Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 July 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 – L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
 
COLLEZIONISTI DI LAUREE E MASTER
 
Ma il lavoro continua a mancare
Massimo Crivelli

Una miniera. Lettere, mail, sms, interventi e commenti inviati al giornale dai nostri lettori producono sempre interessanti spunti di riflessione. Offrono, cioè, uno strumento prezioso e meno filtrato di qualsiasi rassegna stampa, assicurando una più realistica visione delle vicende di tutti i giorni, quelle che poi regolano, nei fatti, le nostre esistenze.
L'altro giorno, discutendo della grave crisi che attanaglia l'Italia, un lettore (la sua missiva è pubblicata per intero nella pagina dei commenti) concludeva con quel pizzico di dissacrante provocazione che rende godibile e meno banale un argomento; si chiedeva, cioè, se i nostri ragazzi, costretti a girare a vuoto benché acculturati e spesso collezionisti di lauree e master di ogni tipo, non dovranno in futuro far la fine dei «civilissimi greci ridotti a fare da precettori ai figli dei ricchi romani» e, mutatis mutandis , «saranno costretti un domani a indottrinare i rampolli dei ricchi cinesi tanto per sopravvivere».
Si tratta, chiaramente, di un'esagerazione ma assai utile - a mio avviso - per inquadrare il momento storico nella giusta prospettiva. Ho infatti l'impressione che noi italiani abbiamo perso progressivamente il contatto con la realtà. Abituati a considerarci una delle nazioni del G8, non ci rendiamo più conto delle tante industrie ormai defunte, del gap infrastrutturale che ci divide dai grandi Paesi europei (ma anche asiatici), delle incredibili pastoie burocratiche e legislative che ci frenano (pensate soltanto ai tempi della nostra giustizia), del ritardo nel varo delle riforme che ci pone ai margini dei mercati internazionali.
D'altronde i dati - come sottolineava Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera - parlano chiaro. Il mercato del lavoro langue e le tre grandi riforme degli ultimi anni (Treu, Biagi e Fornero) hanno prodotto molto poco rispetto alle ambizioni. Oggi su cento italiani fra i 20 e i 64 anni, meno di 60 hanno un'occupazione. In Germania sono 77, in Gran Bretagna 75, in Francia 70. Eppure la crisi, dal 2008 in poi, ha colpito globalmente. Siamo noi, insomma, che dobbiamo svegliarci e cambiare passo, applicando subito quella parte del renziano Jobs Act che può imprimere una svolta. Togliendo molti dei nostri ragazzi da quel parcheggio di Stato che è diventata, suo malgrado, l'Università.
 


 
L’UNIONE SARDA

2 – L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 9 - Edizione CA)
IL CASO. Il progetto voluto dalla Regione, niente “back” nell'Isola per metà dei laureati
IL MASTER DEI CERVELLI IN FUGA, duemila giovani via dalla Sardegna

«Investiamo sull'alta formazione e sul rientro in Sardegna dei giovani laureati», recitava speranzosa la campagna pubblicitaria del Master and Back. Promesse mantenute solo a metà: perché grazie al programma migliaia di studenti sardi hanno potuto frequentare scuole di specializzazione, corsi e tirocini. Ma tutto questo si è trasformato in un trampolino di lancio lontano dai confini della Sardegna.
Oltre quattromila progetti avviati, quasi 120 milioni di euro distribuiti ai giovani dell'Isola per garantire un'alta formazione e, in molti casi, un futuro migliore di quello che avrebbe potuto offrire il panorama sardo, sia per quanto riguarda i corsi post universitari, sia per le possibilità lavorative. Questo è il bicchiere mezzo pieno del Master and back, progetto varato nel 2006 dalla Giunta Soru che ora, a otto anni di distanza, è stato valutato da una società specializzata per conto della Regione.
«Il Master and Back ha dato un alto livello di occupazione ai giovani che lo hanno sperimentato. Il neo è quello del basso numero di studenti che sono tornati a lavorare nell'Isola. Più del cinquanta per cento dei ragazzi è rimasto fuori dalla Sardegna», racconta Massimo Bressan, rappresentante della società di valutazione Iris. È stato lui ad analizzare i programmi legati ai Fondi Por per conto della Regione Sardegna.
E allora, oltre ai pregi, è emerso il lato negativo: i finanziamenti milionari concessi dall'Unione europea sono serviti per formare dei giovani che però nel cinquanta per cento dei casi non sono tornati in Sardegna. Insomma: quasi duemila cervelli in fuga, con il benestare della Regione. La valutazione ha evidenziato che a sei mesi dal termine dei programmi di alta formazione, il 53 per cento dei giovani era rimasto lontano dall'Isola. Percentuale che è scesa di poco (48,3 per cento) a un anno dalla conclusione del master.
Ancora più chiari i numeri dei «percorsi di sola uscita», cioè quelli che prevedevano un sostegno solo per l'alta formazione. In quel caso si sale al 77,9 per cento di “emigrati” a sei mesi dalla fine del corso, mentre a un anno di distanza la percentuale scende al 75,3 per cento. Dunque: tre ragazzi su quattro sono rimasti nella Penisola o in un altro Paese europeo.
Sono buoni, se confrontati con i dati della disoccupazione giovanile nell'Isola (si supera il 40 per cento) i numeri dei giovani che lavorano dopo il Master and back. «Un primo indicatore dell'impatto del programma è senz'altro costituito dallo status occupazionale dei beneficiari a 6 mesi dalla conclusione del percorso in uscita o di rientro. Nel complesso, il 63,6 per cento di coloro che hanno svolto il programma si sono dichiarati occupati, il 27,5 per cento disoccupati e il 3,5 per cento inattivo, mentre il 5,5 per cento si è definito ancora studente», è scritto nella relazione della società Iris.
Michele Ruffi
 
 
 




LA NUOVA SARDEGNA 
3 – La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 4
 
 
I manager sospendono gli atti aziendali come imposto dalla Giunta
 
ASL, STOP ALLE SPESE A CAGLIARI E IN OGLIASTRA
 
Oggi in Consiglio riprende il confronto sulla contestata bozza di riordino
di Umberto Aime
 
CAGLIARI I manager delle Aziende sanitarie cominciano a tener conto dell’ultimo giro di vite voluto dall’assessorato sulla «vigilanza e controllo» della spesa nelle Asl, negli ospedali e nei due policlinici universitari. Il primo direttore a generale a sospendere l’efficacia dell’atto aziendale, cioè di quello che avrebbe fatto fino alla scadenza del mandato, è stato Ennio Filigheddu, al vertice dell’Azienda mista di Cagliari. Come preteso dalla delibera votata la settimana scorsa dalla Giunta, nella Cittadella universitaria da oggi in poi sarà possibile solo l’ordinaria amministrazione. Anche l’Asl 4 (Ogliastra) si è adeguata alla direttiva, o alla messa sotto tutela come qualcuno preferisce chiamare la delibera, sospendendo il bando per un incarico di consulenza. Nessun segnale, almeno per ora, dalle altre Asl (Sassari, Nuoro, Sanluri e Carbonia), dall’Azienda Brotzu e dal policlinico di Sassari, che hanno gli atti aziendali approvati ma ora devono sospenderli. Non l’hanno fatto all’inizio della settimana, saranno costretti a farlo nei prossimi giorni. A proposito è singolare la posizione della Asl di Nuoro, che dopo aver precisato di non essere la più spendacciona, dichiara di aver chiuso il bilancio 2013 con utile di 2,9 milioni e sembra far intuire di essere pronta a sospendere la riorganizzazione interna, per poi aggiungere: «Salvo l'espresso esonero della scrivente da ogni responsabilità dovuta a maggiori costi e dalle conseguenti responsabilità di natura erariale». È un passo indietro davvero in tutti i sensi. Riforma. Oggi la commissione Sanità del Consiglio regionale riprenderà a confrontarsi sulla bozza di riordino (dalla costituzione dell’Azienda per le emergenze al centro unico appalti) presentata dal Pd, firmata da quasi tutti gli altri partiti al governo, ma che ha scatenato già un putiferio dentro e fuori dalla maggioranza. Due fra i tanti: il Centro Democratico ha ritirato la firma dalla proposta, mentre Sel continua a sostenere che il numero delle Asl deve diminuire e non aumentare. Sta di fatto che oggi i commissari sentiranno in mattinata, dalle 11, prima i sindacati e poi l’assessore alla sanità, Luigi Arru. Proprio le comunicazioni di Arru dovrebbero riuscire a calmare gli animi all’interno della maggioranza, anche all’indomani degli ultimi chiarimenti fra il governatore Francesco Pigliaru e il capogruppo del Pd, Pietro Cocco. Nel pomeriggio, sempre in commissione, sarà la volta della federazione regionale dell’Ordine dei medici. È prevista anche una riunione domani mattina ma non si sa ancora se per approfondire la discussione, la minoranza ha molto da dire sulla riforma, o per nuove audizioni. Le ipotesi. La proposta di aumentare le Asl da 11 a 12, con l’ingresso in più di quella per le emergenze, sembra destinata ad avere vita breve, o comunque a essere riveduta e corretta (o stravolta) in tempi brevi. Tempi che non saranno più quelli super veloci ipotizzati all’inizio dalla maggioranza, la bozza finale entro la prima settimana di agosto: il tutto dovrebbe slittare a settembre, quando con molta probabilità insieme alla riorganizzazione arriverà anche il commissariamento delle Aziende. Comunque, da oggi sul tavolo della commissione oltre alla proposta del Pd, potrebbe arrivare anche un primo documento di come la Giunta vorrebbe riorganizzare il sistema sanitario. Oppure potrebbe essere presa in considerazione la proposta presentata in questa legislatura dal Partito dei sardi, che prevede una drastica ridistribuzione dei distretti, o ancora quella presentata tempo fa dal Centro Democratico, che immagina solo tre Asl in Sardegna.




QUOTIDIANI NAZIONALI

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