Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
18 December 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Libri e lezioni in carcere per i detenuti-universitari
Protocollo d'intesa tra l'Ateneo e l'amministrazione penitenziaria
 
Nei casi peggiori è fatta di noia e rimpianto, sotto un cielo a quadri. Quando va bene, di maniche rimboccate e lavoro sodo nei campi. A breve la vita dei detenuti negli istituti penitenziari avrà una nuova opportunità. Con cui accorciare le ore, sentirsi utili e progettare il rientro nella società. Grazie al protocollo d'intesa, sottoscritto ieri tra l'Università di Cagliari e il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, i carcerati di Uta (ma anche di Iglesias, Lanusei e Oristano Massama) potranno studiare, sostenere gli esami, conquistare un titolo universitario spendibile una volta tornati liberi. Oppure portare a termine un percorso di studi già intrapreso, come nel caso della quindicina di detenuti trasferiti a Massama da penitenziari della penisola.
Proprio la richiesta di prosecuzione del corso intrapreso, partita da loro all'arrivo in Sardegna, è stata tra gli input per la stipula dell'accordo, che prevede l'organizzazione di attività didattiche, in sede e modalità e-learning, arricchite dall'intervento di tutor e da percorsi di approfondimento singoli. «Con questo progetto», ha spiegato ieri in Rettorato il provveditore regionale, Gianfranco De Gesu, «puntiamo a dimezzare la percentuale di recidiva, che in Sardegna si attesta al 50 per cento, un valore già molto positivo rispetto alla media nazionale». Libri e lezioni diventano così un sistema di reintegrazione sociale, compagni di nuovi stili di vita, alla pari del lavoro nelle colonie agricole, che impiega oggi la maggior parte dei detenuti in regimi di media sicurezza. «Potranno partecipare al percorso formativo anche i condannati appartenenti al circuito di alta sicurezza», ha aggiunto Cristina Cabras, docente di psicologia sociale all'Università di Cagliari. «Per loro stiamo individuando docenti e tutor che svolgeranno l'attività didattica esclusivamente nei penitenziari». In alternativa, i corsi di lettere, giurisprudenza ed economia e commercio - queste le discipline più richieste - si svolgeranno con sistema a distanza. «Una formula che supporta chi vuole studiare ma non può farlo di persona», ha sottolineato il rettore dell'Ateneo cagliaritano, Giovanni Melis, «anche se lontani fisicamente, i detenuti potranno frequentare, approfondire, rileggere le lezioni come in un normale percorso universitario». L'iniziativa è stata già avviata, con successo, negli istituti di Tempio e Alghero.
Clara Mulas
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 21 - Edizione OR)
«In questa Università troppo personale non insegna»
Il governatore incontra gli studenti e auspica un nuovo progetto a vocazione territoriale
 
Ripensare l'organizzazione della scuola e dell'Università a Nuoro, radicando nel tessuto economico del territorio i due importanti presìdi.
UNIVERSITÀ Su questo punto parla chiaro, ieri, il governatore Francesco Pigliaru, agli studenti del Liceo artistico Ciusa che lo incalzano con le loro domande e poi, in serata, a quelli delle due associazioni universitarie del capoluogo barbaricino: «Credo molto nell'Università a Nuoro», fa sapere, «ma non possiamo nasconderci che, quella che abbiamo visto fin'ora, si è contraddistinta per avere molte più ombre che luci. Troppo personale che non insegna. È invece necessario un nuovo progetto in cui la comunità tutta faccia la propria parte. Un disegno che non prescinda dalla vocazione territoriale. Penso a un polo ambientale, siamo pronti a portare a Nuoro fette importanti dell'Ente foreste regionale. Per cui quando parlo di Università, parlo di una realtà seria». E per quanto riguarda il diritto allo studio guarda lontano, all'Europa: «Potremmo pensare a prestiti d'onore».
LA SCUOLA Inclusione, pari opportunità, miglioramento delle competenze con rafforzamento della formula scuola-lavoro, borse di studio e investimenti sull'edilizia. Sono i tre assi chiave ufficializzati ieri al Ciusa dall'assessore Claudia Firino, che annuncia inoltre l'avvio di una serie di tavoli di consultazione delle trincee che abbia come fine ultimo l'elaborazione di una legge sarda sulla scuola. Pigliaru sprona docenti e studenti a fare del capoluogo barbaricino la rampa di lancio sarda di una didattica innovativa, con la sperimentazione della cosidetta "Hour of code", l'ora curricolare di programmazione informatica in tutti gli istituti. E avverte: «Per potersi orientare al meglio negli studi bisogna prima essere consapevoli di cosa chiede il mercato che c'è là fuori». Sulla scuola interviene anche Bachisio Porru, dell'associazione presidi: «Bando ai campanilismi, troppi istituti sottodimensionati, evitiamo doppioni. È arrivato il tempo di concretizzare i poli didattici».
Francesca Gungui
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
AGENDA. All'Università “Rappresentare la giustizia”
 
SCIENZE ECONOMICHE Oggi alle 10 la Facoltà di Scienze economiche giuridiche e politiche dell'Università di Cagliari ospita l'incontro “Rappresentare la giustizia”. Attraverso la lettura di alcuni testi (da Zagrebelsky a Sofocle, da Shakespeare a Böll), verranno esaminate differenti immagini della giustizia e del diritto nella letteratura. Le letture di Miana Merisi e Luigi Tontoranelli verranno commentate dai docenti Giuseppe Lorini (Filosofia del diritto) e Ilenia Ruggiu (Costituzionale).
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 2 - Edizione IN)
Sei anni di successi proiettati verso il futuro
L'INTUIZIONE. L'iniziativa nata nel 2008 e il convegno spettacolo al teatro Garau
 
Il Salone dell'orientamento nasce nel 2008 durante la presidenza di Paolo Pradelli del gruppo Giovani Imprenditori di Oristano. L'idea di fondo era tanto semplice quanto avanguardista: aiutare i giovani studenti di quarta e quinta superiore, a capire cosa fosse il mondo del lavoro. Già nel 2008 così come l'anno successivo venivano proposti i laboratori, incentrati su università, formazione e occupazione. Esisteva già il concetto di “plenaria”, dove organizzatori, relatori, e autorità si incontravano con i ragazzi ma, a differenza di oggi, era la giornata di apertura e non di chiusura. Nel 2010 inizia il cambiamento: i seminari aumentano e la plenaria diventa un convegno conclusivo dove i ragazzi non sono più partecipanti, ma protagonisti, tanto da avere una telecamera sul palco del teatro puntata su di loro. Nel 2012, dopo aver affinato struttura e contenuti, il gruppo Giovani imprenditori, guidato per il terzo anno dal presidente Alessandro Vagnozzi, fa la scommessa che stravolgerà il salone: offrire ai ragazzi due giorni di seminari professionalizzanti, esplicativi di specifiche tematiche lavorative, sempre col supporto dell'università e delle forze armate e di polizia e proporre una giornata conclusiva di convegno spettacolo dove dare ai giovani la parola e la giusta carica per affrontare il futuro.
Oggi il Salone segna una vittoria del gruppo Giovani Imprenditori di Oristano.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 3 - Edizione IN)
Una bussola preziosa per duemila studenti
Tutto il centro storico invaso da 23 workshop
La tre giorni di formazione e avvicinamento al mondo professionale
 
Duemila studenti, ventitré workshop, oltre centocinquanta relatori, dodici sale, tra edifici storici, alberghi e sedi istituzionali, quindici giovani imprenditori capaci di sognare: sono questi i numeri che raccontano al meglio il 7 Salone dell'Orientamento, una tre giorni di formazione e avvicinamento al mondo professionale dedicata agli studenti di quinta superiore della provincia, svolto a Oristano il 10, 11 e 12 dicembre scorsi e organizzato dal gruppo Giovani Imprenditori territoriale. Un evento che ha animato tutto il centro storico di Oristano. Due giornate di workshop formativi in antichi teatri, aule consiliari, sale multimediali e alberghi. E una mattinata conclusiva all'interno di un teatro.
IL SALONE Mercoledì e giovedì mattina, gli studenti regolarmente iscritti all'evento, e giustificati quindi dell'assenza a scuola, si sono diretti verso le sedi dei diversi seminari dove si sono ritrovati faccia a faccia con il domani che hanno ipotizzato per le loro vite.
Nell'aula consiliare del Comune di Oristano c'erano cento ragazzi e la loro passione per la medicina. Insieme a loro anche un infermiere che ha voluto spingersi oltre, coordinando il reparto infermieristico del penitenziario di Massama e una neurologa che ha spiegato loro perché un giorno ti svegli e decidi di partire volontaria in Perù, a tue spese. Progettisti, consulenti energetici e esperti di sostenibilità ambientale hanno mostrato ai ragazzi le prospettive lavorative nella green economy. Estetiste, parrucchiere e manager hanno trasformato l'aula consiliare della Provincia. Era pronto il camice per i ragazzi di Biotecnologie, seminario esplicativo del corso di laurea proposto dal Consorzio Uno. Polizia, Carabinieri, Finanza, Esercito, Capitaneria di porto e Vigile del fuoco sono stati tutti “sull'attenti” dei ragazzi, a disposizione di domande e curiosità. Un pasticciere, un birraio, un muratore ad alta quota hanno raccontato come si può attualizzare un mestiere antico. Tra i professionisti delle arti c'era anche un pittore, un maestro orefice, una scultrice e uno scenografo. A saziare la curiosità degli studenti appassionati di internet c'era anche Sardegna Ricerche, web master, titolari di azienda, lo Ied, la Liuc, designer e start-up.
I LABORATORI Uno storico teatro non più in uso è diventato la base per i ragazzi di ComunicAzione, diventati “professionisti dell'informazione” per un giorno. Avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro, si sono alternati ad ingegneri, architetti e geometri nel raccontare la libera professione. Al seminario sul turismo gli studenti hanno avuto esempi concreti di come operare in questo settore oggi significa tradizione e innovazione. Sulla stessa lunghezza d'onda anche il workshop sull'agricoltura, ormai 3.0. Fare agricoltura significa filiera agroalimentare.
Infine i cinquecento studenti più fortunati, ma soprattutto più veloci nell'iscrizione, venerdì hanno preso parte al gran finale, il convegno spettacolo “Jump”, un concentrato di carica e positività per saltare verso il proprio domani con il piede giusto.
I COMMENTI «Ogni edizione mi riempie di orgoglio e di speranza in un futuro migliore», commenta Paolo Prandelli, ex presidente del Gruppo Giovani ideatore del Salone. Alessandro Vagnozzi, suo successore, si spinge oltre. Parla di «terza rivoluzione industriale. Un'epoca ricca di opportunità che pochi conoscono». Ma non sono solo i giovani imprenditori a credere nell'iniziativa, tutto il gruppo territoriale di Oristano punta sull'evento. «È una grande opportunità - tiene a precisare Giuseppe Ruggiu, presidente di Confindustria Oristano - data dall'associazione industriali attraverso il Gruppo Giovani agli studenti per iniziare a riflettere sul mondo del lavoro e sulle possibilità di mettersi in proprio. Mi piacerebbe vedere nascere grandi imprenditori - conclude - significherebbe dare un contributo notevole al rilancio economico di questa provincia nella quale Confindustria crede da sempre».
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 35 - Edizione OR)
Alghero
Sos per Architettura
 
Architettura è ancora senza finanziamenti. Mancano i 300 mila euro promessi e mai erogati alla facoltà e il sindaco Mario Bruno ha lanciato un appello al presidente della Regione Francesco Pigliaru, per risolvere l'emergenza del Dipartimento e evitare che ogni anno si ripeta l'inconveniente.
«Per la prima volta nei suoi dieci anni di vita la Regione infatti non ha destinato alcuna risorsa al Dipartimento di Alghero - spiega Bruno nella sua lettera al governatore - con effetti che costringeranno sicuramente a ridimensionare la qualità formativa e conseguentemente ad una amara prospettiva futura».
Il capo dell'esecutivo ricorda che Architettura ad Alghero è una comprovata eccellenza nazionale «e solo per questo necessiterebbe di un finanziamento ordinario, certo e durevole». ( c. fi. )
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
Campus Ersu, depositati i ricorsi al Tar
La Cator srl chiede la riammissione alla gara e diffida il comitato di amministrazione dal ratificare l’aggiudicazione
di Luigi Soriga
 
SASSARI Il primo ricorso al Tar contro il progetto del campus universitario nell’area di Piandanna è stato depositato lunedì scorso. A formalizzarlo è stata la società Cator Srl di Marco Cavalieri, vincitrice del precedente bando Ersu ma esclusa da quest’ultima gara. Il 19 novembre Cavalieri aveva presentato un’istanza di accesso agli atti per conoscere tutti i documenti esaminati dalla commissione nella fase di aggiudicazione. Ancora, a 28 giorni di distanza, quella richiesta è rimasta inevasa. Ieri la Cator ha notificato al Cda dell’Ersu la presentazione del ricorso e ha diffidato i componenti del consiglio dall’assumere qualsiasi provvedimento prima del pronunciamento ufficiale da parte del tribunale. Ieri il cda aveva una riunione: all’ordine del giorno era prevista la ratifica delle scelte fatte dalla commissione aggiudicatrice. La seduta si è risolta con un nulla di fatto, e il cda ha preferito prendere tempo in attesa di acquisire una serie di pareri legali. La Cator da parte sua chiede la riammissione alla gara, e fa leva sul fatto che l’area delle ex Semolerie Azzena (di fronte al cimitero), da quando il Puc è diventato efficace e la doppia conformità con il Prg è superata, risulta l’unico lotto con la destinazione d’uso compatibile con un campus universitario. Non ci sarebbe più bisogno cioè di passare attraverso una variante urbanistica, ma l’unica procedura sarebbe il piano integrato. Intanto anche i secondi classificati cioè, Gavino Sechi e Stefano Poddighe, si preparano a fare ricorso. La loro offerta, che riguarda un terreno di 7 ettari nella zona compresa tra viale Porto Torres e Santa Maria di Pisa è stata penalizzata da un punteggio bassissimo attribuito allo studio progettuale. Le presunte irregolarità contestate dai ricorrenti riguardano la conformazione del terreno di Piandanna, attraversato e diviso in due da una stradina che appartiene alle suore. Il bando invece prevede che il lotto debba essere unico, non separato, e debba appartenere a chi presenta l’offerta. Resta quindi da verificare se la servitù di passaggio che insiste su quel viottolo, renda il terreno compatibile con i dettami del bando. Ma sempre sull’aggiudicazione restano anche altre perplessità. La prima è sicuramente la distanza tra la zona di Piandanna e la sede centrale dell’Università: circa due chilometri. La seconda il prezzo di 10 milioni 720mila euro, lievitato di ben 3 milioni rispetto all’offerta presentata da Clemente appena un anno fa. La terza è su due versioni diverse delle schede del Cipe. Nell’ultima scaricabile dal sito dell’Ersu, rispetto a quella originale del 2012 si notano alcune variazioni: Le risorse non sono più 80 milioni di euro, ma diventano 40. Spariscono le camere singole e restano solo mono e bilocali. Infine non si fa più riferimento ai tempi di realizzazione dell’opera.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
E il Cda consulta i legali e prende tempo
Secondo gli avvocati il terreno di Piandanna ha tutti i requisiti: lunedì previsto l’incontro col sindaco
di Vincenzo Garofalo
 
SASSARI Slitta la decisione finale del cda dell’Ersu sul terreno dove costruire il nuovo campus universitario. Il consiglio di amministrazione dell’ente regionale per il diritto allo studio si è riunito ieri pomeriggio con all’ordine del giorno l’approvazione della graduatoria con cui, la commissione esaminatrice del “bando pubblico per l’acquisizione dell’area da destinare alla realizzazione di un campus universitario”, ha assegnato il primo posto all’offerta degli eredi Satta Branca e della famiglia Segni. Un’offerta che farebbe diventare l’Ersu proprietaria di 6,7 ettari di terreni a Piandanna, in una zona compresa tra la casa di cura San Nicola e la sede dell’Agenzia delle entrate, al costo di 10,72 milioni di euro. Un quarto del finanziamento pubblico (in arrivo dalla Regione e dalla Comunità europea) a disposizione dell’Ersu per realizzare il campus con 500 posti letto e tutti i servizi per gli studenti. A far slittare la decisione finale del cda sono stati due pareri legali sull’area vincitrice, depositati solo ieri mattina negli uffici dell’ente regionale. Il parere pro veritate, redatto dallo studio legale Ciacco-Colombo di Roma su richiesta dei vincitori del bando pubblico, e quello dello studio Rossi, richiesto dal presidente dell’Ersu Gianni Poggiu, nelle deduzioni spazzerebbe via ogni dubbio sulla reale consistenza dei terreni proposti e quanto richiesto dallo stesso bando dell’Ersu. A mettere in dubbio la regolarità tecnica dell’offerta, secondo le contestazioni dei concorrenti al bando esclusi o sconfitti che hanno già preparato i ricorsi per opporsi all’assegnazione dell’area, ci sarebbe un viottolo che taglia in due i 6,7 ettari di terreni degli eredi Satta Branca e della famiglia Segni. Quel viottolo, di proprietà di terzi al momento di presentazione dell’offerta, farebbe mancare la contiguità dell’area su cui dovrebbe sorgere il campus. Una continuità richiesta appunto dal bando. Secondo il parere legale depositato all’Ersu, su quel viottolo esiste un diritto reale di servitù a vantaggio dei terreni della famiglia Segni e degli eredi Satta Branca, e questo sarebbe più che sufficiente a garantire la contiguità richiesta per l’intera area. Inoltre il viottolo su cui insiste la servitù di passaggio è già oggetto di un contratto preliminare di vendita tra l’attuale proprietario e gli offerenti. Per questi motivi il parere pro veritate afferma che non esistono ragioni tali da pregiudicare la validità dell’offerta dei terreni di Piandanna. Il cda dell’Ersu ha preferito prendere tempo per consentire ai propri legali e tecnici di valutare a loro volta le conclusioni dello studio legale Ciaccio-Colombo, anche perché lo stesso consiglio d’amministrazione ha in programma per la prossima settimana un vertice con il sindaco di Sassari, il rettore dell’Università e l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, proprio per discutere del futuro campus universitario. Una struttura che Nicola Sanna ha già dichiarato di volere realizzare nella caserma La Marmora in piazza Castello, o nell’ex hotel Turritania, in piazza Sant’Antonio, raccogliendo il consenso di buona parte della città.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
Archeoastronomia, convegno in ateneo
Sardegna prenuragica, fenomeni celesti, comunicazione sono gli affascinanti temi dell’incontro in programma domani
 
SASSARI Il convegno Sardegna prenuragica e fenomeni celesti, archeologia e comunicazione, persino un’affascinante puntata nella Divina Commedia per scoprire alcune peculiari e curiose implicazioni astronomiche contenute nell'opera dantesca. Non sono che rapidi cenni del IV convegno di archeoastronomia, “La misura del tempo”, promosso e organizzato dalla Società astronomica turritana e dal Circolo culturale Aristeo che da quattro anni condividono gli aspetti e le finalità del progetto. I temi. Quest’anno lo sguardo spazierà dagli aggiornamenti della ricerca sul campo ai numerosi interventi, di astronomia, di analisi delle fonti e, in particolare, di analisi metrica e geometrica applicata ai monumenti e ai siti preistorici e protostorici della Sardegna. Sul piano della divulgazione scientifica, il convegno affronterà temi di grande interesse anche per gli studenti con gli interventi dedicati al problema della comunicazione in archeologia e alle curiose e peculiari implicazioni astronomiche contenute nel testo della Divina Commedia, spiegate secondo un approccio didattico utile alle scolaresche che di solito partecipano numerose. “La misura del tempo”, alla IV edizione, si svilupperà nel corso dell'intera giornata di domani, a partire dalle 10, nell’aula magna e nella sala Eleonora d’Arborea, in piazza Università. Il programma. Dopo i saluti del sindaco Nicola Sanna, sono previsti gli interventi di Michele Forteleoni (Società astronomica turritana) che aprirà il convegno con il tema “Le domus de janas della Sardegna, aree geografiche a confronto”; Simonetta Castia (Circolo culturale Aristeo) che proporrà lettura e analisi del complesso cultuale-funerario dell’area di Li Muri (Arzachena); Pino Calledda (Osservatorio astronomico di Cagliari) riferirà, invece, dell’esperienza dell’Osservatorio astronomico di Cagliari negli studi di archeoastronomia in Sardegna; Elio Antonello (Osservatorio astronomico di Brera), farà il punto su “Astronomia, paleoclimatologia ed evoluzione umana”; Mario Codebò (Centro ricerche archeoastronomia linguistica) tratterà il tema degli orientamenti al Polo nord nel III millennio Avanti Cristo in Egitto, Turkmenistan e valle dell’Indo. La sessione finale. Dopo la pausa pranzo, con inizio alle 16, la sessione pomeridiana sarà aperta dall’intervento di Marzia Monaco (La Sapienza), Flavio Carnevale (La Sapienza), Marcello Ranieri (Istituto nazionale di fisica), che presenteranno i risultati dello studio preliminare sulle geometrie e sugli allineamenti astronomici del sito S’Arcu ’e is forros di Villagrande Strisaili. Gli stessi autori proporranno anche, a seguire, un’analisi metrica e geometrica dei circoli megalitici di Punta candela ad Arzachena. Sarà quindi il turno di Giuseppina Marras, archeologa e ricercatrice, che parlerà di “Nuraghi e metrologia”. Ultimi, non certo per importanza, l’archeologo Roberto Sirigu (Casa museo Domus de Maria) che affronterà il tema della comunicazione in relazione al caso delle sculture di Mont’e Prama e Gian Nicola Cabizza (Società astronomica turritana) che chiuderà i lavori con “Lo zodiaco nella Divina Commedia”.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
Energia, si chiude il progetto Ghaja
L’università sassarese ha partecipato a un lavoro di cooperazione internazionale
 
SASSARI Si è tenuta a Tamale Ghana nel Savanna Agricultural Research Institute, la conferenza di chiusura del progetto Ghaja. Un lavoro di cooperazione internazionale coordinato dal Nulceo di ricerca sulla desertificazione dell'Università di Sassari, finanziato dall'Unione europea attraverso il Programma tematico sull'ambiente e la gestione sostenibile delle risorse naturali, incluse le energie. Il progetto, iniziato a marzo del 2009 e concluso questo mese di dicembre, è incentrato sull'uso della Jatropha curcas e implementato nelle aree rurali del West Mamprusi District (regione settentrionale del Ghana). La Jatropha è una pianta capace di crescere su suoli poveri caratterizzati da un basso contenuto di nutrienti e scarsa disponibilità idrica, riducendo i fenomeni di erosione idrica ed eolica. Il suo valore aggiunto è la sua potenziale capacità di ripristinare suoli agricoli abbandonati o suoli marginali, migliorando la struttura del suolo e aumentando la quantità di sostanza organica. Inoltre, non essendo edibile e crescendo su suoli agricoli abbandonati non compete con le colture agricole. Può essere considerata una pianta multifunzionale dalla quale è possibile ricavare energia rinnovabile (biodiesel, olio e sottoprodotti combustibili). L'obiettivo generale del Progetto Ghaja è stato quello di facilitare l'accesso alle comunità rurali del Ghana a fonti di energia rinnovabili, fornire servizi e opportunità, ridurre gli effetti della desertificazione e migliorare le loro condizioni di vita, attraverso un approccio partecipato. Il progetto si è svolto in collaborazione con altri quattro partner ghanesi. È stato anche realizzato un documentario video e “Telling Ghaja” (raccontare Ghaja), conferenza interattiva destinata a studenti della scuola secondaria superiore. L’attività – coordinata da Sante Maurizi, regista anche del video – è progettata per coinvolgere giovani studenti come mediatori della comunicazione dello sviluppo sostenibile e per promuovere le opportunità offerte dai programmi di cooperazione nei paesi in via di sviluppo. Oggi, “Telling Ghaja” si terrà al liceo Scientifico “Spano”, parteciperanno partner ghanesi del progetto e ricercatori dell’Università di Sassari.

Questionnaire and social

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