Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 October 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’Unione Sarda di giovedì 9 ottobre 2014 / Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
Evento Incontro stamattina tra gli atenei di Cagliari e di Hong Kong nel nome del Nobel
“Reeds in the wind”, e la Deledda sedusse la Cina
Efix, the Pintor sisters’ servant, had worked all day to shore up the primitive river embankment that he had slowly and laboriously built over the years.
Sì, è proprio lui, il buon Efix, il servo delle dame Pintor di “Canne al vento”, il romanzo di Grazia Deledda, protagonista dell’incipit, ma nella traduzione inglese fatta da Martha King, studentessa della City University of Hong Kong e intitolata “Reeds in the wind”. Un lavoro speciale inserito all’interno di un progetto ancora più speciale e ambizioso: diffondere la conoscenza dell’opera della scrittrice sarda, premio Nobel per la letteratura, in Cina. Per farlo, era necessario tradurre i suoi romanzi in una lingua franca che spalancasse le porte ai futuri lettori di Hong Kong e della Cina, dell’orizzonte di Galte e di casa Pintor, dove vivono Ruth, Ester e Noemi, e dove povertà, onore e superstizione sono l’alimento dei personaggi deleddiani.
L’unione tra Cagliari e Hong Kong, nel segno della Deledda, sarà confermata questa mattina con l’incontro che si terrà tra gli atenei di Cagliari e quello cinese. Si inizia con la proiezione del filmato di Giorgio Dettori, dal titolo “Sardegna terra di Giganti”, alle 12.30 nell’Aula Magna del Rettorato, in via Università 40 a Cagliari.
Dopo i saluti di rito e il benvenuto agli ospiti asiatici, toccherà a Ciriaco Offeddu, manager nuorese con la passione della letteratura, da vent’anni consulente per le aziende italiane in Asia, a spiegare la bontà di un’iniziativa che si affida alla scrittura del premio Nobel per far conoscere la Sardegna fuori dal frustro clichè sole-mare e nuraghi. Ciò che poteva apparire un azzardo si è sorprendentemente rivelato un grande interesse da parte degli intellettuali asiatici. Grazie alla piattaforma Beyond 39, Offeddu aveva già iniziato a invitare alla lettura dei romanzi della scrittrice nata e cresciuta in una terra lontanissima. A primavera, con una missione a Hong Kong e Macao, nell’istituto italiano di Cultura, la gradita sorpresa: la Deledda piaceva e interessava.
A far gli onori di casa, il professor Giuseppe Marci, i docenti di lingue straniere Luisanna Fodde e Isabella Martini e Xu Xi (capo della delegazione dell’Università di Hong Kong). La scena sarà poi tutta per il servant Efix nella traduzione inglese realizzata dagli studenti dei due atenei, guidati dai docenti di lingua inglese. L’incontro di oggi servirà anche a porre le basi di una più ampia ricerca sulla Letteratura mediterranea, da sviluppare in collaborazione tra la City University of Hong Kong e l’Università degli Studi di Cagliari, ma aperta ad altri Atenei asiatici ed europei, a cominciare dall’Università spagnola di Malaga, presente all’incontro cagliaritano con un suo docente. (c.p.)



2 - L’Unione Sarda di giovedì 9 ottobre 2014 / Provincia di Nuoro (Pagina 21 - Edizione OR)
NUORO. Sulle tracce di Grazia Deledda all’istituto per ragionieri
Ballu tundu con gli scrittori di Hong Kong
Un grande ballu tundu internazionale con le mani ben strette dei ballerini esperti di Nuoro e dintorni cinte a quelle degli scrittori giunti in città dall’Università di Hong Kong sulle tracce di Grazia Deledda.
È forse questa l’immagine più significativa della giornata barbaricina vissuta ieri dalla comitiva di studiosi. Un fotogramma che rimarrà impresso per tanto tempo nell’immaginario degli ospiti arrivati in Sardegna da diversi paesi del mondo è stato scattato nell’Itc (istituto tecnico commerciale) di via Biscollai guidato dalla dirigente Pierina Masuri. Nella scuola per tutta la mattinata è stata una festa di costumi, suoni e balli all’insegna dell’identità. Non solo, gli studenti hanno proposto letture tratte da alcuni romanzi della scrittrice nuorese Nobel per la letteratura nel 1926. Un reading teatrale con ambientazioni e interpreti che hanno riprodotto le suggestioni del canto a tenore e della morra. Anche il momento conviviale del pranzo è stato all’insegna della conoscenza reciproca. «È stato un momento bellissimo vissuto da tutti con grande emozione», ha detto Ciriaco Offeddu, l’ingegnere nuorese che ha promosso lo sbarco in Sardegna degli studiosi, «gli studenti hanno dimostrato di essere moderni senza comunque dimenticare le loro tradizioni. Un aspetto che è piaciuto molto». La giornata della delegazione si è poi conclusa a Mamoiada con una visita al Museo delle maschere, alle cantine e una cena con le prelibatezze locali. Oggi il gruppo sarà all’Università di Cagliari. Domani ultimo giorno in Barbagia con la visita a Galtellì.
 L. U.
 
 
 
 
 
3 - L’Unione Sarda di giovedì 9 ottobre 2014 / Provincia di Nuoro (Pagina 21 - Edizione OR)
Orgosolo finanzia gli studenti universitari
Investimento sui giovani e la loro formazione. A Orgosolo il sindaco Dionigi Deledda e la sua Giunta scommettono sul futuro delle nuove generazioni. La scorsa settimana l’esecutivo ha deliberato l’istituzione di contributi economici a favore degli studenti universitari che abbiamo la residenza in paese. Nessun limite d’età né paletti Isee: 300 euro saranno erogati a ciascuno studente, anche se fuori corso, dell’anno accademico 2014/2015, 400 andranno a coloro che abbiano conseguito la laurea triennale nel 2013/2014, e 500 a chi ha ottenuto la specialistica e la magistrale.
IL SINDACO «Vogliamo dare un segno concreto del fatto che lo studio va premiato di per sé, il merito sta già nel decidere di iscriversi all’Università», osserva Deledda, «e questa scelta va sostenuta in primis da noi amministratori. Le famiglie fanno spesso i salti mortali per aiutare i loro ragazzi. La cultura è il volano del nostro sviluppo». Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 31 ottobre. Solo per chi conseguirà la laurea dopo tale data, la scadenza è fissata ai 30 giorni successivi alla discussione della tesi. I moduli possono essere scaricati anche dal sito www.comune.orgosolo.nuoro.it e consegnati all’ufficio protocollo del Comune compilati, completi dell’autocertificazione che attesta il possesso dei requisiti. Per poter accedere ai benefici bisogna essere residenti a Orgosolo ed essere iscritti a una facoltà universitaria di un qualsiasi ateneo della Sardegna o della Penisola.
 Fr. Gu.
 
 
 
 
 
4 - L’Unione Sarda di giovedì 9 ottobre 2014 / Speciale (Pagina 37 - Edizione CA)
Contraccezione Ecco “Jaydess”: piccola e sicura
La “spiraletta” che si mette e si dimentica
È “smart”, grande appena 28 per 30 millimetri, è leggerissima, sicura e garantisce un alto livello protettivo. La novità in tema di contraccezione è una spirale che arriva direttamente dagli Stati Uniti: si chiama Jaydess, un sistema intrauterino che «si mette e poi si dimentica» ed è in grado di assicurare la maggiore efficacia rilasciando il minimo dosaggio di ormoni (progestinico), liberando la donna dalla routine contraccettiva. Particolare non secondario, non provoca un aumento di peso. Dopo che è stata inserita nell’utero dal ginecologo, con una semplice procedura, assicura un’altissima protezione fino a tre anni. Inoltre, si può rimuovere in qualsiasi momento.
La novità è stata presentata pochi giorni fa a Cagliari in occasione del Congresso nazionale della Sigo, la società italiana di ginecologia e ostetricia. I vantaggi di Jaydess sono «innegabili e dimostrati», dicono gli esperti. «A differenza della spirale tradizionale, la nuova spiraletta è indicata anche per le donne più giovani, quelle che non hanno ancora affrontato una gravidanza», spiega Gian Battista Melis, direttore della Clinica ostetrica e ginecologica dell’Università di Cagliari. Ha un’efficacia contraccettiva immediata e superiore a quella degli estroprogestinici (pillola). Come funziona? Jaydess è composta da un tubicino flessibile a forma di T. Attraverso una membrana permeabile, rilascia direttamente nell’utero una bassa dose di ormone progestinico. Quando viene inserita crea all’interno dell’utero un ispessimento del muco cervicale, simile a quello sviluppato durante la gravidanza. E la barriera difende l’apparato riproduttivo femminile anche dal rischio di possibili infezioni. «Molte donne sono attratte dall’idea di usare un sistema contraccettivo a lunga azione. Al tempo stesso, però, hanno timore che un dispositivo intrauterino possa causare dolore, infiammazioni, difficoltà o fastidio durante i rapporti sessuali», spiega Melis. Non è così, naturalmente. Quattro donne su dieci, inoltre, sono ancora convinte, erroneamente, che la contraccezione ormonale comporti un aumento del peso corporeo. «Si tratta, invece, di un luogo comune, duro da sconfiggere», aggiunge Melis. «I nuovi sistemi, come Jaydess, garantiscono invece un’elevata efficacia e al tempo stesso rispettano le esigenze delle donne. Questo contraccettivo intrauterino smart agendo localmente è ben tollerato dall’organismo», dice ancora Melis. In questo modo, «le donne possono così vivere la propria sessualità in maniera libera e consapevole». Non solo. Dal momento che Jaydess riduce anche durata e volume mestruale, «la sua applicazione contribuisce ad abbattere anche il dolore e le anemie da emorragie». Dunque, Jaydess apre davvero nuovi scenari nella sessualità. Perché non c’è rischio di aumento di peso, ribadiscono gli esperti, e il ritorno alla fertilità è immediato dopo la rimozione. Infine, Jaydess costa meno della pillola, perché con 150 euro in tre anni (4 euro al mese, circa la metà rispetto ai 7 o 8 della pillola) ci si assicura una protezione sicura e duratura, senza pensieri. «La disponibilità di più metodi ad alta affidabilità è la condizione indispensabile per garantire la contraccezione più adatta a ciascuna donna», spiega ancora Melis. «Intendo dire che chi si trova bene con la pillola, e non avverte nessun tipo di problema, non deve necessariamente cambiare. Ma a quelle donne che si avvicinano per la prima volta alla contraccezione, invece, si può proporre in piena tranquillità Jaydess, che risulta essere altrettanto valida per la donna che, per motivi contingenti, desidera oppure è costretta a cambiare metodo contraccettivo».
Mauro Madeddu
 
L’analisi del prof. Melis, direttore di Ginecologia
Donne sarde informate, prime in Italia nell’uso della pillola
L a diffusione della contraccezione, si sa, dipende da molti fattori: dall’entità del rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale, dalla disponibilità dei sistemi più moderni, da quanto le donne sono seguite nella scelta ma, soprattutto, dalla conoscenza diffusa. In tema di contraccezione femminile la Sardegna è all’avanguardia: il 30% delle donne sarde, infatti, fa uso di contraccettivi in maniera corretta. «L’Isola detiene il primato nazionale di uso di sistemi ormonali come la pillola. Lo scorso anno abbiamo avuto “solo” 220 baby-mamme con meno di 19 anni e 2.157 interruzioni volontarie di gravidanza», spiega Gian Benedetto Melis, direttore della Clinica di ginecologia e ostetricia dell’Università di Cagliari. Un dato che rappresenta circa il 3 per mille del totale a livello nazionale e che colloca la Sardegna tra le regioni più virtuose d’Italia e paragonabile ai livelli del Giappone, il paese che registra il minor numero di interruzioni di gravidanza al mondo.
Sono dunque abbastanza informate le donne sarde in tema di contraccezione. Ma di più si può e si deve fare. L’informazione su questo tema resta fondamentale. E questa passa anche attraverso l’educazione scolastica, ormai presente in quasi tutti i paesi dell’Unione europea ma non ancora nel nostro. Non a caso la Sigo, l’associazione italiana dei ginecologi e degli ostetrici, ha scelto il palcoscenico di Cagliari, dove si è da poco concluso l’ottantanovesimo congresso nazionale, per proporre al ministero dell’Istruzione un progetto scolastico di educazione riproduttiva, mirato alla prevenzione in tutte le sue declinazioni.
I ginecologi hanno rilanciato anche le attività di “Scegli Tu”. «Da anni questo progetto, attraverso iniziative innovative, si pone l’obiettivo di educare i giovani a seguire comportamenti sessuali responsabili», afferma Paolo Scollo, presidente della Sigo. «Esiste un modello Sardegna», aggiunge il professor Melis. «Sulla preparazione dei medici, sul funzionamento dei consultori, sull’educazione in materia di contraccezione, l’Isola fa scuola in Italia». Certo, i problemi non mancano soprattutto nel caso dei più giovani. «Anche in Sardegna esiste ancora una percentuale di adolescenti che si affaccia per la prima volta all’attività sessuale senza avere le adeguate conoscenze, soprattutto quelle legate alle malattie». Ecco perché, conclude Melis, «il consiglio è sempre lo stesso: prima di iniziare l’attività sessuale, è bene rivolgersi a un consultorio o a un medico». (ma.mad.)


 
5 - L’Unione Sarda di giovedì 9 ottobre 2014 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
MANDAS. Oggi nella biblioteca
Una giornata di studio sui piccoli Comuni
«La Sardegna non uscirà dalla crisi finché le zone interne non saranno rilanciate e ripopolate». Lo sostiene la Cisl, che al tema “Le zone interne per un nuovo sviluppo dell’isola” dedica un seminario di studio.
I lavori sono in programma oggi, a partire dalle 9, nei locali della biblioteca comunale di Mandas: interverranno il sindaco Umberto Oppus, il presidente Anci Pier Sandro Scano, l’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Pietro Pittalis, il docente Gianfranco Bottazzi, il presidente di Confartigianato Luca Murgianu. Relazione introduttiva a cura del segretario Cisl Ignazio Ganga e conclusioni del segretario generale Oriana Putzolu. Coordina il giornalista de L’Unione Sarda Giuseppe Deiana.
In Sardegna i piccoli comuni sono 313 (258 sotto i 3000) con una percentuale che incrementa quella nazionale di un ulteriore 11%, e che riguarda l’ 83% dei 377 comuni sardi. I residenti in queste comunità, secondo la rilevazione Istat 2013 sono 528.753, pari al 31,6% della popolazione regionale. Molti sono comuni particolarmente piccoli, con una popolazione compresa fra i 527 abitanti di Loculi e 90 di Baradili. Un recente studio commissionato dal Centro di Programmazione della Regione all’Università di Cagliari lancia l’allarme per il rischio di estinzione, in un lasso di tempo compreso fra 10 e 60 anni, per una trentina comuni.




LA NUOVA SARDEGNA
 
6 - La Nuova Sardegna di giovedì 9 ottobre 2014 / Prima pagina
Laurea honoris causa dell’Università per il suo impegno
MAREYA, SIMBOLO PER LE DONNE
Mareya Bashir è l’unico magistrato donna dell’Afghanistan. A Herat è instancabile non solo nell’attività di contrasto alla criminalità, ma anche nel sostegno della centralità della donna nei processi di costruzione democratica. Per questo impegno ieri l’Università di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa.
A. MELONI A PAGINA 6

Pagina 6 - Sardegna
UNIVERSITÀ DI SASSARI
Alla giudice afghana che si batte per l’emancipazione femminile è stato conferito il titolo honoris causa in Pianificazione
Laurea a Bashir, simbolo per le donne
di Antonio Meloni
SASSARI Il velo nero incornicia il suo volto dai tratti decisamente orientali illuminato da grandi occhi scuri. Mareya Bashir, a Herat, è considerata una specie di mito vivente non solo per la sua instancabile attività di contrasto alla criminalità (unico magistrato donna in tutto l’Afghanistan), ma anche per avere sempre sostenuto la centralità della donna nei processi di costruzione democratica. Lo ha fatto, nonostante tutto, in un contesto critico, sfidando le convenzioni radicate di una cultura millenaria che vorrebbe la donna perennemente schiava e privata totalmente di quelli che in Occidente abbiamo imparato a chiamare diritti di genere. Quando l’Università ha avuto l’opportunità di proporre al Ministero la sua candidatura per il conferimento di una laurea honoris causa, non ci ha pensato due volte e tramite il dipartimento di Architettura ha trasmesso la domanda subito accolta dal Miur. Il rettore Attilio Mastino, ieri, lo ha raccontato senza retorica, nell’aula magna della segreteria centrale, in occasione della cerimonia di consegna della pergamena alla giovane e coraggiosa magistrata afghana. Quale sia il livello di rischio per l’incolumità personale sua e della sua famiglia è facile immaginarlo: per avere un’idea basti pensare che solo nel 2010 è stata titolare di 87 inchieste tra corruzione, narcotraffico e terrorismo. In pieno regime talebano ha sfidato il controllo della censura usando lo scantinato della sua casa per aprire una scuola clandestina destinata alla bambine. Alla sua attività di magistrato, procuratore generale della provincia di Herat, Bashir ha sempre affiancato il suo impegno politico come strenuo difensore dei diritti delle donne e questo, va da sé, le ha procurato una serie di problemi. Paola Pittaluga (dipartimento di Architettura), che ha illustrato le motivazioni del conferimento, ha detto a chiare lettere che Mareya Bashir ha contribuito a costruire una città dei diritti con la stessa dedizione di un pianificatore che lavora con passione per eliminare ogni divario, sociale innanzitutto. Ai tanti riconoscimenti internazionali, da ieri, la giovane procuratrice potrà affiancare il titolo conferito dall’ateneo turritano, la laurea honoris causa in Pianificazione, politiche per la città, l’ambiente e il paesaggio. Quanto sia meritato, filtra chiaramente dalla laudatio, letta, non senza commozione, da Sergio Vacca (Università di Sassari). Poi arriva il suo turno e chi aspettava, come da programma, una lectio doctoralis in piena regola resta un tantino “deluso”: «Di me è stato detto tanto _ ha esordito Bashir _ voglio parlare piuttosto delle tante altre donne afghane che, con estremo coraggio, lottano per la conquista della libertà e della parità in una realtà certamente difficile».
 
Il ringraziamento alla Brigata
La magistrata racconta della sistematica violazione dei diritti costituzionali: «L’articolo 22 della Carta – ha spiegato Bashir – che sancisce i diritti all’uguaglianza e alla parità è come se non ci fosse, per questo contiamo ancora sulla vostra cooperazione e ringraziamo il corpo diplomatico e le forze armate italiane per ciò che hanno fatto nel nostro paese». Il ruolo della Brigata Sassari, va detto, in questa vicenda è stato determinante non soltanto per avere fatto da ponte tra le due università (Sassari e Herat), ma soprattutto per avere pazientemente tessuto una rete di collaborazione attraverso la delicata attività del reparto nelle diverse missioni. Durante la cerimonia Mareya Bashir ha infatti ringraziato il generale Arturo Nitti, attuale comandante della brigata “Sassari” (presente alla cerimonia), per l’attività di formazione e addestramento svolta in questi anni dai Dimonios e dall’Esercito, per il supporto fornito nella condotta delle operazioni, specie durante le recenti elezioni, e per la costante attenzione alle politiche di genere attuate dai Female engagment teams (Fet), le addestratissime unità femminili dell’esercito italiano. (a.m.)
 
 

 
7 - La Nuova Sardegna di giovedì 9 ottobre 2014 / Pagina 30 - Sassari
Sabato prossimo in città il primo convegno nazionale dedicato al counseling e alla onoterapia
MEDIAZIONE E ORIENTAMENTO CON GLI ASINI
di Mauro Tedde
SASSARI L’ippoterapia è ormai una realtà diffusa e conosciuta. Adesso arriva sulla scena del counseling, attività di consulenza per l’orientamento professionale ma anche intervento di psicoterapia, la meno nota ma non per questo meno efficace onoterapia: rieducazione motoria simile all’ippoterapia ma praticata con gli asini. Se ne parlerà sabato prossimo, 18 ottobre, nella sala consiliare del dipartimento di Veterinaria, in via Vienna 2. alle 9.30 alle 19 c’è infatti in programma il primo convegno nazionale sul tema “Onocounseling e territorio - Attività di mediazione con l’asino”. L’evento è promosso dall’associazione culturale “Alta Formazione Counseling”, dalla Sico (la Società italiana di counseling) e dall’Università di Sassari, dipartimento di Medicina veterinaria. Al convegno, che sarà moderato da Francesco Cattari, direttore dei servizi socio-sanitari della Asl di Sassari e da Nicolina Malesa, referente Sico Sardegna, interverranno Gigliola Crocetti, amministratore delegato della Sico; Maria Tedde Marras, direttore della scuola “Alta formazione counseling”, Raffaella Cocco, ricercatrice del dipartimento di Veterinaria dell’Università; Lino Cavedon, direttore scientifico del centro I.A.A (interventi assistiti con animali); Maria Rita Piras, ricercatrice del dipartimento di Medicina Clinica dell’ateneo sassarese. Previsti interventi anche di Antonella Costa, psicoterapeuta della “Missione counseling”; Marina Borriello, counselor filosofico Sico; Raffaele Cherchi del dipartimento di Ricerca incremento ippico dell’Agris; Paola Nicolussi, direttore sanitario dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna; Eugenio Milonis, psicoterapeuta e responsabile dell’accademia di onoterapia “Asinomania” e Alberico Di Meo, presidente dell’Università popolare del turismo. Gli interventi degli esperti verteranno su diversi temi quali l’attività dell’onocounselor come promotore del Ben-Essere, il benessere nei coterapeuti, gli interventi con la pet–therapy e con la terapia assistita dagli animali (come la riabilitazione cognitiva nell’Alzheimer), la cura con l’asino in una nuova relazione del bambino con la famiglia e l’altro, l’asino nella relazione d’aiuto, l’onocounseling e l’onotrekking come opportunità di marketing del territorio e di altro ancora. Seguirà (dalle 17 alle 19) un workshop sul tema: “Il counseling, l’onocounseling e le loro applicazioni”. L’evento è gratuito, ma gli organizzatori consigliano di prenotarsi ai numeri 335.6331293 e 328.6678700. Ai counselor iscritti al registro nazionale Sico saranno rilasciati 10 crediti di aggiornamento professionale.
 



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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