Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 June 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. CERIMONIA
Il Policlinico è intitolato a Duilio Casula
«Da oggi l’Università è davvero più grande». Sta forse qui, in queste parole pronunciate sottovoce, in platea, mentre gli oratori si avvicendavano al microfono, la certezza di una scelta condivisa. Voluta dall’Ateneo, dai medici che l’avevano conosciuto e magari ne erano stati allievi, dai giovani che hanno soltanto sentito il racconto del suo valore.
Il nome di Duilio Casula è da ieri indissolubilmente legato alla cittadella universitaria. E non solo perché proprio lui, da rettore, aveva voluto, riuscendoci contro mille difficoltà, «radunare le discipline che per una diaspora - lo ha detto Giorgio La Nasa - erano distribuite sul territorio cittadino», ma anche perché al professore è stato intitolato il Policlinico. «Una scelta - ha ricordato il manager dell’azienda mista, Ennio Filigheddu - proposta e approvata dal collegio di direzione in appena cinque secondi e all’unanimità». È stato il magnifico rettore Giovanni Melis a rimarcare l’importanza del riconoscimento affidato al professor Casula «per la vita intera dedicata all’assistenza dei pazienti alla ricerca scientifica alla facoltà di medicina e più in genere all’Università», mentre l’ex rettore Pasquale Mistretta ha ricordato le sue doti professionali ma anche la sua passione politica, quella di un socialista convinto e intelligente. Al professor Ugo Carcassi, amico e collega, il compito di ripercorrere la vita dello scienziato che aveva guidato l’Università dal 1979 al 1991 e che è morto, a 97 anni, dodici mesi fa.
A. Pi.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 15 - Edizione CA)
NATURA E SCIENZA
Un documentario per testimoniare il ripopolamento del ghiro sardo
D all’orlo dell’estinzione a protagonista di un film. Il ghiro sardo è tornato a popolare i boschi della Sardegna. La ricomparsa della sottospecie del roditore notturno, tipica delle montagne del Supramonte, è stata confermata dalle immagini raccolte da Fabrizio Vella, naturalista di Urzulei e autore (in collaborazione con Marco Loi) di un documentario dedicato al dormiglione dei boschi per antonomasia. Vella ha presentato ieri nelle sale della Società Umanitaria-Cineteca sarda a Cagliari il promo del suo lavoro, atteso per il prossimo autunno. Novanta secondi nei quali il ghiro nostrano per la prima volta si mostra nel suo ambiente naturale: tra i rami delle querce o rintanato nelle cavità degli alberi.
«Nel corso degli ultimi ottanta anni i rigidi inverni, la siccità e l’uomo, alla ricerca di carne e pelliccia, ne hanno decimato la specie - spiega Vella - per tanto tempo lo si credeva addirittura estinto fino alle prime fotografie scattate dieci anni fa». Le immagini in esclusiva girate da Vella dopo lunghi, e a volte inconcludenti, appostamenti notturni dimostrano inoltre che il ghiro sardo sta bene ed è pronto a ripopolare le foreste dell’Isola. «Boschi di serie A perché impreziositi dalla presenza del ghiro - sottolinea Vella -, abituato a vivere e riprodursi soltanto in ambienti sani e incontaminati». Il progetto avrà anche risvolti accademici: sarà infatti compito dell’Università di Cagliari, tramite analisi del dna, confermare la classificazione scientifica a sottospecie tipica. Si aggiungerà così un gioiello al patrimonio naturale sardo, da proteggere e far conoscere alle nuove generazioni.
Luca Mascia


LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 6
IL GHIRO SARDO SFIDA IL RISCHIO ESTINZIONE
Girato un video dal naturalista di Urzulei Fabrizio Vella tra i boschi del Supramonte ricchi di ghiande
NUORO Vive nelle zone impervie del Supramonte incontaminato di Urzulei e Orgosolo. È il ghiro sardo, il simpatico roditore noto per la sua propensione alle lunghe dormite e fino a pochi anni fa considerato quasi estinto. Terminato il letargo la cinepresa di un naturalista di Urzulei, Fabrizio Vella, lo ha ripreso mentre salta fuori dalla sua tana ricavata dalla cavità di un tronco di leccio. È solo un’anticipazione di un documentario prossimamente in uscita che mostrerà le prime immagini in ambiente naturale dei roditori appartenenti a una specie a rischio. Grazie alla passione di Vella per l’ambiente è stata approfondita la documentazione su questo ghiro grigio cenerino e dai grandi occhi. Ci sono voluti anni di ricerche e pazienti appostamenti notturni tra i boschi per riuscire ad avvistarlo e immortalarlo con scatti fotografici e, appunto, il filmato, realizzato in collaborazione con Marco Loi. Il promo dell’intero documentario è stato presentato ieri mattina dagli autori alla Società Umanitaria-Cineteca sarda a Cagliari. «Il nuovo avvistamento è anche la prova certa di un habitat incontaminato, boschi di serie A, che il ghiro ha eletto a suo domicilio stabile per potersi riprodurre, cacciare e trascorrere interminabili mesi di sonno in tutta tranquillità in questi scampoli di foresta primaria - spiega Vella - Il documentario che sta per essere pubblicato vuole avere un carattere divulgativo ma anche un rigore scientifico, grazie alla collaborazione del dipartimento di Scienze della vita e dell’Ambiente dell’università di Cagliari. L’obiettivo è tutelare la specie e sensibilizzare i più giovani per appassionarli al tema». Tutto è partito nel 1996 da una lunga serie di indagini e interviste agli anziani conoscitori delle montagne impervie e affascinanti tra Urzulei, Talana, Orgosolo, Oliena e Dorgali. «Ho iniziato nel 2005 con la naturalista Maria Agostina Cavia un lavoro che ha permesso di scoprire che il ghiro è ancora un frequentatore di questi boschi di lecci, ricfrutti selvatici - racconta Vella - Fino a 40 anni fa era una delle prede più ambite del territorio. Lo cacciavano per le pelli e la qualità della carne, apprezzata già dagli antichi romani». Diverse leggende e storie popolari sono state narrate sulla competizione tra il ghiro e l’uomo. L’oggetto del contendere era la ghianda che secondo i pastori l’animale sottraeva a capre e maiali.



 



QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie