Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 September 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 

 
L’UNIONE SARDA

1 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
 
UNIVERSITÀ. Prova lunga cento minuti per un totale di 248 posti disponibili
 
UNA CITTADELLA DI SPERANZE
Professioni sanitarie, al via i test per 2400 candidati
Sono due i grandi gruppi a cui dovranno fare riferimento gli studenti che dopo aver conseguito maturità e diplomi si apprestano a frequentare i corsi di laurea. Il primo è quello dell’accesso cosiddetto programmato; al secondo fanno parte le facoltà che pur non imponendo il numero chiuso richiedono una verifica preventiva, una prova di valutazione della preparazione attraverso test. Gli studenti che dovessero dimostrare grosse lacune saranno iscritti a corsi di recupero dei debiti formativi. Insomma, faranno sì il test ma se mostreranno di avere grosse carenze l’Università aiuterà a colmarle.
 IN CAMPO Domani alla Cittadella universitaria di Monserrato si terranno i test di ammissione ai corsi di laurea delle professioni sanitarie. Il via alle 11 in contemporanea con le altre Università italiane. I candidati dovranno presentarsi almeno novanta minuti prima della prova che durerà 100 minuti. Al bando cellulari, borse, libri, appunti. Pena l’esclusione dalla prova. Prevista - secondo l’Università - la partecipazione di 2400 candidati che andranno ad aggiungersi, durante la mattinata, al flusso di persone che abitualmente si recano alla Cittadella e al Policlinico. Per questo è consigliabile l’utilizzo dei mezzi pubblici. Chi non può rinunciare all’auto deve sfruttare i parcheggi esterni al Policlinico.
 I NUMERI Stando alle scelte fatte al momento dell’iscrizione, dovrebbero essere 995 i candidati interessati a Infermieristica Cagliari (120 i posti disponibili), 115 per Infermieristica Nuoro (30 posti), 194 per Ostetricia (disponibili 20 posti), 595 Fisioterapia (23 i posti), 233 a per tecniche di Radiologia medica (10), 68 per Assistenza sanitaria (20 i posti), 11 per tecniche di Riabilitazione psichiatrica (15), 87 per tecniche di laboratorio (10 i posti disponibili). Nei mesi scorsi era stata fatta la selezione per Medicina, Chirurgia e Odontoiatria e per Architettura. Una selezione organizzata con largo anticipo rispetto all’inizio dell’anno accademico e di fatto mentre i ragazzi erano ancora impegnati con gli esami di maturità. Discorso diverso per i corsi di Ingegneria della Facoltà di Ingegneria e architettura, che dall’anno scorso organizza la selezione in modo telematico. Oggi l’ultima delle cinque selezioni.
 OFFERTA FORMATIVA Novità per l’offerta formativa. Rispetto al 2013, da quest’anno sono state attivate tre nuove lauree triennali in Tecnica della riabilitazione psichiatrica, Tecnica di laboratorio biomedico, in Beni culturali e spettacolo. E ancora due lauree magistrali in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione e in Filofosia e teorie della comunicazione. Sempre da quest’anno sono stati attivati tre corsi impartiti con modalità elearning. Alle triennali in Scienze della comunicazione e in Economia e gestione aziendale (che conserva anche la modalità tradizionale in presenze) si aggiunge la magistrale in Filosofia e teorie della comunicazione. Confermato l’esonero dal pagamento delle tasse per i diplomati col massimo dei voti, per i figli di disoccupati, iscritti alle liste di mobilità e cassintegrati. E borse di mille euro per i laureati in corso e premi di ulteriori mille euro per i migliori laureati di ogni facoltà. Rimborso del 10 per cento delle tasse per coloro che conseguono almeno cinquanta crediti formativi nell’anno solare.
A.Pi.
 
  
 
2 – L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 38 - Edizione CA)
Dopo 25 anni dell’edificio esiste lo scheletro e la Provincia non sa che farne
Mutuo vero e opera infinita: il Provveditorato che non c’è
È successo anche questo che a raccontarlo diventa persino difficile crederci. Un mutuo di due miliardi di lire (l’euro ancora non c’era, parliamo del 1991), pagato fino all’ultimo centesimo per capitale e interessi nei venti anni fissati per contratto, è servito solamente a finanziare una vera e propria incompiuta. L’opera (avrebbe dovuto essere il Provveditorato agli studi) per il quale questo mutuo della Cassa depositi e prestiti venne concesso, non solo non è mai entrata in funzione, ma il lavoro non è stato neppure ultimato. Dopo 25 anni è appena a metà, forse. In tutto questo periodo la Provincia, committente dell’opera, ha tirato su a ridosso della Casa dello studente giusto lo scheletro.
PERCORSO Tra uno stop e un contenzioso con le imprese, la ragioneria di via Mattei pagava, com’era giusto, la semestralità del mutuo ma del Provveditorato neppure l’ombra. In 25 anni cambia il mondo e infatti il massimo ufficio scolastico in provincia, come nel resto d’Italia, viene cancellato e da allora attorno a questo mozzicone di grande fabbricato è tutto un turbinio di idee. Cosa farne? Prima uffici poi meglio trasferire l’università fino all’ultima, geniale, di vendere lo scheletro in cemento e/o permutarlo con qualcos’altro. Sempre che ci sia qualcuno disposto a sborsare e quanto.
SPRECO Comunque vada a finire si tratta di uno spreco di soldi pubblici assurdo che potrebbe interessare la Corte dei conti. Di imprese nel cantiere ne sono passate tre e tutte per un motivo o per l’altro hanno abbandonato, l’ultima due anni fa. «Il ritardo è dovuto a questo susseguirsi di appalti», spiegano in Provincia ricapitolando una storia scritta da altri.
PROGETTO L’idea di costruire la sede del Provveditorato agli studi infatti risale agli anni ’80. Nel 1991 viene concesso un mutuo di un miliardo di lire che sale a due per il completamento ai quali dopo qualche anno si aggiungono 130 mila euro per maggiori spese. Fine lavori 2012, è l’ultima scadenza. Solo sulla carta perché il cantiere non decolla mentre i contenziosi continuano a rincorrersi.
Intanto l’Università resta in via Carmine, il palazzo Arcais in via Dritta è in attesa di ospitare il museo giudicale. E il provveditorato agli studi? Per venticinque anni la Provincia ha pagato sberle di affitto, 230 mila euro all’anno finché non è stato trasferito, sotto diverso nome, in via Lepanto.
Un gran pasticcio, alla faccia del risparmio.
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 12 - Attualità
Università, da domani 85mila studenti si contendono 25.540 posti
 
Via ai test per professioni sanitarie
ROMA Aspiranti matricole ai blocchi di partenza. Domani 85mila studenti sosterranno in tutta Italia il test di ammissione per i 25.540 posti a bando nelle 38 università statali per i 22 profili sanitari fra cui infermiere, ostetrica, fisioterapista, logopedista, dietista, tecnici di laboratorio, di radiologia, di neurofisiopatologia, e altre 16 professioni. In media per le 22 professioni si registrano 3,3 domande per un posto, con un rapporto inferiore al 3,9 dello scorso anno, quando le domande furono 101.865. «Segno di una crisi - ha spiegato Angelo Mastrillo che ha seguito la rilevazione dei dati in tutte le università - che potrebbe essere conseguente a quella occupazionale che ora tocca anche l’ambito sanitario, con un progressivo trend negativo negli ultimi 6 anni». Come rilevato da Alma Laurea sul tasso occupazionale a un anno dalla laurea si evidenzia un calo generale di 24 punti percentuali, da 84% del 2007 a 62% del 2012, e che riguarda in maggioranza infermiere e tecnico di radiologia. Tuttavia l’area sanitaria continua a occupare ancora il primo posto assoluto per occupazione con il 62% a un anno di laurea, staccando nettamente tutti gli altri settori che sono in media attorno al 29%. Secondo Mastrillo sul perché di questi cali si possono fare due ipotesi: la prima sarebbe dovuta alla disoccupazione per il blocco delle assunzioni, sia nuove che per turnover, che negli ultimi 4-5 anni grava su ospedali e cliniche universitarie. La seconda sarebbe la perdurante crisi economica gravante sulle famiglie e che per questo da qualche anno stentano a garantire l’università per tutti i figli.
 
 
 
4 - La Nuova Sardegna / Pagina 8 - Politica regionale
La General Electric parteciperà al rilancio dell’ospedale acquisito dal Qatar
S. Raffaele, i piani del colosso Usa
OLBIA Dopo le deroghe per il San Raffaele, inserite nel decreto Sblocca Italia, la Regione ha firmato il documento che è stato trasmesso a Doha. Dal Qatar non c’è stata ancora la controfirma che, comunque, è data per scontata e arriverà tra oggi e domani. Intanto la divisione medica del colosso Usa General Electric parteciperà con tecnologia e know how al rilancio della struttura dell’ex ospedale San Raffaele di Olbia da parte della Qatar Foundation Endowment. I particolari sono stati pubblicati ieri dal quotidiano di Doha, «Qatar Tribune», in un’intervista all’amministratore delegato di Ge Healthcare per Medio Oriente e Pakistan, Maher Abouzeid. «General Electric sta studiando le modalità con le quali sostenere al meglio la visione e gli obiettivi del nuovo ospedale - ha dichiarato Abouzeid al giornale qatarino - Possiamo mettere in campo tutta l’ampia gamma di soluzioni a disposizione di GE Healthcare, comprese soluzioni tecnologiche di livello mondiale, il supporto nella pianificazione e progettazione della struttura e l’inserimento della stessa nel nostro network globale di partner e ricercatori che lavorano a progetti di comune interesse». Abouzeid condivide l’obiettivo della Qatar Fondation per l’ospedale di Olbia, «creare un centro altamente specializzato per la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione dei pazienti e un centro di ricerca che collabori con le università sarde, le istituzioni di ricerca e analoghi centri scientifici italiani e stranieri».
 
 
 
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 28 - Sassari
Quattro atleti palestinesi in città per allenarsi. Due settimane di incontri, concerti e scambi culturali
Sassari e Gerico corrono insieme per la pace
di Antonio Meloni
SASSARI Lo sport come terreno di incontro su cui unire realtà diverse per stabilire contatti e risolvere conflitti. L’arrivo a Sassari di quattro atleti provenienti da Gerico riporta l’attenzione sulla guerra tra Israele e Palestina, ma propone anche una possibilità di mediazione basata sul valore della solidarietà di cui lo sport è portatore. Ieri, nella sala Milella dell’Università, Sassari e Gerico si sono date la mano e hanno avviato un’iniziativa che prevede la partecipazione di quattro atleti palestinesi a uno stage organizzato allo Stadio dei pini dalla Federazione italiana di atletica leggera. Per l’occasione hanno indossato la maglia azzurra del Cus (Centro universitario sportivo) Sassari e nel primo pomeriggio hanno cominciato gli allenamenti di preparazione a questa quindici giorni in terra sarda. Arrivano tutti da Gerico e raccontano drammi di un paese sotto assedio in cui ogni attività umana è condizionata dalla guerra. Duha Idress ha 18 anni, fa i 100 e 200 metri, Ranin Dwedar, di 16, è specialista nel fondo e mezzo fondo e nella stessa specialità corre anche Samen Jalayta, suo coetaneo. Li accompagna Mamoun Baloo, capitano e allenatore di una società sportiva, la “Shabab Ariha”. Con loro c’è un rappresentate del comune di Gerico, Mohamed Isayed, che, forte di una perfetta conoscenza dell’italiano, è il loro interprete e portavoce. Per farli arrivare a Sassari c’è voluto l’impegno e la caparbietà di due associazioni, “Ponti non muri” e “Intercanvi Italia”, da tempo impegnate in progetti studiati per avvicinare la realtà mediterranea alla Palestina. Essere atleti in un paese assediato è duro: «I territori sono delimitati da un muro di 750 chilometri alto 8 metri – spiega Lavinia Rosa (Ponti non muri) – che limita gli spostamenti di chi vuole raggiungere Israele, ai checkpoint si aspetta ore per un visto che possono diventare mesi per l’espatrio». Il discorso si complica quando si parla di infrastrutture: i ragazzi della “Shabab Ariha” si allenano in un campo di calcio e affrontano grandi sacrifici che diventano la base del loro riscatto sul piano sportivo e umano. L’iniziativa è sostenuta anche dall’Università, dall’Isprom (Istituto studi e programmi per il Mediterraneo), nonché dal Comune di Sassari, dalla Fondazione Banco di Sardegna e dall’Atp. Il messaggio che filtra in modo nitido, espresso chiaramente anche nelle parole di Giovanni Lobrano (Isprom), è quello di fare leva sul ruolo importante che una città come Sassari, e più in generale la Sardegna, possono giocare nel contesto del Mediterraneo. «Il senato accademico – ha rimarcato infatti il rettore Attilio Mastino – già da tempo ha preso posizione nei confronti del conflitto israelo-palestinese chiedendo la fine delle ostilità a carattere immediato e senza condizioni». Sulla stessa frequenza Maria Francesca Fantato, assessore comunale alle Politiche educative, che ha rilanciato il ruolo di Sassari come spazio aperto al dialogo e luogo ideale di possibile soluzione dei conflitti. Fitto anche il programma di iniziative collaterali che vedrà gli atleti palestinesi ospiti in altre città dell’isola: sabato 6 settembre a Cagliari per partecipare a una gara, domenica 7 a Sassari, al teatro della chiesa di Cappuccini, alle 20.15, per un concerto con gli Humaniora. L’11 saranno a Nuoro per un incontro con l’associazione “Progetto Farfalla” e il 12 settembre di nuovo a Cagliari per un’altra gara. Sabato 13 settembre, la chiusura con la festa di commiato al circolo “Aggabbachela” per poi ripartire in aereo, il 15, alla volta di Gerico con un carico di esperienza umana e sportiva che non scorderanno facilmente.


Antonio Masala
 



QUOTIDIANI NAZIONALI

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rassegna stampa MIUR

 

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