Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 July 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
La biodiversità come risorsa e occasione di sviluppo
ABBASANTA. Ricercatori e tecnici a confronto sulle ricchezze della natura dell'Isola
 
ABBASANTA Dimenticare Furtei, la favola dell'oro e la realtà dell'arsenico. Riscoprire altre miniere, quelle vere, di madre natura. I pascoli del Montiferru col bue rosso, il grano Senatore Cappelli della Trexenta, i ceci della Marmilla, “s'erbezzu”, la minestra fatta con 16 erbe spontanee. Sono le biodiversità, una ricchezza unica al mondo come hanno sottolineato al centro servizi del nuraghe Losa di Abbasanta i professori delle Università di Sassari e Cagliari, i tecnici di Laore e Agris, il Centro di conservazione delle biodiversità. Le conclusioni serviranno d'appoggio ai due disegni di legge in discussione in Consiglio regionale.
Sono passati 42 anni dal primo abbozzo di disciplina delle biodiversità mentre qualcuno arrivato da fuori (tipo gli olandesi poco tempo fa) incominciava a farci più di un pensierino su alcuni tipi di sementi su cui lavorare e fare affari. Attenzione però: non tutto quello non propriamente doc è opera del demonio e qualcuno al nuraghe Losa l'ha detto senza paura di scandalizzare i puristi.
Giovanna Attene, dell'Università di Sassari, ha spiegato: «La sementiera olandese Rijk Zwaan poteva rappresentare un'opportunità. Le nostre biodiversità sono da mettere a disposizione per produzioni su larga scala. Non chiudiamoci, facciamo sistema. Progresso significa produzione». Tema ripreso da Francesca Scintu dell'Agris: «Ritorno al territorio, sperimentazione investimenti per vivere noi e i nostri figli». Idem Martino Scanu, presidente della Cia: «Qualità ma anche quantità, benissimo la salvaguardia ma a fine mese qualcosa bisogna portare a casa».
Biodiversità come bene prezioso da tutelare che però contribuisca a creare sviluppo. Giuseppe Brundu, società botanica italiana: «No alla tutela integrale ma uso e valorizzazione. Sbagliato chiudersi nel fortino, aperti invece al libero scambio e al commercio».
«I sindaci dell'interno appoggeranno la battaglia», ha detto il primo cittadino di Ussassai Giannino Demuro, che col collega di Abbasanta Stefano Sanna e il consigliere regionale Gavino Sale erano i soli a rappresentare le istituzioni. Il prof. Gianluigi Bacchetta, coordinatore dell'incontro con Giuseppe Brundu e Ignazio Camarda, ha indicato i punti integrativi del disegno di legge: «Flessibilità delle specie, sanzioni per chi viola le norme e incentivi per fare». Tutela, valorizzazione, sviluppo tra flora e fauna. Semplice. Naturale come l'erba dei campi.
Antonio Masala
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
In Breve
INAUGURAZIONE SUMMER SCHOOL
Sabato alle 17, nella biblioteca universitaria di via Università, si terrà l'inaugurazione della Summer School “Europe, regions and human rights”. Interverranno Gianmario Demuro (Università di Cagliari), John Finlay, (Università di Glasgow), Carlos Fernández de Casadevante Romaní (Università Rey Juan Carlos), e di Monika Böhm (Università Marburg).
FESTIVAL UNIVERSITARIO
Domani dalle 18,30 nei locali dell'Exmà si terrà la sesta edizione del festival “Com.unica senza frontiere, e-learning communication workshop & showcase”. L'iniziativa è curata dal corso di laurea di Scienze della Comunicazione. Info: 320/4431800.
SCADENZA ISCRIZIONE TEST DI INGRESSO
Fino a lunedì prossimo sarà possibile iscriversi al test di accesso anticipato per i corsi di laurea in ingegneria, che si terranno il 24 e il 25 luglio. Info http://facolta.unica.it/ingegneriarchitettura.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Oristano (Pagina 37 - Edizione CA)
Oristano
Fondi per l'università, interrogazione in Regione
 
Fondi per i corsi universitari del Consorzio Uno fermi a Cagliari da sette mesi: il consigliere regionale del Pd Mario Tendas presenta un'interrogazione rivolta al presidente Pigliaru e all'assessore alla Pubblica istruzione. Nel documento Tendas ricorda che il 20 dicembre scorso la Regione aveva stanziato a favore dell'università di Oristano un contributo di 2 milioni e 161mila euro «finalizzato a sostenere le attività dell'anno accademico 2013-2014». Ma, a sette mesi di distanza e «nonostante le manifeste e formali preoccupazioni del Consorzio Uno, non è stato erogato neanche un euro». Un ritardo che rischia di pregiudicare la «situazione gestionale, caratterizzata peraltro dalla stipula di fideiussioni bancarie a garanzia dei contributi», che sta determinando «gravi ritardi nei pagamenti nei confronti dei fornitori, dei lavoratori, dei docenti e, ultimamente, anche la sospensione di alcuni servizi per gli studenti». ( f. c. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 4 - Edizione IN)
L'Arca del tempo, custode dei segreti di Cuccuru Nuraxi
A 13 chilometri da Cagliari, la storia ridiventa realtà
E l'archeologia sposa l'architettura contemporanea
 
Il vento di maestrale spazza la valle riarsa. Nuvole sfilacciate proiettano chiazze scure sul giallo caldo delle stoppie, sui riquadri verdi delle vigne. In lontananza, il Castello di San Michele domina sul groviglio di asfalto e cemento che è diventato l'hinterland di Cagliari spalmata senza garbo su stagni e mare lucente. Ma il maestrale non porta il rumore della vita quotidiana. Arriva solo il frusciare dei cespugli, ai piedi di Cuccuru Nuraxi, nella campagna di Settimo San Pietro, dove si nasconde l'Arca del Tempo.
Non è un museo. Non espone che pochi reperti, anche se molti ne entrano ogni mese nei laboratori, dove li catalogano gli archeologi dell'Università di Cagliari. Non è neppure sempre aperto (visite libere dal martedì al sabato, ore 17-19; per la guida dell'archeologo: 070 781966 e 347 9233761). Eppure il Centro di Sperimentazione Didattica e Divulgativa di Settimo è una tappa essenziale per capire la Sardegna. Prima di tutto perché i pannelli giganti, le postazioni multimediali e il grande schermo circolare offrono quello che in genere manca nei musei italiani: una rappresentazione chiara di ipotesi complesse su un passato remoto di cui sappiamo pochissimo. E poi perché è un interessante pezzo di architettura contemporanea, lontano dagli stereotipi pseudo-mediterranei. Progetto di Salvatore Peluso, Bruno Meloni, Roberto Lallai, Roberta Milia, Miriam Manconi. «È costato appena un milione di euro. Tutti sottopagati: gli ingegneri, i grafici, i consulenti, gli esperti multimediali», ricorda il sindaco Costantino Palmas, 66 anni, parassitologo (fresco di pensione) dell'Università di Cagliari. Nel 2007 quando l'Arca fu inaugurata, si scomodò l'inviato del Sole 24 Ore. La si raggiunge (si potrebbe dire la si scopre ) a partire dalla Statale 554, girando in direzione Settimo San Pietro sulla provinciale 15, Via del Lavoro. Indicazioni non frequenti ma chiare conducono su un pianoro panoramico dominato da un'altura: è Cuccuru Nuraxi, dove si trovano le rovine di quello che era un massiccio nuraghe trilobato circondato da un villaggio. Suggestivo il pozzo sacro, costruito in blocchi di arenaria: diciassette gradini immettono in una sala ad ogiva alta più di cinque metri. Accesso vietato: la visita virtuale al pozzo e al nuraghe si compie nelle postazioni multimediali dell'Arca, a malapena visibile dalla strada, poiché in gran parte incastonata nel terreno. Il progetto culturale di Alberto Soi e Alfonso Stigliz (graficamente reso da Gabriella Tornatore) mostra come potessero essere Cuccuru Nuraxi e la piana circostante, Cagliari inclusa, nelle varie epoche storiche. Santuari, edifici pubblici, case private vengono segnalate e inserite nel contesto. Al computer è possibile ingrandire dettagli, avere maggiori informazioni. Ma il luogo più emozionante è la grande sala di proiezione circolare, scavata nel terreno. Qui scorre l'immensa panoramica della Sardegna virtuale, dalla Preistoria ai giorni nostri. E il paesaggio mutante ti viene incontro con un senso di vertigine, come un vero viaggio nell'Arca del tempo.
Daniela Pinna
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
Università
L’ateneo attiva cinquantuno corsi di laurea
GRIMALDI A PAGINA 20
 
Sassari – pagina 20
L’università attiva 51 corsi di laurea
Presentata la nuova offerta formativa: gli studenti potranno anche diventare dottori in Tecniche diagnostiche
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI L’ateneo cala la carta vincente per l’anno accademico 2014-2015. Da settembre infatti gli studenti potranno scegliere un nuovo, e unico in Sardegna, corso di laurea magistrale: Scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche. In più si aggiungono il corso triennale in Logopedia e il corso triennale di Tecniche di radiologia medica per immagini e radioterapia. Questo il clou dell’offerta formativa per il prossimo anno che ieri è stata presentata nella sede centrale dell’università. Nell’insieme l’ateneo turritano per il 2014-2015 ha attivato 51 corsi di laurea di cui 26 triennali, 19 magistrali e 6 magistrali a ciclo unico. I nuovi corsi sono tutti inseriti nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Nell’ambito dell’accordo di Federazione siglato nel maggio del 2012 le due università di Sassari e Cagliari si sono impegnate a realizzare un processo di collaborazione e fra l’altro garantiscono l’accensione ad anni alterni di specifici corsi di studio delle professioni sanitarie e della riabilitazione. Il rettore Attilio Mastino ha voluto sottolineare l’importanza di questo progetto ideato per rendere l’università più attrattiva per gli studenti. «Il nostro ateneo è tra i primi in Italia per quanto riguarda il gradimento degli studenti, la mobilità verso l’estero e la ricerca. Stiamo lavorando per migliorare la didattica e non fanno bene graduatorie come quella pubblicata di recente dal Sole 24 Ore che si basava su criteri discutibili e contestati da tutte le università. L’importante invece è incoraggiare i ragazzi che finiscono le scuole superiori a scegliere un corso di laurea a Sassari». E da questo punto di vista l’università può contare su un Ufficio Orientamento e Diritto allo studio che è in grado di fornire, come ha spiegato la responsabile Patrizia Patrizi, consulenze agli studenti in ingresso, in itinere e in uscita. Ma anche gli studenti delle superiori ancora indecisi e le loro famiglie potranno ricevere consigli professionali grazie al servizio di counseling psicologico e coaching. Notizie meno rassicuranti sono giunte dal direttore amministrativo Guido Croci che, rispondendo al rappresentante degli studenti Salvatore Bulla sulla mancata riattivazione di corsi storici come lettere classiche e filosofia, ha detto: «Ci troviamo ancora oggi a non poter programmare perché a luglio non abbiano la più pallida idea dell’ammontare del Fondo di Funzionamento Ordinario 2014. Al ministero tutto tace». Un gap che per fortuna viene ammortizzato dalla capacità dimostrata dal settore Erasmus per la mobilità internazionale diretto da Piero Sanna di reperire fondi per finanziare le borse di studio necessarie per formarsi all’estero e per vivere importanti esperienze di lavoro grazie anche all’accordo con 230 università distribuite in 30 Paesi appartenenti all’Unione Europea o partecipanti al programma Erasmus (come ad esempio la Turchia, l’Islanda e la Norvegia). Infine, il prorettore alla Didattica Laura Manca ha ricordato che l’offerta formativa comprende 26 corsi ad accesso programmato e 25 ad accesso libero. Tuttavia, anche per potersi iscrivere ai corsi che non prevedono il numero chiuso è obbligatorio sostenere una prova, volta a valutare le conoscenze di base del candidato. «Qualora ci fossero delle criticità lo studente si dovrà impegnare a recuperarle entro il primo anno». Tutte le scadenze relative alle prove di accesso (l’unica nazionale ancora da svolgere è Professioni sanitarie il 3 settembre) sono sul sito www.uniss.it.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 2
Scontro sulla riforma delle Asl
Pigliaru blocca la maggioranza
Nella proposta elaborata dal Pd le aziende sanitarie aumenterebbero, passando da undici a dodici
Il governatore dice no: costi troppo alti. Direttori generali, senza una legge azzeramento complicato
di Umberto Aime
 
CAGLIARI Il centrosinistra ha fretta di rivoluzionare le Asl, Francesco Pigliaru no e tanto meno vuole sentir parlare della nuova Azienda sanitaria per le emergenze, anche se la novità pare spinta solo da buoni propositi. È proprio sulla sanità pubblica che potrebbe consumarsi il primo strappo fra la maggioranza e l’esecutivo: se fosse così, sarebbe clamoroso. Lo scontro per ora è ancora strisciante, ma pare che in Giunta il presidente abbia sollevato i toni della voce dopo aver letto con attenzione la proposta di legge del centrosinistra che ventiquattr’ore fa ha cominciato il suo cammino nella saletta della commissione Sanità del Consiglio regionale. Se la proposta è stata accolta abbastanza bene dai partiti dopo quasi tre ore di confronto, in un vertice convocato la mattina, è nel pomeriggio che sono cominciati i problemi. Prima, in viale Trento, perché nel momento in cui ha saputo che le Asl passerebbero dalle attuali undici a dodici, la dodicesima è quella deputata a coordinare il servizio 118 e i pronto soccorso, Pigliaru sarebbe saltato su tutte le furie. Perché? Perché c’è il rischio di un aumento della spesa fissa, con l’ingresso della nuova struttura in un campo minato che già ora divora il 40 per cento (3 miliardi su 8,2) del bilancio della Regione. Perplessità che il presidente non mancherà di ripetere fra oggi e domani in un faccia a faccia convocato d’urgenza con gli undici partiti della coalizione. La proposta di legge, sempre nel pomeriggio, pare non abbia avuto miglior fortuna neanche in Consiglio regionale. La prima riunione della commissione presieduta da Raimondo Perra (Sardegna Vera-Psi) è stata rinviata a oggi dopo un avvio tempestoso dei lavori, quand’ era appena cominciata solo la lettura del testo preparata da Luigi Ruggeri del Pd. Ma di una legge il centrosinistra ha bisogno se vuole far saltare i manager delle Asl nominati anni fa dal centrodestra. Senza una legge, il passaggio potrebbe essere impossibile, soprattutto perché anche quella fu la strada usata nel 2009 da Cappellacci e più per far fuori i direttori generali dell’era Soru. Solo che intorno a quella riforma volante, la maggioranza del tempo fece quadrato tanto da tirar fuori dal cilindro un testo poi passato indenne attraverso le forche caudine dei ricorsi al Tar. Cinque anni dopo, la stessa compattezza invece pare non esserci e i contrasti sarebbero venuti subito allo scoperto. Bisognerà vedere quali saranno le prossime tappe del confronto interno. Confronto che comunque dovrà essere rapido e anche indolore se è vero, come avrebbe detto il capogruppo del Pd Pietro Cocco, la proposta di legge deve arrivare in aula prima delle ferie estive. Dunque, il centrosinistra avrebbe davvero poche settimane per trovare l’accordo che ora non ci sarebbe. La riforma. La proposta del Pd, è stata firmata – con convinzione? – anche da Sel, Centro Democratico, Sardegna Vera e Sinistra sarda, ma non ancora dal Partito dei sardi (che ha tutta una sua idea sulle Asl) e da Irs. Di fatto non è prevista una riorganizzazione territoriale e neanche un taglio numerico delle Asl (ed è questo che vorrebbero invece Pigliaru e l’assessore alla Sanità, Luigi Arru) ma solo l’ingresso di una dodicesima Azienda. È l’Areu che avrebbe il compito di coordinare urgenze ed emergenze da un capo all’altro della Sardegna. Per farlo, dovrebbe essere dotata di una struttura autonoma (dal direttore generale a quelli sanitario e amministrativo) che finirebbe per gravare ancora di più sul bilancio della Regione. Levato di mezzo questo nodo, sul resto la coalizione avrebbe trovato l’intesa sulla centrale unica per acquisti e appalti, affidata all’Agenzia regionale della sanità, e sul nuovo ruolo da assegnare ai piccoli ospedali, ribattezzati case della salute, messi in rete o alle dipendenze di strutture più complesse. L’intesa ci sarebbe anche sul coinvolgimento delle associazioni dei pazienti nelle decisioni, ma è su come far saltare i manager che il via libera oggi è ancora un miraggio.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 2
I manager blindati, ricambio difficile
Prima di modificare lo status quo il centrosinistra deve aspettare 11 mesi o i due anni di fine contratto
 
CAGLIARI La legge dice che i manager della sanità pubblica sono in una botte di ferro: il loro contratto scadrà nel 2016. Ma un’altra legge, votata ex novo dal Consiglio regionale, potrebbe farli saltare dalla poltrona anche prima di settembre. Sì, solo una legge può sfrattarli, perché anche la clausola di «revoca dell’incarico», per aver speso oltre il 5 per cento del budget previsto, è ballerina. Lo è perché la Regione trasferisce le assegnazioni, leggi 3 milioni nel 2014, alle Asl solo alla fine dell’anno, mentre i bilanci devono essere pubblicati entro aprile, massimo giugno, di quello successive. In altre parole, per il licenziamento bisognerebbe aspettare ancora almeno undici mesi, mentre i partiti del centrosinistra vogliono farlo subito. Qualunque sia la prossima data per la resa dei conti, è chiaro che dieci direttori generali nominati a suo tempo dal centrodestra e con loro quelli sanitari e amministrativi, sono tutti in bilico. Ecco la mappa del potere nelle otto Aziende sanitarie, al Brotzu e nelle due miste. Asl 1. Il direttore generale è Marcello Giannico, in quota Forza Italia, che a sua volta ha nominato i fedelissimi Cesarino Onnis (direttore sanitario) e Chiara Seazzu (capo dell’amministrazione). Secondo la Corte dei conti, i costi di questa Asl sono aumentati del 3,35 per cento nell’ultimo anno, con a marzo un apporto straordinario di 16 milioni per salvare i bilanci. Asl 2. In Gallura, il manager è Gian Antonio Fadda, nominato anni fa dall’Udc. Maria Serena Fenu e Gianfranco Casu, sono il direttore sanitario e quello amministrativo. L’aumento medio della spesa è stato del 7,38 per cento, con una compensazione straordinaria di 15 milioni. Asl 3. Nel Nuorese, il manager è Antonio Maria Soru, vicino a Forza Italia. Pietro Giovanni Mesina è il direttore sanitario, Mario Giovanni Altana, quello amministrativo. È questa l’Azienda più spendacciona fra le otto: +12,76, con ben 34 milioni oltre il budget. Il manager è anche nell’occhio del ciclone per aver messo mano all’organizzazione interna (ha decapitato molti reparti) nonostante l’assessore Luigi Arru avesse imposto ai direttore generali di limitarsi solo all’ordinaria amministrazione. Asl 4. Quella dell’Ogliastra, è l’Azienda più piccola. Al vertice, c’è Francesco Pintus, quota Forza Italia, e nel team Maria Valentina Marras (direttore snitario) e Antonio Mario Loi (amministrativo). È un’Azienda virtuosa, ha ridotto le spesse dello 0,5 per cento, con un risparmio di 45mila euro. Asl 5. Nell’Oristanese, il direttore generale era stato scelto a suo tempo dal Psd’Az, ma ora Mario Meloni è passato con il Partito dei sardi e quindi sta con l’attuale maggioranza. Il suo vero grande pregio è però quello di aver abbattuto i costi, con un eccezionale -3,8 per cento, e bem 10 milioni risparmiati. Meloni è al vertice con Orlando Scintu (direttore sanitario) e Maria Giovanna Porcu (amministrativo) Asl 6. Nel Medio Campidano, la triade è formata dal manager Salvatore Piu (Forza Italia), e da Antonio Piu (direttore sanitario) e Maria Giovanna Porcu (amministrativo). L’aumento della spesa è sto contenuto: +0,51 per cento. Asl 7. Mariano Calamida (Riformatori) 1è il manager nel Sulcis. Andrea Corrias e Claudio Ferri, i direttori sanitario e amministrativo. Ha aumento i costi di quasi 13,5 milioni. Asl 8. Dell’Udc è il direttore generale Emilio Simeone, di Forza Italia quello sanitario, Ugo Storelli. Il direttore amministrativo è Sergio Salis. La spesa è aumenta del 3,6 per cento, più 32 milioni. Brotzu. L’Azienda autonoma è governata da Amtonio Garau (Forza Italia), con Remigio Carlo Puddu (direttore sanitario) e Attilio Murru (amministrativo). Più 5,5 per cento nella spesa, per un valore assoluto di 9 milioni. Mista Cagliari. Manager Ennio Filigheddu (Riformatori). È vacante il posto di direttore sanitario, Piero Tamponi è quello amministrativo. È virtuosa: -2,6 per cento nella spesa. Mista Sassari. Il direttore generale è Alessandro Carlo Cattani (Forza Italia), Mario Manca (direttore sanitario),Lorenzo Moretti (amministrativo). Leggero aumento nei costi: +0,6 per cento. (ua)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Economia – pagina 16
Oro verde, business solo per l’isola
Abbasanta, vertice dopo il rischio brevetti esteri per le piante. Verso distretti e marchi qualità
di Pier Giorgio Pinna
 
ABBASANTA Scampato il pericolo di brevetti esteri sulle più antiche piante sarde, è il momento delle contromisure. Per proteggere e valorizzare l’oro verde, in primo luogo. Ma soprattutto per creare alternative di sviluppo made in Sardinia. Moderne soluzioni fondate sulla bio-agricoltura e sulla valorizzazione delle diversità della flora spontanea. Degli interessanti aspetti legati alla tutela dell’ambiente naturale, con un occhio rivolto alle opportunità economiche dirette o indotte, si è parlato ieri mattina in un vertice tra specialisti. Dopo Sassari nuovo incontro. Sede scelta per la sua centralità: la sala convegni del complesso Losa, a metà della Carlo Felice. Promotori: Ignazio Camarda per l’università di Sassari, Gianluigi Bacchetta per l’ateneo di Cagliari, Giuseppe Brundu per la sezione sarda della Società botanica italiana. Protagonisti, con gli organizzatori, un centinaio di esperti e specialisti arrivati un po’ da ogni parte dell’isola, compresi tecnici di due delle agenzie regionali, Laore e Agris. Sullo sfondo, assieme all’urgenza di una protezione totale dai vuoti normativi che sino a poche settimane consentivano pericolose scorrerie alle multinazionali a caccia di copyright sulle specie sarde, l’idea coltivata almeno da una parte della classe politica sarda di allargare il quadro delle tutele. Magari – come pensa l’esponente del Pd Luigi Lotto, che sulla questione ha già presentato due proposte di legge al vaglio del consiglio regionale – per salvaguardare le piante progenitrici dell’isola e rilanciare la loro importanza in parallelo alle bio-diversità agricole. Iniziative, queste, che si stanno muovendo di pari passo all’approvazione dei distretti e dei marchi di qualità. Prodotti molto particolari. Certo, in questo caso, si parla di merci da maneggiare con estrema cura. E proprio perciò ieri sono state riproposte alcune delle linee-guida che i botanici, i professori universitari e gli altri professionisti ritengono indispensabili per dare all’isola chance che ora mancano. Oltre alla piena disponibilità di collaborazione con la giunta regionale, che ha già preso una posizione chiara e definita con il suo assessore Elisabetta Falchi, gli specialisti danno così suggerimenti e avanzano proposte circostanziate. C’è l’invito a predisporre una terza proposta di legge sul tema generale della bio-diversità (Camarda e Bacchetta dirigono i due centri di Sassari e Cagliari), “comprendendo i settori oggi non normati, come i materiali di propagazione forestale, le specie officinali, i funghi e i licheni”. C’è poi la proposta di analisi tecnico-normative per rendere più efficace e supportare l’intero discorso. E, ancora: l’allargamento flessibile degli elenchi delle specie vegetali, per il fatto che alcune di loro, adesso “prive d’interesse applicativo”, possono diventare in un vicino futuro “oggetto di apprezzamento commerciale per varie finalità mentre altre possono perderlo”. Idee e consigli. Ma non è finita qui. Ricordando le disposizioni internazionali a protezione del delicato eco-sistema al centro dei lavori, si sollecitano sanzioni per l’inottemperanza ai divieti sulla tutela delle piante, la confisca dei vegetali utilizzati in violazione di queste norme e l’esclusione delle specie invasive dalle iniziative di salvaguardia. Al termine dell’incontro, memorie e documenti finali per arricchire il dibattito. Con un unico obiettivo di fondo: evitare il ripetersi dei pericoli di blitz sui brevetti, potenziare al meglio tutte le risorse generate dall’oro verde dell’isola. E farne, se possibile, un business solo per i sardi e per la Sardegna.
 

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