Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 August 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
Case, sono tutte “vendesi”: molta offerta e prezzi in calo
MONSERRATO. I trivani a 140 mila euro. Ma gli universitari preferiscono Sestu
 
Difficile soddisfare chi desidera, dopo aver visto chissà quale film, il giardino al primo piano. Talvolta anche chi non vuole il naso dei vicini affacciato sul proprio cortile. Ma Monserrato, oggi, è un’ottima realtà per acquistare casa. Perché i prezzi sono calati e l’offerta è così varia, e soprattutto vasta, da coprire ogni esigenza. «Ora un trivano con due camere da letto, richiesta che va per la maggiore, lo vendo a 130-140 mila euro», racconta Federico Vincis, Tecnocasa. «Eppure - continua - nel 2008 lo vendevo a 30 mila euro in più». Inoltre «se anni fa avevamo in mano quindici case da piazzare, oggi sono diventate una quarantina». Ed è difficile venderle.
L’OFFERTA «Perché oggi ristrutturare le case più vecchie - racconta Vincis - è un grosso problema per via del Piano particolareggiato del centro storico». Arresi davanti alle varie richieste, dall’impatto geologico a vincoli vari, i proprietari tentano di vendere, «case anche molto belle, come quelle campidanesi», ma il problema non è certo risolto. «Non si può ristrutturare».
Le abitazioni nuove, invece, sono pochissime. «Pochi cantieri, manca un piano di sviluppo che impedisca a Monserrato di allargarsi», continua Vincis. Stretta tra Selargius, Sestu, Pirri, non c’è sbocco.
ATENEO Il Policlinico, può essere un motivo in più per acquistare casa a Monserrato. «Eppure non ha cambiato la situazione, la scelta di vita di studenti e lavoratori ricade su Sestu». Più difficile ancora se si parla di terreni. «Ho un terreno agricolo da mesi, ma non lo chiede nessuno», racconta Marco Vacca di HouseCo. Neppure quelli edificabili. «Le imprese non comprano più, c’è stato un crollo del 40 per cento per queste vendite».
IL MERCATO Ma chi è che oggi ora compra casa a Monserrato? «Gli esterni, soprattutto chi è già in possesso di una casa e vuole cambiarla». Pochi monolocali. «Si trovano anche a sessanta mila euro, ma sono pochi e poco richiesti». Meglio molte stanze, con cento mila euro una bella casa in centro è accessibile, ma il discorso è sempre lo stesso, serve una ristrutturazione. «Il cliente preferisce allo stesso prezzo magari il nuovo e si sposta verso la periferia, diciamo che a Monserrato l’offerta è tanta, la domanda cresce poco più distante da qui, a Barracca Manna». Il mercato, nonostante i prezzi che invitano agli investimenti, resta inaccessibile ai giovani. Eppure a Monserrato i servizi sono ottimi. «Un buon posto per far crescere i figli. Ora, la presenza della metropolitana - chiude Vacca - ci fa ben sperare».
Virginia Saba

 
LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
San Raffaele, l’accordo c’è ma si discutono i dettagli
Riunione maratona tra il presidente Pigliaru, l’assessore Arru e Qatar Foundation
Nella notte gli avvocati ancora intorno a un tavolo per avvicinare le posizioni
di Luca Rojch
 
CAGLIARI Lima, speranza e milioni. Gli ultimi dettagli per trovare l’accordo sul San Raffaele richiedono l’uso del kit del diplomatico. L’ospedale alle porte di Olbia aprirà. Ma per arrivare alla firma del contratto, quello che dà le chiavi della struttura per i prossimi 17 anni alla cordata di Qatar foundation e Bambin Gesù, il percorso somiglia molto a una via crucis. Il giorno della firma sarà il 29 agosto, ma il vero accordo viene siglato in queste ore. Un risultato che arriverà dopo una maratona infinita. Dentro una stanza si sono chiusi il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore alla Sanità Luigi Arru, il numero uno della Qatar foundation endowment Lucio Rispo, la rappresentante del Bambin Gesù. Intorno un esercito di avvocati. Si devono limare i dettagli dell’accordo. Si fa per dire. Perché prima di arrivare alla lima sono servite molte ore. Una riunione fiume iniziata di mattina presto e durata per tutto il giorno. Alle 23 l’incontro era ancora in corso, con gli avvocati che pesavano le virgole di un accordo complicato. E che sarebbe stato complicato lo si era capito dalle parole di Rispo. Ottimista di natura l’ambasciatore di Qf aveva parlato di due ostacoli nella strada dell’accordo con la Regione per il San Raffaele. Ma quali fossero non si è mai saputo. «Il dialogo ha portato alla rapida soluzione di tutte le controversie», fanno sapere fonti interne. Ma i dettagli richiedono ancora un po’ di tempo. L’A ccordo di fatto consentirà al San Raffaele, alle porte di Olbia, di aprire il primo marzo del 2015, come garantito dallo stesso emiro del Qatar. La firma formale, quella buona per i flash, avverrà il 29 a Cagliari. Ma è in queste ore che si gioca l’ultimo match. In cui si mettono a punto tutti i dettagli dell’accordo. Qualcuno ha parlato di controversie sul numero di posti letto assegnati ai vari reparti. Altri sostengono che la controversia sarebbe legata a quanto deve mettere ogni anno la Regione per mantenere aperto l’ospedale. circa 50 milioni di euro. Ma i mediatori seduti intorno al tavolo hanno smentito tutte queste voci. I tempi lunghi sono legati a un contratto lunghissimo che viene analizzato riga per riga. Ma c’è ottimismo. Subito dopo la sigla della convenzione verrà creata la società con sede legale in Sardegna in cui saranno trasferite le risorse che la Qf ha già avvicinato. Sono nella cassaforte lussemburghese della fondazione. Centinaia di milioni di euro che serviranno per acquistare l’edificio, i terreni, e i macchinari. Società che gestirà anche tutto il processo di recupero dell’edificio bianco alle porte della città. Rispo più volte ha ribadito che mettere a norma l’edificio costa più che raderlo al suolo e rifarlo da zero. La cifra stanziata all’inizio da Qf, 60 milioni, si è rivelata insufficiente. La cordata ha già speso 34 milioni per acquistare l’edificio dalle banche, ma sono solo i primi soldi che l’emirato dovrà spendere. L’investimento per i prossimi 10 anni e di 1.2 miliardi di euro.

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