Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 May 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 28 maggio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Collaborazione con ricercatori statunitensi
Strategie per i siti minerari dismessi
Una fusione di competenze, studi e strategie per dare nuova vita ai siti minerari dismessi, 169 in tutta la Sardegna, 113 dei quali nel Sulcis: è l'obiettivo della collaborazione tra Università di Cagliari e ricercatori statunitensi, pronta a confluire nella VII giornata nazionale sulle miniere, workshop presentato ieri in rettorato. I lavori si terranno sabato e domenica a Iglesias «per fare il punto sulle bonifiche locali, sulla normativa e gli aspetti tecnici legati all'inquinamento dei territori circostanti e alla sua risoluzione», ha detto Giovanni Del Giudici, del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell'ateneo, ricordando poi i 65 milioni di tonnellate di residui minerari presenti.
«Cercheremo di ottenere il miglior risultato possibile, sfruttando gli elementi in nostro possesso», ha aggiunto Briant A. Kimball (West Valley City) assieme agli altri due esperti del servizio geologico statunitense Richard B. Wanty (Denver) e Laurie S. Balistrieri (Seattle). Al workshop parteciperanno anche dottorandi delle facoltà cagliaritane. «L'Università vuole agire in misura sempre più concreta sul territorio», ha precisato il rettore Maria Del Zompo,«nel bene e nel male, le miniere hanno costituito una risorsa importante per la Sardegna, studiare e lavorare per il recupero non può che produrre vantaggi».
Clara Mulas
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 28 maggio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Nel parco di Terramaini il 7 giugno la finale della manifestazione
“QUARTIERINGARA”, lo sport per la sfida tra contrade
Cagliari è rappresentata da cinque squadre, Quartu Sant'Elena da due, Selargius, Sestu, Elmas, Quartucciu e Monserrato da una ciascuno. Sono, dunque, dodici (un numero che potrebbe aumentare nelle prossime ore perché continuano ad arrivare iscrizioni al Csi) i gruppi che saranno impegnati, domenica 7 giugno, alla fase finale di “Quartieringara”, la manifestazione organizzata da Centro sportivo italiano, presentata ieri nella sede del Coni (il Comitato olimpico regionale ha deciso che questo sarà l'evento ufficiale per l'Isola della “Giornata nazionale dello sport”). All'incontro, iniziato con oltre mezz'ora di ritardo (è stato atteso inutilmente il sindaco di Quartu Mauro Contini, chiamato in qualità di presidente del parco di Molentargius), hanno preso il presidente regionale del Coni Gianfranco Fara, il presidente del comitato provinciale del Csi Maurizio Siddi, Andrea Cocco, in rappresentanza dell'esercito, e il presidente del corso di laurea in scienze motorie Andrea Loviselli.
 LA MANIFESTAZIONE L'appuntamento, fissato, si diceva, per il 7 giugno, è stato, però, spostato dal parco di Molentargius («Così non creeremo problemi agli animali che vi vivono», dice Siddi) a quello di Terramaini. Una gara nella quale ogni squadra dovrà portare, simbolicamente, acqua a una pianta protetta, passando per una sorta di percorso di guerra. A vincere sarà il quartiere che avrà trasportato sino al traguardo la maggior quantità d'acqua: porterà a casa diecimila euro da destinare all'acquisto di attrezzature sportive per il rione, oltre a mille chili di pasta e 250 di fette biscottate, offerte dallo sponsor principale che verranno distribuiti alle famiglie più disagiate.
 LA PREPARAZIONE Tra una decina di giorni la gara finale. Ma i cica trecento atleti sinora iscritti (dai 17 ai 77 anni, si specifica nella locandina) già da qualche settimana si stanno allenando. E si stanno allenando sotto casa: le piazze (Galilei o Santo Sepolcro, giusto per citarne due) sono state trasformate in estemporanee palestre: guidati dai laureandi in scienze motorie, i partecipanti si sono preparati per la grande sfida. In maniera scrupolosa: qualche giorno fa, la pioggia ha impedito gli allenamenti agli atleti di Mulinu Becciu che si sono trasferiti all'interno del centro commerciale della zona.
Marcello Cocco
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 28 maggio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
CONGO
“Il diritto all'informazione e il Congo: giovani e bambini in una guerra dimenticata”. Se ne parla domani alle 17 nell'aula Arcari dell'Ateneo in viale Sant'Ignazio. Organizzano Africadegna Onlus, Efys Onlus, Rete Radiè Resch, Solidarietà e Diritti Fondazione Luca Raggio”.
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 28 maggio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Presentazione
Imprenditori, una collana di volumi
Domani alle 10, nella sala conferenze della Confindustria Sardegna Meridionale (viale Colombo 2), si svolgerà un incontro sul tema “L'imprenditoria in Sardegna: dai grandi imprenditori del lontano passato una testimonianza ed un incoraggiamento per il presente”.
L'incontro, organizzato per la presentazione della collana di volumi “I grandi imprenditori della Sardegna”, diretta da Paolo Fadda per le edizioni Delfino di Sassari e del volume dedicato a Franceschino Guiso Gallisai (considerato il pioniere dell'industria nuorese), dello stesso Paolo Fadda, vuole essere l'occasione per fare il punto, con il contributo di qualificati esperti, sullo stato dell'imprenditoria e dell'industria in Sardegna e sulle sue prospettive future.
Interverranno l'economista Paolo Savona, Pietro Soddu, il docente dell'Università di Cagliari Gianfranco Bottazzi e l'ex presidente della Provincia di Carbonia-Iglesias Salvatore Cherchi che discuteranno con l'autore del volume e con il presidente di Confindustria Sardegna Meridionale Maurizio de Pascale.
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 28 maggio 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 15 - Edizione OR)
CABRAS. Al via il recupero dei pezzi scoperti a Mont'e Prama
Reperti nuragici e Giganti, i restauratori già all'opera
 Qualche curioso che osserva da lontano e fa domande c'è già. Del resto, vedere da vicino il restauro di frammenti antichi non capita tutti i giorni. Poi ora che si tratta delle statue di Mont'e Prama, l'interesse diventa “gigante”. Al museo civico “Giovanni Marongiu” di Cabras gli esperti sono già all'opera. Circa venti restauratori tra quelli del centro di conservazione archeologico di Roma e alcuni studenti americani delle migliori Università di archeologia, pronti per rendere ancora più belle le scoperte avvenute la scorsa estate nella collina del Sinis.
 IL RESTAURO Al museo c'è tanta agitazione e fermento. C'è chi si occupa di allestire gli ultimi tavoli da lavoro e chi invece ha già in mano i frammenti nuragici. «Siamo proprio all'inizio del lavoro - spiega la restauratrice Andreina Costanzi Cobau, super visore del cantiere - ora stiamo analizzando i pezzi da restaurare ad uno ad uno per capire poi in che modo intervenire nel dettaglio». Nei magazzini sotterranei del museo i tesori da restaurare sono tantissimi, circa un centinaio e tutti scoperti a Mont'e Prama l'estate scorsa dagli archeologi dell'Università di Sassari: «Di ogni singolo pezzo dobbiamo conoscere prima i dati archeologici - spiega la studiosa - Poi le nostre mani interverranno con gli arnesi da lavoro».
 LE STATUE Ma i reperti che metteranno a dura prova i restauratori sono i due Giganti. L'obiettivo è quello di metterli in piedi, impresa non facile visto che tutti e due sono sbilanciati sulla sinistra per via dello scudo raccolto tutto su un fianco. «Intanto, per rinfrescarci la memoria - continua Costanzi Cobau - oggi abbiamo osservato attentamente le sei statue in esposizione qua a Cabras e che noi stessi abbiamo restaurato tempo fa. È un modo per iniziare questa avventura al meglio e serenamente».
 I COSTI Gli addetti ai lavori saranno all'opera tutti i giorni dalla mattina alla sera sino ai primi di luglio. Alloggiano già da diversi giorni nell'ostello di Funta Meiga, di proprietà del Comune di Cabras. L'amministrazione finanzia il soggiorno: 1.800 euro è la cifra stanziata per la pulizia continua dell'alloggio, mentre 8 mila verranno spesi per i pasti. Ma non è tutto: per trasformare parte del museo in sala restauro l'amministrazione ha speso 37 mila euro tra pavimenti, gazebo, solai, ombreggi, piano di sicurezza, pulizia del giardino e impianto elettrico.
Sara Pinna
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 28 maggio 2015 / Commenti (Pagina 37 - Edizione CA)
Soro, un grande cagliaritano
In merito all'articolo a firma di Marcello Cocco “I cagliaritani dimenticati” ci ha lasciati sorpresi che tra i personaggi sportivi non comparisse il nome del ragionier Cenzo Soro, anzi del professor Soro in quanto nel 2005 l'Università di Cagliari gli conferì la laurea honoris causa in scienze motorie per comprovati meriti sportivi, che si riferiscono alla sua carriera come atleta. È è stato portiere della San Giorgio, del Cagliari e per un breve periodo della Juventus. È stato campione regionale di atletica leggera nella specialità del salto in alto. Come tecnico ha allenato il Quartu, il San Gavino e il Cagliari che sotto la sua guida disputò, nel 1954, lo spareggio con la Pro Patria per la promozione nella massima serie. Interminabile sarebbe la lista di premi e riconoscimenti ricevuti in carriera. Con questo scritto non intendiamo fare nessuna richiesta per intitolazione di strade o quant'altro ma sarebbe stato (visto che si parla di cagliaritani dimenticati) perlomeno opportuno riservargli una citazione per tutto ciò che il ragionier Soro ha rappresentato nel mondo sportivo isolano. Comunque chi senza dubbio non lo dimenticherà sono quelle generazioni per le quali il Ragionier Soro è stato un punto di riferimento, ed è questo che a noi ci inorgoglisce.
Famiglia Soro
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
 
7 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 28 maggio 2015 / Cagliari 24 ore - Pagina 7
VII GIORNATA NAZIONALE A MONTEPONI
Le miniere, come bonificare e riqualificare i siti dismessi
di Alessandra Sallemi
IGLESIAS La Sardegna è il più grosso distretto minerario d’Italia. Da questo primato vecchio di secoli, che ha reso famosa l’isola in Europa e che ha arricchito di saperi scientifici e tecnologici l’università, discende un altro record, meno ambìto, vero fardello per le popolazioni: il livello, alto, dell’inquinamento ambientale lasciato dalle attività minerarie nei 169 siti dismessi e quindi l’immenso problema delle bonifiche. Immenso non solo per le quantità di materiali sporchi e pericolosi abbandonati in contrade bellissime (71 milioni di tonnellate), ma anche per la difficoltà di affrontarlo in modo tecnicamente valido e soprattutto al riparo dagli appetiti affaristici. Un argomento che interessa il Sulcis Iglesiente in particolare perché 113 dei 169 siti sono qui, con 65 milioni di tonnellate di residui. La Sardegna universitaria scende in campo sull’argomento con la VII Giornata nazionale delle miniere sabato e domenica prossimi(30 e 31 maggio), a Iglesias, nell’impianto di Monteponi, aula magna Ausi, dove sono stati chiamati gli scienziati del famoso Usgs statunitense, il servizio geologico nazionale che ha sviluppo un approccio multidisciplinare sul tema bonifiche. L’appuntamento scientifico è organizzato dal Dipartimento scienze chimiche e geologiche con Giovanni De Giudici, Pierfranco Lattanzi, Rosa Cidu, Franco Frau, Francesca Podda, ma l’intero ateneo cagliaritano “sponsorizza” l’operazione culturale che viene promossa con la Giornata sulle miniere. Ha spiegato il rettore Maria Del Zompo nella conferenza stampa di presentazione del seminario: «Sappiamo che le miniere nel bene e nel male sono importanti per il territorio sardo e sappiamo che ora ragionare sulle miniere è importante. Su questo l’università vuole dare un contributo scientifico ma anche di trasferimento di saperi e competenze al territorio..L’università di Cagliari è pronta e agisce da tempo nel territorio perché ne è parte. Questa non è l’idea di un solo gruppo scientifico, ma è l’approccio di tutta la comunità scientifica universitaria». Sul tema bonifiche, il problema più grosso sono le quantità: «Le quantità dei materiali inquinanti sono enormi e perciò - spiega Pierfranco Lattanzi –, per definire le priorità di un intervento, occorre caratterizzare la massa, cioè capire come sono stratificati gli elementi, come possono essere trasportati, quali connotati chimici abbiano». Partner dell’università di Cagliari nella giornata è l’Enea, interverranno in apertura del seminario l’assessore all’Ambiente Donatella Spano, il presidente del Parco geominerario Gian Luigi Pillola, il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo.
 
 
 
8 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 28 maggio 2015 / Economia - Pagina 15
OCSE
Occupazione giovanile, l’Italia è penultima

In Italia il tasso di occupazione dei giovani tra 15 e 29 anni è sceso di quasi 12 punti percentuali tra il 2007 e il 2013, passando dal 64,33% al 52,79%, il secondo peggior dato tra i Paesi Ocse, dietro alla sola Grecia (48,49%). È quanto risulta dall’ultimo Rapporto Ocse su Giovani e occupazione. L’Italia è invece quartultima per il tasso di occupazione nella fascia d’età 30-54, sceso dal 74,98% del 2007 al 70,98% del 2013.
 
 
 
9 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 28 maggio 2015 / Sassari - Pagina 30
La sede centrale dell’Università ora ha disposizione anche l’ex biblioteca
UN PIANO DA 12 MILIONI PER IL RESTAURO DELL’ATENEO
Con la cessione delle sale da parte del Demanio si valorizzerà l’intero edificio
SASSARI. Il sindaco Nicola Sanna durante la tavola rotonda all’Università che si è tenuta con gli amministratori del territorio e il direttore generale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi ha chiesto se i 12 milioni di euro previsti nel protocollo siglato nel maggio del 2014 per il riutilizzo dell’ex carcere di San Sebastiano siano previsti nella programmazione economica del governo. Nel penitenziario di via Roma dovrebbero trovare posto sia la corte d’appello che gli uffici del giudice di pace, locati da privati e per i quali il Comune spende ogni anno 2 milioni di euro. Il Demanio punta a risparmiare sulle locazioni passive, ma, è stato il ragionamento del sindaco, senza risorse economiche l’ex carcere non potrà essere usato come sede di uffici giudiziari. E intanto da quattro anni il Comune anticipa le spese d’affitto senza che lo Stato gliele rimborsi.di Paoletta Farina wSASSARI Con la consegna da parte dell’Agenzia del Demanio all’Università dei locali sede dell’ex biblioteca, si apre una stagione di valorizzazione che riguarderà l’intero complesso storico sorto nel 1600 grazie ai Gesuiti. L’ateneo turritano ora può contare integralmente sugli spazi di piazza Università e grazie a un finanziamento complessivo da Fondi Fas di 12 milioni di euro, di cui un milione e mezzo sarà destinato proprio alla biblioteca, potrà procedere al loro restauro conservativo. Il Demanio, assieme alle grandi sale della superficie di 1423 metri quadri, affrescate da fregi e ritratti di illustri personaggi sardi, ha infatti trasferito anche gli arredi, comprese le antiche scaffalature. Che verranno riportate a legno, dopo essere state coperte nel corso degli anni con una vernice grigia che non dà giustizia alla loro bellezza.C’è voluto quasi un secolo perchè l’ateneo entrasse totalmente in possesso dei locali. Ufficialmente la concessione è stata richiesta all’Agenzia del demanio e alla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna nel 2013.Ma è l'ultimo atto di un percorso cominciato nel 1926, quando lo Stato ha trasferito all’ateneo la parte più importante del palazzo, in uso perpetuo e gratuito. Il secondo atto risale al 1929, e il terzo, relativo alla consegna dell’importante complesso dell’ “Estanco”, è stato effettuato nel 2004. Il primo progetto redatto dall’Università per il restauro conservativo dell’intero stabile risale alla fine degli anni ‘80, e fu deliberato dal consiglio di amministrazione, su proposta dell’allora rettore Antonio Milella. E martedì 26, proprio nella sala Milella, è stato firmato tra il direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi e il prorettore vicario Omar Chessa, il protocollo d’intesa che ha siglato il conferimento della biblioteca al patrimonio edilizio dell’istituzione universitaria, Durante l’incontro, il professor Antonello Mattone ha tracciato la storia dell’accademia sassarese attraverso il suo sviluppo edilizio. «Dieci anni fa il demanio cedette all’ateneo turritano l’Estanco, l’ex fabbrica del tabacco, in uso ai monopoli di Stato, dopo una lunghissima trattativa – ha ricordato lo storico e docente dell’università –. Si tratta della parte più antica dell’università, che risale al periodo tardo gotico, concessa dopo l’intervento risolutivo dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La sede centrale fu ristrutturata tra l’Ottocento e il Novecento, con l’intervento anche sulla facciata». Nella biblioteca, intanto, era confluito il vastissimo patrimonio librario che si iniziò ad accumulare con il lascito che Alessio Fontana, funzionario della cancelleria imperiale di Carlo V, destinò nel 1558 alla fondazione del Collegio gesuitico. L’Università lo acquisì nel 1632 dall'Università di Sassari, incrementato dal 600 fino all’Ottocento e proseguendo nei tempi più recenti. Lo scorso anno la biblioteca è stata trasferita nell’ex ospedale di piazza Fiume , in seguito ad un massiccio intervento di ristrutturazione che ha permesso in parte il suo recupero funzionale e dove hanno trovato posto i 300.000 volumi di grande valore compresi 74 incunaboli, 3.500 cinquecentine, con 4.600 opere del XVII e 3.300 del XVIII secolo, manoscritti di Domenico Alberto Azuni e Grazia Deledda e una ricca cartografia.
 
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 28 maggio 2015 / Alghero - Pagina 31
HOTEL CORTE ROSADA
Gli specialisti a confronto sull’oncologia oculare
ALGHERO Importante appuntamento, domani e sabato, all'hotel Corte Rosada, con alcuni tra i più esperti oculisti italiani per confrontarsi su importanti temi quali l’oncologia oculare, la medicina legale, la patologia degenerative a carico della cornea e della retina. L'incontro, organizzato dai direttori di Oculistica di Alghero e Ozieri (Pierangelo Pintore e Francesco Zanetti), è stato programmato seguendo il principio del confronto, e organizzato in varie session, con relazioni sui vari argomenti in cui vari specialisti appartenenti a diverse scuole di pensiero si misurano su protocolli terapeutici e esperienze personali col fine di permettere a tutti gli specialisti presenti di arricchire il proprio bagaglio tecnico-culturale. Tutti i relatori sono noti nel panorama oculistico nazionale per la loro esperienza in specifici campi di interesse. Interverranno Teresio Avitabile segretario della “Soi” (Società oftalmologica Italiana) e direttore della clinica Oculistica dell’Università di Catania; Antonella Franch, primario Oculistica di Mestre esperto in cheratocono e in chirurgia del trapianto di cornea; Massimo Camellin, esperto in patologia corneale e chirurgia refrattiva; Maria Antonietta Blasi e Monica Pagliaro (Università Cattolica di Roma) esperte in oncologia oculare; Maurizio Santella esperto chirurgo delle palpebre e degli annessi oculari; Demetrio Spinelli, Sergio Solarino Vincenzo De Vitto, esperti in chirurgia e oftalmologia legale;. Francesco Boscia (direttore Clinica Oculistica di Sassari) esperto in chirurgia vitreo-retinico; Maurizio Fossarello (direttore clinica oculistica di Cagliari) esperto in retina medica e laser terapia; Pierangelo Pintore (direttore Oculistica Alghero) esperto chirurgia della cataratta e segmento anteriore; Francesco Zanetti (direttore Oculistica di Ozieri) esperto in chirurgia del glaucoma; Antonio Pinna (Ricercatore Clinica Oculistica università di Sassari) esperto in superficie oculare e cornea; Michele Loi (Dirigente medico Oculistica di Nuoro) esperto in chirurgia del segmento anteriore; Alain Serru (già primario Oculistica di Nuoro), esperto in diagnostica del segmento anteriore e Pierpaolo Patteri (Dirigente medico Oculistica di Ozieri), esperto in retina medica e Oct.
 
 
11 – LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 28 maggio 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 33
Gli studi umanistici sono ad un bivio: ieri una tavola rotonda al liceo “Azuni”di Sassari
C’è un futuro per Seneca e Leopardi?
di Luca Fiori
SASSARI «Più Pompei e meno consecutio temporum». Tradotto: puntare su quello che una lingua può dirci della mentalità e della cultura di un popolo, studiarne la civiltà più che la morfo-sintassi. È la ricetta di Luigi Berlinguer, ex ministro dell’Istruzione, per salvare il liceo classico: la scuola che negli ultimi dieci anni ha perso in Italia la metà degli iscritti e ora si chiede quale sarà il suo futuro, dopo aver conosciuto un passato tanto glorioso. «Non possiamo fare a meno della classicità e della cultura umanistica – ha detto ieri pomeriggio Berlinguer nell'aula magna del Liceo Azuni durante la celebrazione dei 150 anni dell’intitolazione dell’istituto a Domenico Alberto Azuni – ma dobbiamo puntare sull'aumento del godimento, dobbiamo valorizzare il retaggio della classicità e riuscire a farlo amare a chi deve studiarlo». L’“istituto principe”, in cui studiarono due presidenti della Repubblica, ha organizzato un evento che ha avuto come momento centrale una tavola rotonda durante la quale sì è discusso del ruolo che l’istruzione liceale generalista, in particolare quella classica, ha rivestito e continua a rivestire nella formazione del cittadino e del futuro professionista. «Nella scuola – ha aggiunto l'ex ministro – non si coltiva più il gusto del bello. È importante tenere alta la componente teorica – ha aggiunto Berlinguer – ma anche introdurre novità che assicurino sbocchi lavorativi come economia, diritto, finanza. E poi lo studio delle arti praticate come la musica la pittura e la poesia. Perché il liceo - ha concluso - deve ritrovare la forza per dare pulsioni ed emozioni agli studenti. La scuola deve essere severa, ma attraente». L'evento si è aperto con l'esecuzione dell'antico inno dell'Azuni da parte dell’Orchestra del liceo musicale. Oggi il liceo classico è infatti musicale e coreutico “Azuni”. L'istituto nacque nel 1848 come ginnasio: la scuola dove greco e latino aiutavano ad “allenare” la mente. Un istituto che può vantare una storia ultrasecolare. Nel 1861, con l’unità d'Italia, divenne Regio Liceo Classico e nel 1865 fu intitolato a Domenico Alberto Azuni, illustre giurista di natali sassaresi e studioso di Diritto marittimo e commerciale, che lavorò per i Savoia e per Napoleone. Prima della tavola rotonda i docenti Antonio Delogu e Francesco Bua hanno raccontato la figura di Domenico Alberto Azuni e il ruolo avuto dal liceo classico nella storia di Sassari. Ruolo su cui si è soffermato anche lo storico Manlio Brigaglia, anche lui "ex azuniano" come Luigi Berlinguer, come il prorettore dell'università Omar Chessa e il giornalista della Nuova Costatino Cossu che ha moderato il dibattito. «Il buon cittadino è colui che ha imparato a conoscere il suo vero "Io" attraverso la filosofia – ha detto Omar Chessa citando la filosofa statunitense Martha Nussbaum – ad essere sensibile verso il prossimo e i problemi della comunità attraverso la letteratura e ha conosciuto e acquisito consapevolezza di tutto ciò che ha portato la nascita del proprio Stato attraverso la storia». Manlio Brigaglia ha illustrato la figura del mitico professor Pittalis, il cui busto si trova nell'aula magna insieme a quello di Domenico Alberto Azuni. «Era un personaggio particolare – ha detto lo storico – per far capire l'importanza dei classici agli studenti del primo anno ripeteva sempre un simpatico siparietto: entrava in classe e chiedeva a tutti quando fosse morto Omero. Qualsiasi risposta ricevesse dagli studenti - ha spiegato Brigaglia – il professor Pittalis rispondeva che era sbagliata. Poi attraversava la classe a grandi falcate e stupiva tutti dicendo: Omero non può morire, non morirà mai». Finché ci saranno docenti con questo spirito, che sapranno stupire gli studenti e spiegare l'immortalità della cultura umanistica, per il liceo classico ci sarà sempre una speranza.
Centocinquanta anni fa l’intitolazione al grande giurista nato a Sassari
Nel segno del pensiero di Azuni
SASSARI Un altro momento importante della serata di ieri nell’aula magna del liceo di via Rolando è stato il ricordo di Domenico Alberto Azuni, il giurista a cui la scuola è stata intitolata 150 anni fa. A tracciare un profilo dell’intellettuale nato a Sassari nel 1749 e morto a Cagliari nel 1827 è stato Antonio Delogu, docente di Filosofia all’Università e per molti anni professore della stessa materia proprio all’ “Azuni”. Delogu ha messo in evidenza alcuni tratti del pensiero di Azuni che sono di grande attualità. In particolare il suo convincimento – in linea con la lezione illuminista – che il diritto positivo avesse il suo fondamento nella legge di natura e che la pace fosse la condizione naturale dell’uomo. In particolare su quest’ultimo aspetto ha insistito Delogu, facendo il raffronto con la realtà storica contemporanea, attraversata da drammatici conflitti in tante parti del pianeta. Delogu ha ricordato la proposta anticipatrice di Azuni di creare una autorità politica internazionale che prevenisse le guerre attraverso un’opera di mediazione tra le potenze politiche e militari dell’epoca. Ma anche del valore che Domenico Alberto Azuni attribuiva al pensiero scientifico ha detto Antonio Delogu, e della centralità che il giurista sassarese riconosceva alla Sardegna nel contesto geopolitico europeo. Infine, rapporto di Azuni con gli autori classici, in particolare con autori come Seneca, Cicerone Aristotele e, attraverso il filosofo greco, San Tommaso. «La cultura umanistica – ha detto Delogu – oggi è messa da più parti in discussione. Ma niente come gli studi classici può fornire strumenti per mantenere e preservare nelle sua interezza l’integrità dell’individuo». Alla relazione di Delogu è seguita quella di Francesco Bua, altro storico docente dell’Azuni. A lui è toccato il compito di tracciare la storia del rapporto del liceo con la città di Sassari e con le sue classi dirigenti. Culla, come tutti gli altri licei classici italiani, della cultura risorgimentale, l’“Azuni” ha attraversato il fascismo opponendo una sua sapiente resistenza passiva e per tutto il dopoguerra sino ad oggi ha accompagnato, con il lavoro dei suoi docenti e dei suoi ragazzi, i mutamenti della società italiana.


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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