Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 February 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA di sabato 7 febbraio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
MANAGEMENT
Le iscrizioni alla seconda edizione del Master in management dei prodotti e servizi della comunicazione sono aperte sino al 23 febbraio. Cinquanta posti disponibili, sessanta crediti formativi universitari, venti le partnership per tirocini con aziende, enti pubblici e associazioni. La domanda di ammissione al master deve essere compilata con la procedura online nell’area dei Servizi online per gli studenti sul sito dell’Università di Cagliari (www.unica.it) entro le ore 12 del 23 febbraio prossimo.
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 7 febbraio 2015 / Commenti (Pagina 14 - Edizione CA)
I LIMITI DEGLI ATENEI SARDI
La nuova sfida: assumere i giovani
Giuseppe Marci, Docente universitario
Lo stillicidio di articoli sull’invecchiamento del corpo docente, nella scuola e nell’università, può portare a conclusioni sbagliate: che i docenti in servizio non vogliano nuove assunzioni. La qual cosa è inverosimile, come ciascuno comprende, se ci ragioniamo un po’. Con riferimento all’università, l’accusa in genere diviene anche più diretta ed esplicita. Qualche giorno fa un grande quotidiano intitolava: «Narcisismo e cecità dei baroni uccidono l’università italiana». E nel sottotitolo rincarava: «Autoreferenzialità, fobia digitale, concorsi adattati: è l’Italia che non vuole cambiare».
Può darsi. Può darsi che non voglia cambiare. E può anche darsi che ci siano autoreferenzialità, concorsi adattati, eccetera. Ma rappresentare questi aspetti come fossero l’intero quadro è inesatto e controproducente. Soprattutto nasconde una parte, non la minore, delle responsabilità riguardo a quella "uccisione" dell’università (e della scuola). Il difetto - recitava un antico modo di dire - sta nel manico. E il "manico" solo in parte lo tengono i "baroni": anche quando siedono in Parlamento e concorrono a fare le leggi. La realtà è che questo Paese, per limiti culturali incancreniti, non crede nella ricerca, se non come fiore all’occhiello da esibire vanitosamente quando uno dei nostri scienziati consegue un riconoscimento internazionale. Se potessimo analizzare serenamente la situazione dei due Atenei sardi, ultimi in Italia riguardo ad alcuni parametri, molte cose potremmo imputare ai docenti che vi hanno operato: anche il narcisismo e la cecità. E per cecità intenderei l’incapacità di prevedere che il periodo delle vacche grasse sarebbe potuto finire e che avrebbero dovuto saviamente attrezzare l’istituzione per il periodo di carestia, che puntualmente è arrivato. Ma non la colpa di non volere nuove assunzioni.
Certo, il neoeletto Rettore di Sassari e il nuovo di Cagliari questa sfida principalmente dovranno affrontare: quella della perdita di docenti che vanno in pensione e non possono essere sostituiti per mancanza di risorse. Dovranno pensare a sinergie lungo l’asse Cagliari-Sassari, se vorranno scongiurare il rischio della chiusura, e a un nuovo rapporto con la Regione: programmatorio e non strumentale come troppe volte è stato. Attento alle esigenze generali: non a quelle di logiche ristrette, accademiche o politiche che siano. Dovranno coinvolgere tutti in uno sforzo collettivo: pensare di risolvere la situazione con l’ingegneria istituzionale è una pura illusione.
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 7 febbraio 2015 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Forte ripresa dell’emigrazione. L’appello: rilanciare lo sviluppo per dare speranze ai giovani
MENO SARDI, MA MOLTO PIÙ VECCHI

Allarme Cna: nei prossimi 20 anni perderemo 137mila abitanti Quello che i dati non dicono: per esempio lo spopolamento della Sardegna. A prima vista, le cifre Istat raccontano un lieve incremento della popolazione isolana negli ultimi anni. Ma l’ufficio studi Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato) ha smontato e rimontato quelle cifre, le ha analizzate per bene e alla fine le ha capovolte. L’aumento è diventato un calo.
Non solo: guardando qualche lustro più in là, gli esperti della Cna temono che i residenti crollino di 100-180mila unità, a seconda del tasso di pessimismo dei vari scenari. Con una popolazione che diventerebbe ovviamente sempre più anziana, anche per la ripresa dell’emigrazione dei giovani in cerca di lavoro.
I DATI Dopo il censimento Istat del 2011, dice una nota dell’associazione degli artigiani, «è stato registrato ufficialmente un aumento di oltre 26mila residenti in Sardegna», che toccherebbero perciò quota 1 milione 663.859 nel 2013. Un’inversione di rotta rispetto al periodo 2008-2011.
Ma «analizzando nel dettaglio i dati - dice l’ufficio studi - in realtà la popolazione sarda in cinque anni ha registrato 11mila residenti in meno». L’incremento apparente sarebbe dovuto solo all’aggiornamento contabile delle anagrafi comunali, che dopo il censimento hanno reinserito nelle liste circa 28mila residenti.
La parte allarmante dello studio, però, riguarda gli scenari futuri. A seconda dell’andamento dei flussi migratori in uscita dalla Sardegna (ipotizzando una relativa stabilità di quelli in entrata e della natalità, da tempo ai minimi in Italia), lo spopolamento è più o meno rapido. Ma sempre notevole, anche nell’ipotesi più ottimista, che vede nel 2035 circa 1 milione e 563mila sardi.
Lo scenario peggiore ne prevede addirittura 1 milione 483mila. Quello intermedio, 1 milione e 527mila. In quest’ultima ipotesi, oltre un terzo dei residenti (il 34%) avrebbe più di 65 anni, mentre attualmente quella fascia si ferma al 22%. E quasi i tre quarti del totale (74%) avrebbero più di 35 anni.
L’APPELLO Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario della Cna sarda, traducono così i dati: «Tra vent’anni, quasi 8 sardi in età non lavorativa (anziani o under 15) saranno “a carico” di dieci persone in età lavorativa». Considerando poi il basso tasso di occupazione femminile «si capisce quanto la sostenibilità del sistema socio-economico della Sardegna sarà messa a durissima prova».
Il processo di invecchiamento legato alla scarsa natalità, proseguono Piras e Porcu, «ha trovato in Sardegna un fattore di accelerazione nella crisi economica, che ha portato a un riacutizzarsi del drammatico fenomeno dell’emigrazione: oltre al calo demografico, tra il 2009 e il 2013 sono stati registrati oltre 11mila residenti in meno per cambio di residenza, in gran parte giovani in cerca di lavoro». Perciò, concludono, «occorre che la Regione prenda atto di queste dinamiche e si adoperi per rilanciare la crescita e lo sviluppo, unica condizione per offrire ai nostri giovani opportunità di lavoro e formazione».
L’ANALISI «È vero, le difficoltà sul lavoro aggravano lo spopolamento già in atto», conferma Lilli Pruna, sociologa dell’Università di Cagliari, che di recente ha presentato il Rapporto 2013 sul mercato del lavoro in Sardegna. «Secondo l’Istat, tra il 2010 e il 2050 potremmo perdere la popolazione accumulata nei 40 anni precedenti, ritornando a 1 milione e 400mila residenti».
Le cause sono molte, a partire dalla bassa fecondità ormai storica. «Ma il fenomeno è in effetti aggravato da maggiori flussi migratori in uscita, che riguardano soprattutto alcune aree dell’Isola e le fasce di età più giovani». In realtà, fa notare Pruna, «non è sempre la ricerca di lavoro che fa spostare le persone. Incide a volte la voglia di vivere in posti diversi, la ricerca di contesti in cui funzionino meglio i servizi pubblici e le politiche per la casa, e così via». Chi vuole intervenire per frenare lo spopolamento dovrà considerare anche questi fattori, conclude la sociologa: «Bisognerebbe far leva sull’occupazione e anche su tanti vantaggi di altro tipo. Mentre per far crescere la natalità l’unica via sarebbe attrarre molti più immigrati, che fanno più figli».
Giuseppe Meloni
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di sabato 7 febbraio 2015 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
Il grande dolore e la commozione di Mauro Mura, Francesco Sette e Luigi Concas
«Era un uomo dalla rara umanità»
«Carlo Piana...non saprei da dove iniziare». Pausa. «Da dove iniziare». Altra pausa. Riannodare il filo della memoria non è semplice per chi ha trascorso una vita in compagnia di «un fratello maggiore». Mauro Mura è il procuratore di Cagliari: ha 74 anni, è in magistratura da 47 e dirige l’ufficio dal 2007, da quando Piana era andato in pensione. «Il caso, e non solo, ha voluto che lui mi abbia preceduto in quasi tutti gli incarichi», ricorda Mura mentre, seduto nel suo ufficio, un tempo del collega, osserva un punto indefinito davanti a sé. «Talvolta è stato lui che mi ha spinto a succedergli, come quando diventai giudice delegato fallimentare. In tante occasioni mi sono trovato al suo fianco in Corte d’assise a Lanusei. Per una vita sono stato con lui a Cagliari. I ricordi sono miliardi». Tanti da spingere alla commozione, inevitabile per chi ha condiviso con chi non c’è più momenti di gioia e difficoltà.
Come il presidente del Tribunale di Cagliari, Francesco Sette, alto magistrato che un tempo fu giudice a latere nell’Assise presieduta da Piana. «È difficile sintetizzare in poche frasi una persona importante come Carlo», premette, «ho lavorato con lui per più di dieci anni lavorando tanto e a tempo pieno, anche a Lanusei e Oristano: riteneva fosse giusto che i processi per fatti accaduti in quei territori si svolgessero lì. Avevamo una conoscenza profonda, una stima reciproca diventata amicizia. Era un uomo disponibile ad approfondire, a conoscere, ad ascoltare. Di una umanità e di un equilibrio fuori dal comune. Lascia un grande vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto».
Opinione condivisa da Luigi Concas, uno dei decani dell’avvocatura sarda e cagliaritana, docente in pensione di Diritto penale all’università del capoluogo: «Piana è stato una nobile figura di uomo e di magistrato. Decisamente fu davvero equilibrato e saggio come presidente della Corte d’Assise e del Tribunale e come procuratore. L’ho considerato un amico». (an. m.)
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di sabato 7 febbraio 2015 / Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
SETTIMO
Mini alloggi vicini alla metro

Ottanta mini-alloggi per studenti sorgeranno, non appena superato l’iter burocratico, nell’area prospiciente il mega parcheggio di fronte alla stazione ferroviaria di Settimo San Pietro .
Un intervento che -come ha spiegato il sindaco Costantino Palmas - è stato programmato a beneficio soprattutto degli studenti della cittadella universitaria che tra qualche settimana potranno raggiungere l’Ateneo in pochi minuti viaggiando sul metrò. Facile intuire anche i vantaggio per Settimo, visto che in qualche modo gli inquilini dei futuri alloggi non mancheranno di frequentare anche il centro abitato.
Intanto si parla dell’arrivo a fine mese del metrò che consentirà ai pendolari di raggiungere la cittadella universitaria con l’ospedale, Monserrato e Cagliari . Sarà la volta buona? Si parla anche di collegare la stazione con Sinnai e Maracalagonis , utilizzando i bus navetta. Il consigliere regionale Cesare Moriconi propone una strada che partendo da Sinnai, raggiunga in pochi minuti la stazione ferroviaria, proseguendo poi per la statale 387.
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 7 febbraio 2015 / Cultura e spettacoli - Pagina 35
UN CONVEGNO DEL FAI
per riscoprire la storia della Sardegna
CAGLIARI Il Fai (Fondo Ambiente Italiano) si presenta in Sardegna in una veste rinnovata, a cominciare dalla delegazione di Cagliari e dal Fai giovani, aperto a studenti medi ed universitari il cui protagonismo nella tutela e promozione del patrimonio ambientale e paesaggistico – fulcro nell’educazione alla cittadinanza e al bene comune – deve essere valorizzato. L’azione del Fai punta anche in Sardegna a sensibilizzare al rispetto della natura, dell’arte, della storia e delle tradizioni dell’isola. Su questa linea viene ora proposto il progetto “Alla ricerca della Storia perduta”, che «tematizza – spiegano al Fai – la relazione tra didattica della storia e della narrativa e romanzo storico, ambientato in Sardegna». L’iniziativa è articolata in una serie di incontri in cui docenti e studenti, scrittori, storici, archivisti, storici dell’arte, artisti, avranno la possibilità di entrare in sinergia ed in un proficuo confronto di esperienze. Il primo appuntamento sarà a Cagliari, nella convegni della Fondazione Banco di Sardegna via San Salvatore da Horta lunedì 9 dalle 16. E verterà sulla costruzione del romanzo storico quale strumento didattico e di diffusione delle conoscenze, a partire dai tre romanzi giudicali “Il condaghe perduto”, “Bujakesos” e “Judikes” del giornalista e scrittore Vindice Lecis, in collaborazione con la Casa Editrice Condaghes e la Fondazione Banco di Sardegna. Il programma della giornata prevede tre incontri. “Quale storia per quale didattica della storia”?, è il tema del primo, con gli interventi di Gianluca Scroccu storico dell’università di Cagliari, Lucia Baiocchi docente del liceo Pintor" di Cagliari, Lucia Sancassano docente del liceo Dettori di Cagliari. Si parlerà poi del “Racconto del passato tra storia e paristoria” con Marina Valdés archivista, già direttore dell’archivio di stato di Oristano e Olivetta Schena, docente Storia Medievale dell’università di Cagliari. Infine, “La triade giudicale come bisogno di storia” con Graziano Milia della Fondazione Banco di Sardegna, Silvano Tagliagambe filosofo della scienza e Vindice Lecis giornalista e scrittore. Coordina Maria Antonietta Mongiu, presidente regionale del Fai.
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA ONLINE del 5 febbraio 2015
SCLEROSI MULTIPLA, BOOM DI CONTATTI PER LA SCOPERTA DEI RICERCATORI SARDI
Medicina, potrebbe essere un microbatterio l’agente scatenante della malattia: grandissimo interesse dei pazienti e dei loro familiari per gli sviluppi di un’indagine scientifica che vede in campo anche l’università di Cagliari 
SASSARI. Cresce l’attenzione per le cure contro la sclerosi multipla. Dopo che un’équipe sarda ha individuato le probabili cause della patologia, grazie al web la notizia pubblicata dalla “Nuova” e da parecchie riviste specializzate internazionali sta facendo il giro del mondo. Nell’isola i malati sono migliaia, una delle percentuali più alte d’Europa in rapporto alla popolazione. E naturalmente alle terapie di contrasto sono molto interessati anche i familiari dei pazienti. Sulla scoperta si stanno così sviluppando su internet dibattiti e scambi di opinioni, con decine di commenti e interventi. Già 30mila i clic sul sito della “Nuova Sardegna” soltanto nell’ultima settimana.
Sclerosi multipla, équipe sarda scopre le cause.
Potrebbe essere un micobatterio l’agente scatenante della sclerosi multipla. E’ questo il risultato degli studi di un gruppo di ricercatori delle università di Sassari e Cagliari.
L’importante ricerca ha consentito di stabilire che potrebbe essere un micobatterio l’agente scatenante della sclerosi: il Map, lo stesso che provoca la paratubercolosi nei ruminanti. Con risultati resi noti su PloS One. “Da allora lo studio, che fa capo alle università di Sassari e Cagliari, è andato avanti con un lavoro intenso e progressivo”, come ricorda il professore sassarese Leonardo Sechi.
E il nuovo rilancio di audience su questa scoperta tutta made in Sardinia è legato agli sviluppi delle indagini scientifiche pubblicati più di recente da numerosi organi d’informazione internazionali, almeno una dozzina tra i più autorevoli in campo medico. “Anche perché nel frattempo abbiamo individuato ulteriori associazioni con certi geni”, sottolinea ancora il docente. Che, assieme alla collega dell’ateneo turritano Stefania Zanetti, si occupa da tempo del ruolo svolto dal Map nelle infezioni causate da microbatteri. Sempre a Sassari, primo autore della ricerca è Davide Cossu. Mentre a Cagliari il gruppo collegato è coordinato dalle professoresse Maria Giovanna Marrosu ed Eleonora Cocco. Ancora nell’università sassarese, poi, la collaborazione si è estesa di recente al primario di neurologia Maura Pugliati. (pgp)


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link:
rassegna stampa MIUR

 

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