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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 March 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Le mosse dei due candidati per conquistare altri consensi
UNA SFIDA ALL’ULTIMO VOTO
Del Zompo: il 20 già rettrice. Cao: siamo 1 a 1
Non hanno escogitato chissà quali trucchi per catturare gli elettori, ma tutti e due vogliono vincere. E non ci vuole molto a capire che quella poltrona di rettore se la contenderanno (seppure senza twitter ma a suon di parole) lottando e sgomitando, l’uno contro l’altro, per accaparrarsi più voti. La sfida Del Zompo-Cao entra nel vivo. Superato il primo turno (542 voti contro 140), con una campagna elettorale porta a porta che li ha visti bussare a ogni dipartimento, facoltà e laboratorio, la farmacologa e l’ingegnere si concentrano ora sui 403 voti messi in libertà dai tre candidati in fuga (Paola Piras, Giorgio Massacci, Luigi Raffo).
COME SI MUOVONO Cosa faranno per conquistare gli elettori? Oltre ai programmi, conditi di innovazione, internazionalizzazione, qualità, didattica e ricerca, il meglio che ci si possa aspettare per il bene dell’Ateneo cagliaritano, come faranno colpo su docenti, studenti e dipendenti chiamati ad esprimersi? Ognuno si muove come crede. La professoressa Del Zompo, per esempio, sfrutterà questo weekend, l’unico tra una competizione e l’altra, «per correre a far la spesa e riposarmi». L’ingegnere Cao, invece, avverte che «sono al lavoro sia oggi che domani per l’obiettivo rettorato». Diverso anche il linguaggio dei due candidati: «Io sto continuando a comportarmi come nella prima fase - spiega Maria Del Zompo - cercando di far percepire gli aspetti positivi del mio programma ma anche cogliendo i punti più importanti indicati dai colleghi che si sono ritirati, nella speranza di catturare i loro elettori». L’ingegnere Giacomo Cao punta tutto su una frase per essere convincente: «Nuova contro vecchia università». E ancora: «In questo momento - dice la Del Zompo - c’è la necessità imprescindibile di un’università generalista, c’è bisogno della partecipazione di tutti». Didascalico l’ingegnere: «Dinamismo contro staticità. Competenza manageriale, visibilità, credibilità, contatti e rapporti con il mondo culturale e produttivo nazionale e internazionale saranno vincenti».
LA GARA Questa volta è anche una questione di appeal. Riuscirà la Del Zompo a conquistare il pubblico femminile? Lei ci spera, anche sulle donne. Se vincerà sarà la quinta rettrice d’Italia, in una Università governata per 394 anni da rettori. Traguardo sfiorato già al primo turno con 542 preferenze: «Il 20 potrei avere già il quorum di 624 voti». Ci pensa Cao, da buon ingegnere, a “smontarla”: «Il passato non conta, si ricomincia daccapo: è una specie di ballottaggio. Siamo all’uno contro uno».
Carla Raggio
 

 
2 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 marzo 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Azienda mista, la Cisl Fp è entusiasta
Applausi a scena aperta per il commissario dell’azienda mista ospedaliero-universitaria da parte dela Cisl Fp: in un comunicato stampa divulgato ieri, Alessandro Floris, componente rieletto e presidente uscente della Rsu elogia il percorso intrapreso da Giorgio Sorrentino. «Il grande progetto di fare del Policlinico Duilio Casula di Monserrato il più grande e moderno ospedale della Sardegna - scrive Floris - ci rende orgogliosi di far parte di questa azienda». Bene anche gli sforzi «per rafforzare gli organici», le rassicurazioni «sulla risoluzione a brevissimo delle Medicine del San Giovanni di Dio, così come delle richieste avanzate dal personale delle Chirurgie e della Patologia Neonatale» e l’avanzamento dei «lavori per il grande nuovo laboratorio del Policlinico».
A sorprendere Floris, invece, è «che ci siano delle resistenze non volte né al bene dei lavoratori né dell’Azienda». Il sindacalista conclude: «Il cambio di passo verso un futuro roseo per i lavoratori e i pazienti è evidente».
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 marzo 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
CORSO DI CINESE
Martedì 17 marzo parte il corso di lingua e cultura cinese per principianti assoluti organizzato dall’associazione studentesca Caravella Youth in Action. Il corso, della durata di 40 ore, si terrà tutti i martedì, dalle 14,30 alle 16, e i giovedì, dalle 14 alle 15,30, in via San Gregorio Magno 7. Per iscriversi: iscrizioni.caravella@gmail.com.
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di domenica 15 marzo 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 47 - Edizione CA)
SASSARI. Il pm: «Gestione familiare». Fra gli indagati Lorettu e Nivoli
I vertici di Psichiatria
nel mirino della Procura
Un punto a favore della difesa dei sei medici psichiatri accusati di reati che vanno dall’abuso di ufficio al falso materiale e ideologico, dall’esercizio abusivo della professione alla distruzione e occultamento di atti.
MEDICI NEI GUAI Il Tribunale del riesame ha respinto la misura cautelare degli arresti domiciliari richiesta dal pubblico ministero, mentre Liliana Lorettu, direttore della Clinica Psichiatrica dell’Università e della Scuola di specializzazione in Psichiatria, è stata reintegrata nelle sue funzioni. Oltre alla Lorettu, i protagonisti della vicenda sono l’ex direttore Giancarlo Nivoli e sua moglie, la psichiatra Noemi Sanna. Una valanga di accuse nei loro confronti e a carico anche di altri tre medici (Donato Posadinu, Alessandra Nivoli e Paolo Milia). A Liliana Lorettu, Giancarlo Nivoli e Noemi Sanna, in particolare, di aver gestito in modo personalistico la clinica. Il pm nel formulare l’accusa scrive esplicitamente di “conduzione parafamiliare della clinica”. Per questi motivi il 19 febbraio il pm aveva chiesto e ottenuto dal gip la sospensione della Lorettu dalle funzioni di direttore della scuola di specializzazione e della Clinica di Psichiatria. Il 13 marzo il Tribunale del riesame, accogliendo il ricorso del collegio difensivo (Luigi Satta, Marcello Bazzoni e Nanni Campus), ha revocato il provvedimento.
LA DENUNCIA A provocare l’inchiesta, un medico specializzando che ha denunciato di essere stata allontanata “illegittimamente” dalla Scuola di Psichiatria per aver segnalato più volte “l’anomalo sistema vigente all’interno della Clinica” dove gli specializzandi venivano spesso “lasciati soli nelle visite, nelle diagnosi ai pazienti anziché essere affiancati da medici strutturati. Potevamo anche prescrivere degli psicofarmaci senza avere indicazioni dai tutor” si legge nella querela. Il medico escluso dalla scuola ha accusato la Lorettu di aver falsificato gli atti relativi ad alcuni esami per “allontanarmi dalla scuola”. In questo aiutata dagli altri tre medici indagati. Quei documenti la Lorettu li ha esibiti ai carabinieri. Li custodiva a casa sua «perché - ha detto - in Clinica c’erano stati dei furti». Per l’avvocato Luigi Satta «non esistono atti falsi ma documenti con giudizi positivi e negativi, questi ultimi più numerosi per la psichiatria». Il 23 marzo il Riesame si pronuncerà sull’appello presentato dal pm a seguito del diniego delle misure cautelari.
Gibi Puggioni
 
 

LA NUOVA SARDEGNA 
 
 
5 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 marzo 2015 / Oristano - Pagina 19
Il corso di Biotecnologie industriali è tra i più produttivi dell’ateneo cagliaritano
L’UNIVERSITÀ DEI RECORD SFORNA PROGETTI E OCCUPATI
Altissima la percentuale di studenti laureati che trovano subito un lavoro
di Enrico Carta
ORISTANO Come un «vivaio». Il termine è rubato allo sport, ma calza a pennello anche per l’università oristanese. Del resto è proprio il professor Enrico Sanjust, coordinatore del Corso in Biotecnologie industriali, a coniarlo. Sempre nel mirino, spesso senza giustificazioni, il Consorzio Uno che gestisce l’ateneo oristanese ribatte coi numeri a chi continua a pensare che le sedi decentrate delle università siano solo delle zavorre. L’ultima polemica è di qualche giorno fa ed è arrivata quando i candidati al rettorato dell’ateneo di Cagliari hanno dovuto rispondere alla domanda sull’utilità o meno dell’università diffusa. Non tutti preparati, gli aspiranti rettore hanno dimenticato un dato che prima degli altri va tirato fuori. Proprio il corso di laurea triennale in Biotecnologie Industriali, che fa capo alla facoltà di Biologia e Farmacia, è quello con la maggiore produttività didattica tra le triennali della facoltà di Biologia e Farmacia e si colloca tra i primissimi posti dell’intera università cagliartitana. Eppure, inaugurato nel 2001, nel 2008 il corso ha rischiato la chiusura per via dello scarso numero di immatricolazioni che erano scese a nove. Oggi conta invece quarantatré iscritti al primo anno, con oltre la metà dei nuovi studenti che arriva da fuori provincia. Ma il fiore all’occhiello del gioiellino dell’istruzione sarda è la ricerca. «Per noi è il perno dell’attività – spiega il professor Enrico Sanjust –. Negli anni scorsi con un finanziamento di appena ottocento euro, siamo riusciti a creare un composto per una sostanza aromatica che aziende alimentari e cosmetiche hanno poi utilizzato. Negli ultimi anni c’è stata anche la possibilità dell’assunzione di un ricercatore che ora si occupa del laboratorio di biochimica. Visti i tempi che corrono per le università, è un ottimo successo». E lo scorso anno c’è stato anche il finanziamento della Regione, attraverso Sardegna Ricerche, del progetto sulle acque reflue olearie, che oltre ai soldi per Oristano ha avuto importanti ricadute sulla gestione di tante aziende isolane del settore. Intanto, continua il trend positivo della percentuale di laureati che trovano occupazione dopo aver terminato gli studi. Alcuni di questi, dal chiostro del Carmine, hanno guadagnato posti di assoluta responsabilità. Uno degli studenti insegna oggi all’università di Stoccolma Biochimica computazionale, mentre nell’azienda chimica piemontese Chemtex, che si occupa della produzione di biocarburante ha trovato spazio un altro giovanissimo laureato. Per tanti tra coloro che scelgono di tentare subito l’inserimento nel mondo del lavoro, le possibilità di avere un posto superano il 50%. E a proposito di statistiche raggiunge l’82% il numero degli iscritti che proseguono gli studi sino alla laurea specialistica sommati a quelli che invece hanno già trovato un lavoro. Numeri importanti, che stonano con le polemiche.
 
la nuova sardegna di domenica 15 marzo 2015
 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 marzo 2015 / Oristano - Pagina 19
Professori e ragazzi cercano nuovi spazi per i laboratori
LE PRIORITÀ
Sono 730 gli iscritti al Consorzio Uno, che propone corsi di laurea di facoltà universitarie che fanno capo sia a Cagliari che a Sassari. E se inizialmente lo scetticismo regnava, ora da diversi anni l’indice delle immatricolazioni è in continua ascesa. Questo incremento crea però contemporaneamente dei problemi, al di là di quelli economici che sembrano per il momento risolti. Proprio il corso di laurea in Biotecnologie Industriali soffre per la carenza di spazi. I laboratori di viale Diaz non sono più sufficienti a contenere tutti gli studenti. Si era parlato di nuove sistemazioni grazie alla collaborazione con il Comune che per ora è rimasta però solo sulla carta. Quella con l’Università Cattolica di Milano invece sembra a buon punto e presto potrebbero esserci novità che interesseranno da vicino la didattica. Quel che invece non è più una novità per il Consorzio Uno è il Meet Job, la manifestazione dedicata all’incontro tra gli studenti e le imprese.
 
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 marzo 2015 / Agenda - Pagina 21
IL PROGETTO “AMIANTO E LE SCUOLE”
Continua il percorso “Progetto amianto e le scuole”, attivato dall’associazione ex esposti amianto in collaborazione con il Comune di Oristano. Gli ex esposti saranno alla scuola elementare di via Bellini martedì 17 marzo per un incontro con gli alunni delle classi quarte e quinte. Durante l’incontro si terrà la presentazione di un filmato riferito alla memoria storica della lotta dei lavoratori in difesa del diritto alla salute e tutela dell’ambiente dal rischio amianto, e in seguito si aprirà il dibattito con gli studenti sui temi dell’educazione ambientale. Inoltre, l’Università degli Studi di Cagliari – Facoltà di Scienze Ambientali - ha preso contatti con l’associazione per l’organizzazione di una giornata dedicata al confronto generazionale sui temi vertenti la tutela della salute sui luoghi di lavoro.
 
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 marzo 2015 / Sassari - Pagina 30
Disagi e costi doppi per frequentare l’università a Cagliari
MARTINA, STUDENTESSA E PENDOLARE CHE DEVE ARRANGIARSI
«Con le corse Arst soppresse, l’alternativa è il Blablacar»
di Paoletta Farina
SASSARI Brutta vita quella degli studenti pendolari. Gli assessori regionali di turno da anni fanno proclami e promettono rivoluzioni nei trasporti, ma la realtà quotidiana di chi deve utilizzare un mezzo pubblico continua a essere ben altra cosa: corse soppresse, quindi disagi, e in aggiunta costi che nel tempo sono lievitati, soprattutto nel recente periodo. Ne sa qualcosa Martina Pirri, studentessa universitaria di 22 anni che ha fatto la scelta di frequentare Scienze della formazione a Cagliari. E che denuncia: «Qui è in gioco il nostro diritto allo studio perché non tutti quelli che vogliono prendersi una laurea, investendo per il loro futuro, possono permettersi di affittare un appartamento o una camera. E il pendolarismo diventa, quindi, l’unica alternativa». Martina è la voce di tanti giovani come lei e racconta cosa stia succedendo. «Con i tagli alle corse dei pullman dell’Arst nei collegamenti tra Sassari e Cagliari ci siamo trovati di fronte al peggioramento del servizio in termini di frequenza e a dover subire un aggravio di costi perché sia il treno che altri mezzi di trasporto costano di più». Elenca, Martina Pirri, le corse cancellate: «A Sassari hanno eliminato quelle dirette delle 6 del mattino e delle 19, a Cagliari quelle delle 14,15 e delle 19. Orari strategici, sia per raggiungere il capoluogo regionale sia per rientrare a casa, soprattutto se uno decide di farlo in giornata. Quindi restano, sempre come dirette, la Sassari-Cagliari delle 14,15 e la Cagliari-Sassari alle 10,15. Assolutamente poco utilizzabili per gli studenti ma anche per i lavoratori». E andiamo al tasto dolente dei costi. «Io – spiega la studentessa sassarese – in passato acquistavo l’abbonamento Arst per gli universitari che assicurava 52 corse per 442 euro, senza limiti temporali di utilizzo. Insomma, il biglietto singolo mi veniva a costare 8 euro. Ora, se voglio usare il treno, il ticket è di 16 euro, cioè il doppio. E c’è una situazione paradossale. L’abbonamento mensile con le ferrovie è di 46 euro, ma pochi di noi studenti lo sfruttano perché non è conveniente. Visto che in un determinato mese potresti avere meno necessità di viaggiare. Non solo. Pur essendo la Sassari-Cagliari riconosciuta come tratta nazionale, noi universitari sardi, al contrario di quanto avviene nella penisola, non abbiamo diritto ad alcuna agevolazione. Qualcuno mi spieghi il perché ». Senza contare che spesso il viaggio in treno si trasforma in un’odissea. «Una volta per tornare a casa ho impiegato oltre quattro ore», ricorda con orrore Martina Pirri. «Adesso ci stiamo arrangiando con il Blablacar: chi ha una propria auto la mette a disposizione per altri passeggeri e si condividono le spese, ma per ogni viaggio spendo non meno di 10 euro». E conclude: «A fronte di servizi scarsi, rispetto ai giovani che vivono nel resto d’Italia, da noi ci ritroviamo con l’aumento delle tasse Ersu, senza assegni di merito perché nel 2014 i bandi sono stati fatti solo per le facoltà scientifiche, a frequentare spesso in aule fredde e sporche». Lei, giocatrice di rugby, non si rassegna. «Ascoltino le nostre proteste».
 
 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 marzo 2015 / Sassari - Pagina 30
Unicef e ateneo tracciano un bilancio a 25 anni dalla Convenzione
UN CORSO SUI “DIRITTI DEL FANCIULLO”
SASSARI Inizierà domani alle 16, nell’aula L del Dipartimento di Storia (in via Zanfarino), il corso universitario multidisciplinare sulla “Convenzione Onu sui diritti del fanciullo”, organizzato dal comitato provinciale per l’Unicef e l’università di Sassari. La relazione introduttiva, dal titolo “I diritti dei minori nel contesto internazionale ed europeo”, è affidata a Paolo Fois, professore emerito dell’Università di Sassari. L’anniversario della Convenzione offre l’occasione di analizzare il tema dei diritti dei bambini e dei ragazzi e approfondire alcuni dei 54 articoli della Convention on the rights of the child, che ruota intorno a quattro principi fondamentali: Non discriminazione (art. 2), superiore interesse del minore (art. 3), diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6), ascolto delle opinioni del minore (art. 12). Nel corso,si farà un bilancio dei progressi raggiunti nel campo della salute, dell’istruzione e della protezione e si prenderanno in considerazione le nuove sfide da affrontare per garantire i diritti a tutti i bambini, in ogni parte del mondo. Il corso, totalmente gratuito, è destinato a studenti universitari e neolaureati, insegnanti, operatori sociali, membri di associazioni e organizzazioni della società civile o aspiranti volontari; prevede 10 incontri e 2 laboratori (25 ore) e può essere utilizzato come tirocinio teorico, credito formativo e come parte di un tirocinio curricolare. Per la frequenza è obbligatoria l’iscrizione; al termine del Corso, se in regola, verrà rilasciato l’Attestato. Le lezioni si svolgeranno dalle ore 16 alle 18,30. Sarà possibile iscriversi personalmente o tramite delega fino ad esaurimento posti dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12,30, nel Punto d’Incontro Unicef del Comitato provinciale, in via Duca degli Abruzzi 3, tel. 079/278981 - 338.8001281.
 
 
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 marzo 2015 / Sassari - Pagina 30
Nell’ufficio “Informagiovani” gli esperti aiutano a compilarlo
CURRICULUM OK PER TROVARE LAVORO
SASSARI «Quando il lavoro chiama, è bene trovarsi preparati e in grado di dare il meglio di sé». A ricordarlo sono gli uffici dell’Informagiovani del Comune di Sassari, che sono a disposizione di chi desidera presentare un curriculum impeccabile durante il primo dei Sjd (Sardinian job days) in programma ad Alghero il 27 e 28 marzo. Per le prossime settimane, da martedì a giovedì, all’Informagiovani, dopo avere preso un appuntamento, sarà infatti possibile farsi aiutare per compilare il proprio curriculum nel migliore dei modi. Per usufruire del servizio è necessario fissare l’incontro chiamando i numeri 079279754/738/753 o mandando una mail a informagiovani@comune.sassari.it Negli uffici di piazza santa Caterina, per questa occasione, potranno chiedere assistenza cittadini di tutte le età. Il Sjd è un’opportunità importante per candidarsi alle posizioni lavorative (vacancy) messe a disposizione per l’evento e sostenere un colloquio conoscitivo con le imprese che lo richiedono. Si tratta di un evento dedicato completamente al lavoro, dove si svolgeranno attività di incontro fra domanda e offerta, si parlerà di politiche attive e servizi per il lavoro, si potranno frequentare laboratori che aiutano ad acquisire maggiori competenze ed efficacia nella ricerca del lavoro. I curriculum saranno valutati da Monster Italia e i candidati idonei saranno invitati a presentarsi per il colloquio. Il Sardinian Job Day di Alghero è organizzato dall’Agenzia regionale per il lavoro della Sardegna con la collaborazione del Comune di Alghero e del Dipartimento di Architettura e l’assistenza tecnica di Monster Italia per l’attività di selezione del personale. Chi invece non avesse un curriculum adeguato alle vacancy disponibili può partecipare al convegno e ai laboratori di ricerca attiva, coaching e creazione d’impresa.
 
 
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 marzo 2015 / Sardegna - Pagina 4
Sassari, la difesa dei medici indagati contesta l’accusa di molestie morali
La lente della Procura sui metodi formativi degli allievi nella Clinica
«SPECIALIZZANDA BOCCIATA PERCHÉ NON PREPARATA»
SASSARI La prima scossa è stata avvertita a gennaio in Rettorato. Dentro una lettera c’erano tutti i segnali della potenza del terremoto che due mesi dopo avrebbe investito la psichiatria sassarese fino a raggiungere il suo vertice accademico: la Clinica psichiatrica con annessa scuola di specializzazione. In quella lettera, inviata per competenza al Garante per gli Studenti, una dottoressa lamentava «atti e comportamenti ripetuti e continui riconducibili a molestie morali sul posto di lavoro e di formazione». La specializzanda accusava Liliana Lorettu, direttore della Clinica Psichiatrica; e Paolo Milia, strutturato ospedaliero, di mettere in atto da almeno due anni queste condotte nei suoi confronti. Nello stesso momento in cui il rettore leggeva la missiva, al terzo piano del palazzo di giustizia il sostituto procuratore Carlo Scalas limava la sua richiesta di arresti domiciliari e/o di sospensione dall’esercizio della professione di Liliana Lorettu, Milia e di una intera famiglia di psichiatri: Giancarlo Nivoli, 74 anni, il padre della scuola sassarese di psichiatria; di sua moglie Noemi Sanna, ricercatrice nella Clinica come la figlia Alessandra Nivoli. Nell’inchiesta è finito anche Donato Posadinu, direttore del Servizio di psichiatria dell’ospedale civile Santissima Annunziata. Per tutti le ipotesi di accusa variano dall’abuso d’ufficio al falso, dall’esercizio abusivo della professione medica alla soppressione e all’occultamento di documenti. Liliana Lorettu avrebbe fatto sparire il verbale degli esami di accesso al terzo anno di specializzazione della donna che l’accusa. Per bocciarla e liberarsi di lei, liberando il campo da una persona scomoda che disturbava una scuola di specializzazione dove gli allievi sono abbandonati a se stessi, costretti a esercitare abusivamente la professione di psichiatra che nessuno insegna loro. Questa l’accusa che, dopo il terremoto giudiziario, gli avvocati della difesa si preparano a confutare punto per punto. A cominciare dalla prima contestazione: avere esercitato tutto il potere per bloccare l’arrivo al traguardo di una allieva sgradita. Negli atti allegati alla richiesta del riesame dagli avvocati Giovanni Campus, Marcello Bazzoni e Luigi Satta ci sono le copie dei compiti svolti dalla dottoressa il 26 giugno 2014: uno in particolare, quello sulla schizofrenia, è stato consegnato in bianco a parte la risposta al quesito “aspetti categoriali e dimensionali”. La schizofrenia – è stata la risposta della candidata «è una malattia mentale caratterizzata da alterazioni psicopatologiche a carico del contenuto del pensiero. Il delirio è presente in questa patologia. Per quanto concerne gli aspetti categoriali si possono distinguere in sintomi positivi e sintomi negativi». Sarebbe stato questo eccesso di sintesi, è la risposta degli avvocati, la causa della bocciatura della aspirante psichiatra. Nella memoria difensiva, oltre a confutare la ricostruzione della vita quotidiana, la difesa respinge al mittente le accuse della specializzanda: «Raggiunta – si legge – da una miriade di contestazioni, rea di non avere mai concordato le ferie, di essersi assentata spesso dalle lezioni, di non avere prodotto i certificati di malattia richiesti, di avere attestato nel suo “libretto presenze” giustificazioni false circa la partecipazione a congressi che l’avevano vista impegnata solo un giorno sui tre indicati, o soltanto alcune ore nell’arco di una mattinata». Queste argomentazioni, insieme ad altre, sembrano avere convinto i giudici del Riesame che venerdì hanno revocato il provvedimento di sospensione di Liliana Lorettu dall’esercizio del pubblico servizio di direttore della scuola di specializzazione in Psichiatria. E le stesse argomentazioni saranno portate dalla difesa dei sei indagati il 23 marzo all’esame dei giudici che devono decidere se accogliere o meno il ricorso del pm Scalas che aveva chiesto, senza ottenerle, misure cautelari per tutti gli indagati. Comunque si pronuncino i giudici, l’inchiesta della Procura prosegue sulla strada tracciata. E coinvolge la gestione di una scuola di specializzazione dove, sostiene l’accusa, gli specializzandi dovevano specializzarsi da soli senza il supporto di tutor, anzi sostituendo gli psichiatri nel loro lavoro. La difesa replica che si tratta di pura invenzione, che i compiti e le mansioni assegnati ai medici in formazione venivano supervisionati dagli specializzati, che anche (ma non solo) in questo modo si impara. Nell’attesa che l’inchiesta faccia il suo corso, l’Università assiste in silenzio a quello che non è più solo uno scontro tra una specializzanda bocciata e il gotha della psichiatria sassarese. È il processo a un sistema di formazione.
 
 
 
12 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 15 marzo 2015 / Sardegna - Pagina 4
LA PRESUNTA VITTIMA
Messa all’angolo in istituto, sostenuta solo dal suo prof
SASSARI Isolata in istituto, fiancheggiata con convinzione dal suo “maestro” davanti a tutti gli altri docenti universitari. C’è anche questo retroscena nella storia della specializzanda che con il suo esposto ha fatto scattare l’inchiesta della magistratura sulla gestione della scuola di specializzazione in Psichiatria dell’Università di Sassari. Lei, cagliaritana di origine, 44 anni, relativamente fresca di laurea, frequenta Psichiatria dal 2012. Prima aveva vinto un dottorato nel dipartimento che aveva frequentato negli ultimi anni prima di conseguire a Sassari il sospirato diploma di laurea. E a questo dottorato ha dovuto rinunciare per potersi iscrivere alla scuola di specializzazione. Il suo primo prof crede fermamente in lei ed è deciso a sostenerla, come ben sanno gran parte dei suoi colleghi ai quali il docente universitario si era rivolto per manifestare il suo netto dissenso per le decisioni prese dalla commissione esaminatrice. Anche per questo, ancora prima che esplodesse il caso giudiziario, la storia della bocciatura all’esame di ammissione al terzo anno della scuola di Psichiatria era già uscita dai confini della Clinica di San Camillo. Nonostante tutto, la sospensione dalla direzione di Liliana Lorettu, il 19 febbraio, aveva colto tutti di sorpresa. Ieri, la notizia che l’inchiesta ha coinvolto anche Giancarlo Nivoli, sua moglie Noemi Sanna, la loro figlia Alessandra, il ricercatore Paolo Milia e il direttore di Psichiatria al Santissima Annunziata, è arrivata come una bomba negli ambienti accademici. Nessun commento ufficiale, ma in piazza Università e nelle sedi dei dipartimenti ovviamente non si parlava d’altro. Tutti adesso aspettano di sapere come finirà questa storia.



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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