Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 June 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
ARST. Richiesta di chiarimenti
I TAGLI AI TRASPORTI, l’Unione studenti è sul piede di guerra

I sindacati lanciano l’allarme, l’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana valuta il da farsi, ma sul taglio del 25 per cento delle risorse destinate al settore si fanno sentire anche gli studenti, tra i principali fruitori del trasporto pubblico locale.
Questa volta è l’Unione degli studenti della Sardegna a chiedere chiarimenti all’assessore Deiana sulle conseguenze per la mobilità studentesca della delibera che taglia 141 milioni di euro al budget dell’assessorato ai Trasporti.
«Siamo preoccupati per le conseguenze che questi tagli alla spesa potranno avere sul servizio di trasporto pubblico per gli studenti», fa sapere Giacomo Cossu, coordinatore regionale dell’Uds Sardegna. «La qualità del servizio è pessima in tutta l’isola, ma nelle aree interne gli studenti incontrano serie difficoltà nel compiere il tragitto da casa all’istituto scolastico». Per questo il sindacato degli studenti ha inviato una richiesta di chiarimenti all’assessore: «Il nostro obiettivo è ottenere miglioramenti del servizio e una riduzione del costo degli abbonamenti per gli studenti, non ulteriori peggioramenti. Aspettiamo una risposta da parte dell’Assessorato, ma siamo determinati a difendere il diritto alla mobilità studentesca». (mar. pi.)
 

2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 43 - Edizione CA)
La foto
LETAMAIO ALLA CITTADELLA
Normalmente gli ospedali, pubblici o privati che siano, dovrebbero rappresentare luoghi nei quali salute e igiene devono essere caratteristiche imprescindibili. L’area parcheggi della Cittadella Universitaria di Monserrato è invece un letamaio.
Lettera firmata


3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 18 - Edizione CA)
ARCHEOLOGIA Cultura di San Ciriaco
Tre giorni di convegni da domani pomeriggio tra Cagliari e Terralba

Tre giorni di cultura con il convegno di studi “San Ciriaco di Terralba: la cultura e il suo ruolo nell’affermazione dell’economia produttiva della Sardegna neolitica” in programma domani e martedì nella Cittadella dei Musei a Cagliari e mercoledì nel teatro comunale di Terralba. Una tre giorni non stop che prevede 37 interventi e sei sessioni di discussione a cui partecipano quarantadue relatori, fra studiosi e archeologi francesi, inglesi, spagnoli e italiani.
Il primo intervento del convegno è domani alle 16 nell’aula Roberto Coroneo della Cittadella: si parlerà delle origini, cronologia e diffusione di questa fase. Martedì (inizio alle 9.30) si parlerà invece delle sue strutture abitative e dei contesti funerari. Infine mercoledì a Terralba (sempre alle 9.30) si parlerà della produzione dei materiali, delle manifestazioni rituali e del suo riferimento nel Mediterraneo. «Il convegno - spiega l’archeologo Carlo Lugliè - è organizzato dal Dipartimento di storia, beni culturali e territorio dell’Università di Cagliari, dal comune di Terralba e dalla Regione nel quadro del progetto “Forme, modi e tempi della sussistenza. Primo contributo dell’analisi funzionale e dei residui organici su ceramiche e su manufatti in pietra per la ricostruzione del processo di neolitizzazione della Sardegna”». La Cultura di San Ciriaco si sviluppa nel Neolitico Recente tra il 4200 e 4000 a.c. secondo la cronologia calibrata. Inizialmente era stata considerata una particolare espressione della Cultura di Bonu Ighinu, ma oggi viene considerata una cultura a se stante. Il suo nome deriva dal villaggio preistorico di San Ciriaco di Terralba dove sono stati trovati numerosi reperti. Secondo gli studiosi la Cultura di San Ciriaco è un passaggio fra quella di Bonu Ighinu del Neolitico Medio e quella di Ozieri del Neolitico Finale. L’economia durante la fase di San Ciriaco era basata soprattutto sull’allevamento del bestiame. Essendo la popolazione a solo quattro chilometri da Monte Arci era particolarmente dedita all’estrazione e alla commercializzazione dell’ossidiana.
Antonello Loi
 
 
4 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Il fermo confronto con lo Stato
Basta lamentele, serve maturità
Anthony Muroni
Secondo l’ultimo rapporto della Banca d’Italia, reso noto nei giorni scorsi, la Sardegna è sempre più povera. E se si sfruculia il barometro socio-economico pare non sia destinata a far registrare sensibili cali di tendenza nei prossimi mesi.
I mali di quest’isola sono antichi e non certo imputabili alla sfavorevole congiuntura. Sono vecchi e, per certi versi, irrisolvibili. E lo saranno sempre di più fin tanto che crederemo - o proveremo a far credere - che si possano affrontare con ricette qualunquistiche, oscurantiste o di retroguardia.
Se da un giorno all’altro chiudessimo tutte le basi militari, tutte le fabbriche inquinanti, tutti i centri commerciali, o se aprissimo un sacco di centrali a carbone, azzerassimo stipendi e pensioni dei consiglieri regionali, piantassimo mezza Sardegna a cardo selvatico (salvo poi scoprire, come reso noto dal nostro bravo Gibi Puggioni, a seguito di ricerche dell’università di Sassari, che sarebbe tutto inutile) per alimentare una fantomatica chimica verde, chiudessimo Abbanoa e cacciassimo via Tirrenia, Alitalia e Meridiana, staremmo improvvisamente meglio?
La risposta sta nella stessa iperbolica e multipla domanda. Sarebbe troppo semplicistico e dunque inutile. I problemi ci sono e vanno affrontati con serietà, riportando al centro la politica (quella vera), individuando le priorità, facendo le giuste rivendicazioni nei confronti del governo centrale e smettendola di autosvalutarci come sardi.
Non tutto va male e non tutto è sbagliato. Storture e malcostume vanno combattuti con la cultura dell’etica e del buongoverno, mettendo da parte i proclami e la demagogia. Occorrono buone pratiche ed esempi virtuosi. Da parte di tutti: politica, imprese, sindacati, lavoratori, giovani e meno giovani.
E un atteggiamento costruttivo, seppure non più subalterno. La "ribellione" del presidente Pigliaru a proposito delle servitù militari può essere un buon punto di partenza. Lo Stato deve rendersi conto di non poter più assestare ceffoni gratuiti sul volto di un’Isola in ginocchio. Ma la Sardegna deve smetterla di piagnucolare. È l’ora della maturità.
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
5 - La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 29
Convegno organizzato da Confapi con esperti di mobilità, assessori regionali e sindaci dell’area vasta
«Lo sviluppo del Nord passa dai trasporti»
SASSARI «Per valorizzare un territorio è necessario creare i presupposti per poterlo vivere con facilità: arrivarci e spostarsi all’interno dello stesso sono le pre-condizioni essenziali». Questo il punto partendo dal quale la la Confapi Sardegna di Sassari, in collaborazione con la Camera di commercio, ha organizzato un convegno dal titolo “Lo sviluppo del nord Sardegna: mobilità, trasporti e territorio”. Due le diverse prospettive seguendo le quali sono stati programmati i lavori: una prima parte tecnica, in cui esperti dell’università di Cagliari proporranno soluzioni per un sistema dei trasporti integrato efficiente (Franco Annunziata, docente di Costruzione di strade, ferrovie e aeroporti) e come questo possa creare un processo virtuoso per la valorizzazione del territorio (Corrado Zoppi, docente di Pianificazione territoriale), cercando di individuare una governance istituzionale appropriata, soprattutto alla luce della rimodulazione delle competenze degli Enti Pubblici intermedi (Paola Piras, docente di Diritto amministrativo). Nella seconda parte poi spazio alla politica, con una tavola rotonda a cui parteciperanno gli assessori regionali ai Trasporti Massimo Deiana, all’Industria Maria Grazia Piras e al Turismo Francesco Morandi, confrontandosi con i Sindaci di Sassari Alghero, Porto Torres ed Olbia Nicola Sanna, Mario Bruno, Beniamino Scarpa e Gianni Giovannelli, illustreranno le linee guida della Regione e le priorità degli Enti locali. Un incontro davvero importante, non foss’altro perché è il primo appuntamento pubblico di rilievo nel territorio, che mette a confronto i massimi rappresentanti Istituzionali di recente, se non recentissima, nomina. A introdurre i lavori, che si chiuderanno con un dibattito che partirà alle 18.30, il presidente di Confapi Sardegna Sassari Italo Senes.
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Alghero - Pagina 31
Il prossimo passo è l’unificazione delle biblioteche
CONSEGNATE LE AULE AL DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA
Quella comunale (già in funzione) raccoglie 36mila volumi
di Gianni Olandi
ALGHERO C’è voluto poco meno di un anno per risolvere un problema per portare a compimento il quale sarebbero bastate un paio di settimane, meglio se accompagnate da una sana razione di buon senso. Nei giorni scorsi si è proceduto alla definitiva consegna all’università di Sassari delle quattro aule ritenute indispensabili, insieme alle tre consegnate in precedenza, per una più funzionale programmazione dell’attività didattica per gli studenti della facoltà di architettura. Dall’ottobre del 2013 il consiglio comunale ne aveva deliberato l’assegnazione all’ateneo ma questioni di varia natura, tecnico e burocratiche, ne avevano condizionato il trasferimento provocando anche reazioni da parte dei vertici dell’ateneo per i ritardi che determinavano problemi nell’organizzazione del lavoro. Il passaggio è avvenuto presente il rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino, il dirigente del Comune Giansalvo Mulas, e il nuovo sindaco di Alghero Mario Bruno, che hanno firmato il verbale di consegna. Partita chiusa dunque e finalmente il Dipartimento potrà portare avanti le attività didattiche dei corsi di laurea, della Scuola di Dottorato e dei master internazionali che posizionano l’istituzione universitaria che ha sede in città ai vertici delle classifiche nazionali. Resta ancora da sistemare un ultima questione che riguarda i locali della Biblioteca universitaria, prevista nel complesso riqualificato di Santa Chiara in forma congiunta con quella del Comune. Questa partita presenta ancora qualche spigolo da smussare ma è certo che l’amministrazione comunale saprà valutare nel modo giusto la legittimità della richiesta che giunge dalla Facoltà. Va ricordato che l’istituzione universitaria rappresenta per Alghero non soltanto un fatto di rilevanza culturale di valore assoluto, ma rappresenta anche l’operazione economica di maggior peso intervenuta in città negli ultimi 10/15 anni. Peso che peraltro il Comune ha ben compreso visto che ha messo a disposizione, sul piano immobiliare, i “gioielli di famiglia” più importanti e prestigiosi, dal Pou Salit all’ex asilo Sella e per finire al riqualificato complesso di Santa Chiara. Ora si parla di un grande polo universitario integrato, aperto alla città, una istituzione comune che unisce il prestigio delle due istituzioni . Sono previsti incontri ulteriori e comunque si respira un clima collaborativo nuovo che porterà a una soluzione valida per entrambi gli attori, visto che l’obiettivo comune è quello di migliorare la qualità dei servizi comunali e universitari. Tra l’altro nelle prime dichiarazioni del sindaco Mario Bruno è apparsa evidente l’intenzione di costruire con la facoltà un rapporto primario per quanto riguarda le questioni urbanistiche e architettoniche.Se si è capito bene il nuovo sindaco intende disegnare il futuro della città, che ha una fortissima caratterizzazione turistica, insieme alla competenze e visioni in prospettiva, della facoltà. Un percorso comune quindi che non mancherà di trovare un punto di incontro anche per la biblioteca universitaria. Al momento della firma dell’accordo per il passaggio delle quattro aule all’università, erano presenti anche il Direttore del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica Arnaldo Cecchini e il Direttore generale dell’ateneo, Guido Croci. E a proposito di servizi universitari vale la pena ricordare che mentre per la mensa il problema è stato risolto con l’affidamento del servizio a un imprenditore privato, decisamente lontana appare la realizzazione della casa dello studente. Attualmente i giovani che frequentano la facoltà, in larghissima misura provenienti dall’esterno, sono soggetti al mercato libero degli affitti, con situazioni a volte anormale e fuori controllo.


7 - La Nuova Sardegna / Cultura e spettacoli - Pagina 35
VENERDÌ A CAGLIARI
Dibattito su Autonomia regionale e riforma della Costituzione
Venerdì 27 alle 17,30, nell’aula magna dell’Università di Cagliari, saranno presentati i libri pubblicati nel 2013 dal Centro di Studi Filologici Sardi per i tipi della casa editrice Cuec. Sono quattro volumi della collana "Scrittori Sardi" (“Onorio III e la Sardegna” (1216-1227) a cura di Mauro Sanna; “Antonio Segni: scritti politici”, a cura di Salvatore Mura e dei due tomi delle “Opere” di Egidio Pilia, curati da Giuseppe Marci), di un volume della collana "Servabo" e del sesto fascicolo del "Bollettino di Studi Sardi". Considerando che Egidio Pilia può essere considerato uno dei padri fondatori dell’idea autonomistica e che Antonio Segni ha svolto un ruolo politico di primo piano, fino a diventare presidente della Repubblica (1962-1964), l’iniziativa, alla quale parteciperanno il rettore dell’Università di Cagliari Giovanni Melis e la prorettrice Paola Piras, è stata concepita come un momento di riflessione sul tema "L’autonomia sarda e la riforma del Titolo V della Costituzione italiana". Interverranno Ignazio Putzu, Giuseppe Marci, Paolo Maninchedda, Francesco Soddu, Mario Segni, María Dolores García Sánchez, Simona Pilia, Maria Elena Fulgheri e Maurizio Virdis, mentre le conclusioni saranno affidate a Luciano Vandelli, dell’Università di Bologna, che parlerà sul tema: "Un nuovo regionalismo nel quadro delle riforme". La collana “Scrittori sardi”, che si propone di raccogliere in una summa unitaria i testi elaborati dagli autori sardi, ha sinora pubblicato sessantacinque titoli di autori vissuti tra Medioevo e contemporaneità.




QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

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