Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 August 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
Crollo alla Cittadella dei musei
Stabilità a rischio, locali chiusi
Un pezzo di muro è caduto in strada alle 4 del mattino, pericolanti altri punti
 
Più di cento chili, un volo di trenta metri prima di finire al centro della carreggiata: il grosso masso venuto giù dalla facciata che guarda al Terrapieno è ancora ai piedi delle mura. La Cittadella dei musei perde pezzi. A rischio crollo altri quattordici «doccioni di calcestruzzo».
L'incidente accaduto nel cuore della notte di mercoledì non ha avuto conseguenze. La segnalazione è arrivata poco dopo le quattro, i Vigili del fuoco sono stati i primi a intervenire, seguiti dagli agenti della Municipale e della Protezione civile, dai tecnici comunali e dell'Università. Giusto qualche disagio alla viabilità e qualche malumore dei residenti di Castello. Tra ascensori fuori uso a giorni alterni, via La Marmora da tempo chiusa e ora anche via Badas inaccessibile, l'unica modo per arrivare alla parte alta della città rimane viale Buoncammino.
Università e Soprintendenza prendono accordi su come agire, nel frattempo via Ubaldo Badas è chiusa al traffico. L'accesso è vietato, ad auto e pedoni, in entrambi i sensi di marcia. Le transenne sono comparse alle prime luci dell'alba, davanti ai Giardini pubblici e all'altezza di Porta Cristina. I tecnici comunali giunti sul posto mettono le mani avanti: «L'edificio è di competenza dell'Università, noi non c'entriamo niente», tengono a precisare. È stato un fatto imprevedibile. Adesso cercheremo di valutare i danni», taglia corto il rettore Giovanni Melis, arrivato sotto le mura a mezza mattina. Maggiori dettagli arrivano da Antonio Pillai, responsabile della direzione Opere pubbliche. «Procederemo in due fasi: prima provvederemo a mettere in sicurezza l'area, ci vorranno tra i quaranta e i cinquantamila mila euro», anticipa. «Poi ci dedicheremo al ripristino della facciata».
C'è anche Stefano Montinari, il Soprintendente ai Beni architettonici e paesaggistici. «È un intervento delicato», commenta con gli occhi puntati sull'edificio pericolante. Nessun dubbio sulla «messa in sicurezza urgente per individuare altri elementi a rischio crollo», e piena disponibilità per la «predisposizione del progetto di recupero». Sui tempi non si sbilancia ma le transenne dovrebbero sparire tra qualche giorno. «Contiamo di riaprire la strada entro la metà della settimana prossima», assicura Pillai. I contatti con la ditta sono già stati presi, slittano di un giorno. In Sardegna sono disponibili due sole gru da cinquanta metri, una ieri era impegnata allo stadio, l'altra altrove. Tutto è rimandato a questa mattina. Alle sette ci sarà il sopralluogo degli operai, poi si deciderà in che modo intervenire.
Sara Marci
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
Studenti
Patrocinio europeo per il Meeting Agorà
 
A otto anni dall'ultima edizione, il più importante meeting degli studenti europei, l'Autumn Agora 2014, arriva in città, sotto l'alto patrocinio del Parlamento Europeo.
«Il progetto consente di dar voce ai giovani su questioni relative al loro futuro e incoraggia lo spirito di solidarietà e l'interconnettività internazionale», spiega Martin Schulz, presidente di Aegee-Cagliari, l'associazione organizzatrice. Tra gli obiettivi della manifestazione: promuovere la multiculturalità e la cooperazione tra i giovani europei, favorire la mobilità giovanile, la formazione interculturale e lo sviluppo di una cittadinanza europea attiva.
«I giovani sono alla base del futuro dell'Europa», continua Schulz, «ed è importante investire il maggior volume di risorse possibile nelle nuove generazioni offrendo una vasta gamma di opportunità di apprendimento, sviluppo e lavoro, nonchè di espressione nel senso dell'innovazione e della creatività». (v.n.)
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 37 - Edizione CA)
Mogoro
Premi per i neo laureati
 
Domani in piazza sfileranno i nuovi “dottori” mogoresi. Alle 19 nel sagrato la premiazione dei laureati che lo scorso anno hanno ottenuto il massimo dei voti. Un assegno di 2 mila euro dal Comune per Andrea Pianu con una laurea in chimica e tecnologie farmaceutiche, 1.500 a Rita Piras, laurea magistrale in informatica e mille euro per Daniele Piras, dottore in scienze e tecniche delle attività motorie e adattate. Per la prima volta sarà assegnato il riconoscimento di 1.500 per una tesi su Mogoro a Gianni Atzeni, laureatosi in ingegneria ed architettura, che ha studiato un progetto per un centro per l'artigianato a Mogoro. Domani sarà presente l'assessore regionale agli affari generali Gianmario Demuro, già professore di Diritto Costituzionale alla Facoltà di Giurisprudenza a Cagliari. ( an. pin. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
Aperte le buste
Nove offerte per costruire il campus Ersu
MASSIDDA A PAGINA 20
 
Campus studenti, passano nove offerte
Aperti i primi plichi con le proposte presentate all’Ersu per la realizzazione di una struttura ricettiva da 500 posti letto
di Andrea Massidda
 
SASSARI Il progetto per la realizzazione di un campus accademico capace di portare a quota mille il numero di studenti ospitati dall’Ersu in città, fa un altro piccolo ma fondamentale passo avanti. Ieri pomeriggio, infatti, al terso piano della sede dell'Ente per il diritto allo studio universitario, una commissione tecnica nominata ad hoc ha aperto assieme alla direttrice generale dell’Ersu Maria Assunta Serra i plichi con le offerte di chi ha partecipato al bando per l'acqusizione di un’area da destinare appunto al centro residenziale per gli iscritti fuorisede. Un’operazione che vale ben 40 milioni di euro, per metà stanziati dalla Regione e per metà dall’Unione europea. Ammessi ed esclusi. Dodici, in tutto, le proposte presentate entro il termine fissato per il primo pomeriggio dell’11 luglio scorso, anche se soltanto nove di queste sono state ritenute in grado di poter proseguire il percorso burocratico che porterà alla scelta finale: ad esempio, le due buste sigillate consegnate dalla “Casa di riposo Regina Margherita”, per quanto siano state le prime ad avere il protocollo non sono neanche state prese in considerazione proprio perché erano due. «E il bando pubblico - ha spiegato Maria Assunta Serra senza trovare obiezioni - dice chiaramente che nessun competitor può presentare più di una proposte, anche se si tratta di beni o aree differenti». Esclusa dalla gara, stavolta per questioni di inadeguata documentazione, anche la proposta della Pip Planetta. Poi la commissione tecnica composta da Emanuela Abis (docente del Dipartimento di Ingegneria di Cagliari), Antonio Zara (ingegnere e dirigente dell'amministrazione provinciale di Sassari), e Ivana Falco (funzionario della Regione nel settore Lavori pubblici) ha aperto in pubblico i plichi ritirati direttamente dalla cassaforte della sede dell’Ersu. Tra le offerte ammesse alle fasi successive (che riguardano l’esame tecnico e l’apertura delle buste con le proposte economiche) figurano quelle della società Cator (con l’ex semoleria Azzena), quella di Guido Clemente (si tratta dell’area tra la cittadella finanziaria di Piandanna e l’orto botanico) e quella dell’Università di Sassari, che dopo il Brefotrofio - edificio già bocciato in maniera preliminare - mette sul piatto un’area di tre ettari accanto al Tribunale dei minorenni. La situazione attuale. Ora come ora l'Ersu garantisce agli universitari fuorisede che ne hanno diritto oltre 500 posti letto (precisamente 526) distribuiti in quattro distinte residenze situate in punti strategici della città, cioè vicine ai dipartimenti accademici e ben collegati con i mezzi pubblici. La casa dello studente più "antica" è quella di via Padre Manzella, inaugurata addirittura nel 1964, ma ora ovviamente dotata di camere ristrutturate con bagno privato, telefono, frigorifero e cucina al piano. Può accogliere sino a 104 studenti. Ben 144 giovani, invece, sono ospitati nella residenza costruita di recente al numero 9 di via Verona, dove all'ingresso si trovano la sala informatica, la sala studio e la sala pittura. La più grande casa dello studente è tuttavia quella di via Coppino (con 237 posti letto), accanto agli uffici del settore Diritto allo studio. Infine "Sa domo 'e sa carrera longa", in via Lamarmora, inaugurata due anni fa nel cuore del dentro storico con 41 posti letto.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
Docenti universitari divisi sul caso Dore
Il medico, indagato nell’inchiesta Alzheimer, relatore ad Alghero. Agnetti: di cosa si ha paura? La Lorettu ricorda Schettino
di Giovanni Bua
 
SASSARI C’è chi parla di Schettino-bis, dopo aver letto tra i relatori del convegno algherese di sabato 6 settembre su nevrosi e demenze Giuseppe Dore e Marinella D’Onofrio, entrambi indagati nell’ambito della famosa inchiesta Alzheimer che nel 2012 portò all’arresto di 12 persone. C’è chi si indigna per la presenza dell’università turritana tra i partecipanti (il professore della clinica Neurologica Gian Pietro Sechi modererà la tavola rotonda che seguirà il seminario). E chi difende la libertà di espressione, concessa anche «ai cultori di predizioni apocalittiche e fratellanze interstellari». Chi racconta a mezza bocca di un feroce regolamento di conti in atto tra “Agnettiani” e “Rosatiani” all’interno della neurologia sassarese. E chi “googlando” la scuola superiore di studi universitari e di ricerca Santa Rita, che tutto organizza, scopre che il direttore del suo dipartimento di Medicina integrata (e moderatore del convegno di sabato) è reo confesso di truffa aggravata ai danni della Sapienza e il suo presidente è stato condannato a 8 mesi (e “indultato”) per appropriazione indebita ed esercizio abusivo della professione. C’è questo e tanto altro dentro la bufera scoppiata dopo l’apparizione nel sito dell’università di Sassari del programma del seminario estivo “Dalla psiconanalisi delle nevrosi alla psicosomatica delle demenze”, che si terrà sabato mattina al centro culturale del convento di San Francesco ad Alghero. Bufera per nulla placata dalla dura presa di posizione del rettore Mastino. Che tuona: «Prendiamo le distanze da un’iniziativa alla quale partecipano come relatori due medici imputati dalla magistratura». A far scaldare gli animi per un’iniziativa con cui l’università sassarese nulla ha a che fare (e a cui partecipano docenti dell’università di Siena, della Sapienza e di Tor Vergata) una segnalazione galeotta. Partita dalla mail del direttore della clinica neurologica dell’Aou Virgilio Agnetti e fatta rimbalzare a tutti i docenti dalla redazione web, pare con non poco fastidio della Procura, e poi rimossa. «La mia – spiega il neurologo – era una segnalazione. Che rifarei e che faccio spesso in caso di seminari, convegni, dibattiti. Non vedo il problema nè luogo migliore di un contesto pubblico per discutere di medicina e terapie, convenzionali o meno che siano. Giuste o sbagliate. Chi vuole andare vada, chi ha qualcosa da dire o contestare lo faccia. Chiaramente questo non prefigura nessuna presenza ufficiale dell’università. E lo stesso Gian Pietro Sechi modererà una tavola rotonda successiva al seminario sul degnissimo tema del rapporto tra mente e corpo. Non vedo di cosa si abbia paura». Di diverso avviso la professoressa Liliana Lorettu, direttore della clinica psichiatrica: «Come segretario sardo della società italiana di Psichiatria, in concerto con la società italiana di psichiatria forense, la sezione regionale della società italiana di psichiatria di consultazione, e a nome di tutto lo staff della clinica psichiatrica, sento il dovere di prendere una ferma distanza da tale iniziativa. Ciò anche alla luce di precedenti esperienze occorse in altri atenei, vedi l’invito di Schettino alla Sapienza e il conseguente discredito, e al fine di spazzare via qualsiasi dubbio di connivenza e apologia. In altre sedi altre posizioni verranno prese al fine di tutelare i metodi scientifici della psichiatria e garantire l’accesso alle cure senza contaminazioni ideologiche e di metodologie non scientifiche». Metodologie di cui Dore e D’Onofrio discuteranno sabato. Pochi giorni prima dell’arrivo della super perizia di Giacomo Koch sui presunti danni causati ai pazienti dalla neuroanalisi, il metodo-Dore. Che a detta del medico di Ittiri potrebbe eliminare le demenze senza farmaci. E, per chi lo accusa, sarebbe solo l’ennesima gigantesca truffa.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
L’Istituto S. Rita si difende e contrattacca
I promotori del seminario su nevrosi e demenze replicano ai sospetti della comunità scientifica
 
SASSARI Se il metodo-Dore, al netto della serissima inchiesta della magistratura, può sembrare “strano”, così sicuramente non è per gli organizzatori del seminario del 6 settembre. Che delle stranezze hanno fatto una bandiera. E, muovendosi a loro agio sulla sottile linea della medicina “molto” alternativa girano il mondo tra convegni e seminari, inoltrando nel mentre «le necessarie domande alle autorità competenti per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni, per la formazione e facoltà». È l’Istituto universitario di ricerca scientifica Santa Rita, sede a Lonato del Garda nel bresciano e iscrizione all’anagrafe nazionale delle ricerche con numero 59939YRS. Obiettivo: «la promozione dell’alta formazione post-laurea e della ricerca scientifica e tecnologica». Unico dipartimento attivo dei quattro promessi, quello di medicina integrata. Che promuove «un approccio interdisciplinare olistico, che metta a disposizione del medico e degli operatori sanitari, il meglio della tradizione occidentale e orientale che nelle tecnologie elettroquantistiche trovano nuove sintesi diagnostiche e terapeutiche». Abbastanza, insieme alla storia penale un po’ animata di alcuni dei responsabili, per far gridare alla truffa a molti. Con il corpo docente che replica a chi gli dà dei ciarlatani: «Pubblicità da cui il Santa Rita trarrà sicuro giovamento a gratis e di questi tempi di magra non è poco». «Ci sono vari istituti iscritti all’anagrafe della ricerca e non facenti parte delle 95 università italiane che fanno una ricerca migliore di molte di quelle università sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo». Chi insegna non ha una abilitazione a professore universitario? «Per fortuna, la stragrande maggioranza dei professori sono una massa di arroganti ed ignoranti cialtroni». (g.bua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
l’avvocato della dottoressa d’onofrio
«Studiare e divulgare è un diritto»
 
SASSARI «L'attività di approfondimento e divulgativa resta, per fortuna, una delle libertà concesse dalla nostra Costituzione a chiunque e finanche ai cultori di predizioni apocalittiche e fratellanze interstellari, campi di ricerca decisamente meno agganciati alla realtà rispetto all'oggetto del seminario algherese». Così Elias Vacca, avvocato di Marinella D’Onofrio, che sottolinea: «I quesiti posti al dottor Koch non afferiscono alla validazione di un protocollo terapeutico (il che rientra nelle prerogative di altra autorità), bensì alla constatazione su base empirica e su pazienti degli esiti della applicazione della psiconeuroanalisi proposta da Dore e nondimeno della sospensione della stessa. D'Onofrio ha, come dimostrerà nell'opportuna sede, richiesto formalmente che si procedesse in tempi non sospetti ad attivare le procedure per la eventuale validazione del protocollo terapeutico in discussione sulla base di una sua limpida ed onesta valutazione sul piano scientifico ed empirico». «In buona sostanza – chiude Vacca – non è quello in esame il primo né sarà l'ultimo caso in cui la scienza ufficiale, la dottrina consolidata ed il mondo accademico valutano con comprensibile diffidenza l' innovazione, ciò accade da sempre ed in ogni campo. Quanto affermato da Dore e ritenuto plausibile e degno d'approfondimento da D'Onofrio costituisce patrimonio consolidato della scienza medica in altri paesi, nei quali ad esempio i chiropratici operano e sono iscritti ad albo professionale, anziché indagati per esercizio abusivo della professione medica. È diritto della dottoressa D'Onofrio perseverare con linearità nei propri studi e divulgarne gli esiti senza altro fine che l'amore per la scienza medica ed il benessere delle persone». (g.bua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 5
l’organizzatore scrive al rettore mastino
«Mi dispiace averle creato imbarazzo»
 
SASSARI «Magnifico rettore Mastino sono molto dispiaciuto di aver contribuito a crearle imbarazzo, con il seminario estivo di Alghero». Così l’organizzatore Vincenzo Valenti della scuola di studi universitari di ricerca Santa Rita. «È vero c’è qualche anomalia nel Seminario – spiega – ma si è pensato utile nel panorama critico delle moderne malattie neuropsichiatriche, dare spazio ai contributi dei colleghi della scuola di Agnetti Giuseppe Dore e Marinella D’Onofrio che hanno avuto un grave incidente con la giustizia, ma dovrebbero essere considerati innocenti fino alla eventuale condanna di terzo grado, e abilitati a esercitare la loro attività professionale e di pensiero culturale e scientifico, cosa che stanno svolgendo con un certo apprezzamento in Europa, dove sono passati dal convegno di Roma del 27 aprile, alla Conferenza Europea di biofisica in medicina di Kiev di metà maggio durante la quale è apparso un loro articolo in russo su una nota rivista di Psicoterapia». «Il Seminario settembrino – chiude Valenti – era in programma in Svizzera, ma è stato spostato alla prossima primavera, così si è pensato utile tenerlo nella bella Alghero, anche per contribuire a meglio precisare nell’ambito di un sano seminario sulle controversie in medicina (sul modello degli incontri della società romana di chirurgia)». «Niente di nuovo sotto il sole – chiude Valenti – e lei da storico può apprezzare il contributo che la scuola di Sassari sta dando a queste primigenie ricerche sulla mente e le sue malattie. Nel mentre la Giustizia fa il suo legittimo corso, credo che questo contributo sardo alla medicina che molto è stato apprezzato nel Continente, possa essere discusso con serenità anche sull’Isola». (g.bua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Lettere e commenti – pagina 17
Le cure alternative dei medici «incompresi»
Il caso del seminario sull’Alzheimer fa riflettere sulle regole che devono governare la ricerca in campo medico: è crudele alimentare il mercato delle illusioni
Eugenia Tognotti
 
L'annunciata presenza ad un Seminario di studi, nelle vesti di relatore, del neurologo Giuseppe Dore, l'inventore della cosiddetta psiconeuroanalisi, fantomatica cura per l'Alzheimer, ha suscitato stupore e sconcerto tra gli addetti ai lavori. Non solo per la singolarità di un'iniziativa che comprende anche l'intervento di un dirigente medico dell'azienda mista (pure sotto processo) e di un clinico della neurologia universitaria. Una partecipazione che sembrerebbe legittimare le nebulose teorie (per non esagerare con gli aggettivi) del professionista, dato che non sono previste voci in dissenso su trattamenti e cure del morbo di Alzheimer, la forma più comune di demenza, che assedia il cervello e ruba la capacità di ricordare, di ragionare, di immaginare. C'è da dire, per la verità, che l'iniziativa non si svolge nell'ambito di un Corso universitario o di un Master. Cosa che esclude un parallelo, evocato da alcuni, col caso Schettino, il comandante della Costa Concordia, chiamato alcune settimane fa, da un docente dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma, a parlare della gestione del panico, che equivale pressappoco ad un invito ad Olindo e Rosa, quelli della strage di Erba, a tenere una lezione sui rapporti di buon vicinato. Ma, il caso del contestato Seminario qui a Sassari, che ha riportato alla ribalta il metodo di cura "inventato" dal professionista, sollecita una riflessione su altri piani, nei giorni in cui si riparla della vicenda Stamina, dopo il sequestro delle cellule staminali agli Spedali di Brescia, effettuato dai Nas su ordine della Procura di Torino. Il parallelo qui s'impone tra i due dispensatori di cure, Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, che sostiene di aver messo a punto un metodo per la cura di alcune gravi malattie neurologiche, basato sull’utilizzo delle cellule staminali e Giuseppe Dore che sostiene di aver trovato la via per guarire l’Alzheimer, una malattia su cui sono impegnati, nel mondo occidentale, eserciti di neuroscienziati che dispongono di fondi di ricerca colossali. Il primo è accusato di truffa, associazione a delinquere, somministrazione di medicinali imperfetti o «in specie e qualità diverse da quella dichiarata o pattuita». Il secondo di associazione a delinquere e truffa. Per entrambi il trattamento che hanno messo a punto è argomento di fede, a dispetto della mancanza di una documentata efficacia terapeutica, e nessuno dei due ha presentato la propria ricerca su riviste specializzate, secondo le regole condivise dalla comunità scientifica (revisione). Malgrado ciò si sentono degli 'incompresi'. La storia della Medicina, si sa, ne è piena (come è piena di ciarlatani). Personaggi ai margini, o anche interni al mondo della Medicina, che, lungo i secoli, fino alla cura anticancro Di Bella, hanno messo a punto trattamenti, rimedi e metodi per la cura di malattie incurabili, non scientificamente validati, alimentando il mercato delle illusioni e delle speranze, in lotta, quasi sempre col sostegno dei malati, con la cautela della 'scienza ufficiale'. Cautela attribuita, nel nostro tempo, a oscuri interessi, alla rigidità dei 'sacerdoti' della medicina ortodossa e a quella delle gerarchie di enti e istituzioni di ricerca, nonché alla protervia delle «baronie» dell’establishment scientifico-accademico. Il metodo scientifico, si basa su ipotesi che devono essere validate o falsificate, con esperimenti riproducibili anche da parte degli altri studiosi. La differenza tra scienza e pseudoscienza risiede proprio nella disponibilità alla critica e al confronto rigoroso con le esperienze degli altri. Il venir meno di questa regola stravolge i fondamenti scientifici ed etici della medicina.
 
 

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