Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 April 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
MOSTRA ALL'ORTO BOTANICO
 
Nella sala espositiva dell'Orto Botanico dell'Università di Cagliari è in corso la mostra “AlimentarMente” e “Fiori e Foglie” nella quale vengono presentati i risultati di due progetti realizzati dagli alunni della scuola secondaria di primo grado di Usellus dell'Istituto comprensivo statale di Ales e di quella di Milis-Tramatza dell'Istituto comprensivo statale di San Vero Milis. La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 e sarà visitabile anche in occasione dell'apertura straordinaria alla prossima edizione di Monumenti Aperti il 9 e 10 maggio.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 24 - Edizione CA)
il direttore getta la spugna
ALGHERO. Arnaldo Cecchini: vado via, in vent'anni solo colpi mortali Facoltà di Architettura,
 
Il direttore del Dipartimento di Architettura getta la spugna alla vigilia dell'incontro con il governatore Pigliaru sul futuro della comunità didattica e, da ex preside, si leva pure qualche sassolino dalle scarpe.
LE MOTIVAZIONI Arnaldo Cecchini ha "scongelato" le dimissioni annunciate alcune settimane fa e il rettore Massimo Carpinelli non ha potuto far altro che accettarle. A rappresentare il Dipartimento sarà il decano Nicola Sechi facente funzioni di direttore, fino a nuove elezioni.
«Avevo più volte detto che se non si fossero verificate alcune condizioni avrei dovuto rinunciare alla direzione del Dadu» spiega il preside dimissionario e poi aggiunge: «avrei potuto continuare solo in un contesto favorevole, in una situazione di continua battaglia non potevo farcela». Diversi i motivi che stanno alla base della sofferta quanto irremovibile decisione di non voler più avere incarichi al vertice, dopo dodici anni in Architettura.
POCA SOLIDARIETÀ Non c'è stato, forse, l'aiuto della politica, per esempio ma nemmeno è stata palpabile la solidarietà dei colleghi. «Sono vent'anni che tutti i governi che si sono succeduti hanno portato colpi mortali all'Università e questo comporta disgregazione e dispersione - continua Cecchini - non ho trovato un vero sostegno in Ateneo (anzi), in particolare tra i colleghi direttori, per il riconoscimento di Alghero come sede decentrata: un rifiuto che è puro autolesionismo».
PIGLIARU CON GLI STUDENTI Giovedì gli studenti, salvo imprevisti, dovrebbero incontrare il presidente Francesco Pigliaru che, come promesso da tempo, sarà all'Università per affrontare, tra le altre cose, le criticità della facoltà-Cenerentola che chiede di essere riconosciuta come sede distaccata e sostenuta con fondi appositi. «Io sarò ad ascoltare», annuncia l'ex preside che si dice preoccupato «per la situazione del personale precario, a partire dai colleghi del personale tecnico-amministrativo, passando per i ricercatori a tempo determinato», i cui contratti scadranno nei prossimi mesi, «per non considerare le decine e decine di assegnisti».
Ai nuovi iscritti, Arnaldo Cecchini, è certo che verrà comunque assicurato un percorso di studi completo e con la qualità di sempre.
Caterina Fiori
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 24 - Edizione CA)
Alberghiero, la storia sarda sui muri
SASSARI. Successo per il lavoro degli studenti della 4°B
 
La storia dell'Isola attraverso un percorso didattico visivo sulle pareti dell'Istituto Alberghiero di Sassari. L'iniziativa si chiama "Dipingere la storia della Sardegna" e ha coinvolto i ragazzi della 4° B turistica. Gli alunni, accompagnati dal docente Graziano Caputa, hanno rinfrescato le pareti dell'aula scolastica con immagini e simboli della storia sarda, con l'obiettivo di riportare alla luce la storia della Sardegna. Per fare tutto questo si sono serviti dei contributi tecnici di Gabriella Gasperetti, direttrice del Museo Sanna di Sassari e del Museo Antiquarium Turritano di Porto Torres, Attilio Mastino e Paola Ruggeri, docenti di Storia Romana della facoltà di Lettere dell'Università di Sassari.
Il percorso si è aperto ai numerosi visitatori nelle raffigurazioni della formazione della Via Lattea, l'evoluzione geologica della Sardegna, le rappresentazioni delle tradizioni più radicate come quelle del vestiario, l'ardia, i candelieri.
P. C.
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 13
Sulla rampa di lancio la ricerca di un sassarese
Giuseppe Pani, biologo spaziale, partecipa a un progetto sull’osteoporosi
Che dalla Nasa è approdato alla stazione Iss per esperimenti in microgravità
 
Giuseppe Pani si è laureato in Scienze biologiche nel 2008 nell’ateneo sassarese con una tesi sulla «motilità del citoscheletro di monociti umani sottoposti a microgravità reale a bordo della Stazione Spaziale Internazionale». Allievo del professor Proto Pippia e di Mariantonia Meloni, nel 2013, grazie al Master&Back, ha conseguito il titolo di Dottore in ricerca (Ph.D.) in “Scienze Biologiche Applicate” all’Università di Ghent in Belgio, nel laboratorio di “Bio-imaging andcytometry” del dipartimento di Biotecnologie molecolari. Ora è post doctor nel Laboratorio di Biochimica nutrizionale e Biologia Spaziale della Statale di Milano. Ha vinto premi internazionali.di Paoletta Farina wSASSARI Un progetto per combattere l’osteoporosi è volato nello spazio raggiungendo l’astronauta Samantha Cristoforetti e tra i ricercatori che lo hanno firmato c’è il sassarese Giuseppe Pani. Il 13 aprile scorso dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, sede della Nasa, l’agenzia spaziale statunitense, è partito il razzo cargo Dragon che ha portato alla stazione orbitante Iss i campioni in vitro di cellule di midollo osseo indispensabili per studiare gli effetti della microgravità sulla malattia delle ossa che colpisce l’80 per cento delle donne in menopausa. E Giuseppe Pani, 39 anni, ex Master&Back all’Università belga di Ghent, era lì, emozionato, insieme con i colleghi del team del progetto Nato (Nanoparticles and Osteoporosis) a guardare la rampa di lancio. Una ricerca che è andata in orbita con la ormai famosa missione Futura, e che è coordinata da Livia Visai (Università di Pavia), e dai responsabili scientifici Angela Maria Rizzo , dell’Università di Milano con la quale lo studioso sassarese lavora, Giuseppina Rea (dell’Istituto di Cristallografia del Cnr di Roma) e da Alessandro Mariani, della “Kayser Italia” di Livorno che ha realizzato le indispensabili camere di coltura ingegnerizzate in cui sono stati conservati i campioni a – 100 gradi centigradi. «Nel dettaglio l’obiettivo è di ridurre gli effetti dell’osteoporosi utilizzando la tecnologia delle nanoparticelle per somministrare cellule staminali umane – spiega il dottor Pani–. Abbiamo effettuato gli esperimenti nello spazio perché con la microgravità il peso del corpo non esiste e lo scheletro di conseguenza accelera il processo di perdita della massa ossea. Per capire: sei mesi in orbita producono le stesse condizioni della malattia presenti nelle donne in menopausa. Non a caso per contrastare la perdita di massa ossea, gli astronauti dedicano tre-quattro ore al giorno all’attività fisica», fa sapere il biologo. Le cellule inviate da Cape Canaveral sono arrivate alla stazione spaziale Iss il 18 aprile, giorno in cui grazie alla collaborazione di samantha Cristoforetti è iniziato l’esperimento, che si è concluso quattro giorni dopo. Ora i dat ricavati andranno letti e chissà che non arrivino buone notizie proprio dalle stelle per quei cinque milioni di italiani che combattono con l’osteoporosi che insidiosamente modifica la microarchitettura delle ossa, esponendo a maggiori rischi di fratture. «Successivamente verranno condotti studi genetici per verificare quali geni si attivino o si inibiscono in rapporto alla malattia», afferma Giuseppe Pani. Che si sviluppa, intorno ai quarantacinque-cinquant’anni nelle donne mentre negli uomini ritarda a settant’anni. Infatti le variazioni ormonali derivanti dalla perdita della fertilità sono cosiderate una delle cause principali dell’insorgenza. Per Giuseppe Pani, che nei laboratori Nasa è rimasto due settimane, un’esperienza da segnare negli annali. Lui, laureato in Scienze biologiche, dopo aver frequentato l’Istituto Alberghiero, sognava di fare il dietologo. E agli studi scientifici ha alternato periodi di lavoro come chef in alberghi della Costa Smeralda e di Stintino. Poi, il suo destino ha deciso che doveva “volare” più in alto.

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