Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 January 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 4 - Edizione CA)
STORIA DELLA SARDEGNA
L'Università ci prova: «Ma è un'impresa ardua» 
ATENEI. Il tema non riesce ad accendere l'attenzione degli studenti
 
Se dici Antonio Gramsci, nessuno si sorprende. È un autore così tanto studiato ed esplorato che tutti sanno chi sia il fondatore del Pci e quale contributo abbia dato alla Sardegna. «Se chiedi, però, quando si colloca il periodo bizantino e che cosa ha rappresentato per l'Isola, qualcuno magari, escludendo gli addetti ai lavori, rischia di arrossire», dice Leopoldo Ortu, per 25 anni, fino al 2013, docente di Storia della Sardegna all'università di Cagliari.
È una provocazione, naturalmente, ma sembra una sintesi efficace di quanto sia «diminuito l'interesse per la cultura e la storia della Sardegna all'interno dell'università di Cagliari», spiega Ortu. Se è così, forse è anche in ragione del fatto che i giovani, oggi, preferiscono altri interessi? «È un falso problema», risponde Ortu, «la Sardegna ha una identità particolare», è “un Paese cantonale”, diceva il professor Giovanni Lilliu, «con usi, costumi, tradizioni così diverse che non possono essere studiate facendo uno spezzatino», aggiunge. Il riferimento è al fatto che per molto tempo Storia della Sardegna è stata materia di studio obbligatoria all'università. Oggi, invece, l'esame è obbligatorio soltanto per chi sceglie l'indirizzo storico, ma poi spesso lo si ritrova spezzettato nelle lauree specialistiche (ed è facoltativo) in Storia della Sardegna romana, medievale, moderna e contemporanea. «Dal momento che si tratta di un percorso nel tempo non lo si può svalutare separando la parte moderna da quella romana, o quella contemporanea da quella medievale», spiega Ortu. «E rimettere lo studio unicamente alla disciplina specialistica, sarebbe come se un cardiologo non sapesse che nel corpo esistono anche i piedi».
«Nel dipartimento di studi storici diretto da Francesco Atzeni tutti gli insegnamenti di storia della Sardegna vengono valorizzati», dice Luca Lecis, ricercatore storico-contemporaneo. Se dieci anni fa i corsi erano frequentati da una media di 80 studenti, oggi sono la metà, questo «non dipende necessariamente da un minore interesse. Anzi, nonostante una scarsa attenzione tout court da parte della società verso la storia della Sardegna, l'università fa il massimo».
A Sassari «la presenza della Storia della Sardegna è cresciuta», afferma Attilio Mastino, ex rettore dell'università. «In questo momento, anche grazie ai Giganti di Mont'e Prama, c'è un risveglio di interesse verso la cultura della Sardegna». L'attività di ricerca dell'ateneo sassarese «che si concentra per l'80% sulla Sardegna», afferma Mastino, è una chiara testimonianza. «Magari è sparita la parola Sardegna dal titolo dei corsi, ma lo studio della Sardegna coinvolge almeno la metà dell'offerta formativa».
Discorso a parte merita lo studio della lingua sarda. Nel 2013, la Regione aveva finanziato i corsi per gli insegnanti, poi il progetto si è bloccato per mancanza di fondi. «Ma al di là dei soldi, il problema è che esistono 377 dialetti sardi, rispetto ai quali l'università non può trovare una sintesi, quindi una lingua unica», spiega Mastino. Più o meno lo stesso concetto che esprime Ortu. «Finché si tenta di imporre una lingua sarda, senza favorire la sua diffusione attraverso il rispetto delle specificità, questa partita non la vinceremo mai».
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Studenti all'estero: «Vogliamo votare»
L'INIZIATIVA. Una raccolta di firme per la “generazione senza voto”
 
Milleseicento studenti lasciano l'Isola con il progetto Erasmus e ora rivendicando il diritto di voto dall'estero. Daniele Demelas e Francesca Cabitza, rappresentanti del progetto Esn hanno organizzato una raccolta di firme per salvaguardare la “generazione senza voto”.
«L'obiettivo è presentare una proposta di legge di iniziativa popolare per permettere agli studenti il voto di corrispondenza dalla sede del loro soggiorno», hanno spiegato. Servono cinquantamila consensi in sei mesi, a marzo 2015 si tireranno le somme.
«Abbiamo cercato supporto presso le istituzioni, in particolare i consiglieri comunali di Cagliari Matteo Lecis Cocco Ortu e Filippo Petrucci ci hanno aiutato ad avere un banner sul sito istituzionale del Comune (uno spazio virtuale dove sarà possibile firmare) e i banchetti nelle strade». Anche oggi, dalle 17 alle 20, in piazza Costituzione sarà possibile mettere una firma per portare avanti una causa percepita anche in Senato.
«Tra i vari emendamenti, discussa la riforma elettorale, è comparso il voto per studenti e non che vivono all'estero, speriamo che tutto vada a buon fine», ha detto Cabitza. Francesco Pittirra, consigliere dell'Ersu, oltre ad attendere l'esito per gli studenti relativo alla nuova finanziaria regionale, ricorda come «l'Erasmus sia importante per la crescita individuale e quindi dell'Isola».
Federico Gaviano di Tdm 2000, che si occupa dello sviluppo professionale e personale dei giovani all'estero, difende il diritto di voto «che è anche dovere e che dovrebbe abbracciare anche i volontari».
Virginia Saba
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 17 - Edizione OR)
Gian Valerio Sanna si è dimesso
UNIVERSITÀ. L'ex assessore regionale lascia il Consorzio uno
 
È stata la presidenza più breve nella storia del Consorzio Uno. Dopo poco più di un mese dalla nomina, ieri sono arrivate le dimissioni di Gian Valerio Sanna. L'ex assessore regionale all'Urbanistica non ha voluto commentare la sua scelta che, sembra sia stata determinata dalle polemiche che erano seguite alla sua nomina.
Nello scorso dicembre infatti era stato eletto durante un'assemblea a cui avevano preso parte solo i soci privati, mentre erano assenti per altri impegni istituzionali Provincia e Comune. Sia il sindaco Tendas che il presidente De Seneen avevano chiesto un rinvio, ma i soci privati erano andati avanti ugualmente. Una scelta che non era stata affatto gradita. De Seneen aveva detto di voler uscire dal Consorzio Uno e anche Tendas era molto contrariato. E per il Consorzio si profilava il rischio di dover pagare un affitto per il Chiostro del Carmine, la sede che ospita i corsi e che, essendo di proprietà della Provincia, è sempre stata messa a disposizione gratuitamente. Anche il Comune ha minacciato di riprendersi locali.
Una situazione esplosiva che alla fine potrebbe aver portato il neo presidente ad abbandonare l'incarico. Sullo sfondo resta lo strappo tra Gian Valerio Sanna e il Pd, partito del sindaco Tendas. E chissà se questa scelta peserà sul futuro politico di Sanna.
V. P.
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 10
Mappa lunare in 3D
coinvolti ricercatori di Cagliari
 
Moon mapping project: in tre anni l’atlante in 3D della luna. Ricercatori e studenti dell’università di Cagliari coinvolti con l’Agenzia spaziale italiana nella realizzazione di una mappa ad alta definizione del satellite nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale tra Italia e Cina. Si è svolto nei giorni scorsi a Roma nella sede dell’Agenzia Spaziale Italiana il lancio ufficiale del programma “Joint Lunar Map Drawing Project by Chinese and Italian College Students”, a cui partecipa l’Università di Cagliari, attraverso il Laboratorio TeleGIS del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 10
Sardegna stellare: nel Distretto spaziale quattro nuovi soci
L’assessore Paci annuncia l’ingresso di partner privati
Test sui droni e monitoraggio della spazzatura cosmica
di Felice Testa
 
CAGLIARI Nel futuro c’è una Sardegna stellare che punta sull’alta tecnologia e a occupare un posto di primo piano nella ricerca aerospaziale. Ieri mattina, all’assessorato regionale alla Programmazione, è stato annunciato l’ingresso di quattro soci nel Distretto aerospaziale della Sardegna. I nuovi partner sono aziende private: la Avio spa, società leader mondiale nel campo della propulsione spaziale a solido, a liquido e criogenica, con oltre cento anni di esperienza; la Nema Sistemi Srl, un’azienda attiva nel settore dell’osservazione terrestre con una tecnologia proprietaria Intergraph; la Nurjana Technologies, società di ingegneria dei sistemi specializzata nella concezione, sviluppo e integrazione di sistemi complessi a alto contenuto tecnologico e la Karalit srl, società spin off del Crs4 che opera nel settore del software per la simulazione e modellizzazione ingegneristica. «La Sardegna può diventare il numero uno a livello europeo nel monitoraggio della spazzatura spaziale, cioè satelliti disintegrati, piccoli e grandi meteoriti – assicura il presidente del Distretto, Giacomo Cao che indica anche gli altri tre grandi progetti in corso – . Abbiamo delle risorse che altre regioni non hanno. Nei test sui droni, ad esempio, possiamo contare su strutture aeroportuali come Fenosu, Arbatax e la pista di 800 metri del poligono interforze del Salto di Quirra. Possiamo avere un posto di primo piano nell’esplorazione dello spazio grazie al Radiotelescopio e un ruolo da leader nel monitoraggio ambientale, per la prevenzione di alluvioni e incendi. Il Distretto – dice – al momento non ha dipendenti, ma garantisce lavoro a 250 persone nelle imprese che ne fanno parte. L’obiettivo è raddoppiarne il numero. Auspichiamo – conclude – sia possibile siglare un accordo di programma con la Regione per poter accedere ai fondi coesione europei 2014-2020. Parliamo di circa un miliardo di euro che potrebbe arrivare in Sardegna». L’assessore alla Programmazione Paci garantisce l’impegno della Regione nel sostegno a un settore ritenuto strategico per la crescita economica dell’isola. «Il tema dell’aerospazio, insieme all’Ict, agrifood, energia e biomedica – spiega – rappresenta una priorità della Regione Sardegna nell’ambito della “Smart specialisation strategy”, la Strategia di specializzazione intelligente prevista dalla programmazione 2014-2020. Non c’è nessuna contraddizione – precisa – tra puntare sull’agroalimentare come progetto di crescita e investire, allo stesso tempo, sull’aerospaziale. Pensiamo a una ricerca e allo sviluppo di tecnologie capaci di ricadute sulla vita delle persone. Questo sarà il nostro futuro, anche nell’industria, in un momento in cui alcuni settori hanno ormai concluso il loro ciclo. Il segnale che vogliamo dare – conclude – è “ci siamo anche noi”. In Sardegna esistono le competenze, le strutture, le aziende, le università. I posti di lavoro, lo sviluppo, verranno se riusciremo ad andare avanti su questa strada, insieme alle imprese».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 11
Proposta di legge
Gli studenti Erasmus chiedono di votare a distanza
 
CAGLIARI Studenti Erasmus osannati, ma quando ci sono le elezioni sembrano appartenere a un dio minore: rientrare a casa per il voto costa troppo, o comunque costringerebbe chi studia all’estero d’interrompere lezioni e master. Per superare il problema, l’Erasmus student network vuole raccogliere le firme per presentare una proposta di legge popolare che permetterà agli studenti fuori Italia di votare, così come accade già per gli italiani all’estero. Anche nell’isola è cominciata al raccolta delle firme e quota 50mila è ormai vicino. Gli studenti Erasmus sono 27mila, oltre 1600 quelli sardi. A presentare la proposta di legge sono stati Francesca Cabitza e Daniele Demelas, rappresentati degli studenti nel consiglio d’amministrazione dell’Ersu di Cagliari. «Nei prossimi giorni – hanno detto – organizzeremo banchetti nelle università per il rush finale che dovrebbe portare entro marzo alla raccolta delle 50mila firme necessarie». Lunedì scorso, al Senato, è stato votato un emendamento che allarga il diritto di voto all’estero: «Non è esattamente quello che vogliamo noi – hanno detto gli organizzatori – ma sarebbe comunque un bel passo avanti».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Cultura – pagina 34
La Settimana santa
Il concorso bandito dal “Laboratorio Fiorenzo Serra”
Tradizioni in immagini
di Francesco Bellu
 
SASSARI Per Fiorenzo Serra il cinema era il mezzo che più di ogni altro riusciva a fermare il tempo e lo spazio della Storia, restituendola così in tutta la sua concretezza. Un approccio scientifico e artistico insieme che gli ha permesso di realizzare una serie di documentari fondamentali sulla Sardegna nell'arco della seconda metà del Novecento e veri e propri capolavori come "L'ultimo pugno di terra", opera lirica e critica sugli sviluppi del Piano di Rinascita degli anni Sessanta che gli diede non poche noie censorie e che si è potuto ammirare così come l'autore lo aveva concepito solo in tempi molto recenti. Ora, seguendo lo spirito di Serra, il Laboratorio di antropologia visuale dell'Università di Sassari, con la collaborazione della Società Umanitaria/Cineteca sarda, ha bandito il primo concorso per la realizzazione di film a carattere etnografico dedicati alla Settimana Santa e alle sue tradizioni secolari in tutto il mondo. Un tema complesso, ricco di fascino, dove la devozione si mescola agli aspetti più popolareschi e i riti assumono spesso forme spettacolari. Un vero e proprio "teatro" religioso in bilico tra vita, morte e resurrezione che si presta bene ad essere indagato e sviscerato dall'occhio della macchina da presa, dandogli così quella tangibilità documentaria e quella forma cinematografica tout court continuamente ricercati da Fiorenzo Serra. La gara è aperta a tutti, professioni e non, che potranno presentare i loro lavori entro il 15 settembre di quest'anno, in dvd o blue ray e dovranno avere una durata massima di 60 minuti. I film, che non hanno nessun vincolo di anno di produzione o partecipazione ad altre kermesse, rassegne o festival, verranno poi preselezionati dai promotori del concorso, sarà poi una giuria di esperti a decretare, tra quelli rimasti, quale sia il migliore. Il primo classificato riceverà un premio di 5 mila euro, il secondo di 3 mila e il terzo di mille. La presentazione del concorso è stata anche l'occasione per mostrare anche il sito online del Laboratorio di antropologia visuale dedicato a Fiorenzo Serra. La pagina – www.anvisuals.com – è un portale che permette di avere una visione completa delle attività che vi vengono svolte, con materiali video, fotografie digitali, progetti in itinere. Non è stata dimenticata, ovviamente, la dimensione "social" grazie alla creazione di un profilo Facebook (Labav Fiorenzo Serra) e una pagina (Anvisuals). Il bando è stato illustrato ieri mattina nell'aula umanistica della facoltà di Lettere da Marco Milanese, direttore del dipartimento di Storia, scienze dell'uomo e della formazione, dai docenti di antropologia e tradizioni popolari Maria Margherita Satta e Mario Atzori e da Alessandra Sento, direttore della Società Umanitaria di Alghero.

Questionnaire and social

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