Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 October 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda di venerdì 17 ottobre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
PREVENZIONE
Vaccinazioni e influenza: un video su Youtube
In un giorno, più di 1.800 visualizzazioni: stavolta il successo su Youtube (www.youtube.com/ watch?v=d3HJt7PmT8U) è anche un segnale positivo sul fronte della sanità. Un segnale che, spiegano i vertici dell’azienda ospedaliero-universitaria, va letto come «un grande no all’influenza e un enorme sì alle vaccinazioni», in linea con la campagna di sensibilizzazione alle vaccinazioni del personale sanitario promossa dal ministero della Salute.
Il video, ideato e realizzato dalla professoressa Rosa Cristina Coppola (dipartimento di Igiene e Medicina preventiva) è stato presentato mercoledì ai dipendenti dell’Azienda ospedaliero universitaria alla presenza del direttore generale Ennio Filogheddu. Girato nella struttura di Monserrato, ha come protagonisti d’eccezione il personale che lavora nell’Aou e gli specializzandi della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva. La regia è di Davide Mocci della Master Film.
 
 
 
2 - L’Unione Sarda di venerdì 17 ottobre 2014 / Economia (Pagina 38 - Edizione CA)
FORMEZ. Oggi alle 9,30 il convegno
TOUR DELL’INNOVAZIONE Oggi tappa a Nuoro
Il tour dell’innovazione targato I’M Sardegna (Innovation Manager Sardegna) sbarca oggi a Nuoro per parlare di “Social innovation”. L’incontro organizzato nella Sala convegni della Camera di Commercio, promosso dal Centro Regionale di Programmazione e gestito da Formez Pa, riunirà esperti e operatori economici per fare il punto su capacità, abilità ed energie che una società ha per risolvere problemi sociali, culturali e ambientali. Un settore, quello dell’innovazione sociale con grandi opportunità di sviluppo.
La mattinata si aprirà alle 9,30 con gli interventi di Costanza Cuncu (coordinatrice del progetto I’M Sardegna), Nicola Pirina (consulente scientifico) e Agostino Cicalò (presidente della Camera di commercio di Nuoro). Nel pomeriggio intervento di Gianni Fenu (Università di Cagliari) su “Le Complex networks per le smart regions” e Alex Giordano (Etnografiadigitale) che parla de “La narrazione di rural hub, filosofia e casi pratici”.
L. M.
 
 
 
3 - L’Unione Sarda di venerdì 17 ottobre 2014 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
AGENDA
Susanna Rizzoli racconta Chiara Vigo e il dono di lavorare la seta del mare
OMAGGIO A CHIARA VIGO Domani alle 18 lo Spazio Search, nel sottopiano del Palazzo Civico di Cagliari (largo Carlo Felice, 2) ospita la presentazione del volume “Chiara Vigo l’ultimo Maestro di bisso” della giornalista Susanna Rizzoli, edito da Carlo Delfino e tradotto in inglese da Jeff Grosch. Illustrato da circa 150 immagini di Luca Bonaccorsi, Nelly Dietzel, Luigi Garavaglia, Elisa Locci, Roberto Rossi, Marina Sgamato, Alessandro Spiga, il libro rende omaggio alla figura di Chiara Vigo e alla sua abilità nel tessere la seta del mare. All’incontro, insieme al Maestro, parteciperanno Camilla Bianchi, esperta Ministero Pari Opportunità e ricercatrice dell’Università di Roma Tor Vergata in diritti umani, Paola Piras, prorettore dell’Università di Cagliari, Enrica Puggioni, assessore alla Cultura del Comune di Cagliari. Verrà inoltre proiettato il documentario di Rossana Cingolani, presentato all’Unesco per la candidatura della Vigo come Patrimonio immateriale dell’Umanità.
 GRAPHIC NOVEL Domani alle 18.30 nella biblioteca comunale di Dolianova (piazza Brigata Sassari) verrà presentato il graphic novel di Sandro Dessì “Galilenses”, edito da Iskra. Insieme all’autore, interverranno Stefano Dessì, curatore della traduzione, e Giuseppe Pusceddu.
“PERIMETRO E BILANCIA” Fino al 31 ottobre, dal giovedì al sabato dalle 19 alle 21, allo Spazio (in)visibile di Cagliari (via Barcellona, 75) si può visitare l’esposizione “Perimetro e bilancia” di Alessandra Bonoli: la scultrice faentina ha realizzato una istallazione pensata nel 1978, progettata e sviluppata in questi quasi 40 anni della sua vita. (gr. pi.)
 
 
 
4 - L’Unione Sarda di venerdì 17 ottobre 2014 / Cultura (Pagina 41 - Edizione CA)
ANNIVERSARI Incontro a Cagliari
Nelle trincee nacque il senso della patria
L e battaglie del Risorgimento durarono sempre poche ore e la possibilità di essere colpiti era esigua. Nella Grande guerra, data la potenza dei cannoni e delle armi automatiche, i soldati andavano a morte certa. L’aspettativa di vita di un fante, in quell’inferno, era minima. Ci furono brigate come la "Sassari", la "Catanzaro" e la "Salerno" che ebbero oltre 10 mila tra morti e feriti. Il prezzo per liberare gli ultimi territori abitati da italiani nel Friuli Venezia Giulia e in Trentino fu pagato con 650 mila vittime e un milione e mezzo di feriti e mutilati, rispetto a una mobilitazione che interessò 4 milioni 800 mila uomini e, non si dimentichi, diecimila crocerossine. Questi numeri riassumono il macello che fu la Grande guerra, ma è proprio nelle trincee «che è nato il senso della patria». L’intera nazione fu coinvolta nel conflitto. Perché è vero che gli uomini, molti giovanissimi, andarono a combattere e a morire al fronte, ma nelle fabbriche rimasero gli operai e nei campi i contadini per sostenere l’armamento e l’economia di guerra.
LE DONNE Un ruolo importante per la prima volta lo ebbero le donne che sostituirono gli uomini al lavoro e moltiplicarono le forze per sostenere le famiglie. Tutta la società italiana partecipò alla mobilitazione. «Mai come in quella guerra l’Italia fu traumaticamente investita dal lutto di massa»: così dice Paolo Gaspari, titolare dell’omonima casa editrice con sede a Udine, specializzata in studi e pubblicazioni sulla Grande guerra e la Brigata Sassari. Lui stesso storico e infaticabile ricercatore, da molti anni si è dedicato con i suoi collaboratori alla ricerca negli archivi (anche austriaci e tedeschi) e alla diaristica. È suo il recente volume su "Caporetto" che ha fatto scalpore perché ribalta la consolidata tesi degli storici sulla più celebre disfatta dell’esercito italiano: «In realtà dall’esame dei documenti d’archivio e di migliaia di testimonianze di reduci emerge un quadro ben diverso», dice Gaspari: «Caporetto fu una sconfitta inevitabile, determinata dalla forza eccezionale dei tedeschi, ma non fu una infamante ritirata come volevano farla passare Cadorna con i suoi generali».
L’INCONTRO Paolo Gaspari è stato invitato a Elmas a parlare nel corso di un importante convegno svoltosi ieri nell’aula magna dell’Istituto agrario Duca degli Abruzzi, primo appuntamento di quattro organizzati dall’ufficio Scolastico regionale sotto l’egida del ministero e in collaborazione con il Comitato Grandi eventi, le Fondazioni Siotto e Garibaldi, le prefetture e la Regione. Al tavolo autorità e docenti universitari che, con questo incontro cagliaritano, hanno aperto il dibattito che si svilupperà nel 2015 in occasione delle manifestazioni per il Centenario dell’entrata in guerra. «Queste iniziative - ha detto lo storico Aldo Accardo- dirette soprattutto agli insegnanti e agli studenti continuano un lavoro che abbiamo iniziato con l’anniversario per i 150 dell’Unità d’Italia e che ci porteranno sino al 2018».
RICERCHE Lo storico Francesco Atzeni ha ricordato nell’approfondita introduzione che «gli studi sull’argomento erano fermi da decenni e che ora possono ripartire con nuovi filoni mai toccati». «Sinora si è andati avanti con saggi di sintesi - ha sottolineato Atzeni - ma è necessario cercare negli archivi e nella memorialistica elementi di novità che offrano un quadro più preciso dell’Italia dell’epoca. Quindi non solo la guerra in trincea, ma bisogna raccontare il fronte interno, la vita della popolazione, l’economia, il ruolo determinante delle donne. Gli studi sardi, in particolare, si sono concentrati sulle conseguenze che si ebbero nell’Isola col ritorno dei reduci, sulla nascita del Partito sardo d’azione e sull’esaltazione del mito della Brigata Sassari, ma è tempo di allargare il campo della ricerca».
Carlo Figari


 
 
5 - L’Unione Sarda di venerdì 17 ottobre 2014 / Cronaca di Oristano (Pagina 13 - Edizione OR)
CABRAS. Trasporto ballerino per l’unica statua con la testa: da ieri è al museo
Il gigante più prezioso accompagnato dal vento
Il vento di ieri preoccupava gli addetti ai lavori, ma, per fortuna, anche il secondo gigante trasportato al museo di Cabras è arrivato sano e salvo. La gabbia di legno costruita per il pugilatore di Mont’e Prama ballava durante il trasporto, e c’è stato anche qualche attimo di paura nel momento in cui la gru ha sollevato il reperto dalla terra del Sinis per caricarlo nel camion.
Alle dieci e trenta è scattato anche un applauso che ha stemperato un po’ la tensione. Poi via verso Cabras dove anche i gradini di ingresso al museo hanno rappresentato qualche difficoltà. Sono state necessarie diverse manovre per evitare movimenti bruschi: dentro la cassa del resto c’è l’unico gigante ritrovato con la testa attaccata al collo.
Da ieri dunque, all’interno della sala Cuccuru Is Arrius c’è un altro tesoro, sistemato a poca distanza dalla statua trasportata lunedì. Il prossimo passo è l’esposizione. A breve il sindaco Cristiano Carrus incontrerà Maria Assunta Lorrai, direttore regionale per i Beni culturali della Sardegna, per capire quando si potrà inaugurare la mostra. Intanto, ieri mattina a Mont’e Prama gli archeologi lavoravano con un pizzico di malinconia: «Ci dispiace vedere andare via i Giganti che abbiamo scoperto, - racconta Francesca Caputo -. Ma è giusto proteggerli. Speriamo di trovarne altri e soprattutto di non andar via da qui». E aggiunge con un po’ di speranza: «Il sito è enorme, ecco perché spero di poter lavorare ancora, magari assieme a chi arriverà tra poco». Sulla ditta emiliana che a breve gestirà lo scavo per conto del Ministero, il commento dell’archeologa della Soprintendenza Emina Usai: «Non è detto che le Università debbano fare le valigie, penso che un lavoro di squadra si possa fare, magari diviso per settori. Le università dovrebbero chiedere al Ministero la possibilità di collaborare. Sono certa che la risposta sarà positiva».
Intanto ieri, una volta sollevata la statua si è visto qualcosa di anomalo. Chissà se si nasconde il terzo Gigante.
Sara Pinna




LA NUOVA SARDEGNA
 
6 - La Nuova Sardegna di venerdì 17 ottobre 2014 / Pagina 29 - Alghero
DIPARTIMENTO ARCHITETTURA
Arnaldo Cecchini confermato direttore
ALGHERO Il professor Arnaldo “Bibo” Cecchini è stato riconfermato direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Sassari la cui sede è nel complesso di Santa Chiara. La riconferma è avvenuta nonostante Cecchini avesse manifestato l’intenzione di concludere la sua esperienza alla guida della facoltà. Il reincarico consentirà al direttore di proseguire, oltre agli aspetti di tipo didattico, anche quel percorso di consolidamento della capacità “produttiva” della facoltà che si è concretizzato recentemente con la soluzione di alcuni problemi di tipo logistico, e strutturale, come nel caso della piena fruizione del complesso di Santa Chiara sui bastioni. La sua riconferma plebiscitaria rappresenterà per il docente, che nell’incarico è succeduto al professor Vanni Macciocco, “fondatore” della facoltà, motivo di ulteriore impegno in un contesto che negli ultimi tempi ha assunto una dimensione più ampia, territoriale, per la ampia disponibilità fornita da Architettura a fornire ad altri centri dell’interland algherese ampia collaborazione di tipo tecnico e professionale. (g.o.)
 
Tedde: «Occorre realizzare la Casa dello studente»
ALGHERO «Architettura è un fiore all’occhiello della Sardegna: per ben 4 volte è risultata prima nella classifica Censis delle facoltà di Architettura». Lo ricorda Marco Tedde, dopo l’inaugurazione dell’anno accademico nella nuova sede «acquistata nel 2004 dalla giunta di centrodestra e completamente ristrutturata con inizio dei lavori nel 2007». «Nata nel 2002, - dice il consigliere regionale - Architettura è cresciuta di pari passo con la città di Alghero che nel medesimo periodo ha avuto una crescita forte in tema di infrastrutture e di servizi. Ora la politica regionale deve impegnarsi per riattribuire al Dipartimento il profilo di Università decentrata, togliendola da quello di università suburbana cui la relegò la politica regionale nel 2008, e attribuendo risorse dedicate in quantità sufficiente alla sua attività. A questo proposito - evidenzia Tedde - insieme al gruppo Forza Italia ho presentato come primo firmatario una mozione finalizzata ad attribuire un plafond annuo di 300.000 euro. La Giunta Pigliaru, mantenga l’impegno assunto dal presidente Soru nell’aprile 2007 di dotarla di una casa dello studente». (g.o.)
 



 
7 - La Nuova Sardegna di venerdì 17 ottobre 2014 / Pagina 9 - Sardegna
Il sommerso delle seconde case al mare
CAGLIARI C’è un boom delle seconde case che rimane nascosto. La Regione vuole cambiare: «Non si tratta di arginare il fenomeno ma di farlo emergere», afferma Francesco Morandi. Come? La ricetta è una sola: regole più chiare per gli imprenditori del settore turistico per difendere chi rispetta le norme. Morandi spiega: «Gli interventi che faremo saranno innanzitutto di tipo normativo. Dobbiamo creare un sistema classificato contro il sommerso. Lo fa già il Trentino da molti anni. Ma occorre anche la collaborazione dei Comuni. Capisco i problemi e le difficoltà dei piccoli centri, ma lavoreremo con l’Anci sull’uso imprenditoriale delle seconde case. Ci saranno vantaggi per tutti a far scomparire quelli che oggi si chiamano villaggi fantasma». Perché i Comuni? Almeno per due motivi: perché devono avere il controllo del territorio e perché l’uso delle seconde case porta a gravi squilibri nella gestione dei servizi essenziali (acqua e fognature) nei mesi in cui le seconde case vengono affittate ai turisti. Secondo uno studio elaborato dal Crenos, l’istituto di ricerca economica delle Università di Cagliari e Sassari, l’incidenza presunta del sommerso e quindi delle seconde case nell’isola è pari al 77% nel confronto tra presenze ufficiali e le stime di un’indagine campionaria. La Sardegna risulta essere la regione più interessata dal fenomeno delle seconde case (nascoste): precede, infatti, la Puglia che ha il 70%, il Molise, 62 per cento, e il Lazio che ha il 61 per cento di affitti in nero. Dal confronto emerge anche che il fenomeno del sommerso in Sardegna è in crescita: in termini assoluti significa che circa 23 milioni di pernottamenti sfuggirebbero alle statistiche ufficiali. (a.f.)



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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