Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 March 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
Si riparte dai concorsi
Si cercano tre ordinari, due associati e un ricercatore
UNIVERSITÀ. Al via l'ultima tranche per i docenti programmata dall'ex rettore
ALLA LUCE DELLA PROGRAMMAZIONE EFFETTUATA NEI MESI SCORSI DAGLI ORGANI COLLEGIALI, L’ATENEO CONTINUA A BANDIRE NUOVI CONCORSI PER COPRIRE I POSTI INDIVIDUATI NELLE VARIE FACOLTÀ.
 
Parte una nuova batteria di concorsi all'Università, l'ultima tranche programmata dall'ex rettore. I bandi pubblicati dall'Ateneo cagliaritano riguardano tre professori ordinari, due associati e un ricercatore a tempo determinato: le domande devono essere presentate entro il 23 aprile. I posti andranno a coprire le esigenze dell'organico già individuate dal consiglio di amministrazione nella proposta di programmazione deliberata nei mesi scorsi, in risposta alla richiesta proveniente dallo stesso Ateneo: sono infatti 190 i docenti che hanno conseguito l'abilitazione scientifica nazionale necessaria per partecipare ai concorsi per ordinario e associato. Un titolo, introdotto dal ministero sotto l'era Gelmini, che consente a ogni Università di avere nel numero degli abilitati un punto di riferimento nel mettere nuove cattedre a concorso e al personale interno, così qualificato, una progressione di carriera, passando da ricercatore a professore associato e da associato a professore ordinario. Con costi più bassi rispetto al reclutamento dall'esterno. Negli ultimi 6 anni a Cagliari sono stati banditi circa 300 concorsi per docenti e ricercatori, molti dei quali tuttora in corso, inclusi gli ultimi cinque messi a bando per professori ordinari nei dipartimenti di “Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali”, “Pedagogia, Psicologia e Filosofia”, “Scienze chimiche e geologiche”, “Scienze della vita e dell'ambiente” (due cattedre).
ULTIMI BANDI Quelli che scadono il 23 aprile riguardano i posti per professori ordinari (tre), associati (due) e ricercatori (uno). Ai primi tre possono concorrere docenti associati, in possesso dell'abilitazione scientifica conseguita a Roma, dei dipartimenti di “Ingegneria civile, ambientale e Architettura” (il posto a concorso è relativo all'insegnamento di Ingegneria sanitaria-ambientale), “Storia, beni culturali e territorio” (per Storia contemporanea) e di “Scienze economiche e aziendali”. In quest'ultimo caso il posto da coprire è quello relativo alla cattedra di Economia aziendale, di cui si è molto parlato sotto l'ultimo rettorato, come uno dei motivi che avrebbe spinto l'ex Magnifico Giovanni Melis ad anticipare la fine del suo mandato a marzo. La presenza di Melis, rettore e docente di Economia aziendale, avrebbe ostacolato - in virtù della norma che vieta la partecipazione ai concorsi di chi vanta un grado di parentela o di affinità, fino al quarto grado, con un professore appartenente al dipartimento per il quale si concorre o con il rettore - l'avanzamento di carriera del figlio, Andrea, che da docente associato ambisce al posto di professore ordinario, al pari di altri suoi colleghi. Di fatto i nuovi concorsi sono stati banditi dalla professoressa Giovanna Maria Ledda, chiamata a coprire il dopo-Melis fino all'insediamento del neo-rettore Maria Del Zompo. E nel frattempo, Melis senior, ha cambiato dipartimento.
ALTRE CHIAMATE L'Ateneo cerca anche due professori associati, uno per Fisica tecnica e Ingegneria nucleare, l'altro per Chimica e tecnologie farmaceutiche. Un'altra selezione è bandita per il reclutamento di un ricercatore (a tempo) che si occuperà di Economia aziendale. Ogni informazione sulle domande, in scadenza il 23 aprile, è disponibile nella sezione Concorsi e selezioni del sito web dell'Università (www.unica.it).
Carla Raggio
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
I prof battono i dipendenti: 299 a 46
 
Bastano due numeri per capire che non c'è sfida fra le due categorie di dipendenti universitari: 299 e 46. I primi sono i docenti (ordinari, associati) e ricercatori (anche a tempo determinato) assunti negli ultimi sei anni, a seguito dei concorsi indetti durante il rettorato Melis. I secondi, decisamente in svantaggio, sono i tecnici e gli amministrativi entrati all'Università fra il 2009 e il 2014, dopo aver vinto il concorso. In particolare, dei 299 docenti e ricercatori assunti complessivamente nel corso degli ultimi sei anni, ben 124 sono stati reclutati nel 2014: un salto enorme rispetto all'anno precedente, quando le assunzioni non erano state più di dodici e comunque ben di più delle 62 che hanno contrassegnato il 2012.
Ben diversa, come risulta dalla relazione del rettore in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, la situazione del personale tecnico-amministrativo: 46 nuovi ingressi fra il 2009 e il 2014, anno che vede il maggior numero di assunzioni (15). (c. ra.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 21 - Edizione OR)
Studenti in corteo
Nuoro, domani mattina
 
Manifestazione degli studenti delle scuole superiori a sostegno del Dipartimento di Architettura di Alghero e dell'università diffusa domani mattina a Nuoro. Il corteo, organizzato dai rappresentanti degli istituti cittadini, partirà alle 8,30 da piazza Sardegna per concludersi in piazza Italia dopo aver attraversato le vie Lamarmora, Brigata Sassari e Dante. «Non si può tentare di risolvere la crisi tagliando il nostro futuro - ha spiegato Antonio Tatti, rappresentante degli studenti del Classico - Difendendo un'eccellenza universitaria come Alghero difendiamo anche l'università nuorese».
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Lettere e commenti – pagina 16
la città del futuro
Casa dello studente, Sassari prenda esempio da Copenaghen
di Andrea Saba
 
Come un "albergo diffuso" che è sparpagliato in diversi appartamenti in una città, così nel centro abbandonato di Sassari si potrebbe creare una Casa dello Studente utilizzando l'interessante proposta di vendere per un euro un appartamento abbandonato dai proprietari, Se molti appartamenti del centro venissero occupati da studenti Sassari si vitalizzerebbe, tornerebbe ad essere la città della "cionfra" e della grande cultura politica come fino agli anni '90. Poi hanno prevalso i centri commerciali e i nuovi quartieri del consumismo banale in un quadro urbanistico disastroso. Nel centro storico vivevano 25mila abitanti e si sono ridotti a soli 4mila. La vendita di locali per studenti a bassissimo prezzo, per poi ristrutturarli con un minimo contributo pubblico, è stata sperimentata da alcuni decenni a Copenaghen in alcune grandi caserme dismesse nella zona di Cristiania che poi è divenuta famosa per le iniziative culturali della università, ed anche a Berlino in alcune fabbriche abbandonate che sono diventate il centro di convergenza di tutti i giovani europei ed extraeuropei, con grande vitalità culturale ed artistica. Perchè non nel centro storico di Sassari? Mica saremo buoni a fare solo squadre di basket ! Il centro storico è ormai di fatto una comunità multietnica. Questo è un grande vantaggio. Come ho scritto - cento righe - nel libro di Luigi Manconi "Accogliamoli tutti" l'unico modo serio per fare fronte all'esodo di centinaia di migliaia di persone è quello di organizzare comunità multietniche che riprendano a coltivare le terre abbandonate ed a rivitalizzare i borghi deserti. Non c'è da farsi illusioni. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno tipicamente malthusiano: il tasso di natalità in Sardegna è da anni fra i più bassi del mondo ed è quindi ormai irreversibile dato che il grado di invecchiamento della popolazione è ormai troppo avanzato. Attualmente il tasso di natalità è dello 0,7 per mille e la mortalità dello 0,9. Ma la mortalità tende a crescere e la natalità a diminuire perchè i giovani sardi vanno via in cerca di lavoro in tutta l'Europa. Al contrario, in Africa il tasso di natalità è intorno al 32 per mille: è altissimo come in tutti paesi poveri e senza speranze (è l'inizio di una qualche speranza di miglioramento economico e sociale che induce una progressiva riduzione della natalità, ma in Africa non esistono queste condizioni). Il rapporto fra aumento di popolazione e risorse - cibo ed acqua - è ormai insostenibile e milioni di africani fuggono per non morire di fame o di malattie gastrointestinali dovute all'acqua infetta che è l'unica disponibile. Quando gli italiani emigrarono in massa verso le Americhe e l'Australia il tasso di natalità era intorno al 34 per mille ed anche in Sardegna negli anni '50 era superiore al 30 per mille. Quando il rapporto fra popolazione e risorse diventa insostenibile, si crea un esodo che è inarrestabile. Quindi è più saggio e giusto per un paese che sta precipitando verso l'estinzione, usare la via della multietnicità, che, nei centri di Cagliari e di Sassari è ormai in atto. Accanto agli studenti gli extracomunitari potrebbero trovare occasioni di lavoro nella ristrutturazione degli appartamenti, potrebbero anche iniziare gli studi per favorire l'integrazione, potrebbero svolgere numerosi servizi, tra cui quelli assistenziali necessari in un popolazione vecchia e progressivamente non autosufficiente, cosa che del resto è già in atto. È solo necessario, oltre alla vendita degli appartamenti per un euro, un piccolo contributo per la ristrutturazione. Poi avverrebbero matrimoni misti e nascerebbe una popolazione tra le più belle del mondo, e Sassari ritornerebbe al suo fascino di un tempo. Io lo so. Ho due nipotine sardo-cinesi che sono una meraviglia!
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 19
«Il Puc prevede il campus a Piandanna»
I proprietari chiedono il pronunciamento immediato dell’Ersu: per loro l’area non necessita di alcuna variante urbanistica
 
SASSARI I proprietari dell’area di Piandanna fanno pressing sulla direzione dell’Ersu e chiedono di accelerare i tempi per la ratifica dell’aggiudicazione. Secondo i Clemente-Segni-Satta Branca le condizioni per chiudere una volta per tutte la pratica del campus universitario ci sarebbero, e non si metterebbe a rischio i 40 milioni di fondi ministeriali in scadenza. Hanno inviato una diffida per sollecitare il pronunciamento, contestando le resistenze tecniche addotte dal responsabile del procedimento. Infatti a detta di Guido Clemente, sarebbe del tutto superfluo passare attraverso una variante urbanistica approvata da Palazzo Ducale, perché l’ultima versione del Puc pubblicata di recente riconoscerebbe all’area di Piandanna piena conformità con la destinazione d’uso per strutture d’accoglienza universitarie. In pratica la cartografia attribuisce al terreno degli eredi Satta-Branca e Segni la classificazione G1.2.1, cioè campus diffuso urbano, e le nuove norme tecniche di attuazione del Piano Urbanistico hanno previsto lo strumento dell’accordo di programma per la realizzazione del campus stesso. Questa possibilità la si ritrova nell’Allegato E, all’articolo 8. L’accordo di programma non è altro che l’azione coordinata di diversi enti pubblici coinvolti in progetti di ampio respiro che interessano la città o il territorio. Uno dei settori che le norme tecniche di attuazione individuano, è proprio la “Programmazione edilizia universitaria”. E alla voce “Ambiti di localizzazione”, il Puc fa preciso riferimento alle zone G1.2.1 negli ambiti di Piandanna. Quindi l’articolo 8 spianerebbe la strada al terreno di Piandanna, che ha ottenuto il punteggio più alto nella gara di appalto espetata dall’Ersu, ma non ancora ratificata. «Se da un punto di vista tecnico la nostra offerta rientra perfettamente nelle previsioni urbanistiche del Comune – dice Guido Clemente – e visto che la responsabile del procedimento dell’Ersu ha riconosciuto la regolarità formale della graduatoria provvisoria stilata dalla commissione, allora è ragionevole attendersi in tempi brevissimi un pronunciamento ufficiale da parte dell’Ente». Anche perché, a detta dei proprietari del terreno, i fondi europei non concedono alle istituzioni di tergiversare a lungo: «Il finanziamento Cipe non è nella disponibilità del Comune, e la proposta del sindaco relativa alla caserma La Marmora potrebbe avere come conseguenza la perdita di queste risorse destinate a una finalità specifica. La delibera del Cipe del settembre 2014 non consente un riutilizzo dei soldi per progetti diversi da quello approvato nel 2011, e cioè un campus universitario, e l’esperienza ci insegna che i fondi non utilizzati ritornano nella disponibilità del Cipe. E il Governo li riassegna per nuove emergenze, come già accaduto per i fondi scaduti in precedenza». La conclusione, secondo Guido Clemente dunque è la seguente: «L’alternativa attuale potrebbe non essere tra campus a Piandanna o residenza in centro, ma bensì tra Campus e revoca del finanziamento».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 19
I rilievi: destinazione d’uso incompatibile
e costi del terreno troppo elevati
 
SASSARI. Nella determinazione della direttrice dell'Ersu Maria Assunta Serra c'è un passaggio sulla destinazione urbanistica dell'area offerta dai Segni- Clemente a Piandanna. Secondo la relazione della Tecnoprogetti srl, alla quale è stato affidato l'incarico di eseguire verifiche tecniche, «la destinazione urbanistica presente risulta non aderente con l'iniziativa proposta (quella corretta sarebbe stata "G.1.1.2 - Università ed Ersu). Pertanto, come già indicato nell'offerta, lo sviluppo dell'iniziativa non potrà prescindere dalla predisposizione ed approvazione della relativa variante urbanistica». Inoltre la direttrice dell'Ersu rileva che il costo dell'area prima in graduatoria supera il 25% del finanziamento previsto, costo peraltro incrementato rispetto a precedente, seppur irrituale, offerta per la medesima area, da parte degli stessi proprietari».

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