Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 June 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
Aegis, da domani la Summer School
Comincia domani la sesta edizione della Summer School biennale di Aegis, il principale network mondiale di studi africanisti, il cui acronimo sta per “Africa-Europe Group for Interdisciplinary Studies”. La Scuola estiva è organizzata da “Affrica”, il Centro di studi africani in Sardegna creato nel 2005 da alcuni ricercatori dell’Università e diretto dalla professoressa Bianca Maria Carcangiu (docente di Storia e istituzioni dell’Africa), in collaborazione con l’Aegis e i Centri Aegis di Edimburgo, Napoli, Copenaghen, Leiden, Roskilde, Lisbona e Birmingham.
Per una settimana Cagliari sarà così la capitale dell’africanistica, grazie all’impegno di Isabella Soi (giovane assegnista dell’Università di Cagliari e responsabile organizzativo e scientifico di Affrica per la Summer School), Bianca Maria Carcangiu, Michele Carboni, Marisa Fois e Filippo Petrucci. La sede della Summer School sarà l’Hostel Marina (scalette San Sepolcro).
La Summer School, che per la prima volta si svolge in Sardegna, permette alla città (unica sede regionale di questo tipo di studi) di ospitare un evento internazionale che attira i maggiori protagonisti dell’africanistica mondiale, che si confronteranno su “Mobilitazione e Stato in Africa: spazi multipli di azione politica”. Parteciperanno 20 studenti e 8 docenti provenienti da Olanda, Ghana, Mozambico, Francia, Gran Bretagna e Germania, tra cui Paul Nugent, docente dell’Università di Edimburgo, vera autorità del settore riconosciuta a livello internazionale.



2 - L’Unione Sarda / Cronaca Regionale (Pagina 4 - Edizione CA)
URBANISTICA. Si moltiplicano le voci (trasversali) contro la soppressione dell’agenzia regionale
Stop alla Conservatoria delle coste, ambientalisti all’attacco di Pigliaru
Il 5 giugno la Giunta Pigliaru non aveva alcuna intenzione di chiudere la Conservatoria delle coste. Lo dimostra la pubblicazione del bando per la ricerca di un nuovo direttore esecutivo. Le manifestazioni di interesse sarebbero dovute pervenire dopo una sola settimana, e questa è già un’anomalia. Ma sette giorni dopo, il 12, l’Agenzia è stata commissariata. Un’operazione che secondo molti assomiglia a un pasticcio. Che cosa è accaduto nel corso di quella settimana? È possibile che per una semplice operazione di spoil system, cioè per sostituire il direttore (a cui un anno fa era stato rinnovato il contratto da 105 mila euro lordi all’anno per cinque anni), sia stato deciso di cancellare un’eccellenza presa a esempio in tutta Italia e non solo? È possibile che una decisione così importante su un “asset” strategico per la politica urbanistica del centrosinistra sia stata persa in così poco tempo? Che cosa c’entra la spending review - indicata nella delibera come unica motivazione della soppressione - se l’agenzia era gestita come un’azienda privata efficiente?
Domande diffuse e ancora prive di risposta su una vicenda che ogni giorno che passa suscita maggiori interrogativi e perplessità e che sta generando un grande movimento di difesa che va dal mondo ambientalista a quello delle imprese, da ambienti universitari a partiti politici di entrambi gli schieramenti. «In pochi mesi annotiamo gravi e pesanti contraddizioni della politica ambientale proposta agli elettori sardi e premiata dal risultato elettorale. A che gioco stiamo giocando? Che fine farà il patrimonio ambientale affidato, con grande difficoltà, alla gestione della Conservatoria delle coste?», si chiede il Gruppo di intervento giuridico che teme una nuova invasione di cemento sulle coste. Una preoccupazione condivisa da Italia Nostra: «Possibile che l’Agenzia rappresenti un voce di spesa tanto importante da dover essere cancellata per salvare il bilancio regionale? Che destino avranno le migliaia di ettari di costa e le tante strutture costiere attualmente gestite e salvaguardate dall’Agenzia?».
«Non si tagliano i rami sani ma quelli secchi», osserva Daniela Ducato, imprenditrice pluripremiata per la sua attività innovativa anche in campo ambientale, secondo cui «la Conservatoria, come dimostrano i numeri, è un fiore all’occhiello per la Regione Sardegna e per l’Italia, riconosciuto anche all’estero per l’altissimo livello di innovazione e con una gestione esemplare di sostenibilità economica coniugata all’ambiente, il cui modello dovrebbe far scuola». E proprio sui numeri si basa l’approfondimento di Giuseppe Melis, docente di marketing management all’università di Cagliari, che dopo aver analizzato a fondo il modello organizzativo della Conservatoria si chiede «se vale davvero la pena rinunciare a questo capitale organizzativo e sociale che ha conseguito risultati economici e patrimoniali in nome di un risparmio che sembra solo apparente e, a conti fatti, rappresentato dal solo costo degli organi istituzionali».
Eppure per la Giunta “lo strumento operativo rappresentato dall’Agenzia Conservatoria delle Coste non si è dimostrato adeguato per il raggiungimento dei compiti statutari”, come è scritto nell’atto di commissariamento. Una tesi contraddetta la sera stessa dell’approvazione della delibera dall’assessore all’Ambiente Donatella Spano che aveva pubblicamente elogiato l’operato dell’Agenzia. Tesi smontate punto per punto anche da Sardarch, autorevole blog di architetti che, statuto dell’Agenzia alla mano, dimostra invece che gli obiettivi sono stati raggiunti. «Non si capiscono le motivazioni che hanno spinto la Giunta a procedere in questa direzione così ostinatamente contraria rispetto anche al programma elettorale», conclude Sardarch.
Insomma: sono in molti a sostenere che commissariare la Conservatoria sia stato un errore. E a suggerire una retromarcia. Del resto, evidenzia Melis, «talvolta tornare sulle proprie decisioni non è segno di debolezza ma di forza».
Fabio Manca,  @mrfabiomanca
 


 
3 - L’Unione Sarda / Medio Campidano (Pagina 39 - Edizione CA)
Villanovafranca, da agosto
Scavi a Su Mulinu
Nel nuraghe Su Mulinu confermato il progetto di scavo archeologico con laureati e volontari grazie all’accordo fra Comune, Soprintendenza ed Università di Cagliari e Firenze. I turni: 25 agosto-5 settembre, 8-19 settembre, 22 settembre-3 ottobre e 6-17 ottobre.
 
 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
Violenza di genere
Un convegno domani a piazza Palazzo
Domani alle 9,30 nella sala consiliare della Provincia, in piazza Palazzo, si terrà un convegno organizzato dall’associazione nazionale funzionari polizia sul tema della violenza di genere e della violenza domestica.
Il convegno, che vedrà la partecipazione della magistratura, delle forze di polizia, del mondo universitario e del volontariato, sarà introdotto dal segretario nazionale dell’Anfp, Lorena La Spina, che ha iniziato proprio in città il suo percorso professionale.
Nel corso della giornata si parlerà delle recenti innovazioni normative in materia di “violenza di genere”, che hanno mirato sia al potenziamento degli strumenti di prevenzione, sia di quelli della repressione penale, intervenendo, tra l’altro, sui reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e atti persecutori, sulla scia degli ultimi eventi di grandissima efferatezza ai danni delle donne. Una giornata che si rivelerà utile soprattutto alle forze di polizia e alla polizia locale, oltre che alle scuole e alle strutture sanitarie.
 
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
Hotel Regina Margherita
Giovani e lavoro
Domani alle 15, nell’hotel Regina Margherita, si terrà la conferenza pubblica dal titolo “Diffusione e riconoscimento delle competenze non formali per l’inclusione lavorativa dei giovani”. L’incontro intende affermare l’importanza delle competenze trasversali quali strumenti efficaci nell’aggredire l’attuale crisi occupazione giovanile, ribadendo al contempo la centralità della mobilità europea nella loro diffusione. L’iniziativa sarà rivolta a responsabili istituzionali, rappresentanti dell’Università, di organizzazioni categoria e sindacati, associazioni giovanili e del terzo settore.
 
 
 



LA NUOVA SARDEGNA
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Nuoro - Pagina 15
L’INIZIATIVA
Canto a tenore e rock duro per aiutare l’università
NUORO Dal canto tradizionale dei Canarjos, al rock più duro, passando per il genere pop: è stata una serata di musica variegata, quella che è andata in onda nei giorni scorsi, nel piccolo anfiteatro di via Roma, del centro polifunzionale.
La serata era stata organizzata qualche giorno prima dalla cooperativa Ecotopia insieme a Sardinia rock agency, per attirare l’attenzione sul caso università a Nuoro, dopo le proteste delle scorse settimane legate al ritardo dei fondi regionali per il Consorzio universitario e alle putroppo solite carenze dell’ateneo barbaricino. «Il concerto – hanno spiegato i promotori – ha l’intenzione di informare e sensibilizzare la popolazione sull’istituzione del terzo polo universitario a Nuoro».
Tra i partecipanti ci sono il coro Sos Canarjos, Momak Menhir - Malam InTè – Bakis Beks - BosnerBand Nuoro, Bette The Band, Bettesmakko, The Wolverines, Awake For Days.
La serata, insomma, è stata un vero successo e il pubblico che vi ha potuto assistervi è andato via soddisfatto, dopo alcune ore di musica e sano intrattenimento. Gli organizzatori, tuttavia, lo hanno già annunciato da tempo: non sarà l’unica occasione per tenere alta l’attenzione sull’università.



 
7 - La Nuova Sardegna / Nuoro - Pagina 14
Pietro Luciano, docente di Entomologia: «Il cambio di clima e le temperature favoriscono il proliferare degli insetti»
ALLARME PARASSITI, EPIDEMIE IN AUMENTO
IL PUNTERUOLO ROSSO Del famigerato insetto che attacca le palme ci sono state interessanti comunicazioni sul comportamento sociale
di Angelo Fontanesi
NUORO Insetti nocivi che arrivano dalle aree sub tropicali e che in assenza di antagonisti minacciano di distruggere la flora e la fauna locale. Ma anche specie animali ipogee che si pensavano estinte o relegate nelle più profonde cavità naturali che riemergono alla luce. Senza contare il sempre più preoccupante fenomeno dell’inquinamento chimico delle terre che mina profondamente la sopravvivenza di “insetti buoni”, come le api, minacciando non solo la produzione di miele ma addirittura, l’estinzione di una specie animale che ha una funzione essenziale nel ciclo biologico naturale per l’impollinazione della flora locale. Sembra la scenografia di un episodio della saga di Aliens, e invece è quanto sta accadendo da alcuni anni nell’area del Mediterraneo e in Sardegna in particolare. «Ci troviamo davanti a fenomeni causati da molteplici fattori destabilizzanti – spiega Pietro Luciano, docente di entomologia presso il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari che su incarico dell’Accademia Italiana di Entomologia e dalla Società Entomologica Italiana ha organizzato la settimana scorsa il 24esimo Convegno nazionale di entomologia presso una struttura congressuale della provincia –. Il cambio di clima e l’aumento delle temperature e dell’umidità favoriscono infatti l’ambientazione e il proliferare di questi insetti dannosi. Si tratta di un problema che in Sardegna è particolarmente sentito visto che oltre a colpire colture arboree autoctone o di antica importazione, molti di questi insetti sono la concausa del proliferare e del diffondersi di gravi epidemie tra gli animali al pascolo come la terribile febbre catarrale degli ovini, meglio conosciuta come lingua blu, o la febbre del Nilo». E proprio le problematiche di rilevante interesse per la Sardegna sono state tra quelle affrontate con maggior attenzione durante le giornate congressuali. «Nella sessione dedicata a specie alloctone e cambiamenti climatici – spiega sempre il professore – è emerso come le invasioni di insetti esotici si siano intensificate costituendo uno dei principali rischi globali. Fra le specie di recente introduzione in Italia si è posta particolare attenzione sul Rhynchophorus ferrugineus, il famigerato punteruolo rosso delle palme, sul quale ci sono state interessanti comunicazioni sul comportamento sociale e riproduttivo dei maschi nonché sulle possibilità offerte dalla tecnica del maschio sterile e della elettrocuzione per il controllo delle sue infestazioni». La filosofia portante del XXIV convegno nazionale di entomologia è stata infatti quella di perorare la ricerca e l’impiego di lotte biologiche con l’introduzione, quando necessario, di insetti antagonisti e comunque limitando quanto più possibile l’impiego di pesticidi o agenti chimici, che al massimo possono essere utilizzati come pratica di tamponamento contro queste nuove “invasioni barbariche”, ma poi non debellano la problematica alla radice e spesso lasciano sul territorio strascichi venefici deleterie. «Fra i numerosi poster e comunicazioni di entomologia agraria una parte considerevole è stata dedicata proprio alla lotta biologica ed integrata a specie “chiave” di numerose colture dimostrando l’efficacia di antagonisti biologici in grado di sostituire nel contenimento delle avversità gli insetticidi chimici di sintesi. Gli studi compiuti sul Cinipide del castagno – sottolinea Luciano – hanno dimostrato la presenza di un notevole numero di antagonisti indigeni in grado di potenziare significativamente l’azione del Torymus sinensis, parassitoide, esotico introdotto qualche anno fa che rischiava di estinguere il castagno sardo. Così come – conclude lo studioso – particolarmente interessanti sono risultati gli studi sulla lotta integrata adottata per contrastare la diffusione della processionaria del pino che permetterà di difendere con efficacia le pinete dagli attacchi di questo temibile scolitide».
 
   


QUOTIDIANI NAZIONALI
 
Link: rassegna stampa MIUR

 

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