Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 August 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
Il vermentino riunisce tutto il Mediterraneo
SANT'ANNA ARRESI. Un convegno sul vitigno sardo presente in diversi territori
 
A Sant'Anna Arresi è stato detto con forza. Il vermentino è un vino che unisce le terre che si affacciano sul Mediterraneo. Il “Vertourmer day”, la manifestazione internazionale dedicata allo studio e alla valorizzazione del vermentino, ha fatto tappa a Sant'Anna Arresi tra visite guidate fra i vigneti, incontri e dibattiti, alla presenza del docente di Geologia Paolo Frongia, della geologa Ponziana Ledda (della cooperativa Destinazione Sulcis, specializzata nella promozione del turismo sostenibile), dell'enologo e direttore tecnico dell'azienda Argiolas di Serdiana, Mariano Murru, dell'agronomo e ricercatore presso l'Università di Sassari Luca Mercenaro. Moderatore è stato Gianmarco Murru.
Si è parlato del vitigno nelle sue diverse sfumature, dalle caratteristiche dei terreni adatti alla coltivazione (presente in tutta l'Isola), alle enormi possibilità commerciali e alla bellezza dei territori che lo ospitano. «Paesaggio, territorio e vigneti - ha detto Mariano Murru - possono essere la strada per uno sviluppo turistico sostenibile, un turismo attivo e non solo orientato al consumo. Un turista che diventi viaggiatore, curioso conoscitore di luoghi, tradizioni e sapori autentici».
Al convegno, è seguita la degustazione dei vini delle cantine sulcitane (con ospite speciale la cantina Argiolas di Serdiana), a cura dei sommellier dell'AIS. “Vertourmer” è un progetto che unisce la Corsica, la Provincia di La Spezia, quella di Livorno, il Comune di Castagneto Carducci, il Comune di Castelnuovo Magra (capofila del progetto) e il Comune di Sant'Anna Arresi. Un viaggio tra Sardegna, Toscana, Liguria e la Corsica. Italia e Francia unite nel nome della cooperazione transfrontaliera, dove il mare è il vero trait d'union delle culture, mai così vicine come quando si parla di vino.
Antonio Serreli
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
università
Architettura senza certezze sui fondi
Nonostante i risultati ottenuti dal Dipartimento la Regione non ha ancora riconosciuto i soldi per la gestione ordinaria.
 
Sassari – pagina 14
La facoltà di Architettura senza certezze sui fondi
La Regione non ha ancora riconosciuto i 300mila euro per la gestione ordinaria
Finanziamenti che erano stati previsti con l’emendamento alla Finanziaria 2013
 
Il futuro della facoltà di Architettura di Alghero? Per il vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale passa attraverso il riconoscimento come sede decentrata e distinta dell'Università di Sassari. «In questo modo - spiega l'ex sindaco, che a tal fine assieme ai colleghi del gruppo di Forza Italia ha presentato un'interpellanza al presidente della Giunta e all'assessore competente – si uscirà da una situazione di perenne provvisorietà e si potranno garantire finanziamenti adeguati e dedicati alla realtà catalana». Si tratta di un riconoscimento che, come sottolinea l'ex sindaco, la facoltà si è guadagnata sul campo. «Nel frattempo però – prosegue Tedde – occorre garantire immediate certezze, rispettando gli impegni assunti con l'ordine del giorno - primo firmatario Fois - approvato all'unanimità dal Consiglio regionale a inizio anno. Tale atto - ricorda il forzista - prevedeva di riservare ad Architettura una quota annua non inferiore a 300mila euro. Poiché sono arrivati solo 50mila euro, totalmente insufficienti per garantire la continuità didattica e amministrativa, chiediamo alla giunta di attivarsi quanto prima».di Gianni Olandi wALGHERO Gli straordinari risultati ottenuti sul piano didattico professionale, il prestigio acquisito nel corso degli ultimi anni e il ruolo ormai essenziale che esercita in città, anche sul piano economico, non sono sufficienti a tenere alta l'attenzione della Regione sulla facoltà di Architettura dell’Università di Sassari che ha sede ad Alghero. Nella passata legislatura l'allora presidente della commissione Bilancio, Pietrino Fois, propose in occasione della approvazione della Finanziaria un emendamento che attribuiva 300 mila euro all'anno alla facoltà destinando la risorsa in via diretta all'istituzione che ha sede nel complesso di Santa Chiara. La somma era finalizzata a supportare la gestione ordinaria, quella quotidiana. L'emendamento venne approvato dall'aula all'unanimità, trasversalmente, senza eccezioni, tanto era scontata e indispensabile la finalità che si riproponeva. Ebbene, nonostante questa prospettiva indubbiamente incoraggiante che metteva in qualche modo al riparo da sorprese almeno per la quotidianità, di quel provvedimento licenziato dall'aula con la condivisione generale, non c'è traccia. La finanziaria di riferimento era quella del 2013. Il finanziamento rappresenta per la facoltà una risorsa vitale e nel momento in cui venne decisa l'assegnazione suscitò favorevole accoglienza soprattutto perché consentiva di risolvere quei problemi di gestione ordinarissima che però consentono all'istituzione di andare avanti e programmare impegni, approvvigionamenti e scadenze. Nell'imminenza della ripresa dell'attività didattica e amministrativa, nelle casse della facoltà si è quindi creato un “buco” che può incidere negativamente nella conduzione delle diverse attività che caratterizzano il cammino quotidiano di una realtà accademica che, tra l'altro, si è messa a disposizione della città che la ospita con le migliori energie e professionalità delle quali dispone. Si pensi soltanto al lavoro svolto dai ragazzi e dai docenti in quella straordinaria iniziativa dal titolo “Alghero: progettarla per viverla meglio” che ha prodotto progettualità di assoluto interesse per il futuro della comunità algherese con la presentazione di una quarantina di progetti che si occupano della riqualificazione dei tanti episodi di degrado presenti nel contesto urbano. Di fronte a tanta disponibilità incuriosisce, per non dire altro, che analoga attenzione non venga manifestata dalla burocrazia della massima istituzione regionale nel trasferimento dei fondi assegnati peraltro all'unanimità.

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