Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 November 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda di venerdì 7 novembre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Università
Melis incontra il nuovo Rettore di Sassari
I temi dello sviluppo del sistema universitario sardo e i rapporti con la Regione sono stati al centro dell'incontro tra i rettori dei due atenei dell'Isola. Giovanni Melis mercoledì ha accolto a Palazzo Belgrano il suo omologo di Sassari, Massimo Carpinelli, neorettore dell'Ateneo turritano, a pochi giorni dal suo insediamento, accompagnato nel capoluogo dal prorettore Omar Chessa.
Il colloquio, durato un'ora, è servito anche per riaffermare la collaborazione portata avanti in questi anni tra le due realtà universitarie. Inevitabile il riferimento al taglio dei finanziamenti statali degli ultimi anni, e alle difficoltà del sistema universitario a livello nazionale, che si ripercuotono anche in Sardegna. «È fondamentale proseguire nel solco tracciato con il rettore Mastino negli ultimi anni, in cui l'intesa e il dialogo dei due atenei con la Giunta regionale ha consentito di continuare a garantire un'offerta formativa adeguata alle esigenze del territorio», conferma il rettore Melis. È stata quindi riaffermata la volontà di proseguire nella collaborazione sul piano della ricerca scientifica, attraverso i dottorati e le scuole di specializzazione, e sull'integrazione dell'offerta formativa.



 
2 - L’Unione Sarda di venerdì 7 novembre 2014 / Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
MONSERRATO. Un fiume di acque nere e bianche finisce nel Riu Saliu
Liquami dal Policlinico
Il Comune all'Università: «Fogne da sistemare»
Dal Policlinico un fiume di acque bianche e nere trascina a valle tutto ciò che da laboratori chimici, sale operatorie e tutto il resto finisce nello scarico. Persino lenzuola e carta spessa sono stati srotolati dalla grossa tubatura maleodorante.
FOGNE La tracimazione degli scarichi della Cittadella universitaria all'ingresso del centro abitato di Monserrato, precisamente sul Riu Saliu oltre la 554 all'altezza del distributore di benzina, ha preoccupato il sindaco Gianni Argiolas, che per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini il 14 ottobre ha emesso un'ordinanza. Se anni fa servivano le abbondanti piogge per fare emergere le acque sporche della Cittadella, ora basta nulla. Impianti insufficienti? Problemi strutturali? Il Comune pretende un intervento risolutivo. Il sindaco chiede addirittura gli atti che certifichino la regolarità della rete fognaria del complesso Policlinico.
LA GUERRA «Abbiamo inoltrato la richiesta un anno fa e ancora nulla», ha detto il sindaco Argiolas, che dopo l'intervento della Forestale ha convocato due conferenze di servizi con Asl 8, Università, Policlinico e Abbanoa.
Il Policlinico, nella persona dell'ingegnere Cristan Cocco, spiega che nel 29 marzo del 2000 l'amministrazione di Monserrato guidata dall'allora sindaco Antonio Vacca autorizzava nel progetto l'utilizzo della propria rete fognaria e che quindi ogni documento legittimo sia già in possesso del Comune o da qualche parte.
RIU SALIU «Il problema va risolto - ha commentato l'ingegnere comunale Luciano Corona - il Riu Saliu attraversa Terramaini e poi passa accanto a Molentargius: andrebbe a inquinare buona parte del territorio e dobbiamo evitarlo».
Se un primo intervento sul luogo di tracimazione è stato fatto con una grigliatura e l'autobotte di Abbanoa che interviene settimanalmente, l'ordinanza chiede di risolvere a monte la situazione. Anche la Forestale sta monitorando la situazione ad alto rischio ambientale. «Stiamo provvedendo con la avvisi e cartelli nella struttura affinché si possa dimezzare almeno la presenza di carta spessa negli scarichi», ha garantito l'ingegner Cocco del Policlinico, «inoltre a metà gennaio i lavori per un sistema di grigliatura più ampia risolveranno il problema».
Virginia Saba
 

 
3 - L’Unione Sarda di venerdì 7 novembre 2014 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Il programma
Protagonisti Boncinelli e Gianni Fenu
Oggi, il protagonista della quarta giornata del Festival della Scienza di Cagliari, oltre a 12 laboratori interattivi, è Edoardo Boncinelli, nella foto. Il genetista dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano terrà due incontri nella Sala conferenze dell'Exmà.
Alle 10.30 parlerà di scienza come tecnica e alle 18 la analizzerà come mezzo di conoscenza per la comprensione del mondo. Nella stessa sala, alle 9, il docente di informatica dell'Università di Cagliari Gianni Fenu terrà l'incontro Sociale e a-sociale nell'era di internet. Dalle 9.30 nella biblioteca provinciale del Parco di Monte Claro si terrà un convegno sull'incidenza dell'educazione alla lettura e alla musica nello sviluppo dei bambini. (cr.m.)


 
4 - L’Unione Sarda di venerdì 7 novembre 2014 /Agenda Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
BONIFICHE AMBIENTALI: MEETING IMPRESE
Meeting delle imprese dei cluster promossi da Sardegna Ricerche, Smeri, Smartgeo e Inno oggi alle 15 nell'aula magna del Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, in via Trentino 51. Il tema è “Bonifiche ambientali e potenzialità delle imprese: le competenze della ricerca scientifica trasferite alle imprese per sviluppare innovazione”.


 
5 - L’Unione Sarda di venerdì 7 novembre 2014 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
Tavola rotonda
Confronto fra 7 esperti dell'arte casearia: la ricerca scientifica per innovare i prodotti
Basta una molecola e il pecorino diventa un anticolesterolo. A creare l'ossimoro culinario è la scienza e i produttori caseari sardi cominciano a guardare alla ricerca scientifica per innovare prodotti tradizionali e diventare competitivi nel mercato, amplificando le caratteristiche organolettiche naturali. Se n'è parlato ieri sera nella Sala del Parco di Monte Claro durante un incontro del Festival della Scienza di Cagliari. Non è un caso che il titolo della tavola rotonda era “Est modus in caseus”. Facendo il verso alla frase di Orazio, l'antropologa Alessandra Guidoni, che ha organizzato e coordinato l'incontro, l'ha scelto per sottolineare la necessità che questa innovazione viaggi dentro i confini della giusta misura e trovi un limite in un'etica alimentare. Di questo confine e del rapporto tra scienza e innovazione hanno parlato sette esperti dell'arte casearia. «Ad abbassare i livelli del colesterolo nel pecorino che produciamo è l'acido linoleico coniugato - spiega Alessandra Argiolas che ha innovato l'azienda casearia che porta il suo cognome introducendo novità che, guardando al marketing, nascono dalla scienza, come questo formaggio che è figlio di una ricerca condotta con l'Università di Cagliari e Pisa - . Il CLA è un elemento della famiglia degli omega6 naturalmente presente in natura nelle piante del pascolo. Si può innovare anche semplicemente seguendo la natura». Questa, in sostanza, è la ragione per cui il latte degli animali che vivono all'aperto anziché chiusi nelle stalle è migliore. Lo spiega Giovanni Antonio Sanna, referente per la Sardegna dell'associazione nazionale "Formaggi sotto il cielo", nata per valorizzare i formaggi prodotti esclusivamente da allevamento semibrado. «Per poter migliorare la qualità del latte di animali che stanno chiusi nelle stalle è necessario ricorrere agli integratori», spiega. «Gli omega6 si possono anche introdurre in modo naturale con i semi di lino, ma per avere altri oligoelementi bisognerebbe usare integratori chimici a scapito della qualità». Nel formaggio è insita la misura. Si chiama etica.
Cristina Muntoni
 
 
6 - L’Unione Sarda di venerdì 7 novembre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Il caso del paziente colpito da “Klebsiella pneumoniae” durante il ricovero
BATTERI, UNA SFIDA IN CORSIA
Gli esperti: poche armi contro le infezioni ospedaliere
Vai in ospedale e sei tranquillo. Altroché: è uno dei posti dove potenzialmente ci si ammala di più. Lo dice Bruxelles, non da oggi: durante il ricovero un paziente su 10 soffre di complicazioni e uno su 20 contrae un'infezione.
LA SITUAZIONE Stime europee che raccontano di un 8-12 per cento che esce dagli ospedali con qualche problema legato esclusivamente alla degenza. E Cagliari? Non fa eccezione, come il resto della Sardegna e d'Italia: anche le corsie dei migliori ospedali cittadini non sono al riparo da batteri e infezioni. Che sia l' Escherichia coli o la Klebsiella pneumoniae (in particolare l'emergente KPC), comparsa recentemente nella Rianimazione del Brotzu, o il terribile Acinetobacter baumannii o il Clostridium difficile , che l'estate scorsa nell'ospedale di Isili ha fatto tre morti, il rischio alberga in tutti i reparti ospedalieri, con maggiore incidenza in quelli, come la Terapia intensiva, dove ci sono pazienti più fragili. «È proprio l'ambiente chiuso dell'ospedale - spiega Orietta Massidda, docente di Microbiologia alla facoltà di Medicina - e l'inevitabile costante uso degli antibiotici che viene fatto a favorire e arricchire l'ambiente di germi resistenti, in grado di contaminare le superfici inanimate, di colonizzare il personale e infettare i pazienti. Molti di questi microorganismi vivono con l'uomo e la loro trasmissione è facilitata dalle mani e dai dispositivi medici, cateteri e strumenti per la ventilazione assistita».
ANTIDOTI Ci si difende anche con procedure standard consigliate dall'Oms e campagne di formazione a scopo preventivo promosse dai Comitati infezioni ospedaliere, uno dei quali è proprio il Cio dell'Asl 8. «Il rischio non può essere azzerato ma diminuito sì - assicura la dottoressa Giovanna Rossi, Clinical Risk manager Asl 8 e componente del Cio - una funzione fondamentale del Comitato, all'interno del quale ci sono vari specialisti fra cui l'infermiera addetta alle rilevazioni delle infezioni, è la prevenzione: in questo senso la formazione degli operatori sta dando i suoi frutti assieme all'adozione di precauzioni standard date dall'Oms». Il vero problema è che i batteri ospedalieri sono sempre più resistenti agli antibiotici e le armi a disposizione sono sempre meno, anche per colpa delle industrie farmaceutiche. «È da decenni - spiegano i medici Sandro Piga e Giulio Meloni, primario e dirigente delle Malattie infettive del Santissima Trinità - che non compaiono farmaci nuovi: per combattere la Pseudomonas aeruginosa abbiamo resuscitato la colistina, reputato tossico e abbandonato per anni. In città come Cagliari, dove siamo piccoli e frazionati, è più difficile monitorare i casi ma è certo che non c'è una situazione allarmante e quando ci scappa il morto spesso si tratta di pazienti con gravi patologie».
DIFESE Tra le precauzioni, banali ma essenziali, rientra il lavaggio delle mani. «Di fondamentale importanza, tanto che è diventato un progetto nazionale, assieme alla necessità di garantire la pulizia dell'ambiente e degli strumenti sanitari», ricorda Franca Pretta, coordinatrice regionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, che ha appena concluso un monitoraggio con il Brotzu e il San Francesco di Nuoro. «Un ruolo fondamentale lo gioca il laboratorio di Microbiologia - sottolinea ancora Orietta Massidda - per batteri pericolosi come le Kpc è auspicabile una sorveglianza speciale dei pazienti al momento del ricovero, durante la degenza e alle dimissioni, sia per curarlo con la terapia ottimale, sia per impedire i contagi. Niente allarmismi e superficialità, dunque, ma grande consapevolezza del problema».
Carla Raggio


 
7 - L’Unione Sarda di venerdì 7 novembre 2014 / Primo Piano (Pagina 7 - Edizione CA)
Chiuse le polemiche, presentato l'accordo di programma tra Regione e Ministero
Due milioni per valorizzare i Giganti e il museo di Cabras
I "Giganti" della discordia diventano gli eroi capaci di mettere insieme, per una volta, Regione e Ministero. Dimenticate le polemiche su dove sistemare le statue di Mont'e Prama e su chi deve gestire i cantieri di scavo, ieri è stato annunciato un maxi finanziamento di oltre due milioni di euro. In questi tempi di casse vuote e pesanti tagli non è poco: serviranno per completare il museo "Marongiu" di Cabras destinato - nel progetto museale complessivo - ad accogliere la gran parte delle statue e dei reperti, a lanciare una campagna di marketing a livello internazionale e rifinanziare il prossimo scavo non appena a marzo si chiuderanno gli attuali lavori di ricerca portati avanti con 200 mila euro delle due università e della stessa Regione.
INCONTRO Mentre gli archeologi continuano a scavare dallo scorso giugno in un'area sotto il "colle delle palme" a quattro chilometri da Cabras, le istituzioni finalmente trovano un accordo per un progetto unitario che coinvolga tutti. «Noi siamo Mont'e Prama»: non a caso è il titolo delle due mostre attualmente visitabili al museo nazionale di Cagliari e al museo di Cabras. Ieri il finanziamento è stato illustrato durante una conferenza stampa nel Palazzo di Viale Trento. «I Giganti riguardano l'intera Sardegna, non rappresentano solo un'eccezionale scoperta archeologica, ma sono un catalizzatore di interessi capace di richiamare turisti e di far muovere l'economia», dice il presidente della giunta Francesco Pigliaru. E aggiunge: «Di recente ho incontrato un gruppo di giornalisti provenienti da Cina, Giappone, Germania e altri Paesi, tutti colpiti e sorpresi dalla straordinarietà delle statue». Al suo fianco gli fa eco il sottosegretario ai Beni Culturali Francesca Barracciu: «Per questo dobbiamo valorizzare i "Giganti" con importanti campagne di marketing per attirare in Sardegna una fetta dei 20 milioni di visitatori che andranno all'Expò di Milano e aprire nuovi flussi turistici. La cultura muove il turismo e può essere un volano eccezionale per la nostra economia».
VIGILANZA A spiegare il quadro dell'accordo c'è anche l'assessore regionae alla Cultura Claudia Firino: «Con questo atto si scrive un decisivo passo avanti nel processo di valorizzazione delle statue ripartito nel 2011. Ricordiamo che la scoperta risale alla metà degli anni Settanta, ma solo di recente c'è stata un'accelerazione. Attenzione, sinora non abbiamo fatto molto e i "Giganti" si sono autopromossi da soli. Ora è tempo di guidare questo processo. Anche per la vigilanza ci stiamo muovendo con un progetto complessivo che non riguarda solo il Sinis, ma l'intera Sardegna».
Sull'aspetto della continuità degli scavi Pigliaru sottolinea che «non si può prevedere in anticipo un finanziamento globale perché non possiamo sapere in anticipo cosa si troverà a Mont'e Prama. Certo, gli scavi non si fermeranno e andremo avanti con un progetto alla volta».
PILI Sull'accordo è poi intervenuto il deputato di Unidos Mauro Pili sostenendo che «si tratta dell'ennesima commedia di partito costruita su niente. Sono stanziamenti vecchi di tre anni». Inoltre critica che «non siano stati coinvolti il Comune di Cabras e l'Università». C. F.
I dettagli dell'intesa
Per attirare  i turisti pronti 350 mila euro
Arrivano 2,035 milioni di euro per l'allestimento e l'ampliamento del museo civico di Cabras, sede dell'esposizione permanente dei "Giganti di Mont'e Prama". È il finanziamento previsto nell'accordo di programma quadro tra il ministero dei Beni e delle attività culturali, la Regione Sardegna e il dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica. L'intesa, presentata ieri a Cagliari, punta alla valorizzazione del patrimonio scultoreo sardo in ambito internazionale e all'elaborazione di un piano di gestione e di coordinamento tra i diversi sistemi museali - Cabras, Cagliari e il centro di restauro regionale di Sassari-Li Punti - sulle nuove scoperte. Ecco in dettaglio cosa prevede l'accordo.
 I FONDI Per l'ampliamento del museo sono disponibili 1,385 milioni dei quali 35 mila euro stanziati dal Comune di Cabras, mentre la progettazione del sistema museale e la comunicazione internazionale sono stati finanziati rispettivamente con quattro interventi da 50 mila euro, 200 mila euro, 350 mila euro e ulteriori 50 mila euro. Per quest'anno saranno disponibili i primi 96,4 mila euro, mentre per il 2015 oltre 573 mila euro. Nel 2016 dovrà essere spesa la cifra più consistente: 1,180 milioni, nel 2017 150 mila euro e 35 mila euro nel 2018.
 FONDI PER GLI SCAVI Quanto agli scavi nel cantiere di Mont'e Prama, il sottosegretario Barracciu ha annunciato che sono a disposizione 200 mila euro per coprire l'attività degli archeologici per un anno e mezzo a partire dal 2015, non appena il prossimo marzo si concluderà l'attuale cantiere avviato da Università e Soprintendenza.

 

 



LA NUOVA SARDEGNA
8 - La Nuova Sardegna di venerdì 7 novembre 2014 /
L’Università di Sassari formerà 25 esperti in commercializzazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari isolani
Grande ristorazione con nuovi manager
di Luca Fiori
SASSARI Dottore in tradizioni enogastronomiche dell’isola. D’ora in poi si potrà diventarlo grazie ai corsi di alta formazione attivati dall’Università di Sassari, con il contributo dell'assessorato regionale del lavoro e con lo spin off dell'ateneo, Tourism Plus. L’iniziativa nasce per fornire ai partecipanti conoscenze in settori che spaziano dall'enogastronomia alla ristorazione, alla commercializzazione-valorizzazione dei prodotti dell’agroalimentare della Sardegna. Le lezioni, che saranno tenute da professionisti affermati, si svolgeranno nel Polo Universitario di Olbia. Il corso, che avrà inizio entro novembre e si concluderà nell’ottobre del 2015, è riservato a 25 laureati o diplomati (purché in possesso di esperienze lavorative), che intendano acquisire competenze specialistiche nel campo turistico - alberghiero. È stato immaginato tenendo conto delle caratteristiche del sistema economico del territorio e della potenzialità occupazionali che l’isola è in grado di offrire. Per questa ragione gli interventi formativi riguardano il turismo, nel quale le opportunità di lavoro dipendono anche da un più elevato livello delle competenze di chi vi opera. Il programma dei corsi, uno dei quali è dedicato al “Food and Beverage”, tiene conto del crescente interesse per i cibi e per i legami con le tradizioni e le culture materiali della regione e della conseguente necessità di figure professionali adeguate alla domanda turistica. L’obiettivo è una formazione che consenta di acquisire conoscenze in settori che spaziano dall'enogastronomia alla ristorazione valorizzazione dei prodotti sardi. Il percorso didattico vuole avere un carattere fortemente identitario, con lo studio dei territori della Sardegna e degli alimenti che essi hanno prodotto nella loro storia millenaria. A differenza dei tradizionali corsi universitari, il piano didattico si fonda sull’integrazione fra la formazione teorica e le attività lavorative, secondo un metodo “duale” di alternanza fra studio e lavoro, con l'integrazione dell'Università con imprese del settore del turismo e dell'agroalimentare (fra cui Eataly di Oscar Farinetti), in alcune delle quali gli allievi svolgeranno i tirocini, a conclusione delle attività d'aula. Queste ultime riguardano lo studio di materie professionalizzanti per l'acquisizione di conoscenze in grado di assicurare, in tempi ragionevoli, un'occupazione. Fra i docenti, la gran parte professionalmente affermati, vi sono Franco Luise, chef executive del Waldorf Astoria di Gerusalemme e autore del volume “Cuoco senza stelle”, Sergio Deriu, che attualmente cura l'apertura del nuovo Hotel Marriott di Venezia, con la posizione di F&B Director, Antonio Spiga, sommelier e attualmente Project Manager nella “Maison du vin” di Bordeaux e l'Ais Sardegna.
 




QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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