Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 June 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
Simposio a Galway
Italian Art&Medicine:
le cere di Susini (in immagini in HD)
volano in Irlanda
 
“Italian Art&Medicine” è il titolo del simposio in programma il 24 giugno alla National University of Ireland di Galway. Oggetto dell'attenzione dei convenuti, saranno le immagini ad alta definizione delle cere anatomiche di Clemente Susini, un corpus di 23 tavole realizzate tra il 1803 e il 1805 nel laboratorio La Specola di Firenze. Furono commissionate nel 1803 dal Vicerè di Sardegna Carlo Felice, queste copie anatomiche che sono le uniche al mondo a essere firmate dall'autore. Le cere furono realizzate sulla base della dissezione dei cadaveri praticate da Francesco Boi, docente di anatomia umana alla facoltà di Medicina e Chirurgia - inviato dal sovrano a compiere un viaggio di studio a Pavia, Pisa e Firenze - che si affidò alla sapienza di Clemente Susini. Carlo Felice voleva arricchire il suo museo di storia naturale con esemplari di gran pregio e non fu deluso: «La resa mimetica è tale, ne scrisse Ernst Gombrich, da metterci a disagio col suo esorbitare dai limiti della rappresentazione simbolica». Assai realistiche sono infatti le riproduzioni degli organi dei sensi, dei muscoli dorsali, della testa e tronco di giovinetta e delle altre sculture in cera.
Materiale duttile usato sin dall'antichità dagli artisti per l'esecuzione di ritratti e poi adottato, dal 1600, nei gabinetti scientifici. Pionieri del settore, furono Gaetano Giulio Zumbo, Ercole Lelli, Giovanni Manzolini, Anna Morandi. Nessuno, dicono gli esperti, raggiunse la perfezione di Clemente Susini. Le sezioni racchiuse nelle teche originali sono esposte in permanenze nella Sala Pentagonale della Cittadella dei Musei di Cagliari. Curatore della preziosa raccolta è Alessandro Riva, professore emerito di Anatomia e Storia della Medicina, che interverrà con altri studiosi al convegno patrocinato dall'Ambasciata Italiana a Dublino. Si parlerà del rapporto tra arte e medicina in Italia tra il '700 e il '900, del legame tra letteratura e medicina, della malattia nelle opere e nella vita di Amedeo Modigliani. La giornata è organizzata da Fabio Quondamatteo, Paolo Bortoloni, Antonio Terranova, Fabio Bortolozzi.
Alessandra Menesini
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società (Pagina 43 - Edizione CA)
Ma domani sera al Magistero sarà tutta un'altra musica 
L'EVENTO. Studenti in festa, dalle 20 a Cagliari, con “School of Rock”
 
Chi ha detto che le parole studio e divertimento non possono andare d'accordo? Il Magistero cambia musica e dà il benvenuto anche all'estate di chi dovrà passare la stagione più calda dell'anno tra appunti ed esami. Domani alle 20 ospiterà, nella propria sede di via Is Mirrionis a Cagliari, il concerto “School of Rock”, il live a ingresso gratuito organizzato dalle associazioni culturali Economizzando, Amici del divertimento, MusicArt Sardegna e Road to Karalis, con il contributo dell'Ersu (Ente regionale per il diritto allo studio universitario).
The Pards, Soda Yells e The Rubbles saranno le band regine del palco, fresche delle continue esibizioni che le vendono protagoniste negli ambienti musicali universitari e non solo. Assieme a loro si alterneranno sulla scena con i loro dj set Marco Pinelli e Matteo Matt Floris, per far ballare il pubblico fino a notte fonda.
Perché proprio il Magistero, che nell'immaginario è visto come una delle istituzioni più autorevoli della città? «Non si tratta solamente di uno spazio dedicato allo studio e alla formazione universitaria», spiega Marino Brundu, uno tra gli organizzatori degli Amici del divertimento, l'associazione culturale universitaria - formata soprattutto da studenti fuori sede - che dal 2009 si occupa di progettare a Cagliari spettacoli musicali, concorsi e gare sportive. «I ragazzi lo vivono come un punto di aggregazione e incontro, lo sentono proprio, ed è giusto che possano usufruirne anche come ritaglio di svago e intrattenimento». È solo da quest'anno, infatti, che lo stabile è stato reso nuovamente fruibile alle associazioni studentesche, che negli anni precedenti si sono appoggiate alle aree del Parco di Monte Claro e del Colle di San Michele per poter realizzare concerti e spettacoli.
Gli ultimi anni hanno visto crescere e fiorire i rapporti tra le associazioni studentesche dei diversi atenei, il cui merito è stato quello di saper coniugare l'impegno sociale, come la promozione e sensibilizzazione artistica e culturale, con il sano divertimento che, si sa, è d'obbligo soprattutto in vista dell'estate. Una tra queste è il Cruc, il circolo ricreativo universitario di Cagliari che, oltre ad essere un solido punto di aggregazione per gli studenti, si è trasformato in una mostra allestita dai piccoli grandi artisti locali, che colorano le pareti del circolo con le proprie opere in esposizione.
Adesso è la volta del Magistero: chiusi i libri e lasciate le aule, si trasforma per una notte, lasciando spazio a quella sensazione di pienezza che solo la musica sa dare.
Giulia Zuddas
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Pesce e il Tesoro archeologico della Libia
CONVEGNO. Alla ricerca della storia perduta: quarto incontro a cura del FAI
 
Domani alle 16,30 nella biblioteca di via Università è in programma il quarto appuntamento del progetto “Alla ricerca della storia perduta” organizzato dalla Presidenza FAI Sardegna, dalla Delegazione e dal FAI Giovani di Cagliari.
Il romanzo e la ricerca che tematizzano la storia sono uno strumento per una diffusa pedagogia sul paesaggio ma anche per una didattica della storia in cui quella locale e comunitaria è parte del vissuto collettivo. Il quarto appuntamento non parte da un romanzo ma da un'impressionante ricerca raccolta in un volume, Il Museo Coloniale di Roma (1904 -1971) di Francesca Gandolfo (Gangemi Editore). Il protagonista è un museo speciale e con esso una storia che riguarda anche la Sardegna e un personaggio che con l'isola ha avuto un rapporto tutto da studiare. È una sezione avvincente del libro, anzi romanzesca. Si tratta del tesoro archeologico della Libia che Gennaro Pesce, archeologo napoletano soprintendente reggente in Libia e nel secondo dopoguerra docente dell'Università di Cagliari e soprintendente archeologo, portò a Roma nel 1942.
Nei primi anni Sessanta il tesoro fu riconsegnato ai libici e custodito a Bengasi. Nel maggio del 2011 durante gli scontri tra lealisti di Gheddafi e gli insorti del Consiglio Nazionale Transitorio fu trafugato. Al Cairo ricomparve qualche moneta d'oro. Poi il silenzio. Nell'inquietante nuovo scenario mediterraneo i reperti archeologici sono diventati merce di scambio, commerciale, ideologico e politico. Attualmente il comando Carabinieri Tutela del patrimonio culturale sta dando la caccia a quell'immane tesoro in mezzo mondo.
Nel corso della serata si percorrerà un itinerario complesso quanto suggestivo, quale fu il secondo dopoguerra, con Gianluca Scroccu e Franco Masala. Nell'isola tale periodo furicco di personaggi: alcuni sono sardi illustri, altri si fecero tali e contribuirono alla ricostruzione e alla trasformazione della società sarda. Tra questi Gennaro Pesce di cui traccerà un ritratto Raimondo Zucca, che dopo gli scavi e gli studi sulla Cirenaica, di cui parlerà Attilio Mastino, approdò in Sardegna. La serata sarà arricchita dalla presenza di Rafaele Pesce, figlio dell'illustre archeologo, curatore del suo archivio che sta contribuendo ad acclarare le vicende del Tesoro archeologico della Libia di cui tratteranno anche Paolo Montorsi e Franca Gandolfo.
M. Antonietta Mongiu
(FAI Sardegna)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
Convegno
A lezione dai centenari
Studiosi e ricercatori nel paese della longevità 
Sabato a Villagrande l'incontro promosso dall'International Centenarium
 
A Villagrande Strisaili batte più a lungo il cuore del mondo. I sei centenari che trascorrono le loro giornate immerse in un verde che guarda verso il mare, continuano a respirare dentro i ricordi di un'esistenza che ha spento tante candeline e acceso i bagliori delle piccole storie di una grande comunità.
Per suggellare l'importante primato mondiale della longevità maschile, che il centro ogliastrino vanta e rivendica da diverso tempo, in questo scorcio di giugno e per la prima volta in Sardegna, l'ICC, l'International Centenarium Consortium, il gruppo di ricerca mondiale sui centenari, si riunirà per dibattere sul tema sabato prossimo proprio a Villagrande Strisaili. «L'incontro, al quale partecipano oltre 50 studiosi e ricercatori, si rinnova ogni anno in una parte diversa del mondo», spiega Gianni Pes dell'Università di Sassari. «Si tratta di un evento che mette in risalto la popolazione di Villagrande ormai nota ovunque per l'eccezionale longevità».
I luminari avranno modo di soggiornare nei luoghi in cui la qualità della vita ha consentito di fare del tempo un'occasione di incontro a Giacobba Lepori e Mario Mulas, che hanno compiuto 103 anni, a Severino Cannas che ha festeggiato i 102 anni, a Maria Barrili e Igino Porcu che di anni ne vantano 101 e ad Antonietta Mighela che nel 2015 ha varcato la soglia del secolo.
Sono i centenari di questa terra protetta dai mari e che poggia le sue ossa sul granito, sono i figli della nostra storia, testimoni di un vissuto storico alimentato dall'aria salubre e dalle buone abitudini, da una vita autentica e da un territorio ideale. «È l'isola di Okinawa, in Giappone, che detiene il primo posto nella classifica mondiale della longevità femminile - spiega il dottor Pes - mentre la Sardegna si colloca subito dopo. Per quanto riguarda la popolazione maschile, invece, è il comune di Villagrande che detiene il primato mondiale. Sono ben 42 i centenari identificati a partire dal dopoguerra ad oggi: non esiste un precedente in nessuna parte del mondo se si rapporta questo dato ad una popolazione di 3500 abitanti».
In Sardegna, oltre a Villagrande, ci sono altri tre centri che vantano la longevità più alta dell'isola: Arzana, Baunei e Urzulei. «Si parla di Zona Blu - spiega Gianni Pes - a partire dal 2000. In quegli anni con il demografo Michel Poulain stavamo visitando i 377 paesi della Sardegna per verificare se sussistevano i criteri per parlare di comune longevo. Allora non utilizzavo il computer, ma avevo una mappa dell'Isola e al termine di ogni incontro identificavo con un puntino blu il paese visitato».
Oltre all'area ristretta della Sardegna e all'isola di Okinawa ci sono solo altre due Zone Blu al mondo: in Costa Rica e Grecia. Sabato 20 giugno prossimo, al termine del Convegno di studi che ha riunito i partecipanti dell'ICC, il Comune di Villagrande ha organizzato un simposio per dibattere sul tema della longevità che vedrà come relatori studiosi e ricercatori provenienti da tutto il mondo.
«Siamo inseriti in contesto mondiale - dice Giuseppe Loi, sindaco di Villagrande - e per questo siamo grati agli scienziati Gianni Pes e Michel Poulain. Lo scorso anno abbiamo ottenuto il Guinness World Record per quanto riguarda la longevità maschile, ma è ormai da oltre 15 anni che stiamo portando avanti gli studi e le ricerche sui nostri centenari. I. Stiamo lavorando affinché le nostre bellezze paesaggistiche, i nostri prodotti e le nostre eccellenze siano protagoniste di una regia regionale che porti alto il nome non solo di Villagrande, ma di tutta la Sardegna». I dati della ricerca rivelano che la probabilità di un neonato in Sardegna di diventare centenario è 10 volte superiore a quella di un neonato di una qualsiasi altra parte del mondo.
Roberto Tangianu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
ORIZZONTE 2020
 
Domani, dalle 9.30 alle 13.30, nell'aula magna della facoltà di Economia (viale Sant'Ignazio 74), giornata informativa dedicata a Fast Track to Innovation, lo strumento introdotto nel programma Orizzonte 2020 per fornire supporto puntuale, rapido ed efficace alle tecnologie innovative più promettenti, aumentando così il coinvolgimento dei settori industriali più dinamici.
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 9
Strategia per il lavoro, ecco 325 milioni
La Giunta presenta il suo progetto per aggredire la disoccupazione giovanile e reinserire chi è stato espulso dal mercato
 
CAGLIARI La scommessa è questa: spazzare via il terrore che la Sardegna rimanga ancora prigioniera della disoccupazione. È il dramma dei drammi, per i giovani, ma anche per chi a 40-50 anni è stato espulso dal mercato del lavoro. La Giunta ha deciso di mettere sul tavolo 325 milioni per avere ragione del peggiore mostro generato dalla crisi. Lo farà con il progetto «investire sulle persone» e ancora una volta con la strategia della programmazione unitaria: fondi europei, nazionali e regionali messi tutt’insieme a correre per dar fiato a e gambe a quelle che l’assessore Virginia Mura da sempre chiama «politiche attive del lavoro». Messe di nuovo in fila nel giorno della presentazione ufficiale della delibera approvata dalla Giunta. «Vogliamo permettere ai giovani – ha detto – di entrare davvero in contatto con le imprese e attraverso i nuovi Centri servizi per il lavoro mettersi in mostra grazie ai titoli di studio e le loro capacità». Più complicato è il discorso di come rinserire gli ex lavoratori: «Di certo – ha proseguito l’assessore – non seguiremo più il vecchio tracciato dell’assistenzialismo, leggi ammortizzatori sociali, ma puntiamo a una loro riqualificazione e quindi con la possibilità che possano essere riassorbiti dalle imprese». Il problema è che allo stesso tempo dovrebbe crescere anche buona parte del tessuto economico regionale oggi ancora al collasso. «I segnali di ripresa ci sono anche se ancora molto lenti», ha detto l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci, per poi aggiungere: «Con il piano infrastrutture, quello a favore della scuola e ora l’occupazione vogliamo aggredire la crisi da più parti e ripartire sulla strada dello sviluppo». Il dettaglio. Per le politiche attive del lavoro il pacchetto prevede 324,571 milioni tra risorse regionali (146), statali (9) e 170 di fondi europei. È questa la filosofia della programmazione unitaria: una sorta di cassa unica. Una parte dei finanziamenti arriva in eredità dalle precedenti gestioni politiche. In effetti i i nuovi stanziamenti sono 50 milioni, risorse regionali, e 170 milioni fondi europei. Per la riorganizzazione dei servizi per il lavoro saranno messi subito a disposizione 32,5 milioni: serviranno anche per sostenere il progetto «Garanzia giovani», 33mila gli iscritti, su cui la Giunta continua a puntare molto nonostante qualcuno dica che il modello zoppichi. Comunque a favore dell’occupazione giovanile sono stati destinati oltre 76 milioni solo quest’anno. Per le politiche di flessicurezza, sono quelli destinati a restituire un futuro ai 54mila ex lavoratori finora assistiti con gli ammortizzatori sociali, la Regione impiegherà 42,8 milioni ed è sicura di «restituire al mercato delle imprese lavoratori veri e ancora più preparati per rispondere alle esigenze delle aziende». Un capitolo del progetto prevede il riordino della formazione professionale (18,7 milioni) che da sempre è uno dei punti deboli del cosiddetto reintegro. Ancora più nel dettaglio: a favore di azioni innovative per l'occupazione sono stati stanziati 31,7 milioni, 10,6 a favore dell'occupazione femminile, 20,9 a sostegno di iniziative imprenditoriali e infine 91 milioni per migliorare l’accesso all’occupazione. Le novità. Sono il contratto di ricollocazione (lo stanziamento è di 9 milioni), il workers per incentivare l’avvio d'impresa da parte dei lavoratori (15 milioni), il progetto Edili per la riqualificazione nell'edilizia (6 milioni), e anche un intervento di 7,5 milioni che può essere spiegato come un prestito previdenziale destinato ai lavoratori dipendenti ai quali mancano uno o due anni alla pensione ma per evitare di finire come gli esodati del ministro Fornero potranno pagare a costo zero i contributi che a loro mancano. I progetti già avviati. Garanzia giovani, le azioni di flexicurity (per i lavoratori ora coperti dagli ammortizzatori sociali, il microcredito (7,1 milioni di cui è stato speso il 70 per cento) e i cantieri per l’occupazione (31 milioni). «Di fatto – ha detto Paci – abbiamo impegnato un altro pezzo importante del bilancio e andiamo avanti con la strategia di ampliare la competitività e dall'altra, col mutuo infrastrutture, creiamo occasioni di lavoro». Secondo l'assessore Mura «finalmente invertiamo la rotta e diamo una possibilità ai giovani e riavviciniamo al lavoro chi è stato espulso». Tutto sulla carta sembra perfetto, sarà l’Istat a dire, con i suoi numeri, quando e come l’obiettivo sarà raggiunto. (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
La nuova Questione sarda in ricordo di Paolo Dettori
Un convegno-seminario sui cambiamenti avvenuti dalla nascita della Regione
Spopolamento, disoccupazione, ma anche governance e Unione Europea
di Manlio Brigaglia
 
SASSARI Esiste una nuova “Questione sarda”? O, meglio ancora: quando parliamo di “Questione sarda” parliamo, oggi, di qualcosa di diverso da quello di cui parlavamo trenta-quaranta anni fa? In poche parole: il mondo (e quello sardo non meno degli altri) è talmente cambiato da quando è nata la Regione sarda che forse bisogna cominciare a parlare della “Questione sarda” in termini differenti da quelli che abbiamo usato per tanto tempo e che forse, anche per una certa stanchezza del dibattito, usiamo ancora. È il tema del convegno-seminario che il “Centro studi autonomistici” intitolato a Paolo Dettori organizza per domani nella Sala Angioy di Palazzo della Provincia con due sessioni, una al mattino, ore 9.30, e una al pomeriggio, ore 16. Paolo Dettori, tempiese di nascita ma sassarese di lunga adozione, fu negli anni fra il 1956 e il 1975, anno della sua morte prematura (aveva soltanto 49 anni), un protagonista della politica regionale: assessore nelle Giunte Corrias e Delrio in diversi periodi della sua permanenza nel Consiglio regionale, fu anche presidente della Regione dal 1966 al 1967 con una Giunta Dc-Psd'A e quindi presidente del Consiglio regionale dal1968 al 1969. Da allora il “Centro studi” intitolato a lui organizza nella ricorrenza della sua morte un convegno in cui uomini politici e studiosi regionali e nazionali vengono chiamati, praticamente, a fare il punto sulle condizioni della Sardegna e sull'azione della Regione: Pietro Soddu, fondatore e ora presidente del Centro, ricorda sempre un convegno di diversi anni fa in cui furono contemporaneamente presenti Gustavo Zagrebelsky, Leopoldo Elia e Ugo De Siervo, futuri presidenti della Corte Costituzionale (e insieme a loro anche Roberto Ruffilli). Il seminario di domani si articola in due sessioni. Una, al mattino, si apre con una relazione di Giulio Angioni su “La Sardegna dalla prima alla seconda modernizzazione”, con interventi nel dibattito di Gianfranco Ganau, Eva Garau, Martina Giuffré, Giacomo Mameli, Luciano Marrocu, Arturo Parisi, Gian Mario Selis, Simplicio Sotgiu; l'altra, al pomeriggio, si apre con una relazione di Guido Melis su “Crisi delle istituzioni e nuova società. Esiste ancora una Questione sarda?”, con interventi di Alessandro Aresu, Giovanni Columbu, Salvatore Cubeddu, Giorgio Macciotta, Matteo Marteddu, Mario Medda, Pietro Pinna, Franciscu Sedda, Francesco Soddu, Renato Soro. Chiuderà il dibattito il presidente della Regione prof. Francesco Pigliaru, le conclusioni sono affidate allo stesso on. Soddu.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
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Incorporazione dell’ospedale,
scatta il conto alla rovescia
 
SASSARI Parte il conto alla rovescia per la incorporazione all’azienda ospedaliera universitaria dell’ospedale Santissima Annunziata. I tempi sono stati dati ieri dalla giunta regionale su proposta dell’assessore regionale Luigi Arru. Sarà compito dei commissari della Asl, entro il 30 giugno, predisporre entro il piano di incorporazione dei presidi ospedalieri. «È un primo passo concreto e molto importante - ha detto l’assessore Arru - per l'attuazione della riforma sanitaria in Sardegna, approvata dal consiglio regionale lo scorso novembre». Il percorso. «Con il processo di incorporazione vengono poste le condizioni che consentono di prevedere che ogni Asl sia costituita da un presidio unico ripartito in più stabilimenti. Si è reso necessario - ha detto il titolare della Sanità - individuare questo percorso con la definizione di specifiche linee guida». Linee di indirizzo. I Piani dovranno essere redatti entro il prossimo 30 giugno ed essere conclusi entro il 31 dicembre 2015. Troveranno attuazione attraverso protocolli d’intesa tra le parti interessate. Vengono individuate le strutture organizzative che dovranno transitare dalle Asl alle Aou, con aggregazione delle strutture specialistiche omogenee. Anche il personale dipendente a tempo determinato e indeterminato dovrà transitare da unaazienda sanitaria all'altra.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Sport – pagina 44
Il Cus Sassari premia i suoi assi,
dalle 20 a San Giovanni è festa
 
SASSARI Si conclude oggi con la festa annuale di chiusura la stagione sassarese dello sport universitario. Sta sera, alla presenza del Rettore Massimo Carpinelli, delle autorità accademiche, civili e sportive del territorio e del vice presidente nazionale del Cusi Gianni Ippolito, il neo presidente del Cus Sassari Nicola Giordanelli svolgerà inizialmente una relazione sull’attività della stagione appena finita e illustrerà i programmi futuri. Successivamente ci sarà spazio per la cerimonia di premiazione delle varie squadre e degli studenti che hanno partecipato all’attività istituzionale del Cus Sassaril e non mancherà lo spazio per quelli che hanno preso parte alla fase finale dei Campionati universitari nazionali. Ancora, passerella per tutti gli atleti che hanno svolto col Cus Sassari l’attività federale. L’appuntamento, a partire dalle ore 20, è nella palestra degli impianti sportivi del Cus Sassari in Regione San Giovanni. Daniele Doro

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