Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 February 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
«Ateneo aperto al mondo»
Giorgio Massacci: lauree che abbiano un vero sbocco
UNIVERSITÀ. L'ex preside d'Ingegneria corre per aggiudicarsi la carica di rettore
 
Due isole possono essere un arcipelago. Almeno, così la vede Giorgio Massacci, uno dei cinque candidati alla carica di rettore dell'Ateneo cagliaritano: «Vero, in Sardegna ci sono due università, ma dal mio punto di vista c'è l'Università: gli Atenei devono fare sistema, giocare insieme la partita per ottenere finanziamenti e mantenere la buona qualità dell'offerta formativa, contando anche sulla grande attenzione della Giunta regionale per lo studio universitario». Massacci in teoria sarebbe uomo di numeri, ma assicura: «Sono un ingegnere umanista, anche se la migliore definizione di me l'ha data una laureata in filosofia.
«Strano ingegnere»?
«Esatto. Questo, perché le ho detto come la penso: ritengo che un manager, e il rettore lo è, debba maneggiare algoritmi e numeri, che sono il mio campo, ma guai se le decisioni scaturissero solo da formule matematiche».
Quale marcia in più ritiene di avere?
«Rispetto agli altri candidati? Ciascuno di noi cinque è migliore degli altri in precisi campi, ma nessuno di noi è migliore di tutti in tutto, e ci aiuterà il fatto che il nuovo rettore erediterà un Ateneo gestito in modo virtuoso da chi l'ha preceduto. Aggiungo che la capacità gestionale deriva dalla capacità di dialogo con le altre competenze e che la mia formazione anche manageriale, acquisita nella scuola dell'Eni, completa la mia preparazione».
Perché ha deciso di candidarsi al trono?
«Premesso che il rettore non è il re dei mille docenti e dei 26 mila studenti iscritti, bensì il coordinatore di forze e intelligenze che formano l'Ateneo, ritengo che sia un sbocco naturale quando si è maturato un certo tipo di curriculum. Scuola dell'Eni a parte, sono stato presidente di corso di studi, preside della facoltà d'Ingegneria, realizzatore del servizio di prevenzione e protezione nell'Ateneo. Questi incarichi, la formazione manageriale, il ruolo di valutatore della qualità della didattica e dei processi amministrativi sono buone basi per la gestione, a mio parere, fermo restando che tutti i cinque candidati sono di alto livello».
Se Massacci diventasse rettore...
«... aprirei l'Università alla società e alle scuole superiori, proseguirei il già ottimo lavoro svolto per internazionalizzarla anche con Erasmus, punterei sulla formazione dei docenti delle superiori, ai quali le riforme a raffica hanno devastato la scuola».
Aprire l'Ateneo all'esterno significa anche organizzare corsi per non universitari?
«Certamente, anche se le norme nazionali e universitarie lo rendono difficoltoso. Per la parte che ci riguarda dobbiamo essere più agili, operando sulla base di decisioni non prese sempre e solo al vertice, bensì con un'autonomia che colleghi responsabilità e risultati. Questo in tutto, non solo per i corsi per non universitari».
Non ci sono troppi corsi di laurea, spezzettati?
«Credo anch'io che sia necessario modificarli per avvicinarli di più al mondo del lavoro. Si può fare solo con un piano strategico da scrivere assieme ai docenti e ai ricercatori, con seri studi scientifici alla base, ricordando che l'Ateneo ha anche obiettivi culturali e deve sostenere la ricerca di base. La nostra Università deve continuare a essere generalista, affiancando però ricerca e didattica».
Molti laureati fuggono all'estero.
«Vero, in questo momento l'Italia non dà prospettive professionali, è inevitabile che una quota vada fuori. Ecco perché l'offerta dev'essere estesa fino a un certo punto, tenendo però presente che se è troppo ridotta genera una migrazione studentesca, cioè di giovani che vanno altrove già per studiare, non solo per lavorare».
Il punto centrale della sua campagna elettorale?
«Ciascuno di noi non è ciò che promette per il futuro, bensì quello che ha fatto nel passato. Propongo il mio».
Luigi Almiento
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Tecnico uscito dalla scuola per manager
 
Laureato in Ingegneria mineraria nel 1977, ordinario di sicurezza del lavoro e difesa ambientale a Ingegneria, Giorgio Massacci ha 60 anni, è sposato e ha due figli. La sua preparazione manageriale è maturata nella scuola superiore “Enrico Mattei” dell'Eni. Dal '92 ha introdotto l'insegnamento della Sicurezza del lavoro nella facoltà cittadina, seconda in Italia dopo il Politecnico di Torino. La Firas (Federazione italiana degli addetti alla sicurezza) gli ha assegnato il premio Academia 2009.
Dal 2003, per sei anni è stato responsabile del servizio di prevenzione e protezione dell'Università e presidente del corso di studi in Ingegneria per l'ambiente e il territorio. È stato preside della facoltà di Ingegneria dal 2008 al 2012. Da sette anni è nel Senato accademico. Dal 2000 si occupa di qualità: è l'unico docente della Sardegna iscritto all'Albo Crui per la valutazione dei corsi di studio universitario di tutte le aree in tutto il Paese e all'Albo dei valutatori Quacing. (l. a.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Il prezzo di Buoncammino
«Imitate Tempio, dateci in cambio un'altra struttura»
L'INCONTRO. Proposta dell'agenzia del Demanio a Comune, Regione e Università
 
«Per il futuro di Buoncammino servirà ancora tempo, intanto portiamo lì gli uffici dell'amministrazione penitenziaria per risparmiare 300 mila euro». Rita Soddu, direttrice dell'Agenzia regionale del demanio, ha in tasca le chiavi dell'ex carcere perché ha il ruolo di intermediario tra lo Stato e le istituzioni interessate.
ESIGENZE DI RISPARMIO «Prima che si decida che strada prendere e si programmi nel dettaglio il futuro di Buoncammino ci vorrà ancora un po' di tempo - è l'annuncio della funzionaria -, ma le pubbliche amministrazioni dal 2016 dovranno ridurre del 50 per cento la spesa per le locazioni e del 30 per cento gli spazi utilizzati: a Cagliari lo Stato spende ogni anno sette milioni di euro per 16 mila metri quadri di spazi in locazione da privati». Da qui la scelta di trasferire nell'ex carcere gli uffici del Dap (Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria) di via Tuveri e quelli dell'Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna) di via Peretti. «Non si tratta di scelte definitive - precisa - ma temporanee perché siamo pronti ad accettare altre proposte dalle altre istituzioni».
L'ESEMPIO DI TEMPIO L'esempio ideale portato della direttrice dell'Agenzia del demanio riguarda Tempio, dove il Comune si prenderà l'ex carcere dando in cambio una ex caserma dei carabinieri. A Cagliari è possibile una soluzione analoga? Questa la domanda da girare alle amministrazioni comunale e regionale.
LA TAVOLA ROTONDA È quanto emerso ieri nella Facoltà di Architettura in occasione della giornata di studio sulla "grande fabbrica di Buoncammino", che ha visto sedersi allo stesso tavolo tutte le istituzioni coinvolte per confrontare le diverse idee sul futuro dell'ex carcere. «Nei vari interventi sono emerse diverse visioni sul futuro di Buoncammino», commenta il sindaco Massimo Zedda, «ma tutti sono d'accordo sul fatto che almeno una parte possa essere destinata agli studenti universitari. L'importante è che si valuti il futuro dell'ex carcere nell'insieme di spazi che lo circondano, dal Palazzo delle Scienze fino all'ospedale civile, in modo da poter dare la migliore collocazione a ogni iniziativa prevista».
IL PRIMO CITTADINO Il sindaco ha sottolineato che nel carcere potranno convivere il pubblico e il privato, ma che al più presto bisogna trovare una sistemazione per gli uffici dell'amministrazione penitenziaria in modo da rendere fruibile al pubblico la struttura: «Il carcere di Buoncammino non deve diventare l'ennesimo immobile abbandonato e non deve fare la fine dell'ex ospedale Marino». Alla tavola rotonda nell'Aula magna di via Corte d'Appello hanno partecipato rappresentanti della Regione, della Soprintendenza, dell'Ersu, di Area e di Confindustria tutti hanno assicurato che nei grandi spazi dell'ex carcere potranno convivere diversi contesti.
PROGETTI CONDIVISI «Dall'incontro è emersa una volontà comune dei vari enti», spiega la docente universitaria Emanuela Abis, assessore all'Urbanistica con Delogu sindaco, «c'è la disponibilità a portare avanti progetti condivisi per il patrimonio pubblico dismesso o in dismissione, ragionando sul breve periodo ma soprattutto cominciando a programmare sul medio-lungo termine».
Marcello Zasso
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 47 - Edizione CA)
Guido Melis: «Fare lo Stato per fare gli italiani»
 
Analizzare la storia dell'apparato burocratico italiano per rendere migliore e più efficacie il riformismo contemporaneo. Questo lo spirito del saggio di Guido Melis “Fare lo Stato per fare gli italiani” (edito da Il Mulino, 304 pagine, 24 euro), un volume molto curato e incentrato sul ruolo svolto dall'amministrazione pubblica nella costruzione dello Stato.
L'opera è divisa in tre parti; si inizia dal processo unitario per arrivare ai nostri giorni passando per il ventennio fascista. Melis, ordinario di Storia dell'amministrazione pubblica all'Università La Sapienza di Roma, è uno dei maggiori esperti della macchina statale italiana. Il giurista sassarese ha dedicato gran parte del suo impegno scientifico alla storia del diritto amministrativo; materia poco battuta e, conseguentemente, misconosciuta alla gran parte degli addetti ai lavori.
Una lettura attenta del volume potrebbe suggerire soluzioni alla dirigenza e alla classe politica di oggi. La vicenda che coinvolse il consigliere di Stato Attilio Brunialti nel 1913 dimostra l'esistenza di validi anticorpi contro la corruzione persino nell'Italia giolittiana. Molto interessante l'analisi sul ruolo svolto dalle élites nei decenni postunitari: oggi sarebbe molto utile poter contare su una dirigenza illuminata .
Il libro è stato presentato martedì scorso a Cagliari da Paola Piras, Giulio Napolitano e Giacomo Mameli.
Matteo Mascia
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 50 - Edizione CA)
La sfida per l'Ateneo
Un capo che sappia esaltare le virtù
Giuseppe Marci *
 
Facendo il bilancio di un anno della Giunta Pigliaru, il direttore di questo giornale ha scritto: «Si poteva e si potrà far meglio, con l'aiuto di tutti».
Su questo “aiuto” mi vorrei soffermare, allargando il discorso verso altre situazioni che pure, a mio parere, richiedono più ampia partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. Non senza aver detto che le parole di Muroni evocano l'immagine, gioiosa e carica di energia, dei giovani che hanno animato il comitato elettorale in occasione della candidatura di Pigliaru. Soltanto a vederli nei servizi televisivi comunicavano una volontà di contare che dobbiamo chiederci dove sia finita: se sia stata impiegata per vincere le elezioni e poi messa da parte. Certo le pratiche amministrative non possono essere gestite assemblearmente, richiedono studio e ponderazione, competenze tecniche e confronti con esperti. Ma una Giunta che facesse tutto questo, e bene, senza rendere partecipe l'insieme dei Sardi nei processi di governo della loro isola, sarebbe comunque insufficiente. Suggerirei al Presidente, che viene dal mondo universitario, di adottare per politici e amministratori i principi di valutazione applicati - con problematicità ma con risultati interessanti - nel mondo universitario; valutazioni basate su dati obiettivi e inoltre sul parere delle parti interessate: gli studenti, nel nostro caso; tutti i cittadini in quello della pubblica amministrazione. Perché non provare?
Ma è all'Università di Cagliari che vorrei arrivare, pensando all'attuale campagna per l'elezione del Rettore che vede, ed è segno di energia, un pullulare di propositi, di volontà partecipative, di speranze. Verranno tacitate, una volta eletto il Rettore, o riusciremo a eleggerne uno talmente saggio da capire che, come dice Muroni, si può far meglio con l'aiuto di tutti? Perché i candidati non provano a ideare un meccanismo di consultazione ampia e permanente, tale da non rallentare i percorsi decisionali ma da corroborarli con la forza derivante dal consenso e dalle intelligenze degli studenti, dei docenti, dei tecnici e degli amministrativi che operano per far vivere il nostro Ateneo? Sarebbe una sfida difficile, ma probabilmente anche l'unico modo per affrontare i tempi che ci attendono: talmente complessi che non basterà un uomo solo al comando, neppure se disponesse dell'esperienza e delle qualità gestionali dimostrate dal Rettore che sta concludendo il mandato. Ci sono molte virtù nel corpo universitario: serve un capo che sappia esaltarle.
Docente all'Università di Cagliari
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 17 - Edizione OR)
Centro servizi
Gli specialisti spiegano il rischio alcol agli studenti
 
Lunedì all'interno della rassegna Letture e visioni, al Centro servizi culturali alle 9.30 incontro dedicato agli studenti del liceo “Benedetto Croce” sulla diffusione dell'alcol fra i giovani con l'obiettivo di sensibilizzare i ragazzi su una gravissima emergenza sociale.
L'incontro ha anche lo scopo di far avvicinare gli studenti al giornalismo televisivo. Intervengono Salvatore Maresca, dirigente scolastico Liceo Statale “Benedetto Croce”, Francesco Di Ruberto, questore, Roberta Agabio, medico specialista in farmacologia e psichiatria, ricercatrice presso il dipartimento di neuroscienze dell'Università di Cagliari, responsabile centro di studio dell'abuso alcolico, Massimo Carpineti, medico della Polizia, Miriam Melis, ricercatrice del dipartimento di Scienze Biomediche dell'università di Cagliari, ha curato, insieme al collega Marco Pistis, uno studio che rivela un fattore di rischio, Liana Fattore, ricercatrice dipartimento Neuroscienze dell'Università di Cagliari.
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 27 - Edizione OR)
Più risorse all'università in vista dei mille iscritti
NUORO. Proposta bipartisan dei consiglieri regionali del territorio
 
Obiettivo è dare stabilità a una università che nonostante le mille difficoltà cresce e potrebbe arrivare alla fatidica quota dei mille iscritti. Soglia psicologica importante, a dimostrazione che i corsi in Barbagia mettono salde radici. I consiglieri regionali del Nuorese firmano un emendamento bipartisan alla Finanziaria per assegnare maggiori risorse alle università del centro Sardegna che da tempo annaspano nella precarietà.
LA PROPOSTA Rispetto a un anno fa i fondi regionali destinati alle università di Nuoro e Oristano, secondo la Finanziaria disegnata dalla Commissione, sono in aumento: passano da 4 milioni 700 mila euro a 5 milioni 700 mila euro. I consiglieri regionali del territorio, assieme ai colleghi della Gallura, ora propongono un ulteriore incremento: da 5 milioni 700 mila euro a 7 milioni 700 mila. Un aumento di due milioni, di cui uno è riservato a Olbia.
L'INIZIATIVA «Ci muoviamo su tre territori. Rispetto all'anno scorso, se l'emendamento dovesse essere approvato, c'è un aumento di tre milioni di euro, di cui uno è per Olbia, gli altri due al fondo complessivo di Nuoro e Oristano la cui ripartizione viene fatta anno per anno», spiega Roberto Deriu, vice capogruppo del Pd e primo firmatario dell'emendamento. «Consente - spiega il testo - l'effettivo svolgimento delle attività dell'università diffusa sul territorio che ha permesso di limitare il fenomeno dell'abbandono degli studi da parte dei giovani e di temperare la grave penalità finanziaria che altrimenti colpirebbe l'università di Sassari».
IL FUTURO L'obiettivo è dare prospettiva all'università del centro Sardegna, a partire da quella di Nuoro che con i suoi 840 iscritti vanta migliori performance numeriche. L'eventuale arrivo di risorse adeguate consentirebbe una nuova fase con ulteriori proposte formative. A quel punto la quota dei mille iscritti, auspicata dallo stesso Deriu, sarebbe una possibilità concreta. In questa prospettiva - nota il consigliere regionale del Pd - si inserisce la nuova struttura organizzativa della Fondazione che prenderà il posto del consorzio. Tasselli sufficienti, a quel punto, per parlare di terzo polo universitario. Ora resta da vedere se l'emendamento firmato anche dai consiglieri nuoresi Efisio Arbau (La Base), Pietro Pittalis (Forza Italia), Daniela Forma (Pd), Emilio Usula (Rossomori), Luigi Crisponi (Riformatori) e dai colleghi di Oristano e Olbia verrà accolto.
Marilena Orunesu
 

LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
L’ateneo intitola due aule
a Longinotti e Andreoni
 
SASSARI Cerimonia ieri mattina all’'Università che ha intitolato due nuove aule didattiche della facoltà di Medicina e chirurgia a Maurizio Longinotti e Giorgio Andreoni, medici e docenti, prematuramente scomparsi, che hanno segnato la storia dell'ateneo. Alla cerimonia, che si è svolta nella clinica di Malattie Infettive, hanno partecipato il rettore Massimo Carpinelli, il prorettore Vicario Omar Chessa, i direttori dei dipartimenti di Medicina clinica e sperimentale, Scienze Biomediche e Scienze chirurgiche, microchirurgiche e mediche: i professori Antonello Ganau, Andrea Montella, Gian Vittorio Campus. Sono intervenute anche la professoressa Ida Mura, presidente della Struttura di raccordo della Facoltà di Medicina, e la professoressa Maristella Mura, direttrice della Clinica di Malattie Infettive, oltre a numerosi allievi e ai familiari dell'ematologo Maurizio Longinotti e dell'infettivologo Giorgio Andreoni. Entrambi, con grande affetto e nostalgia, sono stati ricordati per le attività cliniche e di ricerca instancabili, oltre che per le doti umane manifestate nella trasmissione del sapere ai medici del domani. Due docenti che hanno saputo lasciare il segno su generazioni di alunni e che hanno dato lustro all’ateneo sassarese, grazie all’impegno professionale e all’entusiasmo nello svolgere il loro lavoro. Al termine della cerimonia, sono state scoperte le targhe dedicate ai due studiosi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Alghero – pagina 29
la lettera aperta
Cecchini scrive ai consiglieri:
la Regione salvi Architettura
 
ALGHERO Ha scritto a tutti i consiglieri regionali, spiegando la situazione complessiva della istituzione, le attività, i risultati conseguiti, le risorse impegnate e le prospettive future. Autore dell’informativa agli eletti del territorio è il professor Bibo Cecchini, direttore della facoltà di Architettura, alle prese con una situazione che difficilmente si riesce a inquadrare facendo ricorso al buon senso. Il dossier inviato agli onorevoli riferisce nel dettaglio le spese della facoltà, argomento dopo argomento, da conto in buona sostanza di come sono state impegnate le risorse pubbliche nella gestione di una istituzione che ha ottenuto riconoscimenti a livello nazionale e internazionale tali da porla come una sorta di "gioiello di famiglia" da custodire e proteggere. Fino a oggi a niente sono valse le espressioni della politica, non ha avuto alcun valore un ordine del giorno votato all’unanimità dall’intero consiglio regionale, tutti gli emendamenti presentati sono stati bocciati dalla commissione bilancio. Alla facoltà di Architettura dell’università di Sassari serve un sostegno finanziario per mandare avanti l’ordinaria amministrazione. Si era parlato in quel famoso ordine del giorno di 300mila euro all’anno. Nei giorni scorsi gli studenti hanno occupato il rettorato a Sassari per manifestare contrarietà per l’atteggiamento delle istituzioni nei confronti della facoltà, sono disposti anche a marciare su Cagliari e ad attendarsi sotto la sede del consiglio regionale. Vale la pena di ricordare che fino a oggi le attività di Architettura sono proseguite ma in condizioni di estrema precarietà, con numerose rinunce, la sospensione di iniziative, ma soprattutto in una condizione di tipo psicologico che non favorisce quell’entusiasmo e voglia di produrre che hanno caratterizzato l’istituzione fin dalla sua nascita. Sulla questione si registra anche un intervento del portavoce provinciale di Fratelli d’Italia An, Uccio Sanna, che insieme a Gianfranco Langella, algherese dirigente del movimento politico, sottolinea che : «Architettura Alghero avrebbe meritato maggiori attenzioni dal Comune e dalla Regione Sardegna». (g.o.)

Questionnaire and social

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