aspetti etici, giuridici e sociali di trasformazioni significative per l'identità umana, saranno domani a Cagliari filosofi e neuroscienziati. Studiosi di varie discipline che da quattro anni, a giugno, si ritrovano per rendere omaggio a Vanna Gessa Kurotschka, ordinaria di Filosofia morale, scomparsa a 62 anni, nell'ottobre di cinque anni fa. Un appuntamento atteso, che offre occasioni di confronto su questioni limite della riflessione contemporanea. E un tema caro alla studiosa oristanese che nel 2004 curò per Editori Riuniti il saggio “Umano, postumano. Potere, sapere, etica nell'età globale”.
Al seminario, la mattina dalle 9.30 nell'aula magna del Rettorato e il pomeriggio dalle 16 nell'aula Motzo della facoltà di Studi Umanistici, parteciperanno la rettrice Maria Del Zompo, le prorettrici alla ricerca Micaela Morelli e all'Innovazione Annalisa Bonfiglio, studiosi dell'Università di Napoli, la deputata Maria Chiara Carrozza (docente di Biorobotica al Sant'Anna di Pisa). A moderare la discussione del mattino, dopo il saluto di Del Zompo e l'introduzione di Fiorella Battaglia (Monaco di Baviera), sarà Giuseppe Cacciatore, (Napoli). Carrozza si chiederà quale futuro ci riserva la robotica, Nicola Russo e Diego Rossi (Napoli) parleranno del “Polimechanos anthropos” e del mondo senza uomo. Micaela Morelli presiederà la sezione pomeridiana. Interverranno Annalisa Bonfiglio “Sensibilità imitata e sensibilità aumentata: nanodispositivi per robotica e bioingegneria”, Anna Lisa Muntoni, “Doping cerebrale: tra falsi miti, prospettive reali e implicazioni etiche”, Rosario Diana (Napoli), “Otiumland. Un racconto utopistico”. Concluderà Gabriella Baptist.
 
 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 giugno 2015 / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Palazzo di Città
L a primavera prossima porterà una fresca ventata nel mondo culturale isolano e partirà da Cagliari con un primo grande evento espositivo al Palazzo di Città, a marzo 2016, dedicato alla storia di Studio 58 e a quella del Gruppo di Iniziativa Democratica e del Gruppo Transazionale datato 1965. Si comincerà a parlarne oggi alle 19 al Palazzo di Città.
A raccontare cosa bolle “Sotto il Segno del Contemporaneo” saranno sei donne coinvolte nel progetto: Enrica Puggioni, assessore alla Cultura del Comune di Cagliari, Anna Maria Montaldo, direttore dei Musei Civici di Cagliari, Francesca Ghirra, presidente della Commissione Cultura Comune di Cagliari, Maria Luisa Frongia, ordinario di Storia dell'Arte Contemporanea dell'Università di Cagliari, Rita Ladogana, ricercatrice di Storia dell'Arte Contemporanea dell'Università di Cagliari e Marzia Marino, storica dell'Arte dei Musei Civici Cagliari. Saranno inoltre presenti molti artisti protagonisti di quella fortunata stagione dell'arte che il progetto vuole rievocare. Verrà dunque approfondito quel clima che vide Cagliari al centro del circuito dell'arte nazionale e internazionale contemporanea e che nel 1975 portò all'inaugurazione della mostra Materiali per un centro pubblico d'arte contemporanea. Il progetto dei Musei Civici, realizzato in collaborazione con la cattedra di Storia dell'Arte Contemporanea dell'Università di Cagliari, prevede una mostre diffuse nel territorio e incontri con gli artisti.
 
 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 25 giugno 2015 / Spettacoli e Società (Pagina 49 - Edizione CA)
Il caso Continua il dibattito sul cinema sardo. Ospitiamo l'intervento di Antioco Floris
QUANDO C'ERA LIZ TAYLOR  Perché l'industria cinematografica non decolla
C hi conosce la storia del cinema in Sardegna sa che negli anni Sessanta l'isola è stata meta ambita di produzioni cinematografiche internazionali con personalità del calibro di John Huston, Losey, Michelangelo Antonioni, Richard Burton, Liz Taylor che venivano a lavorare da noi.
Erano gli anni Sessanta, quelli del Piano di rinascita quando la Sardegna doveva rinascere con un'economia basata su un'industria che a distanza di anni si è rivelata un fallimento. Politici e intellettuali “illuminati” avevano in testa un modello e non si rendevano minimamente conto del potenziale che l'industria cinematografica, e più in generale quella culturale, poteva avere nel territorio. Eppure bastava poco per vedere cosa il comparto avrebbe potuto dare all'economia, il mondo era pieno di casi emblematici… Ma si pensava ad altro e così queste importanti produzioni venivano in Sardegna, giravano le scene spendendo qualche soldo nel territorio e poi se ne andavano lasciando dietro di sé il nulla assoluto, senza che niente rimanesse sul territorio. Rare o uniche le eccezioni in tal senso, come per esempio “Banditi a Orgosolo”.
A distanza di mezzo secolo, nonostante il mondo del cinema isolano si sia evoluto notevolmente riuscendo a creare una realtà originale, forse unica nel panorama italiano, una situazione analoga rischia di ripresentarsi. Infatti, attualmente la Sardegna in rapporto al cinema sembra trovarsi di fronte a un bivio: investire sulle realtà locali per creare un tessuto produttivo consolidato nel territorio oppure sostenere prevalentemente chi viene da fuori, a girare di passaggio attratto dai finanziamenti regionali dei cosiddetti Hospitality Fund della Film Commission?
L'amministrazione regionale, a leggere i bilanci di previsione dei prossimi due anni sembrerebbe aver optato per la seconda soluzione. È infatti questa la linea privilegiata dal plenipotenziario del cinema in Sardegna, Antonello Grimaldi, regista di serie televisive di successo e di alcune pellicole nonché presidente della Film Commission, ma soprattutto amico personale di vecchia data del governatore della Regione Francesco Pigliaru. Per sostenere questa linea le scelte sembrano addirittura superare quanto stabilito dalla legge regionale per il cinema che, pur senza escludere le produzioni provenienti dall'esterno, privilegia le ricadute stabili sul territorio e il consolidamento della realtà locale in termini di creazione, formazione, diffusione.
A sostenere una politica in linea con quanto stabilito dalla Legge cinema la stragrande maggioranza degli operatori del settore: i registi della nuova generazione che hanno fatto conoscere nel mondo il cinema sardo (Mereu, Pau, Zucca, Columbu, Angius, Marcias…), gli sceneggiatori, i montatori, le maestranze, gli operatori culturali, gli studiosi, gli esercenti, gli organizzatori, gli attori…
Due visioni che ora sembrano contrapposte ma che una mente lungimirante dovrebbe cercare di far convivere.
Antioco Floris  (Docente di Cinema all'Università di Cagliari)
 
 



LA NUOVA SARDEGNA

 
4 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 25 giugno 2015 / Economia Sardegna - Pagina 13
La Cisl: «M&B falliti, 2mila cervelli in fuga dall’isola»
MILANO «Bisogna ripensare profondamente il programma Master and Back: in 10 anni è costato alla Sardegna oltre 195 milioni, ne hanno beneficiato 3.948 giovani che hanno svolto un percorso di alta formazione, ma la fuga dei cervelli è continuata senza soste». La denuncia è della Cisl Sardegna, che porta a supporto delle sue affermazioni una valanga di dati. «Il costo medio individuale del percorso formativo è stato pari a quasi 50.000 euro – spiega la dirigente sarda del sindacato Oriana Putrzolu – Un investimento di grandi proporzioni di cui hanno beneficiato soprattutto le regioni dove i laureati sardi hanno frequentato il master: circa il 60% degli iperprofessionalizzati non sono infatti rientrati in Sardegna per il back, il periodo di lavoro che doveva seguire al master». Perciò Putzolu parla di «nuova emigrazione finanziata dalla Regione» peraltro «pienamente giustificata dal fatto che la Sardegna non è ancora in grado di offrire a gran parte dei suoi giovani le opportunità lavorative da loro richieste, rispondenti cioè al titolo di studio e alla professionalità acquisita». In questo senso – si legge in una nota siglata dal segretario – dice tutto il numero dei giovani che hanno svolto un percorso di rientro: solo 1.985, poco meno la metà dei 3.948 «partiti». Il sindacato condivide il giudizio dato dal valutatore indipendente della società Iris - che, a proposito del «Master and back»( secondo bando), scrive: «Il programma M&B appare non riuscire a camminare con entrambe le gambe, risultando deficitario specialmente nella capacità di »riportare a casa i cervelli in fuga». Ma perché i laureati che hanno fatto il master lontano dall’isola non rientrano? La Cisl anche su questo punto sposa ancora le considerazioni dell’Agenzia di valutazione. Che spiega: «Il motivo è sostanzialmente imputabile al mercato del lavoro più dinamico. A un anno dalla conclusione del percorso, il 34,2% dei giovani che vivevano fuori dalla Sardegna aveva infatti ricevuto un’offerta di lavoro». Di fronte a questa situazione di maggior favore molti giovani hanno preferito non tornare. Perché, in caso contrario, sostiene ancora Iris, avrebbero dovuto «accettare opportunità offerte dal percorso di rientro economicamente poco allettanti, contrattualmente insicure o scarsamente coerenti con il profilo professionale». Da qui l’ulteriore considerazione della Cisl: «Il fatto è che la domanda interna sarda non è in grado di rispondere alle attese dei giovani laureati con master: imprese piccole, in larga parte indebolite dalla crisi economica, poco specializzate in alta tecnologia. Gli enti locali, a loro volta, hanno dovuto rispondere al blocco del turn-over. Infine ci si confrontacon università sempre meno capaci di assorbire le competenze dei M&B». La parola adesso passa alla giunta Pigliaru. Su questo tema riguardante sviluppo e lavoro, la Cisl in occasione del dibattito sulla nuova programmazione ha presentato una serie di proposte. «Anche su M&B – conclude la nota – è necessario un confronto con i sindacati».
 
 

5 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 25 giugno 2015 / Nuoro Pagina 34
La segreteria è aperta
Università, nessun allarme
NUORO Dopo il vertice nuorese dei giorni scorsi, l’università di Sassari ribadisce che l’attività della segreteria studenti dell’università di Nuoro non si fermerà. All’indomani dell’allarme nato dal trasloco di diversi scatoloni pieni di atti dell’ateneo, il commissario straordinario del Consorzio universitario nuorese, Caterina Loi, aveva rassicurato gli animi dicendo che lo spostamento degli atti era una questione temporanea, e che comunque l’attività della segreteria non si sarebbe fermata. A sollevare la questione, in realtà, qualche giorno prima erano stati gli stessi studenti insieme ad alcuni dipendenti e sindacati. Ma il vertice nuorese dei giorni scorsi, ancora una volta, ha rassicurato gli animi: la segreteria studenti è aperta, spiega l’ateneo. Ieri, intanto, sempre sul fronte università, c’è stato l’incontro organizzato dalla Uil regionale con la vecchia e la nuova ditta che si occupa dei servizi per l’ateneo: rispettivamente la coop Ecotopia e la Stella multiservizi. L’obiettivo della Uil era quello di riuscire a salvare i posti di lavoro della vecchia coop, ma dall’incontro, su questo fronte, non sono arrivate buone notizie.
 



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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