Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 February 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. È Paola Piras
Cinque candidati, un'altra donna punta al rettorato
 
Questa volta c'è una speranza in più per chi tifa le donne. Il 9 marzo, prima chiamata alle urne, ci saranno ben due nomi femminili in gara nelle elezioni per il rettorato: Maria Del Zompo e Paola Piras. La candidatura di quest'ultima, corteggiata da più parti, è fresca fresca: la docente ordinaria di Diritto amministrativo, prorettore alla Didattica e già preside della facoltà di Scienze politiche, ha sciolto le riserve in questi giorni inserendosi ufficialmente in quella che si prospetta una corsa a cinque per la poltrona più ambita dell'Università di Cagliari. Con la Piras e la neuroscienziata, infatti, scendono i campo altri tre concorrenti, tutti ingegneri, Luigi Raffo, Giacomo Cao e Giorgio Massacci, forza di piazza D'Armi.
PRONOSTICI Col toto-rettorato che impazza e l'ago della bilancia che per il momento gira un po' su tutti i candidati, la competizione si preannuncia vivace, senza esclusione di colpi di scena. E l'idea che sul trono possa salire un rettore in gonnella piace, tanto più di fronte al gradimento delle due candidate, entrambi nomi forti dell'Ateneo. Chissà se saranno così potenti da cambiare anche una data del calendario: se a vincere fosse una di loro, la festa della donna all'Università di Cagliari sarà non l'8 ma il 9 marzo. Primo test di una competizione tradizionalmente al maschile. Per ora, fuori e dentro l'ateneo, c'è voglia di conoscerli, questi candidati, alle loro prime uscite pubbliche. Ognuno ha scritto a studenti, docenti e ammnistrativi. Da tutti ottimi propositi e obiettivi. Come quello su cui punta la Piras: «Una universitas con gli studenti al centro». (c. ra.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Palmas lascia dopo 25 anni: «Si guardi al futuro»
SETTIMO. A maggio si vota, poi il sindaco lascerà l'attività politica in Comune
 
Dieci anni da sindaco, altri quindici da assessore comunale. Costantino Palmas, ricercatore universitario, sindaco di Settimo San Pietro, dice basta con l'amministrazione pubblica. «Venticinque anni al Comune sono tanti, per me e per chi guarda dall'esterno. Lasciamo spazio ad altri, soprattutto ai giovani, che devono avere un ruolo nella crescita del nostro paese con le loro idee con i loro progetti».
Palmas, più che a quanto fatto in questi 25 anni, preferisce parlare del futuro: «A mio parere in questi anni si è fatto tanto, però preferisco parlare di quelle grandi opere che per la solita, infinita burocrazia, non sono state ancora avviate. Mi rammarico anche per i tempi lunghi nella costruzione di SuperHando, l'ospedale per disabili che a mio parere non sarà pronto prima di altri quattro o cinque anni. E poi il progetto per la costruzione di cento mini alloggi previsti e finanziati con quattro milioni vicina alla stazione del metrò. Saranno occupati», aggiunge il primo cittadino, «dagli studenti, che potranno rapidamente raggiungere l'Università». Costantino Palmas ricorda poi i 54 alloggi che dovranno sorgere con un modello abitativo adatto a un mercato che sta cambiando. «Bisogna guardare al futuro, chi mi succederà dovrà tenerlo presente».
Settimo a maggio avrà quindi un nuovo sindaco. Il centrosinistra ha già fatto le proprie scelte proponendo, per la massima carica, un assessore uscente: Gigi Puddu. Gli altri schieramenti sono da tempo al lavoro per trovare il candidato ideale. Di sicuro si profila un grande rinnovamento in Consiglio, considerato che hanno deciso di uscire amministratori storici come l'ex sindaco Massimo Pusceddu, l'attuale vice sindaco Costantino Mura e l'assessore uscente Franco Dessì.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 17 - Edizione OR)
“Paesaggi d'acqua”
Bosa, rischio idrogeologico
 
Rischio idrogeologico e scenari per il territorio: è il tema del workshop dell'Università di Sassari, che si terrà a Bosa dal 9 all'11 febbraio, coinvolgendo una ventina di studenti del Dipartimento di architettura, design ed urbanistica. «Paesaggi d'acqua. Rischio idrogeologico e scenari di progetto per il territorio di Bosa»: tema quanto mai attuale mentre nella cittadina cresce il dibattito sul progetto della Regione per gli argini del Temo. (a.n.)
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
diritto allo studio
UNIVERSITA’ DI SASSARI IN CRISI, UNA SVOLTA PER SOPRAVVIVERE
L’Ateneo si avvicina alla soglia dei 10mila iscritti: sarebbero a rischio i finanziamenti dei corsi di laurea e dell’alta specializzazione
Evitare l’immobilismo
di Antonietta Mazzette
 
Riporto l'attenzione sull'Ateneo di Sassari e specificamente su due problemi: i precari e l'offerta formativa per il prossimo triennio. Per ciò che riguarda i primi, ancora oggi, non è chiaro l'orientamento di questa amministrazione. In nessuna sede formale se n'è parlato e i Dipartimenti potrebbero vedere ridotti drasticamente sia il numero di persone che svolgono funzioni amministrative sia quello dei docenti: per i primi il contratto si conclude a marzo, per i ricercatori nell'ottobre 2015.
Lo stato del bilancio dell'Ateneo è critico ma, considerato che questo problema dovrebbe essere una priorità per tutti, si è ancora in tempo per avviare una verifica trasparente su come operare forme di risparmio e accantonamento di fondi a favore dei precari. Sono certa che, riqualificando la spesa, sarebbero molte le persone disposte a fare sacrifici per non perdere queste competenze.
Per ciò che riguarda l'offerta formativa dell'Ateneo, da oltre tre anni un gruppo nutrito di docenti sottopone all'attenzione del Rettore e degli Organi di governo la necessità di analizzare criticamente tutta l'offerta formativa, a partire dai corsi che soffrono di gravi criticità, in termini di iscrizioni (ve ne sono alcuni che non hanno neppure 10 studenti), di rispetto dei requisiti di docenza, di qualità (vi sono corsi che si collocano stabilmente agli ultimi posti di ogni graduatoria), di spendibilità in termini di occupazione. In questo quadro, questi docenti hanno proposto l'istituzione di un corso di laurea che formi giovani nei settori delle nuove tecnologie dell'informazione.
Si tratta, per il momento, dell'unica proposta di innovazione avanzata e, come tale, suscettibile di miglioramenti e integrazioni. Le argomentazioni di questi docenti sono state le seguenti. Avviare corsi innovativi, come quello in Ingegneria dell'Informazione, si traduce immediatamente in crescita del numero degli studenti: l'Ateneo di Sassari si sta avvicinando pericolosamente alla soglia dei 10mila iscritti, soglia che comporterebbe il passaggio da media a piccola università.
Questo significherebbe automaticamente contrazione dei finanziamenti, dei corsi di laurea e dell'alta formazione. Inoltre, il sistema produttivo ed economico del Nord-Sardegna è carente di tutte quelle professionalità che rientrano nei settori dell'Ict. E ciò costituisce un ulteriore indebolimento dell'economia del territorio. E ancora, i settori dell'Ict sono considerati una priorità dall'Unione Europea e dal Miur, riconosciuta anche dalla Regione della Sardegna.
Mi riferisco al documento Strategia di specializzazione intelligente della Sardegna, pubblicato nella scorsa estate. In questo documento i settori dell'Ict vengono classificati strategici per la programmazione 2014/2020 e, perciò, vengono considerati la priorità 1 perché l'Ict è una "fondamentale tecnologia abilitante per gli altri settori". Ma tanto la riflessione complessiva quanto l'avvio di un nuovo corso sono stati bocciati, utilizzando due argomenti: l'Ateneo in questo momento non può che ripresentare la medesima offerta di corsi degli anni passati; vi sono (presunte) debolezze tecniche dell'unica proposta avanzata, anche se la verifica tecnica - è bene sottolinearlo - spetterebbe al Nucleo di Valutazione dell'Ateneo e agli enti ministeriali Cun e Anvur. Ormai rassegnati, questi docenti non ripresenteranno più (se non sollecitati da altri) le loro proposte.
Che nesso c'è tra la questione dei precari e quella dell'offerta formativa? L'immobilismo per un verso, la non volontà di mettersi in discussione per un altro verso. Stare fermi e "non toccare niente con la speranza di salvarsi" può apparire rassicurante ma, metaforicamente parlando, è come se una nave costretta a navigare nel mare in burrasca venisse lasciata in balia delle onde. Con un solo esito: i membri dell'equipaggio cercherebbero di salvarsi, ognuno per sé, senza pensare ai compagni di viaggio. Rispetto a questo pericolo, a mio avviso c'è un solo percorso praticabile, quello di avviare rapidamente la discussione all'interno degli Organi di governo e coinvolgendo la società locale, con il fine comune di trovare soluzioni condivise.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
consiglio comunale
Masala: «Precari università,
emergenza che riguarda tutti»
 
SASSARI Novanta lavoratori precari, assunti a tempo determinato dasll’università, spesso per periodi superiori a tre anni, e per i quali non sembrano esserci spiragli nè per proroghe nè per stabilizzazioni. Una situazione drammatica, che ieri il consigliere comunale del Pd Giuseppe Masala ha segnalato in apertura dei lavori del consiglio comunale. «Mi rendo conto – ha spiegato – che non è materia di diretta competenza del Comune, ma il problema è drammatico sia per i lavoratori e le loro famiglie, sia per l’università e la città tutta, che vedrebbe disperdersi enormi professionalità accumulate negli anni, e penso che l’amministrazione si debba attivare ai massimi livelli per concorrere a trovare una soluzione». Idea condivisa dal sindaco Sanna: «Abbiamo già parlato più volte del problema col nuovo rettore. E abbiamo convenuto che, pur nella drammatica carenza di risorse, la questione precari, enorme ricchezza di tutto il pubblico, va affrontata mettendo in campo tutte le possibili energie».

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