Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 January 2015
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 gennaio 2015 / Commenti (Pagina 14 - Edizione CA)
Studenti ed equità fiscale
La Regione Sardegna eroga un assegno di merito agli studenti capaci e meritevoli che rispondono a requisiti stabiliti da apposito bando, fra i quali il reddito. Ai fini Irpef l’assegno è considerato assimilato al lavoro dipendente e quindi assoggettato a tassazione. L’importo massimo erogato è di euro 6000,00 per i fuori sede. Gli assegni di ricerca, rinvenienti da fondi regionali e assegnati dalla Università ai vincitori di specifiche selezioni, sono regolati da un contratto di diritto privato di lavoro autonomo stipulato fra assegnisti e la stessa Università. La fruizione di detti assegni non preclude l’esercizio di una libera professione, i redditi non sono cumulabili essendo l’assegno di ricerca esente da tassazione Irpef e quindi da non dichiarare.Parliamo di importi di euro 25000,00 annui, erogati con cadenza mensile a date prestabilite, la cui durata può essere di quattro anni. Inoltre, l’assegnista può usufruire dei locali e delle attrezzature del Dipartimento di riferimento per il quale la ricerca viene fatta. Appare alquanto paradossale la differenza in termini di tassazione nonché l’inquadramento dei due assegni. Si tratta di importi e finalità ben diverse dato che l’assegno di merito è un sostegno al diritto allo studio mentre l’assegno di ricerca, per chi ha già un reddito da lavoro autonomo, sembra una forma di foraggiamento a chi, forse, non ne avrebbe necessità.
Lucia M., Cagliari
 
 
 
2 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 gennaio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
L’assessore Luigi Minerba promuove l’iniziativa di politica sociale
«IL POLO COLMERÀ UN VUOTO»

«È il primo passo perché l’idea del polo della solidarietà al San Giovanni o nella clinica Macciotta diventi presto un vero e proprio progetto», dice Luigi Minerba, assessore alle Politiche sociali. L’assessore, reduce da un viaggio notturno con il presidente della commissione Politiche sociali Fabrizio Rodin per verificare la consistenza numerica dei senza dimora nei giorni di gelo (sono circa 170), sa bene che presto il vecchio ospedale Civile, come già la clinica Aresu e la clinica Macciotta, diventerà vuoto. «Si tratterà di colmare quello spazio», spiega, «in una zona centrale della città dotata di tutti i servizi». Da qui l’idea, «con il concorso di Regione e Università», di proporre la creazione di un polo della solidarietà. Passi da fare anche con il coinvolgimento delle tante associazioni di volontariato che sostengono i più bisognosi.
Il Comune ospita nei locali di via Po il Centro diocesano di assistenza e in viale Fra’ Ignazio il Centro di solidarietà Giovanni Paolo II. Locali, sostengono l’assessore e il presidente della commissione, insufficienti a fornire «agevolmente tutti i servizi e le prestazioni per l’emergenza». Viale Fra’ Ignazio, osserva Rodin nell’ordine del giorno che chiede al sindaco e alla Giunta la creazione del polo della solidarietà, «è una strada a fortissima vocazione universitaria per la presenza della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche», pertanto nel Centro Giovanni Paolo II l’Università potrebbe trovare spazio per i suoi servizi.
 
 
 
3 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 gennaio 2015 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
STAMPACE. Iniziativa per la nascita di un centro assistenziale in uno dei due ospedali
LA CITTADELLA DELLA SOLIDARIETÀ Rodin: «Il San Giovanni o la clinica Macciotta le sedi ideali»
Il trasferimento al Policlinico di Monserrato dell’ospedale San Giovanni di Dio e della clinica Macciotta hanno quasi imposto la scelta. «Quando quei locali saranno vuoti», annuncia Fabrizio Rodin, vicepresidente del gruppo Pd in Consiglio comunale e presidente della commissione Politiche sociali, «potrebbero ospitare il polo cittadino della solidarietà». Rodin, primo firmatario di un ordine del giorno sottoscritto da numerosi consiglieri della maggioranza e da diversi esponenti dell’opposizione (tra questi Gennaro Fuoco, Gianni Chessa e Roberto Porrà), ha lanciato l’idea-progetto dopo aver constatato che le «strutture del vecchio civile e della clinica Macciotta rappresentano, per il loro pregio architettonico e per la posizione centrale, una enorme opportunità di crescita e di sviluppo positivo della città».
A maggior ragione da quando l’Azienda ospedaliera universitaria ha avviato il trasferimento in altre sedi dei propri servizi diagnostici e ospedalieri, presenti sia nel complesso del San Giovanni che della clinica Macciotta. Per queste due costruzioni non è stata ancora decisa la destinazione e, trattandosi di “grandi edifici con annessi spazi all’aperto e aree verdi che potrebbero diventare luoghi condivisi con tutta la città”, il Consiglio comunale chiederà quanto prima al sindaco e alla Giunta di «avviare una discussione con l’Azienda ospedaliero-universitaria, coinvolgendo anche la Regione, per valutare la possibilità di mettere a disposizione del Comune i locali del San Giovanni di Dio o della clinica Macciotta per creare un vero e proprio polo della solidarietà». Rodin: «In questo modo il Comune potrebbe trasferirvi il Centro di solidarietà Giovanni Paolo II e il Centro diocesano di assistenza, prevedendo inoltre spazi adeguati per gli uffici comunali e le associazioni di volontariato che si dedicano al sostegno delle persone in situazioni di bisogno».
Il Comune potrebbe poi valutare “la possibilità di mettere a disposizione dell’Università, considerata la posizione funzionale alla vita universitaria, lo stabile che attualmente ospita il Centro di solidarietà Giovanni Paolo II”.
Rodin ha già parlato del progetto con il sindaco Massimo Zedda e durante un intervento in Consiglio. «Si tratta del primo passo», sottolinea, «perché inizi una proficua discussione con la Regione e l’Università sul futuro di queste due sedi».
Pietro Picciau
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 gennaio 2015 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
SETTIMANA DELL’AIKIDO
Nei giorni dal 12 al 17 gennaio è in programma la “Settimana universitaria dell’Aikido”. L’iniziativa si svolge nel centro sportivo Gymnasium in via Mameli 166 ed è organizzata dall’associazione studentesca Caravella Youth. Per informazioni: 3420727161 e 3480839286; mail aikikai.karalis@gmail.com.
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 gennaio 2015 / Provincia di Oristano (Pagina 16 - Edizione OR)
SARTIGLIA. Testato il materiale da utilizzare sul percorso
Stella e pariglie: prove sulla sabbia

Dopo tutti i problemi e le polemiche legate alla qualità della sabbia durante la passata Corsa alla stella, anche a causa degli acquazzoni che lo scorso febbraio hanno reso praticamente inagibili le piste di via Mazzini e via Duomo, ieri mattina sul lungomare di Torregrande si sono svolte delle accurate analisi per testare a fondo la qualità del materiale da utilizzare nei percorsi della Sartiglia. Il materiale è stato testato dagli stessi sartiglianti sotto l’attenta supervisione dell’assessore comunale alla Viabilità Filippo Uras, responsabile tecnico dell’evento. Tra i materiali che potrebbero essere utilizzati nella nuova edizione della storica Corsa ci sarebbe anche quello sabbioso di colorazione scura utilizzato in Sa carrela ’e nanti di Santu Lussurgiu. Le prove, organizzate dalla Fondazione sa Sartiglia, sono state seguite anche da alcuni studiosi e ricercatori dell’Università di Cagliari. In più erano presenti anche alcuni funzionari Agris per il dipartimento di ricerca incremento ippico, il veterinario e presidente della commissione competente della fondazione Giuseppe Sedda e il presidente dell’associazione Cavalieri Peppe Catapano. Il materiale utilizzato nella scorsa edizione aveva acceso non poche polemiche perché il mix sabbia-argilla aveva trasformato il percorso in un’enorme pozzanghera impercorribile.
Fabrizio Carta
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA di sabato 10 gennaio 2015 / Provincia di Sassari (Pagina 32 - Edizione OR)
SASSARI. Mesi di lavoro gratis, esplode l’ira dei muratori
SENZA STIPENDIO: «PAGHI L’UNIVERSITÀ»

Hanno vissuto per mesi con la speranza che, almeno sotto le feste, avrebbero incassato gli stipendi di cinque mesi di lavoro. Invece, per otto operai e padri di famiglia, non è stato così. Neppure un euro, né contributi versati, dopo aver lavorato per conto di un’impresa edile nel campo didattico sperimentale Mauro Deidda, a Ottava, di proprietà dell’Università di Sassari.
Ieri, insieme ai sindacalisti della Filca Cisl, hanno protestato davanti all’ufficio tecnico dell’Università, per chiedere risposte e certezze sui loro stipendi. A luglio, l’Ateneo ha affidato alcuni lavori edili ad un’impresa sassarese, Costruire Sardegna, nell’azienda Deidda di Ottava. Per tutta la durata dell’appalto, cinque mesi, i lavoratori hanno ricevuto solo promesse sul pagamento degli stipendi, «senza mai incassare nessun compenso né i contributi e gli accantonamenti alla cassa edile». «Questi lavoratori chiedono quanto dovuto all’Ateneo - ha spiegato Vincenzo Sanna della Cisl - L’Università avrebbe dovuto controllare la regolarità delle operazioni durante l’appalto». (a. br.)
 
 
 

LA NUOVA SARDEGNA 
 
 
7 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 10 gennaio 2015 / Lettere e commenti - Pagina 17
Campus universitario? Meglio “diffuso” e al centro
In questo periodo si fa una gran parlare di campus universitario a Sassari e soprattutto di chi deve gestire i milioni di euro assegnati a questo scopo. Non mi intendo molto di queste cose, ma la prima impressione è che l’Ersu, oltre ai suoi indubbi meriti, sia anche un grandissimo pozzo di San Patrizio. L’amministrazione comunale di Sassari vorrebbe portare il "campus" il più vicino possibile al centro storico, tipo caserma La Marmora o altro. Perché allora non fare in modo che le ristrutturazioni forzate (attraverso adeguati espropri) di edifici fatiscenti del centro storico di piccole e grandi dimensioni auspicate dal Comune non possano diventare un "campus" diffuso con prezzi politici applicati agli studenti, ma comunque garantiti, con eventuali centri di aggregazione. Mi ricordo che circa quarant’anni fa un’iniziativa del genere fu attuata con successo a Bologna, con il risultato che il centro fu di nuovo abitato da giovani "fuori sede" che creavano un movimento economico-esistenziale non indifferente. Ogni iniziativa dovrebbe avere, per qualsiasi amministrazione, non l’ingordigia di avere il finanziamento, ma soprattutto la prospettiva della gestione futura. Riempire il centro storico di anziani amanti del vino, di cui anch’io mi onoro di far parte, di extra comunitari o di persone che non pagherebbero mai sarebbe un pessimo investimento per tutti noi. Tore Sanna Usini * * * Questa vicenda del cosiddetto "campus" (che tutto rischia di essere tranne che un campus di tipo americano, soprattutto se lo si dovesse realizzare al centro della città) dura ormai da troppo tempo. La sua caratteristica è diventata la zuffa (magari silenziosa) fra le parti in causa intorno alla sua localizzazione, con il risultato, tipicamente italiano (ma da noi pare sia anche peggio), che tutto si blocca, i fondi di dileguano, le cose restano com’erano, amministratori di ogni tipo - secondo me - se la ridono sotto i baffi perché, siccome chi fa sbaglia e chi non fa non sbaglia, stando così le cose nessuno gli potrà rimproverare mai nulla. Piero Sanna doveva avere ancora i pantaloni corti quando cominciò la battaglia per "universitarizzare" i resti dell’edificio della Fondazione della Brigata "Sassari". E infatti quei gloriosi resti sono restati com’erano, e buonanotte alla buona battaglia (Quanto alla caserma Lamarmora, te lo immagini un ministro della Difesa che la molla senza combattere?).
 
 
 
 
8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 10 gennaio 2015 / Sassari - Pagina 29
Al via l’appalto per la casa dello studente
Ex FondaZIONE brigata sassari
di Paoletta Farina
SASSARI In attesa del campus universitario, qualcosa si muove per dare una casa ai fuori sede. L’Ersu ha infatti pubblicato il bando di gara per l’appalto dei lavori di recupero della degradata ex Fondazione Brigata Sassari, con un importo di 5,7 milioni, per realizzare una nuova casa dello studente. Una svolta in una vicenda anche questa annosa che consentirà di avere 75 nuovi posti letto da sommare ai 570 attualmente disponibili. Ora i tempi sono stretti: le offerte da parte delle imprese dovranno essere presentate entro il 20 febbraio, la gara sarà espletata il 25 dello stesso mese e sarà scelta l’offerta economicamente più vantaggiosa. Dopo la consegna dei lavori, ci saranno 25 mesi di tempo per completarli. Insomma, salvo inconvenienti, nel 2017 l’ex Brigata Sassari di via Carlo Felice sarà finalmente riqualificata secondo i moderni standard e i criteri di ecosostenibilità e pronta ad accogliere i nuovi ospiti. Il progetto. Il progetto di ristruturazione è stato realizzato dallo studio Baldo Progetti Engineering, con sede ad Agrigento, e all’Ersu fanno notare con soddisfazione che «la nuova residenza per studenti è stata pensata per diventare il primo edificio storico certificato “ecolabel” (il marchio europeo di qualità ecologica) in Sardegna e prevede un’attenta cura nella scelta delle tecniche innovative adottate a tutela della sostenibilità ambientale». C’è l’esigenza, infatti, di evitare costi di gestione e manutenzione eccessivi che già tanto incidono sul bilancio dell’ente. La nuova casa delllo studente si potrà realizzare grazie al cofinanziamento del ministero dell’Istruzione di due milioni 698 mila euro che si è aggiunto agli oltre 5 milioni di euro reperiti dall’Ente regionale per il diritto allo studio nel corso della precedente legislatura. Un’idea, quella di portare gli studenti universitari nell’edificio ottocentesco prima Conceria Dussoni e dal 1920 Fondazione che accoglieva gli orfani di guerra e i mutilati e anche casa di sfrattati, che va avanti da quando all’Ersu era presidente Antonello Mattone e direttore generale Maria Grazia Piras, attuale assessore regionale all’Industria. E che i loro successori Gianni Poggiu e Maria Assunta Serra stanno ora concretizzando. Gli spazi. La ristrutturazione prevede 7 minialloggi di cui 6 con 2 posti letto ed uno con un solo posto letto e 8 camere ad albergo doppie. Nel corpo centrale sarà ricavato uno spazio destinato all’ingresso ed all’accoglienza con servizi igienici e guardaroba da un lato e cucina-pranzo collettivo dall’altro. Nell’ala est saranno realizzati una sala espositiva con annessa biblioteca ed area studio, una seconda sala dove vedere la tv, ascoltare musica e collegarsi ad Internet ed una terza sala per le riunioni in collegamento con la ex chiesa e la sagrestia che potrà anche essere utilizzata come zona polifunzionale. All’estremità dell’ala est saranno ricavati un magazzino e un ufficio. Al piano superiore troveranno posto altre 23 camere doppie con soppalco che potranno diventare minialloggi. Previsti anche lavanderia e stireria. Giardino e garage. Un giardino con panchine nella corte attorno alla quale si snoda l’edificio diventerà una zona di socializzazione , sarà il piccolo polmome verde nel quale gli studenti potranno trascorrere il tempo libero. Non solo. La struttura sarà dotata anche di parcheggi con accesso da Via Carlo Felice, sul lato sinistro del vicino rifornitore di carburante. Museo dell’ex Brigata Sassari. La memoria dell’ex Fondazione Brigata Sassari sarà conservata in un museo che sorgerà nell’ala est e che raccoglierà oggetti e altre testimonianze del passato legato alla storica ed eroica brigata . Museo che sarà aperto al pubblico e che consentirà anche di raccontare la storia dell’intero edificio con attività didattiche correlate. Da ricordare che la Soprintendenza aveva posto precisi vincoli perché non venisse snaturato l’intero complesso, vincoli ovviamente rispettati.
 
Le Tappe
È sotto la presidenza di Antonello Mattone, iniziata nel 2006, che prende forma il progetto di utilizzare l’ex Fondazione Brigata Sassari come residenza universitaria. L’edificio, che negli anni era diventato casa per sfrattati e si andava sempre più degradando, viene acquisito dall’Ersu e si parte. Ma nel 2008, quando la gara per il recupero era già stata assegnata, un ricorso blocca tutto. Con l’arrivo di Poggiu si prosegue nell’obiettivo. Ma i soldi non bastano più. E così l’Ersu partecipa a fine luglio del 2011 al bando nazionale del Miur per la richiesta di un cofinanziamento e si colloca ai primi posti della graduatoria nazionale stilata con un progetto ritenuto altamente qualificato. La convenzione con il Miur è stata firmata dall’Ersu nel marzo 2014 e dopo l’approvazione del progetto anche da parte dell’Unità Tecnica Regionale (Utr) per i lavori pubblici, avvenuta lo scorso ottobre, l’Ersu ha potuto concludere il bando di gara pubblicato sulla gazzetta ufficiale dell’ Unione Europea il 3 gennaio scorso. Ora l’appalto può finalmente partire.
 
 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 10 gennaio 2015 / Sassari - Pagina 29
Mai retribuiti gli operai di un’impresa impegnata in un cantiere all’università
Sit-in di lavoratori a Veterinaria
SASSARI Ieri davanti all’ufficio tecnico del Dipartimento di Veterinaria si è tenuto un sit-in che ha visto protagonisti otto operai impegnati in un cantiere all’interno dell’azienda Deidda di Ottava di proprietà dell’università. Proprio l’ateneo 5 mesi fa aveva appaltato lavori all’impresa edile Costruire Sardegna ma fino ad oggi non sono state pagate le retribuzioni ai lavoratori e neanche versati i contributi e gli accantonamenti alla Cassa Edile. Oggi i lavoratori, rappresentati dalla Filca-Cisl, chiedono il dovuto all’università «ma l’ipotesi prospettata è stata finora solo una - si legge in una nota sindacale - saldare i contributi imposti dalla legge e da ciò che potrebbe avanzare, saldare gli stipendi. Non è giusto che i lavoratori subiscano un torto simile. Infatti l’università avrebbe dovuto controllare la regolarità contributiva e retributiva durante l’appalto e non aspettare adesso, lasciando i lavoratori senza soldi anche durante le festività. Inoltre - prosegue la nota - alcuni operai hanno visto regolarizzata la loro posizione contributiva solo alla conclusione dei lavori». Secondo i rappresentanti sindacali l’università avrebbe dovuto vigilare: «È troppo facile adesso chiudere la partita saldando i contributi e lasciando otto padri di famiglia senza niente in tasca, ma solo con la promessa di fare il possibile per sistemare le cose».



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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