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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 March 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Il 20 marzo seconda sfida tra la farmacologa e l’ingegnere
DEL ZOMPO CONTRO CAO
Si ritirano in tre: dopo Massacci, Raffo e Piras
La spina nel fianco di Maria Del Zompo, candidata-rettore più votata al primo turno, resta Giacomo Cao. Il docente di piazza D’Armi è l’unico ingegnere rimasto in pista e sarà anche l’unico a sfidare la farmacologa venerdì prossimo, al secondo round per l’Università. Tutti gli altri tre candidati sono usciti di scena, l’ultimo, la giurista Paola Piras (140 voti), proprio ieri. Ma è da martedì che la partita a cinque ha cominciato a perdere giocatori: uno dopo l’altro, hanno battuto in ritirata i due ingegneri, il primo Giorgio Massacci all’indomani del risultato elettorale che gli assegnava 109 voti, quarantotto ore dopo Luigi Raffo (108 consensi).
LE RINUNCE Naturale che finisse così? Sicuramente la grande distanza da colmare con la farmacologa Del Zompo, già al primo turno molto vicina al traguardo finale con i suoi 542 consensi, ha fatto desistere i tre candidati, che hanno preso atto del trionfo della collega, come traspare dai “messaggi di addio” agli elettori: «Guardo l’esito del voto con gli occhi da giurista, consapevole del valore della democrazia - scrive Paola Piras - rifletto sull’ampio consenso espresso da tutte le componenti della nostra comunità nei confronti di Maria Del Zompo». Continuerà a combattere «la battaglia di cambiamento e di rinnovamento», l’ingegnere elettronico Raffo, ma nelle vesti di professore, non più di candidato: «Un abbraccio ai 215 elettori che hanno scelto il mio nome», regalandogli 108 voti, tanti ne sono usciti dall’urna alla luce del peso attribuito a ogni elettore (per statuto il voto dei dipendenti vale 0,15 rispetto a quello dei docenti). L’augurio da parte di tutti è quello espresso per primo da Massacci: «Che le elezioni si concludano per augurare un grande successo al nuovo rettore e alla nostra Università».
LA GARA CONTINUA Si ricomincia da zero, pur col vantaggio potenziale dei 542 voti acquisiti dalla Del Zompo. Una distanza che l’avversario (a quota 140) conta di colmare puntando anche sul 22% di elettori che hanno disertato le urne. Come in tutte le competizioni, a pesare è anche il valore degli sponsor. Veri o presunti, che male c’è? Così, se su Maria Del Zompo “cade” il peso dello scienziato Gian Luigi Gessa (e, fuori dall’Ateneo, si dice anche del Pd), l’ingegnere Cao finisce sotto l’ala di Gavino Faa, l’anatomopatologo di fama e supervotato nella sfida del 2009. Accostamento che però l’ingegnere smentisce: «Io non ho bisogno dello sponsor di nessuno». Ma tant’è. Il “chi vota chi” anima le elezioni, sino ai pronostici finali. Sarà vero: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Carla Raggio
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
AREA VASTA. La sfida tra Cagliari, Quartu, Selargius, Monserrato e Quartucciu
SARÀ SPORT SENZA QUARTIERE
Trenta rioni di cinque città gareggeranno per un mese

La filosofia è un po’ quella di Giochi senza frontiere (magari, riadattato in Giochi senza quartiere, visto che la sfida è tra i vari rioni di cinque centri dell’Area metropolitana) ma con un obiettivo in più, oltre quello di creare un legame tra gli appartenenti a ciascun quartiere e favorire quelli tra rioni. Lo scopo è dare un’occasione a cagliaritani, quartesi, selargini, monserratini e quartuccesi di fare sport e - hai visto mai - di continuare a farlo con nuovi amici quando la competizione sarà finita, utilizzando le piazze come se fossero palestre.
L’INIZIATIVA Si chiama “Quartieri in gara”, il Centro sportivo italiano la organizza assieme alle facoltà di Scienze motorie e Medicina dell’Università e al Parco del Molentargius. È una gara sportiva che durerà circa un mese (le finali sono in programma il 7 giugno al Parco), coinvolgerà cinque Comuni con la Provincia e creerà - si spera - una nuova cultura dello sport, o quantomeno della non sedentarietà. Così l’ha presentata, ieri mattina nell’edificio Sali scelti del Parco, il presidente del Comitato provinciale del Csi, Maurizio Siddi, che ha potuto contare sul patrocinio della Provincia e della Fondazione Banco di Sardegna.
I RIONI Cinque Comuni, si diceva, ma le squadre sono 30: una per ogni quartiere. Cagliari ne ha 14, Quartu 6, Selargius 4, Monserrato e Quartucciu 3. «Un’iniziativa», commenta il presidente del Parco del Molentargius (e sindaco di Quartu) Mauro Contini, «che unisce sport e aggregazione: quando il Csi ce l’ha proposto abbiamo detto subito di sì, poi abbiamo parlato dei dettagli».
LE PIAZZE Uniti nell’obiettivo, divisi in squadre di quartiere: chi s’iscriverà, troverà ad attenderlo una piazza del proprio rione che sarà attrezzata e diventerà una palestra all’aperto, dove allenarsi per la gara vera e propria. Non allenamenti fai-da-te: a coordinarli saranno laureati e laureandi in Scienze motorie, e non mancheranno i medici per collaborare a stilare programmi più leggeri per anziani, disabili o persone con patologie. Per bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni, è stata pensata un’iniziativa parallela che si chiama Giocasport.
PREMI SPORTIVI La squadra-quartiere vincente riceverà diecimila euro, ma c’è un vincolo: dovranno essere spesi in attrezzature sportive a vantaggio di chi abita nel rione. Se poi, dopo la finale del 7 giugno al Parco, i componenti delle squadre vorranno continuare ad allenarsi nelle varie piazze, certo non troveranno i vigili urbani a cacciarli via, anzi: «Che lo sport insieme prosegua è proprio ciò che speriamo», dicono l’assessore allo Sport di Cagliari (Enrica Puggioni), i vice sindaci Pier Luigi Concu (Selargius), Valeria Ledda (Quartucciu), gli amministratori di Monserrato (ieri assenti alla presentazione) e ancora Contini per Quartu. Tutti uniti, ancora una volta, per chiedere ai propri cittadini di iscriversi attraverso il sito www.quartieringara.org.
Luigi Almiento
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 14 marzo 2015 / Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
FONDAZIONE ALZIATOR
Giganti, Momo Zucca annuncia a Cagliari: «Nuova pubblicazione sui recenti scavi»

L’ultima trilogia sugli scavi che hanno restituito i giganti (“Le sculture di Mont’e Prama”, Gangemi) è stata presentata una settimana fa al Museo archeologico di Cagliari. Gli aggiornamenti rispetto alla pubblicazione (in cui con i moderni metodi di analisi si esaminano materiali rinvenuti nelle campagne di scavo del 1979) sono già in cantiere perché i tempi della scoperta non si possono cristallizzare. L’anticipazione è arrivata ieri - in occasione di un affollato incontro che la Fondazione Alziator presieduta da Nereide Rudas ha organizzato a Cagliari - da parte di Raimondo Zucca.
L’archeologo, che ha condotto le ricerche sul sito di Mont’e Prama per conto dell’Università di Sassari in collaborazione con la Soprintendenza, sarà curatore del volume “Archeologia di Mont’e Prama. Le ricerche (2014-2015)”. Il libro, inserito nella collana Sardegna archeologica. Scavi e ricerche della casa editrice Delfino, sarà dato alle stampe il 31 marzo e pubblicato il prossimo 30 giugno. Non è un testo di risposte, tiene a precisare lo studioso ma di analisi sulle acquisizioni più recenti operate con gli strumenti metodologici di cui l’archeologia dispone. Nell’incontro moderato da Maurizio Porcelli anche Gaetano Ranieri, ordinario di Geofisica applicata alla Facoltà di Ingegneria di Cagliari che contribuirà alla pubblicazione, ha parlato della necessità che si lavori col rigore che è proprio della scienza. Gli studi da lui diretti hanno consentito di individuare, con metodi geofisici innovativi tra cui il georadar, un giacimento vastissimo di reperti e di elaborare con precisione mappe su cui gli archeologi possono impostare con sicurezza le loro indagini. I dati ricavati dalle ricognizioni sono stati inviati negli Usa per la datazione.
Grazie al contributo dei due studiosi si sono così illustrati, per la prima volta in Sardegna, i dati presentati a gennaio a Roma all’Accademia dei Lincei. Nell’incontro di Cagliari si è anche parlato delle potenzialità turistiche dei giganti . L’argomento è stato affrontato da Delia Cualbu, esperta di comunicazione di marketing e management turistico.
Manuela Arca
 
 

 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
 
4 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2015 / Prima pagina
UNIVERSITÀ NELLA BUFERA: 6 INDAGATI
Sassari. Dall’abuso d’ufficio al falso, il pmrichiede tre arresti. Oltre al direttore di Psichiatria Liliana Lorettu
coinvolti anche il predecessore Nivoli, la moglie Noemi Sanna, la figlia Alessandra e altri 2 medici
ALLE PAGG. 2 E 3
 
 
 
5 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2015 / Fatto del giorno – Pagina 2
L’INCHIESTA Sassari, inchiesta sulla gestione della Clinica. Accuse: abuso d’ufficio e falso
ATENEO, INDAGATI 6 PSICHIATRI  Nel mirino della Procura Liliana Lorettu a cui ieri è stata revocata la sospensione), Giancarlo Nivoli e la moglie Noemi Sanna
di Nadia Cossu
SASSARI La notizia dell’ultima ora, in questa complessa inchiesta della Procura di Sassari che sta facendo tremare la psichiatria sassarese, risale a ieri mattina quando i giudici del Riesame hanno revocato a Liliana Lorettu la misura della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di direttore della scuola di specializzazione in Psichiatria dell’Università di Sassari e di direttore della Clinica psichiatrica che era stata imposta dal gip lo scorso 19 febbraio. Il tribunale ha quindi accolto la richiesta degli avvocati difensori Giovanni Campus, Marcello Bazzoni e Luigi Satta. Un punto a loro favore rispetto all’ordinanza del giudice Carla Altieri che, descrivendo la condotta complessiva della Lorettu, addirittura arriva a parlare di «capacità criminale». Ora c’è da affrontare tutto il resto: basti pensare che il fascicolo del pubblico ministero Carlo Scalas è composto da 2100 pagine. Le indagini vanno avanti e, oltre alla Lorettu, coinvolgono Giancarlo Nivoli, 74 anni, fino al 2011 direttore della scuola di specializzazione in Psichiatria e della clinica di San Camillo, la moglie di quest’ultimo Noemi Sanna, 66 anni, docente della scuola e ricercatrice, la loro figlia Alessandra Nivoli, 38, anche lei docente e ricercatrice e un altro collega, Paolo Milia, di anni. Nell’inchiesta è finito anche Donato Posadinu, 59 anni, direttore del Servizio di psichiatria, diagnosi e cura dell’ospedale civile di Sassari. Tutti indagati a vario titolo per ipotesi di reato che vanno dall’abuso d’ufficio al falso materiale e ideologico, dall’esercizio abusivo della professione alla soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. Ma per capire il casus belli bisogna fare un passo indietro e raccontare l’antefatto. A settembre del 2014 una specializzanda in Psichiatria presenta querela «lamentando di aver subìto – si legge nell’ordinanza del gip – un illegittimo allontanamento dalla scuola di Psichiatria di Sassari come conseguenza per aver contrastato l’anomalo sistema vigente all’interno della Clinica psichiatrica di San Camillo dove si svolge il corso di specializzazione che si articola in cinque anni accademici». Una scuola che – va ricordato, considerando che attorno a questo ruota buona parte dell’indagine – oltre a formare gli studenti offre assistenza ai pazienti. A dirigerla, da quando nel 2011 Nivoli è andato in pensione, è la professoressa Liliana Lorettu. Succede che la specializzanda, che quella scuola la frequentava dal 2012, aveva sollevato più volte le sue perplessità sulla gestione dei corsi, lo aveva fatto con la Lorettu ma anche con l’allora rettore Mastino e persino con il garante degli studenti. Tra le altre cose sosteneva che lei e gli altri specializzandi venissero lasciati soli nelle visite e nelle diagnosi ai pazienti «senza alcun affiancamento da parte dei medici strutturati che affidavano agli studenti anche la prescrizione degli psicofarmaci e dei relativi dosaggi». Da qui la contestazione dell’induzione all’esercizio abusivo della professione. Specializzandi «chiamati a rispettare l’orario di lavoro imposto dalla direttrice che veniva rigidamente applicato soltanto a loro e non anche ai medici strutturati (come prevede il regolamento dell’Aou - ndc)». Tutta una serie di rimostranze che, sostiene la Altieri, «fecero attirare nei confronti della studentessa le antipatie del corpo docente, che sfociarono nel suo allontanamento dalla scuola, architettato dalla Lorettu». Ed ecco il perno dell’inchiesta: l’abuso d’ufficio attraverso il quale sarebbero stati redatti secondo l’accusa atti falsi e occultati verbali per arrivare alla bocciatura della specializzanda, ormai finita nel mirino dei professori “istigati” – è il caso di Posadinu secondo il gip – sempre dalla Lorettu. Isolata a tal punto che, confidandosi con una infermiera della clinica, le aveva raccontato di esser stata anche minacciata dalla Lorettu che le avrebbe detto: «Non farai molta strada se continui così» e da Milia: «Tu non sei funzionale alla clinica e per quanto mi riguarda non andrai avanti». Nei confronti della direttrice, del suo collega Milia e di Nivoli il pubblico ministero Scalas aveva chiesto gli arresti domiciliari. La misura cautelare era stata però negata dal giudice. Il 23 marzo il Riesame delibererà sulla richiesta di appello del pubblico ministero.
 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2015 / Fatto del giorno – Pagina 2
Il mondo accademico sardo spesso investito da cicloni e casi poi sconfinati nelle aule giudiziarie
AFFARI DI FAMIGLIA, LOVE STORY E CONCORSOPOLI
di Pier Giorgio Pinna
SASSARI "Parentopoli: quando l’università è un affare di famiglia" di Nino Luca e "Università truccata" di Roberto Perotti: sono i libri più recenti che denunciano gli scandali negli atenei di mezza Italia, con contraccolpi e stop per le carriere degli outsider. Due saggi che costituiscono altrettante pietre miliari nella ricostruzioni d’intrecci che non escludono certo dalle loro analisi larghi settori dell’accademia sarda. Anzi.
A Cagliari finora ci sono stati parecchi casi già segnalati. Ma le cause legali che ne sono derivate non sono sempre arrivate a un giudizio finale da parte della magistratura. A Sassari non tutte le vicende emerse negli ultimi anni sono sfociate in processi penali. A volte ci si è limitati all’annullamento o alla correzione di concorsi. Altre volte si è passati a pubbliche denunce. Con le quali studenti e ricercatori bistrattati a favore dei soliti noti, perlopiù nipoti o cugini, hanno voluto evidenziare di fronte a tutti un malcostume molto diffuso nelle facoltà. E spesso, grazie al web, hanno colpito nel segno. «Diversi anni fa c’è stato un momento in cui a Medicina più del 30% dei dottorandi era costituito da figli di docenti», ricorda un professore universitario sassarese che preferisce non comparire con nome e cognome. E scorrendo gli elenchi di quel periodo - da una parte gli ingaggiati pro tempore, dall’altra i cattedratici - ancora oggi nongli si può che dare ragione. Non è finita. Ci sono poi state parentopoli che in tutta l’isola riportano a un passato più lontano. Ma che, allora come adesso, non fanno dimenticare altre carriere particolari: love story e passioni tra i libri al di fuori delle famiglie ufficiali. Nelle quali a contare, più che la validità delle ricerche, sono però stati meriti differenti: esattamente come nelle altre liaisons tradizionali. Con buona pace di concorrenti e aspiranti prof scientificamente più preparati.
A Sassari un ricorso davanti al Tar ha generato un processo penale. In un altro caso i giudici, anziché azzerare la selezione, hanno imposto di rivedere la graduatoria
In questi ultimi tempi, comunque, a Sassari sono state due le vicende che hanno tenuto banco. La prima è l’azzeramento deciso dal Tar di un concorso per associato in Oculistica dopo l’impugnazione di un candidato, il ricercatore Antonio Pinna. Selezione al termine della quale, all’inizio, si era invece classificato primo Arturo Carta, figlio del docente ordinario Francesco Carta, direttore uscente della clinica universitaria, accusato di aver avuto un ruolo-chiave nella predisposizione del bando. Tanto che a suo carico è stata in seguito avviata un’inchiesta penale.
Il processo di primo grado per quella che è stata descritta come una successione dinastica non si è concluso. Ma Francesco Carta ha avuto modo di sostenere la sua estraneità ai fatti addebitatigli. La seconda storia ha visto in primo piano sino a qualche mese fa lo storico Angelo Castellaccio, ex vicepreside della facoltà di lettere, e sua figlia Rossella, piazzatasi al primo posto in un concorso per ricercatori nello stesso polo umanistico. In questo caso, dopo il ricorso della seconda classificata, è stata ritenuta incompatibile la posizione della vincitrice iniziale proprio per via dei legami familiari. Il Tar, anziché annullare le prove, ha disposto la revisione della graduatoria. Imponendo all’ateneo sassarese di assumere Martina Giuffrè, ossia la candidata che aveva impugnato le procedure di selezione.
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2015 / Fatto del giorno – Pagina 3
CHI È SANNA
Consigliere di An, 10 anni in Regione
Noemi Sanna, 66 anni, è nata a Ozieri. Si è laureata in medicina a Sassari con il massimo dei voti e successivamente specializzata all’Università di Cagliari. È medico psichiatra e lavora alla Clinica psichiatrica dell’Università di Sassari. Per approfondire i suoi studi in criminologia ha lavorato per tre anni presso un ospedale psichiatrico di massima sicurezza di Montrèal in Canada. Ha al suo attivo oltre 150 pubblicazioni di carattere scientifico. Decennale la sua esperienza in consiglio regionale: eletta nel collegio di Sassari con Alleanza Nazionale nel 1994, è stata riconfermata nel 1999. In Consiglio è stata presidente del gruppo di An.
 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2015 / Fatto del giorno – Pagina 3
CHI È LORETTU
Nel 2009 assessore ai Trasporti
Liliana Lorettu, 59 anni, è professore associato di psichiatria all’Università degli Studi di Sassari, ateneo dove si è laureata e specializzata in psichiatria. Si è inoltre specializzata in criminologia clinica con indirizzo medico psicologico e psichiatrico forense all’Università di Genova. È presidente del corso di laurea in tecniche della riabilitazione psichiatrica all’Università degli Studi di Sassari. Nel 2009 è stata scelta dall’allora governatore della Regione Ugo Cappellacci per ricoprire da tecnico in quota Udc il ruolo di assessore ai Trasporti. L’esperienza è durata pochi mesi. Nel 2013 Liliana Lorettu è stata candidata al Senato con Scelta Civica.
 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2015 / Fatto del giorno – Pagina 3
Il professor Nivoli consulente nel caso Cogne
Giancarlo Nivoli, 74 anni, è stato professore ordinario di Psichiatria all’Università degli Studi di Sassari fino al 2011. Nel 1975 ha conseguito tra il Canada e l’Italia un dottorato in Psichiatria e Criminologia clinica. Nello stesso anno ha intrapreso l’attività di consulente psichiatra per i tribunali e nel 1980 è diventato esperto psichiatra nelle carceri italiane. Dal 1990 ha diretto la Clinica e il Servizio di Psichiatria dell’Università di Sassari e dal 1993 ha guidato la scuola di specializzazione in Psichiatria. Da 2011 è presidente della Società italiana di Psichiatria forense. Ha partecipato, in veste di consulente, ad importanti processi, come quello di Cogne, con una perizia psichiatrica su Annamaria Franzoni. Autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche e di 7 volumi monografici, Nivoli ha rappresentato l’Italia nell’Unione europea per la "Ricerca STOP" per la lotta contro la tratta di esseri umani e lo sfruttamento dei bambini. È anche autore di un conosciutissimo volume, "Sopravvivere all’università", sulla docenza ed il mondo accademico. Nel dicembre del 2012 è stato insignito del titolo di professore emerito dell’Università di Sassari.
 
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2015 / Fatto del giorno – Pagina 3
RETROSCENA. I RAPPORTI CON GLI STUDENTI
Il pm: «Conduzione parafamiliare ed esercizio abusivo della professione»
La difesa replica: «I medici strutturati non abdicavano mai al ruolo di guida»
«SPECIALIZZANDI LASCIATI SOLI. COSÌ VISITAVANO I PAZIENTI»
SASSARI La contestazione del reato previsto dall’articolo 348 del codice penale spiega bene ciò che, secondo il sostituto procuratore Carlo Scalas, accadeva nella clinica psichiatrica di San Camillo. Qui, Lorettu, i Nivoli padre e figlia, Milia e Sanna avrebbero «indotto gli studenti della scuola di specializzazione a esercitare abusivamente la professione di medico psichiatra per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato». Gli specializzandi, sentiti a sommarie informazioni, lo confermano: «Nei primi sei mesi di scuola ho affiancato i colleghi anziani, dopo ho iniziato a visitare da sola, con la possibilità di rivolgermi al tutor ogni qualvolta lo ritenessi necessario. Ogni settimana mi venivano assegnati tre nuovi pazienti che si rivolgevano alla clinica per la prima volta. Facevo loro la diagnosi e se necessario prescrivevo gli psicofarmaci». Qualcuno non si sentiva pronto: «Visitavo da solo e la mia paura più grande – racconta uno di loro agli inquirenti – era quella di non cogliere eventuali segni di scompenso nei miei pazienti. Mi preoccupava molto anche l’ipotesi di eventuali suicidi di pazienti a me in carico». Ma gli avvocati della difesa, nella memoria presentata a sostegno della richiesta di Riesame per la Lorettu, su questo punto replicano: «Non corrisponde al vero che gli specializzandi fossero lasciati in balia di se stessi. Mai il medico strutturato abdicava al ruolo di guida e supervisione delle visite. Ogni dubbio sule terapie da indicare veniva condiviso attraverso l’esame delle cartelle cliniche. Tutto questo, ovviamente, in coerenza con l’obiettivo prioritario di qualunque scuola di specializzazione, che consiste nel far sì che lo specializzando conquisti sempre più ampi spazi di autonomia». Specializzando che, puntualizza sempre a questo proposito la difesa, «non dimentichiamolo è medico chirurgo abilitato, non semplice studente. Con tutto ciò che consegue anche nella facoltà di prescrizione dei farmaci, al pari di qualunque guardia medica o medico di medicina generale». «La curiosa conduzione parafamiliare della cosa pubblica». Così definisce il gip nell’ordinanza la gestione della clinica psichiatrica. Affrontando il capitolo delle esigenze cautelari, la Altieri scrive che «gli accertamenti (intercettazioni telefoniche e ambientali, con microspie installate negli uffici della clinica ndc) hanno evidenziato una serie di irregolarità che destano forte preoccupazione» e aggiunge che «a questa incredibile vicenda fa da sfondo la curiosa conduzione para-familiare della cosa pubblica. Con il professor Giancarlo Nivoli, direttore della clinica fino a novembre del 2011 – e a tutt’oggi, benché in pensione, assegnatario di un ufficio all’interno della struttura – risulta essere rispettivamente marito e padre delle ricercatrici Noemi Sanna e Alessandra Nivoli». Ingiusto vantaggio patrimoniale. L’ipotesi di abuso d’ufficio viene contestata a Lorettu, Nivoli e Milia anche per aver «richiesto agli studenti specializzandi di compiere mansioni materiali per l’organizzazione e lo svolgimento dell’annuale congresso di psichiatria patrocinato dalla Società italiana di psichiatria forense e di trascrivere perizie private per conto del Nivoli e della Lorettu». Il primo in qualità di presidente di questa società e la seconda come semplice membro. In questo modo avrebbero, secondo la Procura, «procurato a sè e alla Società di psichiatria forense un ingiusto vantaggio patrimoniale. Con il conseguente sfruttamento di energie lavorative e intellettuali degli studenti per fini privatistici e personalistici della Società».
 
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 14 marzo 2015 / Agenda – Pagina 19
Il progetto “amianto e le scuole”
Continua il percorso “Progetto amianto e le scuole”, attivato dall’associazione ex esposti amianto in collaborazione con il Comune di Oristano. Gli ex esposti saranno alla scuola elementare di via Bellini martedì 17 marzo per un incontro con gli alunni delle classi quarte e quinte. Durante l’incontro si terrà la presentazione di un filmato riferito alla memoria storica della lotta dei lavoratori in difesa del diritto alla salute e tutela dell’ambiente dal rischio amianto, e in seguito si aprirà il dibattito con gli studenti sui temi dell’educazione ambientale. Inoltre, l’Università degli Studi di Cagliari – Facoltà di Scienze Ambientali - ha preso contatti con l’associazione per l’organizzazione di una giornata dedicata al confronto generazionale sui temi vertenti la tutela della salute sui luoghi di lavoro.
 


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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