Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 February 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

LA NUOVA SARDEGNA
1 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 13
università di cagliari
Inchiesta su concorso truccato
il pm chiede l’archiviazione
 
CAGLIARI Va verso l’archiviazione l’inchiesta del pm Marco Cocco sull’ipotesi di un concorso truccato all’Università di Cagliari, con il direttore generale Aldo Urru indagato per abuso d’ufficio. A denunciare i fatti era stata l’ex impiegata dell’amministrazione Maria Rimedia Vardeu, cui nel 2013 era stata negata un’assunzione a termine di un anno malgrado fosse risultata vincitrice della selezione pubblica, piazzandosi seconda. Con 27 anni di precariato alle spalle la funzionaria aveva in precedenza impugnato davanti al giudice del lavoro la sequenza di contratti a termine per chiedere la sospirata stabilizzazione. Per cui - questa è stata la valutazione del pm Cocco, sentita la versione del dirigente Urru - assumerla ancora una volta per dodici mesi avrebbe esposto l’amministrazione universitaria al rischio di un nuovo ricorso al tribunale. La scelta di congelare l’esito del concorso non era dunque legata alla volontà di discriminare la funzionaria ma solo all’esigenza di tutelare l’Università. Da qui la richiesta di archiviazione firmata dal pm Cocco. (m.l)
 

L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 6 - Edizione CA)
L’elezione di Mattarella
I big sardi: «La sua storia parla per lui»
 
Per la stragrande maggioranza è la scelta migliore. Per qualcuno «è il meno peggio», per qualcun altro «non cambierà niente per i sardi». C'è anche chi considera «il suo passato politico nella Dc un'ombra». Quasi tutti, però, esprimono soddisfazione per l'elezione di Sergio Mattarella al Quirinale.
«Era la miglior scelta possibile», dicono Carlo Poledrini , vicepresidente nazionale di Federmanager, e Gianfranco Fara , presidente regionale del Coni. «È una bella figura istituzionale», aggiunge il cantautore Piero Marras , «forse era proprio quello che serviva al Paese». Il perché lo spiega l'avvocato Guido Manca Bitti : «Il fatto che sia un giurista e conosca bene i margini della Costituzione è rassicurante».
Sono tanti coloro che vedono nel nuovo Capo dello Stato una figura che unisce. «È una persona che con la sua esperienza e preparazione può contribuire a far cessare il conflitto politico», afferma Enzo Favata , musicista. «Da lui ci aspettiamo molto», auspica Marco Sulis , presidente regionale di Confesercenti. «Sono sicuro che sarà il presidente di tutti», aggiunge Peter Marcias , regista di talento, «ma soprattutto spero che sia il presidente dei giovani. In una stagione così difficile, si avverte la necessità di un presidente forte». «Mattarella è il miglior presidente, conosce le istituzioni e ha una storia personale che parla per lui», sostiene don Ettore Cannavera.
Disco verde anche dal mondo accademico. «Il giudizio è molto positivo per l'esperienza politica e la competenza della persona», afferma Giovanni Melis , rettore dell'università di Cagliari. «È una personalità di specchiato rigore morale e alta caratura intellettuale», afferma Massimo Carpinelli , rettore dell'università di Sassari. «Saprà farsi interprete delle istanze di rinnovamento, tutelando i valori più alti, in primis quelli della cultura».
«Per i sardi non cambierà niente», dice invece il sociologo Salvatore Cubeddu . «Quando una cosa va bene per l'Italia non è detto che funzioni anche per la Sardegna. L'elezione di Mattarella farà bene sicuramente all'Italia». «È una persona perbene ma su di lui pesa il fatto che abbia negato la presenza di uranio impoverito in Sardegna», sostiene Massimiliano Medda, leader dei La Pola. «Che si tratti di una persona di alto prestigio non si discute», conclude l'avvocato Leonardo Filippi . «Il suo passato nella Dc, però, resta un'ombra. Speriamo che non ci faccia tornare alla Prima Repubblica».
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 54 - Edizione CA)
Università
Andrea Camilleri: terzo seminario
dedicato alle sue opere
 
Si tiene a Cagliari, nell'ultima settimana di febbraio, il terzo seminario dedicato all'opera di Andrea Camilleri, promosso dalla Facoltà degli studi umanistici dell'Ateneo cagliaritano. La sessione cagliaritana è la prima di sette iniziative tese a studiare l'opera dello scrittore e, più ampiamente, i temi della letteratura mediterranea. Le sessioni successive si svolgeranno a Málaga, Sassari, Pécs, Fortaleza, Parigi e Città del Messico.
Il primo appuntamento cagliaritano è per lunedì 23 febbraio, nel Campus Aresu di via San Giorgio, 12. Dalle 17 alle 20 Giuseppe Marci e Duilio Caocci parleranno di “Valori letterari e dimensione sociale nell'opera di Andrea Camilleri: introduzione al seminario. Presentazione di Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano”. Martedì alle 17, M. Pignotti affronta “La storia del Risorgimento e i romanzi di Camilleri”; alle 18 N.Turi descriverà il percorso “Da Camilleri a Sciascia. Il 1848 in Sicilia” e alle 19 Pamela Ladogana presenta “La creatura del desiderio”. Mercoledì, alle 17, M. D. García Sánchez presenta “Andrea Camilleri incontra Manuel Vásquez Montalbán”; alle 18 Gianni Filippini descrive “Il fenomeno Camilleri visto dal giornale”; alle 19 Paolo Maninchedda presenta “Una piramide di fango”; giovedì P. Piras e M. E. Ruggerini presentano “Donne”, a seguire gli interventi degli studenti. Il seminario si chiude venerdì.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
CASTELLO. Dopo la pioggia
Cade l'intonaco: museo chiuso per una giornata
 
Pioggia battente, museo chiuso. Non erano pochi i turisti che ieri mattina si sono avvicinati all'ingresso della Cittadella dei musei, ma anziché poterla visitare hanno potuto al massimo leggere il cartello affisso in bella vista: “Oggi il museo archeologico nazionale rimarrà chiuso al pubblico per lavori urgenti, ci scusiamo per il disagio”. L'acquazzone di 48 ore fa ha fatto cadere alcuni calcinacci dal muro di cinta. Nella parte interna del piazzale gli operai erano già al lavoro.
«C'è stato un piccolo problema, è chiuso temporaneamente per precauzione, sono caduti dei calcinacci all'ingresso», spiega Sebastiana Mele, assistente museale, «le statue dei giganti di Mont'e Prama sono salve», assicura. «Dentro non è successo niente. Riapriremo entro stasera al massimo domani». Ovvero, oggi. (v. n.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Gli studenti scoprono la natura
KARALISCIENZA. All'Orto botanico
 
Il collettivo “M.artes M.artes” organizza “Karaliscienza”, un evento sulla comunicazione naturalistica, che avrà luogo il 27 e 28 febbraio all'Orto botanico. L'evento ha lo scopo di far incontrare studenti e appassionati intorno alla tematica della comunicazione efficace della natura. Gli esperti metteranno a disposizione dei partecipanti le loro conoscenze attraverso dei workshop. Tra i relatori il biologo e naturalista Francesco Petretti, noto per le sue apparizioni nel programma televisivo Geo & Geo. Il collettivo raggruppa professionisti nel campo delle scienze naturali, delle arti grafiche e dell'organizzazione di eventi provenienti da “Sardegna 360° servizi naturalistici” e dalle associazioni culturali “YouSardinia” e “Tùia”. Karaliscienza gode del patrocinio dell'Università di Cagliari ed è in particolare rivolto a studenti universitari e guide naturalistiche.
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 56 - Edizione CA)
Personaggi
I meriti di un grande cagliaritano
Brotzu, illustre scienziato della Sardegna
 
Sono trascorsi 120 anni dalla nascita di Giuseppe Brotzu (1895); 70 dalla scoperta delle Cefalosporine (1945), antibiotico che ha consentito di curare milioni di persone. Coincidenza di ricorrenze per lo scienziato più illustre della Sardegna, ma Cagliari, città in cui sviluppò la parte più significativa della sua carriera universitaria e politica, non gli ha mai reso un omaggio adeguato ai suoi meriti scientifici e di uomo pubblico. Fu rettore dell'università, ma anche presidente della Regione e sindaco. Partecipò, in prima fila, alla campagna promossa dalla Fondazione Rockfeller contro la malaria, flagello che per secoli ha segnato il patrimonio genetico dei sardi. Un gigante, nonostante la corporatura non proprio imponente e un atteggiamento marcatamente schivo, accentuato dall'abitudine a portare abiti scuri e occhiali dalle lenti spesse.
A questo suo prestigioso figlio Cagliari è riuscita a dedicare (non senza resistenze) un ospedale. Poche, ma di grande livello, le pubblicazioni a lui dedicate, fra le quali Per Giuseppe Brotzu , di Lorenzo Del Piano (Edizioni della Torre) e Il signore delle Cefalosporine, storia di una scoperta (Demos) di Roberto Paracchini. Giornalista di solida cultura scientifica (per molti anni ha lavorato a La Nuova Sardegna), Paracchini ha saputo condensare (nel '98) in un'ottantina di pagine una storia in cui dramma, ricerca e vicende di uomini si intrecciano, sino a sfociare in una scoperta di grande rilievo nel mondo della Medicina. Il tutto raccontato con tono lieve, ma senza trascurare particolari curiosi, che strappano un sorriso anche in un contesto drammatico. Pochi, ad esempio, sanno che il professor Brotzu, titolare della cattedra di Igiene, veniva chiamato Principale, come un capomastro qualsiasi, dal suo braccio destro Antonio Spanedda (che poi gli succedette al vertice della cattedra di Microbiologia). I due si dedicarono alla ricerca sulle Cefalosporine nella spettrale Cagliari bombardata e pressoché deserta del '43, senza energia elettrica per far funzionare le apparecchiature di laboratorio (lavorando di notte a lume di candela) con poca roba da mangiare, che spartivano con le cavie indispensabili per gli esperimenti (mentre Spanedda eseguiva incursioni furtive negli orti del circondario).
Straordinaria l'intuizione alla base della scoperta. Brotzu aveva notato che nonostante l'abitudine dei cagliaritani di fare il bagno nelle acque luride di Su Siccu (causa scarichi fognari) in città i casi di morte da tifo erano 5,5 per 100 mila abitanti, contro i 33 di Milano, i 32 di Bologna e i 30 della media nazionale. Un mistero, ma anche una stranezza, che aveva indotto seri ambienti scientifici e favoleggiare sullo “straordinario” sistema immunitario dei cagliaritani. Per il professore invece, era più probabile che proprio in quelle acque ricche di materia organica si producesse una sorta di agente parzialmente immunizzante, in grado di proteggere chi si esponeva al contatto coi batteri. Tanto più che da tempo Brotzu aveva rilevato in città numerosi casi della cosiddetta infezione eberthiana, forma di endemia lieve di tifo spesso diagnosticata come infezione intestinale o paratifo. Ma perché, se il batterio era diffuso nell'acqua, non si registravano epidemie di tifo, come in altre città?
Per svelare il mistero, al termine di una lunga ricerca, il professore prelevò, personalmente, più volte, dei campioni a Su Siccu e, insieme a Spanedda, organizzò colture dei microorganismi presenti nel liquido. Fu al termine di questa procedura che, il 20 luglio 1945, i due riuscirono a isolare il micete Cephalosporium acremonium, capace di contrastare la salmonella typhi e altri batteri responsabili di gravi infezioni.
Per Brotzu fu una grande vittoria, ma piena di amarezza. Il mondo scientifico gliela riconobbe molto più tardi. E lui non ebbe neppure la soddisfazione di arricchirsi, quando la scoperta fu sviluppata sul piano industriale dalla Glaxo. Restò sempre un grande ricercatore solitario.
Lucio Salis
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 56 - Edizione CA)
Il parere di Gianluigi Gessa
Cefalosporine, una scoperta da premio Nobel
 
E sponente della prestigiosa scuola di Farmacologia dell'università di Cagliari, già direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Gianluigi Gessa ha conosciuto bene il professor Brotzu: «Ho collaborato a lungo con lui. Insieme al professor William Ferrari, sono uno dei pochi ad aver firmato un suo lavoro, pubblicato nella rivista “Science”. Perché Brotzu era un grande solista, nelle pubblicazioni metteva solo il suo nome. Addirittura, neanche quello del suo affezionatissimo collaboratore Antonio Spanedda, che ne condivideva le ricerche. Lui rappresenta bene quello che 250 anni fa diceva il più grande scienziato della Biologia, Claude Bernard: “L'arte sono io, la scienza siamo noi”. Brotzu era un artista»
Com'era, sul piano umano?
«Molti lo consideravano burbero, in realtà era solo di una timidezza commovente».
La sua autorevolezza scientifica?
«Nasceva dal fatto che parlava poco e pensava bene prima di aprire bocca. Per questo, le sue affermazioni avevano una credibilità indiscussa e meritata. Io e Bernardo Loddo vivevamo nella sua ombra».
La portata della sua scoperta (le Cefalosporine) può essere paragonata a quella della Penicillina?
«Sì, addirittura Fleming portò alla società farmaceutica Glaxo un pacchetto di informazioni inferiore a quello offerto da Brotzu. Ma i chimici della Glaxo hanno dovuto lavorare moltissimo e impiegarono 20 anni per estrarre le Cefalosporine, quando ormai i giapponesi sintetizzavano gli antibiotici in maniera industriale perfino dalle piante, dalla terra e dalle feci. Brotzu arrivò quindi in ritardo; la sua era una scoperta del passato e non poteva essere più suggellata dal Nobel».
Il mondo scientifico ufficiale ha riconosciuto tempestivamente i suoi meriti?
«Il mondo ufficiale, quello scientifico reale, ha celebrato Brotzu inserendo i suoi studi e le sue razionali intuizioni nei libri. In questo modo, il mondo intero ha riconosciuto la sua scoperta».
Cagliari lo ha onorato a sufficienza?
«Un giorno, una delegazione di esponenti del Partito comunista venne a chiedermi di firmare una petizione per evitare che si togliesse il nome Brotzu al nuovo ospedale, che qualcuno voleva invece dedicare a San Michele. Francamente, mi sono meravigliato per l'iniziativa, perché, in genere, le firme me le chiedevano per il Viet Nam. In conclusione: credo che Cagliari dovrebbe collocare Brotzu a un livello più alto, rispetto a tutti gli altri scienziati che pure si sono segnalati nel panorama scientifico della città». ( l. s. )
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 56 - Edizione CA)
Ritratto
 
Chi l'ha avuto come maestro, o ne ha raccontato la storia, del professor Brotzu sottolinea le straordinarie intuizioni scientifiche, la versatilità nel dedicarsi alla ricerca e all'impegno civile, ma anche la straordinaria solitudine. Una condizione comune a varie fasi della sua vita. È vero che, per indole, era un solitario, ma quando chiese sostegno per sviluppare la sua scoperta non ebbe risposte. Persino un certo mondo scientifico ufficiale, quello delle riviste importanti, per un certo tempo lo tenne ai margini e il suo lavoro non fu subito valorizzato come avrebbe meritato. Per questo, almeno il tributo della memoria non deve essergli risparmiato. ( l. s. )

Questionnaire and social

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