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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 March 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 

L’UNIONE SARDA



1 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / prima pagina
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
RETTORE, IL GIORNO DELLA SCELTA
L’Università di Cagliari torna di nuovo al voto oggi, dalle 8.30 alle 19, per eleggere il rettore. Potrebbe essere un round decisivo per i due candidati, la farmacologa Maria Del Zompo e l’ingegnere Giacomo Cao: chi dei due dovesse raggiungere il quorum di 624 voti vincerà, senza andare al ballottaggio. Ieri gli ultimi appelli agli elettori, dopo la lunga maratona iniziata il 9 marzo con la prima votazione.
C. RAGGIO A PAGINA 15
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Riparte la maratona elettorale per il secondo turno
L’università torna di nuovo al voto oggi, dalle 8.30 alle 19: potrebbe essere un round decisivo per
la nomina del rettore che dovrà guidare l’ateneo sino al 2021.
Del Zompo-Cao, si vince con 624 preferenze
I DUE SFIDANTI La farmacologa Maria Del Zompo, 63 anni, ex allieva di Gessa, è direttore del dipartimento di Scienze Biomediche. Giacomo Cao, 54 anni, ingegnere chimico, è presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna
RETTORATO, OGGI SI VOTA
Ormai i giochi sono fatti. Se i candidati sono stati convincenti ce lo dirà l’urna, con un verdetto che già stasera potrebbe incoronare un vincitore. La sfida Del Zompo-Cao per il rettorato all’Università potrebbe infatti concludersi oggi, senza neppure andare al ballottaggio: basterà che uno dei candidati raggiunga il quorum dei 624 voti, ed è fatta. Impresa difficile ma non impossibile al secondo turno elettorale che, con solo due contendenti, rende più facile una spartizione dei voti da parte dell’elettorato.
CACCIA AI VOTI Questa volta entrano in gioco varianti diverse. Lo scenario è cambiato rispetto alla prima votazione del 9 marzo: allora in campo c’erano ben cinque candidati, oggi ce ne sono tre in meno dopo il ritiro dalla gara dei due ingegneri Giorgio Massacci e Luigi Raffo, e della giurista Paola Piras. Tre candidati in meno che significano voti in più per chi resta in pista. Ed è, principalmente, a questi consensi rimessi in libertà che si sono dedicati la farmacologa e l’ingegnere aspiranti rettori. Tolti i 488 voti presi tra i docenti e i ricercatori da Cao (96) e Del Zompo (392) - che sono i voti che contano di più - ne resterebbero a disposizione, sul totale dei docenti chiamati alle urne (914), ben 426, che nella prima tornata erano stati distribuiti tra gli altri concorrenti e gli astenuti. Ma da conquistare, almeno sulla carta, ci sarebbero anche i 104 voti avanzati dal fronte degli assegnisti, dopo che Cao e Del Zompo ne hanno pescato 115 al primo turno. Ben 556 dipendenti (più della metà) si sono espressi per i due candidati: ciò vuol dire che tra il personale tecnico-amministrativo se ne potrebbero recuperare altri 452, tanti fino ad arrivare al totale di 1008. Se sarà caccia all’ultimo voto, ai due candidati non sfuggiranno neanche i 103 studenti assenti al primo turno.
 SCENARI Lo vedremo stasera quel che succederà, a urne chiuse, con lo spoglio nei sette seggi elettorali che, anche stavolta, saranno aperti alle 8.30, sino alle 19. Alla vigilia del voto, nelle aule universitarie non si azzardano ancora pronostici, nella consapevolezza che il risultato del primo turno possa essere ribaltato. Ma la vittoria assegnata dalle urne, il 9 marzo, alla Del Zompo (542 preferenze) rimarca una distanza abissale anche con l’attuale candidato (140) che però non si è mai arreso: con quei voti Cao è riuscito a liberarsi dei “terzi” incomodi, primi fra tutti i suoi colleghi ingegneri. D’altra parte, nessuno dimentica che proprio la Del Zompo uscì sconfitta alle ultime battute nella sfida elettorale del 2009, nonostante fosse la più votata del primo turno, allora con 349 preferenze. Dunque, tra uno scongiuro e l’altro, la sfida è aperta, sino a stasera.
GLI APPELLI Ieri i due candidati hanno rilanciato i loro appelli nella mailing list dell’Ateneo. «Al primo turno 985 di voi con il proprio voto hanno fatto sì che raggiungessi un consenso di 542 voti ponderati - è il messaggio della Del Zompo - invito voi a votarmi ancora e coloro che il 9 marzo hanno fatto altre scelte a prendermi in considerazione». Cao elenca tutte le azioni che si è impegnato a compiere «per il bene dell’Ateneo» e rimanda a tutti i confronti della campagna elettorale «a cui aggiungerò quello di mercoledì, credo molto utile per poter esprimere la preferenza a favore del sottoscritto». L’inizio di una nuova era è vicino: l’Università è pronta a voltare pagina, con un nuovo rettore e la sua nuova squadra (pro-rettore e capo di Gabinetto saranno i primi a cambiare). Si aprano le urne: la parola agli elettori.
Carla Raggio
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
GLI STUDENTI
L’elettore: «Il mio voto per cambiare l’Ateneo»
Luca Santus, coordinatore di Unica 2.0: a chi darà il suo voto?
 «Non faccio nomi. Ma spero che vinca il candidato con le idee più chiare sull’Università e che sappia attuare le modifiche statutarie necessarie a migliorare l’Ateneo».
 Ma c’è un’indicazione di voto per i 254 elettori che rappresentano gli studenti?
 «A questo punto della competizione, a differenza del primo turno dove i voti si sono spacchettati, è probabile che si convergerà verso un unico candidato, anche se siamo più gruppi».
 Ma chi ha più appeal sulla vostra categoria?
 «Ognuno ha le sue preferenze. Resta il fatto che, al momento, sicuramente un candidato parte molto in vantaggio rispetto all’altro, mancandogli solo 80 voti per vincere e diventare rettore».
 Quindi pensate che la spunterà Del Zompo?
 «Ci vado sempre cauto: sei anni fa il risultato era stato ribaltato».
 Gli studenti cosa vogliono?
 «Alcune facoltà non funzionano proprio e bisognerebbe fare modifiche statutarie per farle funzionare ma anche per rivedere il rapporto tra corsi di laurea e Dipartimenti».
 Cioè?
 «Nei Dipartimenti non c’è ancora una rappresentanza studentesca, presente invece nelle facoltà: questo, in virtù di uno statuto ibrido, comporta la nostra esclusione dalle linee guida sulla didattica fissate nei Dipartimenti, dove ci sono solo ricercatori».
 Andrete tutti a votare?
 «Mi auguro ci sia una partecipazione più alta di quella del primo turno (75%): è uno dei modi per poter dire la nostra». (c. ra.)
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
L’EX MAGNIFICO
«Io tifo per Maria rettrice»
Pasquale Mistretta, 18 anni rettore: chi vincerà?
 «Credo che il quadro del risultato, fin dalla prima votazione, porti a un finale quasi scontato».
 Quindi Del Zompo?
 «Credo proprio di sì».
 È quello che spera?
 «Non è un mistero che io sia vicino a Maria Del Zompo, già pro-rettore con me per due anni. La conosco bene, ho molte affinità».
 Quali?
 «Non vi è dubbio che queste elezioni rappresentino, per certi versi, un aggancio, dopo sei anni, a quello che io ho lasciato. Sono convinto della sensibilità personale della Del Zompo e dell’attenzione che dedicherà agli studenti: due voci a cui io davo particolare peso. Fare il rettore vuol dire essere presente nella formazione della gente, che si fida di noi».
Non sarà facile...
 «Il rettore di Cagliari si troverà davanti la “questione sarda”: il ridimensionamento delle strutture, l’integrazione delle attività didattiche, le scelte sul territorio. La pressione dello Stato è molto forte e c’è il problema di mantenere un livello competitivo, con i vincoli della nuova legge».
 Una cosa da fare?
 «Il nuovo rettore dovrà misurarsi con la nuova generazione di ricercatori: oggi i ragazzi sono bravissimi ma meno conosciuti, bisogna far sì che il loro nome resti legato alla nostra Università».
 E la Del Zompo è il rettore giusto?
 «Non lo dico solo ora. Cao è un brillantissimo collega, ma tifo per Maria». (c. ra.)
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Azienda ospedaliera
Informazioni nella tessera sanitaria
I pazienti dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (Policlinico Duilio Casula e ospedale San Giovanni di Dio) hanno da oggi tutte lo loro informazioni sanitarie nella tessera sanitaria. Prima in tutta la Sardegna l’Aou di Cagliari ha accelerato sul progetto del Fascicolo sanitario elettronico (Fse). Ginecologia e Ostetricia, Oncologia, Medicina interna ed Emocoagulopatie, Medicina interna 2 hanno la funzionalità che consente di inviare i documenti di ricovero ospedaliero al Fse dei pazienti. Dalla settimana prossima anche i verbali del Pronto soccorso confluiranno nel Fse. A breve toccherà al Laboratorio di analisi che inserirà il referto nel fascicolo elettronico del paziente, che lo avrà sempre a portata di mano consultando il portale Web (https://fse.sardegnasalute.it/) mediante la propria tessera sanitaria. «Il progetto», dice il commissario straordinario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, «è stato fortemente voluto dall’assessore Arru. La nostra azienda è impegnata nella missione di rendere la sanità sempre più vicina al cittadino».
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
POLICLINICO. La donna ha lavorato 2 mesi nel raparto di Puericultura
Tbc, infermiera contagiata. Test sui bambini ricoverati
Si è accorta di avere avuto la tubercolosi dopo mesi. Pochi sintomi, che solo dopo le analisi approfondite sono stati collegati dai medici a un’infezione del batterio. L’infermiera però ha lavorato per circa due mesi nel reparto di Puericultura del Policlinico di Monserrato, a contatto con i piccoli pazienti: ecco perché ora, nonostante sia trascorso un anno, l’azienda ospedaliera universitaria ha avviato i test sui bambini ricoverati tra gennaio e febbraio 2014.
In questi giorni i genitori hanno ricevuto a casa le lettere di convocazione della Asl: il servizio di Igiene pubblica porterà a termine uno screening - attraverso il mantoux test - sui piccoli.
CONTROLLI L’azienda universitaria spiega di aver avviato i controlli «in via estremamente cautelativa» e fa sapere che i rischi di contagio da parte dell’infermiera (che ora lavora in un altro ospedale cagliaritano) sono «molto bassi». Lo conferma il fatto che lo screening sui colleghi di reparto abbia per ora dato esito negativo. In questi giorni nel reparto di Puericultura sono arrivate diverse telefonate da parte di genitori preoccupati: qualcuno ha già ricevuto la lettera di convocazione per il test. Poi il passaparola ha fatto il resto. Qualche incomprensione è nata perché in alcuni casi (pochi, per fortuna) le comunicazioni potrebbero non arrivare a destinazione, visto che nel frattempo (è passato più di un anno) qualcuno ha cambiato indirizzo. «I controlli sui bambini sono pianificati dal servizio di Igiene pubblica della Asl e non dal Policlinico», chiariscono a Monserrato.
 I CASI Nel 2013 sono 62 i casi accertati di tubercolosi in tutto il territorio della Asl di Cagliari. In 45 casi si trattava di residenti nell’area di competenza dell’azienda sanitaria: 31 maschi con un’età media di 53,5 anni e 14 femmine con 45,8 anni di età media. Dai dati della Asl arriva la conferma che è sempre in circolazione il morbo della Tbc che, nella maggior parte dei casi, viene trattato al Policlinico di Monserrato e al Santissima Trinità.
E proprio nell’ospedale di Is Mirrionis, qualche mese fa, l’allarme è scattato per una decina di infermieri che a loro volta erano venuti a contatto con un malato di Tbc. Lo screening evidenziò valori fuori norma e allora i dipendenti erano stati messi sotto terapia.
Michele Ruffi
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
ARTE E STORIA. A Sa Illetta
Aristotele, i giganti e Coroneo
Serata di arte e storia, oggi alla fattoria Sa Illetta. L’associazione omonima ha promosso un incontro con Attilio Mastino (già rettore dell’Università di Sassari) e Raimondo Zucca (docente di Storia romana a Sassari - nella foto): a partire dalle 17 i due docenti presenteranno rispettivamente le relazioni “Aristotele ed il sonno terapeutico davanti alle tombe degli eroi” e “Mont’e Prama: il sacrario degli eroi infranti”.
Seguirà la cerimonia di assegnazione del Premio Roberto Coroneo per la miglior tesi di laurea in storia dell’arte medioevale. Istituito due anni fa, il riconoscimento rende omaggio al compianto professore e studioso di storia dell’arte medioevale, figura dai mille interessi, capace di coinvolgere i suoi studenti. All’evento parteciperanno numerosi interpreti della cultura italiana e sarda. (cl.m.)
 
 
 
 
8 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Cittadella dei musei. Universitart
Oggi, in occasione di Universitart, in piazza Arsenale, alle 17, in programma un forum di arte contemporanea su “I luoghi dell’arte”.
 
 
 
9 - L’UNIONE SARDA di  venerdì 20 marzo 2015 / Commenti (Pagina 45 - Edizione CA)
L’ISEF A CAGLIARI, storia da ricordare
"Conoscere la nostra Storia". Con questa locuzione mi telefonano numerosi ex studenti-ISEF di Cagliari per sollecitarmi a costituire un gruppo operativo di volenterosi che si faccia carico di lasciare una traccia della loro esperienza formativa. Capisco e condivido la loro legittima richiesta, ma rivolgere un appello ai duemila ex-isefini oggi in servizio nelle scuole dell’Isola, non è così semplice. L’Isef in Sardegna costituì una vera conquista negli anni settanta. L’Ateneo cagliaritano fu il primo in assoluto in Italia a proporre all’unanimità l’istituzione di un corso di Laurea quadriennale, pretestuosamente respinto dal Ministero. Intervenne, dopo, un politico sardo che sostenne ed ottenne il Decreto istitutivo dell’Isef a Cagliari. Giro questa scarna informazione all’Unione Sarda come un appello agli interessati perché mi scrivano dichiarando la propria disponibilità a far parte di un gruppo operativo deciso a pubblicare la "Storia dell’Isef di Cagliari". Sarebbe un’occasione unica per recuperare la memoria di un grande lavoro didattico e per ricordare quanta passione noi tutti (docenti, amministrativi e studenti) ci mettemmo per far vivere l’istituto in Sardegna.
Nando Monello
Il professor Nando Monello, insieme ad un gruppo di esperti sportivi, allenatori ed ex campioni, promosse l’istituzione dell’Isef a Cagliari che presto diventò un punto di riferimento per i giovani atleti desiderosi di trasformare la loro passione nel lavoro dell’insegnamento. Ricordiamo, da vecchi cronisti, gli anni di quella battaglia per ottenere l’università dello sport in Sardegna e diamo merito a Monello e agli altri docenti (mi vengono in mente tra i tanti Enzo Molinas, Ezio Lotti e Paolo Pettinau, eccellenti tecnici e anche commentatori sportivi) per il loro impegno. Sappiamo, purtroppo, come è andata a finire. Non possiamo che unirci all’appello dell’ormai anziano ma sempre attento professore, auspicando che oltre a fare la storia dell’Isef si possa dare un nuovo impulso all’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole.
 
 
 
 
 
 LA NUOVA SARDEGNA
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA di  venerdì 20 marzo 2015 / Fatto del giorno - Pagina 7
Sassari, il rettore e gli archeologi all’amico direttore del museo:
Scambi intensi, l’ultima visita pochi mesi fa. «L’l’11 Settembre ci fu chi fece festa, ma i nostri scavi continuano»
«TENETE DURO, NON VINCERANNO»
di Pier Giorgio Pinna
SASSARI Da luogo privilegiato per i turisti a teatro di blitz sanguinosi del terrorismo islamico. «Siamo addolorati per questa tragedia e con il rettore Massimo Carpinelli abbiamo già scritto ai nostri amici tunisini»: non nasconde l’amarezza Attilio Mastino, docente e storico dell’antichità classica nell’ateneo di Sassari, dopo l’assalto al Museo del Bardo. Laggiù Mastino è di casa: «Ci sarò andato almeno 60 volte. Nell’ultima, in novembre, col professor Marco Milanese, un gruppo di studenti sardi della nostra università e altri colleghi di Cagliari, siamo stati accolti proprio dal nostro amico direttore nelle sale al centro dell’attacco». «Dal 1983 a oggi ci sono stati alti e bassi nei rapporti con Tunisi: e ora bisognerà stare attenti – aggiunge – Ricordo che l’11 settembre 2001 per i nostri lavori sull’Africa Romana ero in una zona di scavi a un centinaio di km dalla capitale: quando si è saputo dell’attacco alle Torri Gemelle la gente è scesa in piazza a fare festa. Ma non bisogna generalizzare: quello è un mondo aperto, che noi studiosi dobbiamo continuare a frequentare con assiduità». «Tanto che sto già preparando un viaggio per far nascere a Cartagine la Scuola archeologica italiana - incalza – I terroristi non la spunteranno. E con i colleghi di Tunisi, che nell’isola hanno sempre visto una sponda, le relazioni non cesseranno di sicuro». Bosano di nascita e sassarese di adozione, ex rettore, Mastino fa parte della schiera di specialisti che vedono nel Nord Africa possibilità d’interessanti sviluppi per la ricerca scientifica. Fra gli altri, sono stati impegnati in Tunisia il docente esperto in cultura punico-fenicia Piero Bartoloni e il professor Michele Guirguis, nell’area di Zama, dove si svolse la battaglia tra Romani e Cartaginesi. E poi, a Neapoli Neaubel, Raimondo Zucca e Pier Giorgio Spanu. Mastino opera da tempo anche a Ucki Maior con Mustapha Khanoussi. Ed è a quest’archeologo tunisino che le autorità accademiche sassaresi hanno scritto subito. Così come hanno fatto col conservatore capo del Museo del Bardo, Moncef Ben Moussa. «È stato lui, dall’interno, alle 14,20 di mercoledì, il primo a comunicare la sconfitta dei terroristi e la fine dell’emergenza tra i turisti ancora sotto choc nelle sale dei mosaici», ricorda. «Caro direttore, a nome dell’università di Sassari formulo vive condoglianze, esprimo convinta solidarietà al popolo tunisino e alle famiglie di tanti turisti colpiti. Partecipiamo al comune dolore ed esprimiamo vicinanza alla Tunisia libera e democratica. Con amicizia. Massimo Carpinelli». Così il messaggio del rettore. «Caro Moncef, caro amico, i colleghi e gli studenti sassaresi si stringono a te e al popolo tunisino in questo terribile momento segnato dal sangue nel "nostro" Museo del Bardo, casa di tutti gli archeologi che in questi anni hanno perseguito pace e collaborazione sul piano scientifico», ha scritto Mastino, che nella lettera denuncia «la violenza cieca di chi vuole cancellare cultura e storia, un’eredità profonda». «Negli ultimi 30 anni, a tratti, la Tunisia si è rivelato un Paese dalle forti tensioni esterne e interne – racconta l’ex rettore – Basti pensare al 1985: quella volta i caccia israeliani bombardarono la residenza del leader palestinese Arafat, che si salvò perché faceva jogging sulla spiaggia. Ma ci furono decine di morti e la sua abitazione venne distrutta. Era vicina alla nostra casa: noi archeologi stavamo portando a termine gli scavi di Zahra». «Ma Sardegna e Tunisia hanno avuto una relazione storica importante – conclude Mastino – Per capirlo è sufficiente ricordare le centinaia di studiosi che sono venuti nella nostra isola per scambi culturali. E, più di recente, gli ingressi di studenti tunisini garantiti nei nostri atenei grazie a una convenzione con la Fondazione Banco di Sardegna».
 
 
10 – LA NUOVA SARDEGNA di  venerdì 20 marzo 2015 / Lettere e commenti - Pagina 17
LA PAROLA AI LETTORI > Risponde Manlio Brigaglia
L’Università tra nativi digitali e nativi analfabeti
Sono uno studente liceale di Sassari. Dal punto di vista anagrafico vengo catalogato come un "nativo digitale". Cioè, secondo una visione molto semplificata delle cose, appartengo a una generazione che naviga nel web e che ama poco leggere i giornali e i libri. Non mi piacciono gli stereotipi e soprattutto non mi riconosco in questo identikit. Navigo in internet, certo, ma leggo due quotidiani al giorno e almeno due libri al mese. L’estate scorsa ne ho letto 16. Mi sento un ragazzo assolutamente normale, con le sue speranze, le sue piccole grandi frustrazioni e con le sue convinzioni politiche. Ora mi trovo a scegliere il mio futuro, decidere quale sarà il mio lavoro e la mia vita. Ho detto ai miei genitori che mi piacerebbe diventare un professore di lettere in un liceo o, in alternativa, seguire altre mie due passioni che sono l’antropologia e la sociologia. Mio padre, molto pragmaticamente, mi ha detto che in questo paese con la letteratura non si mangia, ma che, comunque, nella scelta della Facoltà universitaria mi asseconderà perché non vuole impedirmi di inseguire i miei sogni. A lei vorrei solo fare una domanda: è giusto che io coltivi le mie aspirazioni o devo arrendermi al fatto che le nostre scelte, e quindi le nostre vite, siano imposte dal mercato? So che mio padre ha in qualche modo ragione, ma lui stesso in passato fece una scelta molto complicata per fare un lavoro che coincideva con la sua passione… Giampiero S. Sassari * * * Caro Giampiero, no: tu non sei normale. Normali erano i 25 studenti di una mia classe a Scienze Politiche in cui pochi anni fa ho fatto un piccolo sondaggio. Chi ha letto un giornale nell’ultimo mese? Uno solo, ed era la "Gazzetta dello Sport". E un libro? Uno solo, ma era un testo di diritto comparato che aveva dovuto leggere per l’esame dell’anno prima. I compagni lo sgamarono a voci. E il cinema? Nessuno. E la televisione? Nessuno. Non era uno scherzo, quei nativi digitali erano dei nativi analfabeti e analfabeti sarebbero rimasti anche dopo la laurea. Tu sei un ragazzo così poco normale che solo l’idea che ne esista ancora qualcuno mi riempie di speranza. La scelta: io mi sono iscritto a Giurisprudenza, ma ho cambiato idea dopo due settimane. Sono passato a Lettere e, credimi, mi sono divertito molto a fare il professore di Liceo.


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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