Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 August 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
Dopo il crollo del masso
Lavori terminati, via Badas riaperta alle auto
 
Da ieri via Badas è stata riaperta al traffico: decisione arrivata in anticipo di diversi giorni rispetto al previsto, dopo il cedimento giovedì scorso di un grosso pezzo di muratura dalla facciata della Cittadella dei musei. Il masso, pesante più di cento chili, era caduto da un'altezza di trenta metri per finire al centro della carreggiata intorno alle 4 del mattino, quando da quelle parti non transitavano auto. I controlli dei vigili del fuoco e degli esperti avevano sollevato dubbi anche sulla tenuta di altri quattordici doccioni di calcestruzzo. Risultato: locali e strada chiusa, almeno sino a metà della prossima settimana secondo le previsioni.
Invece i lavori ordinati dall'Università hanno consentito di mettere tutto in sicurezza prima del previsto, così via Badas è stata riaperta come anche gli edifici della Cittadella.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
I fenicotteri nello stagno salato
SESTU. Cresce il numero dei turisti nell'oasi naturalistica
 
Arrivano quando il vento di maestrale soffia più forte sull'area protetta di Molentargius. I fenicotteri ricompaiono ormai con regolarità nello stagno salato sestese Su staini salliu lungo la strada provinciale che arriva ad Ussana. «Anche nell'ultima edizione di monumenti aperti - spiega l'assessore alla cultura Roberto Bullita - abbiamo inserito l'area naturale tra le mete che i nostri concittadini potevano ammirare attraverso visite guidate. La colonia di fenicotteri è ormai una piacevole presenza, soprattutto per gli amanti della fotografia». Raggiungere l'area naturale non è complicato: dalla croce, all'uscita del paese, si prende la strada per Ussana e, dopo qualche chilometro, si svolta per lo stagno. Un'area preziosa: studiata anche dall'Università per la presenza di alcuni minuscoli crostacei nei mesi invernali. In questi giorni lo specchio d'acqua è quasi completamente evaporato: resta una piccola pozza, circondata da una distesa di sale, dove anche nei giorni scorsi sono stati avvistati alcuni fenicotteri.
Per qualche anno la cura dello stagno è stata affidata ad un'associazione, ma ora il laghetto salato è rimasto senza vigilanza. Un pericolo per i visitatori: l'area non è di proprietà del Comune, bensì del demanio e in alcune zone, al confine con dei terreni privati, la recinzione è ormai fatiscente.
Francesco Pinna
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
Quello stranissimo falso Pino
 
È sicuramente strano questo albero di origine australiana, a cominciare dal nome scientifico, Casuarina cunninghamiana, insieme impegnativo e buffo. È un albero grande, che può diventare imponente e crescere fino a oltre 20 metri di altezza; raro in Italia ma non a Cagliari. La stranezza è che ha una forte somiglianza con il Pino, o comunque con una conifera, ma con le conifere non ha niente a che fare. Nella Casuarina quelle che sembrano foglie ad ago sono in realtà rametti che crescono interrotti da nodi, in questo simili a minuscole canne, e sono loro a svolgere la funzione clorofilliana. Le foglie sono ridotte a insignificanti squame alla base di ogni rametto; i semi sono contenuti in pseudopigne molto piccole, 1 centimetro o poco più, che crescono addensate sui rami in grande quantità.
A Cagliari la Casuarina è naturalmente presente all'Orto Botanico, insieme ad altre specie della stessa famiglia; c'è poi un esemplare nel giardinetto della Darsena, anziano e in condizioni non molto buone e, nelle vicinanze, un altro nel giardinetto davanti al Banco di Sardegna, già parterre delle Ferrovie Complementari. Ancora un altro esemplare, bello, lo troviamo nel parco ex Enel di Molentargius, e altri nei parchi di alcuni ospedali.
In particolare meritano di essere segnalate le due enormi Casuarine nel giardino della ex clinica Macciotta; sono godibili dal basso, dal piazzale della Facoltà di lingue (ex clinica Aresu), o dall'alto, perché sono parte integrante dello splendido panorama che si apre alla fine di via Porcell, dove comincia il sentiero recentemente aperto che scende verso via Cammino Nuovo.
Mario Mariotti
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 18
Convegno con Dore
L’organizzatore: un aiuto per i malati
di Giovanni Bua
 
SASSARI Scrive al presidente dell’Ordine dei medici di Sassari, Agostino Sussarellu. E, invitandolo al convegno del prossimo sabato ad Alghero su demenza e nevrosi nel quale interverranno, tra non poche polemica, Giuseppe Dore e Marinella D’Onofrio (entrambi imputati per il famoso “caso Alzheimer”) ne approfitta per ricordare un articolo pubblicato dal medico sassarese nel periodico dell’Ordine nel giungo 2011, dove spiegava che per «comminare una sanzione disciplinare a un medico, se questo è sottoposto a giudizio penale, la sentenza deve essere passata in giudicato». Parole di Vincenzo Valenzi, direttore del dipartimento di medicina integrata della scuola superiore di studi universitari Santa Rita e moderatore del convegno che tante polemiche sta causando nel mondo accademico sassarese. Polemiche dentro cui Valenzi dimostra di sapersi muovere con sicurezza, probabilmente abituato dalla ricerca di “frontiera” della sua Santa Rita. «Essendo giunto in Sardegna per alcuni giorni di vacanza nella bellissima e solare Alghero – scrive Valenzi a Sussarellu, scusandosi per il ritardo dell’invito – tento di riparare e ti prego di accettare l'invito a portare un saluto come presidente dell'ordine dei medici di Sassari al seminario su una delle aree più critiche per la nostra professione: le vecchie malattie nervose e mentali oggi separate per aree specialistiche in particolare le nevrosi e le demenze, la loro eziopateognesi e le possibilità di cure correnti. Leggo di turbolenze generate dal Seminario e me ne dispiace molto come organizzatore, in particolare aver messo in imbarazzo il prof. Agnetti che ne aveva favorito la diffusione nel circuito web universitario, e il professor Giampietro Sechi che ha dovuto rinunciare alla sua partecipazione come moderatore della Tavola Rotonda finale, che comunque voglio ringraziare per aver dato il suo nome a questo sforzo di dialettica su temi come il rapporto mente corpo: saperi a confronto, che vuole essere una continuazione del convegno del 2010 di Mathesis di analogo tema di cui trovi un estratto nei materiali di preparazione allegati all'Invito al seminario estivo». «Sembra che la pietra dello scandalo – continua Valenzi – sia la partecipazione di due colleghi che hanno patito un incidente giudiziario del quale comunque bisogna attendere i definitivi esiti, come hai scritto bene tu in un tuo articolo del 2011. Condivido la necessità espressa da più parti di portare la ricerca di frontiera anche critica nelle grandi sedi competenti (i grandi istituti, le grandi università ecc) e in questo senso mi sono sempre esercitato e come puoi apprezzare ci stiamo esercitando per continuare anche nelle patologie di cui si discute il 6 settembre nel seminario, anche per riprendere le fila di un lavoro avviato sotto la direzione del professor Agnetti in questi anni. Il destino di troppe famiglie e di troppi malati dipende dagli sviluppi scientifici in queste aree che vede uomini e donne fin lì pilastri delle famiglie, perdersi nei labirinti della mente». «Mentre la giustizia fa il suo corso – chiude Vincenzo Valenzi – nostro compito è di valorizzare tutti i contributi utili ad aiutare i malati che si affidano ai medici».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Alghero – pagina 24
Università, manca la casa dello studente
Il Dipartimento è tra i migliori in Italia, ma è l’ultimo per i servizi offerti. E quest’anno gli iscritti sono saliti a quota 600
di Gianni Olandi
 
ALGHERO Tra qualche settimana riprenderanno i corsi della Facoltà di architettura dell'università di Sassari che quest'anno si presenterà con 100 nuove matricole che porteranno a oltre 600 gli studenti presenti in città. E mentre a Sassari si parla di campus, di sistemazione logistica dei ragazzi, di potenziamento strutturale dei servizi universitari, da queste parti i ragazzi e le loro famiglie, in larghissima misura provenienti dall'esterno, sono affidati alla ferrea legge economica della domanda e dell'offerta del mercato immobiliare. In oltre 10 anni l'istituzione che sovraintende a questo tipo di interventi previsti dal diritto allo studio non è riuscita a individuare uno straccio di soluzione operativa. Via libera quindi al mercato degli affitti, spesso sommerso, e si scopre così che una stanza con uso comune del bagno è quotata intorno ai 350 euro al mese. Alloggi che debbono essere lasciati immediatamente, già dai primi di giugno, non appena comincia la stagione delle vacanze. In occasione dell'incontro di saluto e cortesia tra il sindaco Mario Bruno e il nuovo rettore dell'Università di Sassari, Massimo Carpinelli, l'esigenza di dare agli studenti la certezza di una sistemazione ricettiva è stata considerata una delle priorità, se non quella alla quale dedicare la massima attenzione in assoluto. Tra l'altro questa scarsa attenzione verso un adeguamento dei servizi della facoltà algherese, contrasta in modo stridente con gli stessi prestigiosi risultati ottenuti da Architettura in campo nazionale. Risultati non sporadici, o casuali, ma confermati anno dopo anno dalla istituzione diretta dal professor Bibo Cecchini con posizioni sempre ai vertici delle classifiche nazionali di settore. Risultati, se esistesse ancora il valore della meritocrazia, che avrebbero dovuto favorire l'investimento strutturale. Per la realizzazione della casa dello studente in città non si pongono, tra l'altro, problemi di ordine urbanistico visto che le norme vigenti individuano diverse aree classificate come servizi e quindi in grado di ospitare questo tipo di intervento. È evidente che si tratta di un problema di natura politica, di volontà istituzionale, che deve riuscire a concretizzare le tradizionali enunciazioni di buoni principi e ad avviare quel percorso operativo che appare ormai indispensabile per rimediare a una vistosissima carenza che sta penalizzando centinaia di studenti che frequentano la facoltà. E così eliminare quel curioso contrasto che vede Architettura Alghero prima in Italia per la qualità didattica, e ultima per i servizi agli studenti.

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