Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 February 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
«I disagi sono evitabili»
Italo Meloni: è mancata l'informazione mirata 
TRAFFICO. Troppa improvvisazione sulla chiusura della rotatoria
 
«Il traffico è come un corso d'acqua: trova sempre i percorsi. Bisogna stare attenti alle conseguenze, che spesso sono dannose». Italo Meloni, esperto di trasporti e viabilità (è professore del Dipartimento di Pianificazione del territorio), nominato di recente responsabile dei Trasporti del Pd cittadino (lo stesso partito dell'assessore Mauro Coni) va giù duro sulle conseguenze causate dalla chiusura della rotatoria dell'Asse mediano, tra via Cadello e via Santa Maria Chiara, per la realizzazione di una nuova rampa. Per oltre un anno si annunciano giorni caldi per gli automobilisti e freddi per i commercianti della zona. «Sia ben chiaro, non conosco alla perfezione l'area di cantiere». Superati i preamboli, ecco la prima domanda.
I disagi causati dalla chiusura della rotatoria si sarebbero potuti evitare o, quantomeno, limitare?
«È chiaro che quando si aprono cantieri i problemi alla circolazione sono inevitabili. Detto questo, non mi risulta che l'amministrazione comunale abbia effettuato le analisi propedeutiche per l'interruzione di uno snodo così importante per la città, i suoi quartieri e l'area vasta. Ogni giorno transitano sulla rotatoria circa 90 mila veicoli. È di fondamentale importanza sapere: se chiudo questa strada, dove vanno a finire la auto che prima ci passavano?»
Decisioni superficiali?
«Esistono strumenti di simulazione che consentono di prevedere come si propaga la perturbazione. Era necessario studiare le alternative da consegnare agli utenti. Ecco, se devo fare una critica, è mancata l'informazione mirata sugli itinerari alternativi. E non per i cagliaritani, che sono in grado di adeguarsi e trovare alternative, ma per chi arriva da fuori».
Tradotto?
«L'assessore Coni parla di adeguamenti alla viabilità in corso d'opera. Non riesco a capire perché prima aprono via Montecassino poi la richiudono; sbarrano lo svincolo dell'Asse mediano e ora pensano di riaprirlo. E perché non utilizzare al contrario la rotatoria in modo da consentire il passaggio da via Dei Valenzani all'Asse mediano e, quindi, a via Santa Maria Chiara?»
Già, via Dei Valenzani?
«Mi devono spiegare perché, a meno che quel terreno comunale non sia necessario per il cantiere, non hanno realizzato una rampa per congiungere via Cadello alla nuova rotatoria del centro commerciale?»
Dia lei le risposte.
«Sarebbe stato necessario un approfondimento. Ho notato approssimazione e superficialità. Eppure il Ctm ha tutti gli strumenti per lo studio e l'analisi approfondita dei fenomeni. Non vorrei mancasse il dialogo col Comune».
Non sono troppi 420 giorni per la costruzione della rampa?
«Ripeto, non conosco nei dettagli il progetto, ma è chiaro che i tempi e l'area del cantiere possono essere modificati dall'amministrazione. Aumentare i turni degli operai per accelerare la conclusione dei lavori, ovviamente, è una scelta che ha un costo».
Anche il tempo perso in coda ha un costo.
«Certo. E proprio su questo aspetto che è necessario orientare il ragionamento. Abbiamo calcolato che la spesa per la collettività di un'ora di tempo perso è di 9 euro (benzina a parte). Il problema è questo: quante ore incolonnate passano le auto? Se il costo sociale supera il costo delle modifiche per accorciare i tempi del cantiere ecco che abbiamo elementi per valutare le decisioni».
Non ci sono alternative, siamo destinati al martirio?
«Il cantiere probabilmente poteva svilupparsi in due fasi. Ma bisogna riconoscere che la zona dell'intervento è molto complicata. Per quanto riguarda il futuro, è importante che ogni passo venga studiato e analizzato nei dettagli. Non perdendo mai di vista il fatto che i disagi ci saranno sempre. L'importante è governarli».
Andrea Artizzu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Il Policlinico cresce e si fa bello: altri quattro blocchi (e il fast food)
Intervento da 40 milioni, progetto esecutivo entro l'anno: «Sarà un ospedale attraente»
 
Quattro nuovi blocchi, di cui due adibiti a reception e collegati tramite una rampa aerea al nuovo capolinea della metropolitana di superficie: un'opera da 40 milioni di euro. L'aggiudicazione del progetto definitivo, dice il commissario Giorgio Sorrentino, arriverà «entro l'anno». Quando, fra due-tre anni, i lavori saranno completati, per il sistema sanitario regionale sarà una svolta: il grande salto in avanti del Policlinico di Monserrato che avrà dimensioni quasi doppie rispetto alle attuali. Un grande ospedale che sarà anche un centro di aggregazione universitario, con tanto di fast food, bar, asilo nido, palestra, sala conferenze, wi-fi.
Ai piani alti dell'Azienda mista ospedaliero-universitaria si respira ottimismo. Monserrato, spiega Sorrentino, ha superato le diffidenze iniziali (nel 2014, dopo il trasloco di Ginecologia e Ostetricia, hanno partorito al Policlinico 1.673 donne) e ha che non ha nessun altro ospedale cagliaritano: la possibilità di espandersi. Infatti si espande.
SINERGIA La prima notizia è che l'espansione avviene in armonia con altre opere pubbliche, nello specifico la metropolitana di superficie: i blocchi che ospiteranno la reception sorgeranno nel lato a sinistra rispetto all'attuale ingresso, che a lavori completati diventerà un accesso laterale e secondario; in pratica, è come se il Policlinico ruotasse di 90 gradi, orientandosi in rapporto al nuovo collegamento ferroviario.
ACCENTRAMENTO La seconda è che i nuovi blocchi, i cui nomi saranno contrassegnati dalla lettera R, permetteranno di accentrare a Monserrato i vari reparti universitari ora sparsi per Cagliari: arriveranno qui Ortopedia e Traumatologia dall'ospedale Marino, Urologia dal Santissima Trinità, Genetica, Ematologia, Centro sclerosi multipla e Centro trapianti midollo osseo dal Binaghi.
I PROGETTISTI Il progetto preliminare vincente (votazione 87/100) è firmato dalla società di ingegneria Proger, sede in Abruzzo, amministratore delegato Umberto Sgambati, 100 milioni di fatturato l'anno, dieci anni di esperienze negli Emirati arabi uniti; sei mesi fa la Proger si è aggiudicata un contratto da 250 milioni di euro per la supervisione su due maxi progetti edilizi in Arabia Saudita.
L'EDIFICIO Il Policlinico firmato Proger sarà un complesso arioso, dominato dal rosso dei mattoncini e dal grigio del cemento. Il tocco più appariscente sarà la main street, una passeggiata coperta da un soffitto che alterna pannelli di legno e vetrate, pensata per diventare un luogo di scambi sociali e relazioni fra pazienti, parenti in visita, medici, docenti, studenti. Uno dei nuovi blocchi, R2, ospiterà una sala congressi-teatro. Nel blocco Q, invece, il commissario Giorgio Sorrentino vorrebbe collocare la mensa, «un fast food per gli studenti e i familiari dei ricoverati», una piccola palestra e un asilo nido. Il modello che ha in mente è quello del campus Biomedico di Roma, a Trigoria, un «ospedale dove non si senta puzza di minestrone e da cui non venga voglia di scappare al più presto» ma ci sia spazio per il bello. Il pronto soccorso prevederà l'osservazione breve (stanze di degenza dove i pazienti saranno tenuti per alcune ore, sorta di anticamere per un eventuale ricovero che dovrebbero ridimensionare il problema dei ricoveri impropri) e incorporerà Tac e Radiologia.
Alcuni studenti del corso di Assistenza sanitaria hanno implementato il progetto proponendo la realizzazione, attorno all'edificio, di un percorso salute di tre chilometri.
LA PROSPETTIVA Ovviamente, per tutto ciò, 40 milioni non basteranno. Il budget, fanno capire i vertici dell'Azienda mista, coprirà la realizzazione di alcuni blocchi, mentre altri resteranno allo stato di rustico. In attesa di nuovi finanziamenti in vista di ulteriori trasferimenti di reparti in quella che, ai piani alti del San Giovanni di Dio, viene vista come la frontiera della sanità cagliaritana.
Marco Noce
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
San Giovanni di Dio, via altri reparti
Cardiologia e pronto soccorso a Monserrato entro fine anno
 
San Giovanni di Dio, si rimette in moto la procedura di svuotamento. Entro l'anno, dal vecchio ospedale civile saranno trasferiti al Policlinico di Monserrato altri reparti: Otorinolaringoiatria, Cardiologia ed emodinamica, il pronto soccorso e, «se saremo bravi», dice il commissario Giorgio Sorrentino, anche le due Medicine.
Traslocherà anche il laboratorio d'analisi, che sarà collegato ai reparti da un sistema di posta pneumatica per il quale è già stato assegnato l'appalto: i campioni da analizzare saranno messi dentro bossoli che verranno sparati alla velocità di 4 metri al secondo. Le analisi saranno molto più rapide.
A Monserrato i reparti non saranno nei quattro blocchi in progetto, per competare i quali saranno necessari due-tre anni. Lo spazio sarà ottenuto trasferendo al San Giovanni altri uffici amministrativi, che andranno ad aggiungersi a quelli che attualmente occupano l'ultimo, panoramicissimo piano dell'edificio progettato da Gaetano Cima. Dove nel 2016 dovrebbero restare, oltre agli uffici, soltanto i reparti di Oculistica e Dermatologia. (m. n.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
San Gottardo, che beffa: la stazione resta chiusa
MONSERRATO. Festa per l'inaugurazione della metro, poi la sorpresa
 
Affollata, splendente, luminosa, arredata di sedie e panchine, tirata ovviamente a lucido, c'era anche qualche piantina: la stazione della metropolitana di San Gottardo, il 14 febbraio, giorno dell'inaugurazione, era in una parola perfetta. Per la soddisfazione di Regione e Arst, padroni di casa. Ma nei discorsi ufficiali tutti hanno scordato di dire che dall'indomani sarebbe stata di nuovo chiusa. E così è anche oggi.
SAN GOTTARDO In sostanza, due settimane fa sono stati inaugurati i binari, il treno e la fermata che prende in faccia il maestrale. L'edificio nuovo di zecca che dovrebbe offrire un rifugio, posti a sedere, e che dovrebbe essere la stazione in sé, non era evidentemente previsto nel pacchetto.
Una sorpresa per i cittadini monserratini, soprattutto per gli anziani. Che in questi giorni di pioggia e freddo, nel loro comodo e veloce tragitto in metropolitana verso il Policlinico, rischiano di prendere il raffreddore quando aspettano il mezzo. Tante le lamentele dei viaggiatori della metro leggera, sorpresi di non potersi riparare nel luogo chiuso, che comunque esiste, è stato aperto nel giorno dell'inaugurazione nella fermata, ma poi non è stato più messo a disposizione.
IL SINDACO «So che mancano ancora gli arredi», ha detto il sindaco di Monserrato Gianni Argiolas. «Ma chiedo venga fatto subito qualcosa, d'altronde questo edificio nuovissimo è stato aperto per l'inaugurazione e poi richiuso». È ancora accusa: «Monserrato è stata presa in giro, usata come terra di passaggio e io non posso tollerarlo».
LA PROTESTA Dopo la soddisfazione per il completamento di un'opera tanto attesa, è arrivata anche qualche lamentela. «Soprattutto i cittadini più anziani hanno patito il freddo, se si può evitare chiedo che si intervenga immediatamente».
LA BEFFA Per Tiziana Terrana, consigliere comunale di Forza Italia, «è la solita manovra all'italiana in cui si creano servizi per i cittadini coi loro soldi, e poi ci si rende conto con i disservizi che era solo un'illusione, spero solo momentanea». E mentre il sindaco chiede all'Arst un intervento immediato, Terrana dall'opposizione critica la maggioranza di centrosinistra monserratina. «Sta solo facendo proclami e creando false speranze e visto la scarsa considerazione che ha avuto da parte di Arst e Regione in questa occasione, dubito che la lamentela possa essere incisiva per l'apertura della fermata a breve».
SESTU Intanto Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori, ringrazia l'assessore ai Trasporti Massimo Deiana «per il varo del bus-navetta tra Sestu e il Policlinico che entrerà in funzione tra poche settimane».
Virginia Saba
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
In Breve
CONFRONTO SUL RETTORE
 
Confronto tra i cinque candidati rettori, lunedì alle 16.30, alla Casa dello studente, in via Trentino. Organizzano gli studenti di Unica 2.0. Tutti i candidati, che hanno accettato l'invito, risponderanno alle domande degli studenti.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
«Somministrazioni fondamentali
per evitare le infezioni gravi»
 
Stagionale, obbligatoria o consigliata. Qualunque sia la sua versione, qualunque patologia sia destinata a colpire, la vaccinazione può rappresentare l'ago della bilancia, tra la prevenzione di molte malattie infettive e grossi problemi di salute pubblica. Ecco perché va preferita, sempre e comunque. Non ha dubbi, Aldo Manzin, professore ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari. «Sono assolutamente a favore», dichiara, «gli effetti collaterali dei vaccini sono minimi e comunque inferiori ai possibili rischi correlati a una mancata copertura». Vedi il mancato debellamento della poliomielite. Vedi anche il violento picco influenzale registrato in queste settimane nelle nostre case. O la recrudescenza del morbillo, avvenuta di recente negli Stati Uniti e ora anche in Europa. Epidemie, queste ultime, che si sarebbero potute evitate, a partire dall'informazione tempestiva e corretta, sui benefici ed eventuali controindicazioni legate ai vaccini. «In Italia, c'è ancora molta diffidenza», spiega Manzin, «gli stessi operatori sanitari, i primi che dovrebbero sottoporsi al vaccino perché maggiormente esposti al contagio, sottovalutano l'influenza, considerata un male di poco conto che invece può provocare serie complicazioni, soprattutto tra gli anziani e persone affette da patologie concomitanti».
Più che il sospetto, è una vera e propria paura a bloccare i genitori di bimbi piccoli, quando scatta l'ora di sottoporli ai vaccini non solo stagionali, ma anche a quelli obbligatori e consigliati per la prima infanzia. «Non ci sono dimostrazioni scientifiche sul legame tra somministrazione e successivi problemi neurologici, in primo luogo l'autismo», assicura il docente, che giusto due mesi fa è stato tra i relatori di un corso di aggiornamento organizzato dall'Azienda mista, sulla relazione tra paura ed Ebola, «ricordo una ricerca in merito, effettuata anni fa da un emerito scienziato su una rivista internazionale e clamorosamente smentita».
Sono privi di un serio fondamento scientifico, anche i timori correlati all'erogazione multipla di vaccini. Come l'esavalente, spauracchio di molte famiglie. «Invece assolutamente garantito», obietta, «migliora la reazione del paziente e, dettaglio da non trascurare, è molto comodo dal punto di vista logistico: con una sola dose, si è coperti dai sei patologie».
In generale, secondo Manzin, «c'è molta confusione, altrettanto terrorismo da parte dei media, che i mesi scorsi ha generato una reazione incontrollata di panico nei confronti di un vaccino, la cui pericolosità non è stata peraltro mai dimostrata. A tutti i livelli, serve una comunicazione equilibrata e consapevole, che generi una cultura della vaccinazione ancora assente».
Clara Mulas
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 18 - Edizione OR)
La storia in mostra
RUINAS. A Casa Licheri tanti reperti
 
L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gianni Tatti, non dimentica la storia e il passato. Prosegue il progetto finalizzato all'allestimento di una mostra archeologica permanente negli spazi della casa Licheri grazie alla collaborazione di Carla Del Vais, docente dell'Università di Cagliari, già direttrice del museo civico di Cabras, che sta conducendo studi e indagini nel territorio comunale. Nell'esposizione troveranno spazio i rinvenimenti archeologici di maggior pregio dal periodo neolitico a quello romano. Anche l'ufficio tecnico comunale è impegnato nella ricerca dei professionisti che dovranno curare l'allestimento dal punto di vista grafico e strutturale. Così come Carla Del Vais non si ferma e prosegue le ricerche nel territorio di Ruinas per il rilievo delle tante domus presenti ma anche per scoprire nuove testimonianze archeologiche. (an.pin.)
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 23 - Edizione OR)
«Progetti entro marzo»
Piano di sviluppo locale, sferzata della Regione
NUORO. Il capo gabinetto di Pigliaru ha coordinato i tavoli tematici
 
Bacchettata di Filippo Spanu, capo di Gabinetto del governatore regionale Francesco Pigliaru, che ieri mattina in Provincia, in una sala affollata, richiama all'ordine amministratori, operatori economici e culturali del Nuorese. Entro 30 giorni dovranno presentare progetti dettagliati, con tempistica certa di realizzazione. E preventivi di spesa plausibili. O i soldi destinati alle aree di crisi non arriveranno. In ballo anche tutti quei 50 milioni sollecitati dal Pls, piano di sviluppo locale. A condizione però che questa volta arrivino proposte fattibili.
TEMPI STRETTI Così già ieri sono partiti i tavoli tematici attraverso i quali, a tappe forzate, sindaci, assessori, parti sociali, tecnici e funzionari, associazioni di categoria, Confindustria dovranno traghettare nel territorio risorse certe. Tra venti giorni l'esame dei risultati scaturiti dalle riunioni. Il 27 marzo la sintesi. «Dei 50 milioni del Pls», sottolinea Spanu, «33 milioni sono tornati nel fondo di coesione perché mancava una progettazione concreta».
I TAVOLI Sono cinque i settori strategici su la Regione sferza gli attori coinvolti. Scuole: edilizia, lotta alla dispersione scolastica, sistema di trasporto intercomunale. Ambiente e cultura: parchi e aree di pregio ambientale, poli museali e archeologici. Agroalimentare: filiere, resti di imprese vocate all'esportazione. Servizi di area vasta: polo forestale e ambientale, Università e campus a Nuoro. Manifatturiero innovativo e competitivo: tutela e riqualificazione dei lavoratori, sostegno alle imprese. Infrastrutture per la crescita: acqua e collegamenti. Tra questi ultimi anche il porto della Caletta, ancora privo di un progetto esecutivo. «Cambiamo corso rispetto a un passato», esorta Spanu, «che possiamo sintetizzare con un esempio per tutti: una delibera di giunta del 2012 che ancora non ha avuto un accordo di programma». In linea con lui il presidente della Provincia Costantino Tidu: «Siamo ottimisti. Adesso ognuno deve fare la sua parte».
IMPRESE FINANZIABILI Intanto a breve saranno sbloccati 17 milioni di un bando già espletato per il finanziamento diretto delle imprese. La graduatoria c'è, mancano i decreti di attribuzione. La parte del leone la fanno le realtà turistiche: nella sola Sardegna centrale sono previsti 62 interventi a favore di altrettante società, per un totale di 8 milioni e 500 mila euro. A seguire le produzioni tipiche: 5 milioni e 600 mila euro e il settore manifatturiero 3 milioni e 700 mila euro.
Fr. Gu.

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