Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 October 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda di sabato 11 ottobre 2014 / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
INNOVAZIONE. In 4 anni una rete intelligente per la distribuzione di energia elettrica
Crs4, nasce la città del futuro

Il progetto finanziato dall'Unione Europea con 11 milioni
Undici milioni di euro, tredici partner europei e quattro anni di tempo per trasformare una piccola isola della Germania in una città del futuro. Sono i numeri del progetto europeo “Netfficient: Energy and economic efficiency for today's smart communities through integrated multi storage technologies”, che coinvolge anche il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell'Università di Cagliari e il Crs4 di Pula. Il programma è destinato a rinnovare la rete di distribuzione elettrica dell'isola tedesca di Borkum in una Smart Grid, una rete intelligente, attraverso lo sviluppo e l'implementazione di nuovi modelli di gestione, sia dell'infrastruttura elettrica, sia dei relativi benefici economici, con l'obiettivo di rendere questo tipo di investimento replicabile nei diversi Stati europei.
L'ESPERIMENTO In Germania quindi verrà allestito una sorta di laboratorio dove pianificare i sistemi energetici del futuro e sperimentare l'utilizzo delle tecnologie di accumulo distribuito (batterie speciali, volani, recupero di batterie delle auto elettriche), dal livello domestico a quello di rete di distribuzione. Il tutto finalizzato a progettare un sistema elettrico che consentirà un uso razionale dell'energia, consumata e prodotta da fonti energetiche rinnovabili.
IL CRS4 Luigi Filippini, presidente del Crs4 ha sottolineato l'importanza del progetto. «Ci permetterà di rafforzare la collaborazione con l'Università di Cagliari e le imprese locali e internazionali, ma conferma anche quanto il Centro stia lavorando a trecentosessanta gradi, non soltanto nei settori della tecnologia informatica per i quali siamo soliti essere identificati».
L'UNIVERSITÀ «Il Crs4 e l'Università di Cagliari», ha spiegato Alfonso Damiano, professore associato del Dipartimento «si occuperanno di una delle parti più delicate del progetto: lo sviluppo del sistema di gestione dell'accumulo elettrico per ottimizzare l'utilizzo nei consumi locali della produzione di energia da fonti rinnovabili».
ENERGIA E AMBIENTE I ricercatori del settore Energie e Ambiente del Crs4 affronteranno così i problemi di stoccaggio dell'energia prodotta da fonti rinnovabili. «Tra questi le tecnologie di accumulo degli impianti fotovoltaici anche quando il sole è tramontato», ha aggiunto Filippini «in campo ci sono competenze altamente specializzate, che avranno però un'importante ricaduta nel quotidiano».
IL PROGRAMMA UE Il progetto segue le linee guida del programma comunitario Horizon 2020 rivolto a qualsiasi ente o azienda dei 28 paesi membri impegnati nella ricerca e l'innovazione per il periodo 2014-2020. Luigi Raffo, delegato dell'Ateneo ai Programmi Europei di Ricerca esulta per il terzo progetto approvato nell'ultimo trimestre. «È un significativo successo centrato stavolta su una tematica per noi non ancora oggetto di finanziamento europeo. Dimostra quindi che, in Ateneo, sono sempre di più coloro che guardano con interesse all'Europa sia come opportunità di allargare e consolidare la propria rete di collaborazioni sia come fonte di finanziamento della ricerca. Interesse che evidentemente vede premiati capacità ed impegno».
Luca Mascia


 
 
2 - L’Unione Sarda di sabato 11 ottobre 2014 / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Master a Nuoro
Agroalimentare e turismo motori di sviluppo

NUORO Imprese, pubblica amministrazione e mercato del lavoro. Tre mondi spesso paralleli, a farli incontrare le competenze di giovani disposti a una rivoluzione economica di stampo copernicano. Istruzioni per l'uso per futuri imprenditori ieri a Nuoro, al master Must promosso dall'Università Cattolica del Sacro Cuore. Il primo obiettivo è intercettare il bisogno e andare in quella direzione. Sviluppo fa rima con consapevolezza, la crescita è possibile solo se si parte dai punti di forza individuati nella quotidianità: per la Sardegna la filiera dell'agroalimentare, il turismo e il settore dei prodotti digitali.
I primi protagonisti sono proprio gli ex studenti Must, in viaggio verso il futuro: Simone Tatti, Chiara Muggittu, Irene Bosu, Mariella Cortes, Annalisa Pireddu, Silvio Persico, Sabina Corrias, Antonella Sanna, Antonella Manca. A confronto con chi dell'intrapresa ha fatto la propria ragione di vita: Agostino Cicalò, presidente degli omonimi magazzini, Sergio Zuncheddu, editore de L'Unione Sarda , Alessandro Bianchi, sindaco di Nuoro, Pierandrea Costa, presidente della cooperativa sociale Solidarietà 2008, Paolo Porcu, Sardaleasing, Alessio Raggio, direttore hotel Faro, Nicola Pirina, innovation strategist, Giovanni Pirisi, direttore della Camera di commercio di Nuoro. A introdurre i lavori Antonello Menne e Paolo Sabbioni, docenti di Diritto commerciale e pubblico della Cattolica. Menne rilancia il modulo sperimentato con successo da Assolombarda: ogni imprenditore affermato aiuti un collega ai primi passi e gli trasmetta i segreti del mestiere.
Francesca Gungui


 
3 - L’Unione Sarda di sabato 11 ottobre 2014 / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
L'INIZIATIVA. Domani la maratona culturale organizzata dal Fondo ambiente italiano
La città rivive in dieci piazze
Artisti, attori e intellettuali raccontano Cagliari agli abitanti
Pronti via. Si “correrà” da una piazza all'altra, per scoprire tutti insieme le bellezze della città. La “Fai Marathon” si prepara al fischio di partenza: l'appuntamento, domani a Cagliari (e in contemporanea a Sassari, Nuoro e Ozieri per quel che riguarda le sedi sarde), vedrà protagonisti i cagliaritani (e, perché no?, i turisti) invitati a percorrere con tutta calma la città, attraverso un tragitto in dieci tappe. Il motto del Fai (Fondo Ambiente italiano) è semplice: cammina e osserva la città, senza farti prendere dalla fretta di tutti i giorni. Almeno domani, forse, sarà così. E non ci vorrà molto, se non una grande piazza, una persona che racconti la città, la gente che ascolta.
DIECI PIAZZE Un copione che si ripeterà contemporaneamente in dieci piazze di Cagliari, dalle 10 del mattino alle 16,30, con ritrovo finale alle 17 in piazza L'Unione Sarda (che sostiene l'iniziativa, seguita in diretta streaming su L'Unione Sarda.it ) dove, dalla terrazza della redazione, al terzo piano, sarà possibile ammirare una prospettiva inedita della necropoli di Tuvixeddu sotto la “regia” della presidente regionale Fai, Maria Antonietta Mongiu. È lei che ha portato nell'Isola questa terza edizione dell'evento nazionale che coinvolge 120 città italiane. I partecipanti possono iscriversi alla maratona attraverso il sito online (www.faimarathon.it) o presentandosi (domenica stessa) ai tavolini presenti in ogni piazza e gestiti dagli addetti in pettorina Fai. Il contributo di 4 euro è a sostegno del Fondo e delle sue iniziative di tutela dell'ambiente e del patrimonio nazionale: in cambio i partecipanti riceveranno un kit che comprende, tra l'altro, uno zaino, una pettorina, l'itinerario della maratona.
IL PERCORSO Come nell'agorà greca o nel foro romano, le dieci piazze cagliaritane della Fai Marathon (indicate nel grafico) avranno il potere di radunare la gente, grazie all'appeal di attori, artisti, intellettuali, medici, magistrati, agronomi e sacerdoti che, ogni mezz'ora, si esibiranno in contemporanea nei diversi punti della città. Così, come racconta la Mongiu, non ci si dovrà stupire di trovare un prof universitario (Franco Masala, storico dell'architettura) che in cima a una panchina, in piazza Del Carmine, descrive il Palazzo delle Poste, né dovrà sembrare strano che in piazza Yenne famosi artisti (come Massimiliano Medda) inscenino una pièce teatrale. Potrebbe anche accadere di trovarsi nel mezzo dell'esecuzione di un quartetto d'archi (Karel Quartet) in piazza San Cosimo, o di sentire una magistrata (Fiorella Pilato) evocare il processo a Sigismondo Arquer o una signora (Pepi Lostia Piga) raccontare di Emilio Lussu, come un sacerdote (don Ettore Cannavera) parlare della piazza, luogo di integrazione. Scene dal vivo, «90 momenti - sottolinea Maria Antonietta Mongiu - in cui gli artisti e i ciceroni del Fai racconteranno la loro Cagliari e si esibiranno, senza presentazioni, a prescindere dalla presenza di spettatori». Allora, si parte? Cagliari è pronta a tagliare il traguardo.
Carla Raggio
 
 
4 - L’Unione Sarda di sabato 11 ottobre 2014 / Provincia Ogliastra (Pagina 45 - Edizione CA)
LANUSEI
Porte chiuse per gli studenti in biblioteca

L'inaugurazione risale a poco più di un anno fa, ma le porte della biblioteca comunale di via Zanardelli sono già chiuse. «Dobbiamo preparare gli esami per l'Università e la biblioteca sarebbe il posto ideale, ma non ci sanno dire quando aprirà». Giulia Demuru e Giulia Mura sono due ventitreenni volenterose, iscritte alle facoltà di Filosofia ed Economia dell'Università di Cagliari. Le lezioni sono finite e loro hanno fatto rientro a casa per preparare la sessione di prove autunnale. «Siamo costrette ad andare ad Elini per poter studiare in biblioteca», spiegano le due ragazze. «Io mi sono anche offerta di fare la volontaria, purché il Comune la apra. Ho protocollato la richiesta, ma non mi hanno fatto sapere nulla», assicura la studentessa di Filosofia.
 
 
5 - L’Unione Sarda di sabato 11 ottobre 2014 / Provincia di Cagliari (Pagina 36 - Edizione CA)
MONSERRATO. Centro storico chiuso alle auto, la proposta è contestata Monserrato come Orvieto non piace ai commercianti
Chiusa l'assemblea in Municipio, la domanda resta in piedi. Quali sono gli obiettivi della comunità? La nuova proposta del piano del traffico sembra dividere cittadini e commercianti. I primi vorrebbero migliorata la qualità della vita e attendono si realizzi il progetto Oscar, primo premio nazionale in termini di sicurezza e vivibilità: nuovi sensi unici, centro storico riservato (o quasi) ai mezzi pubblici. I secondi temono che ancora una volta vengano danneggiate le attività, per loro il traffico in centro è vitale.
L'ASSEMBLEA Così, nel corso delle tre ore di assemblea con la popolazione, sindaco, assessore, comandante dei vigili e Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità), l'esposizione del piano è stata intervallata da commenti e proteste dei commercianti di via Del Redentore e via Giulio Cesare. Perché se piacciono le complanari sulla 554, le rotonde, smaltire il traffico tra Selargius e viale Marconi, il senso unico nelle due strade del commercio fa paura.
LA PROPOSTA «Come succede in città come Orvieto o Perugia - ha spiegato il professore Italo Meloni del Cirem - il centro non dovrebbe essere attraversato da tanti veicoli». Oggi sono dieci mila al giorno. «Si deve aggirare, non si attraversa». Qualcuno è insorto. «Come facciamo con le nostre attività?», domandavano infuriati i commercianti mentre scorrevano le “slide” con i nuovi percorsi. «Io li capisco», dice Elisabetta Cogoni, che si definisce un “pedone” ma soprattutto una cittadina. «Ma dobbiamo anche pensare agli anziani, ai bimbi che non possono più andare a scuola a piedi, ai disabili o a una madre col passeggino. Siamo invasi dalle auto e sulla bici ti insultano perché sei in mezzo alla carreggiata». Un giovane che abita in via San Sebastiano, strada particolarmente stretta, racconta: «Non so mai se riesco a tornare a casa», tra traffico e auto parcheggiate. Non a caso qualche residente è stato investito appena messo il piede fuori da casa.
IL CONFRONTO Il sindaco Gianni Argiolas ha rimandato le proposte al prossimo incontro di mercoledì. «Siamo obbligati a rivedere il piano del traffico per la sicurezza», ha commentato l'assessore Valerio Sartini, «serve una cultura stradale migliore». Franco Ghiani, consigliere di “Monserrato la tua città”, è scettico: «Noi come Orvieto? In qualsiasi luogo del mondo con centro storico di un certo tipo, esistono parcheggi di scambio e bus navetta». La soluzione potrebbe essere un pollicino che agevoli la mobilità.
Virginia Saba


 

 
 
6 - L’Unione Sarda di sabato 11 ottobre 2014 / Primo Piano (Pagina 6 - Edizione CA)
CABRAS. «Lo Stato è assente»
Mont'e Prama, blitz di Pili: scavi illuminati

Unidos per la luce. Due torri, un gruppo elettrogeno e l'ennesima provocazione a uno Stato: «Assente, ha fatto calare il buio su Mont'e Prama». Il deputato Mauro Pili ieri sera ha illuminato a giorno, con un generatore elettrico noleggiato per l'occasione, il sito archeologico alle porte di Cabras. «Non ce ne andremo sino a quando i due giganti emersi duranti gli scavi non saranno al sicuro» ha detto l'ex presidente della Regione. «È una vergogna - ha proseguito - è possibile che non siamo riusciti a trovare 500 euro per garantire sicurezza a uno dei più importanti patrimoni archeologici del Mediterraneo?». L'area degli scavi è ostaggio del buio. A fare la guardia ai Giganti un solo vigilantes. «Lo Stato deve vergognarsi di come gestisce questo sito - chiude Pili - come si deve vergognare del fatto che stanno dando il benservito alle due Università sarde per far posto a una società emiliana. Il lavoro dei nostri ricercatori ora passa nelle mani di chi non ha a cuore il bene di questa terra». Non la pensa così il sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu che replica immediatamente: «Pili gioca al piccolo elettricista per smania di protagonismo». Ieri, però sui Giganti non è mai calato il buio. ( m .o. )
 
 
7 - L’Unione Sarda di sabato 11 ottobre 2014 / Speciale (Pagina 53 - Edizione CA)
RISTAMPE Giacomo Mameli racconta la guerra vista dai vecchi di Perdasdefogu
La storia non è fatta soltanto dai grandi condottieri e dai generali. Eppure nei libri del liceo le guerre sono raccontate solo con i nomi dei capi, da Alessandro Magno ad Annibale e Scipione. Mettere insieme i punti di vista dei soldati semplici, raccogliere le loro storie prima che andassero perdute e riuscire ad avere un perfetto spaccato della seconda guerra mondiale. Lo ha fatto il giornalista Giacomo Mameli ne “La ghianda è una ciliegia”, edizioni Cuec, arrivato alla quarta ristampa. Il libro che raccoglie le testimonianze dei vecchi di Perdasdefogu torna in libreria con una prefazione del professor Luca Serianni, ordinario di Storia della lingua italiana a La Sapienza.
E proprio nell'ateneo romano sarà proposto agli studenti come esempio di narrativa popolare. Mameli, per questo testo accostato dalla critica a Nuto Revelli, Giulio Bedeschi e Beppe Fenoglio spiega: «Ho trascritto pazientemente le cose che mi hanno detto i protagonisti. Non sarei mai capace di scrivere un giallo. Non riesco ad inventare, ma so ascoltare e registrare quello che dicono gli altri». E quale modo migliore per intuire il dramma delle camere a gas e l'orrore della follia nazista se non ascoltare zio Vittorio Palmas, noto Cazzài, quando dice che lui è vivo per due chili. Perché chi pesava 35 chili veniva buttato nelle camere a gas e lui quel giorno in cui passarono a cercarlo ne pesava 37.
Scrive Serianni nella prefazione: «In queste pagine Giacomo Mameli preserva il fascino di testimonianze che hanno un valore umano ma anche artistico, notevole. L'autenticità di una drammatica esperienza, quella universale della guerra (e di quale guerra!), spesso unita a situazioni individuali dolorose (la morte precoce di familiari o l'onnipresente fame) colpisce il lettore anche emotivamente proprio per l'assenza, non si dice solo di abbellimenti retorici, ma di una strategia narrativa che vada oltre la più naturale sequenza cronologica degli avvenimenti».
Paola Pilia




LA NUOVA SARDEGNA 
 
8 - La Nuova Sardegna di sabato 11 ottobre 2014 / Pagina 14 - Economia Sardegna
FONDI EUROPEI
Dall’isola la ricerca per le città intelligenti
CAGLIARI Ci sono anche il Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell'Università di Cagliari e il Centro di ricerca regionale Crs4 nel progetto europeo per le città intelligenti. Si tratta di un piano da undici milioni di euro e che coinvolge tredici partner europei. Il progetto - hanno spiegato i rappresentanti dell’Università e del Centro di ricerca che fu presieduto dal Nobel Carlo Rubbia alla fine degli anni Ottanta con l’intento di fare del Crs4 il maggiore Centro di calcolo matematico d’Europa - - è destinato a trasformare in quattro anni la rete di distribuzione elettrica dell'isola di Borkum, in Germania (nel mare del Nord), in una «Smart Grid» (una rete intelligente) attraverso lo sviluppo e il miglioramento di nuovi modelli di gestione sia dell'infrastruttura elettrica sia dei relativi benefici economici. Come? Anche con batterie delle auto elettriche recuperate. Il risultato sarà un sistema elettrico che consentirà a livello locale un uso razionale dell'energia sia consumata sia prodotta da fonti energetiche rinnovabili. Prevista nel progetto la promozione del concetto di «comunità intelligente» e l'introduzione di nuovi modelli di business e proposte di modifiche nelle norme di regolamentazione del sistema elettrico. Le attività di sperimentazione si svolgeranno in diverse sedi distribuite in tutta Europa. «Il Crs4 e l'Università di Cagliari - sottolinea Alfonso Damiano, professore associato del Dipartimento di Ingegneria elettrica - si occuperanno di una delle parti più delicate del progetto: lo sviluppo del sistema di gestione dell'accumulo elettrico per ottimizzare l'utilizzo nei consumi locali della produzione di energia da fonti rinnovabili».


 
9 - La Nuova Sardegna Online di sabato 11 ottobre 2014 / Pagina 7 – Sardegna
Lavora nell’isola lo scopritore della pulsar più luminosa
SAN BASILIO È laureato all’università di Cagliari e lavora al Sardinia Radio Telescope di San Basilio Matteo Bachetti, l’astrofisico di 33 anni alla guida del team internazionale che ha scoperto una stella di neutroni pulsante luminosa come dieci milioni di soli, la pulsar più luminosa mai osservata. La scoperta è stata effettuata con il telescopio spaziale Nustar (Nuclear Spectroscopic Telescope Array) della Nasa dall’Institut de Recherche en Astrophsique et Planetologie di Tolosa (Francia), dove Matteo Bachetti aveva vinto una borsa di studio, ed è stata pubblicata ieri dalla rivista Nature. Il giovane scienziato italiano ha un Phd in Fisica nucleare e il suo campo principale di ricerca è l’Astrofisica delle Alte Energie: ha scritto circa 20 articoli in riviste peer-reviewed, e dal 2011 è membro del team scientifico della missione della Nasa. Matteo Bachetti collabora con il team di astrofisci dell’università di Cagliari guidato da Luciano Burderi, docente con cui si è laureato in Fisica.
 

10 - La Nuova Sardegna di sabato 11 ottobre 2014 / Pagina 5 – Sardegna
A fine mese la chiusura del cantiere dell’Università di Sassari: subentrerà una ditta di Reggio Emilia
Mont’e Prama, staffetta ateneo-ministero
di Claudio Zoccheddu
CABRAS Mentre il passato inizia a regalare qualche certezza in più, il futuro degli scavi sul sito di Mont’ e Prama è ancora avvolto da un alone di mistero. I lavori di recupero delle statue procedono a ritmo spedito ma i fondi del primo appalto, quello finanziato dall’Università di Sassari e dalla soprintendenza ai Beni archeologici, sono ormai agli sgoccioli. Le chiusura del cantiere di Mont’e Prama è prevista entro la fine del mese. Gli scavi, però, non subiranno alcuno stop, come aveva già annunciato a suo tempo il sottosegretario alla Cultura, Francesca Barracciu. La collina del Sinis sarà invece il teatro di un avvicendamento tra committenti. Dopo la collaborazione tra Università e soprintendenza, la palla passerà per intero nelle mani dal ministero per i Beni e le attività culturali. Un passaggio di consegne ufficializzato a luglio che però presenta alcuni lati oscuri. Il personale che lavora a Mont’e Prama in questi giorni e la direzione scientifica degli scavi, infatti, potrebbero finire nel turnover ministeriale e essere costretti ad abbandonare la casa dei giganti di pietra. D’altra parte, l’appalto da 250mila euro finanziato dal ministero è già stato assegnato a una ditta di Reggio Emilia di cui, al momento, si sa molto poco. «Il procedimento amministrativo è ancora in atto, anche se posso confermare l’assegnazione del nuovo appalto -ha spiegato il sottosegretario Barracciu - ovviamente ancora non sappiamo se ci sarà un avvicendamento anche sul campo. Quello che possiamo garantire è che i lavori procederanno con la massima trasparenza e con la massima professionalità possibile». Una garanzia che potrebbe non bastare a chi, come il deputato di Unidos Mauro Pili, ha già gridato all’ennesimo scippo per la Sardegna. «Parlare di queste cose è prematuro e chi lo fa rappresenta una politica che non ci piace. Grazie alla grande professionalitá dei nostri soprintendenti e funzionari garantiremo un’adeguata opera di tutela e valorizzazione di un tesoro archeologico che non appartiene alla sola Sardegna ma a tutto il Paese» ha concluso Francesca Barracciu. Dunque, spazio alle competenze e a un futuro ancora da scrivere. Nel frattempo, il Sinis ha iniziato a destare interesse anche su scala nazionale. Ieri sera una troupe di Ballarò ha visitato gli scavi e il museo civico di Cabras, dove, all’inizio della prossima settimana, verranno trasferiti gli ultimi due pugilatori. Un’operazione che servirà anche a fare luce sull’ultimo mistero, che arrovella gli archeologi. Sotto uno dei due pugilatori è saltato fuori uno scudo di pietra. Il reperto potrebbe essere una parte di uno dei giganti o, nella migliore delle ipotesi, il primo pezzo di un nuovo guerriero di pietra.
LO STUDIO
Alla ricerca del Dna tra i resti dei giganti
È un fiore all’occhiello dell’Università di Sassari il laboratorio internazionale di Bioarcheologia per lo studio del Dna antico del dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari che attualmente è impegnato nelle operazioni di scavo a Mont’e Prama coordinate dagli archeologi Raimondo Zucca, Paolo Bernardini ed Alessandro Usai. Le archeologhe Emanuela Sias e Barbara Panico stanno attualmente scavando alcune tombe, dalle quali prelevano i campioni biologici su cui effettuare analisi di tipo microbiologico e di metagenomica. Lo studio tafonomico delle tombe vede coinvolti gli antropologi del Museo Pigorini di Roma Luca Bondioli e Claudio Cavazzuti.

Il blitz del deputato di Unidos
E Pili illumina il cantiere archeologico per provocazione
ORISTANO Due torri faro per illuminare a giorno il cantiere archeologico di Mont'e Prama, nelle campagne di Cabras (Oristano), quello che nei giorni scorsi ha restituito due straordinari giganti di arenaria che si aggiungono al piccolo esercito di arcieri e pugilatori già esposti al Museo archeologico nazionale di Cagliari e al Museo civico di Cabras. Ad illuminare il cantiere non sono stati però la Soprintendenza ai Beni archeologici o la Regione Sardegna, ma il deputato di Unidos Mauro Pili, con un blitz che ha messo in allarme la guardia giurata che solo da qualche notte presidia il cantiere per mesi e mesi in balia di curiosi e purtroppo anche tombaroli. Una provocazione che ha quasi il sapore di una sfida nei confronti del Governo e della Regione. «È ora di dare luce ai giganti di Mont'e Prama, basta con il buio di Stato sulla storia millenaria della Sardegna», ha detto Pili alle 20 in punto davanti alla fragile rete di plastica che delimita i 7 mila metri quadri del cantiere, denunciando «il non più tollerabile atteggiamento vergognoso dello Stato, e della stessa Regione, sulla più affascinante e straordinaria scoperta archeologica del Mediterraneo», e ricordando che dopo l'incursione dei tombaroli di qualche settimana fa era dovuto intervenire personalmente uno degli archeologi impegnati nel cantiere per garantire subito la presenza di una guardia giurata. Gli stessi archeologi che ora rischiano di essere tagliati fuori dal sito perché «il Ministero sta cercando di mettere le mani sui Giganti di Mont'e Prama», ha denunciato Pili riferendosi al fatto che a continuare gli scavi saranno presto gli archeologi di una società della penisola che si è aggiudicata l'appalto. «Gli archeologi che stanno riportando alla luce quello che si configura come il più grande e più antico sistema unitario statuario delle grandi civiltà del Mediterraneo devono essere protagonisti dell'intera campagna di scavi», ha concluso il parlamentare.
 
 
11 - La Nuova Sardegna di sabato 11 ottobre 2014 / Pagina 35 - Cultura e spettacoli
Alimentazione e salute degli uomini del passato
Oggi a Sassari un seminario dell’Università
SASSARI “Condizioni di vita, alimentazione, salute e malattie degli uomini del passato”. E’ il titolo di un seminario scientifico e multiudisciplinare in cui l'approccio bioarcheologico tra storia, paleopatologia, antropologia fisica e scienza medica fornirà l'occasione per la presentazione ufficiale, oggi nell'Aula Magna dell'Università, del Centro Studi antropologici, paleopatologici, storici dei popoli della Sardegna e del Mediterraneo che fa capo al Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università di Sassari . Sarà il gruppo di studiosi dell'Ateneo turritano e dell'Università di Pisa che ha dato vita al centro-paleopatologi, archeologi, antropologi fisici, anatomici , antropologi forensi, storici - a spiegare come i resti umani rinvenuti in contesti di interesse archeologico e forense possono aiutare - grazie alle innovazioni tecnologiche (diagnostica strumentale , analisi di laboratorio, Pcr, datazione con il carbonio 14) - a interpretare eventi come malattia, traumi, lesioni e morti violente, attività fisica, uso dei denti, dieta, consentendo di ricostruire il profilo biologico (età, sesso, statura, gruppo etnico, stato di salute, ecc.), ma anche sociale e culturale delle popolazioni del passato. Molte le adesioni- pervenute anche alcune da prestigiosi Centri di ricerca stranieri - che assicurano un insieme di competenze che comprendono oltre alla paleogenetica ( studio del Dna antico) la paleobotanica , l'Archeozoologia ecc. Il Seminario sarà aperto da una Lecture del rettore , Attilio Mastiono, dal titolo "Scritto sulle epigrafi. Malattie e cause di morte e medici in età imperiale". Seguiranno le relazioni di Andrea Montella in “L'Osteologia in Archeologia”,di Lino Bandiera, Vittorio Mazzarello in “L'approccio antropologico. Stile di vita ed alimentazione delle popolazioni del passato dallo studio dei resti scheletrici e dei denti”. Gino Fornaciari in “L'approccio paleopatologico. Le malattie dei Medici e degli Aragonesi di Napoli e le moderne tecnologie biomediche”. Isolina Marota si soffermerà su “Le promesse, i problemi e il futuro del Dna antico in Paleopatologia” mentre Marco Milanese parlerà di “Antropologia, archeologia, bioarcheologia per la storia delle società antiche. Lo scavo dei cimiteri medievali di Bisarcio, Geridu e Alghero”. Elena Mazzeo relazionerà su “L'identificazione a fini forensi di resti scheletrici” ed Eugenia Tognotti invece de “I benefici dell'integrazione tra i documenti storici e le analisi paleo patologiche antropologiche”.


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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