Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 October 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
Bando annullato all'Università, indagato il direttore generale 
Aldo Urru sarà interrogato oggi dalla Finanza. Ipotesi di reato: abuso d'ufficio
 
Sarebbe stata osteggiata in tutti i modi per aver fatto causa all'Università dopo 27 anni ininterrotti di precariato. E per impedirle di firmare il contratto conquistato dopo aver regolarmente vinto una selezione pubblica, l'Ateneo avrebbe persino annullato con una scusa il primo bando tagliandola fuori. «Mi hanno sfruttata per una vita», dice lei, «e alla mia età mi ritrovo senza un lavoro».
DIRETTORE INDAGATO Una storia ancora tutta da chiarire ma che intanto ha provocato già il primo clamoroso effetto: il direttore generale dell'Università Aldo Urru è stato iscritto nel registro degli indagati per abuso d'ufficio. Il funzionario ha già ricevuto un avviso di garanzia firmato dal pm Marco Cocco, accompagnato da un invito a comparire. Oggi sarà interrogato.
LA STORIA L'inchiesta scatta nell'agosto del 2013 dopo la denuncia presentata da una ex dipendente precaria dell'Ateneo cagliaritano. Una donna che per oltre 27 anni ha lavorato come amministrativo nella facoltà di Medicina con contratti annuali - i cosiddetti Cocopro - rinnovati di volta in volta. L'impiegata si occupa nel tempo di piani di studio e tirocini, dunque compiti di responsabilità. Ma sempre senza certezze per il futuro. Una situazione insopportabile che nel 2012 la convince - dopo un'assemblea sindacale in cui si affrontava proprio il problema dei precari storici - a fare causa all'Ateneo per vedersi riconoscere il diritto alla stabilizzazione.
IL BANDO ANNULLATO Intanto però, nell'aprile 2013, l'impiegata partecipa a una selezione bandita dalla facoltà di Medicina per due posti, sempre con contratto annuale, come operatore della qualità. Alla fine arriva seconda, ma non firma mai il contratto. Il motivo? Il bando in questione, il numero 8274, viene annullato da una delibera del Consiglio di Facoltà del 9 luglio che stabilisce che non c'è più necessità di due persone, per cui viene assunto solo il candidato che si è classificato primo in graduatoria.
«È UNA RITORSIONE» Sentita dai finanzieri del Gruppo Cagliari che si stanno occupando delle indagini, la donna parla di una vera e propria ritorsione. E spiega che quando venne convocata nel'ufficio legale per la firma del contratto, il 5 giugno 2013, fu lei a sollevare il problema della causa in corso. A quel punto - stando alla ricostruzione delle Fiamme Gialle - Urru bloccò tutto. E dopo un mese il Consiglio di Facoltà cambiò le carte in tavola, annullando il vecchio bando e sfilandole da sotto il naso il posto conquistato. Da quel momento l'impiegata non ha messo più piede in Università, dove tutti le avrebbero voltato le spalle. E oggi, dopo 27 anni, si ritrova disoccupata.
Massimo Ledda
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
In Breve
MASTER IN MANAGEMENT
 
È possibile iscriversi fino al 3 novembre alla selezione per l'accesso al master in Management delle imprese cooperative. Il corso prevede 10 mesi di lezioni, stage e seminari. La Regione garantisce la copertura di buona parte delle spese di iscrizione.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 6 - Edizione CA)
Un'impronta digitale sul futuro della Sardegna
Conclusa ieri sera “Mitzas” al teatro Massimo di Cagliari
 
Per fare impresa digitale non basta dare un indirizzo internet a un'azienda tradizionale. E le imprese innovative, che creano nel cyberspazio posti di lavoro e ricchezza che poi calano sulla terra in quantità apprezzabile, non nascono a centinaia: ne spunta una ogni tanto, quando va bene.
Parlare di innovazione significa anche evitare la retorica sviluppista, probabilmente. E ieri mattina al teatro Massimo di Cagliari, per la seconda e conclusiva giornata di “Mitzas”, si sono alternati moniti e stimoli. Dei primi si sono incaricati Ketty Corona, presidente di Sardegna Ricerche, e Mario Mariani, fondatore di The Net Value, primi protagonisti dell'incontro “Flash forward” coordinato da Nicola Pirina.
Dopo aver spiegato che non basta aggiungere una @ a una ditta per fare impresa digitale, Corona aggiunge che Wired calcola il giro d'affari telematico dei prossimi dieci anni in 15 trilioni di dollari: «Solo un pazzo può volerne stare fuori». Quindi tutti dentro, ma con competenza e identità. Per esempio ricordando che dare spazio tecnologico all'artigianato significa vendere in tutto il mondo, dando soddisfazione al cliente nel momento stesso in cui si accorge di desiderare il prodotto che la rete gli ha fatto scoprire.
A proposito di scoperte, quando la nostra rete dell'istruzione scopre il web generalmente lo fa tardi, chiosa Mariani. Ci sono iniziative interessanti come il Contamination Lab dell'Università di Cagliari, che fa sperimentare a laureati e laureandi la creazione di una impresa innovativa e poi li mette a confronto con possibili investitori. Però «il figlio di un mio amico, sedicenne, è andato in Texas con Intercultura e si è ritrovato a farlo in classe». Morale: per creare eccellenze servono individui eccellenti, e in questo la scuola è insostituibile.
Un incoraggiamento arriva dall'università, nel talk successivo, e precisamente da Ivana Pais della Cattolica di Milano, che studiando le reti sociali ha notato come molti passi avanti della medicina siano arrivati non dai grandi centri, dove tutt'al più si innovano le pratiche tradizionali, ma dai dottori di periferia, autori di vere rivoluzioni terapeutiche. Forse varrà anche per guarire il nostro futuro. ( cel. ta. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 14 - Edizione CA)
«Siamo già una capitale»
Mancini: premiato un borgo, noi città più aperta 
Il direttore del progetto 2019 fa autocritica: «Ma serviva più tempo»
 
Sorride. «Perché in fondo abbiamo vinto lo stesso». Ma a Massimo Mancini, 47 anni, direttore artistico di Cagliari capitale della Cultura 2019, resta l'amaro in bocca. «Avevamo le carte in regola per farcela, ma evidentemente doveva andare così: siamo come la Roma di Garcia, che l'anno scorso è arrivata seconda a 85 punti».
Sicuro che Cagliari sia arrivata seconda?
«Non si saprà mai. O meglio, lo sanno solo i giurati. In ogni caso ora conta poco».
Che cosa non ha funzionato?
«Ha funzionato tutto».
Ma il risultato non è arrivato.
«Con questa commissione non c'era partita».
Perché?
«Ha vinto Matera, che presentava un progetto del tutto diverso dal nostro. Matera è borgo, dà più idea d'Italia. Resta impressa, soprattutto agli occhi di una commissione non italiana».
E Cagliari?
«Cagliari è una capitale di suo. Una capitale Mediterranea moderna. È un po' Spagna, un po' Italia, un po' Africa. Cagliari è un intreccio di pezzi di Europa e di mondo. È una città policentrica».
Ma non sarà Capitale della Cultura.
«Però potrà avere gli stessi benefici se non disperderà il patrimonio di idee e di progetto costruito in questi mesi. Parlo della rete che si è creata nel territorio per fare impresa culturale».
In soldoni?
«Ora la città deve essere matura: governance, università, media, aziende, imprese culturali e cittadini devono continuare a dialogare. Paradossalmente i benefici potrebbero anche essere maggiori. Certo che se fosse arrivato il titolo, se avessimo avuto più tempo per coinvolgere ancora più gente...».
Fa autocritica?
«Se autocritica è non essere riusciti a creare del tutto l'effetto valanga per quanto riguarda il coinvolgimento, la faccio. Ma solo per questo. Se ci avesse battuto una città di mare, che so, Taranto, se fosse arrivata in finale, avrei avuto qualche perplessità sulla nostra debolezza progettuale. Ma ci ha battuto Matera con un progetto del tutto diverso: come il rosso rispetto all'azzurro».
Ci sarà stato un limite.
«Abbiamo lavorato dalle 6 alle 23 ogni giorno, personalmente ho perso 7 chili».
Poca comunicazione?
«La scelta è stata quella di comunicare attraverso i contenuti: abbiamo vinto la preselezione nel 2013 e la cosa destò scalpore. Matera e altre città hanno lavorato al progetto dal 2007».
Eppure sul coinvolgimento non vi hanno contestato nulla.
«Se è per questo tutti i nostri parametri erano alti, penso alla capacità di accoglienza e di ripensare progettualmente i difetti urbanistici».
Un esempio?
«Il recupero dei palazzoni di Sant'Elia o gli aspetti negativi del Poetto: il brutto non va negato. Bisogna alzare il livello della cura».
Qual è il lascito di questa esperienza?
«È nata una rete, che ha creato una competenza. Prima solo l'Università era in grado di recuperare fondi europei per la cultura e la ricerca, ora sarà più facile ottenerli attraverso le partnership che si sono create. Sul fronte dei fondi nazionali, già quest'anno Cagliari e la Sardegna hanno avuto più soldi dal Fus, il fondo unico per lo spettacolo».
Parte dell'opposizione critica il vostro progetto.
«Rientra nel conflitto politico, ci sta il giorno dopo. Ma ripeto, siamo come la Roma: in Champions».
Ora lei che cosa farà?
«Ho un contratto fino a dicembre: 45 mila euro lordi per otto mesi. Il lavoro di tutto lo staff sarà costato al massimo 250 mila euro in tre anni, escludendo gli eventi organizzati dal Banco di Sardegna».
Quindi andrà via?
«Non dipende da me. Sono un tecnico».
Lorenzo Piras
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 13
Architettura presenta ReS: il sistema per gestire gli spazi
 
SASSARI È stato sperimentato con successo negli edifici di Architettura, ma può essere applicato proficuamente dalle pubbliche amministrazioni per gestire i propri spazi ottimizzando i tempi e i risultati. Si chiama “ReS”, acronimo di risorse e spazi, il nuovissimo sistema su base geografica per la gestione degli spazi, delle persone, delle attività e dei beni mobili. ReS è l’ultima “creatura” del Dipartimento di Architettura Urbanistica e Design che l’ha presentato al pubblico nei giorni scorsi alla presenza del rettore Attilio Mastino, del rettore eletto Massimo Carpinelli, del direttore amministrativo e di rappresentanti degli uffici. «Il sistema è completamente sviluppato da Architettura nel proprio laboratorio “ProSit” – si legge in una nota – con la collaborazione di soli docenti e collaboratori interni esperti di Gis (Geographic information system)». Il prototipo del sistema, completato in questa prima fase con riferimento agli edifici del Dipartimento di Architettura nelle sedi di Alghero, Porto Conte e Sassari, è stato presentato dal docente Maurizio Minchilli dopo una introduzione del Direttore Arnaldo Cecchini. I dettagli tecnici sono stati illustrati da alcuni componenti del gruppo di lavoro coordinato da Loredana Tedeschi e costituito da Cristian Cannaos, Elena Carta, Marco Pisano, Serafino Scanu. Sulla base delle informazioni raccolte ed elaborate e inserite nel geodatabase dal gruppo di lavoro, il sistema consente, ad esempio, la gestione dell’inventario dei beni mobili con la localizzazione di singoli oggetti, spostamento di sede, aggiornamento e calcoli relativi agli spazi per valutare la loro qualità e la superficie a disposizione per ogni persona. Dopo la presentazione del ReS c’è stato un coinvolgente dibattito dal quale è emerso l’ interesse dei presenti, «in particolare – prosegue la nota – concordi sulla necessità di usare uno strumento efficace e versatile per rendere più efficiente il ciclo di vita degli edifici pubblici e la gestione delle attività degli stessi ambienti comprendendo anche, in una fase successiva, i flussi delle attività didattiche e dei servizi allo studente». «È stata positivamente valutata e proposta – conclude la nota dell’ateneo – la possibilità di formare un team, incaricato dall’amministrazione dell’ateneo, che possa estendere il popolamento dei dati a tutta la struttura universitaria».
 

Questionnaire and social

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