Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
26 July 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda / Economia (Pagina 22 - Edizione CA)
Università
Dal Banco un milione per le borse di merito
Un milione di euro per le borse di merito destinate agli studenti “idonei e non beneficiari” nelle graduatorie dell’Ersu. La cifra sarà messa a disposizione per l’anno accademico 2014-15, grazie all’accordo tra l’ateneo cagliaritano e la Fondazione Banco di Sardegna.
L’offerta formativa dell’Università di Cagliari comprende 10mila tirocini, 78 corsi di laurea, oltre di 400 accordi con atenei stranieri e 800 borse di studio dell’Erasmus.
È stata stabilita anche una rimodulazione dei corsi esistenti che ha permesso di attivare tre lauree triennali (Tecnica della riabilitazione psichiatrica, Tecniche di laboratorio biomedico, Beni culturali e spettacolo) e di due lauree magistrali (Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione e Filosofia e teorie della comunicazione).
Da quest’anno ai corsi impartiti in modalità e-learning (Scienze della comunicazione e a Economia e gestione aziendale) si aggiunge anche Filosofia e teorie della comunicazione. «L’Università di Cagliari», spiega il rettore Giovanni Melis «punta a rafforzare la preparazione degli studenti, per migliorare le possibilità di accesso al mondo del lavoro. L’ateneo, attento alla situazione economico-sociale della nostra Isola, mantiene inalterate le tasse, già ai livelli più bassi in Italia».
Per potersi iscrivere ai test d’accesso ai corsi di laurea ci sarà tempo fino al 26 agosto.
Eleonora Bullegas
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda / Economia (Pagina 23 - Edizione CA)
PA. Via libera a 4mila prof
Pensionamenti d’ufficio a partire dai 62 anni d’età
ROMA Non solo viene eliminato il trattenimento in servizio, che consente di restare a lavoro per altri due anni, ma l’amministrazione può procedere a pensionamenti d’ufficio del personale, inclusi i dirigenti. E un emendamento del relatore al decreto legge Pa ne stabilisce le modalità, prevedendo che la scelta sia motivata da esigenze organizzative e senza recare pregiudizio ai servizi.
Soprattutto vengono fissati dei limiti d’età, per cui non si può scendere sotto: 62 anni per il complesso dei lavoratori pubblici e 65 per medici e professori. La misura invece non si applica ai magistrati, per loro la soglia resta 70 anni. Sono stati posti paletti precisi per evitare penalizzazioni e un’uscita troppo anticipata, soprattutto per coloro che possono riscattare tanti anni di studio. È questa una delle principali novità al decreto legge di riforma della Pa, ma non l’unica. Le camere di commercio, infatti, possono tirare un sospiro di sollievo, il dimezzamento dei diritti camerali è così stato spalmato in tre anni: -35% nel 2015, -40% nel 2016 e -50% nel 2017.
Risolta anche la questione “quota 96”, con un emendamento che consentirebbe di sbloccare 4mila pensionamenti nella scuola. Si tratta degli insegnanti (61 anni d’età e 35 di contributi oppure 60 anni e 36 di contributi) rimasti intrappolati a lavoro dopo la riforma Fornero
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda / Cronaca Italiana (Pagina 11 - Edizione CA)
CONCORDIA. L’Università di Cagliari fa test ambientali
In dirittura d’arrivo
Un po’ di Sardegna nell’operazione 
L’ultimo viaggio della Costa Concordia è quasi giunto al termine. Il relitto, salvo imprevisti, dovrebbe arrivare a Genova (presente Renzi) domani intorno alle cinque del mattino, quando sarà preso in consegna dal capo dei piloti del porto, Giovanni Lettich, e i due rimorchiatori d’altura che lo stanno guidando verso il porto di Voltri, lasceranno il traino a otto rimorchiatori portuali che completeranno l’operazione di accosto che dovrebbe durare tra le sei e le otto ore.
Nelle operazioni è coinvolta anche l’Università di Cagliari, che sta misurando con tecniche innovative di campionamento i contaminanti chimici eventualmente rilasciati dal relitto durante il suo trasferimento.
Il progetto è coordinato dal professor Marco Schintu del Dipartimento di Sanità pubblica, Medicina clinica e molecolare, e rientra nell’ambito delle attività di monitoraggio, legate al naufragio e al recupero della Concordia, condotte dal 2012 in collaborazione con l’Ispra.
Gli strumenti sono stati posizionati a poppa della Concordia e nella barca a vela dell’Osservatorio cetacei che precede il convoglio, e saranno ritirati prima dell’ingresso della nave nel porto di Genova. «Questo per evitare di raccogliere campioni in porto che altererebbero i risultati», spiega Schintu.
È la prima volta che queste tecniche vengono utilizzate per misurare la concentrazione di sostanze pericolose rilasciate in mare da una nave lungo la rotta: «Sono state applicate spesso nel Mare del nord e sono state utilizzate anche nell’incidente del Texas», ricorda il ricercatore. La Concordia, naufragata il 13 gennaio 2012, ha lasciato dietro di sé 32 vittime e un disperso, le cui ricerche ieri sono riprese senza esito.
Marzia Piga
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Pirri
La petizione: «Rotatoria tra le vie Italia e Porto Botte»
Sì all’accesso diretto tra via Italia e via Porto Botte: una petizione popolare è stata indirizzata ai sindaci di Cagliari e Monserrato e alla presidente della Municipalità di Pirri. Lamentano gravi disagi a causa della chiusura della svolta tra le due strade, situate in un punto nevralgico per la circolazione, decisa qualche mese fa in forma sperimentale.
L’apertura del varco è richiesta anche da studenti universitari, medici e familiari dei pazienti ricoverati al Policlinico universitario.
Gianni Argiolas, primo cittadino di Monserrato e ospite giovedì sera del Consiglio pirrese, ha ribadito la bontà della scelta: «Alla base di tutto c’è il rispetto della sicurezza, gli incidenti sono calati drasticamente».
I firmatari, però, non ci stanno e chiedono il ripristino dell’accesso diretto tra le due vie o, in alternativa, la realizzazione di una rotatoria. Una proposta, quest’ultima, definita ottimale dall’assessore ai Trasporti Mauro Coni che si è impegnato a monitorare il caso.
Giacomo Perra
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 43 - Edizione CA)
Cabras Già 100 reperti a Mont’e Prama
Sono circa cento i frammenti ritrovati nella collina di Mont’e Prama sino ad oggi. E di questi una cinquantina sono stati già analizzati. Più il tempo passa e più diventa difficile contare i reperti di arti superiori e anteriori dei Giganti che gli archeologi delle Università di Cagliari e Sassari portano alla luce con una velocità straordinaria. Il lavoro si concentra in dieci metri quadri di terra. È proprio in quel pezzo che sono stati trovati diversi piedi ma anche bozze di mani, alcune visibilmente toccate dall’aratro dei contadini e parti di uno scudo. I busti per ora sono due, mentre l’ultimo ritrovamento è stata la testa di un pugilatore, la prima in assoluto dopo le ultime scoperte di 40 anni fa. E chissà se appartiene a Lussurgiu, il Gigante esposto al museo di Cagliari senza testa. E poi ancora 4 modellini di nuraghe e due grandi betili. Gli studiosi ieri mattina parlavano anche di una tomba di epoca nuragica, ma ancora questa non è stata scoperta del tutto.
( s. p. )

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna / Sardegna (Pagina 6 – Edizione OR)
Escluso ogni inquinamento
Concordia, le analisi dell’Università di Cagliari
CAGLIARI Mentre il relitto della Costa Concordia prosegue il suo viaggio verso il porto di Genova (all’arrivo sarà presente anche il premier Matteo Renzi) arrivano buone notizie anche sul fronte ambientale: nessuno sversamento di idrocarburi in mare e nessuna ecotossicità per un’alga fondamentale per l’ecosistema marino. Questi i risultati delle prime rilevazioni fatte dall’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra). Un monitoraggio a cui partecipa anche l’Università di Cagliari che sta misurando, con tecniche innovative di campionamento passivo, i contaminanti chimici eventualmente rilasciati dal relitto della Costa Concordia durante il suo trasferimento dall’Isola del Giglio al porto di Genova. Il progetto, coordinato dal professor Marco Schintu del dipartimento di Sanità pubblica, Medicina clinica e molecolare, rientra nell’ambito delle attività di monitoraggio legate al naufragio e al recupero della Costa Concordia condotte dal 2012 in collaborazione con Ispra. Gli strumenti sono stati posizionati sia a poppa della Concordia che nella barca a vela dell’Osservatorio cetacei che precede il convoglio e saranno ritirati prima dell’ingresso della nave nel porto di Genova.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna / Attualità (Pagina 9 – Edizione OR)
Pubblica amministrazione
Sì ai pensionamenti d’ufficio dopo i 62 anni
Le pubbliche amministrazioni possono procedere a pensionamenti d’ufficio del personale, motivando la scelta con esigenze organizzative e senza recare pregiudizio ai servizi. Affinchè non ci siano penalizzazioni l’uscita non potrà però avvenire al di sotto dei 62 anni di età e dei 65 per medici e professori universitari. Così un emendamento al dl Pa. Un altro emendamento presentato dalla parlamentare del Pd Donatella Ferranti e poi approvato prevede invece che i giovani laureati in giurisprudenza scelti tra i più meritevoli e ammessi allo stage formativo di 18 mesi presso gli uffici giudiziari potranno ora accedere direttamente al concorso in magistratura. Sciolti gli ultimi nodi rimasti ancora in sospeso, il dl dovrà essere pronto per lunedì quando approderà nell’Aula di Montecitorio dove la fiducia resta un’ipotesi tutt’altro che esclusa.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna / Sardegna (Pagina 4 – Edizione OR)
I rapporti tra soprintendenza e università sarde sarebbero ai minimi storici:
visioni divergenti sui 250mila euro promessi dal sottosegretario Barracciu
Scavi a Mont’e Prama, scontro sui finanziamenti
di Claudio Zoccheddu
CABRAS Due teste, due anime, due modi di vedere le cose. Quello che prima sembrava un rapporto difficile si sta invece trasformando in un vero e proprio caso diplomatico. La relazione tra la soprintendenza ai beni archeologici e le università sarde è ai minimi storici. Lo scenario in cui gli screzi sono venuti alla luce è anche quello più in vista degli ultimi anni: gli scavi sulla collina di Mont’e Prama. Proprio dalle pendici dei piccoli rilievi del Sinis arrivano i segnali di una crisi che non poteva sfuggire agli osservatori. E non sarebbe potuto essere altrimenti. Tanti piccoli indizi, in questo caso, potrebbero fare la prova di una convivenza che sembra si trascini sul filo del rasoio. A Mont’e Prama, insomma, la tranquillità non è di casa. Nonostante la consegna del silenzio che dovrebbe coprire tutti i ritrovamenti, ad esempio, le soffiate arrivano puntuali. Anche l’assenza dei responsabili delle due università sarde durante il sopralluogo a Mont’e Prama del sottosegretario alla Cultura è stata stigmatizzata nei giorni successivi all’appuntamento. Poi, c’è il discorso dei finanziamenti. Secondo la soprintendenza, dopo le parole di Francesca Barracciu, i 250mila euro di fondi Arcus sarebbero netti, mai intaccati e pronti a essere spesi per intero. Secondo le università, invece, i fondi sarebbero già stati utilizzati per pagare, ad esempio, i trasferimenti dei giganti dal centro di restauro di Li Punti alle sedi delle esposizioni temporanee di Cagliari e Cabras. I diretti interessati, però, smentiscono le indiscrezioni. Perlomeno pubblicamente. D’altra parte, immaginare un faccia a faccia in un momento in cui il sito inizia a restituire reperti di valore inestimabile è un esercizio abbastanza complesso. «Le fughe di notizie non fanno bene al sito - ha detto ieri Alessandro Usai, archeologo della soprintendenza - ma non siamo noi i responsabili. In futuro cercheremo di risolvere questo problema. Per quanto riguarda quello che è successo durante la visita del sottosegretario Barracciu dico che si è trattato di un appuntamento organizzato dal ministero e cui le università hanno partecipato perché c’era il professor Aymerich». Gli screzi, secondo Usai, sarebbero solo «scambi di opinioni conditi da qualche cambio di rotta in corso d’opera. Tutte cose normali quando si lavora fianco a fianco e si deve far i conti con la foga che, purtroppo, aiuta a commettere qualche errore». Anche la direttrice del Consorzio Uno, che gestisce l’università di Oristano e coordina gli scavi di Mont’e Prama, prova a dribblare le polemiche: «Questo è un momento delicato e i mal di pancia devono essere curati in privato - ha detto Pupa Tarantini - dico solo che i ragazzi dell’università, e i loro coordinatori, stanno svolgendo un lavoro encomiabile nonostante siano spesso dimenticati e tenuti in disparte». Spezzate in numerosi frammenti, le prime statue erano trovate nel marzo del 1974. Dopo quattro campagne di scavo effettuate fra il 1975 e il 1979, i 5.178 frammenti rinvenuti – tra i quali 15 teste, 27 busti, 176 frammenti di braccia, 143 frammenti di gambe, 784 frammenti di scudo – vennero custoditi nei magazzini del Museo archeologico nazionale di Cagliari per trent’anni prima del restauro a Sassari.

 

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