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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 October 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
  
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda di domenica 5 ottobre 2014 / Cultura (Pagina 52 - Edizione CA)
Da domani Sulle orme di Grazia: gemellaggio con la Barbagia e l’Università di Cagliari L’Asia che ama la Deledda In Sardegna scrittori e studenti di Hong Kong
Massimo Crivelli
A dirla tutta sembrava solo un grande azzardo. In questi tempi di crisi, con la recessione che scuote le certezze della vecchia Europa, mettere in campo un progetto fondato sulla cultura e le opere di una scrittrice illustre ma non certo à la page come Grazia Deledda, poteva risultare un salto nel buio.
Quel germe di lucida follia ha invece generato un solido gemellaggio fra l’Asia e la Sardegna, ha gettato le basi per la costruzione di un ponte duraturo fra la prestigiosa City University di Hong Kong e quella di Cagliari con piani didattici che, in futuro, saranno aperti ad altri atenei asiatici ed europei, a cominciare da quello spagnolo di Malaga.
L’idea è nata dall’esperienza del vulcanico Ciriaco Offeddu, manager nuorese con il pallino della letteratura, da vent’anni consulente per le aziende italiane in Asia, che dopo il conseguimento di un Master in scrittura creativa (a proposito: il suo romanzo “Francesca”, che ho avuto l’onore di leggere in anteprima, è potente e suggestivo, scommetto che sarà un successo editoriale) ha maturato la convinzione di veicolare la Sardegna fuori dai consueti clichè di sole-mare-nuraghi-vini-pecorino , affidandosi invece alla testimonianza letteraria, ancora attualissima, della Deledda, e del valore aggiunto di quel Nobel conquistato nel 1926.
Tramite la piattaforma letteraria internazionale Beyond 39, Offeddu aveva iniziato negli anni scorsi a stimolare l’interesse degli intellettuali asiatici nei confronti della lontana isola del Mediterraneo. La scoperta delle opere deleddiane è stata tuttavia folgorante per i cinesi. L’interesse suscitato è andato al di là di ogni rosea previsione. Nello scorso mese di maggio i seminari tenuti a Hong Kong e Macao, con la collaborazione dell’Istituto italiano di Cultura, hanno fatto registrare il tutto esaurito. Fondamentale, in quelle occasioni, l’apporto del professor Giuseppe Marci e del professor Ugo Collu. È in quel periodo che è venuta fuori, prepotentemente, l’idea di un “refreshment” delle traduzioni in inglese dei romanzi deleddiani (in particolare “Canne al vento”) ma soprattutto di andare alla conquista del mercato editoriale asiatico con le traduzioni in lingua cinese.
Bisognava, naturalmente, dare seguito al gemellaggio sardo-asiatico e Offeddu (bypassando l’insensibilità istituzionale di troppi Enti isolani) ha organizzato una settimana sarda che inizierà domani e vedrà l’arrivo di una prestigiosa delegazione di scrittori e docenti e studenti della City University di Hong Kong.
Nuoro e i luoghi deleddiani in Barbagia (l’Ortobene e Galtellì) saranno il “cuore” dell’itinerario che vedrà comunque diversioni fino a Mamoiada, Dorgali, Santa Cristina, San Sperate (complice Pinuccio Sciola) e ovviamente Cagliari. Seminari, convegni e momenti teatrali vedranno il coinvolgimento di studenti nuoresi dell’Itc, la Illisso, il Man, Tribu e numerosi studiosi sardi.
Caso ha voluto che la delegazione asiatica arrivasse in Sardegna proprio nel momento in cui ad Hong Kong si registrano tensioni politiche e sociali inconsuete per la grande ex colonia britannica. Sarà l’occasione per avere pareri di prima mano sull’evoluzione della cosiddetta “rivolta degli ombrelli”, punti di vista forse più obiettivi rispetto alle notizie pubblicate finora dai media occidentali con troppa enfasi e scarso approfondimento.


 
2 - L’Unione Sarda di domenica 5 ottobre 2014 / Cultura (Pagina 52 - Edizione CA)
Il programma Gruppo internazionale alla scoperta dell’Isola
Giovedì l’incontro all’ateneo di Cagliari
«Una bella squadra, sono davvero soddisfatto». Ciriaco Offeddu ha l’aria dell’allenatore di calcio che, alla vigilia della partita, sa di avere tra le mani una formazione vincente. D’altronde ha organizzato tutto lui, con la tenacia del sardo che, trascorsa una vita di grandi esperienze all’estero, ha acquisito la tempra sufficiente per superare apatie ed arretratezze della sua Isola che, in verità, farebbero perdere la pazienza a un santo.
Ma ora è fatta. Da domani arriva in Sardegna una delegazione composta da una ventina fra docenti e studenti della City University di Hong Kong, guidata dalla professoressa XU Xi, leader del master in scrittura creativa del prestigioso ateneo asiatico. Con lei anche Sheree Chua, il missionario italiano Gianni Criveller (trevigiano, ha coordinato l’evento deleddiano nell’ex colonia portoghese di Macao), Hung Der (studioso cinese che vive in Canada), Evan Fallenberg (romanziere e traduttore di fama internazionale), Weili Fan, il poeta Luis Francia, Robin Hemley (autore di undici libri e vincitore di numerosi premi), Justin Hill (il suo “Shieldwall” ha vinto nel 2011 il Sunday Times book of the year), l’indiana Sreedhevi Iyer, Sophie Kalkreuth (specialista di tendenze per quanto riguarda viaggi, architettura e design), Sharmista Mohanty, Matthew Muller (docente americano che vive a Chengdu), Colum Murphy (reporter finanziario di base a Shangai), James Scudamore (vincitore del premio Somerset Maugham), Ravi Shankar (direttore del giornale elettronico Drunken Boat), Ingvild Solvang, Lucie Watson, Ugo Uberti Foppa (imprenditore innamorato della Sardegna), e Mags Webster, anglo-australiana. Ruolo importante riveste Giovanni Caprara, professore all’Università di Malaga, ateneo che collaborerà nel progetto di nuove traduzioni deleddiane.
Giovedì prossimo questa fantastica squadra sarà all’Università di Cagliari, accolta dal Rettore Giovanni Melis. Previsti numerosi interventi, fra i quali quelli di Giuseppe Marci e Luisanna Fodde. (m. c.)


3 - L’Unione Sarda di domenica 5 ottobre 2014 / Provincia Ogliastra (Pagina 49 - Edizione CA)
VILLAGRANDE. Il paese ospiterà un evento internazionale
Longevità, una “dop” ogliastrina
Villagrande ospiterà nel 2015 la Giornata mondiale della Longevità. Lo ha comunicato il sindaco Giuseppe Loi in apertura della conferenza per la presentazione dello studio “Longevità e identità in Sardegna”. Il territorio compreso tra i Tacchi e il Gennargentu è diventata il cuore mondiale delle blue zone, sulla scia dei primati conquistati da Villagrande per la longevità maschile e da Perdasdefogu per gli 818 anni totalizzati dai nove fratelli della famiglia Melis. Lo studio presentato è stato condotto da una equipe di ricercatori dell’Università di Sassari guidata da Gianni Pes in collaborazione con Michel Poulain, docente di demografia nelle Università di Lovanio e Talliss. Poulain era approdato 15 anni fa a Villagrande animato da un sano scetticismo. Si è dovuto arrendere davanti ai dati certificati dai documenti dell’ufficio anagrafe. Folgorato sulla via del Gennargentu. «Non avrei mai pensato - racconta la coordinatrice dell’incontro Anna Rita Usai, ex dipendente comunale - responsabile dell’ufficio comunale fino a pochi mesi fa - che quei libri polverosi avrebbero assunto un ruolo tanto importante, per me e per la comunità». Sono intervenuti gli esperti Roberto Pili, Gianni Pes e Alessio Tola, docente dell’Università di Sassari. Lo studio su “longevità e identità” ha interessato 14 paesi ogliastrini.
Nino Melis


4 - L’Unione Sarda di domenica 5 ottobre 2014 / Cronaca di Nuoro (Pagina 45 - Edizione CA)
NUORO. Lezione di archeologia sperimentale e dimostrazione pratica
La cucina nuragica rivive a Tanca Manna

Grano frantumato nelle macine di pietra, lardo di maialetto, olive, uvetta passa impastate e cucinate sopra riproduzioni di antiche taglie di terracotta all’ombra del nuraghe di Tanca Manna all’interno di rudimentali ma efficienti forni. È l’esclusiva esperienza fatta ieri da tanti curiosi e bambini nel sito nuragico di Nuoro. L’iniziativa “Come 3600 anni fa” è una dimostrazione di archeologia sperimentale su arti e mestieri dell’età del Bronzo a Tanca Manna, gioiello storico culturale con tante opportunità di sviluppo turistico. Il nuraghe, circondato da capanne e palazzi dell’omonimo quartiere, da tre anni grazie a un progetto dell’assessorato comunale all’Ambiente con il dipartimento di Storia, cultura e civiltà, sezione Archeologia, dell’università di Bologna e la Soprintendenza ai Beni archeologici di Sassari e Nuoro, è oggetto di ricerca e scavo. Ieri gli studiosi fanno una dimostrazione sul pane. «L’attività - spiega Florencia Debaldi dell’università di Bologna - serve per chi visita il sito e anche a noi per capire e provare le tecniche utilizzate allora». Il tempo e la particolarità del terreno molto acido rendono uguali a zero le probabilità di ritrovare reperti come ossa o cibo. Gli studiosi ripartono dagli strumenti ritrovati, un focolare, teglie circolari e le materie prime disponibili allora per capire e scoprire le attività degli abitanti. Coinvolgendo anche i cittadini. Ieri c’è chi ha preferito portare i figli a una lezione speciale anziché a scuola. E i bimbi sono entusiasti, coinvolti nel forgiare l’argilla e gli strumenti dei loro avi. Una volta alla settimana il nuraghe apre a scuole e cittadini. Diversi i visitatori a sottolineare le potenzialità turistiche del sito. ( f. le. )
 




LA NUOVA SARDEGNA
 
 5 - La Nuova Sardegna / domenica 5 ottobre 2014 / Pagina 33, Nazionale
A Cabras arrivano giornalisti da tutto il mondo
di Piero Marongiu
CABRAS «A Monte ‘e Prama in questi giorni si sta scrivendo una pagina di storia importantissima». Sono parole di Paolo Corradini, dell’Università di Sassari, uno dei responsabili scientifici degli scavi. «Per trovare qualcosa di analogo – dice – bisogna scendere di almeno 150 anni e andare in Etruria o in Iberia». Risolto il problema sicurezza, gli scavi stanno rivelando informazioni preziose. Raimondo Zucca, anche lui direttore scientifico, ha detto: «E’ inutile cercare qualcosa nelle tombe, lo hanno già fatto i Fenici 2300 anni fa». Ieri mattina la zona degli scavi è stata visitata da una delegazione della stampa estera: una quindicina di giornalisti, corrispondenti di importanti testate internazionali che si occupano di economia. La presenza della delegazione a Cabras viene ritenuta importantissima per la promozione del territorio e delle sue bellezze paesaggistiche ed archeologiche. Lo sforzo economico che si sta concentrando sugli scavi è notevole: 200 mila euro (140 mila da fondi Regionali e 60 mila dalle Università di Cagliari e Sassari) per gli scavi in atto a cui presto si aggiungeranno altri 700 mila del Ministero per i beni culturali (di questi 250 mila sono destinati a Monte ‘e Prama, il resto sarà impiegato per Tharros, e comprenderà nuovi scavi e lavori di restauro e consolidamento del sito). Il presidente della Regione Francesco Pigliaru parlando con i giornalisti, ha detto: «La vostra presenza qui oggi è molto significativa perché offre ad alcune realtà locali la possibilità di farsi conoscere all’estero. Fin’ora tutto quello che riguarda la civiltà nuragica è stato poco valorizzato. Il nostro compito è quello di prenderlo e portarlo alla ribalta del mondo». Alla domanda sull’opportunità di portare una, o più statue, al Quirinale il Governatore ha risposto che: «la questione riguarda gli archeologi. Sono loro, infatti che devono valutare se le statue si possono spostare senza correre il rischio di essere danneggiate». Gli amministratori locali si aspettano molto da questa ribalta mediatica internazionale, sia in termini di promozione che di ricaduta di immagine ed economica per il territorio. Il presidente della Provincia Massimiliano De Seneen: «Il ritrovamento di due statue dalle caratteristiche differenti fa presupporre che il sito abbia potenzialità enormi. Per una provincia che punta molto sul turismo rappresenta qualcosa di veramente straordinario». L’assessore al turismo Gianfranco Attene, che ha voluto fortemente la presenza della stampa estera a Cabras, dice: «Dal mio punto di vista questa visita è molto importante per il territorio. Sono sicuro che i frutti, in termini di ricaduta economica, arriveranno presto, e saranno molto abbondanti». Da segnalare l’apporto agli scavi fornito da quattro ragazzi ospiti della casa circondariale di Massama.

 
 
 
6 - La Nuova Sardegna / domenica 5 ottobre 2014 / Pagina 27 - Ed. Nazionale 
Una settimana di festa per gli studenti Erasmus
Domani nell’aula magna dell’università, dalle 9 alle 18, è in programma il convegno "Costruire politiche sociali", rivolto agli assistenti sociali, agli studenti e neolaureati in Servizio Sociale, ai dottorandi, studiosi e ricercatori di politica sociale, e a tutti i professionisti coinvolti a vario titolo nelle fasi di ideazione, programmazione e realizzazione del sistema dei servizi alla persona. L’evento è accreditato per la formazione continua degli Assistenti Sociali. Con l’iniziativa gli organizzatori intendono affrontare i nodi della programmazione sociale condivisa attraverso le testimonianze di studiosi e di professionisti, presentando alcuni spunti emersi dal dibattito attualmente in corso.

SASSARI L’Università si prepara ad accogliere gli studenti Erasmus con un’intera settimana di iniziative e incontri a partire da domani fino a domenica. La tradizionale giornata di benvenuto agli ospiti, per la prima volta, si trasforma in Erasmus Welcome Week per offrire omenti indimenticabili agli ospiti in mobilità grazie all’impegno organizzativo dell’associazione Esn-Erasmus Student Network, presieduta da Sabrina Ledda, in collaborazione con il Comitato Erasmus di ateneo e l’Ufficio Relazioni Internazionali, con il contributo dell’Ersu. Un report della Commissione europea su “The Erasmus Impact Study”, pubblicato proprio in questi giorni, dimostra che tra i giovani che compiono un’esperienza formativa all’estero in movimento il tasso di disoccupazione è del 23%, circa la metà rispetto ai coetanei che restano nella loro sede. Solo nel primo semestre 2014-15 sono attesi dall’ateneo 125 studenti in mobilità ai fini di studio. Molti, quest’anno, sono arrivati fin dalla prima metà di settembre per seguire i corsi intensivi di lingua e cultura italiana offerti dall’ateneo. In tutto sono rappresentate 13 nazionalità: 58 studenti vengono dalla Spagna, 32 dalla Turchia, 11 dalla Polonia, seguono Francia, Portogallo,Germania,Finlandia, Ungheria, Romania, Lituania, Irlanda, Belgio, e Grecia. A questi si aggiungono circa 20 studenti in mobilità con l’Erasmus Traineeship che svolgono, sotto l’egida dell’Ateneo, i loro tirocini formativi in imprese, istituzioni, librerie, laboratori di ricerca, studi professionali del Nord Sardegna. Come sempre, le donne sono più numerose degli uomini. L’Erasmus Welcome Week si apre domani alle 16.30 con il City game, una caccia al tesoro nel centro alla ricerca dei luoghi caratteristici della città e alla scoperta del suo dialetto. Il gioco comincia a Porta Sant’Antonio. Martedì 7 dalle 19 è tempo di Speed dates, brevi incontri tra persone di lingue diverse che hanno l’opportunità di parlare insieme per 5 minuti prima di cambiare compagno di conversazione. Appuntamento nella birreria Turondola in via Torre Tonda. Mercoledì 8 Sporty day: torneo di calcetto che si giocherà dalle 17.alle 20 negli impianti sportivi delle Querce. Giovedì 9 dopocena al "Kiss" all’insegna della musica con l’International Karaoke Night. Venerdì 10 si terrà il classico “Erasmus Welcome Day”, il benvenuto ufficiale che l’ateneo rivolge tutti gli anni agli studenti stranieri in entrata. La cerimonia si svolgerà in aula magna a partire dalle 18. Interventi di saluto del rettore uscente Attilio Mastino, di Massimo Carpinelli, rettore eletto, del sindaco Sanna, dei professori Piero Sanna e Giuseppe Moniello, delegati per la mobilità internazionale studentesca e per l’Erasmus, dello studente Dario Vacca dell’Esn Sassari. Saranno presenti la professoressa Elena Sanna Ticca, garante degli studenti stranieri e una delegazione dell’Esn Student Network di Cagliari. La cerimonia sarà animata dagli intermezzi musicali offerti dagli allievi del Conservatorio Luigi Canepa e dai cantori della Confraternita Santa Croce di Trinità d’Agultu. Sabato 11 ottobre nell’House of Rock di piazza Colonna Mariana sarà protagonista la musica rock. Domenica 12 finale con un pic-nic al parco di Monserrato. Altre iniziative per tutto il semestre: il 19 ottobre visita organizzata alle Cortes apertas di Orgosolo.


 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 30 - Provincia di Nuoro
Per proseguire bastano 1500 euro
Basterebbero “appena” 1500 euro. Millecinquecento euro donati da uno sponsor e non calerebbe più il sipario sulle ormai storiche lezioni di archeologia, con annesse escursioni, interventi di importanti docenti universitari, e ricco corredo fotografico che poi spesso approda nei calendari da distribuire alle scuole. Con quei 1500 euro, infatti, l’associazione riuscirebbe a pagare i rimborsi spese per i docenti che intervengono alle lezioni di archeologia, l’affitto dell’auditorium della biblioteca, e la presenza di un tecnico. L’associazione, come spiega la stessa presidente, Tina Santoni, è nata con il preciso obiettivo di «promuovere lo studio e la conoscenza dell’archeologia, in particolare dell’archeologia sarda». (v.g.)
di Valeria Gianoglio
NUORO «Dopo 16 anni di incontri, escursioni e seminari, e venti anni di storia dell’associazione, per la prima volta ora rischiamo di non riuscire a proporre le “lezioni di archeologia” che in questi anni hanno riscosso tanto successo e richiamato una media di 150 persone alla volta. Ci stanno abbandonando anche gli ultimi aiuti economici che ci erano rimasti: la fondazione Banco di Sardegna che fino all’anno scorso ci ha dato un contributo di quattromila euro, e la biblioteca Satta che collaborava con noi per le lezioni e ci metteva a disposizione l’auditorium. Senza il loro aiuto, per la prima volta dopo 16 anni, le lezioni di archeologia rischiano di non partire». È davvero sconfortata, Tina Santoni. Da dieci anni presiede la sezione nuorese dell’Archeoarci, e alla guida di un gruppo affiatato composto da una quarantina di soci da tempo promuove incontri, dibattiti, un calendario fotografico che viene distribuito alle scuole, e il ciclo di “Lezioni di archeologia” che da anni è diventato un appuntamento molto atteso nel Nuorese. Fino all’anno scorso l’associazione è riuscita a mandare avanti tutte le iniziative programmate, a pagare l’affitto della propria sede, in piazza Vittorio Emanuele 25 (mail: archeoarchi@hotmail. com), a organizzare le escursioni e i vari incontri, a dare un piccolo rimborso spese ai docenti universitari che arrivavano a Nuoro come relatori. Una parte di queste spese erano finanziate dalle quote dei 20 soci, una parte invece arrivavano dalla Fondazione Banco di Sardegna che assegnava all’Archeoarci circa quattromila euro. Ma una grossa mano d’aiuto, fino all’anno scorso, la dava anche la biblioteca Satta che ospitava le lezioni di archeologia senza chiedere le spese per l’affitto dell’auditorium. Quest’anno, tuttavia, forse a causa di tagli che partono dall’alto e che alla fine si riverberano anche su enti locali e istituzioni pubbliche e private, sia la Fondazione Banco di Sardegna, sia la biblioteca Satta, hanno comunicato all’ArcheoArci che non avrebbero potuto dare il solito contributo. E così, l’associazione si ritrova senza gli usuali quattromila euro del Banco, e la possibilità di utilizzare gratis la sala della biblioteca. Nulla di così stravolgente, se toccasse un’associazione di grosse dimensioni e con le spalle coperte. Ma il punto è che l’ArcheoArci è sì un’associazione solida, ma quando a fondi non vive certo in buone acque. Prima, infatti, le sono venuti a mancare i fondi che le assegnava il Comune, poi quelli della Provincia, e adesso vanno via anche quelli della Fondazione, infine pure il contributo della Satta. «Non sappiamo come fare – dice Tina Santoni – la risposta della Fondazione, in particolare, non ce l’aspettavamo. Quest’anno ci ha rifiutato il contributo perché ha ritenuto che le nostre attività avessero un carattere “generico e non specifico”, e ha deciso di non finanziarle più. Davvero non capiamo il senso di questa risposta che ci è arrivata via mail. Primo perché le nostre attività sono tutt’altro che generiche, ma molto specifiche e certamente del tutto concrete. Secondo, perché fino all’anno scorso alla Fondazione sono piaciute eccome. Quindi continuiamo a non capire per quale motivo ci abbiano negato il contributo, quando gli anni scorsi, invece, è sempre filato tutto liscio e ci hanno sempre finanziato». «Se a questo – aggiunge in conclusione Tina Santoni – si somma anche la situazione di difficoltà economica della biblioteca Satta, che non può più consentire l’ospitalità gratuita delle lezioni, non abbiamo più la certezza che questo sia ancora l’autunno dell’archeologia. Se le cose non dovessero cambiare di qui a poco, non è escluso che per non chiudere dovremmo far ricadere l’intero costo sui partecipanti alle lezioni».

 

8 - La Nuova Sardegna / Pagina 9 – Ed. Nazionale 
Tornerà in piazza a Cagliari il fronte del no ai poligoni
di Francesco G. Pinna
SANTA GIUSTA «O Pigliaru caccia i militari dalla Sardegna o i sardi cacceranno lui dalla Regione». È un vero e proprio ultimatum quello lanciato al presidente della giunta regionale dall’assemblea dei movimenti e dei comitati contro le servitù militari convocati ieri pomeriggio a Santa Giusta dai promotori della manifestazione del 13 settembre davanti a Capo Frasca. L’ultimatum è stato dettato dal leader di A Manca pro s’Indipendentzia, Pierfranco Devias, e sarà formalizzato sabato 13 dicembre a Cagliari con una nuova manifestazione popolare che si terrà appunto, salvo contrordini, a due mesi esatti da quella all’ingresso del poligono di Capo Frasca. L’assemblea di Santa Giusta, più di cento i partecipanti arrivati da tutta la Sardegna, ha anche definito la location della manifestazione, che si svolgerà davanti ai cancelli del porto militare con vista quindi sulla sede del consiglio regionale. Perché se l’obiettivo finale resta la realizzazione dei tre punti della “manifestada” di Capo Frasca – cessazione immediata di tutte le esercitazioni, chiusura totale di tutte le basi e di tutti i poligoni più bonifica e riconversione a uso civile di tutte le aree ora soggette a servitù militari –, l’obiettivo immediato è invece di stoppare quella che Mariella Cao, del comitato sardo Gettiamo le Basi, ha definito la “Piattaforma Pigliaru”. Che prevede la riduzione delle servità di Teulada e di Capo Frasca in cambio però del via libera alla “riqualificazione” del poligono del Salto di Quirra. Per Mariella Cao è solo un grande imbroglio nei confronti dei sardi dettato a Pigliaru dal ministero della Difesa e dalla Nato, perché la chiusura di Capo Frasca e di Teulada è solo una promessa, mentre il rilancio alla grande del Salto di Quirra, destinato a diventare il polo per la sperimentazione delle nuove tecnologie aerospaziali di guerra a distanza, è già pronto a partire con la complicità delle Università sarde. La formalizzazione della proposta per la manifestazione del 13 dicembre è arrivata dopo tre ore di dibattito e 35 interventi. A metterla nero su bianco è stato il coordinatore dell’assemblea Pierluigi Deiana e non tutti hanno gradito. A farsi portavoce della linea più dura è stato Vincenzo Pillai, Movimento No Galsi. «Sarebbe la solita inutile mezza giornata di protesta e poi tutti a casa perchè il giorno dopo è domenica», ha detto proponendo di cominciare la manifestazione lunedì 15 e andare a avanti a oltranza. Sulla stessa linea si era già espresso tra gli altri Angelo Cremone di Sardegna Pulita, invitando i sardi a seguire l’esempio degli indignados spagnoli, dei manifestanti turchi e ultimo quello degli studenti di Hong Kong. Linea comunque bocciata. L’incarico di farlo se l’è preso tra gli altri anche Bustianu Cumpostu, di Sardigna Natzione. Ha prevalso insomma, in qualche modo, la consapevolezza che un passo del genere sarebbe una sorta di salto nel buio destinato alla sconfitta e che la strada giusta è quella intrapresa il 13 settembre a Capo Frasca. Tra gli intervenuti anche il senatore a cinque stelle Roberto Cotti. È stato propio lui anzi a indicare il porto miltare come luogo simbolico della protesta.
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 26 – Ed. Nazionale 
Addio a Balboni, maestro dell’Anatomia italiana
SASSARI Nei giorni scorsi è mancato a Firenze il prof. Giuseppe Carlo Balboni, maestro dell’Anatomia Italiana, che aveva trascorso una parte della sua carriera accademica nella nostra città. Nato a Ferrara nel 1923, professore ordinario dal 1964 fu Direttore dell’istituto di Anatomia di Sassari e Firenze. Si può dire che Balboni ha formato generazioni di medici, non solo quelli usciti dalla Facoltà di Medicina e chirurgia di Sassari e di Firenze, ma anche quelli, ben più numerosi, che hanno studiato sui suoi libri. Egli è stato, infatti, autore di importanti manuali e numerose monografie. Per un lungo periodo è stato prima segretario e poi presidente della Società Italiana di Anatomia e membro di Associazioni di Anatomia nazionali ed internazionali. Quando giunse a Sassari, era la seconda metà degli anni ’60 ed erano tempi di vivace ricerca e passione accademica. Erano i tempi in cui veniva completata la gloriosa Aula Ciardi Duprè, luogo di incontro, studio e diffusione della scienza, in cui Balboni faceva arrivare a Sassari il primo microscopio elettronico. Per molti medici, allora studenti, è stata una esperienza unica ascoltare le sue lezioni di Istologia ed Embriologia e di Anatomia nell’Anfiteatro anatomico, e le lezioni in sala dissettoria. Al suo ritorno a Firenze insieme ai suoi "allievi sassaresi", riprese un periodo di fervida attività didattica e di ricerca. Sul filone della scuola fiorentina meritano essere citate le ricerche sull’apparato genitale femminile, sullo stroma, soprattutto stroma ovarico, le ricerche innovative sulla mucosa olfattiva. Molta attenzione e passione Balboni dedicò anche all’arte, realizzando disegni e sculture , che sono state anche oggetto di mostre personali e collettive dei medici artisti. Le sue sculture hanno trovato collocazione in diverse sedi, anche a Sassari, nel complesso biologico della Facoltà medica. L’uomo e la figura umana era sempre al centro dei suoi studi, anche artistici, vista in modo sempre più schematico, essenziale e spinta nel movimento, in un anelito di ricerca del bello e delle vette più alto dello spirito.
 

11 - La Nuova Sardegna / Pagina 31 – Ed. Nazionale 
SASSARI E tutti i diplomati brillano ai test universitari
Stefano, Andrea, Gianluca, Mattia S., Tommaso, Alessio, Michael, Jahoued, Michele Z., Paolo, Giovanni, Michele L. Gianni, Daniele, Emanuele, con l’aggiunta di Kristopher e Martino per la quarta meccanici; Stefania, Veronica P., Daniel, Mattia D.; Agostina, Veronica T., Caterina per la quinta, sono rientrati tra i banchi di scuola per poter portare a termine il loro percorso di studi. Sono consapevoli del fatto che la loro scuola offre grandi possibilità e garantisce un’ottima preparazione. Non è un caso che, lo scorso anno, tutti quelli che si sono diplomati all’Ipia abbiamo superato i test di ammissione ai corsi universitari. Per esempio, Noemi Fiori, che ha avuto 100 alla maturità, ha superato sia il test per biotecnologie che biologia. Ha scelto quest’ultima perché vorrebbe fare biologia marina. «Siamo veramente contenti di poter continuare il nostro percorso di studi - dicono entusiasti i ragazzi delle due classi -; se questa scuola l’abbiamo scelta è per il semplice fatto che ci piacciono quelle materie. Iniziamo ad ottobre, è vero,ma ce la metteremo davvero tutta per farci valere». (s.d.)
 


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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