Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 March 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Neuroscienze
Venerdì le Olimpiadi
SCUOLE MEDIE. Aula Boscolo
 
Anche l’Università di Cagliari aderisce alla sesta edizione delle Olimpiadi delle Neuroscienze, la competizione internazionale che mette alla prova studenti delle scuole medie superiori (dai 13 ai 19 anni) sul grado di conoscenza delle Neuroscienze. L’inizio della speciale gara è fissato per le 11 di venerdì 20 marzo nell’Aula magna Boscolo della Cittadella universitaria di Monserrato. La Sardegna partecipa per la terza volta, grazie al lavoro di coordinamento svolto da due ricercatrici dell’Istituto di Neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche, Anna Lisa Muntoni e Liana Fattore, in collaborazione con la sezione di Neuroscienze e Farmacologia clinica del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, diretto da Maria Del Zompo. Hanno aderito all’iniziativa sette scuole superiori (di Cagliari, Quartu e Olbia) con 175 studenti.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
PREMI. L’omaggio a Coroneo
L’arte medievale e le sue declinazioni
 
Sostenere i giovani laureati che hanno deciso di coltivare la passione per lo studio della storia dell’arte medievale: è l’obiettivo del premio nazionale “Roberto Coroneo”, istituito dall’associazione culturale Sa Illetta, la cui cerimonia di premiazione si terrà venerdì alle 17 nella sede dell’associazione (sala Sabater). Il riconoscimento (consistente in un assegno di 1500 euro) andrà alla miglior tesi di laurea in Storia dell’arte medievale.
«L’iniziativa vuole soprattutto essere un omaggio alla memoria del compianto luminare, la cui prematura scomparsa ha lasciato un grande vuoto nel mondo accademico e culturale della Sardegna» ha spiegato Idimo Corte, presidente dell’associazione Sa Illetta. Si contenderanno la vittoria tesi provenienti dalle università di Catania, Trento e Cagliari. Interverranno Attilio Mastino, ex rettore dell’università di Sassari, e i docenti Raimondo Zucca, Stefano Pira, Tatiana Kirova e Aldo Sari. (fa.ma.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
Arte
Il restauro e l’analisi
retrodatano al 1470 il Retablo del Maestro di Castelsardo
 
Il Retablo di Castelsardo è stato realizzato probabilmente tra il 1470 e il 1480, non alla fine del XV secolo come si ipotizzava. È la sorpresa saltata fuori dopo il restauro e l’analisi dell’opera più celebre attribuita al misterioso Maestro di Castelsardo (non v’è certezza sull’identità), i cui retabli e tavole sono disseminati non solo nelle chiese sarde (Cagliari, Tuili e Saccargia) ma pure in Corsica e a Birmingham.
La diagnosi ha riguardato le tavole custodite nelle cripte della Chiesa di Sant’Antonio Abate: il San Michele Arcangelo, la Trinità e gli Apostoli. I risultati sono stati esposti in una conferenza stampa presso la Pinacoteca Mus’a di Sassari e confluiscono nel volume “Leggere l’invisibile. Storia, diagnostica e restauro del Retablo di Castelsardo” (Palombi editore), curato da Laura Donati della Soprintendenza di Sassari e Ombretta Cocco dell’Ateneo di Cagliari. Come ha spiegato Donati «tutti i pigmenti sono legati con un legante proteico, presumibilmente uovo, che veniva usato prima dell’olio, nella pittura a tempera. Inoltre nella tavola del San Michele la forma delle ali è risultata più arcaica del retablo di Tuili (finito nel 1500) e anche il demone è di diversa tipologia». Cocco ha specificato le tecniche utilizzate per le indagini: «La radiografia, le analisi di fluorescenza x non distruttiva e le riprese riflettografiche all’infrarosso, che hanno evidenziato alcune scritte, probabili notazioni cromatiche». Questo supporta l’ipotesi che ci fosse una bottega, specialisti che completavano l’opera secondo le indicazioni del Maestro di Castelsardo.
Giampiero Marras
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Olbia – pagina 19
Trasloco dell’università, il Comune frena
Il sindaco: «Sono a favore dello spostamento in centro, ma al momento non ci sono locali idonei»
di Serena Lullia
 
OLBIA Il sogno si infrange contro la realtà. Il sindaco Gianni Giovannelli conferma di essere fan dell’università tra le strade di granito del centro. Ricorda di aver inserito il trasloco nel programma elettorale, ma di preferire il pragmatismo alla demagogia. Per il primo cittadino le soluzioni ipotizzate dal gruppo Unidos-Sardista non sono fattibili. «Da quando ci siamo insediati portiamo avanti il progetto – afferma –. Ma in modo concreto. Perché il trasferimento sia attuabile servono spazi idonei, capaci di rispondere alle esigenze di docenti e studenti e deve essere concordata con l’università». Oggi le lezioni di economia si fanno tra gli aerei, al primo piano dell’aeroporto. Le aule sono spalmate su 1700 metri quadri. Locali che vengono messi a disposizione dell’università dalla Geasar. L’amministrazione, come da accordi con il polo accademico dal 2003, versa ogni anno 220mila euro per il funzionamento del Corso. Più 169mila euro alla Geasar. La società aeroportuale ogni anno garantisce i costi di luce, acqua, climatizzazione, sicurezza, pulizie per 110mila euro più Iva. Spende poi 140mila euro per i servizi di segreteria e garantisce la manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali. Il Comune aveva individuato nella ex caserma della Guardia di finanza, in corso Umberto, uno degli immobili per la sede universitaria. Ma la trattativa con le fiamme gialle al momento è congelata. «Tempo fa avevo avviato un dialogo per l’ex caserma – spiega il primo cittadino – . Le fiamme gialle chiedono in cambio degli appartamenti, di cui al momento però non disponiamo. Questa strada sarà percorribile forse tra qualche mese, quando l’Aspo lascerà i locali di via Capotesta. Ma anche avendo la disponibilità dell’ex caserma, sulla quale sarebbe necessario un intervento di alcuni milioni di euro, servirebbero altre porzioni di edifici». Il sindaco smantella poi le tesi del gruppo Unidos-Sardista. Bocciata l’ipotesi dell’Expo, sede al secondo piano della Scuola civica di musica con 170 allievi. E anche il museo archeologico a meno che non si scelga di bruciare le navi romane. «Se molte persone, che hanno amministrato quando io non ero nè sindaco nè consigliere nè presidente del Consiglio, avessero fatto una scelta diversa sullo Scolastico, destinando quell’immobile all’università, oggi il Corso di economia del turismo sarebbe già al centro».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 30
Tasse scadute, una proroga evita la mora
Molti studenti avrebbero dovuto pagare una penale di 50 euro perché di pomeriggio la banca non fa operazioni di cassa
di Andrea Massidda
 
SASSARI Nell’ultimo giorno a disposizione per pagare la seconda rata delle tasse universitarie (lunedì scorso) gli studenti scoprono che di pomeriggio alcune agenzie del Banco di Sardegna - cioè l’unico istituto di credito autorizzato per questa operazione - non eseguono servizi di cassa. Così per evitare che decine e decine di famiglie già stremate dalla crisi si ritrovino a dover pagare la salatissima mora di 50 euro, ieri sera il rettore Massimo Carpinelli decide in extremis di concedere un’ulteriore proroga della scadenza programmata. In sintesi, per versare la tranche ci sarà tempo sino a venerdì prossimo. Mentre la terza rata scadrà esattamente il 30 aprile e andrà saldata assieme alla tassa dell’Ersu, aumentata quest’anno del 120 per cento. Tanto che qualcuno parla già di «stangata di primavera». Per gli studenti iscritti all’ateneo sassarese la sorpresa è arrivata lunedì scorso intorno alle 14.45: proprio quando si sono presentati davanti agli sportelli del Banco di Sardegna in tanti hanno imparato che il pagamento della rata si poteva fare solo di mattina. Morale: il tempo era scaduto e questo comportava una penale di 50 euro (180 oltre i 90 giorni di ritardo). Panico. «Soltanto alla nostra federazione - racconta Valter Meloni, segretario provinciale dell’Ugl Funzione pubblica - sono arrivate numerosissime proteste da parte dei genitori che si lamentavano del fatto che in alcune filiali venisse persino negato il rilascio del cosiddetto numero salvacoda. Considerato che per le famiglie degli studenti è sempre più difficile riuscire a pagare cifre importanti e che studiare resta sempre un diritto, un incremento di mora di 50 euro ci sembra assurdo, anche perché - continua - certe penali dovrebbero essere calcolate relativamente ai giorni di ritardo e non con importi forfettari che oltrepassano oltre ogni limite qualunque tasso di usura». Un appello percepito almeno in parte dal rettore, il quale per venire incontro alle famiglie aveva già prorogato dal 2 al 16 marzo la scadenza del pagamento della seconda rata. E adesso ha concesso altri tre giorni. «La chiusura pomeridiana di alcuni sportelli del Banco di Sardegna non può dipendere dalla nostra volontà - spiegano dalla sede dell’ateneo - e come segno di ulteriore attenzione nei confronti degli studenti, abbiamo predisposto un’ulteriore proroga senza oneri di mora, fino a venerdì». Dal rettorato ricordano inoltre che gli studenti possono ritirare gratuitamente nelle filiali bancarie autorizzate la carta Iban Uniss, con la quale accedere ai servizi di home banking sia nella versione per personal computer sia in quella per smartphone. E che le tasse possono essere pagate anche tramite bancomat.

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