Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 January 2015

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 46 - Edizione CA)
A Medicina resta il numero chiuso, i test a settembre
UNIVERSITÀ. Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha illustrato le linee guida
 
ROMA Il numero programmato a Medicina resta, il test d’ingresso - rivisto - si farà nella prima decade di settembre ma resta per il momento nel cassetto il cosiddetto «modello francese»; si lavorerà per aumentare le «borse» per le Scuole di specializzazione con l’obiettivo di arrivare a una corrispondenza tra laureati in medicina e specializzandi.
Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, davanti alle Commissioni riunite Cultura e Affari Sociali, ha spiegato quali sono gli orientamenti per quanto riguarda la filiera della formazione medica. E lo fatto partendo da alcuni numeri che fotografano l’attuale situazione: nel 2014-15 si sono presentati per svolgere il test d’ingresso e contendersi 10.500 posti 63.000 studenti; nello stesso anno hanno partecipato alle prove d’accesso per le Scuole di specializzazione oltre 12.000 laureati a fronte di un fabbisogno di 8.200 posti e 5.500 borse faticosamente messe a disposizione.
«Pur con uno sforzo straordinario e comunque non consolidato emerge - ha spiegato il ministro - un quadro di imbuto decrescente. Serve dunque uno strumento per aumentare le borse di studio in base al fabbisogno degli specializzandi, che verrà stabilito da ministero della Salute e Regioni, e garantire che questa piramide cominci a prendere la forma di un cilindro».
Punti critici riguardano l’accesso sia ai corsi di laurea sia alle Scuole di specializzazione, ha ammesso il ministro ricordando i problemi sorti nell’anno passato, la valanga di ricorsi e le conseguenti pronunce dei Tar sulle immatricolazioni degli studenti.
Che fare allora? Qualcosa, secondo il ministro, si può fare da subito, fermo restando che di spazzare via il numero chiuso non se ne parla neppure: «Toglierlo significherebbe tornare indietro di decenni nel nostro Paese e non assicurare la formazione di qualità di cui l’Italia si può far vanto».
In primo luogo va ricondotta a una «dimensione ragionevole» l’enorme richiesta di immatricolazioni a Medicina. «Un primo provvedimento - ha spiegato il ministro - è l’attivazione da quest’anno delle prime forme di orientamento per gli studenti delle Superiori anche attraverso test autovalutativi che misurino inclinazioni e attitudini. Da ciò mi aspetto un risultato già visibile da questo primo anno».
Il secondo elemento su cui intervenire è il test d’ingresso: «È necessario mantenere una prova più qualificata, senza scivolare su domande che hanno costituito motivo di aspra polemica. Tutto ciò auspicabilmente anticipato - ha aggiunto il ministro - da una preparazione più mirata alle prove che gli atenei si sono detti informalmente disponibili a organizzare».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Esteri (Pagina 11 - Edizione CA)
La paura ci rende aggressivi verso i diversi
INTERVISTA. Parla Renato Troffa, docente di Psicologia sociale
 
La paura è diventata una delle principali caratteristiche del nostro tempo. Paura del futuro, sempre più incerto. Alla crisi economica, ora si accompagna la paura del terrorismo, del nemico della porta accanto che può colpire chiunque ovunque, come un incubo che emerge dalla nebbia delle nostre angosce. L’obiettivo dei terroristi è incrementare la sicurezza della convivenza civile, alimentare le paure, demoralizzare. Renato Troffa, docente di Psicologia sociale all’Università di Cagliari, studia questi fenomeni da anni.
In che modo ci cambia questa paura?
«Le persone usano diverse strategie per gestire la paura quando diventa difficile da sopportare: una è attribuire le cause a qualcuno. E qui entra in gioco la categorizzazione sociale».
Si individua una categoria con cui identificare il “nemico”?
«Esatto. Il nostro cervello si chiede: quali sono le persone che possono farci paura, quale gruppo etnico, religioso, sociale? E da quelle ci si allontana, si tende a circondarsi sempre di più di ciò che rassicura».
Quindi aumenta l’intolleranza.
«È innegabile che in questo momento l’immigrato possa essere associato all’evento violento. Anzi, l’evento può far percepire con maggiore fastidio un gruppo etnico. Da qui l’incremento della discriminazione e dell’intolleranza».
Tutto ciò basta a minimizzare la paura?
«No, nel processo di gestione della paura si tende anche a biasimare la vittima. Si pensa, per semplificare, che le vittime se la siano cercata attraverso comportamenti sbagliati e ci si rassicura pensando che quegli errori noi non li abbiamo fatti, dunque non siamo in pericolo».
Già, ma i fatti di Parigi hanno dimostrato che il nemico non è diverso da noi, può vivere accanto a noi e non essere brutto, sporco e cattivo.
«Quando una situazione è complessa e ingestibile può generarsi un effetto-rumore. Se lavoro in un ambiente pieno di rumore finisco per non sentirlo più, è un meccanismo di autodifesa. Dunque solitamente il cervello reprime quella paura perché preferisce individuare un nemico più semplice, più stereotipato».
Dopo l’11 settembre negli Stati Uniti aumentarono stress e frustrazione generando disturbi di tipo psichiatrico.
«I fatti di Parigi non sono assimilabili all’11 settembre. Il crollo delle torri segnò un confine netto, ci fu un prima e un dopo. Ora, semmai, la paura del terrorismo si somma alle altre connesse alla crisi economica. E stress e frustrazione favoriscono l’aumento dell’aggressività».
Verso chi?
«Si tende a scaricarla su gruppi considerati “altri” da noi. In questi momenti la tendenza a dividere il mondo in categorie è più accentuata. Se un evento suggerisce un “loro” di riferimento, aumenta la possibilità che l’aggressività si sfoghi proprio su “loro”.
Fabio Manca
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Ma arriva un milione per gli scavi
 
Distinzione: un conto è la cultura «in generale» e un conto lo spettacolo. Opportuna perché la Regione dice spesso, per esempio, che «alle università dà molti soldi», sottolinea Alessandro Murtas (presidente Agis e Anec). Cosa che non accade per lo spettacolo. E sul fronte dei beni culturali l’assessore Firino aggiunge qualcosa. Diciamo che c’è un certo entusiasmo per la notizia del boom di visitatori nei musei sardi: nel 2014 gli ingressi sono stati 445.144, con un aumento sia dei visitatori (+28,5%) che degli introiti (+31,14%). Nei musei del Sud l’Isola ha registrato una crescita inferiore soltanto alla Calabria. Il dato record è quello del’Archeologico di Cagliari, che ha visto un incremento di ingressi del 120%, e dell’area archeologica di Tharros a Cabras, con una crescita del 77%. Effetto delle statue di Mont’e Prama, «vere star di questo pellegrinaggio che sta portando migliaia di visitatori italiani e stranieri ad ammirare i guerrieri di pietra», aggiunge la deputata del Pd Caterina Pes.
È dunque il momento di insistere, annuncia l’assessore. E da qui un milione di euro per un Piano straordinario di scavi archeologici triennale, «che attueremo in collaborazione con la Soprintendenza». Verranno inoltre valorizzate le professionalità, «a cominciare dai giovani archeologi under 40» che potranno lavorare nei nuovi cantieri e persino dirigerli. Discorso nuovo anche «sul potenziamento delle capacità e degli standard all’interno dei musei». Si pensa a una bigliettazione unica fra circuiti espositivi. Potenza dei Giganti. (r.c.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp (Pagina 34 - Edizione CA)
Lunamatrona, solidarietà
Fondi per l’Africa
 
Ci sono 7300 euro per un progetto di solidarietà sulla malnutrizione infantile in Tanzania proposto e seguito dall’amministrazione comunale che vi partecipa con la somma di 1000 euro. 4.800 euro è il finanziamento assegnato dalla Fondazione Banco di Sardegna e 1500 euro dal Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari. La Giunta comunale ha approvato il piano finanziario.
(an.pin.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 21 - Edizione OR)
Provincia
«Rinnoviamo il confronto con la Giunta regionale»
 
Punto della situazione a qualche settimana dalla visita del governatore sardo Francesco Pigliaru a Nuoro. Ieri, nella sala della giunta provinciale, si è riunito il parternariato. Al centro i tavoli tematici che dovranno costituirsi .
«L’incontro con Pigliaru ha segnato l’avvio di un rapporto propositivo tra Provincia e Regione», osserva il presidente Costantino Tidu. «Ma è emersa l’urgenza di sollecitare la costituzione e la convocazione dei tavoli tematici e tecnici sulla base dei punti qualificanti individuati dalla Giunta regionale e discussi nel corso della giornata del 17 dicembre. Per stabilire le strategie di intervento in vista anche della discussione e approvazione della Finanziaria.
È pertanto prioritario lavorare in modo sinergico e unitario Per dare attuazione alle proposte fatte e intervenire in modo concreto su Istruzione e Università, area urbana di Nuoro, crisi industriale e sistema dei servizi nelle aree produttive». ( fr. gu. )
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
Asl, i commissari dovranno ridurre la spesa
La giunta ha approvato le direttive generali e previsto quali saranno gli obiettivi per ciascuna azienda
 
CAGLIARI Gli undici commissari straordinari delle Asl (dieci in carica, più uno al Brotzu ancora da nominare) sanno ora cosa dovranno fare negli otto mesi di mandato. Su proposta dell’assessore alla Salute, Luigi Arru, la Giunta ha approvato «gli obiettivi di mandato» per i traghettatori del sistema sanitario regionale verso la grande riforma annunciata in primavera. La sintesi dell’incarico è questa: l’insieme della spesa sanitaria dovrà scendere da 3,2 miliardi a non più di 2,9 e per riuscirsi dovrà esserci una riduzione drastica e immediata degli sprechi, con anche l’avvio dell’Agenzia regionale per le emergenze-urgenze, un’ottimizzazione della spesa, una profonda riorganizzazione del personale, per «raggiungere uno standard elevato nei servizi ospedalieri e territoriali». Entro sessanta giorni i commissari dovranno ora presentare i loto piani aziendali e ciascun dovrà tener conto anche di alcuni «mandati particolari». L’Asl 1 e l’Azienda mista di Sassari dovranno mettersi d’accordo in tempi brevi sul passaggio dell’ospedale Santissima Annunziata sotto il controllo del’Università. Ancora l’Asl 1 dovrà ridurre la spesa (finora fuori controllo) per l’acquisto di materiali e protesi: dovrà affidarsi alla Centrale unica regionale che regolerà gli appalti. Mentre l’Azienda mista dovrà accelerare la realizzazione del nuovo blocco ospedaliero. Il commissario dell’Asl di Olbia avrà come compito anche quello di «predisporre gli atti preliminari destinati all’inserimento dell’ospedale privato e del centro di ricerca Mater Olbia nel sistema sanitario». L’Asl di Nuoro «valutare con attenzione i costi per il completamento dell’ospedale San Francesco». A Lanusei è stato dato anche l’incarico di «stipulare e gestire la prossima convenzione con la direzione dei vigili del fuoco per l’avvio del servizio di elisoccorso regionale». L’Azienda sanitaria di Oristano dovrà occuparsi anche del rilancio, con un’attenta valutazione dei costi, dell’istituto di riabilitazione Santa Maria Bambina. Per il Medio Campidano, al primo punto della lista delle cose da fare c’è la costruzione (già finanziata) dell’ospedale di San Gavino. L’Asl di Carbonia dovrà «razionalizzare e riqualificare l’intera rete ospedaliera del Sulcis per evitare sovrapposizione nei reparti materno-infantile e chirurgia con la struttura presente a Iglesias». Al’Asl 8 di Cagliari spetterà anche il compito di migliorare la rete dei laboratori e impostare il lavoro per ridurre l’eccessiva spesa farmaceutica ospedaliera. L’Azienda Brotzu quando avrà il commissario (Graziella Pintus o Giovanni Maria Soro?) gestire al meglio l’accorpamento col Microcitemico e l’Oncologico che non saranno più amministrati dall’Asl 8, per «puntare alla realizzazione del polo ospedaliero-universitario di eccellenza». Infine, l’Azienda mista di Cagliari dovrà costruire e il nuovo blocco ospedaliero già finanziato. (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Attualità – pagina 14
miur
Test di ingresso a Medicina
rivisti e spostati a settembre
 
ROMA Il numero programmato a medicina resta, il test d’ingresso - rivisto - si farà nella prima decade di settembre, ma resta per il momento nel cassetto il cosiddetto “modello francese”; si lavorerà per aumentare le “borse” per le scuole di specializzazione con l’obiettivo di arrivare a una corrispondenza tra laureati in Medicina e specializzandi. Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, davanti alle commissioni riunite Cultura e Affari Sociali, ha spiegato ieri quali sono gli orientamenti per quanto riguarda la filiera della formazione medica. E nella stessa giornata le Regioni hanno annunciato una rivoluzione: vogliono rendere le specializzazioni in medicina più semplici e pagare loro stesse gli specializzandi, prevedendo più ore in reparto e meno di didattica. Lo ha annunciato il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Luca Coletto. Alcuni numeri forniti dal ministro Giannini fotografano l’attuale situazione: nel 2014-15 si sono presentati per il test d’ingresso e contendersi 10.500 posti 63.000 studenti; nello stesso anno hanno partecipato alle prove d’accesso per le scuole di specializzazione oltre 12.000 laureati a fronte di un fabbisogno di 8.200 posti e 5.500 borse messe a disposizione.

Questionnaire and social

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