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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 January 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 gennaio 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 34 - Edizione OR)
SASSARI. Inaugurato l'anno accademico dell'Università. Prolusione di Elena Cattaneo
IL RETTORE: DISOCCUPAZIONE E PRECARIATO, UNA CATASTROFE

L'Università ha festeggiato il 453° anniversario col professor Massimo Carpinelli al suo esordio nel ruolo di Magnifico Rettore. Nato a Benevento nel 1964, laureato in Fisica a Pisa nel 1988, è uno scienziato ancora giovane ma rigoroso e convinto che l'Università non possa più essere gestita come in passato. Lo ha detto nel discorso di apertura dell'anno accademico 2014-2015 precisando come «la riduzione ulteriore di finanziamenti agli Atenei, quest'anno meno un miliardo rispetto al 2009, costringano tutti i rettori a gestire il bilancio con estrema attenzione».
Carpinelli ha toccato anche i temi della disoccupazione e del precariato: «Dati spaventosi quelli dell'ultimo rapporto Istat: il 13,2 per cento dei disoccupati in campo nazionale che sale al 43,3 fra i giovani. Una catastrofe». E a questo non corrisponde un'azione a favore della cultura e della scienza da parte del governo. Anzi, si aggiorna l'elenco degli Atenei a rischio di chiusura, si sbarrano le porte ai ricercatori con contratti in scadenza, si mettono sul mercato i nostri migliori ricercatori: «Negli Usa invece fra qualche giorno - ha proseguito il rettore - Barack Obama presenterà un imponente piano di finanziamenti che consentirà a tutti gli studenti di community college in regola con gli studi di laurearsi gratuitamente».
Il tema della ricerca è stato al centro della prolusione tenuta da Elena Cattaneo (“Il semplice coraggio di tornare a credere nella scienza in Italia”), senatore a vita, direttrice del Laboratorio di biologia delle cellule staminali dell'Università di Milano. «Continuiamo a perdere giovani talenti, ricercatori di grande valore, oggi come vent'anni fa. E la politica che fa? Guarda da un'altra parte». Dalla Cattaneo una buona notizia: «Dopo quasi vent'anni di lavoro abbiamo individuato il gene che provoca l'insorgenza della malattia di Huntington. Ora dobbiamo capire come bloccarlo per consentire ai farmaci molecolari messi a punto dagli americani di debellare la malattia».
Gibi Puggioni
 
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 gennaio 2015 / Cultura (Pagina 48 - Edizione CA)
VICENDE E PERSONAGGI
Dagli archivi riscoperti della famiglia Aymerich cinque secoli di storia: libro di Manuela Garau

La famiglia Aymerich è una delle più antiche e nobile casata sarde, residente già dalla prima metà del 1300 a Cagliari all'epoca capitale del Regno di Sardegna. Sede del viceré e dei supremi organi amministrativi la città era ambita residenza di famiglie nobili e potenti che accentrarono, nel tempo, le maggiori cariche politiche, civili, militari e religiose e che, sino ai primi dell'Ottocento, possedevano vari feudi in tutta l'Isola. Tutte avevano dimora in Castello. I rapporti tra le varie casate, unite fra loro da una fitta rete di parentele, furono spesso segnati da aspri contrasti e rivalità di interessi politici ed economici. Inoltre erano forti i loro legami con la Spagna e con la stessa famiglia reale. Di tali avvenimenti e personaggi resta traccia nei monumenti storici di Cagliari e di altri centri dell'Isola, a testimonianza del ruolo svolto dall'aristocrazia durante la dominazione iberica. Gli Aymerich nei secoli della hanno avuto un ruolo importante: molti membri della famiglia hanno ricoperto incarichi prestigiosi (persino vescovi) e di potere.
Sulle vicende degli Aymerich è appena uscito un originale volume che ricostruisce le singole biografie e le vicissitudini della famiglia sardo iberica, sullo sfondo della storia regionale. È il risultato di un paziente e minuzioso lavoro negli archivi degli Aymerich svolto per diversi anni da Manuela Garau, giovane ricercatrice del Dipartimento di storia dell'università di Cagliari, autrice di numerosi saggi dedicati all'emigrazione dei sardi in Sud America.
"Il patrimonio archivistico e librario della famiglia Aymerich" (269 pagine, 30 euro, pubblicato da Editoriale Documenta e corredato anche di un Cd-Rom con tutte le fonti recuperate dall'autrice) è un volume specialistico, ma utile a tutti gli appassionati di storia sarda. Raccoglie i documenti (ordinati secondo minuziosi criteri bibliografici e archivistici) che facevano parte del ricco patrimonio librario degli Aymerich, ceduto ad alcune biblioteche e archivi pubblici di Cagliari. In particolare si trova custodito nella Biblioteca della Camera di Commercio, nella Biblioteca Universitaria, nell'Archivio di Stato e nell'Archivio Storico Comunale ed infine presso la Soprintendenza archivista regionale per gli atti provenienti dal Comune di Laconi, principale sede della famiglia.
Carlo Figari

 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 gennaio 2015 / Speciale (Pagina 45 - Edizione CA)
La scoperta del professor Graziano Pinna
Il farmaco che cancella brutti ricordi
Le memorie negative e patologiche di eventi traumatici possono essere cancellate usando un farmaco, il ganaxolone. La scoperta arriva da Chicago ma ha radici in Sardegna. Autore è un professore associato alla University of Illinois di Chicago, nel dipartimento di Psichiatria, con origini oristanesi. Graziano Pinna, 45 anni, studia ansia e depressione e realizza modelli animali di malattie psichiatriche, indispensabili per creare nuovi farmaci.
Il docente sostiene che il disturbo da stress post-traumatico sia «una patologia caratterizzata da un complesso di sintomi diversi tra di loro che molto spesso portano alla depressione». Retroscena e dettagli della patologia sono emersi nel corso della decima conferenza dei ricercatori italiani all'estero, che si è tenuta il 6 dicembre a Houston, nell'auditorium del Consolato generale d'Italia. Graziano Pinna ha partecipato al summit accanto all'astronauta Luca Parmitano (il primo italiano a svolgere “attività extraveicolari”) e l'ingegnere Renato Giordano, tra gli sviluppatori del Gps. L'iniziativa, organizzata dal Comitato per gli italiani all'estero (Comites), mette insieme i cervelli del Belpaese sparsi in ogni angolo del pianeta.
«Quello da stress post traumatico è un disturbo che pian piano stiamo riuscendo a decifrare» spiega lo scienziato oristanese. «Mentre fino all'anno scorso veniva considerato un disturbo d'ansia, è stato ormai catalogato come una patologia a se stante. Il trauma viene rivissuto con ricordi ricorrenti e con sensazioni d'impotenza e orrore, spesso accompagnate da immagini, percezioni e incubi». Lo scienziato si sofferma poi sui sintomi del disturbo: «Apatia e attenuazione della reattività generale, sonno disturbato, irritabilità o episodi di collera, difficoltà a concentrarsi, ipervigilanza». Di solito questi sintomi appaiono dopo circa un mese o più, dal momento in cui si è vissuto il trauma e possono continuare per mesi o anni. «A Houston ho spiegato come questo farmaco sia capace di cancellare le memorie traumatiche in un modello di PTSD (disturbo da stress postraumatico) nel topo, che ho sviluppato nel mio laboratorio. Si tratta di uno studio che mira a “cancellare” solo i ricordi traumatici e non le comuni esperienze negative della vita. Cioè traumi che portano alla patologia del PTSD, quindi non si curano i generici “brutti ricordi”. Parliamo dunque di tracce di memorie traumatiche conservate nel cervello in seguito ad avvenimenti traumatici e che sono associati a forte depressione, che in troppi casi (soldati o vittime di violenza) portano al suicidio. Non solo: un soldato con PTSD che ritorna a casa da moglie e figli presenterà elevata aggressività e altri sintomi legati al PTSD quali abuso e violenza domestica che avranno un influsso negativo su tutta la famiglia». Un passaggio chiave emerso da questo studio è stato che bloccando il riconsolidamento delle memorie traumatiche col ganaxolone, si riesce a fermare anche la paura che emerge spontaneamente a distanza di tempo. «L'azione di questo farmaco osservata nei topi è molto promettente e, se verrà confermato lo stesso effetto nell'uomo, rappresenta un momento cruciale nello sviluppo di farmaci per il trattamento specifico del PTSD, che per ora non esistono». Tanti ricercatori italiani operano all'estero ma «siamo tutti isolati: ritrovarci e avere il supporto dei consolati e dell'ambasciata di Washington è stato molto importante» conclude il docente Graziano Pinna. «Altrettanto importanti l'appoggio e il supporto del Console generale a Houston, Elena Sgarbi, che ha patrocinato l'iniziativa, e il presidente del Com.It.Es, Vincenzo Arcobelli».
Patrizia Mocci
 
CHI È
Da Oristano all'Università di Chicago

Graziano Pinna (foto) è nato a Oristano 48 anni fa e vive a Chicago dal 2001; oggi è professore e ricercatore nel Dipartimento di Psichiatria dell'Università dell'Illinois, a Chicago. Ha cominciato con una laurea e un dottorato all'università di Cagliari e un primo lavoro a Berlino qualche anno dopo la caduta del muro: ha lavorato per l'industria farmaceutica Schering AG e per il Dipartimento di Medicina Nucleare della Freie Universität di Berlino, dove ha ottenuto un dottorato in Neuroendocrinologia. Dopo otto anni a Berlino ha ricevuto l'offerta per diventare professore nell'University of Illinois di Chicago e ora parla di un interesse sempre più vivo da Cina, Brasile e India, per consentire ai giovani laureati di questi Paesi di fare esperienza nel suo laboratorio. (pm)
 
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 gennaio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
BROTZU. Chiusa la rosa delle 11 Asl regionali. Una scelta che piace anche a FI
UNA DONNA AL COMANDO Graziella Pintus nominata commissario dell'ospedale
Una donna sulla poltrona più ambita della sanità regionale: Graziella Pintus è il nuovo commissario del Brotzu. La professionista, sino a ieri direttore sanitario dell'ospedale Marino, ha superato Giovanni Maria Soro, che subito dopo la rinuncia di Giorgio Lenzotti, sembrava il candidato con più probabilità di nomina. Una scelta travagliata. La giunta guidata da Francesco Pigliaru ha impiegato un mese per sciogliere i veti (soprattutto di Sel su Soro). L'incarico di Graziella Pintus durerà quattro mesi e sarà rinnovabile di altri quattro. Una nomina a tempo che potrebbe diventare definitiva (vista la politica di espansione del Brotzu) dopo la riforma della Sanità che taglierà alcune delle 11 Asl regionali.
IL NEO COMMISSARIO Sposata, due figli, 59 anni il prossimo primo febbraio, Graziella Pintus ha un curriculum professionale ricco di esperienze. Dopo aver conseguito la laurea in Medicina e chirurgia (nel 1981 con 110 e lode), si specializza in Neurologia e inizia la carriera ospedaliera. Dimostra di avere spiccate doti di manager, tanto che nel 1996 viene nominata prima direttore sanitario poi direttore generale facente funzioni alla Asl 7 di Carbonia. Ruolo che alterna quello di dirigente medico e responsabile del servizio materno infantile della Asl 8. Dal 2005 al 2007 è generale manager dell'azienda sanitaria di Lanusei. Non è una semplice passacarte e l'allora assessore alla Sanità Nerina Dirindin le affida l'incarico di direttore generale dell'assessorato. Dal 2009 a ieri ha direttore l'ospedale del Poetto. Alle 17,45, raggiunta al cellulare, Graziella Pintus preferisce non sbilanciarsi. «Ho appena sentito telefonicamente l'assessore Luigi Arru che mi ha comunicato la nomina a commissario del Brotzu», afferma. Quali sono i problemi più urgenti da affrontare per l'ospedale più grande e importante della Sardegna? «È necessario lavorare per migliorare i servizi, che la struttura comunque già offre. Tra le priorità c'è senza dubbio il percorso di unificazione con l'Oncologico e il Microcitemico per creare un polo di eccellenza regionale e nazionale». Quando prenderà possesso del nuovo incarico? «Domani (oggi per chi legge) incontrerò l'assessore Arru e solo allora potrò fissare la data per l'incontro con i colleghi del Brotzu. Comunque - precisa Graziella Pintus - non sarà oltre la settimana prossima».
IL PLAUSO DI FORZA ITALIA La nomina di Graziella Pintus piace anche a Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia, «che non esita a applaudire la decisione dell'assessore alla Sanità».
Andrea Artizzu
 



LA NUOVA SARDEGNA
 
 
5 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 21 gennaio 2015 / Sassari - Pagina 29
UNIVERSITÀ >> L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO
Ieri in aula magna il primo discorso ufficiale del nuovo rettore Massimo Carpinelli alla presenza di colleghi e autorità «IL MERITO È LA CHIAVE PER IL RILANCIO»
di Gabriella Grimaldi
SASSARI Ha preso le mosse dal diritto allo studio, quello scritto nero su bianco sulla Costituzione italiana. E poi ha proseguito descrivendo la visione strategica per riportare l’ateneo turritano a poter competere a tutti i livelli. «Perché oggi, in tempo di crisi - ha detto il rettore Massimo Carpinelli alla sua prima inaugurazione di anno accademico, la 453ª per l’università di Sassari - un titolo di studio superiore costituisce la migliore possibilità di uscire dalla palude. E chi dice che studiare è inutile senza dubbio lo dice per ignoranza o perché in malafede». E il rettore alla presenza, ieri in aula magna, di tutto il mondo accademico e dei suoi delegati e direttori di dipartimento, ha citato il programma di Barack Obama sugli studi universitari gratuiti per gli allievi in corso ma non ha risparmiato qualche frecciata ai rettori che l’hanno preceduto «che con superficialità hanno contribuito a precipitarci nella situazione presente. Non è più tempo di cullarsi su false sicurezze, non è più tempo di dar fondo a ogni risorsa economica contando su illusorie provvidenze o, peggio ancora, lasciando a chi viene dopo il compito gravoso di gestire un bilancio senza margini». Tra i temi scottanti ha toccato quello del precariato dicendo che «proprio in questi giorni assume toni drammatici sia per quanto riguarda il personale tecnico amministrativo che per il rinnovo dei contratti dei ricercatori a tempo determinato. Un patrimonio di competenze accumulate, un investimento nel rinnovamento che rischia di essere perduto per la grave congiuntura finanziaria che attraversiamo. In questo momento posso solo assicurare il mio impegno e quello degli organi accademici nella ricerca delle risorse per una soluzione equa, che premi il merito e valorizzi il sacrificio di chi in questi anni recenti ha lavorato per la crescita del nostro ateneo, nonostante le politiche assurde che hanno penalizzato noi e tutta l’università italiana». L’impegno dunque è a risalire la china anche partendo dai pesanti tagli al Fondo di funzionamento ordinario, una condizione che rende difficile garantire i diritti minimi a personale e studenti. Infine il rettore si è rivolto agli studenti dicendo che gli anni dell’università sono i più importanti della vita: «Avete scelto Sassari e avete fatto bene. Dovete sentirvi a casa, una casa che ci impegneremo a rendere accogliente ogni giorno di più». Un discorso, il primo da rettore per Massimo Carpinelli, seguito con attenzione dai colleghi e dalle numerose personalità intervenute alla cerimonia. Fra gli altri erano presenti Luigi Berlinguer, ex ministro della Pubblica istruzione, Speranza Falciano, ex vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare, il sindaco di Sassari Nicola Sanna, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e l’assessore regionale Donatella Spano. Dopo il rettore sono intervenuti Riccardo Zanza, presidente del Consiglio degli studenti e Maria Giovanna Trivero in rappresentanza del personale tecnico-amministrativo. Durante la cerimonia si sono esibiti il coro dell’Università, il gruppo etnomusicologico “Ichnoss” ed è intervenuta l’associazione goliardica turritana. L’evento sarà riproposto in replica domani alle 21 su Telesassari ed è visibile sul sito Uniss.
 
 
 
6 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 21 gennaio 2015 / Sassari - Pagina 29
Elena Cattaneo: «Studiare significa essere liberi»
SASSARI Da vent’anni studia la malattia di Huntington, meglio conosciuta come “il ballo di San Vito”, ha fondato un laboratorio,“Unistem”, che scandaglia le possibilità di cura con le cellule staminali. Destesta i ciarlatani che negli ultimi anni hanno irresponsabilmente sparso false speranze fra gli ammalati con la complicità dei politici, dei magistrati ma anche degli stessi medici creando «il più grande deragliamento deontologico degli ultimi decenni». Sogna un’Italia - dove ama lavorare e dove insegna farmacologia all’università di Milano - «che possa tornare con coraggio a credere nella ricerca». Special guest della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico Elena Cattaneo, nominata alcuni anni fa senatrice a vita, ha puntato il suo intervento sul valore delle idee e sull’importanza di farne progetti vincenti che possano attrarre anche a livello internazionale. «Spetta agli stessi scienziati il compito di diffondere e condividere le proprie scoperte in mondo che diventino fruibili dalla cittadinanza. Soltanto in questo modo tornerà indietro il sostegno necessario perché si arrivi alla creazione di leggi avanzate in favore della ricerca. Abbiamo assistito, negli ultimi anni, al crollo di un sistema, quello degli studi, intendo dalle scuole elementari all’università, non più tollerabile. Penso che studiare sia l’essenza stessa della libertà e che la Politica abbia il dovere di garantire la libertà di studiare per costruire un Paese migliore». La Cattaneo si è anche soffermata sulla necessità di non attendere l’assistenza dello Stato ma di dare forza alle proprie idee senza rassegnarsi. «Basta con i piagnistei. Ci sono tanti giovani ricercatori con tutte le carte in regola per ridare dignità, con progetti di alto profilo, a un Paese che, non dimentichiamolo mai, ha sfornato per secoli e secoli tutte le scoperte più importanti per la storia dell’umanità». (g.g.)
 
 
 
 
7 – LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 21 gennaio 2015 / Sassari - Pagina 29
Striscioni per protestare contro gli aumenti e i provvedimenti della Regione «calati dall’alto»
SIT-IN DEGLI STUDENTI: «TASSE TROPPO ALTE»
di Antonio Meloni
SASSARI Nessuno punta l’indice contro l’Università, specie in un’occasione lieta come l’inaugurazione dell’anno accademico, ma quando c’è un problema deve essere affrontato anche a rischio di sembrare inopportuni. Gli studenti non hanno digerito l’aumento della tassa Ersu scattato ad anno iniziato e non lo hanno certo mandato a dire. Lo hanno fatto attraverso i loro rappresentanti che ieri hanno partecipato alla cerimonia ufficiale nell’aula magna di piazza Università. A dare fuoco alle polveri ha cominciato proprio Riccardo Zanza, presidente del Consiglio degli studenti nell’ateneo turritano, che dopo la relazione del rettore Massimo Carpinelli, la prima dopo la recente elezione, si è fatto portavoce e interprete del malcontento che da qualche settimana serpeggia tra i tanti colleghi costretti a tirare la cinghia per sostenere un’impennata del 120 per cento. «Il diritto allo studio è diventato di importanza secondaria nell’agenda politico-finanziaria della Regione - ha tagliato corto Zanza - a Sassari e Cagliari è da diverso tempo che risuona il mesto termine “idoneo non beneficiario” nelle graduatorie delle borse di studio Ersu e nonostante questo diritto a metà ci vediamo costretti a subire, ad anno accademico in corso e senza alcun preavviso, l’onere del pagamento di una tassa che da 62 passa a 140 euro». La folta platea riunita nell’aula magna della segreteria centrale segue attenta la relazione dello studente che, toga e tocco, snocciola dati e percentuali a sostegno della protesta: «A questa ingiustizia abbiamo detto No, ma il nostro grido di dolore non ha avuto ascolto o forse non vi erano orecchie disposte ad accoglierlo». A questo riguardo non è certo passata inosservata l’assenza dell’assessore regionale Claudia Firino che in tanti speravano di poter incontrare. A rincarare la dose hanno pensato Antonio Puddu e Marco Pilo, rappresentanti degli studenti nei consigli di amministrazione dell’ Ersu e dell’Università che, a margine della cerimonia, hanno manifestato il loro dissenso nei confronti di un provvedimento «calato dall’alto e senza alcuna possibilità di mediazione. Non ce l’abbiamo con l’Università - hanno tenuto subito a precisare - ma con la Regione perché non ci aspettavamo questo atteggiamento soprattutto dopo una campagna elettorale in cui la tutela del diritto allo studio era stata indicata tra i primi impegni dell’agenda politica». Le questioni sul tappeto sono diverse e tutte importanti, pesa, per esempio, la decisone di destinare le borse di studio solo alle matricole, la regolamentazione dell’assegno di merito che, secondo la valutazione degli studenti, per via della diversa attribuzione dei crediti formativi, escluderebbe dal computo gli studenti di Medicina e quelli delle discipline umanistiche. Ma ciò che gli studenti non mandano giù è soprattutto il taglio delle risorse previsto per i progetti Erasmus che la Regione avrebbe letteralmente azzerato in attesa di avere un fondo specifico dall’Unione europea. Al termine della cerimonia una delegazione del Forum studentesco ha diffuso un comunicato stampa e srotolato alcuni striscioni al passaggio degli invitati con l’intento di sostenere una protesta che certamente non resterà nelle aule dell’ateneo.


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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