Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 June 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 38 - Edizione CA)
«Un campus aperto alla città»
Alloggi, mensa, palestre e spazi culturali nell'ex semoleria
Parte a febbraio la trasformazione dell'area di viale La Playa destinata agli universitari
 
Non solo alloggi. Anche palestre, mense, parcheggi, spazi riservati allo sport e alla cultura e aperti alla città. Il nuovo campus universitario che sorgerà nell'area dell'ex semoleria di viale La Playa ha obiettivi ambiziosi. Non solo offrire un'adeguata accoglienza agli studenti universitari fuori sede, ma anche (e soprattutto) riqualificare una zona della città che sino a oggi è stata trascurata. I soldi ci sono (100 milioni di euro), c'è l'accordo tra gli enti (Regione, Comune, Università ed Ersu hanno firmato il patto venerdì), mancano solo gli ultimi dettagli di una gara d'appalto che ha già un vincitore: la società Pellegrini. Il sindaco Massimo Zedda e il presidente della Regione Francesco Pigliaru giurano che i lavori del primo lotto inizieranno già a febbraio dell'anno prossimo, in modo che tutto sia concluso entro luglio 2018.
CITTÀ UNIVERSITARIA Antonio Funedda da pochi mesi è a capo dell'Ente per il diritto allo studio universitario. «Siamo un ente strumentale della Regione, dobbiamo applicare le sue direttive», dice per chiarire l'impatto nella vicenda dell'ente che dirige. «L'Ersu è subentrato in un secondo momento, ha acquistato l'area e ha dovuto riformulare il progetto. Comunque, l'importante è il risultato. In questo momento possiamo offrire solo 800 posti letto in condizioni non sempre decorose. Con il nuovo campus soddisferemo le esigenze degli studenti. Cagliari è bellissima, ma deve diventare città universitaria. Abbiamo le condizioni per esserlo». La storia del campus è simile ad altre che riguardano gli investimenti pubblici: lunga e travagliata. Dal 2000 le proposte e i progetti sono stati prima approvati e poi bocciati a seconda di chi spingeva i bottoni di via Roma o di viale Trento. La svolta ha una data: 26 luglio 2011. Quando la Giunta regionale guidata da Ugo Cappellacci ha incaricato l'Ersu di presentare un piano al ministero dell'Università. L'ente regionale per il diritto allo studio era subentrato all'iniziativa già finanziata con 30 milioni alla società Edilia che faceva capo all'ex presidente del Cagliari Massimo Cellino (poi uscito dall'affare) e all'imprenditore Romano Fanti (nel frattempo scomparso).
IL PROGETTO Il campus, che conterà un totale di 505 posti letto, si comporrà di tre blocchi, avrà una mensa universitaria, campi e servizi sportivi, servizi culturali e parcheggi. Il costo complessivo è di oltre 100 milioni di euro, di cui 74 circa di fondi Fas (Fondo aree sottoutilizzate) 2000-2006 Apq Istruzione e università e il resto di fondi Fsc (Fondo sviluppo coesione) 2007-2013 Apq (Accordo programma quadro) Conoscenza. I lavori per il primo lotto (studentato e lavori di urbanizzazione) inizieranno a febbraio 2015 e la conclusione è prevista per aprile 2017, mentre i tempi per il secondo lotto (mense, palestre e altro studentato) vanno da ottobre 2015 a luglio 2018.
IL VOLANO L'assessore comunale all'Urbanistica Paolo Frau è entusiasta. «Il nuovo campus sarà un fattore di crescita. Una struttura nel cuore della città a due passi dal nodo dei trasporti: porto, stazione ferroviaria e dei bus. E con il progetto della metropolitana che porterà sino alla cittadella universitaria già pronto».
Andrea Artizzu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 40 - Edizione CA)
Sos per i bimbi autistici
Clinica Macciotta, stop alle cure dopo il trasloco
SANITÀ. Un padre scrive all'assessore e ai vertici Asl: «Abbandonati»
 
Sono in venti, lottano contro autismo, epilessia e altri problemi psichiatrici. Sono bambini e sono loro a pagare il prezzo del trasferimento dei reparti della vecchia clinica Macciotta, svuotata nell'ultimo anno. Clinica pediatrica e Neuropsichiatria infantile sono state spostate al Microcitemico: un passaggio da un edificio da 250 stanze, pericolante ma interamente dedicato alle patologie infantili, a uno che i piccoli condividono con i talassemici, ma anche un passaggio da un'azienda (l'Azienda ospedaliero-universitaria) all'altra (la Asl). E il conto consiste nell'interruzione delle terapie che avevano portato dei miglioramenti.
LA DENUNCIA A sollevare il problema, prima sul suo blog e poi con una lettera ai vertici della Asl e dell'assessorato alla Sanità e al responsabile del reparto di Neuropsichiatria infantile, è un padre, Antonello Spiga. Il suo bambino è autistico ed è in cura da cinque anni. Dopo il trasloco del Macciotta le sedute dalla logopedista (per la cura dei disturbi della comunicazione) sono state spostate al Microcitemico, quelle dalla neuropsicomotricista (disturbi della coordinazione motoria) sono rimaste nella vecchia clinica, dove una sala di una cinquantina di metri quadri era usata come palestra per la riabilitazione. Poco meno di tre mesi fa, però, la logoterapia si è interrotta: alla specialista che seguiva i bambini è scaduto il contratto a tempo determinato e, scrive Spiga, «ad oggi siamo in attesa di essere contattati per riprendere il trattamento». Ora è stata sospesa anche la terapia neuropsicomotoria: i genitori lo hanno scoperto solo lunedì, quando come ogni lunedì si sono presentati al Macciotta. «Nel nuovo polo ospedaliero Pediatrico-Microcitemico non è stato previsto uno spazio-palestra».
LE AZIENDE All'Aou sollevano le spalle: «L'edificio della Macciotta dev'essere liberato. Il servizio è ormai a carico dell'Asl 8, in questi mesi noi abbiamo sopperito». Dalla Asl 8 il direttore sanitario Ugo Storelli spiega che «il problema è stato affrontato nel corso dell'ultima riunione del comitato di raccordo fra le due aziende che si occupa di gestire il trasferimento dei reparti. Stiamo cercando una soluzione». Radio ospedale racconta però che ora al Microcitemico, dove i lavori per il recupero del terzo piano richiederanno ancora mesi, uno spazio da trasformare in palestra non c'è. La Asl si sarebbe appellata alla collaborazione e avrebbe proposto alla Aou di cercare un locale adatto al San Giovanni di Dio. Si spera che una piccola palestra salti fuori. Ne va della salute di venti bambini. Più deboli degli altri.
Marco Noce
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
prima pagina
sassari
Stop regionale
Super-stipendio al direttore Ersu
La giunta regionale ha cancellato il super contratto della dirigente Maria Assunta Serra. Nel 2011 si era attribuita uno stipendio da dirigente esterno.
 
LA NUOVA SARDEGNA
Sassari – pagina 19
Stop allo stipendio d’oro del direttore
La Giunta regionale cancella il super-contratto della dirigente generale. Nel 2012 aveva incassato 166 mila euro
di Vincenzo Garofalo
 
SASSARI La Giunta regionale cancella il contratto fai da te del direttore generale dell’Ersu di Sassari. Un contratto con cui la dottoressa Maria Assunta Serra, nel 2011, si era auto-attribuita, con il beneplacito del Cda dell’Ersu, uno stipendio di gran lunga più alto di quello dovuto. Serra, nominata direttore generale dell’Ersu il 1 luglio 2011, con un decreto dell’allora presidente della Regione, Ugo Cappellacci, aveva applicato a se stessa un contratto da dirigente esterno all’apparato regionale, figura che, in base alla legge regionale 31 del 1998, ha diritto a un compenso maggiorato rispetto ai dirigenti interni della Regione. Così, per il 2012, Maria Assunta Serra, ha potuto incassare una retribuzione di 166 mila 531,08 euro, lordi. Una cifra nettamente più alta rispetto a quella che la Regione ha pagato al direttore generale dell’Ersu di Cagliari, Michela Mancuso, che ha riscosso 111 mila 969,75 euro, a parità di incarico. Non ci sarebbe niente di strano, se non fosse che Maria Assunta Serra, già direttore del servizio Affari generali della direzione generale di Area, già commissario straordinario dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, non è un dirigente esterno alla’amministrazione regionale, ma fa parte a pieno titolo del’organico dirigenziale della Regione. Come spiegato nello stesso decreto del presidente della Regione con cui le è stato assegnato l’incarico di direttore generale dell’Ersu di Sassari, Serra è «dirigente del comparto dei dirigenti della Regione e degli enti regionali». Quindi il contratto a tempo determinato da dirigente esterno, con trattamento economico maggiorato, è fuori luogo. A sancire che il direttore dell’Ersu di Sassari in questi anni ha ricevuto un compenso maggiore di quello dovuto, è l’assessore regionale degli Affari generali, personale e riforme, Gianmario Demuro, che rispondendo a un’interrogazione presentata in Consiglio regionale dagli esponenti del Pd, Luigi Lotto e Gavino Manca, ha sentenziato l’anomalia e, per mezzo di un’istruttoria della Direzione del personale, ha già «provveduto a richiedere all’Ente la rimozione di tutti gli atti non conformi alla normativa». Una decisione prese in punta di legge, come spiegato nella relazione dell’assessore Demuro: «la dirigente in questione non poteva essere nominata come dirigente esterno, sia perché Area è un ente regionale, al cui personale si applica il contratto collettivo di lavoro del comparto della Regione, sia perché la dirigente non era in possesso di tutti i requisiti previsti dall’articolo 29 per la nomina come dirigente esterno».

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