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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 December 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
 

 

L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Ateneo, sfida alla crisi
Il 394° anno accademico al via tra le proteste
UNIVERSITÀ. In calo studenti, docenti e soldi. Melis: «Si sopravvive»
 
Sono 394 anni per l’Università di Cagliari. Ma quello che si festeggia - ieri nell’aula del rettorato - non è certo dei migliori. È ancora un anno di crisi, figlio dell’epoca dei tagli e dei sacrifici che hanno messo a dura prova le sorti di tutti gli Atenei. Il primo a riconoscerlo è lo stesso rettore Giovanni Melis: «È una lotta per la sopravvivenza», soprattutto in regioni come la Sardegna dove il «gracile» sistema economico e produttivo non consente molte opportunità di collaborazione con l’istituzione-Università.
I tempi difficili sono la premessa che fa da sfondo all’inaugurazione dell’anno accademico 2014-15 (che inizia con 26.356 iscritti, 1.398 in meno dello scorso anno), il sesto del mandato Melis, l’ultimo della sua vita, con la benedizione della riforma Gelmini. Neppure dentro Palazzo Belgrano, dove si consuma la cerimonia solenne sotto le note dell’inno di Mameli e in presenza delle autorità regionali (dal presidente Pigliaru al sindaco Zedda) e militari, si respira aria di festa, come si intuisce già davanti all’ingresso di via Università.
IL BILANCIO «È stata dura far quadrare i conti», spiega Melis. Così dura che ha dovuto tirare un po’ di qua e un po’ di là la coperta sempre più corta del Ffo (fondo per il finanziamento ordinario), conquistandosi il titolo di «rettore dei tagli», «rettore della spending review» o, come l’apostrofano i sindacati, «il rettore solitario». Nel suo quinquennio, i fondi statali sono passati dai 136 milioni del 2009 ai 114 di quest’anno. E all’orizzonte, per il 2015, si profila una perdita di altri 5-6 milioni. Un’Università che ancora oggi paga il conto di una metamorfosi imposta dalle nuove politiche ministeriali: sotto l’era Melis le facoltà si dimezzano (da 11 a 6), si riducono i dipartimenti (da 47 a 33), diminusce il numero degli studenti (da 36mila agli attuali 26.356), dei docenti (da 1.200 a mille) e dei dipendenti («siamo abbondantemente sotto i mille», ricordano i sindacati). Eppure Melis non si arrende, mai l’ha fatto in questi cinque anni nonostante attacchi e proteste per molte delle sue decisioni. «Avrei preferito fare il rettore in tempi migliori - confessa oggi, a 5 mesi dalla fine del suo mandato - per esempio quando mi sono candidato per la prima volta nel 2006».
I RISULTATI Anche ieri che le voci di protesta non sono mancate, Melis ha voluto ricordare alcuni dei suoi «miracoli»: i 157 concorsi programmati quest’anno per i docenti (64 già espletati e 57 in corso) e i 15 (10 nuove assunzioni e 5 promozioni) per il personale tecnico-amministrativo (che in 5 anni ne ha perso 250 contro i 46 recuperati complessivamente), il calo dei fuoricorso (oggi meno di 11mila), le 4mila lauree all’anno, le tasse invariate, e il milione di euro a sostegno delle borse di studio. «Sono in corso investimenti per 75 milioni per potenziare le strutture per la ricerca e la didattica e le condizioni di sicurezza per gli studenti e il personale, aumentano gli scambi internazionali e si consolida il rapporto con il territorio», fa sapere Melis. Aumentate anche le risorse per la ricerca scientifica, grazie ai fondi di ateneo e privati, con eccellenti ricercatori che hanno riportato Cagliari fra i 21 atenei italiani tra i primi 500 del mondo nella classifica di Shanghai. L’altro risultato che per Melis è degno di nota è sull’attività sanitaria e, in particolare, la spinta al trasferimento dei dipartimenti e laboratori scientifici a Monserrato. Il rimpianto, per Melis, sarà quello di non poter vedere finiti i lavori nell’ex clinica Macciotta, futura sede delle facoltà del Polo economico e giuridico.
Carla Raggio
 


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2 - L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014 /
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
I retroscena
«Non mi dimetto e neppure mi candido»
 
Smentite a tutto campo. È questa la strada che segue il rettore Giovanni Melis, inseguito dalle voci che, sempre più incalzanti, lo danno molto vicino a una svolta politica. «Un assessorato? A me non mi risulta, non ne so proprio niente», giura dietro le quinte della sala che a fine mattinata ospita il gotha dell’Università. «Non penso proprio di candidarmi», ripete nella speranza di essere più convincente. «Non me ne andrò prima di maggio, e chi dice il contrario forse vuole che io mi dimetta», taglia corto stroncando sul nascere ogni illazione su scenari politici che vedrebbero il rettore economista in partenza verso la Regione. È una delle tante ipotesi sul dopo-università di Melis. Un posto nella Giunta Pigliaru (suo prorettore fino all’elezione a governatore) e c’è chi azzarda che sarà alla Cultura. «Sono molto, molto stanco, è stato un mandato molto pesante», ammette il professore ordinario di Economia aziendale, quasi sollevato dall’idea di dover fare le valigie. «Ma non me ne andrò prima delle elezioni di maggio», assicura. Ma tant’è: Melis potrebbe dimettersi per andare a guidare un ente regionale. Sardegna Ricerche? «Non ne so niente», risponde quasi divertito.
Lasciato per un attimo il fronte politico, resta quello familiare. E qui rispunta quel concorso per professore ordinario di Economia aziendale che esclude il figlio (docente nello stesso Ateneo) di Melis finché il padre è rettore. La riforma Gelmini lo colpisce in pieno. E per non “affondare”, le dimissioni potrebbero essere l’unica via d’uscita. O no? Il rettore dribbla abilmente la domanda: c’è una sala che l’aspetta. (c. ra.)
 


L’UNIONE SARDA

3 - L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014 /
Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
Le rivendicazioni
Nel mirino Ersu, Stato e Regione
 
Che gli studenti non siano del tutto soddisfatti della loro Università lo conferma anche la decisione annunciata ieri: venerdì tutti in piazza, per lo sciopero generale. L’appuntamento è alle 9 in piazza Garibaldi. Una sparuta pattuglia della categoria ha inscenato un sit-in davanti al rettorato, proprio ieri, mentre gli invitati all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Ateneo varcavano la soglia. Spiegano ai passanti cosa vogliono e chi sono: «Siamo gli studenti che hanno promosso lo sportello “idonei non beneficiari” delle borse di studio e “La Casa siamo noi”: protestiamo liberamente contro le scelte politiche di Ersu, Regione e Stato che ci impongono la precarietà». Denunciano le spese a carico dei pendolari, «con Arst e Trenitalia carissimi: fare ogni giorno 50 chilometri costa 1200 euro l’anno. Ecco a cosa servirebbero i soldi delle borse di studio». Altro problema gli alloggi: nelle 5 Case dello studente ci sono circa 700 posti, metà di quelli richiesti, «mentre attendiamo di vedere la struttura di viale La Playa: altri 500 posti, non prima del 2018». Gli studenti di Unica 2.0 hanno letto un comunicato in rettorato: «Entrare in aule stracolme e seguire la lezione dai gradini, vedere ridursi, anno dopo anno, la possibilità di scegliere tra i corsi disponibili nell’ateneo, non giova - dice Luca Santus - diciamo no a un’Università che agisce solo secondo regole dettate da logiche economiche». (c. ra.)
 
 



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4 - L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 13 - Edizione CA)
I dipendenti dell’Ateneo:
noi, abbandonati in questi 5 anni
 
«Non c’è nulla da festeggiare». Il volantino dei sindacati ha fatto il giro del rettorato finendo anche nelle mani dell’assessore Claudia Firino. Le sigle (Cgil, Cisl, Uilrua, Csa, Confsal), che rappresentano il personale tecnico e amministrativo, ieri hanno disertato la cerimonia. L’avevano annunciato con un comunicato dai toni durissimi: ieri però erano davvero in pochi a protestare, non come altri anni. Eppure i motivi di malumore non mancano, dalle carenze di organico al taglio dei fondi. Punta il dito contro il rettore, Manuele Usai della Flc Cgil: «Noi questo rettore non l’abbiamo mai visto, in 5 anni forse 5 volte, rifiutandosi di svolgere il suo ruolo di parte pubblica nella contrattazione». Accuse che Melis rispedisce al mittente: «Che c’entro io con il blocco dei rinnovi e del turnover?».
Nel mirino dei sindacati le tasse («non è vero che sono state abbassate, basta vedere il bilancio») e i tagli «del rettore» ai 750mila euro del fondo di produttività. «Se 4-5 anni fa un dipendente prendeva circa 800 euro annui, oggi ne prende al massimo 170 lordi». E anche la scelta - denuncia Sabrina Pusceddu, Confsal - di istituire un’Azienda mista di matrice ospedaliera anziché universitaria dimostra il disinteresse dei vertici: abbiamo dato in mano alla politica il nostro Policlinico sancendo la nostra morte: da 7 anni siamo nel limbo». (c. ra.)
 


 

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5 - L’Unione Sarda on line / martedì 9 dicembre 2014 11:00
Tasse invariate e investimenti in corso per 75 milioni di euro. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico.
 
Per il numero uno dell’ateneo cagliaritano anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio. Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell’1%, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5% nel numero totale degli iscritti. Colpa della crisi, spiega l’Universita: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso. Sul diritto allo studio l’Ateneo spiega che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20%. "Continuiamo - ha detto Melis - in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia". Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: "In una situazione in cui oltre il 50% delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei". Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell’Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall’ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama. Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale. Il rettore ha avanzato anche un auspicio: "Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale - ha spiegato - consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula".
 
 


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6 - L’Unione Sarda on line / martedì 09 dicembre 2014 14:06
"Università: non c’è nulla da festeggiare. E’ il titolo del volantino distribuito dai sindacati all’ingresso del Rettorato in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Ateneo di Cagliari.
Una protesta annunciata già nei giorni scorsi in un duro comunicato, e ribadita anche oggi. "La consistenza del personale tecnico amministrativo - denunciano Cgil, Cisl, Uil, Csa, Confsal e Rsu - ha subito un ulteriore sensibile decremento. Un livello che sta producendo il degrado della capacità operativa di molte strutture, del benessere organizzativo, della qualità del lavoro. Con la riduzione del fondo per la formazione e del diritto alla crescita individuale". Così è scattata la contestazione. "Quella riunita qui oggi - hanno spiegato - non è l’Università di Cagliari. » solo una sua interpretazione dalla quale, come rappresentanti del personale tecnico amministrativo, prendiamo le distanze e non ce ne sentiamo partecipi".


 

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7 - L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014 / Economia (Pagina 38 - Edizione CA)
BANCO SARDEGNA
Fondazione, sei milioni all’economia regionale
Sei milioni di euro per lo sviluppo socio-economico dell’Isola. È l’ammontare dei bandi aperti da oggi dalla Fondazione Banco di Sardegna per le erogazioni di contributi nel 2015. L’ente non profit ha introdotto per il prossimo anno alcune importanti novità: al posto di un singolo bando sono stati attivati quattro distinti avvisi corrispondenti ad altrettanti settori di intervento previsti nel regolamento: arte, attività e beni culturali; salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa; volontariato, filantropia e beneficenza; sviluppo locale e edilizia popolare locale. La somma totale delle risorse dedicate ai bandi ammonta a 5 milioni 824 mila euro, cifra che va ad aggiungersi ai 4 milioni e 102 mila euro (di cui 3 milioni e 200 mila direttamente alle Università isolane) destinati alla ricerca scientifica.
L’ammontare complessivo dei fondi da erogare nel 2015 è di 16 milioni di euro. «Il totale di questi impegni», si precisa in una nota ufficiale «copre così il 60% circa delle erogazioni effettuate dalla Fondazione, mentre il restante 40% sarà utilizzato nei medesimi settori di intervento, per i progetti strategici e propri, annuali e pluriennali».
Le domande di contributo con i relativi progetti potranno essere inoltrate dai soggetti idonei sino al 12 gennaio 2015, utilizzando esclusivamente la modulistica informatica e le istruzioni presenti nel sito web www.fondazionebancodisardegna.it.
Luca Mascia
 
 
 
 
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8 - L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014 / Cronaca di Nuoro (Pagina 20 - Edizione OR)
NUORO. Slitta al 17 dicembre la visita in Barbagia del presidente della Regione
Dal lavoro all’istruzione, tante domande per Pigliaru
Tra aspettative e un pizzico di disincanto Nuoro si prepara a ricevere il governatore sardo Francesco Pigliaru così come sollecitato da un fronte unitario di amministratori locali, Confindustria, sindacati. L’incontro era previsto per oggi ma è stato rinviato al 17 causa impegni istituzionali. Pigliaru, impegnato oggi a Roma nella conferenza Stato-Regioni, avrà una settimana in più per riflettere. Al tavolo la sofferenza di un territorio colto dalla crisi globale quando era già agonizzante. Tanti e peculiari i quesiti e le proposte dei nuoresi.
 GLI IMPRENDITORI Gian Pietro Secchi, presidente dei panificatori, ricorda che da tempo giace ignorata una proposta di legge per la valorizzazione del pane carasau e in generale dei prodotti tipici: «Prima firmataria la consigliera Daniela Forma», fa sapere il responsabile, «l’ha portata lei in Consiglio regionale. Ma ancora tutto tace. Perché si lasciano languire così dei progetti concreti?». E c’è dell’altro: «Se avessi la possibilità di parlare con Pigliaru gli chiederei anche una sferzata definitiva a favore di Pratosardo», continua Secchi, «un gioiello di zona industriale penalizzata da anni di commissariamento. Non c’è il conforto dell’amministrazione, lo stallo sta disorientando gli operatori, sfiancando l’economia e scoraggiando i nuovi insediamenti. Non è davvero più accettabile questa distrazione».
 GLI STUDENTI Storditi si dicono gli studenti. Soffocati nell’impasse di un consorzio pure questo commissariato. «Da Pigliaru vorrei sentire che è in arrivo una legge che stabilisca finanziamenti certi per la nostra Università», dice Maria Francesca D’Antoni dell’associazione Adaip, uno dei sodalizi che riunisce gli universitari nuoresi. «Che la chiamino come gli pare, polo didattico della Sardegna centrale, accademia. Purché si riconosca ufficialmente una realtà di fatto. Gli iscritti sono 850, il ramo della ricerca è piuttosto vivace, e così la formazione post lauream. Nonostante questo rischiamo di essere costretti o a rinunciare agli studi o (per chi può) ad andare via».
I DISOCCUPATI Grido di dolore dal mondo della disoccupazione. «Ci sentiamo lasciati soli», commenta Arianna Seddone, «mio marito è da tanti anni in mobilità e i soldi li vediamo a spizzichi, sta tentando di mettersi in proprio ma non è facile. Io, quando mi va bene, trovo solo lavoretti in nero. Non vogliamo però lamentarci a basta. A Pigliaru propongo di investire sulla riqualificazione di chi è fuori dal mondo del lavoro. In base alle reali richieste del mercato, non a caso. E poi gli chiedo maggiore attenzione per i quarantenni, fascia anagrafica dimenticata».
Francesca Gungui
 
 
 
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9 - L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014 / Agenda Oristano (Pagina 18 - Edizione OR)
ORISTANO. La storia di Salvatore Sanna
Un professore di letteratura con il cuore oristanese e una vita in Germania
«Avevo sentito parlare della Germania sin da bambino. Mio nonno paterno che era stato fatto prigioniero dagli austriaci, ne parlava con entusiasmo. Premeva le labbra e sbuffando diceva: sono più bravi di noi. Non sapevo allora che queste prime notizie sul mondo tedesco avrebbero potuto influenzare la mia vita». Salvatore Sanna, 80 anni, è oristanese di nascita e tedesco di adozione. A Francoforte è un’autorità, per due mesi all’anno rivisita da “sconosciuto” la sua amata Oristano. Presidente della Fondazione studi Italo-Tedeschi, co-curatore della rivista “Italienisch”. Ha scritto libri, fondato l’associazione tedesca di professori di italiano, cavaliere all’Ordine di merito della Repubblica italiana e poi commendatore.
«Tutto nasce all’università di Cagliari con gli studi di germanistica e anglistica». Nel ’58 vince una borsa di studio della Regione per un anno di studio in Germania, la terra dalla quale Salvatore Sanna non si separerà mai più. Dal 1962 al 1998 insegna lingua e letteratura italiana alla Goethe-Università di Francoforte. Nel 1996 fonda l’associazione italo-tedesca, che ancora dirige a titolo onorifico, con la Frankfurter Westend Galerie, galleria che espone per la prima volta in Germania molti artisti del dopoguerra italiano: Giorgio Morandi e altri. Fonda riviste, cura la prima edizione in tedesco del Viaggio per l’Italia 1740 di Johann Caspar Goethe, il padre di Johann Wolfgang. «È difficile abbandonare certe abitudini, certe tradizioni che ti sono care», confessa Salvatore Sanna. Il cuore a Oristano, la mente a Francoforte.
Antonio Masala
 
 
  
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10 - L’Unione sarda di mercoledì 10 dicembre 2014 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Archeologia
Per tre giorni convegni e mostre per il primo Expo del turismo culturale Barumini polo di eccellenza
COSÌ SI RILANCIA L’ECONOMIA
In mostra le eccellenze del turismo culturale nell’Isola: artigianato, degustazioni, enogastronomia, spettacoli, convegni, siti culturali, workshop e laboratori. È il programma del “Primo Expo turismo culturale in Sardegna”, che si svolgerà al Centro Giovanni Lilliu di Barumini da domani a sabato. La manifestazione sarà un’importante occasione di promozione dei principali siti archeologici, dei produttori del settore enogastronomico e dell’artigianato artistico dell’intera Sardegna, che saranno accolti in tremila metri quadrati di stand e spazi espositivi allestiti per l’occasione. Inoltre, vi sarà approfondimento, dibattito, ricerca e intrattenimento, grazie ai convegni, momenti di spettacolo, laboratori didattici dedicati a studenti e pubblico adulto.
«Un appuntamento importante, con oltre 50 espositori negli stand, a mostrare le eccellenze dell’Isola. L’obiettivo è anche quello di attirare i turisti, che chiedono qualcosa di diverso oltre il mare e le spiagge», spiega il sindaco di Barumini e anche presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura Emanuele Lilliu.
DOMANI CONVEGNO L’inaugurazione di domani è dedicata al convegno "Il modello Barumini e lo scenario culturale nazionale" coordinato dal vicedirettore dell’Unione Sarda Carlo Figari, con la partecipazione di Claudio Bocci direttore di Federculture, Antonio Taormina esperto d’informazione, Massimo Zucconi paesaggista e Giuseppe Scano dell’Università di Sassari che sta predisponendo il piano marketing della Marmilla tramite il Gal. A seguire (ore 16), l’intitolazione del Museo Archeologico di Casa Zapata all’archeologo Giovanni Lilliu che avrebbe compiuto 100 anni proprio quest’anno, alla presenza dell’Assessore regionale al Turismo Claudia Firino, con l’esibizione del maestro di launeddas Luigi Lai. entre venerdì, l’Università degli Studi di Cagliari presenterà la conferenza "Beni culturali in Sardegna tra costruzione delle conoscenze, formazione e percorsi di valorizzazione" intervallata dalle polifonie dell’Associazione Sas Enas di Bortigali.
MOSTRE Negli stessi locali, sfileranno le migliori sartorie Isolane con la rivisitazione dell’abito tradizionale sardo a cura di Paolo Modolo, arricchita dal canto dei Tenores di Bitti riconosciuti Patrimonio immateriale dell’Unesco. Sabato, Federculture presenta il format "Cantiere di progettazione" con la partecipazione del direttore de L’Unione Sarda Anthony Muroni: un momento di scambio tra operatori culturali e cittadinanza, interessati alla valorizzazione turistico-culturale del territorio, e a seguire, il cantante Piero Marras dialogherà con l’antropologo Bachisio Bandinu "Tra parole e musica". Costituiranno ulteriori appuntamenti, una rievocazione storica presso l’area archeologica Su Nuraxi (gruppo Memoriae Milites), un workshop tra operatori turistici culturali sardi e tour operator nazionali, Campagna Amica a cura della Coldiretti, e in esposizione abiti tradizionali del Museo della Vita e delle tradizioni popolari di Nuoro, a cura dell’Isre. Le degustazioni gratuite per tutta la durata della manifestazione, saranno preparate dall’Istituto Alberghiero Tuveri di Villamar. Parteciperanno oltre 1200 studenti delle varie scuole dell’Isola, tra le quali quelli delle Università di Cagliari e Oristano, con i pullman messi a disposizione dell’organizzazione.
UNESCO Per l’occasione, sarà ospitata la riunione del Consiglio direttivo dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco col presidente Giacomo Bassi sindaco di San Gimignano, cui appartiene l’area archeologica Su Nuraxi di Barumini, unico sito Unesco della Sardegna. Nei tre giorni dell’Expo baruminese, gli stand degli espositori saranno aperti dalle 10 alle 18.
L’evento organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura e dal Comune di Barumini, rientra nell’ambito delle Manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico, promosse e finanziate dalla Regione attraverso l’assessorato del Turismo.
Carlo Fadda



 


 

LA NUOVA SARDEGNA

11 - La Nuova Sardegna di mercoledì 10 dicembre 2014
Sardegna – pagina 6
Il rettore di Cagliari: così l’Università ha sfidato la crisi
di Stefano Ambu
CAGLIARI Tasse invariate ed esonero dai pagamenti per i figli della crisi: due studenti su dieci a Cagliari non devono versare nulla per iscriversi all’Università. Ma le difficoltà economiche sono sempre lì che rosicchiano numeri, possibilità e ambizioni. Per esempio è previsto anche quest’anno un calo di immatricolazioni (meno 1 per cento ) e di persone che frequentano l’ateneo (meno 5 per cento). La consolazione è che la flessione è in frenata. La constatazione è invece che – e l’Università non fa fatica ad ammetterlo – di mezzo c’è sempre la crisi. E che i penalizzati saranno i fuori sede e i fuori corso. I dati positivi? Almeno tre. Per il 2014 sono stati programmati anche 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Poi ci sono gli investimenti in corso per 75 milioni. E infine il ritorno dell’Università di Cagliari nella top 500 degli atenei del mondo. Sono le cifre illustrate dal rettore Giovanni Melis durante l’inaugurazione del nuovo anno accademico, il 394esimo della storia dell’Università di Cagliari. Per il Magnifico è l’ultima del suo mandato: a maggio ci saranno le elezioni. Il rammarico è legato – e il discorso vale per tutti i cinque anni – alla presenza, costante e asfissiante, di una brutta compagna di viaggio, la crisi appunto: «Continuiamo in mezzo ai tagli del ministero e alla premialità punitiva». Insomma, le sforbiciate arrivano anche se si fa da bravi. «Il tessuto economico – ha commentato Melis – intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia». Melis ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del ministero, regolarmente impugnati: «In una situazione in cui oltre il 50 per cento delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei». Il rettore ha ricordato il contributo fornito dall’ateneo, in tandem con l’Università di Sassari, per la valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama. Sul mandato complessivo il rettore ha ricordato anche i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale e ieri sono tornati alla carica distribuendo un volantino intitolato «Non c’è nulla da festeggiare». Più o meno lo stesso concetto espresso da un gruppo di studenti che ha manifestato con un flash mob fuori dal rettorato. Tema: gli studenti senza tetto e senza borsa di studio.
 


LA NUOVA SARDEGNA

12 - La Nuova Sardegna di mercoledì 10 dicembre 2014/ Sardegna – Pagina 4
L’esecutivo destina 211 milioni per l’istruzione, e cancella l’Irap per 5 anni a tutte le nuove aziende
RISORSE PER SCUOLA, AGRICOLTURA E TURISMO
CAGLIARI Per le imprese, il bilancio mette a correre 190 milioni di euro più 30 di un fondo equity che gestirà la Sfirs per le filiere e l’internazionalizzazione delle aziende. Previsto il taglio dell’Irap del 25% in via permanente. Per le nuove aziende esenzione totale per i primi cinque anni. Alle società partecipate (Igea, Carbosulcis, Sigma, Fluorite Silius) sono destinati 59 milioni. Per la ricerca scientifica (Sardegna ricerche, parco scientifico, produzioni innovative) 77,7 milioni Istruzione. La scuola è il primo punto del programma dato il record negativo con il 28% di giovani che rinunciano agli studi. In bilancio 211 milioni di cui 84 per il sistema scuola, 58 alle Università. Lavoro. Dall’inizio della crisi la Sardegna ha perso 72 mila posti di lavoro. La giunta risponde con la riforma dei Centri servizi e finanziando interventi di reinserimento nel mercato del lavoro per 10 mila persone. Alla voce di bilancio ci sono 140 milioni. Agricoltura. Obiettivi principali: aumentare le produzioni di eccellenza e proporle sui mercati nazionali e internazionali, favorire l’ingresso dei giovani nel settore estendo l’accesso al credito a tutto il comparto agricolo. In bilancio 284 milioni di cui 68 per le agenzie e gli enti regionali. Turismo e cultura. Vincere il male della stagionalità nel turismo potenziando i collegamenti a medio raggio e investendo nel patrimonio archeologico. Sarà creato un incubatore di imprese culturali. Per turismo, cultura e sport ci sono in bilancio 125 milioni. Sanità. È la voce più importante del bilancio perché la sanità costa 3.023 milioni di cui 2.904 per le Aziende sanitarie. Si cercherà di risparmiare riorganizzando le cure primarie e la rete ospedaliera. Inclusione sociale. La Regione stanzia 244 milioni di cui 53 per il sostegno alle famiglie e alle persone povere. Per le disabilità 69 milioni, non autosufficienza 15 milioni, per l’integrazione sociosanitaria 12 milioni e 20 per il programma «Ritornare a casa». Ambiente. Per la tutela dell’ambiente 380 milioni di cui 104 per le bonifiche. Mobilità. Per il trasporto pubblico 327 milioni di cui 90 alla continuità territoriale. Enti locali. Sono 618 i milioni che saranno trasferiti a Comuni e Province. (a.f.)
 
 
LA NUOVA SARDEGNA

13 - La Nuova Sardegna di mercoledì 10 dicembre 2014/ Lettere e commenti - Pagina 14
LA PAROLA AI LETTORI – RISPONDE MANLIO BRIGAGLIA
Povera ricerca, affidata al buon cuore dei cittadini
L’altro giorno ho comprato la stella di Natale per dare una mano alla ricerca contro la leucemia, nel prossimo fine settimana acquisterò i cuori di cioccolato che aiutano la ricerca sul cancro e più avanti darò il mio contributo a Telethon spendendo qualche euro con il telefonino. Apprezzo queste iniziative, perché sono credibili e so che non sprecherò i miei soldi, ma a volte mi fermo a riflettere su questo strano paese che pensa a opere colossali e a progetti ambiziosi mentre fa fatica a trovare i soldi per dare più forza alla ricerca che ci aiuta a vivere più a lungo e a sostenere i ricercatori italiani che altrimenti sarebbero costretti a scappare lontano da questo meraviglioso, ma contradditorio e confusionario paese. Franco Cherchi, Usini
Ha ragione. Il problema della ricerca, e in particolare della difficoltà tutta italiana a finanziarla, è ben conosciuto e molto discusso: quanto a trovare una soluzione, quello è un altro discorso. Lo dicono le cifre, ma credo che per adesso ne basti una sola: quest’anno il ministero per l’Università e la Ricerca ha ricevuto un miliardo in meno dell’anno scorso. Questo è il campo in cui forse è più difficile fare, come si diceva un tempo, le nozze con i fichi secchi. Eppure i nostri ricercatori, pochi rispetto a quanti dovrebbero essere, producono risultati spesso migliori di quelli dei paesi in cui i finanziamenti non mancano: curioso e paradossale risultato di un sistema, come quello italiano, che dovrebbe avere come insegna il motto "Bambole, non c’è una lira!". Uno degli elementi più importanti della inferiorità dell’Italia sta nello scarso numero di laureati prodotti dalle Università: nelle nostre quasi cento Università quasi il 40% degli studenti non arriva alla laurea. Soltanto da qualche anno tra i giovani fra i 25 e 34 anni abbiamo 22 laureati su 100, ma nel Regno Unito, tanto per fare un esempio, i laureati in quella fascia di età sono 45 su cento. Pensando al Suo discorso, però, mi è venuto da chiedermi. Visto che questo problema della ricerca è grossissimo, e senza avanzare nella ricerca non si avanza neanche nell’economia, perché non stabilire una specie di 8 per mille tutto destinato a quel settore? Oppure accantoniamo i soldi perché dobbiamo ancora pagare gli indennizzi alle imprese che avevano cominciato a fare il megalomaniaco ponte sullo Stretto?


 
 


 




Università: aperto anno accademico Cagliari, tasse invariate
Ultimo a guida Melis. Lieve calo iscritti e immatricolati
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 9 DIC - Tasse invariate e investimenti in corso per 75 milioni di euro. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico, il 394/o. Per il numero uno dell’ateneo cagliaritano anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio. Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell’1%, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5% nel numero totale degli iscritti. Colpa della crisi, spiega l’Universita: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso. Sul diritto allo studio l’Ateneo spiega che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20%. "Continuiamo - ha detto Melis - in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia". Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: "In una situazione in cui oltre il 50% delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei". Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell’Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall’ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama. Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale. Il rettore ha avanzato anche un auspicio: "Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale - ha spiegato - consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula". (ANSA).
 


Università: sindacati personale protestano davanti rettorato
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 9 DIC - "Università: non c’è nulla da festeggiare. È il titolo del volantino distribuito dai sindacati all’ingresso del Rettorato in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Ateneo di Cagliari. Una protesta annunciata già nei giorni scorsi in un duro comunicato, e ribadita anche oggi. "La consistenza del personale tecnico amministrativo - denunciano Cgil, Cisl, Uil, Csa, Confsal e Rsu - ha subito un ulteriore sensibile decremento. Un livello che sta producendo il degrado della capacità operativa di molte strutture, del benessere organizzativo, della qualità del lavoro. Con la riduzione del fondo per la formazione e del diritto alla crescita individuale". Così è scattata la contestazione. "Quella riunita qui oggi - hanno spiegato - non è l’Università di Cagliari. È solo una sua interpretazione dalla quale, come rappresentanti del personale tecnico amministrativo, prendiamo le distanze e non ce ne sentiamo partecipi". (ANSA).
 
 

Università: Cagliari, flash mob per alloggi e borse studio
Protesta in occasione inaugurazione anno accademico
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 9 DEC - Un flash mob davanti al Rettorato in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico. Tema, gli "studenti senza tetto" e senza borsa di studio. A organizzarlo sono stati i promotori delle campagne "La Casa Siamo Noi" e "Sportello Idonei non Beneficiari". "C’è ben poco da festeggiare quest’anno - spiega Manuel Gennari, studente - è vergognoso che ancora molti giovani sardi vedano cadere ogni prospettiva di successo formativo universitario perché non sono stanziati abbastanza fondi per coprire la richiesta di borse ed alloggi". Il 12 dicembre sarà di nuovo protesta. "Scenderemo in piazza con uno spezzone studentesco - annuncia Nicola Piras - per rivendicare borse di studio per tutti coloro che ne hanno diritto, strutture vivibili ed adatte all’attività degli studenti e più trasparenza e partecipazione studentesca nella gestione degli spazi e nei processi decisionali". (ANSA).
 
 
 
Castedduonline
Stamattina l’inaugurazione del nuovo anno accademico
Autore: Federica Lai il 09/12/2014 12:02
 
Più risorse per didattica e ricerca, un milione di euro per il diritto allo studio con un numero crescente di studenti regolari. E ancora investimenti in corso per 75 milioni di euro, un aumento di scambi internazionali, e 157 concorsi programmati. Ma anche un calo di immatricolazioni per il 2014-2015 dell’1 per cento, in linea con il dato nazionale, e un decremento del 5 per cento nel numero totale degli iscritti, riconducibile in gran parte ai fuori sede ed ai fuori corso. Questo in breve il primo bilancio dopo cinque anni di mandato, in scadenza a maggio, del rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2014-2015. "Risultati raggiunti in uno scenario regionale e nazionale di grande difficoltà - ha sottolineato il rettore Melis - con continui tagli ministeriali e una premialità punitiva che costringe gli atenei a una corsa alla sopravvivenza".
Durante la conferenza stampa che ha preceduto la cerimonia di inaugurazione, il rettore Melis ha ricordato "il sostegno in questi anni dell’Ateneo al diritto allo studio: la percentuale degli studenti esonerati dalle tasse supera ormai il 20 per cento degli iscritti. Per quanto riguarda la carenza di posti letto e borse di studio, l’Ateneo, con la collaborazione della Fondazione Banco di Sardegna, ha destinato un milione di euro all’Ersu di Cagliari per borse riservate agli studenti in possesso di requisiti di merito e di reddito ". Il rettore ha poi parlato del miglioramento dei servizi a sostegno della didattica, dei 157 concorsi programmati: 64 già espletati e 57 in corso. E degli oltre 75 milioni di euro di investimenti in corso. "Per quanto riguarda l’attività sanitaria - ha sottolineato Melis - non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale, con la nomina dei nuovi manager, consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula".
Sul mandato complessivo, Melis ha evidenziato che "si è svolto durante gli anni della crisi, dei vincoli agli organici e della riforma Gelmini: eventi che hanno imposto scelte gestionali ed organizzative del tutto nuove, non sempre condivisibili, ma indispensabili per consolidare la funzionalità dell’Ateneo". A maggio 2015 le elezioni, mentre l’insediamento per il nuovo rettore è previsto qualche mese dopo, a novembre. Ma Melis non annuncia nessuna data di addio: "posso solo dire che sto lavorando al bilancio dell’Ateneo".
 

 
Sardegnaoggi.it
Giovanni Melis inaugura l’ultimo Anno accademico della sua gestione. “Garantita una stabile offerta formativa, più risorse per didattica e ricerca e investimenti milionari. Tutto ciò nonostante i tagli”. Tra i rammarichi i lavori, lenti, alla Cittadella di Monserrato e alla clinica Macciotta
 
CAGLIARI – L’Università va verso il ’cambio al vertice’: dopo quasi sei anni lascia l’attuale rettore, Giovanni Melis, che inaugura il suo ultimo Anno accademico autopromuovendosi, glissando sulla data in cui lascerà lo scranno più pesante di palazzo Belgrano e rammaricandosi per non essere riuscito a completare in tempi più brevi le nuove realtà universitarie di Monserrato.
I dati snocciolati da Melis sono positivi, nonostante gli azzanni alla giugulare prodotti da riforma Gelmini, burocrazia lumaca e Ministero che taglia i fondi agli Atenei più virtuosi. Il rettore ha ancora una scadenza importante da rispettare, il bilancio 2014: per approvarlo c’è tempo fino al 30 aprile, ma se le carte sono pronte l’ok può arrivare anche prima. Infine, rimane la domanda delle domande: Melis lascia prima della scadenza naturale o anticipa? Certo è che a maggio si devono svolgere le elezioni per il nuovo rettore, che inizia a operare a novembre. E, anche tra i corridoi di una via Università che brulica di autorità civili e religiose, c’è già più di un docente universitario che ’scalpita’ in vista delle urne.
“Abbiamo attivato 157 concorsi per attivare nuove docenze, quota che sale a 299 negli ultimi cinque anni. Uno studente su cinque non paga le tasse, che sono tra le più basse d’Italia, nonostante la politica premiale ma punitiva del Ministero, che taglia i fondi a chi realizza buoni risultati”, esordisce Melis, che ritorna “sul milione di euro destinato all’Ersu per le borse di studio, le biblioteche aperte fino a mezzanotte” e, come prevedibile, gli investimenti in corso, per oltre 75 milioni di euro. "Quelli a Monserrato per potenziare laboratori e strutture, si sta completando l’iter per l’appalto della ristrutturazione della ex clinica Macciotta, un capitolo specifico è destinato all’adeguamento delle condizioni di sicurezza delle strutture didattiche”. Tra le novità più curiose, ci sono da registrare “l’arrivo di cinquecento studenti stranieri e la partenza di ottocento universitari in varie facoltà del mondo” e “la collaborazione col governo cinese per creare la possibilità di studiare il cinese nell’Ateneo cagliaritano”.
Melis chiude l’esperienza da Magnifico promuovendo la sua azione: “Ci sono state modifiche di leggi per il pubblico impiego e tagli, nell’Ateneo è in atto un profondo rinnovamento, anche con una cultura organizzativa che deve essere compresa. Abbiamo potenziato le nostre capacità, tutti gli equilibri sono in fase di evoluzione”. Rimpianti? Pochi ma importanti: “Avrei voluto concludere prima Monserrato, per quanto mi dicano che la tabella di marcia sia addirittura in anticipo, idem per il restyling della clinica Macciotta. La burocrazia italiana è troppo lenta”.
Fuori dall’area-cerimonia la protesta di una decina di rappresentanti del personale tecnico-amministrativo, che nei giorni scorsi ha vergato una lettera al veleno contro Melis. “Non ho bloccato io i rinnovi delle contrattualizzazioni, ho solo fatto rispettare le leggi. Spesso si deve rinunciare a promozioni o aumento di stipendio, anche noi siamo stati travolti da un mare di norme ministeriali. Non ho mai tolto spazio alla concertazione, i sindacati premono sul fatto che il voto dei lavoratori per le elezioni del nuovo rettore pesa per il quindici per cento, ma per un rettore non c’è la rielezione, ergo non può esserci nessun condizionamento”, così Melis.
Capitolo-futuro: Melis rimane abbottonato. Non una parola sulla sua data di addio, “sto lavorando al bilancio, so quali sono i miei prossimi impegni come rettore. Al mio successore lancio l’invito a consolidare le cose fatte finora e mettere ordine alla riforma statutaria”. Dunque non scopre nessuna delle sue ’possibili’ carte: a conferenza stampa finita, arrivano alla spicciolata molte ’personalità’ per la cerimonia di inaugurazione dell’Anno accademico. Compresi i docenti: tanti, e tra loro non mancano nemmeno i papabili per il nuovo posto da rettore. Lontano dai microfoni, più di uno dice "di essere in corsa e a disposizione, bisogna solo aspettare che Melis se ne vada”. Affidandosi al calendario, non dovrebbe passare molto: massimo quattro mesi e venti giorni. ’Imprevisti’ permettendo.
Paolo Rapeanu
Ultimo aggiornamento: 09-12-2014 11:56
 

 
Cagliaripad.it
Lo ha detto il rettore cagliaritano nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico, il 394/o. Un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio
 
Tasse invariate e investimenti in corso per 75 milioni di euro. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, nella conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico, il 394/o. Per il numero uno dell’ateneo cagliaritano anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio. Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell’1%, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5% nel numero totale degli iscritti. Colpa del crisi, spiega l’Universita: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso.
Sul diritto allo studio l’Ateneo spiega che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20%.
"Continuiamo - ha detto Melis - in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia". Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: "In una situazione in cui oltre il 50% delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei".
Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell’Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall’ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama. Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale.
Il rettore ha avanzato anche un auspicio: "Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale - ha spiegato - consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula".
 

 
Sardiniapost.it
 
Tasse invariate, studenti in calo e investimenti in corso per 75 milioni di euro. Lo ha detto il rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, nella conferenza stampa che ha preceduto l‘inaugurazione ufficiale del nuovo anno accademico, il 394/mo. Per il numero uno dell’ateneo cagliaritano è stato anche un modo per fare il punto sui cinque anni di mandato, in scadenza a maggio.
Nel 2014 sono stati programmati 157 concorsi per promozioni e recupero degli organici dei docenti. Nuove immatricolazioni in calo nel 2014-2015 dell’1 per cento, in linea con il dato nazionale. Previsto un decremento del 5 per cento nel numero totale degli iscritti. Colpa del crisi, spiega l’Università: i più colpiti saranno soprattutto i fuori sede e i fuori corso. Sul diritto allo studio l’Ateneo sostiene che la percentuale dei giovani del tutto esonerati dalle tasse arriva al 20 per cento.
“Continuiamo – ha detto Melis – in mezzo ai tagli del Ministero e alla premialità punitiva. Il tessuto economico intorno è molto fragile, non paragonabile a quello di altre zone d’Italia”. Il rettore ha sottolineato anche il problema dei test di medicina del Ministero, regolarmente impugnati: “In una situazione in cui oltre il 50 per cento delle nuove matricole chiede di accedere alle professioni sanitarie, si rischia di stravolgere l’intera offerta formativa degli atenei”. Il rettore ha quindi ricordato il ritorno dell’Università di Cagliari nella Top 500 mondiale ed il contributo dato dall’ateneo ad esempio alla valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama.
Sul mandato complessivo Melis ha ricordato che gli ultimi sei anni ha dovuto fare i conti con la crisi, la contrazione del finanziamento statale, i vincoli agli organici e la riforma Gelmini. Una risposta, in qualche modo, alle polemiche dei sindacati che domenica in un comunicato hanno affondato i colpi sulla insoddisfazione del personale. Il rettore ha avanzato anche un auspicio: “Non resta che augurarsi che la recente norma di riordino del sistema sanitario regionale – ha spiegato – consenta la ripresa del progetto di completamento del Policlinico Duilio Casula”.
 
 

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Link: rassegna stampa MIUR

 

 

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