Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 October 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda di lunedì 13 ottobre 2014 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
«Tagliato mezzo milione all'Arst»
I tagli ai trasporti annunciati con una delibera della Giunta regionale del 27 maggio scorso si stanno per concretizzare con l'assestamento di bilancio che sta per approdare in Consiglio regionale. La Giunta, tra le altre cose, ha deciso di cancellare i 500mila euro all'anno stanziati per il potenziamento dei trasporti nelle aree sulle quali insistono sedi universitarie.
Per Michele Cossa, leader dei Riformatori sardi, «questa decisione, unitamente a quanto si legge sulla stampa in relazione alle difficoltà finanziarie dell'Arst suscita grande preoccupazione per il sistema del trasporto pubblico locale nell'area vasta. Da una parte», osserva il consigliere regionale, «si tengono in piedi tratte inutili, con un numero di passeggeri ridicolo, dall'altra vengono ignorate le esigenze di realtà densamente abbiate e con una forte domanda di mobilità pubblica. A ciò si somma», prosegue Cossa, «il grave ritardo nell'avvio della nuova tratta di metropolitana Gottardo-Policlinico, che dovrà aprire la strada per la chiusura dell'anello dei trasporti nella parte nordest dell'area vasta, Sestu, incomprensibilmente e anacronisticamente servita ancora da un servizio di tipo extraurbano e non urbano». Da ex sindaco di Sestu, Cossa dà un suggerimento: «In attesa di un riassetto complessivo, con l'eventuale individuazione di un gestore unico del trasporto pubblico locale nell'area vasta di Cagliari, è necessario che l'Arst si organizzi per attivare, all'avvio della nuova tratta di metropolitana, un collegamento frequente Sestu-Policlinico e potenzi la tratta di autobus Sestu-Piazza Matteotti».
 
 
 
 
2 - L’Unione Sarda di lunedì 13 ottobre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 12 - Edizione CA)
No del sindaco al trasferimento in città del penitenziario minorile
Stop su Buoncammino
Zedda: «Faremo intervenire il presidente Renzi»
Sarà pure un'idea, un'indicazione di massima, ma la proposta del ministero di Giustizia di trasferire a Buoncammino il penitenziario minorile oggi ospitato a Quartucciu basta e avanza per far infuriare la città, che sul carcere una volta dismesso aveva ipotizzato ben altri scenari.
 LA PROTESTA «Non sono d'accordo con il trasferimento del carcere minorile a Buoncammino». Così il sindaco Massimo Zedda. «È una scusa per trasferire lì uffici pubblici e altri uffici dello Stato. A Quartucciu ci sono meno di dieci detenuti che, oltretutto, potrebbero essere ospitati in una comunità di recupero. Buoncammino - in accordo tra Regione, Comune e Università - potrebbe ospitare un albergo, spazi per gli studenti e di aggregazione, attività commerciali. Abbiamo avuto contatti con privati che prevedevano investimenti per diversi milioni di euro». Insomma, nessuna incertezza, per Zedda e la sua amministrazione.
Un no secco al trasferimento è arrivato anche dal consigliere regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci. «Il colle», dice, «deve essere restituito alla città. La storia di Buoncammino come struttura detentiva si deve considerare conclusa e la struttura deve essere resa fruibile. Lo Stato non può giocare a Monopoli sul nostro territorio».
 IL PIANO Massimo Zedda non ammette tentennamenti. «Dovrà essere messo a disposizione della città. Avevamo già fatto i sopralluoghi per iniziative internazionali che si sarebbero potute svolgere a Buoncammino non appena fosse stato libero. Mi auguro che si torni indietro, siamo pronti a coinvolgere su questo argomento il presidente Renzi. La struttura ha una funzione baricentrica rispetto a molte sedi dell'Ateneo di Cagliari e in questo senso potrebbe svolgere una funzione importante anche per l'Università. L'idea è quella di un grande progetto di ricucitura e riqualificazione di Tuvixeddu-Tuvumannu, il polo umanistico, quello d'ingegneria, i giardini pubblici, l'Anfiteatro, l'Orto botanico, l'orto dei Cappuccini, il polo economico giuridico, l'ospedale civile, la clinica Macciotta, il Palazzo delle Scienze, la fossa di San Guglielmo e la clinica Aresu, l'ospedale militare».
 I RIFORMATORI Per il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, «mentre la politica è distratta lo Stato si riprende Buoncammino. Lo fa con pretesti futili e destrezza: in un colpo solo toglie alla città uno degli edifici più ricchi di potenzialità e chiude una struttura importante per la Sardegna come la scuola di polizia penitenziaria di Monastir. Uno scandalo che non può restare sotto silenzio».
Andrea Piras

 
 
 
3 - L’Unione Sarda di lunedì 13 ottobre 2014 / Provincia Medio Camp (Pagina 18 - Edizione CA)
Pabillonis, un premio ai giovani laureati
Ancora un premio in denaro per i ragazzi che s'impegnano nello studio. E anche stavolta il bonus economico arriva (in modo anonimo e riservato) da una famiglia del paese che vuole gratificare i ragazzi che hanno raggiunto ottimi risultati nello studio. Quattordici universitari di Pabillonis che si sono laureati nel corso dell'anno hanno ricevuto un assegno di 220 euro.
Non è la prima volta infatti che vengono premiati gli studenti modello da questa famiglia che vuol mantenere l'anonimato: un mese fa, ben 19 studenti delle superiori delle scuole del Medio Campidano che avevano conseguito 100/100 all'esame di maturità, avevano ricevuto (dalle mani del vice sindaco Riccardo Sanna e dall'assessore alla Pubblica istruzione Roberto Piras, a nome della famiglia benefattrice) una pergamena e un assegno sempre di 220 euro. Anche alcuni alunni di terza media promossi con dieci e lode dell'Istituto Comprensivo di Guspini-Pabillonis avevano ricevuto, l'anno scorso, questo bonus.
Questi i premiati: Ilaria Cossu (Scienze e tecniche psicologiche); Alessandra Cossu (Chimica e Tecnologie farmaceutiche); Ilaria Diana (Lingue); Alice Floris (Architettura); Giada Colombo (Scienze Politiche); Marcello Floris (Storia); Danilo Ardu (Scienze Politiche); Ramona Melis (Lingue); Sonia Lisci (Scienze dell'educazione e formazione); Paolo Cherchi (Ingegneria dell'ambiente); Federica Ladu (Scienze Agrarie); Cristian Lampis (Informatica); Gianfranco Fanari (Ingegneria civile); Sabrina Atzori (Matematica).
Dario Frau
 
 
 
 
 
4 - L’Unione Sarda di lunedì 13 ottobre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 11 - Edizione CA)
Il messaggio della presidente del Fai Maria Antonietta Mongiu
«Una pluralità di centri da rilanciare»
La città che cambia ha bisogno delle sue radici. «Cagliari va riscoperta», dice Maria Antonietta Mongiu, presidente del Fai: «Va ripensata riaffermando il suo policentrismo». Il centro che cambia a seconda delle esigenze: «Nella storia ci sono stati tempi in cui l'esigenza era affermare un centro vicino alle lagune. Ora le esigenze sono altre: ma sono centro anche piazze che possono apparire periferia, come quella del Cis: della city cagliaritana che si spinge verso il mare». Centro è senz'altro piazza del Carmine: come ha affermato lo storico dell'arte Antonio Masala, «si tratta della prima piazza progettata per essere tale nel 1842». Ora ha bisogno di interventi. Masala, come Pietro Ciarlo, che ha chiuso la giornata in piazza L'Unione Sarda con un intervento in difesa dell'articolo 9 della Costituzione, hanno sollecitato «il recupero di Palazzo Rocca, da anni pericolante e nascosto da ponteggi». In piazza L'Unione Sarda non poteva mancare l'intervento di un cronista. E il compito è stato assolto dalla responsabile della Cronaca di Cagliari, Maria Francesca Chiappe: «Il cronista va in giro per la città alla ricerca delle bruttezze che nascondono bellezze», ha detto. «Guarda e osserva. C'è un palazzo abbandonato nel viale Trieste? Chi l'ha costruito? Perché è in abbandono? Se il cronista è bravo, attorno alla sua curiosità saprà farne la curiosità di tutti, costruendo un'inchiesta in grado di sollevare il problema, di portarlo all'attenzione della politica in modo che venga affrontato e, magari, risolto». (lo. pi.)
 
 
 
 
5 - L’Unione Sarda di lunedì 13 ottobre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 10 - Edizione CA)
Operatori culturali in campo col Comune
Il progetto Cagliari “Capitale europea della cultura 2019” ha diversi protagonisti. Tra i più importanti gli operatori culturali. L'assessore Enrica Puggioni: «Tra febbraio e aprile 2014 associazioni e operatori culturali si sono confrontati sulla candidatura e hanno avviato un modello di progettazione lavorando in 9 gruppi diversi». È stato promosso un forum di partecipazione e di discussione virtuale «per continuare a confrontarsi anche al di fuori degli incontri». Puggioni: «Il Forum rappresenta un contenitore di idee, suggerimenti, consigli e progetti, grazie al quale si potrà definire l'intero processo di riscrittura della città su base culturale». Non soltanto gruppi e associazioni culturali. Aderisce a “Cagliari 2019” una rete di partenariato a livello locale, regionale e nazionale. Tra i partecipanti: Regione, Provincia, ministero dei Beni culturali, l'Ufficio scolastico regionale, L'Università di Cagliari, la Fondazione Banco di Sardegna. Presenti anche 25 Comuni, l'Anci Sardegna, L'Autorità portuale, la Camera di commercio, sindacati, fondazioni, consorzi, parchi, la diocesi, cooperative. (p. p.)
 
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
6 - La Nuova Sardegna di lunedì 13 ottobre 2014 / Prima pagina
MONT’E PRAMA Mastino: un Gigante all’Expo
Zucca sul cantiere del ministero: «Continuità negli scavi»
Mentre tra speranze e malcelate tensioni il cantiere di Mont’e Prama sta per passare al ministero dei Beni culturali, il rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino riaccende un altro fronte di polemica dicendosi favorevole a trasferire temporaneamente uno dei Giganti all’Expo di Milano. SELLONI A PAGINA 12




 
7 - La Nuova Sardegna di lunedì 13 ottobre 2014 / Pagina 12 - Oristano
«Scavi nel segno della continuità» L’auspicio di Zucca
Cabras. L’imminente apertura del cantiere del ministero:  
interviene l’archeologo che studia i Giganti da 35 anni
di Simonetta Selloni
CABRAS «Faccio mie le considerazioni del rettore Attilio Mastino: mi auguro che si prosegua in fraternità, amicizia, scienza». L’archeologo Raimondo Zucca fa esercizio di diplomazia in quella che sembrerebbe diventata una guerra sulla titolarità degli scavi a Mont‘e Prama. Terra di Giganti e polemiche, dopo l’annuncio del sottosegretario al ministero dei Beni culturali e Turismo, Francesca Barracciu, sull’imminente avvio di una campagna di scavi che sarà direttamente gestita dal Ministero. Dopo le presa di posizione del deputato Mauro Pili (Unidos), arriva quella di Ugo Cappellacci. L’ex presidente forzista della Regione, esprime la preoccupazione su quello che definisce «Il tentativo di relegare in un angolo le Università di Cagliari e di Sassari, che finora hanno risolto un ruolo fondamentale, per concentrare ogni iniziativa nelle mani della burocrazia romana». Alla burocrazia romana intanto scrive il rettore Mastino, dopo aver ricevuto una richiesta sui tempi di conclusione del cantiere attualmente in corso. A rigor di logica, non appare credibile che il cantiere ministeriale possa fare tabula rasa dell’equìpe di archeologi, geologi, esperti di bioarcheologia e antropologi sardi, nel quadro di una evidente necessità di continuità nel percorso di scavo. Ma qualche timore serpeggia ed è quindi necessaria la chiarezza su questo punto, tenuto conto del patrimonio di conoscenze degli archeologi che studiano Mont‘e Prama e ci lavorano da 35 anni; ancora di più, visti i risultati conseguiti. Da maggio sono stati estratti altre due statue, frammenti, individuate nuove tombe. Chiariamo lo stato dell’arte. A Mont‘e Prama è operativo il cantiere del Ministero, finanziato dalle Università di Cagliari e Sassari (250mila euro), e che il 2 maggio hanno firmato un accordo, con le Soprintendenze ai beni archeologici di Cagliari e Oristano, il Consorzio Uno, il Comune di Cabras e il ministero della Giustizia (per il carcere di Massama). In base a questo accordo, hanno la condirezione le Soprintendenze (Alessandro Usai e Emina Usai), e le Università di Cagliari ( Gaetano Ranieri ) e Sassari (Paolo Bernardini, Piergiorgio Spanu e Raimondo Zucca). Il nuovo cantiere nascerà con i fondi erogati nel 2009 da Arcus Spa, ente strumentale del ministero, fatto fuori dalla spending review di Monti: un ente defunto che però garantisce 700mila euro, di cui 200mila per Mont‘e Prama (e 500mila per Tharros). L’appalto è stato aggiudicato in via provvisoria a una ditta di Reggio Emilia il 6 agosto: ora, tra Durc, certificazione antimafia e quel che prevede il Codice degli appalti, occorrerà tempo per l’aggiudicazione definitiva. La ditta si avvarrà di archeologi e si muoverà sulle linee tracciate dalla Soprintendenza. Detto questo, buonsenso e logica indicherebbero una continuità in un lavoro che pone Mont‘e Prama al centro della comunità scientifica mondiale e sul quale è logico l’intervento del Ministero. Nel segno della continuità per la quale dimostrano disponibilità sia Mastino che Zucca. E se nulla per ora è deciso, è evidente che il rischio sarebbe quello di disperdere un patrimonio di esperienze che – così come i Giganti – travalica certamente i confini dell’isola.
 
Mastino: d’accordo sull’esposizione fuori dall’isola
«Non ho dato indicazioni sulla data di conclusione del cantiere». Il rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino ha ricevuto dal Ministero la richiesta di chiarimenti e ha comunque risposto, dando la massima disponibilità per un incontro. Molto chiara e netta, invece, la posizione di Mastino su un altro dei temi caldi sollevati in merito ai Giganti di Mont‘e Prama: la possibilità che una statua possa essere portata anche nella penisola ed essere esposta durante una manifestazione di grande richiamo. Il riferimento all’Expò di Milano, idea peraltro lanciata dal deputato Pierpaolo Vargiu (Riformatori), e che non è avversata da Mastino. Il quale ricorda, però, come «L’idea del Museo del Betile, dal governatore Soru – che peraltro aveva trovato i fondi per rimettere assieme gli oltre 5000 frammenti recuperati a Mont‘e Prama – potrebbe dare una casa comune ai Giganti». Per i quali lo stesso Mastino auspica unicità: «Anche a Cabras, ma ritengo fondamentale mantenere unito il corpus». (si.se.)

 
 
 
 
8 - La Nuova Sardegna di lunedì 13 ottobre 2014 / Pagina 16 - Nuoro
Confronto aperto al museo Tribu tra diversi imprenditori e gli studenti dei master Muat e Must
GIOVANI MANAGER DEL TURISMO CRESCONO NEL TERZO SETTORE
«È fondamentale non perdere la speranza nonostante tutti i mali dovuti alla burocrazia»
di Francesco Pirisi
NUORO Un po’ di idee per iniziare un’attività economica e superare almeno in parte le difficoltà del sistema. Le hanno date alcuni imprenditori intervenuti al Tribu al dibattito su “Imprese, pubblica amministrazione e mercato del lavoro”, promosso dalla sede di Piacenza dell’università Cattolica del Sacro Cuore. Un confronto all’interno dei master Muat e Must. Il primo su amministrazione del territorio, attivo a Cagliari. Il secondo diviso tra lo stesso capoluogo isolano, Nuoro e Sassari, per preparare professionisti competenti nello sviluppo turistico. L’uditorio è stato quello dei giovani qualificati nelle scuole di specializzazione, che nei percorsi individuati durante la scuola hanno puntato le loro chance. Qualcuno con alcune idee specifiche: un’agenzia di viaggio o la valorizzazione di prodotti tipici, altri con il dubbio sulla scelta giusta, anche perché la possibile intrapresa è complicata in partenza dagli effetti della depressione economica. Dal tavolo dei relatori via via le diverse esperienze e i suggerimenti, dopo l’introduzione del docente dell’università emiliana, Antonello Menne, che a Nuoro ha le sue radici. A portare saluti e buoni auspici anche il sindaco Alessandro Bianchi, e il presidente della Camera di commercio, Agostino Cicalò, accompagnato dal direttore generale, Giovanni Pirisi. Storie di successi, ma sempre dentro un percorso con molte incognite e difficoltà. Qual è la vicenda imprenditoriale poco nota, ma comunque stimolante, di Pier Andrea Costa, presidente di una cooperativa sociale. Vista la sua esperienza ha consigliato proprio di percorrere il terzo settore. Il perché in questi dati, riguardanti l’isola dove operano 860 coop: «Nel tempo della crisi sono cresciute del 14 per cento. Hanno aumentato dell’8 per cento il lavoro a tempo indeterminato e del 12 quello a tempo determinato. E, insieme, da annoverare anche un 17 per cento di crescita dei lavoratori svantaggiati». Tra le informazioni di servizio, «mettere a frutto le esperienze maturate e scegliere un campo attinente alle proprie capacità». Sempre secondo la filosofia «piccolo (o comunque non complesso) e tipico è meglio», l’esperienza di Alessio Raggio, che guida l’hotel nel faro di Capo Spartivento, nel sud dell’isola. È convinto di avere restituito vita a un pezzo di storia della Sardegna di cui in tanti vanno matti. Ai diplomati dei master della Cattolica ha proposto le stese cose: «Il lusso non è più indicato, come negli anni ’80, con il possesso dello yacht o con la vacanza nella località “in”, ma piuttosto con lo sfizio di stare appartati nell’isolotto dell’arcipelago della Maddalena o mischiati tra i pochi abitanti del paesino della Sardegna in via di estinzione. Lui che ha conosciuto i mali della burocrazia (il bando nel 1991, la chiamata solo 10 anni più tardi) per “riaccendere” il faro, consiglia comunque di non perdere la speranza e pensare che «l’Europa, l’Italia, la Sardegna sono altrettanti “brand” che garantiscono la base per il successo imprenditoriale». Due delle incognite sono la pubblica amministrazione e le banche, che vengono accusate di aver smarrito per strada lo scopo sociale di inserirsi come intermediari tra il cittadino-risparmiatore e l’impresa. Il primo avversario si può vincere con l’auto-convincimento, a sentire il quartese Nicola Pinna, esperto in sviluppo locale: «La pubblica amministrazione va considerata come qualcosa che ci appartiene, anche perché a quest’ultima torna utile avere il cittadino vicino». Il limite delle banche è più di fantasia, che reale. Il giudizio è interessato, ma comunque di elevata competenza. Quello di Paolo Porcu, a lungo direttore generale della Banca di Sassari: «Negli ultimi dieci anni nell’isola sono stati persi 9 punti di Pil e la domanda di credito è crollata. Gli istituti bancari non hanno problemi a prestare il denaro. Certo si sta attenti e si finanziano i progetti che danno garanzie di riuscita». Un aspetto comunque controverso, nella sintesi fatta da Antonello Menne, che ha auspicato «un’attenzione maggiore verso le imprese che meritano di essere incoraggiate e sostenute».
 



 
9 - La Nuova Sardegna ONLINE di domenica 12 ottobre 2014 / astronomia, convegni
L’Astronomia, ormai scienza di casa in Sardegna
Le promettenti prospettive di sviluppo del settore emerse al simposio internazionale tenuto nella sede del radiotelescopio di San Basilio
di Jacopo Bulla
SAN BASILIO. Oltre centotrenta astronomi e tecnologi provenienti da tutto il mondo hanno partecipato al dodicesimo “European vlbi network symposium and users meeting“ , organizzato dall’osservatorio astronomico di Cagliari e dall’istituto di radioastronomia di Bologna, che si è concluso nei giorni scorsi.
E’ stato un congresso interessantissimo sotto il profilo scientifico. Sono stati, infatti, discussi i più importanti risultati scientifici della interferometria radio su lunghissima linea di base (very long baseline interferometry, vlbi), nell’ambito della rete europea di radiotelescopi, lo european vlbi network. Durante il meeting, finanziato dall’istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e dal progetto europeo Radionet3 , si è parlato anche dei recenti test positivi di ingresso nella rete EVN del Sardinia Radio Telescope, (SRT) il più grande e sofisticato radiotelescopio europeo, costato 70 milioni di euro, installato nell’altopiano di Pranu Sanguni, quasi al limite di confine tra i comuni di Silius, San Basilio, San Andrea Frius e San Nicolò Gerrei , che ha un’altezza di circa 70 metri , un peso di 3000 tonnellate e una parabola versatile col diametro di 64 metri.
“Si è trattato di un’occasione importantissima- spiega Andrea Tarchi, ricercatore presso l’osservatorio astronomico di Cagliari, uno degli organizzatori del simposio- per far emergere l’immagine positiva e lo sviluppo della ricerca astrofisica sarda ed, in particolare, della radioastronomia interferometrica, resa ora possibile dall’inclusione di SRT nella rete europea di radio telescopi“. Un’intera giornata del meeting è stata in particolare dedicata alla visita al sito del Sardinia Radio Telescope e all’incontro con gli amministratori comunali del territorio. “Il SRT non appena saranno completati i laboratori e il centro visite ed entrerà in funzione a pieno regime- ha sottolineato il sindaco di Silius Giuseppe Erriu- può sen’altro offrire una grande opportunità di sviluppo per il Gerrei, una delle zone della Sardegna con il più alto tasso di disoccupazione e spopolamento”.
“Le prospettive dell’astronomia in Sardegna- ha detto Andrea Possenti, il direttore dell’Inaf-osservatorio astronomico di Cagliari- sono estremamente promettenti grazie al congiunto completamento del SRT e del nuovo quartiere generale dell’osservatorio a Selargius, entrambi resi possibili grazie al contributo essenziale della regione Sardegna. In particolare- ha aggiunto Possenti- ci adopereremo per far aumentare la già elevata qualità della produzione scientifica dell’osservatorio e per far diventare SRT e la sede di Selargius degli autentici volani per la crescita culturale, tecnologica e turistica di tutta la Sardegna“.



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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