Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 October 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 25 - Edizione OR)
Girasole
L'Unesco guarda a Baunei: il territorio è un Patrimonio
 
Il territorio di Baunei potrebbe veramente ambire a diventare “Patrimonio dell'Umanità Unesco”? Quella che per ora sembra solo un'ipotesi potrebbe tramutarsi in realtà nei prossimi anni, secondo quanto emerso nel Focus su Ambiente e Architettura tenutosi a Santa Maria Navarrese la scorsa settimana. All'incontro, organizzato dal Club Unesco Ogliastra, hanno partecipato professori universitari ed esperti del settore come Angelo Paladino, dell'Osservatorio europeo del paesaggio, insieme a Arnaldo Cecchini e Antonello Monsù, della facoltà di Architettura di Alghero, Michele Di Sivo, dell'Università di Pescara, e l'architetto Francesca Chessa, che ha parlato degli ovili del Supramonte. A spiegare come un territorio possa diventare “Patrimonio dell'Umanità” è stata la professoressa Maria Paola Azzario Chiesa, vicepresidente dei Club Unesco Europa. Attualmente l'Italia, con 50 siti, è la nazione che conta il maggior numero di siti Unesco, seguita dalla Cina (47), e dalla Spagna (44).
Giampaolo Porcu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione OR)
Ateneo, gemellaggio coi bielorussi
SASSARI. Accordo per favorire lo scambio degli studenti
 
Un accordo tra ministero dell'Istruzione della Bielorussia e Parco scientifico di Porto Conte per favorire lo scambio di studenti, ricercatori e docenti nel settore della ricerca e dell'innovazione: è il primo atto concreto prodotto dal tour in Sardegna del ministro bielorusso dell'Istruzione, Sergej Maskevich.
A due settimane dalla prima visita di un rappresentante del governo bielorusso nel nord dell'Isola, la collaborazione tra i due territori prende forma. Gli incontri che il ministro ha avuto con le istituzioni del Nord Ovest Sardegna stanno consentendo di raccogliere i primi frutti della ventennale amicizia tra Bielorussia e Sassari.
In questo quadro si inserisce anche l'accordo che l'Università di Sassari siglerà a breve per inserire la Bielorussia tra i Paesi europei con cui l'ateneo collabora nell'ambito dei progetti di mobilità degli studenti e dei docenti, ma anche la trattativa per il collegamento aereo fra Minsk e Alghero. La visita ha permesso di sancire il gemellaggio fra Sassari e Hrodna, la città natale del ministro Maskevich. (a. br.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Lettere
Brava la studentessa rom
 
Non capisco il fastidio e l'irritazione manifestati dalla signora Daniela Serra dopo aver appreso la notizia di una studentessa rom iscritta all'Università. Se si è iscritta, prima ha frequentato le scuole, si è diplomata dopo aver sostenuto uneEsame di Stato. Sicuramente è stata in regola con tutte le norme vigenti. Se lo è meritato come qualsiasi alunno che ha percorso le stesse tappe. Perché non riuscire ad accettare una buona notizia? Mette in discussione tutte le sue granitiche sicurezze sui rom? O desidera che vivano per sempre tra la sporcizia e il degrado? La funzione della scuola è fondamentale e irrinunciabile per la loro inclusione nella nostra vita, per apprendere chi siamo, che storia abbiamo e i valori espressi dalla nostra Costituzione.
Francesco Nonnis
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 15
L’Eni rallenta sul progetto chimica verde
L’ex sindaco Luciano Mura preoccupato: «Arrivano indiscrezioni su un disimpegno legato alla mancanza di fondi»
di Gianni Bazzoni
 
PORTO TORRES Strano silenzio sugli investimenti per il progetto della chimica verde nell’ex stabilimento petrolchimico di Porto Torres. Anzi, le poche notizie che trapelano dagli ambienti dell’Eni sembrerebbero confermare le preoccupazioni di organizzazioni sindacali e lavoratori: le risorse finanziarie indicate per le tre fasi del progetto non sarebbero disponibili e la realizzazione dei nuovi impianti (fase due e tre) potrebbe slittare di 18 mesi. Ma l’indiscrezione più clamorosa riguarderebbe la centrale alimentata da biomasse solide (paglia di cardo), destinata a saltare definitivamente. L’Eni - che la riteneva fondamentale nel progetto della chimica verde, tanto da inserirla nel Protocollo d’intesa del 22 aprile del 2011 - sarebbe deciso a rinunciare alla costruzione perché il progetto non è stato accolto in maniera festosa dal territorio. Se così fosse, sarebbe la prima volta, che l’Eni manifesta una così alta sensibilità ambientale, al punto da fare proprie le preoccupazioni delle popolazioni che fin dal principio hanno chiesto chiarezza sul progetto, sulle materie prime da impiegare e sulla utilità della centrale in un’area già fortemente infrastrutturata e dove sono presenti altre centrali elettriche. Il sospetto, invece, è che il progetto sia destinato all’archivio solo per l’abbandono degli investimenti preventivati. Della vicenda si parlerà presto in consiglio comunale a Porto Torres a seguito di una interrogazione urgente presentata dal gruppo del Partito democratico (primo firmatario l’ex sindaco Luciano Mura) che chiede di sapere che cosa sta succedendo attorno agli investimenti e ai progetti concordati per la chimica verde a Porto Torres. La questione richiama un problema fondamentale: quello del governo del territorio e, quindi, di tutte le iniziative che si inseriscono con progetti che mirano a creare opportunità di sviluppo nel settore industriale, della cosiddetta “chimica innovativa” e in campo occupazionale. «La prima fase del progetto Matrìca si concluderà il 30 ottobre – ha affermato ieri Luciano Mura – e la spesa di 180 milioni di euro risulta inferiore rispetto agli investimenti previsti nei diversi tavoli tecnici dopo l’accordo del 2011. Per questo chiediamo che cosa sta succedendo e se corrispondono al vero le notizie che rimbalzano dalla penisola». Serve chiarezza sulle fasi 2 e 3 del progetto Matrìca. Dovrebbero essere avviate senza interruzione rispetto al primo modulo, con un investimento di circa 350milioni di euro. «Ora giungono informazioni preoccupanti – sottolinea Mura – che gli interventi non verranno realizzati per mancanza di fondi necessari, e comunque nella migliore delle ipotesi la costruzione dei nuovi impianti non potrà partire prima di 18 mesi. La centrale a biomasse tanto contestata, invece, non verrà costruita perché non avrebbe incontrato la benevola accoglienza nel territorio: essendo a noi sconosciuta questa alta sensibilità ambientale di Eni, vorremmo conoscere le reali motivazioni che stanno alla base delle decisione». Il gruppo consiliare del Pd chiede al sindaco Beniamino Scarpa di assumere iniziative adeguate - insieme agli altri soggetti istituzionali - «per impedire l’ennesima fuga dell’Eni dagli impegni assunti e per garantire che tutte le risorse finanziarie previste dagli accordi vengano investite nel territorio».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
Ersu-caserma: sì dei commercianti
Il direttivo della Confcommercio appoggia la proposta del sindaco di realizzare in piazza Castello la residenza universitaria
 
SASSARI Medea diminuisce il prezzo del gas. Nonostante l'aumento a livello nazionale, annunciato nei giorni scorsi, conseguentemente alla situazione dell'Ucraina e del sempre minore interesse della Russia per il mercato Europeo, visti i recenti accordi con la Cina per le forniture dei prossimi 20 anni, a Sassari, il gas di città non rincara e prosegue il trend al ribasso per il terzo mese consecutivo. Lo rende noto Medea che, recepito la delibera dell'Autorità per l'energia elettrica il gas ed il sistema idrico, ha ridotto dell’1,54 per cento medio le tariffe. Dall'inizio dell'anno, si registra, dunque, un calo complessivo medio di circa il 4 per cento. Rimane incisiva la differenza di costo tra il gas gpl ( bombole, serbatoietti, e gas di rete) e il metano, sarebbe auspicabile un intervento fiscale del Governo che permettesse alla Sardegna di avvicinarsi ai costi medi del gas metano, equiparando i sardi al resto della popolazione italiana sui costi per il riscaldamento.SASSARI L’ipotesi di trasformare in struttura residenziale per studenti la caserma di piazza Castello piace anche ai commercianti. Che anzi, plaudono all’iniziativa del sindaco Nicola Sanna e bocciano la vecchia proposta dell’Ersu di costruire un campus periferico all’americana. «Non è un mistero - spiega il direttivo territoriale della Confcommercio -, per chi si occupa di strategie di rigenerazione urbana, che il mondo studentesco universitario sia un elemento fondamentale quando si tenta di recuperare aree della città che vivono difficoltà, degrado, spopolamento, impoverimento». È ben noto che proprio i commercianti da sempre si battono perchè l’amministrazione pubblica trovi soluzioni per rilanciare il centro urbano e storico con iniziative che siano di incentivo al “ri-abitare” le zone centrali di Sassari. E quella della caserma-residenza studentesca può essere una buona occasione per portare nuova linfa al cuore della città. Sono molti i centri storici italiani che hanno vissuto esperienze simili, da Genova a Lecce, per citarne due eclatanti - dicono i commercianti -: in tutti i casi, gli studenti hanno portato un clima positivo, pulito. Hanno creato, con la loro quotidianità, stimolo e confronto vitali per tutto il tessuto urbano coinvolto. E questo conduce poi a un interesse per l'area anche di altre categorie: nuovi residenti, operatori commerciali, nuove imprese spesso innovative; mentre da subito nuovi flussi di persone riportano vita e movimento. La Confcommercio, quindi, condivide la proposta del sindaco e dell'amministrazione di voler ripensare il progetto dell'Ersu portandolo al Centro, nell'edificio grande erede del Castello cinquecentesco, la Caserma La Marmora, appunto. Anche perchè, precisa il direttivo Confcommercio, «c'è la convinzione che rappresenti un errore costruire un campus periferico all'americana, per nulla in armonia con le caratteristiche di una città italiana, che ruota attorno al suo centro storico e ne condivide ineluttabilmente il declino o il rilancio». Soprattutto quando due obiettivi possono coincidere così felicemente e naturalmente: riportare vita e attività al centro, ricondurre giovani e studenti a viverlo e amarlo, con tutte le sue tradizioni e le sue caratteristiche uniche di melting pot culturale. Ed è apprezzata anche l’idea di utilizzare quelli che Confcommercio chiama tasselli accessori: la creazione di un'area verde e un complesso sportivo dentro e attorno allo stabile ora sede del cinema Moderno. Per i commercianti «meritano incoraggiamento perchè rappresentano un’occasione splendida per ridare senso a un'area degradata, che finora non si è mai riusciti a sottrarre ad incuria ed abbandono». Nel clima di incoraggiamento alla partecipazione dei cittadini, «di cui questa Amministrazione ha voluto fare una cifra distintiva, ci auguriamo - sottolineano gli imprenditori mercantili - che l’idea (insieme ad argomenti come "Mobilità", "Centro storico isola pedonale", "San Sebastiano", "Tempi della città" etc.) sia presto oggetto di discussione aperta, come è già stato felicemente sperimentato nel recente laboratorio partecipato per l'area del vecchio mercato». Insomma, sul riuso del centro urbano si è aperto un dialogo tra commercianti e Comune, dopo le battaglie affrontate a seguito dell’istituzione della Ztl. Una riconquistata collaborazione che potrà portare beneficio per le scelte che la città farà per il suo sviluppo. (v.m.)

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