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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 June 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 giugno 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
 
S. GIOVANNI DI DIO. Primo trapianto di epitelio pigmentato nell'Isola
“MIRACOLO” IN OSPEDALE
Intervento sulla retina: donna riacquista la vista
 
Laser, preparazione al top e tecnologie di ultima generazione. Si è conclusa nel migliore dei modi l'operazione chirurgica che ha consentito a una donna cagliaritana di 78 anni di riacquistare la vista che stava irrimediabilmente perdendo. Un'ottima notizia non solo per il risultato positivo dell'intervento, ma soprattutto perché è la prima volta che un trapianto all'occhio di epitelio pigmentato viene eseguito in Sardegna: al San Giovanni di Dio. Per di più dall'équipe medica di Marco Mura (40 anni, sardo, laureato a Cagliari e ora docente nell'Università di Amsterdam) e di Enrico Peiretti, responsabile del Centro retina medica dell'ospedale Civile. L'intervento, eseguito ieri mattina nella sala operatoria della Clinica oculistica, proietta l'Azienda ospedaliero universitaria all'avanguardia nelle tecniche chirurgiche. Un balzo in avanti internazionale perché questo tipo di operazioni sono effettuate solo in pochissimi centri in Europa: Londra, Amsterdam, Rotterdam, Verona e ora, appunto, Cagliari.
INTERVENTO ECCEZIONALE Marco Mura, due figli, sposato con una collega olandese, è un cervello in fuga che da 15 anni vive in Olanda, dove è diventato professore associato di Oculistica all'università di Amsterdam. In cosa consiste il trapianto all'occhio di epitelio pigmentato? «La maculopatia retinica atrofica è una malattia della retina che colpisce l'adulto in età avanzata ed è la causa la più comune di cecità acquisita (non congenita) nel mondo occidentale. In Sardegna colpisce il 30 per cento dei pazienti sopra i 75 anni», spiega il professore prima di salire sull'aereo. «In pratica, nella parte centrale della retina con l'età si forma una cicatrice che impedisce la visione. Nei casi più gravi - aggiunge Mura - per trattare la malattia non sono sufficienti i medicinali. Come nel nostro caso, con un sanguinamento causato da una complicanza, è necessario un intervento chirurgico».
IL LASER Marco Mura illustra la tecnica adottata. «Alla paziente cagliaritana abbiamo inciso la retina e asportato la cicatrice. Siamo poi andati nella parte periferica dell'occhio e trapiantato il basamento composto da epitelio pigmentato nella parte centrale, dov'era danneggiato». Quanto è durata l'operazione? «Circa un'ora e mezza». Chi ha pagato? «Tutto a carico del Servizio sanitario nazionale». Rimarrà un episodio eccezionale o anche i sardi potranno essere operati nell'Isola? «Dipende dall'Università. Io sono pronto a tornare».
Andrea Artizzu
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 giugno 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Regina Margherita
GLI STUDIOSI PARLANO DI BIOFISICA
Da domani sino a venerdì, dalle 9, all'hotel Regina Margherita, si terrà la 7 ª conferenza internazionale di biofisica teorica “VII International Theoretical Biophysics Symposium”. Studiosi provenienti da oltre 20 nazioni discuteranno di biofisica teorica e computazionale: si parlerà di modellazione computazionale di sistemi biologici, biochimici e biofisici e di come, grazie alle simulazioni numeriche, sia possibile sviluppare nuovi farmaci e nano materiali innovativi biocompatibili. La conferenza si svolge ogni due anni in varie parti del mondo; quest'anno è stata scelta la Sardegna. Il comitato organizzatore è composto da tre ricercatrici del dipartimento di Scienze chimiche dell'Università di Cagliari, Francesca Mocci, Tiziana Pivetta e Giorgia Cutrufello, dalla ricercatrice del Crs4, Maria Valentini, e dalla ricercatrice del Cnr-Iom Alessandra Satta.
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 giugno 2015 / Cronaca di Oristano (Pagina 38 - Edizione CA)
CABRAS. Grazie a un finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna: 450 mila euro
L'UNIVERSITÀ TORNA A MONT 'E PRAMA

Sembrava fossero state estromesse dallo scavo, già affidato all'“Archeosistemi” di Reggio Emilia, ma ci ha pensato la Fondazione Banco di Sardegna a rimettere in gioco le università di Sassari e Cagliari con un contributo di 450 mila euro. Intanto gli archeologi dei due atenei, che la scorsa estate hanno fatto le nuove importanti scoperte a Mont'e Prama, sulla collina dei Giganti, si rallegrano per la buona notizia. Per loro c'è la possibilità infatti di cominciare nuovamente il lavoro di ricerca nella collina del Sinis, la stessa dove da circa un mese è al lavoro la “Archeosistemi”, grazie a un finanziamento ministeriale di 250 mila euro. I fondi sono già in cassa: si tratta di 150 mila euro, a fronte di un progetto triennale presentato dal geofisico Gaetano Ranieri e dall'archeologo oristanese Raimodo Zucca. «Per ora abbiamo avuto 150 mila euro, ma la stessa cifra verrà confermata anche per il 2016 e il 2017 - spiega lo studioso Ranieri, colui che tempo fa studiò il terreno con il georadar - Ora però siamo in attesa della sottoscrizione dell'accordo con la direzione regionale, la Soprintendenza archeologica, il Comune di Cabras e la Curia arcivescovile, proprietaria del pezzo di terra dove si nascondono i tesori». “Archeologia di Mont'e Prama 2” è il nome del progetto: «Mont'e Prama non è casa nostra - continua Ranieri- ecco perché prima dobbiamo ottenere il permesso per poter lavorare». Ma è possibile scavare assieme ad altri archeologi impegnati in un altro progetto? «È sicuramente complicato ma si può fare - dice Gaetano Ranieri - Da scoprire c'è ancora tanto, tantissimo. Forse l'unico problema è la sicurezza ma noi nelle nostre Università abbiamo persone qualificate». E le direzione? «Sarebbe unica, quindi la Soprintendenza impegnata oggi a Mont'e Prama nel progetto Arcus. Non è di certo un problema».
Sara Pinna
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di domenica 7 giugno 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 50 - Edizione CA)
SASSARI. Piano di interventi
STUDIO E LAVORO, LA SCOMMESSA DEGLI ATENEI SARDI
Dopodomani la giunta regionale delibererà il pacchetto di interventi previsti per il mondo del lavoro dal Por Fse 2014-2020. Gli obiettivi sono stati illustrati dall'assessore regionale al Lavoro, Virginia Mura, nell'aula magna dell'Università.
L'Ateneo è stato scelto perché le riforme del mercato del lavoro hanno affidato alle università importanti funzioni nell'incontro tra domanda e offerta di lavoro. Le Università, rappresentate dai rettori di Sassari e Cagliari, Carpinelli e Del Zompo, sono state quindi legittimate a svolgere attività di intermediazione per il collocamento dei propri laureati. Da alcuni mesi l'Ateneo sassarese ha una società di start up per l'avvio di nuove imprese. Cagliari sta avviando questa seconda fase. Il Por Fse è il principale strumento utilizzato dall'Ue per sostenere l'occupazione, aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori, assicurare «opportunità lavorative più eque per tutti». Inoltre è stato uno dei primi in Italia ad essere approvato dall'Ue. In questo settennio la Regione potrà utilizzare una somma pari a 444 milioni e 800 mila euro sperando che lo faccia meglio che in passato. La vastità del progetto, i suoi campi di intervento e le modalità per accedervi sono state illustrate da Luca Galassi, direttore del servizio di supporto, Eugenio Annichiarico, direttore autorità di gestione del Por e Massimo Temussi, direttore dell'Agenzia regionale del lavoro. All'iniziativa hanno partecipato anche il presidente del consiglio Gianfranco Ganau e il sindaco Nicola Sanna.
Gibi Puggioni



LA NUOVA SARDEGNA
 
 
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 giugno 2015 / Sardegna - Pagina 5
L’intervento è stato eseguito per la prima volta nell’isola
TRAPIANTO DI RETINA A CAGLIARI
CAGLIARI Eseguito con successo al San Giovanni di Dio di Cagliari, per la prima volta in Sardegna, il trapianto all’occhio di epitelio pigmentato E adesso la paziente di 78 anni che sembrava destinata a perdere la vista può tornare a vedere. L’eccezionale intervento che si è svolto questa mattina nella sala operatoria della clinica oculistica l’Azienda ospedaliero universitaria del capoluogo sardo all’avanguardia nelle tecniche chirurgiche. Questo tipo di operazioni sono effettuate soltanto in pochissimi centri in Europa: a Londra, Amsterdam, Rotterdam, Verona e ora Cagliari. L’intervento, durato circa due ore, è stato eseguito dall’equipe del professor Marco Mura (40 anni, sardo, laureato a Cagliari e docente all’Università di Amsterdam) e da Enrico Peiretti, responsabile del Centro retina medica del San Giovanni di Dio. L’intervento di trapianto di epitelio retinico pigmentato è destinato a pazienti con maculopatia retinica atrofica. La maculopatia retinica atrofica è una malattia della retina che colpisce l’adulto in età avanzata ed è la causa la più comune di cecità acquisita (non congenita) in tutto il mondo occidentale. L’intervento chirurgico è molto delicato, e associa due momenti importanti: prima la vitrectomia, poi il trapianto autologo di epitelio pigmentato della retina. È l’unica alternativa possibile quando questa malattia non risponde più alla terapia farmacologica.
 
 
6 – LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 giugno 2015 / Nuoro - Pagina 26
UNIVERSITÀ >> LA PROTESTA
La rabbia dei dipendenti tagliati fuori dall’appalto: «Abbiamo preferito rinunciare al bando ma conservare la dignità»
ECOTOPIA, I LICENZIATI PRONTI A INCATENARSI
di Valeria Gianoglio
NUORO Dalla fine di giugno tutti e 33 resteranno a casa. Dopo venti anni di onorato servizio per conto dell’università nuorese, a causa di un appalto che di fatto li ha tagliati fuori, perderanno la loro occupazione. Eppure, gli operatori della cooperativa Ecotopia, che ancora per qualche settimana gestiranno i servizi amministrativi dell’ateneo barbaricino, hanno tutt’altro che intenzione di arrendersi al destino tant'è che mercoledì 10 hanno annunciato un sit-in davanti alla sede del corso di laurea in Scienze forestali, a Sa Terra mala. Sono pronti a incatenarsi ai cancelli. E per la prima volta, attraverso una pagina densa di rabbia, spiegano le loro ragioni.
IL PUNTO PIÙ CRITICO Una gara con un importo così basso avrebbe significato licenziare 10 persone e diminuire di molto la qualità del servizio
Tanto per cominciare definiscono “sofferta”, la decisione di non partecipare alla gara d’appalto che tanto duramente hanno contestato nelle scorse settimane. Ma è stata una decisione, spiegano, «scaturita dalla valutazione del bando di gara. Un bando che non conteneva le condizioni economiche e contrattuali minime stabilite per legge, se non sottopagando il personale e dando un servizio di scarsa qualità, e per la mancanza delle condizioni di sicurezza previste dal testo unico sulla sicurezza». Secondo la cooperativa Ecotopia, inoltre, indire una gara d’appalto con un importo a base d’asta del 30 per cento in meno (più il ribasso) rispetto all’ultima gara del 2007, e per contro richiedere gli stessi servizi, aveva una conseguenza immediata: «significava licenziare 10 persone su 33 o “tagliare” a tutti lo stipendio, ma non le ore, del 30 per cento, con una netta diminuzione della qualità del servizio, non solo nelle pulizie, ma soprattutto per i servizi qualificanti come la biblioteca o la segreteria studenti che, nel caso di Nuoro, serve tutti gli studenti del territorio iscritti a Sassari». Ma al di là dei dati, delle percentuali di ribasso, dei calcoli freddi ma allo stesso tempo così illuminanti, alla cooperativa fa male soprattutto il fatto che in così poco tempo, siano state cancellati venti anni di esperienza tra studenti e università. Venti anni di servizi, ricorda, «svolti con competenza e professionalità riconosciuteci da docenti e studenti, con continui corsi di aggiornamento del personale. Perché noi – aggiungono – in questa università, come risorsa per il territorio, ci crediamo davvero. La prova sta nell’aver anticipato decine di mensilità, nonostante il cronico ritardo con cui ci vengono pagate le fatture, pur di non interrompere lezioni ed esami, e solo dopo anni di disagi e difficoltà economiche, abbiamo scioperato accusandoci di danneggiare l’immagine dell’università nuorese». I dipendenti e i soci della cooperativa, del resto, lo dicono che sì, capiscono perfettamente che una riduzione delle spese, anche nei servizi, fosse necessaria, ma ricordano anche che dal canto loro, sin da tempi non sospetti, avevano suggerito all’università come e dove era possibile risparmiare, senza però intaccare la qualità o i diritti dei lavoratori. «Ma siamo rimasti inascoltati – affermano con molto sconforto – hanno preferito andare a testa bassa, senza badare alla tutela dei lavoratori. Non ha alcuna giustificazione, infatti, non aver inserito, negli atti di gara, la cosiddetta “clausola di salvaguardia sociale” prevista dall’articolo 69 del decreto legislativo 163 del 2006, che prevede che le stazioni appaltanti possano prevedere il riassorbimento del personale già in servizio, purché funzionali all’organizzazione dell’azienda subentrante». «Non ci può essere alcuni dignità – aggiungono in conclusione – nell’ottenere o mantenere un lavoro accettando condizioni inique: quello che oggi viene chiamato nuovo schiavismo, e che al lavoratore, senza garanzie e sottopagato, viene presentata come una opportunità per la quale, oltretutto, bisogna essere grati a chi la propone. Abbiamo rinunciato a partecipare alla gara perché riteniamo sia più dignitoso perdere il lavoro che rinunciare alla propria dignità morale o alla sicurezza sul posto di lavoro».
 
 
7 – LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 giugno 2015 / Nuoro - Pagina 26
Mercoledì il sit-in davanti ai cancelli di Sa Terra mala
Mercoledì 10, come annunciato nei giorni scorsi anche attraverso un volantino, i 33 dipendenti della cooperativa Ecotopia, si ritroveranno davanti alla sede del corso di laurea in Scienze Forestali, a Sa Terra Mala, per un sit-in durante il quale hanno già annunciato l’intenzione di arrivare a incatenarsi ai cancelli dell’ateneo. I lavoratori scenderanno in piazza "per la difesa dei posti di lavoro, contro il silenzio dell'appaltatore e dell'azienda subentrante, contro il disinteresse generale delle istituzioni.Per far sentire la nostra voce e disperazione". Sempre nelle ultime settimane, la Uil regionale, attraverso il suo rappresentante, Andrea Lai, ha tentato più volte di aprire un canale di dialogo con le istituzioni locali e con la commissione lavoro della Regione per bloccare un appalto che di fatto tagliava fuori la cooperativa Ecotopia perché prevedeva una riduzione dei costi del servizio impossibile da sostenere per la coop. Né lo stesso appalto prevedeva la cosiddetta "clausola di salvaguardia" per i lavoratori che già svolgono i servizi previsti da quell'appalto. (v.g.)
 
 
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 giugno 2015 / Sassari - Pagina 29
Campagna di promozione congiunta tra università e compagnia di navigazione
L’ERASMUS SALE A BORDO DI TIRRENIA
SASSARI La Tirrenia sostiene l’università di Sassari promuovendo a bordo delle proprie navi una campagna di comunicazione dedicata all’offerta formativa e ai ricchi programmi Erasmus e Ulisse predisposti dall’Ateneo (sistema delle mobilità internazionali studentesche) anche per il 2015-16. All’interno delle motonavi che toccano i porti di Olbia e Porto Torres sono già a disposizione dei passeggeri migliaia di depliant in italiano e in inglese con i quali l’università di Sassari presenta le proprie offerte di studio in Sardegna e all’estero. In particolare, le brochure “Studying in Sardinia” e “Studiare a Sassari per Studiare in Europa” illustrano sia le opportunità di formazione nei corsi di laurea, di dottorato, specializzazione e master attivati nell’Ateneo sia le numerose possibilità di mobilità internazionale studentesca messe a disposizione degli iscritti nell’Ateneo turritano, che anche quest’anno risulta ai primi posti in Italia per numero di studenti che svolgono esperienze di studio o tirocinio all’estero. «La partnership tra l’università di Sassari e la Tirrenia – sottolinea una nota congiunta – vuole essere un contributo per comunicare ai giovani la possibilità di uscire dall’Isola per studiare, lavorare, imparare anche in terra straniera, nella consapevolezza che un curriculum impreziosito da una o più esperienze all’estero è un curriculum vincente nella vita come nel mercato del lavoro.
 
 
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 giugno 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 8
LA RICERCA
Il 60% dei reclusi fa uso di droga
CAGLIARI. Secondo i dati del Centro Europeo per il Monitoraggio sulle Droghe e le Dipendenze, quando un utente arriva in carcere con un’incriminazione o una sentenza relativa all’uso ed allo spaccio di droghe, la cannabis la sostanza incriminata per il 73,7% delle persone. Ma la dipendenza colpisce ed affligge anche all’interno delle mura carcerarie: in Italia circa il 60% dei detenuti fa uso di droghe, il 33% cannabis, il 40% cocaina e circa il 5% anfetamine. Tra i Paesi che vedono il maggior uso in carcere di droghe, l'Olanda raggiunge quota 80%, soprattutto per quanto riguarda la cannabis. Questi ed altri dati sono emersi durante l’incontro annuale della neonata Federazione Europea per la Salute Penitenziaria ‘Health Without Barriers/HWBs’ (letteralmente Salute Senza Barriere) che si è riunita il 3 giugno a Cagliari nella cornice dell’Agorà Penitenziaria. La Federazione Europea, composta da esperti e società scientifiche nazionali indipendenti come la Simpse-Onlus, la SESP (Spagna), l’Apsep (Francia), il Napduk (Regno Unito), il Dij (Olanda), si adopera per la promozione della salute e i diritti umani nelle carceri europee, per il beneficio della popolazione nella sua collettività. L’ambito di questo incontro è stato il XVI Congresso Nazionale Simpse-Onlus/L'Agorà Penitenziaria 2015: "Se il Paziente è anche Detenuto". All’appuntamento hanno partecipato 250 specialisti, italiani ed europei. Presidente del congresso è stato Sergio Babudieri, professore di Malattie Infettive all’Università di Sassari nonché presidente della Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (Simpse). Il problema della gestione della salute in carcere ha numeri importanti. Sono due milioni in Europa i detenuti ospitati nelle strutture penitenziarie, con un tasso di occupazione media alto se è vero che raggiunge il 104 per cento. Il Paese con il maggior tasso di sovraffollamento, rispetto alla capienza massima tollerabile, è la Grecia, con il 133,9%, mentre 680mila sono gli utenti delle prigioni russe.
 
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 giugno 2015 / Fatto del giorno - Pagina 2
SOS MIGRANTI
Il prefetto: sindaci, aiutateli
Sassari, appello per l’accoglienza: “Inutile la solidarietà col senno di poi”
di Pier Giorgio Pinna
SASSARI «Sindaci, manifestate subito la disponibilità a ospitare i profughi: a tutto il resto penseremo noi». L’appello arriva dal prefetto di Sassari. Come rappresentante del governo sul territorio Salvatore Mulas è al lavoro con i colleghi di Nuoro, Oristano e Cagliari per affrontare l’emergenza profughi. E oggi, senza mezzi termini, ribadisce concetti che ha già avuto modo di affermare con gli amministratori: «Le azioni di solidarietà fatte col senno di poi non sono opportune: è in questo momento difficile che abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti». Il punto della situazione. Quello che l’isola attraversa in questa fase è un periodo eccezionale: mai erano arrivati oltre mille rifugiati politici tutti assieme. E adesso qualcuno di loro cerca di andar via immediatamente tentando d’imbarcarsi sui traghetti. A Cagliari molti, a tappe, ce l’hanno fatta. Da Porto Torres un gruppo con le stesse intenzioni ha desistito. All’Isola Bianca e a Golfo Aranci sono arrivati una decina di esuli, che però hanno obbedito all’invito di rientrare nei centri d’accoglienza. Le questioni più urgenti. Che cosa fare allora per assistere i migranti e nel frattempo far rispettare le leggi? Quali le procedure per contrastare rischi immotivati e frenare un allarme ingiustificato? «Se gli immigrati possono essere distribuiti in più comuni e se nel nord Sardegna l’onere non graverà solo su centri come Alghero, Sassari, Ozieri e Castelsardo, sarà molto più facile gestire eventuali difficoltà – avverte in premessa lo stesso Salvatore Mulas – Anche perché nel frattempo come prefettura ci stiamo adoperando per intraprendere una serie d’importanti azioni di supporto e sostegno». «Quali? È presto detto – risponde il rappresentante del governo – Sul piano dell’assistenza medica abbiamo installato un presidio sanitario a Lu Bagnu con il coinvolgimento dell’Asl n. 1. Funziona due volte alla settimana, ma opera come presidio 24 ore su 24 per trasportare alla guardia medica o in ospedale chi tra i profughi ne avesse necessità». Al di là della risoluzione dei nodi immediati su ricettività e vitto, ci si è mobilitati per bandire gli appalti destinati all’ospitalità in una prospettiva più estesa. Gli altri interventi. Misure mirate, poi, per favorire la mediazione culturale e linguistica. «Sotto questo profilo – informa il prefetto – abbiamo avviato contatti con l’università turritana, e in particolare con il dipartimento umanistico diretto dal professor Gavino Mariotti. L’obiettivo comune è favorire la scolarizzazione di base nel periodo necessario alla commissione valutatrice per stabilire l’esatto status di ogni immigrato». Norme e disposizioni. In attesa di questi sviluppi, viene ancora ricordato dalle prefetture, i profughi sono tenuti a rispettare le regole all’interno dei centri di accoglienza e a non allontanarsi senza ragioni giustificate. «Parlo d’indicazioni elementari per i buoni rapporti all’interno di qualsiasi comunità – tiene a precisare Mulas – Si parte dal rispetto degli altri ospiti per arrivare a quello nei confronti degli operatori. I cartelli con le disposizioni sono affissi in ogni centro e tradotti in tutte le lingue». «Certo, non tollereremo casi di violenza come quelli accaduti in passato e costati l’espulsione a diversi nigeriani – conclude il prefetto di Sassari – Quel che mi preme è ottenere risposte positive dai sindaci. Distribuendo i migranti in molti più centri di oggi riusciremmo a superare l’emergenza in modo senz’altro migliore. Perché tutti i problemi, spalmati in maniera capillare sull’intero territorio regionale, possono così trovare soluzioni tempestive e adeguate».

LA NUOVA SARDEGNA di domenica 7 giugno 2015

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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