Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 December 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
«Per le donne la fatica è tripla»
La criminologa Cristina Cabras: la meritocrazia non esiste 
UNIVERSITÀ. Pari opportunità con gli uomini: la Sardegna è fanalino di coda in Europa
 
Il tema è attualissimo, la prospettiva differente. «Una donna deve faticare tre volte più di un uomo per dimostrare che vale. E a volte non basta nemmeno». Le pari opportunità sono ancora un sogno da conquistare: la Sardegna (e l’Italia tutta) è quasi il fanalino di coda in Europa per differenza di genere. «Soltanto Malta fa peggio per quanto riguarda i servizi offerti alla genitorialità, per la presenza delle donne in posizioni manageriali e per l’accesso al lavoro», osserva con rammarico la criminologa e docente universitaria Cristina Cabras.
È lei la direttrice del master di primo livello “Gender equality - strategie per l’equità di genere”, organizzato dalla facoltà di studi umanistici. Un’iniziativa unica in Italia, realizzata con il contributo dell’assessorato regionale al Lavoro e formazione professionale. In collaborazione con la Aston University di Birmingham, l’Universidad de Porto e il Kent Centre for Law Gender and Sexuality University of Kent. «Il nostro intento è promuovere una nuova figura professionale che favorisca il cambiamento culturale necessario per sconfiggere le problematiche di genere».
Sfilati di dosso i panni della criminologa, Cabras mette da parte anche l’etichetta della femminista. «Non condivido, è dannoso quanto il maschilismo», replica. Ma sulle quote rosa non ha dubbi: «Credo siano una soluzione necessaria in questo momento. Sino a quando non ci saranno meccanismi automatici che permettano alle donne di raggiungere certe posizioni non sarà possibile modificare niente», spiega. «Il cammino per il cambiamento culturale è ancora molto lungo». Nessuna battaglia dei sessi: «Non ne faccio una questione di genere. Penso che la stereotipia donne contro uomini e viceversa sia controproducente. Dobbiamo lavorare tutti insieme». I dati sardi sono sconfortanti, lo sguardo si posa oltre i confini nazionali. «Le soluzioni le abbiamo a portata di mano, basterebbe prendere come modello i Paesi del nord Europa, dovremmo solo ispirarci a loro».
Ma la realtà non sembra permetterlo. «In Italia esistono troppe resistenze. Anche i partiti che si presentano come più all’avanguardia perché nei loro regolamenti e statuti parlano di uguaglianza e possibilità tra uomini e donne, nella pratica fanno tutt’altro». Il richiamo al passato nella segreteria del Pd è implicito. «Ho militato in uno di questi partiti, però non ho visto niente di tutto ciò», racconta. «Sino a quando ci saranno posizioni di potere in mano a persone con una mentalità vecchia e le donne accetteranno non si cambierà niente. Si parla tanto di meritocrazia, non esiste».
La platea dell’aula magna a Sa Duchessa è quasi completamente a tinte rosa. «La mancanza di pari opportunità è un fattore determinante nel ritardo dei processi di sviluppo del nostro sistema paese», commenta Cristina Cabras. «In tutti i contesti sociali (politici, lavorativi, familiari, relazionali, economici) malgrado i primi passi mossi in questi ultimi anni, siamo ben lungi dall’aver realizzato un’effettiva condizione di equità». Attorno al tavolo c’è anche Luisa Rosti, professore ordinario di Politica economica dell’Università di Pavia e autrice di volumi d’impatto e dal titolo provocatorio. Due tra tutti: “Se sei così brava, perché non sei ricca?”, “Nei tornei le donne sono solo il premio?”. Il microfono passa a lei: «Avendo metà maschi e metà femmine al mondo, il nostro potenziale produttivo è diviso in due», spiega. «Si continua a utilizzare solo metà potenziale di cui disponiamo. Noi economisti sottolineiamo il danno sociale che ne deriva». La parità - per ora - continua a esistere solo sulla carta.
Sara Marci
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Politica Italiana (Pagina 9 - Edizione CA)
Strategie anticorruzione
Aumentare le pene non è mai servito
Leonardo Filippi *
 
Sull’onda del caso “Mafia capitale” il Governo approva a caldo un disegno di legge per fronteggiare la corruzione, fenomeno che in realtà in Italia è endemico, ma sembra che il Governo se ne sia accorto solo ora. Tuttavia il rimedio proposto, quello di aumentare le pene, è il più antico e storicamente il più inefficace. La storia ci insegna che limitarsi a minacciare una pena più grave non serve: è dai tempi delle “grida” milanesi che Alessandro Manzoni osservava come servissero a spaventare gli onesti ma non impressionassero i furfanti, i quali pensano sempre di farla franca e non si lasciano certo intimorire.
Anche Cesare Beccaria ricordava come il vero deterrente per i criminali non è la durezza della pena ma la sua certezza. Oltretutto, il nostro legislatore è schizofrenico, perché legifera facendosi guidare dall’emotività, anziché dalla razionalità, e quindi le nostre leggi rimbalzano da fremiti di giustizialismo, che esigono la galera ad ogni costo, a sussulti di garantismo, che reclamano la massima depenalizzazione. In questo eterno oscillare del pendolo legislativo, sempre in termini di apparente repressione, e mai di reale prevenzione del delitto, in Italia non si è mai perseguita una seria e coerente politica criminale.
Il Governo aggiunge che, per effetto della più elevata pena, anche i termini di prescrizione si allungano. Ma, a parte che erano stati di recente ridotti, il processo deve avere una durata ragionevole, per non incappare nelle censure della Corte europea. Il Governo propone pure una modifica della cosiddetta confisca allargata, prevedendo che il sequestro conservi efficacia anche se, nei successivi gradi di impugnazione, sopravviene la prescrizione del reato o la morte dell’imputato. Ma imporre la confisca, che è una vera e propria pena, senza una condanna irrevocabile urta con il principio di legalità, come la Corte europea ha più volte affermato. Più sensata sembra la proposta di condizionare l’accesso al patteggiamento alla restituzione del prezzo o del profitto della corruzione. Peraltro, dovrebbe essere previsto per tutti i reati.
Anche se tutti convengono che non basta garantire un “giusto processo” all’imputato e alla vittima, se poi la “giusta pena” non trova esecuzione, purtroppo in Italia la cultura della legalità stenta ad affermarsi. E senza di essa non ci può essere uno Stato di diritto, ma solo un Paese del malaffare. Resta solo da sperare che la politica, quella sana, sappia riprendere il suo ruolo ripristinando gli antichi valori del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto, con strumenti di prevenzione, prima ancora della repressione. E quando questi strumenti hanno fallito, la pena dev’essere effettiva e quindi rieducativa. Ma è dalla prima Repubblica che sembra un’impresa impossibile.
*avvocato
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
«Posti-letto per studenti fuorisede»
CASTELLO. Universitari occupano la ex scuola media Manno
 
«Le vecchiette del quartiere ci hanno portato di tutto, soprattutto pentole e scope. Vengono anche ad aiutarci per le pulizie perché dicono che non siamo bravi». Enrico Puddu è uno dei giovani che hanno occupato la ex scuola Manno di via Lamarmora ed è soddisfatto della solidarietà ricevuta dagli abitanti di Castello.
Venerdì centinaia di studenti universitari e delle superiori hanno dato vita allo Studentato occupato Sa Domu per creare posti letto destinati ai fuorisede e dare alle associazioni culturali uno spazio dove poter lavorare. «Stiamo ricevendo grande solidarietà anche da parte delle tante associazioni presenti in città, pronte a dare il loro contributo perché questa iniziativa vada avanti», spiega Puddu mentre mostra il risultato di quattro giorni di pulizie dentro la scuola media abbandonata da anni. «C’erano montagne di calcinacci al piano terra e diverso materiale scolastico accatastato nelle aule. Abbiamo già ripulito due piani dell’edificio e fatto un inventario di quello che abbiamo trovato, in modo che tutto sia al sicuro». La cucina viene gestita dagli studenti dell’alberghiero, poi ci sono spazi già pronti come la sala studio, un laboratorio di ceramica, la sala musica e la «palestra popolare». Ogni giorno vengono organizzati eventi per dare vita a Sa Domu e raccogliere fondi per portare avanti l’iniziativa.
Marcello Zasso
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
Un convegno sul futuro dei veterinari
 
SASSARI Domani a partire dalle 9.30, l’aula consiliare "A. Carta" del Dipartimento di Medicina Veterinaria(via Vienna 2) ospiterà il convegno "La professione del Medico Veterinario: quale futuro?" L’evento è organizzato dall’Associazione studentesca Su Tazzu e si propone come momento di riflessione per coloro che si apprestano a intraprendere il percorso universitario e professionale del medico veterinario. Il programma prevede i saluti del presidente dell’associazione Su Tazzu e del direttore del Dipartimento. A seguire interverranno Daniela Mulas con una relazione su La Fnovi e il ruolo dell’Ordine professionale; Franco Sgarangella che tratterà il tema “Il veterinario e la sanità pubblica”; Nanni Terrosu su “Il controllo della filiera alimentare”; Irma Rosati che affronterà il tema “Lavorare in Europa? La mia esperienza”; Massimo Serreri con una relazione su “Comunicazione e management”; Pier Paolo Mussa che parlerà di Nuove possibilità occupazionali del laureato in Medicina Veterinaria. La mattinata si concluderà con un dibattito.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Porto Torres – pagina 28
La festa per ammirare le antiche vestigia di Turris Libisonis
Esposto il passato della città ma con uno sguardo al futuro
Una grande folla per i 30 anni dell’Antiquarium
di Emanuele Fancellu
 
PORTO TORRES I nuovi reperti che rubano gli occhi, i pannelli che incuriosiscono per le foto ingiallite dal tempo e le storie che raccontano, la simulazione di uno scavo con antiche strumentazioni, i video con le scansioni tridimensionali proposti dallo studio di architettura Marratzu, le anteprime sul sito internet del web designer Michele Rando e della direttrice dell’Antiquarium Gabriella Gasperetti sui progetti futuri che coinvolgono il museo turritano, la “lectio magistralis” su diverse iscrizioni della colonia Iulia Turris Libisonis di Attilio Mastino. È stata una serata ricca di magia e di saperi, quella in cui è stato celebrato il trentennale dell’Antiquarium Turritano. Davanti a diverse centinaia di persone, presenti tra gli altri Ercole Contu, Antonietta Boninu, Giovanni Azzena, Antonella Pandolfi, che alla riscoperta della storia di Turris hanno contribuito notevolmente, la mostra "Trent’anni e li diMostra - gli scavi, gli studi, i restauri, l’esposizione" è stata aperta dalle parole dell’assessore comunale alla Cultura Alessandra Peloso, introdotta dalla padrona di casa, Gabriella Gasperetti. Dopo avere ripreso alcuni passi contenuti nel libretto Antiquarium Turritano 1984, l’assessore Peloso ha sottolineato i progressi compiuti negli ultimi anni evidenziando come i più giovani «possono sviluppare l’amore per la cultura fin da piccoli, a differenza delle generazioni passate», grazie all’amore di chi opera nel settore archeologico. Quindi il vicepresidente della Fondazione Banco di Sardegna Simonetta Sanna ha affermato che la Fondazione si considera risorsa per la comunità attenta a obbiettivi specifici come la mostra, «e riteniamo di avere contribuito con essa a promuovere la cultura nel territorio». Le parole di Attilio Mastino, che ha spaziato nella storia di Turris attraverso le iscrizioni, in particolare dell’ara Bubastis, il ruolo di Ercole nel territorio e la lastrina di Flavia Publicia, e quelle di Gabriella Gasperetti, che ha parlato dei progetti futuri inerenti l’Antiquarium, come “Uomini e Dei” finalizzato al restauro e all’esposizione nel museo turritano delle statue scoperte in via delle Terme tra le quali Ercole, ricordando poi che i reperti esposti in questa occasione rimarranno a Porto Torres, e presentando la nuova carta archeologica cittadina esposta all’Antiquarium e il nuovo logo del museo, un Ercole stilizzato particolarmente rappresentativo della città e del territorio in età romana. Gavino Canu ha spiegato i criteri con cui è stata allestita la mostra mentre l’architetto Salvatore Marratzu ha sbalordito i presenti con i video contenenti le scansioni 3D del capitello corinzio, dell’oscillum (lastra marmorea normalmente di forma arrotondata) inserito in ambientazione ideale, dell’ara Bubastis e del Satiro, oltre che dell’area delle Terme Pallottino. Infine, Michele Rando ha illustrato le linee-guida con cui si sta costruendo il sito web «che vuole rendere il più visibile possibile le risorse di Turris Libisonis».

Questionnaire and social

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